CHIUSURA DEI LAVORI DELLA CONSULTA MONDIALE DISCORSO DEL CARD. TARCISIO BERTONE, Venerdì, 5 dicembre 2008
Signor Cardinale, Vi sono molto grato per l’invito che mi avete cortesemente rivolto a prendere parte alla sessione di chiusura dei lavori che vi hanno visto riuniti in questi giorni a Roma, centro della Cristianità. Vi siete infatti riuniti, come avviene periodicamente, per verificare le finalità della vostra storica istituzione e aggiornare le modalità con le quali la vostra missione viene concretamente realizzata. Mi è particolarmente gradito salutarvi tutti con affetto. Il mio saluto va, ovviamente, in primo luogo al Signor Cardinale John Patrick Foley, Gran Maestro dell’Ordine, che è alla sua prima esperienza nella vostra Consulta, essendo stato nominato a così prestigioso incarico dal Santo Padre nel giugno dello scorso anno. Voi avete già avuto la gioia di incontrare Sua Santità Benedetto XVI ed avete ascoltato la sua incoraggiante parola, che ha posto in luce la vostra missione, che da secoli ormai mira alla tutela e promozione dei luoghi sacri della Cristianità, i luoghi che hanno visto il compiersi del mistero pasquale, la morte e risurrezione di Cristo, nostro redentore. Anch’io desidero esprimere il mio apprezzamento per l’ingente complesso di opere e di istituzioni che, con encomiabile generosità, voi sostenete. Vorrei, al tempo stesso, incoraggiarvi a coltivare sempre più i sentimenti e i propositi che animano tutti voi e che, secondo le esigenze istituzionali del vostro sodalizio, sorgono da un autentico e nobile affetto verso la Terra Santa. Vorrei, in modo tutto particolare, esprimere il riconoscimento della Santa Sede per i vostri interventi di concreta carità verso le comunità cristiane, che vivono, non senza sacrifici, la loro professione cristiana nelle tribolate regioni del Medio Oriente. Quelle care Comunità ecclesiali cattoliche hanno un bisogno estremo, specialmente in questo tempo, dell’operoso affetto dei fratelli per continuare a vivere e testimoniare la loro fede nella terra di Gesù. Quelle comunità cristiane chiedono aiuto a voi, e come non riconoscere i vostri sforzi per assistere le istituzioni scolastiche e culturali e i luoghi di culto del Patriarcato latino di Gerusalemme? Le scuole contribuiscono a garantire la presenza futura della fede cristiana in quei luoghi e rappresentano un valido aiuto alla promozione civile, umana e sociale di quelle popolazioni, soprattutto attraverso la formazione di onesti cittadini e buoni cristiani, o anche non cristiani. Ho appreso poi con piacere che in questi giorni avete anche approfondito la spiritualità che vi identifica nella Chiesa e che deve ispirare sempre di più la vostra azione. L'appartenenza all'Ordine del Santo Sepolcro deve, infatti, rappresentare per i cavalieri e le dame uno stimolo all'ascesi personale: la preghiera, il riferimento costante alla Parola di Dio, letta e incarnata nella vita, la prontezza al sacrificio, siano costante punto di riferimento inderogabile nella vostra vita personale e comunitaria. Le vostre speciali comunità diventino autentiche scuole di preghiera per raffrontare con spirito costruttivo e speranza cristiana le sfide dell’ora presente. Ogni cristiano, in forza del Battesimo e in quanto appartenente al popolo di Dio, è chiamato ad attuare, secondo la condizione propria di ciascuno, la missione della Chiesa che è quella della evangelizzazione per recare a tutti l’annuncio liberante del Vangelo. Lo esige l’avanzare del processo di secolarizzazione, che si manifesta con particolare acutezza nell’ambito delicatissimo della famiglia, della trasmissione e dell’accettazione della vita, e che assume in maniera sempre più marcata un volto scristianizzato. Consumismo e materialismo tendono a far dimenticare Dio e a escluderlo di fatto dall’orizzonte di vita di molte persone, riducendo così le autentiche dimensioni dell’uomo. Occorre dunque che i cristiani sappiano proporre con chiarezza e con capacità di persuasione, l’unica risposta autentica e adeguata, che è Cristo, perfetto modello dell’uomo e suo Salvatore. Occorre inserire questa risposta della fede nella mutevole cultura di oggi, per rigenerarla dal di dentro, liberarla dalle sue molteplici schiavitù e aprirla ai veri valori. Tutto ciò interpella anche voi, cari amici dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro. Il vostro benemerito Ordine, nelle diverse articolazioni è presente in tutto il mondo con l’intento di suscitare rinnovata attenzione e solidarietà nei confronti della Terra Santa. Si tratta di un Ordine che può contare su una presenza numericamente molto importante! Fate in modo che sia anche qualitativamente significativa, cioè sempre più inserita nel cammino delle Chiesa locali, intensamente impegnata nell’opera di apostolato. In quanto fedeli laici siete chiamati a ricomporre nella vostra quotidiana attività in famiglia, sul lavoro e nella società, l'unità d'una vita che nel Vangelo trova ispirazione e forza per realizzarsi in pienezza. Il vostro Sodalizio inoltre, non può non essere sempre più fucina di formazione di fedeli che, illuminati dalla Dottrina Sociale della Chiesa, si impegnano in prima fila nella difesa del dono sacro della vita, nella salvaguardia della dignità della persona umana, nella realizzazione della libertà educativa, nella promozione del vero significato del matrimonio e della famiglia, nell'esercizio della carità verso i più bisognosi, nella tessitura della pace e della giustizia. Questa dimensione formativa vi renderà idonei a immettere la forza redentrice del Vangelo all’interno delle realtà temporali. Solo così, il vostro Ordine sarà una risorsa trasformante nella società e nella cultura dei Paesi nei quali siete presenti, in grado di incidere sui suoi orientamenti complessivi, e di contribuire per la propria parte a trasmettere nel tessuto sociale la ricchezza dei valori e i fermenti di vita propri del messaggio evangelico. In questo tempo di Avvento la Chiesa ci invita incessantemente a vigilare. Vigilare per noi significa compiere il servizio che ci è richiesto con i fianchi cinti e le lucerne accese, sempre pronti ad accogliere il Signore che viene a visitarci nei fratelli che incontriamo. Con questa attitudine dobbiamo vivere ed operare, testimoniando dappertutto la novità della vita cristiana. Scrive Romano Guardini: “Con Gesù Cristo l’esistenza umana entra in una nuova situazione e il mondo intero viene afferrato dal fervore divampato in Palestina”. Auguro a ciascuno di voi e a quanti voi rappresentate di coltivare sempre questo stile di vita. Vi auguro di vivere così questo tempo di Avvento, preparandovi ad un Natale ricco di fede e di rinnovata generosità apostolica. Affido ognuno di voi, le vostre famiglie e i vostri progetti alla materna intercessione di Maria, che tra qualche giorno celebreremo solennemente nella festa dell’Immacolata Concezione. A tutti voi, nuovamente grazie per il servizio che rendete alla Chiesa. E auguri per le prossime feste di Natale e del Nuovo Anno!
|
|