63.ma CONFERENZA GENERALE DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE DELL’ENERGIA ATOMICA (AIEA) INTERVENTO DI S.E. MONS. PAUL R. GALLAGHER SEGRETARIO PER I RAPPORTI DELLA SANTA SEDE CON GLI STATI (Vienna - Lunedì, 16 settembre 2019) Per un mondo libero dalle armi nucleari Signora presidente, Ho il grande onore di trasmettere a lei e a tutti gli illustri partecipanti a questa 63ª Conferenza generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica i migliori auguri e i più cordiali saluti di Sua Santità Papa Francesco. Signora presidente, a nome della Delegazione della Santa Sede, mi congratulo con lei e con i membri del Consiglio per la vostra elezione da parte di questa eminente Conferenza. Desidero anche cogliere l’occasione per esprimere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine al direttore generale facente funzioni Cornel Feruta e alla segreteria per il loro generoso lavoro a beneficio di tutta la famiglia dell’Aiea. Permettetemi di esprimere anche la profonda tristezza della Santa Sede per la scomparsa del direttore generale Yukiya Amano, e di estendere alla famiglia e agli amici del dottor Amano, come anche al personale dell’Aiea e a tutti coloro che piangono la sua morte, le sentite condoglianze della Santa Sede. Si sentirà fortemente la mancanza dell’instancabile impegno del direttore generale Amano a favore del nobile obiettivo dell’Agenzia: «Atomi per la pace e lo sviluppo». Che la nobile anima del dottor Amano riposi in pace. Signora presidente, La Santa Sede loda e sostiene le numerose attività dell’Aiea che hanno rafforzato la cooperazione internazionale e contribuito in modo significativo alla prevenzione della proliferazione nucleare e alla promozione del disarmo nucleare. Queste attività aiutano anche a favorire lo sviluppo umano integrale, promuovendo la cooperazione tecnica nell’ambito delle scienze nucleari e delle loro applicazioni e sostenendo l’uso pacifico delle tecnologie nucleari. Gli sforzi per garantire la sicurezza e la certezza nucleare, come anche per favorire una cultura della sicurezza, sono molto migliorati grazie alle strategie dell’Aiea per rafforzare le reti e i fori globali, regionali e nazionali, e aumentando le competenze e le capacità nei campi della sicurezza nucleare, delle radiazioni, del trasporto e dei rifiuti, nonché la preparazione e la risposta alle emergenze. Gli obiettivi più ampi della non proliferazione nucleare, del disarmo nucleare e dell’uso pacifico delle tecnologie atomiche dipendono tutti da queste strategie fondamentali dell’Aiea. Il ruolo di Scienza e Tecnologia nel quadro degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (sdg) può essere sostenuto da diverse tecnologie nucleari. Inoltre, le loro applicazioni, così come delineate dai protocolli di sviluppo dell’Aiea, possono promuovere lo sviluppo integrale, migliorando in tal modo la nostra custodia del creato di Dio. Di fatto, i progetti di cooperazione tecnica dell’Aiea nei campi della salute umana, dell’acqua e dell’ambiente, del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare e dell’agricoltura di precisione hanno contribuito in modo significativo ad alleviare la povertà e alla capacità dei Paesi di far fronte in modo sostenibile ai loro obiettivi di sviluppo (cfr. Dichiarazione della Santa Sede alla 62ª Conferenza generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, 17 settembre 2018). In questi sforzi Scienza e Tecnologia hanno un ruolo essenziale. Papa Francesco ha affermato che «la comunità scientifica, attraverso un dialogo interdisciplinare al suo interno, ha saputo studiare e dimostrare la crisi del nostro pianeta, così oggi è chiamata a costituire una leadership che indichi soluzioni in generale e in particolare [...], un sistema normativo che includa limiti inviolabili e assicuri la protezione degli ecosistemi, prima che le nuove forme di potere derivate dal paradigma tecno-economico producano danni irreversibili non solo all’ambiente, ma anche alla convivenza, alla democrazia, alla giustizia e alla libertà» (cfr. Papa Francesco, Discorso ai partecipanti alla plenaria della Pontificia accademia delle scienze, 28 novembre 2016). Tutte le conseguenze positive della tecnologia nucleare devono, tuttavia, essere accompagnate dalla più fondamentale consapevolezza che ogni sforzo per vedere un progresso sociale, ogni sforzo per promuovere il bene comune, deve essere fondato sul desiderio di assicurare lo sviluppo integrale di ogni uomo e ogni donna. Come afferma la Dichiarazione sul diritto allo sviluppo delle Nazioni Unite del 1986: «La persona umana è il soggetto centrale dello sviluppo» (Cfr. Nazioni Unite, Dichiarazione sul diritto allo sviluppo, art. 2.1). Nel 2012 Papa Benedetto XVI ha dichiarato, in particolare, l’impegno generale della Santa Sede a «favorire l’uso pacifico e sicuro della tecnologia nucleare per un autentico sviluppo» e sottolineato il «bisogno urgente di dialogo costante e di cooperazione tra i mondi della scienza e della fede per edificare una cultura di rispetto per l’uomo, per la dignità e la libertà umana, per il futuro della nostra famiglia umana e per lo sviluppo sostenibile a lungo termine del nostro pianeta» (cfr. Papa Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti alla plenaria della Pontificia accademia delle scienze, 8 novembre 2012). Inoltre, la Santa Sede è convinta che l’uso dell’energia nucleare come fonte energetica dall’impronta di carbonio ridotta, e come parte della fornitura energetica di base, deve essere decisa da ogni Stato secondo le sue necessità e possibilità, tenendo allo stesso tempo conto delle considerazioni globali. Come ha detto anche Papa Francesco, i nostri immensi progressi e la crescita tecnologici e scientifici non sono sempre stati accompagnati «da uno sviluppo dell’essere umano per quanto riguarda la responsabilità, i valori e la coscienza» (Papa Francesco, Laudato si’, nn. 104-105). Signora presidente, La Santa Sede riconosce l’importante contributo dell’Aiea alla realizzazione di un mondo libero da armi nucleari. Tale ruolo è caratterizzato dall’efficace combinazione delle misure disponibili secondo gli Accordi comprensivi di salvaguardia (csa) insieme ai diversi Protocolli aggiuntivi (ap). La Santa Sede ha firmato e ratificato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari al fine di andare oltre la deterrenza nucleare verso un mondo interamente libero da armi atomiche, e ha affermato che le armi nucleari sono armi di distruzione di massa e ambientale (Cfr. Dichiarazione della Santa Sede alla 62ª Conferenza generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, 17 settembre 2018). La Santa Sede, inoltre, appoggia la partecipazione dell’Aiea alla verifica e al monitoraggio degli impegni presi dall’Iran secondo il Piano d’azione congiunto globale (jcpoa), come anche i costanti e pazienti sforzi della comunità internazionale per ravvivare i negoziati relativi al programma nucleare della Repubblica popolare democratica di Corea, che minaccia l’integrità del regime di non proliferazione. Le salvaguardie dell’Aiea, che rispecchiano il ruolo essenziale dell’Agenzia nelle verifiche nucleari nella regione, rappresentano un contributo fondamentale alla promozione della pace e della sicurezza e aiutano a costruire un clima di fiducia al posto delle mutue recriminazioni. L’uso delle salvaguardie dell’Aiea costituisce uno strumento importante per procedere verso l’obiettivo della denuclearizzazione. La Santa Sede esprime gratitudine e apprezzamento all’Agenzia per lo sviluppo di strategie per il Programma d’azione per la terapia del cancro (pact), per l’istituzione e l’aumento di programmi di radioterapia e per l’aiuto agli Stati membri a basso e medio reddito per migliorare l’efficacia dei loro servizi di medicina delle radiazioni come parte di una strategia comprensiva per il controllo dei tumori, come anche per il sostegno alla formazione di operatori sanitari e l’impegno nella raccolta di fondi per supportare i programmi e le attività di controllo dei tumori. Signora presidente, Per concludere, la Santa Sede ribadisce la sua sincera gratitudine e conferma il suo fermo sostegno ai molti contributi dell’Aiea a favore della non proliferazione e del disarmo nucleari, come anche dello sviluppo e dell’utilizzo sicuro, certo e pacifico delle tecnologie nucleari. Grazie.
*L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIX, n.211, 18/09/2019 |