The Holy See
back up
Search
riga

51ª SERIE DI RIUNIONI DELLE ASSEMBLEE DEGLI STATI MEMBRI DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE (OMPI)
 [23 settembre-2 ottobre 2013]

INTERVENTO DELL'ARCIVESCOVO SILVANO TOMASI,
OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE
PRESSO L'UFFICIO DELLE NAZIONI UNITE
E ISTITUZIONI SPECIALIZZATE A GINEVRA*

Ginevra
Giovedì, 24 settembre 2013

 

L’obiettivo della proprietà intellettuale è il sostegno di una cultura democratica

 

Signora Presidente,

1. La Delegazione della Santa Sede desidera congratularsi con lei per la sua elezione a presidente dell’Assemblea Generale. Diamo il benvenuto ai due nuovi vicepresidenti, e ringraziamo il presidente e il vicepresidente uscenti per il duro lavoro svolto lo scorso anno. La mia Delegazione confida che, sotto la sua guida, potremo ottenere risultati positivi durante questa Sessione, così come è avvenuto durante quelle precedenti.

2. Mi permetta anche di esprimere al Direttore Generale e al suo staff il nostro apprezzamento per gli enormi sforzi compiuti lo scorso anno al fine di affermare il ruolo legittimo dell’Organizzazione quale autorità globale per la proprietà intellettuale. Dopo lo slancio di Beijing, ora abbiamo lo spirito di Marrakech, che ha portato a un nuovo trattato, il Trattato di Marrakech per facilitare l’accesso alle opere pubblicate delle persone cieche, ipovedenti o affette da difficoltà di lettura, e ciò dovrebbe spronare a una collaborazione creativa ulteriore.

3. Di fatto, nell’ultimo anno la nostra Organizzazione ha mostrato alla comunità internazionale la via per andare avanti. Il processo dei negoziati e la volontà politica di andare incontro alle persone ipovedenti hanno offerto una lezione che ci consente di guardare al futuro con maggiore fiducia. La lezione è un profondo senso di solidarietà umana con le vittime di disabilità e l’accettazione della loro partecipazione piena alla vita della società. Mentre si discutono le nuove priorità riguardo alle preoccupazioni per lo sviluppo post 2015, porre le persone più bisognose al centro dei progetti e dei programmi assicurerà un giusto approccio e confermerà che il successo è effettivo quando la famiglia umana viene vista come una.

4. Gli indicatori economici mostrano che, negli ultimi vent’anni, i fattori decisivi della produttività si sono spostati dal terreno e dal capitale al know-how, alla tecnologia e alle competenze, e che la nuova ricchezza delle nazioni industrializzate si basa molto più su questo tipo di proprietà che su altre risorse naturali. Le parole di Giovanni Paolo II continuano a essere pertinenti e opportune: ancora troppe persone “non hanno alcuna possibilità di acquisire le conoscenze di base, che permettono di esprimere la loro creatività e di sviluppare le loro potenzialità, né di entrare nella rete di conoscenze ed intercomunicazioni, che consentirebbe loro di vedere apprezzate ed utilizzate le loro qualità” (Lettera enciclica Centesimus annus, n. 33). La conoscenza e l’innovazione hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo sin dall’inizio della storia umana. Ma con la globalizzazione e la rivoluzione tecnologica degli ultimi decenni, la conoscenza è chiaramente diventata il motore principale della competitività e sta ora profondamente ridisegnando gli schemi della crescita e dell’attività economica mondiale.

5. Un sistema di proprietà intellettuale ben progettato deve bilanciare i diritti privati degli inventori con le esigenze pubbliche della società. Le norme internazionali sulla proprietà intellettuale rispecchiano tale premessa: tra gli obiettivi dichiarati del TRIPs vi è l’asserzione che “[l]a protezione e il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale dovrebbero contribuire alla promozione dell’innovazione tecnologica nonché al trasferimento e alla diffusione di tecnologia, a reciproco vantaggio dei produttori e degli utilizzatori di conoscenze tecnologiche e in modo da favorire il benessere sociale ed economico, nonché l’equilibrio tra diritti e obblighi” (art. 7). L’obiettivo principale della proprietà intellettuale non è l’efficienza allocativa, bensì il sostegno di una cultura democratica. L’essere umano è veramente umano solo se è padrone delle proprie azioni e giudice del loro valore, solo se è autore del proprio progresso (cfr. Paolo VI, Lettera enciclica Populorum progressio, n. 34).

Signora Presidente,

Per concludere, ci permetta di assicurarle che potrà contare sullo spirito costruttivo e sul sostegno della Santa Sede durante queste assemblee.


*L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 221, Ven. 27/09/2013.

 

top