48ª SERIE DI INCONTRI DELLE ASSEMBLEE DEGLI STATI MEMBRI INTERVENTO DI S.E. MONS. SILVANO M. TOMASI, Ginevra
Presidente, la delegazione della Santa Sede apprezza molto il fatto che l'attenzione di questo Segmento Ministeriale ad Alto Livello della quarantottesima Serie di Incontri delle Assemblee Generali dell'Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale sia concentrata sulle questioni critiche di innovazione, crescita e sviluppo: una migliore creatività offre a tutti nuove e concrete opzioni. Gli economisti riconoscono diversi meccanismi attraverso i quali i Diritti di Proprietà Intellettuale possono incentivare lo sviluppo economico: essi sono interdipendenti, quindi risulta appropriata una visione ampia degli incentivi associati a questi diritti. Essi dedicano molta attenzione a tale questione, ma finora gli esiti sono frammentari e per certi versi contraddittori, in parte perché molti dei concetti implicati non sono ancora stati analizzati. Un sistema più efficace di protezione potrebbe sia migliorare sia limitare la crescita economica. Infatti, sebbene il rafforzamento dei Diritti di Proprietà Intellettuale abbia il potenziale per migliorare la crescita e lo sviluppo in circostanze adeguate, potrebbe anche produrre costi economici e sociali difficili da sostenere. Le economie in via di sviluppo potrebbero subire perdite economiche nette nel breve periodo perché i numerosi costi della protezione potrebbero emergere prima dei benefici dinamici. Questa situazione spiega perché è spesso difficile pervenire a una convergenza di interessi a favore della riforma della proprietà intellettuale nei Paesi in via di sviluppo. L'adozione di Diritti di Proprietà Intellettuale più forti nei Paesi in via di sviluppo viene spesso sostenuta da argomentazioni secondo le quali tale riforma produrrà significativi nuovi afflussi di tecnologia, la fioritura dell'innovazione locale e dell'industria culturale e una più rapida riduzione del divario tecnologico fra Paesi industrializzati e in via di sviluppo. Bisogna riconoscere, però, che è molto improbabile che il miglioramento dei Diritti di Proprietà Intellettuale apporti, da solo, questi benefici. Nei vari Paesi, l'aumento dei benefici derivanti dai Diritti di Proprietà Intellettuale dipende dalla capacità dei Paesi stessi di assorbire e sviluppare tecnologie e nuovi prodotti. In questo contesto, tre elementi sono importanti ai fini dello sviluppo. In primo luogo, è evidente che la capacità di adattare le nuove tecnologie agli usi industriali locali migliora in presenza di alti livelli di educazione e di un adeguato capitale umano qualificato. Quindi, è importante offrire accesso alla formazione tecnica e all'istruzione secondaria o universitaria. In secondo luogo, l'assorbimento di tecnologie straniere per migliorare la produttività dipende molto dalla capacità di Ricerca e Sviluppo delle imprese locali. Questa osservazione evidenzia l'importanza di elaborare un'efficace politica tecnologica per promuovere un cambiamento tecnico nelle imprese nazionali. Questi programmi potrebbero includere progetti di dimostrazione tecnologica, condivisione di informazioni attraverso conferenze, promozione della ricerca, imprese di partecipazione, miglioramento dei collegamenti fra istituti pubblici di ricerca e imprese. In terzo luogo, in molti Paesi, un problema importante è l'impossibilità degli istituti di ricerca di immettere sul mercato le loro invenzioni in maniera utile. Diritti di Proprietà Intellettuale più forti sarebbero d'ausilio in tale contesto, ma lo sarebbero anche accordi di sviluppo fra istituti e imprese con quote di proprietà definite e una maggiore flessibilità per i ricercatori affinché creino nuovi interessi commerciali. Non da ultimo, è anche importante che i Paesi incoraggino lo sviluppo dei mercati finanziari per poter riuscire a far fronte ai grandi pericoli impliciti nello sviluppo tecnologico. Presidente,
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