INTERVENTO DELLA SANTA SEDE ALLA 42a RIUNIONE DELLA COMMISSIONE REGIONALE DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL TURISMO PER L’EUROPA (CEU) INTERVENTO DI MONS. PIERO MONNI Giovedì, 20 maggio 2004 Sono lieto di partecipare alla 42a Riunione della Commissione Regionale dell’O.M.T. per l’Europa e all’interessante Seminario L’avenir des destinations traditionnelles. Leur expérience est-elle utile aux pays émergents d’Europe ? Il prodotto turistico è caratterizzato da variabili difficilmente prevedibili e programmabili e da altri fattori. Tra questi, diviene fondamentale l’approccio con il turista, sempre più consapevole del prodotto che desidera e sempre più "protagonista" nel complesso mondo del turismo. In questo ambito emerge la problematica legata alla valorizzazione dell’immagine dei siti turistici. Si innesca così una viva competizione tra i siti turistici emergenti e i siti tradizionali. Questi ultimi, con il crollo del muro di Berlino prima, ed ora, con l’allargamento dell’Unione Europea, debbono sempre più confrontarsi con l’emergere di nuove mete turistiche. Tuttavia, anche se i dati registrano delle inversioni di tendenza, non assistiamo comunque ad una esplosione turistica dei siti dell’est europeo. L’Europa, pur caratterizzandosi per una variegata offerta di prodotti turistici, ha promosso per anni una tipologia di siti turistici tradizionali, e non mancano le attese che questi siti rivelino quei valori che per anni sono stati piuttosto emarginati; intendo riferirmi ai valori culturali, morali e spirituali, che rientrano in una seria concezione di questo importante settore. Tali valori favoriscono l’allargamento delle proprie conoscenze, una rinnovata capacità di dialogo, una maggiore disponibilità all’incontro. Il problema della competizione all’interno del cosiddetto "Villaggio Globale", si presenta con problematiche simili anche nella circoscritta dimensione europea, alla quale non possono essere sottratte le radici cristiane, percepibili in modo evidente in tanti siti turistici emergenti. Ed è sempre il rispetto di questi valori, che può sviluppare il turismo sostenibile ed una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti della cultura e delle tradizioni locali. In tale ottica, il turismo potrà rivelarsi quale valvola di sviluppo socio-economico e, secondo le previsioni, diventare l’industria mondiale numero uno del terzo millennio, in cui l’Europa raggiungerà una posizione preminente. Sarebbe un errore voler alienare da questo impegno competitivo, i valori di una civiltà, a cui il turismo attuale deve tanta parte del suo sviluppo. Grazie per l’attenzione! |