Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 109, April 2009

Saluto ai Partecipanti al VII Congresso Internazionale del Forum delle Organizzazioni cristiane per la Cura Pastorale dei Circensi e Lunaparchisti

(Amsterdam, 14 – 18 marzo  2009) 

Reverendo e caro Segretario Generale,

Carissimi Fratelli e Sorelle,

Nel farvi pervenire il nostro cordiale saluto, mi è gradito esprimere il compiacimento del Pontificio Consiglio per il vostro generoso servizio a favore dei circensi e lunaparchisti che, oltre ad essere l’espressione della sollecitudine con cui le Chiese e comunità ecclesiali promuovono la cura pastorale specifica in quest’ambiente, conferma anche il vostro desiderio di comunione e collaborazione.

Vi apprestate ora a riflettere insieme, in spirito ecumenico e fraterno, sul vostro impegno pastorale, tenendo ben presente che la sorte dell’evangelizzazione è legata alla testimonianza di unità e di vita di coloro che vi operano (cfr Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 77). Pertanto il tema che vi orienterà in questa riflessione verte sulla “Testimonianza”. Esso esprime anche la vostra preoccupazione e sollecitudine affinché il circo e il lunapark, nella sua complessità e diversità culturale, sociale, religiosa e professionale, siano scuole di formazione, ove maturano testimoni credibili e convincenti, consapevoli che il vero testimone è un ‘inviato di Dio’, uno che opera per la sua gloria e la sua lode (cfr Ef 1,11) .

Non si può parlare di testimonianza cristiana senza richiamare la sua dimensione comunitaria che nel contesto ecumenico del vostro servizio assume un’importanza capitale. L’inter-scambio di idee e valori e la condivisione delle esperienze nel rispetto delle relative convinzioni, favoriscono la mutua testimonianza dell’unità e, di conseguenza, assecondano la crescita di tutti gli operatori pastorali, membri delle chiese e comunità ecclesiali nella fede e nella comunione ecclesiale. Lo sforzo di costruire l’unità e la ricerca di un accordo richiedono dai testimoni “gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Fil 2,5), quale sacrificio, rinuncia di se stessi, abbandono delle proprie visioni e prospettive a favore della comunità. Quanto è eloquente al riguardo l’esortazione di San Paolo, ‘Testimone di Cristo per eccellenza’: “rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri” (Fil 2,2-4). È, d’altronde, la disposizione d’animo necessaria per poter rispondere pienamente a quel desiderio ardente di Gesù “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21).

In occasione del VI Congresso Mondiale della Pastorale per i Circhi e Lunapark, promosso dal nostro Pontificio Consiglio nel 1993, il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II vi invitò ad essere testimoni di Cristo sul piano umano e su quello spirituale. A livello umano, quei valori che caratterizzano la vostra professione e che s’ispirano alla fede cristiana, voi li testimoniate nei vari ambiti della vita quotidiana, con competenza e professionalità, attraverso le qualità della propria personalità, nelle attitudini e nella condotta, memori che il mondo dei “viaggianti” ha un suo dono da portare alla società e alla Chiesa, vale a dire il senso della Provvidenza e della solidarietà[1]. Il circo e il lunapark sono in questo senso crogiuolo in cui la testimonianza umana si rinforza, diventa costante e salda.

In ambito spirituale, il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 2472, insegna che la vera testimonianza non è altro che la trasmissione della fede in parole e opere. Essa, come ben sapete, sgorga da un incontro vivo con Cristo, ed è proprio alla scuola di Gesù che il cristiano apprende l’arte di testimoniare e la saggezza di riconoscere “quando è tempo di parlare di Dio e quando è giusto tacere di Lui e lasciar parlare solamente l’amore. Egli sa che Dio è amore (cfr 1 Gv 4, 8) e si rende presente proprio nei momenti in cui nient’altro viene fatto fuorché amare” (Benedetto XVI, Deus caritas est, 31c).

Da voi, cari Operatori pastorali, la Chiesa si aspetta una particolare testimonianza della carità, con apertura all’evangelizzazione rispettosa dell’altro, nell’accoglienza cristiana di chi è ‘diverso’, nell’ascolto e nella solidarietà. Essa vi domanda anche di essere per gli artigiani del circo e lunapark ‘testimoni di fiducia’, grazie ai quali essi possono trovare nella fede un aiuto e una luce preziosa[2]. Da voi, infine, si aspettano ingegno e creatività nel saper trasmettere ai circensi e lunaparchisti quella forza del Vangelo, quell’incentivo che li renda capaci di trasformare la loro arte, le loro capacità e professionalità in strumenti di testimonianza per arricchire il patrimonio culturale di ciascuna nazione e dell’intera umanità (cfr Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, 4).

Permettetemi ancora una parola di ringraziamento e di incoraggiamento ai cari circensi, lunparchisti e fieranti, qui presenti, ‘creatori di poesia, di sogni e di distensione’, che con la loro vocazione a favorire lo svago e il riposo della gente, a comunicare agli uomini la bellezza e la gioia, a rivelare l’armonia con il creato e con l’umano, sono a pieno titolo collaboratori e testimoni di Dio che ne è l’Autore. Carissimi, proseguite il vostro cammino con Dio e continuate a condurre, con la vostra testimonianza umana e cristiana, gli uomini a Lui, “a quell’Oceano infinito di bellezza dove lo stupore si fa ammirazione, ebbrezza, indicibile gioia”(Ibid, 16).

Cari Fratelli e Sorelle, il Signore vi renda saldi e irremovibili nella vostra testimonianza e benedica voi, le vostre comunità e le vostre famiglie.   

 X Antonio Maria Vegliò

Presidente 

X  Agostino Marchetto

Arcivescovo Segretario