Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move N° 94, April 2004, pp. 217-218 Un molo con lanima per la gente di mare*Matteo LIUT Dietro a un oblò dai bordi arrugginiti e logori un volto anonimo e dallo sguardo vacuo osserva un mondo lontano: forse dalla sua nave tenta di scorgere la terra ferma. E una delle foto di Stefano Schirato, autore dei 20 pannelli esposti nella mostra fotografica. Una finestra sul mare, che accompagna il tour «Sos - See over sea», organizzato dallApostolato del mare, servizio della Fondazione Migrantes. Liniziativa ha lintento di sensibilizzare le città che convivono con lattività portuale sulle emergenze riguardanti la vita di chi sul mare ci lavora. I due camper dellApostolato del mare toccheranno, fino al 6 dicembre, ben 25 porti italiani. A Trieste, martedì, si è svolta la prima tappa di questo lungo viaggio che vuole non solo mettere a tema lassistenza spirituale a bordo, ma anche suscitare il dibattito su questioni quali linquinamento del mare, i clandestini a bordo delle navi, i diritti degli equipaggi, la sicurezza sul lavoro per i marittimi e, il più delicato e drammatico tema delle navi sequestrate e dei loro equipaggi abbandonati. «Abbiamo un messaggio da lanciate - dice don Giacomo Martino, direttore nazionale dellApostolato del mare - e vogliamo coinvolgere la gente che vive sul mare, ma che spesso non sa cosa avviene al di là della recinzione del porto: dietro alle murate delle navi ormeggiate molte volte si nascondono storie e drammi di uomini lontani da casa e dalle proprie famiglie per mesi. E sulle navi mercantili non è raro che le condizioni di lavoro sfiorino i confini della schiavitù». «Anche per chi lavora sulle navi da crociera - dice don Luca, cappellano di bordo dal gennaio di questanno - spesso la vita non è facile: la difficoltà maggiore è quella di tenere i contatti con le famiglie lontane». La mostra fotografica è solo una delle iniziative che animano il tour di Migrantes. Sono state coinvolte, infatti, anche le scuole con un concorso su questi temi, ed è stato indetto un Premio nazionale fotografico e video dal titolo «I fantasmi del mare». Infine non manca il dialogo con le autorità cittadine e portuali. In ogni tappa infatti sì svolgerà una tavola rotonda che vedrà al centro il tema «Il volto umano del porto». Martedì, nella capitaneria di porto di Trieste, i rappresentanti dei diversi enti coinvolti nellattività portuale si sono confrontati con il vescovo Eugenio Ravignani. Il presule, vescovo incaricato per lApostolato del mare, ha sottolineato limportanza di garantire lassistenza materiale e spirituale in ogni porto, soprattutto attraverso i centri di accoglienza di «Stella Maris», la più diretta espressione della carità che anima lattività dellApostolato del mare. Ogni tappa del tour si conclude con uno spettacolo di musica e danza: Sara, Matt, Andrea e Gianluca, giovani artisti professionisti, mettono in scena, con un uso saggio di movimento, spazio e suono, le emozioni e le storie di chi, lavorando sul mare, spesso perde il senso della stabilità, anche nella vita affettiva e famigliare.
* Da
Avvenire, 6 novembre 2003
|