PONTIFICIA COMMISSIONE PER I BENI CULTURALI DELLA CHIESA INTERVENTO DI S.E. MONS. MAURO PIACENZA PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Per quanto il suo sguardo possa essere distratto, al visitatore che varca la soglia di uno degli edifici sacri ravennati sobbalza il cuore nel trovarsi circondato da tale inebriante splendore. La magnificenza delle opere musive, l’eloquenza dei soggetti, il fulgore dei significati, il fascino ecclesiale della memoria, pongono all’osservatore profondi interrogativi, che non si fermano al riconoscimento della bellezza delle forme: ciascuno rimane misteriosamente affascinato nel profondo del cuore e dell’intelligenza, e si domanda donde scaturisca l’ispirazione cui hanno attinto questi ignoti artisti. In un momento prossimo alla decadenza dell’impero romano, quando ormai i barbari premevano ai confini, Ravenna si trovò ad annunciare con la bellezza dell’arte la Verità che dà senso alla vita dell’uomo, e che si può contemplare quale centro teologico di tutti questi edifici: la Croce gemmata di Cristo, segno e strumento per la salvezza di tutti, patibolo del Figlio di Dio, ma splendente della gloria della Sua risurrezione. Mentre sembra ripetersi il medesimo declino, ancora oggi i mosaici ravennati conducono quanti li osservano nella profondità del mistero e dell’amore di Dio, offrendo ad un tempo la chiave di comprensione di ogni vicenda umana. La vita di Gesù Cristo si irradia da queste pareti, investe coloro che incontra, affinché nel loro cuore arda il desiderio di conoscerLo e di amarLo, per poi annunciarLo ai fratelli (cf. Giovanni Paolo II, Omelia a Ravenna, 11.5.1986). Ci si compiace dunque di questo agile ed utile strumento[1], la cui edizione è promossa dal Centro Culturale Pier Giorgio Frassati di Ravenna, che, senza pretese di completezza, introduce il visitatore in un’analisi più profondamente cristiana delle allegorie e del messaggio sottesi ai diversi soggetti artistici. In una più consapevole lettura della bellezza musiva, queste pagine intendono così offrire un abbrivio alla contemplazione dei misteri della Redenzione descritti in questo Evangelium aeternum, che si rivolge con immutata freschezza al visitatore contemporaneo. Ecco, allora, che il presbiterio di San Vitale illustra il mistero eucaristico proponendo l’offerta di Abele, il sacrificio di Isacco, l’oblazione di Melchisedech e l’ospitalità di Abramo, prefigurazioni tipologiche del sacrificio di Cristo, inscindibilmente legate a quanto è celebrato hic et nunc sull’altare. Così, liturgia e immagini rendono presenti gli eventi salvifici, secondo la propria specifica natura, e, in particolare le decorazioni, rappresentando quanto si compie ritualmente, ne esplicitano il messaggio, facilitandone ad un tempo la memoria. Allo stesso modo, la croce gloriosa e gemmata della basilica di Classe si imprime nel cuore di chi la osserva, suggerendo la sincera professione di fede in Colui che ha sofferto per la salvezza di ciascuno ed è risorto, in Colui che nella apparente assenza ed estrema debolezza, può salvarmi e mi salverà (cf. J. Ratzinger, Introduzione allo spirito della liturgia, p. 173).
Mauro Piacenza [1] Si tratta del volume di G. Morelli – C. Morigi “AL CUORE DEI MOSAICI RAVENNATI” Edizioni Carismatici Francescani
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