LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI "MOTU PROPRIO" CON LA QUALE VIENE PROMULGATO LO STATUTO DEFINITIVO DELL'UFFICIO DEL LAVORO DELLA SEDE APOSTOLICA
LITTERAE APOSTOLICAE MOTU PROPRIO DATAE *
quibus ultima ordinatio Officii Laboris apud Sedem Apostolicam foras datur
La sollecitudine per coloro che coadiuvano il Vescovo di Roma nel ministero di Pastore della Chiesa Universale mi ha indotto ad esporre, con Lettera del 20 novembre 1982 indirizzata al Cardinale Segretario di Stato, il significato del lavoro prestato alla Sede Apostolica e ad istituire, con Motu Proprio « Nel Primo Anniversario» del 1° gennaio 1989, l'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (ULSA), approvandone lo Statuto, «ad experimentum », per un quinquennio. Come ho sottolineato nella ricordata Lettera, i membri della comunità che presta servizio alla Santa Sede devono avere la profonda convinzione che il loro lavoro comporta una responsabilità ecclesiale da vivere in spirito di servizio e di autentica fede e che gli aspetti giuridico-amministrativi del loro rapporto con la Sede Apostolica assumono una conseguente configurazione del tutto peculiare. Desidero ora riaffermare la funzione, attribuita all'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, di Organo della medesima che ha specifica identità istituzionale ed è preposto alla tutela dei legittimi interessi degli appartenenti alla comunità di lavoro della Santa Sede, per assicurare armonia e perequazione, nella pluralità, diversità e specificità delle mansioni, favorendo una corretta applicazione dei principi della giustizia sociale, a garanzia dell'unità di tale comunità e della crescita dei rapporti interpersonali in seno alla medesima. L'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica dovrà quindi proseguire nel consolidamento di detta comunità di lavoro, esplicando opportuni interventi volti al pieno adempimento delle norme poste a salvaguardia della medesima e componendo eventuali questioni di carattere amministrativo o sociale-economico che si verifichino nel vari Organismi della Santa Sede. A tale scopo, l'ULSA promuoverà le vie del dialogo per la ricerca di soluzioni che escludano il ricorso a metodi rivendicativi di forza e, per la definizione del contenzioso, ricorrerà alle procedure previste di conciliazione e di arbitrato. Durante gli scorsi anni, l'ULSA ha svolto una lodevole azione per far sì che, nella particolare comunità dei lavoratori operanti al servizio della Santa Sede «sia fattivamente onorata la dignità di ciascun collaboratore; siano riconosciuti, tutelati e promossi i diritti sociali ed economici di ogni membro; siano sempre più fedelmente adempiuti i rispettivi doveri; sia stimolato un vivo senso di responsabilità; sia reso sempre migliore il servizio» (cf. Motu Proprio citato). L'esperienza maturata consiglia ora di adeguare il suo Statuto alle esigenze rilevate nel corso del quinquennio e di renderlo definitivo. Pertanto, dopo approfonditi studi e consultazioni, in attuazione della mia Lettera del 20 novembre 1982, che costituisce la regola fondamentale del lavoro prestato alla Sede Apostolica, insieme al Codice di Diritto Canonico, alle Leggi dello Stato della Città del Vaticano, agli altri Documenti Pontifici ed ai Regolamenti del Personale, approvo il nuovo Statuto dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (ULSA), unito al presente Motu Proprio, e nel quale, alla luce dell'esperienza degli anni recenti, sono state inserite alcune modifiche rispetto al precedente testo del 1989. Quanto è stabilito nella presente Lettera, in forma di Motu Proprio, ordino che abbia pieno e stabile valore a partire dal 1° ottobre 1994, nonostante qualsiasi disposizione contraria, pur meritevole di speciale menzione. Dato a Roma, dal Palazzo Apostolico, il 30 Settembre dell'anno 1994, sedicesimo del Pontificato.
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