OMELIA DEL CARDINALE JOZEF TOMKO IN OCCASIONE DEI 50 ANNI DI SERVIZIO DELLE TRASMISSIONI IN LINGUA CINESE DELLA RADIO VATICANA Mercoledì, 3 Maggio 2000 Con grande gioia e con profonda gratitudine celebriamo oggi un importante anniversario, cioè cinquant’anni di servizio che la Radio Vaticana rende alla Chiesa che è in Cina. 1. Da mezzo secolo la Radio Vaticana svolge la funzione di ponte tra la Santa Sede di Pietro e la Chiesa in Cina, contribuendo a mantenere vivo il collegamento ed il vincolo di comunione tra la porzione del Popolo di Dio che vive in Cina e la Chiesa universale che ha il suo Capo visibile e il suo centro a Roma. Con le sue trasmissioni in lingua cinese la Radio Vaticana ha reso un importante servizio alla Chiesa in Cina perché rimanesse fedele alla sua identità, e cioè, alla sua natura cattolica, collegata vitalmente con i fratelli e sorelle nella fede che vivono nel mondo intero e costruita sulla Roccia che è Pietro che vive nei suoi successori. Cosi la Chiesa in Cina può rimanere anche oggi parte della Chiesa di Cristo, che è una, santa, cattolica, apostolica. Erano e sono certamente 50 anni difficili per la Chiesa in Cina. Era un periodo di sconvolgimenti politici e sociali, ma anche di una dura persecuzione contro varie religioni, specie contro la Chiesa cattolica, accusata di non essere abbastanza cinese, abbastanza fedele a quel grande popolo. C’erano i tentativi di staccarla dal suo centro vitale che garantisce la sua cattolicità, dalla Roccia sulla quale Gesù Cristo ha voluto edificare la "sua" Chiesa. Una nuova grande muraglia ideologica doveva isolare quella Chiesa dal resto della Chiesa universale guidata da Pietro. In questa atmosfera, spesso permeata di paura, la Chiesa in Cina è passata attraverso "il fuoco e l’acqua" (Salmo 65), tuttavia non è sparita, né diminuita, ma è maturata sulla croce e sta crescendo in numero e nel coraggio della fede, sostenuta anche grazie alle trasmissioni in lingua cinese della Radio Vaticana. Esse erano luce nelle tenebre, voce amica che infondeva speranza nelle prove. Quante persone vorrebbero oggi ringraziare il Papa e la sua Radio per questo conforto e per l'insegnamento di amare Gesù Cristo, la sua Chiesa e di servire anche la patria. Perciò, con loro ringraziamo iddio per tutto il bene che ha ispirato tramite le trasmissioni in lingua cinese. E ringraziamo tutti i collaboratori di questi programmi che per lunghi anni hanno cercato di sostenere la fede in Cristo e l'amore per il prossimo, a servizio dei grandi valori della dignità, della libertà, dello sviluppo integrale umano e dell'amore alla patria. In tale maniera voi cari collaboratori vi inserite tra le schiere di missionari che s'impegnano nell'evangelizzazione del mondo per mezzo delle moderne tecnologie che sono come "nuovi areopaghi" del Vangelo 2. Il momento in cui celebriamo il 50° anniversario del programma cinese è molto bello. E' l'anno del Grande Giubileo di 2000 anni dalla nascita di Gesù Cristo Figlio di Dio fattosi uomo per la salvezza di tutto il genere umano. E' il tempo pasquale in cui con viva fede celebriamo la Risurrezione del Signore dalla morte che è fondamento della nostra forza e speranza. È la festa degli Apostoli Filippo e Giacomo Minore che erano tra i primi discepoli che Gesù ha chiamato ad essere testimoni personali del Signore risorto. Questa è una gradita occasione per inviare un cordiale saluto e messaggio ai nostri fratelli e sorelle in Cina. Non potendo incontrarci di persona nella vostra grande patria, vi mandiamo attraverso le onde radiofoniche tutto il nostro affetto e la nostra comunione. Quanto desideriamo abbracciarvi e pregare con voi qui a Roma, presso le tombe degli Apostoli, passare con voi e con i pellegrini di tutto il mondo attraverso la Porta Santa, principalmente nella Basilica di San Pietro, che è sotto i nostri sguardi. Vorremmo con voi varcare la Porta Santa che è simbolo di Gesù Cristo il quale ha detto: "Io Sono la porta chi passa per me trova la vita eterna" (Gv 10,9). Ed arrivare poi con voi fino alla tomba di Pietro-Roccia, per rinnovare la nostra comune fede in Cristo che ha fondato la sua Chiesa su questa Roccia promettendo che le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. Noi vi ringraziamo per tanti esempi di fedeltà a Cristo, a questa Chiesa ed al Successore di Pietro. Siate sicuri che il Papa ed i suoi collaboratori, anche questi della Radio Vaticana, pregano per voi, ammirano la vostra fedeltà e vi esortano a rimanere sempre forti nella fede perché come dice Giovanni: "questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede" (1Gv 5,4). E se voi non potete venire per ora a Roma, sappiate che i nostri cuori, le nostre preghiere sono con voi. Con voi anche noi professiamo fermamente che la Chiesa cattolica, anche in Cina, è una sola. Non fatevi dividere, ma lavorate per mantenere questa unità fondamentale. Con voi e con tutti i fedeli del mondo noi professiamo che la Chiesa cattolica è fondata da Gesù Cristo su Pietro. Non è cattolico chi non è "con Pietro e sotto Pietro" , come c'insegna il Concilio Vaticano II. Questa Chiesa è fondata su Pietro e sugli Apostoli e cioè, oggi, sui loro successori, legittimi Vescovi: "i quali lo Spirito Santo ha posto a pascere la Chiesa di Dio", come insegna Paolo (cfr. Att 20,28 e LG 20). Nessun altro potere umano può sostituirsi a questa costituzione della Chiesa di Cristo e nessuno può pretendere di cambiarla, come la Chiesa non vuole sostituirsi al potere politico e ingerirsi nella sua sfera. I legittimi successori di Pietro e degli Apostoli sono i pilastri sui quali è per divina istituzione costruita la Chiesa di Dio. Perciò, soltanto i Vescovi uniti al successore di Pietro sono i legittimi pastori della Chiesa cattolica in qualsiasi posta dei mondo e nessuna autorità, ..: istituzione o associazione può arrogarsi tale funzione. 3. Con gratitudine e riconoscenza prendiamo atto che nei nostri giorni la fedeltà al Successore di Pietro si è rivelata come il punto caratteristico dei fedeli nel mondo e anche della Chiesa in Cina. Con ammirazione ricordiamo quanti sacrifici, quante sofferenze voi avete accettato per rimanere nella comunione con il Papa, nel quale ci è concessa la garanzia dell'integrità della fede e dell'unità di tutti i fedeli in Cristo. Fiduciosi nell'aiuto del Signore, vi chiediamo di rimanere in tale comunione e di continuare a dare a tutta la Chiesa testimonianza della nostra comune fede. Questa città di Roma ha l'onore di avere tra le sue mura, oltre la tomba di Pietro, Principe degli Apostoli, anche le tombe dell' Apostolo san Paolo, degli Apostoli san Filippo e san Giacomo e dell'Apostolo san Bartolomeo, quel Natanaele che Filippo aveva portato a Gesù. La presenza delle tombe di quattro Apostoli attorno alla tomba del Principe degli Apostoli è un'immagine, un simbolo dell'unità del Collegio degli Apostoli e dei loro Successori Vescovi nelle diverse Chiese locali in unione perfetta con il Successore di Pietro, il Santo Padre. Che l'intercessione dei Santi Apostoli ci ottenga da Dio la grazia di rimanere sempre fedeli alla testimonianza che essi ci hanno dato di Gesù, Figlio di Dio, unico Redentore nostro, via, verità e vita, risorto dalla morte, speranza del mondo. Che ci ottenga di rimanere sempre in intima comunione con la Chiesa universale e con il Successore di Pietro, roccia su cui Gesù ha fondato la sua Chiesa. Infine, ricordiamo le schiere dei Santi Martiri che in questa città hanno dato testimonianza, con il loro sangue, di Cristo Risorto e della speranza di vita fondata su di Lui. La prossima domenica qui a Roma si farà la celebrazione ecumenica della Commemorazione dei Testimoni della Fede del ventesimo secolo. E fra poco, un bel numero di martiri cinesi, rappresentanti di tanti altri dei diversi periodi della storia cattolica in Cina e negli altri Paesi, sarà aggiunto all'elenco dei Santi della Chiesa universale. Essi saranno proposti a tutti i fedeli del mondo come esempi risplendenti di vita cristiana e come intercessori nostri presso Dio. Che i santi Martiri appoggino le nostre preghiere per il nobile popolo cinese ed in particolare, per tutti i fedeli del vostro paese: "Anche noi dunque, - come ci esorta la Sacra Scrittura -, circondati da un così grande nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede" (Ebr 12, 1-2). AMEN.
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