ARCHIVIO La Congregazione per l'Evangelizzazione
dei Popoli ha cessato la sua attività e le sue competenze e funzioni sono state assunte dal Dicastero per
l'Evangelizzazione
LA CONGREGAZIONE PER L'EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI
1. Con la Bolla Inscrutabili Divinae, (22 giugno 1622) emanata da Papa Gregorio XV, ebbe inizio il periodo costitutivo della Congregazione, con il nome de Propaganda Fide, cui fecero seguito altri documenti pontifici fondamentali: Romanum decet (con la medesima data), Cum inter multiplices (14 dicembre 1622), Cum nuper (13 giugno 1623), ed infine Immortalis Dei (1° agosto 1627). Il compito specifico della Congregazione è da sempre la propagazione della Fede nel mondo intero, con la specifica competenza di coordinare tutte le forze missionarie, di dare direttive per le missioni, di promuovere la formazione del clero e delle gerarchie locali, di incoraggiare la fondazione di nuovi Istituti missionari ed infine di provvedere agli aiuti materiali per le attività missionarie. La nuova Congregazione divenne in tal modo lo strumento ordinario ed esclusivo del Santo Padre e della Santa Sede, per l'esercizio di giurisdizione su tutte le missioni e la cooperazione missionaria. 2. Tra i risultati più importanti che hanno segnato la vita della Congregazione de Propaganda Fide, in questi quasi quattro secoli di storia, vanno segnalati:
3. Attuale organizzazione della Congregazione Il Concilio Vaticano II ha rimesso in luce la natura missionaria della Chiesa e la corresponsabilità del Collegio dei Vescovi e dei singoli Vescovi con le loro Chiese particolari nell'impegno della missione ad gentes. Paolo VI (1963-1978), con la Costituzione Regimini Ecclesiae Universae (15 agosto 1967), riordinò e adeguò i compiti della Curia Romana secondo le direttive del Concilio. La Congregazione di Propaganda ha assunto il nome di Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli o "de Propaganda Fide". Il Decreto conciliare sull'attività missionaria Ad Gentes aveva ridefinito con chiarezza la funzione del Dicastero missionario, con indicazioni circa la composizione dei suoi organi direttivi. In particolare, il Decreto Conciliare Ad Gentes afferma: "Per tutte le missioni e per tutta l'attività missionaria uno soltanto deve essere il dicastero competente, ossia quello di 'Propaganda Fide', cui spetta regolare e coordinare, in tutto il mondo, sia l'opera missionaria sia la cooperazione missionaria, nel rispetto tuttavia del diritto delle chiese orientali" (AG, 29). E così pure la necessità che "questo Dicastero costituisca insieme uno strumento di amministrazione ed un organo di direzione dinamica, che faccia uso dei metodi scientifici e dei mezzi adatti alle condizioni del nostro tempo, tenga conto cioè delle ricerche attuali di teologia, di metodologia e di pastorale missionaria" (AG, 29). 4. Le competenze del Dicastero Missionario Con la nuova Costituzione Apostolica Pastor Bonus, del 28 giugno 1988, "spetta alla Congregazione di dirigere e coordinare in tutto il mondo l'opera stessa dell'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione missionaria, salva la competenza della Congregazione per le Chiese Orientali" (art. 85). Inoltre il Dicastero ha la diretta ed esclusiva competenza sui suoi territori, salva la competenza degli altri Dicasteri in varie materie (cfr. artt. 88; 89). Nei propri territori la Congregazione erige e divide le Circoscrizioni missionarie secondo le opportunità. Presiede al governo delle missioni ed esamina tutte le questioni e i rapporti inviati dagli Ordinari e dalle Conferenze Episcopali. Restano soggette alla Congregazione le Società di Vita Apostolica erette in favore delle missioni (art. 90, § 2). La Congregazione amministra il proprio patrimonio e gli altri beni destinati alle missioni mediante un suo speciale ufficio (art. 92).
LE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE
FINALITÀ: Sorte in Chiese di antica cristianità per sostenere l'opera dei missionari fra i popoli non cristiani, le PP.OO.MM. sono diventate un'istituzione della Chiesa universale e di ogni Chiesa particolare. Ad esse, secondo il Concilio, si deve assegnare il posto centrale nella cooperazione missionaria. Costituiscono un'unica istituzione, che comprende quattro rami distinti. In comune hanno lo scopo primario e principale di promuovere lo spirito missionario ed universale in seno al Popolo di Dio. Attuano questo scopo mediante l'informazione e coscientizzazione sulle missioni, la promozione delle vocazioni missionarie, la raccolta e distribuzione di sussidi ai missionari, alle loro opere e alle giovani Chiese, di cui si cerca di favorire la comunione con le altre Chiese per scambi di beni e di aiuti. Queste le quattro Pontificie Opere: - Propagazione della Fede. Fondata a Lione (Francia) nel 1822 dalla Ven. Pauline Jaricot, ha il compito di promuovere la cooperazione missionaria in tutte le comunità cristiane. A questo scopo, insieme con la raccolta di aiuti, cura le vocazioni missionarie, l'educazione allo spirito missionario, specialmente con iniziative durante il mese missionario di ottobre. - San Pietro Apostolo. Fondata dalle Signore Bigard a Caen (Francia) nel 1889, quest'opera si occupa della formazione del clero locale nelle Chiese di missione, soprattutto con aiuti finanziari, la cui elargizione ha poi esteso anche per i candidati alla vita religiosa, maschile e femminile. - Santa Infanzia o Infanzia missionaria. L'Opera fu fondata nel 1843 da Mons. De Forbin Janson, Vescovo di Nancy (Francia). Mira a educare i fanciulli allo spirito missionario, interessandoli alle necessità dei loro coetanei dei Paesi di missione, mediante l'offerta di preghiere e di aiuti materiali. - Unione Missionaria. Fondata in Italia dal P. Manna nel 1916, s'impegna nell'animazione missionaria dei pastori e animatori del Popolo di Dio: sacerdoti, religiosi e religiose, membri di Istituti secolari. Compie la stessa funzione nei riguardi delle altre Pontificie Opere, che cerca di promuovere nelle Chiese locali. Ognuna delle quattro Pontificie Opere ha una propria identità e specificità, sia nel fine che si propone sia nei mezzi e iniziative con cui lo attua, adattandoli e rinnovandoli secondo le diverse situazioni ecclesiali e socio-culturali nelle quali deve operare. Inoltre, è importante che, pur conservando la propria individualità, esse evidenzino l'unità di spirito e di intenti che tutte le anima come Opere del Santo Padre e dei Vescovi, impegnate ad educare il Popolo di Dio a un fecondo spirito missionario. ORGANIZZAZIONE: Le PP.OO.MM. sono organizzate a livello soprannazionale, nazionale e diocesano. - A livello soprannazionale, la direzione e la vicendevole collaborazione delle Pontificie Opere è assicurata dal Comitato Supremo, presieduto dal Cardinale Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, e dal Consiglio Superiore, presieduto dal Presidente delle Pontificie Opere. Ogni Opera, poi, ha un Segretario Generale. Il Comitato Supremo vigila sull'attività e sviluppo delle singole Opere. Il Consiglio Superiore, che tiene un'assemblea annuale, si occupa soprattutto della ripartizione dei sussidi sia ordinari che straordinari. - A livello nazionale, le Pontificie Opere Missionarie sono guidate e animate da un Direttore Nazionale, nominato dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e dal Consiglio Nazionale. Il Direttore mantiene i rapporti e collabora con gli Organismi missionari della propria Conferenza Episcopale. - In ogni Diocesi, il Vescovo deve nominare un Direttore delle Pontificie Opere, al quale spetta animare, per la missione universale, le varie espressioni dell'attività pastorale (diocesana, parrocchiale, ecc.) (cfr. CIC, can 791, §2).
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