Sr. ELENA MARIA MANGANELLI, O.S.A. VIA CRUCIS LECCETO (SIENA) 2011 QUINTA STAZIONE Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce Gesù impara lobbedienza damore lungo la via della passione V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Dal Vangelo secondo Luca. 23, 26 Mentre conducevano via Gesù, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Simone di Cirene è un uomo ritratto dagli evangelisti con particolare precisione di nome e provenienza, parentela e attività; è un uomo fotografato in un luogo e in un tempo determinati, in qualche modo costretto a portare una croce non sua. In realtà Simone di Cirene è ciascuno di noi. Riceve il legno della Croce di Gesù, come noi un giorno ne abbiamo ricevuto e accolto il segno nel santo Battesimo. La vita del discepolo di Gesù è questobbedienza al segno della Croce, in un gesto sempre più segnato dalla libertà dellamore. E' il riflesso dellobbedienza del suo Maestro. E' il pieno abbandono a lasciarsi istruire come lui dalla geometria dellamore,(16) dalle stesse dimensioni della Croce: «la larghezza delle opere di bontà; la lunghezza della perseveranza nelle avversità; laltezza dellaspettativa che spera e guarda alto; la profondità della radice della grazia che affonda nella gratuità».(17) Umile Gesù, quando la vita ci porge un calice amaro e difficile da bere, la nostra natura si chiude, recalcitra, non osa lasciarsi attirare dalla follia di quellamore più grande che rende la rinuncia gioia, lobbedienza libertà, il sacrificio dilatazione del cuore! Vieni, Spirito di Verità, rendici obbedienti alla visita della Croce, docili al suo segno che tutto abbraccia di noi: « corpo e anima, pensieri e volontà, senso e sentimento, agire e patire »,(18) e tutto dilata a misura dellamore! Tutti: Pater noster, qui es in cælis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem; sed libera nos a malo. Quis est homo qui non fleret, Matrem Christi si videret in tanto supplicio? _________________ 16 Cfr. Ef 3, 18. 17 Cfr. Lettera 140, 26, 64. 18 Cfr. R. Guardini, Lo spirito della liturgia. I santi segni, Brescia2000, p. 126. © Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana |