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Lettera Apostolica “Spiritus Domini” in forma di “Motu Proprio” del Sommo Pontefice Francesco sulla modifica del can. 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico circa l’accesso delle persone di sesso femminile al ministero istituito del Lettorato e dell’Accolitato, 11.01.2021


Testo in lingua latina

Traduzione in lingua italiana

Testo in lingua latina

LITTERAE APOSTOLICAE

MOTU PROPRIO DATAE

Spiritus Domini

 

quibus canonis 230 § 1 Codicis Iuris Canonici normae de aditu personarum feminini sexus ad institutum ministerium Lectoratus et Acolythatus mutantur

FRANCISCUS PP.

Spiritus Domini, perennis fons vitae et Ecclesiae missionis, Populi Dei participibus dona impertitur, quae sinunt ut pro sua quisque parte opem ferat ad Ecclesiam aedificandam annuntiandumque Evangelium. Haec charismata, ministeria appellata, quia publice ab Ecclesia agnoscuntur et instituuntur, stabiliter communitati praesto sunt eiusque missioni.

Quibusdam in casibus ministeriale hoc subsidium ex definito sacramento oritur, scilicet Ordine sacro. Alia munera, annorum decursu, in Ecclesia sunt instituta atque per liturgicum ritum non sacramentalem singulis fidelibus demandata, vi peculiaris formae exercendi baptismalis sacerdotii, et in auxilium specifici ministerii Episcoporum, presbyterorum ac diaconorum.

Iuxta venerabilem traditionem, “ministeriorum laicorum” receptio, quae sanctus Paulus VI ordinavit per Litteras apostolicas motu proprio datas, cuius titulus Ministeria quaedam (die XVII mensis Augusti anno MCMLXXII), Ordinis Sacramento parando ac recipiendo anteferebatur, quamquam talia ministeria aliis idoneis fidelibus masculini sexus conferebantur.

Quaedam Synodi Episcoporum sessiones necessitatem attulerunt altius argumentum de doctrina perscrutandi, ita ut ipsa naturae responderent horum charismatum et temporum necessitatibus, cum aptum subsidium tribueretur evangelizandi officio, quod ad ecclesialem communitatem attinet.

His suffragationibus receptis, superioribus his annis ad evolutam doctrinam perventum est quae collustravit quomodo certa quaedam ministeria ab Ecclesia instituta ut fundamentum haberent communem condicionem baptizati et regalem sacerdotium in Baptismi Sacramento receptum; ipsa essentialiter seiunguntur a ministerio ordinato quod in Ordinis Sacramento recipitur. Etenim ex agendi quoque corroborata ratione in Ecclesia Latina confirmatur quemadmodum talia ministeria laicorum, quae in Baptismi sacramento nituntur, omnibus fidelibus committi possint, qui sint idonei, masculini vel feminini sexus, secundum quod iam implicite praevisum est in can. 230 § 2.

Quapropter, consilio audito competentium Dicasteriorum, censuimus can. 230 § 1 Codicis Iuris Canonici commutare. Itaque statuimus ut can. 230 § 1 Codicis Iuris Canonici in posterum ita scribatur:

“Laici, qui aetate dotibusque pollent Episcoporum conferentiae decreto statutis, per ritum liturgicum praescriptum ad ministeria lectoris et acolythi stabiliter assumi possunt; quae tamen ministeriorum collatio eisdem ius non confert ad sustentationem remunerationemve ab Ecclesia praestandam”.

Decernimus insuper ut reliquae normae immutentur, vim legis obtinentes, quae ad hunc canonem referuntur.

Quaecumque vero a Nobis hisce Litteris Apostolicis Motu Proprio datis decreta sunt, ea omnia firma ac rata esse iubemus, contrariis quibuslibet non obstantibus, peculiari etiam mentione dignis, atque decernimus ut memoratae Litterae promulgentur per editionem in actis diurnis L’Osservatore Romano, eodem die vim obtinentes, et deinde in Actis Apostolicae Sedis commentario officialiedantur.

Datum Romae, Laterani, die X mensis Ianuarii, in Baptismate Domini, anno MMXXI, Pontificatus Nostri octavo.

FRANCISCUS PP.

[00032-LA.01] [Testo originale: Latino]

Traduzione in lingua italiana

Lo Spirito del Signore Gesù, sorgente perenne della vita e della missione della Chiesa, distribuisce ai membri del popolo di Dio i doni che permettono a ciascuno, in modo diverso, di contribuire all’edificazione della Chiesa e all’annuncio del Vangelo. Questi carismi, chiamati ministeri in quanto sono pubblicamente riconosciuti e istituiti dalla Chiesa, sono messi a disposizione della comunità e della sua missione in forma stabile.

In alcuni casi tale contributo ministeriale ha la sua origine in uno specifico sacramento, l’Ordine sacro. Altri compiti, lungo la storia, sono stati istituiti nella Chiesa e affidati mediante un rito liturgico non sacramentale a singoli fedeli, in virtù di una peculiare forma di esercizio del sacerdozio battesimale, e in aiuto del ministero specifico di vescovi, presbiteri e diaconi.

Seguendo una venerabile tradizione, la ricezione dei “ministeri laicali”, che San Paolo VI regolamentò nel Motu Proprio Ministeria quaedam (17 agosto 1972), precedeva a modo di preparazione la ricezione del Sacramento dell’Ordine, pur essendo conferiti tali ministeri ad altri fedeli idonei di sesso maschile.

Alcune Assemblee del Sinodo dei Vescovi hanno evidenziato la necessità di approfondire dottrinalmente l’argomento, in modo che risponda alla natura dei suddetti carismi e alle esigenze dei tempi, offrendo un opportuno sostegno al ruolo di evangelizzazione che spetta alla comunità ecclesiale.

Accogliendo tali raccomandazioni, si è giunti in questi ultimi anni ad uno sviluppo dottrinale che ha messo in luce come determinati ministeri istituiti dalla Chiesa hanno per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel Sacramento del Battesimo; essi sono essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il Sacramento dell’Ordine. Anche una consolidata prassi nella Chiesa latina ha confermato, infatti, come tali ministeri laicali, essendo basati sul sacramento del Battesimo, possono essere affidati a tutti i fedeli, che risultino idonei, di sesso maschile o femminile, secondo quanto già implicitamente previsto dal can. 230 § 2.

Di conseguenza, dopo aver sentito il parere dei Dicasteri competenti, ho ritenuto di provvedere alla modifica del can. 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Pertanto, dispongo che il can. 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico abbia in avvenire la seguente redazione:

“I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti; tuttavia tale conferimento non attribuisce loro il diritto al sostentamento o alla rimunerazione da parte della Chiesa”.

Dispongo altresì la modifica degli altri provvedimenti, aventi forza di legge, che si riferiscono a tale canone.

Quanto deliberato con questa Lettera apostolica in forma di Motu Proprio, ordino che abbia fermo e stabile vigore, nonostante qualsiasi cosa contraria anche se degna di speciale menzione, e che sia promulgato tramite pubblicazione su L’Osservatore Romano, entrando in vigore nello stesso giorno, e quindi pubblicato nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.

Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno 10 di gennaio dell’anno 2021, Festa del Battesimo del Signore, ottavo del mio pontificato.

Francesco

[00032-IT.00] [Testo originale: Latino]