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L’Udienza Generale, 13.09.2023


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente, ha incentrato la Sua meditazione sul tema “Il Beato José Gregorio Hernández Cisneros, medico dei poveri e apostolo di pace” (Lettura: 1 Tm 2,1-4). Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello e un invito alla preghiera per le popolazioni della Libia e del Marocco.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nelle nostre catechesi, continuiamo a incontrare dei testimoni appassionati dell’annuncio del Vangelo. Ricordiamo che questa è una serie di catechesi sullo zelo apostolico, sulla volontà e anche l’ardore interiore per portare avanti il Vangelo. Oggi andiamo in America Latina, precisamente in Venezuela, per conoscere la figura di un laico, il Beato José Gregorio Hernández Cisneros. Nacque nel 1864 e apprese la fede soprattutto dalla madre, come raccontò: «Mia madre mi ha insegnato la virtù fin dalla culla, mi ha fatto crescere nella conoscenza di Dio e mi ha dato per guida la carità». Siamo attenti: sono le mamme a trasmettere la fede. La fede si trasmette in dialetto, cioè con il linguaggio delle mamme, quel dialetto che le mamme sanno parlare con i figli. E a voi mamme: state attente nel trasmettere la fede in quel dialetto materno.

Veramente la carità fu la stella polare che orientò l’esistenza del Beato José Gregorio: persona buona e solare, dal carattere lieto, era dotato di una spiccata intelligenza; divenne medico, professore universitario e scienziato. Ma fu anzitutto un dottore vicino ai più deboli, tanto da essere conosciuto in patria come “il medico dei poveri”. Accudiva i poveri, sempre. Alla ricchezza del denaro preferì quella del Vangelo, spendendo l’esistenza per soccorrere i bisognosi. Nei poveri, negli ammalati, nei migranti, nei sofferenti, José Gregorio vedeva Gesù. E il successo che mai ricercò nel mondo lo ricevette, e continua a riceverlo, dalla gente, che lo chiama “santo del popolo”, “apostolo della carità”, “missionario della speranza”. Bei nomi: “Santo del popolo”, “apostolo della carità”, “missionario della speranza”.

José Gregorio era un uomo umile, un uomo gentile e disponibile. E al tempo stesso era mosso da un fuoco interiore, dal desiderio di vivere al servizio di Dio e del prossimo. Spinto da questo ardore, diverse volte provò a diventare religioso e sacerdote, ma vari problemi di salute glielo impedirono. La fragilità fisica non lo portò però a chiudersi in sé stesso, ma a diventare un medico ancora più sensibile alle necessità altrui; si strinse alla Provvidenza e, forgiato nell’animo, andò maggiormente all’essenziale. Ecco lo zelo apostolico: non segue le proprie aspirazioni, ma la disponibilità ai disegni di Dio. E così il Beato comprese che, attraverso la cura dei malati, avrebbe messo in pratica la volontà di Dio, soccorrendo i sofferenti, dando speranza ai poveri, testimoniando la fede non a parole ma con l’esempio. Arrivò così – per questa strada interiore - ad accogliere la medicina come un sacerdozio: «il sacerdozio del dolore umano» (M. Yaber, José Gregorio Hernández: Médico de los Pobres, Apóstol de la Justicia Social, Misionero de las Esperanzas, 2004, 107). Quanto è importante non subire passivamente le cose, ma, come dice la Scrittura, fare ogni cosa di buon animo, per servire il Signore (cfr Col 3,23).

Ma chiediamoci: da dove veniva a José Gregorio tutto questo entusiasmo, tutto questo zelo? Veniva da una certezza e da una forza. La certezza era la grazia di Dio. Egli scrisse che «se nel mondo ci sono buoni e cattivi, i cattivi ci sono perché loro stessi son diventati cattivi: ma i buoni sono tali con l’aiuto di Dio» (27 maggio 1914). E Lui per primo si sentiva bisognoso di grazia, che mendicava sulle strade e aveva estremo bisogno dell’amore. Ed ecco la forza a cui attingeva: l’intimità con Dio. Era un uomo di preghiera - c’è la grazia di Dio e l’intimità con il Signore - era un uomo di preghiera che partecipava alla Messa.

E a contatto con Gesù, che si offre sull’altare per tutti, José Gregorio si sentì chiamato a offrire la sua vita per la pace. Il primo conflitto mondiale era in corso. Arriviamo così al 29 giugno 1919: un amico gli fa visita e lo trova molto felice. José Gregorio ha infatti saputo che è stato firmato il trattato che pone termine alla guerra. La sua offerta è stata accolta, ed è come se lui presagisca che il suo compito in terra sia terminato. Quella mattina, come al solito, era stato a Messa e ora scende in strada per portare una medicina a un malato. Ma, mentre attraversa la strada, viene investito da un veicolo; portato in ospedale, muore pronunciando il nome della Madonna. Il suo cammino terreno si conclude così, su una strada mentre compie un’opera di misericordia, e in un ospedale, dove aveva fatto del suo lavoro un capolavoro come medico.

Fratelli, sorelle, al cospetto di questo testimone chiediamoci: io, davanti a Dio presente nei poveri vicino a me, di fronte a chi nel mondo più soffre, come reagisco? E l’esempio di José Gregorio come tocca a me? Lui ci stimola all’impegno dinanzi alle grandi questioni sociali, economiche e politiche di oggi. Tanti ne parlano, tanti ne sparlano, tanti criticano e dicono che va tutto male. Ma il cristiano non è chiamato a questo, bensì a occuparsene, a sporcarsi le mani: anzitutto, come ci ha detto San Paolo, a pregare (cfr 1 Tm 2,1-4), e poi a impegnarsi non in chiacchiere - il chiacchiericcio è una peste - ma a promuovere il bene e a costruire la pace e la giustizia nella verità. Anche questo è zelo apostolico, è annuncio del Vangelo, e questo è beatitudine cristiana: «beati gli operatori di pace» (Mt 5,9). Andiamo avanti sulla strada del Beato Gregorio: un laico, un medico, un uomo di lavoro quotidiano che lo zelo apostolico ha spinto a vivere facendo la carità durante tutta la vita.

[01363-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker :

Aujourd'hui, nous nous rendons au Venezuela pour découvrir la figure d'un médecin, le bienheureux José Gregorio Hernández Cisneros, né en 1864, passionné par l'annonce de l'Évangile. La charité était l'étoile polaire qui orienta son existence. Il était avant tout proche des plus faibles, à tel point qu'il était connu dans son pays comme "le médecin des pauvres". À la richesse de l'argent, il préféra la richesse de l'Évangile, passant sa vie à aider les nécessiteux en qui il voyait Jésus. José Gregorio était animé d'un feu intérieur, d'un désir de vivre au service de Dieu et du prochain. Il essaya à plusieurs reprises de devenir religieux et prêtre, mais divers problèmes de santé l'en ont empêché. Voilà le véritable zèle apostolique : ne pas suivre ses propres aspirations, mais se tenir prêt à suivre les desseins de Dieu. C'est ainsi qu'il accepta la médecine comme un sacerdoce : "le sacerdoce de la douleur humaine". La source de sa force était l'intimité avec Dieu. C'était un homme de prière : il assistait quotidiennement à la messe où il unissait tout ce qu'il vivait à l'offrande de Jésus. José Gregorio se sentait également appelé à offrir sa vie pour la paix, car il ne pouvait pas garder pour lui cette paix qu'il avait dans son cœur en recevant l'Eucharistie. Son voyage terrestre se termina accidentellement, dans la rue, alors qu'il accomplissait une œuvre de miséricorde, et dans un hôpital, où il avait fait de son travail un chef-d'œuvre de bien.

Santo Padre :

Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese, in particolare il gruppo della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche e i pellegrini venuti dal Canada.

Il cristiano non è chiamato solo a parlare, ma a "sporcarsi le mani" e ad agire. Seguendo l'esempio del Beato José Gregorio, osiamo impegnarci concretamente al servizio degli altri e della vita del mondo. Dio benedica voi e le vostre famiglie.

Speaker :

Je salue cordialement les personnes de langue française, en particulier un groupe de la Fédération Internationale des Universités Catholiques et les pèlerins venus du Canada.

Le chrétien n’est pas appelé à parler seulement, mais à se « salir les mains » et à agir. À l’exemple du bienheureux José Gregorio, sachons nous engager concrètement au service des autres. Que Dieu vous bénisse et vos familles.

[01364-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on apostolic zeal, we have been reflecting on the spread of the Gospel through the witness of men and women of every time and place. Today we turn to Latin America and the example of Blessed José Gregorio Hernández. Born in Venezuela in 1864, José Gregorio was unable to pursue studies for the priesthood for reasons of health. Accepting this as God’s will, he studied medicine and devoted his life to the care of those in need. Because of his deep devotion to Christ, expressed in charitable service to the least of our brothers and sisters, he became known as the “doctor of the poor”. His apostolic zeal was born of a personal experience of God’s mercy and daily union with the Lord in Holy Mass and personal prayer. At the outbreak of the First World War, he offered himself as a sacrificial victim in union with Christ, interceding for the dawn of peace, and died shortly after learning of the end of the war. The life of Blessed José Gregorio Hernández can inspire us, in the concrete circumstances of our own lives, to draw closer to the Lord in prayer, to serve him in the poor, and to work for the spread of his Gospel and the growth of his Kingdom of holiness, justice and peace.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente ai gruppi provenienti da Inghilterra, Scozia, Paesi Bassi, Senegal, Corea, Malaysia, Filippine e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!

Speaker:

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from England, Scotland, the Netherlands, Senegal, Korea, Malaysia, the Philippines and the United States of America. Upon you and your families I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you all!

[01365-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, heute betrachten wir das Glaubenszeugnis des seligen José Gregorio Hernández Cisneros, der 1864 in Venezuela geboren wurde. Bereits in jungen Jahren zeigte er einen freundlichen Charakter und eine besondere Intelligenz. Er studierte, wurde leitender Arzt eines Krankenhauses und Universitätsprofessor. Im Volk aber war er bekannt und beliebt als der „Doktor der Armen“, der sich mit allem, was ihm zur Verfügung stand, für seine bedürftigen Mitmenschen einsetzte. Eigene gesundheitliche Probleme hinderten ihn nicht an diesem Dienst, im Gegenteil, sie ließen ihn nur noch sensibler werden für die Nöte der Anderen. Stets war ihm bewusst, dass er Gutes nur mit der Gnade Gottes vollbringen konnte, und diese schöpfte aus einer tiefen Gottesbeziehung: Im Gebet vertraute er dem Herrn alles an, was ihm am Herzen lag, insbesondere seine Mitmenschen. Und der tägliche innere Mitvollzug des Opfers Christi in der Heiligen Messe inspirierte José Gregorio, dem Herrn sein eigenes Leben anzubieten für den Frieden im fernen Europa, wo zu jener Zeit der Erste Weltkrieg tobte. Kurz nach dem ersehnten Friedensschluss nahm Gott die Gabe seines Lebens an. Auf dem Weg zu einem seiner hilfsbedürftigen Patienten erlitt er einen schweren Unfall und verstarb in eben jenem Krankenhaus, wo er so viel Gutes gewirkt hatte.

Santo Padre:

Saluto di cuore i fedeli di lingua tedesca. Dinanzi alle numerose sfide e difficoltà del nostro tempo, vi chiedo le vostre preghiere. Non restiamo spettatori, ma impegniamoci attivamente per un mondo più giusto, più pacifico – ognuno secondo le proprie possibilità e forze. Vi accompagno con la mia preghiera.

Speaker:

Ich grüße alle Pilger und Besucher deutscher Sprache. Ich bitte euch um euer Gebet angesichts der vielen Herausforderungen und Nöte unserer Zeit. Bleiben wir nicht Zuschauer, sondern setzen wir uns aktiv ein für eine gerechtere und friedlichere Welt – jeder nach seinen Möglichkeiten und Kräften. Ich begleite euch dabei mit meinem Gebet.

[01366-DE.02] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En nuestro ciclo de catequesis sobre el celo apostólico, hoy nos acercamos a la figura de un laico latinoamericano, el beato José Gregorio Hernández Cisneros. Nació en Venezuela en el año 1864. Habiendo estudiado medicina, atendía y ayudaba gratuitamente a los más necesitados. El secreto de su fuerza y dedicación era la intimidad con Jesús, que lo llevó a gastar su vida por los demás y a ofrecerse por la paz en el mundo. Murió realizando una obra de misericordia: ir a visitar a un enfermo.

El beato José Gregorio supo dar testimonio de la fe con su ejemplo: curando a los enfermos, socorriendo a los que sufren, dando esperanza a los pobres; en todos ellos veía a Jesús. Este humilde servidor, que nunca buscó el éxito nunca busco los aplausos del mundo, hoy recibe el reconocimiento de la gente, que lo llama con afecto “el médico de los pobres”. Fue un apasionado testigo del Evangelio y, como tal, no siguió sus propias aspiraciones, sino que estuvo siempre abierto y siempre disponible a la voluntad de Dios.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor, por intercesión del beato José Gregorio Hernández, que nos ayude a ser apóstoles de la caridad y misioneros de la esperanza, especialmente atentos y compasivos con los hermanos que sufren. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[01367-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Continuamos a descobrir testemunhos apaixonantes do anúncio do Evangelho em nossas catequeses: hoje vamos à Venezuela, na América Latina, onde encontramos a figura do Beato José Gregório Hernández Cisneros, um leigo que de sua mãe aprendeu a fé, tendo a caridade por guia. Conhecido como o “médico dos pobres”, era um homem humilde, gentil e generoso, que via Jesus nos pobres, doentes, migrantes e nos que sofrem. Vários problemas de saúde o impediram de tornar-se religioso e sacerdote, como era seu desejo, contudo não o levaram a fechar-se em si mesmo, mas a ser um médico ainda mais sensível às necessidades dos outros. Aqui vemos o seu zelo apostólico: não segue as próprias aspirações, mas mostra-se disponível aos desígnios de Deus. Este empenho evangélico tinha suas raízes em uma certeza e uma força. A certeza era a necessidade da Graça Divina em sua vida, e a força era a sua intimidade com Deus, pois era um homem de oração que diariamente participava da Santa Missa e rezava o terço. Contemplando tal testemunho de vida cristã e atividade apostólica em favor dos mais necessitados, devemos perguntar-nos: Qual a minha reação diante de Jesus presente nos pobres e naqueles que mais sofrem? Faço algo ou permaneço de braços cruzados?

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale il gruppo venuto dal Portogallo. La testimonianza del Beato José Gregorio ci spinge all’impegno concreto verso i più poveri e bisognosi, nei quali siamo chiamati a vedere lo stesso Gesù. A tutti voi la mia benedizione!

Speaker:

Saúdo cordialmente os peregrinos de língua portuguesa, especialmente o grupo vindo de Portugal. O testemunho do Beato José Gregório nos impele a um empenho concreto em favor dos mais pobres e necessitados, em quem somos chamados a ver o próprio Jesus. A todos vós, a minha bênção!

[01368-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى الطُّوباويّ خوسِيه غريغوريو هيرنانديز سيسنيروس وغَيْرَتِه الإنجيليَّة. قال: وُلِد في فنزويلا وكانت المحبَّةُ هي الَّتي وجَّهَتْ حياتَهُ. كان إنسانًا طيّبًا وذكيًّا، وطبيبًا قريبًا مِن الأضعفين، فعُرِفَ في وطنِهِ باسمِ ”طبيبِ الفقراء“. رأَى يسوعَ في الفقراءِ والمرضَى والمهاجرينَ والمتألِّمين، ودُعِيَ بقدِّيسِ الشَّعبِ ورسولِ المحبَّةِ ومُرسَلِ الرَّجاء. أرادَ أنْ يصيرَ راهبًا وكاهنًا، لكن مَنَعَتهُ مشاكِلُ صِحِيَّةٌ مختلفةٌ مِن ذلك. فصارَ طبيبًا وزادَ اهتمامُهُ لاحتياجاتِ الآخرين، وَوَصَلَ إلى قناعةٍ بأنَّهُ مِن خلالِ رعايةِ المرضى، سيعيشُ إرادةَ اللهِ في حياتِهِ، وسيُساعِدُ المتألِّمين، وسيُعطي الرَّجاء للفقراء، وسيَشهَدُ للإيمان. شَعَرَ الطُّوباوي خوسِيه بأنَّهُ مدعُوٌّ أيضًا إلى أنْ يُقَدِّمَ حياتَهُ مِن أجلِ السَّلام. لذلك، أرادَ أنْ يكونَ ”رسولَ سلام“، فقدَّمَ ذاتَهُ بصلاتِهِ مِن أجلِ السَّلامِ في أوروبّا في فترةِ الحربِ العالميَّةِ الأولى. ماتَ الطّوباويّ خوسِيه عندما صدَمَتهُ سيَّارةٌ بينما كانَ يَحمِلُ الدَّواءَ لشخصٍ مريض. هكذا انتَهَت مسيرَتُهُ الأرضيَّة، انتَهَت على الطَّريقِ بينما كان يقومُ بعملِ رحمة. الطُّوباوي خوسِيه يَدفَعُنا أيضًا إلى أنْ نَلتَزِمَ بالقضايا الاجتماعيَّةِ والاقتصاديَّةِ والسِّياسيَّةِ الكُبرى في يومِنا هذا.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Il cristiano è chiamato a pregare, e poi a impegnarsi a promuovere il bene, a costruire la pace e la giustizia nel mondo di oggi. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ النَّاطِقينَ باللّغَةِ العربِيَّة. المَسيحيّ مَدعُوٌّ إلى أنْ يُصَلِّي، ومِن ثمَّ إلى أنْ يَلتَزِمَ في عَمَلِ الخيرِ وتأيِيدِه، وبناءِ السَّلام ِوالعَدلِ في عالَمِ اليوم. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[01369-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

W cyklu katechez o świadkach głoszenia Ewangelii przypominamy dziś postać bł. José Gregorio Hernándeza Cisnerosa z Wenezueli. Był on wybitnym lekarzem, profesorem uniwersyteckim i naukowcem. W pamięci swego ludu zapisał się jako lekarz ubogich i apostoł miłosierdzia. Urodził się w 1864 r. W młodości kilkakrotnie próbował zostać zakonnikiem i księdzem, ale uniemożliwiły mu to problemy zdrowotne. Słabość fizyczna nie zamknęła go jednak w sobie. Dzięki niej stał się lekarzem jeszcze bardziej wrażliwym na potrzeby innych. Medycynę, opiekę nad chorymi traktował jako swoiste kapłaństwo. Swą gorliwość czerpał z oparcia na łasce Bożej oraz z zażyłości z Panem. Był człowiekiem modlitwy. Codziennie uczestniczył we Mszy św. i odmawiał różaniec. Podczas I wojny światowej ofiarował Bogu swoje życie za pokój w Europie. Kiedy dowiedział się, że traktat pokojowy został podpisany, zrozumiał, że jego ofiara została przyjęta, a jego misja na ziemi dobiega końca. Tego samego dnia, kiedy szedł z lekarstwem do chorego został potrącony przez samochód. Zmarł w szpitalu z imieniem Matki Bożej na ustach. Jego przykład pokazuje nam, że jako chrześcijanie nie możemy pozostać obojętni na współczesne problemy społeczne, ekonomiczne i polityczne. Wszyscy mamy się w tych sprawach modlić oraz zabiegać o pokój i sprawiedliwość w prawdzie. W tym także przejawia się gorliwość apostolska.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i Polacchi e in modo particolare l'arcivescovo Adam Szal, che con una delegazione ha portato a Roma le reliquie dei nuovi martiri beati: Giuseppe e Wiktoria Ulma e i loro sette figli. Possa questa Famiglia di Beati essere per voi e per le famiglie polacche un modello di devozione al Sacro Cuore di Gesù, la cui immagine, che oggi benedirò, porterete in pellegrinaggio nella vostra Arcidiocesi. A tutti la mia Benedizione.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie Polaków, a w szczególny sposób arcybiskupa Adama Szala, który wraz z delegacją przywiózł do Rzymu relikwie nowych błogosławionych męczenników: Józefa i Wiktorii Ulmów i ich siedmiorga dzieci. Niech ta Rodzina Błogosławionych będzie dla was i dla polskich rodzin wzorem pobożności do Najświętszego Serca Pana Jezusa, którego obraz, jaki dzisiaj pobłogosławię, będziecie czcili w czasie peregrynacji w waszej archidiecezji. Wszystkim wam błogosławię.

[01370-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle Suore Serve dei Poveri, auspicando che il Capitolo generale rinnovi il loro slancio apostolico al servizio del Vangelo.

Sono lieto di accogliere il Gruppo AVIS di Vallecorsa, il Gruppo volontariato Love Bridges, i militari di Motta di Lavenza e di Portogruaro: incoraggio ciascuno nelle rispettive attività al servizio del prossimo.

Il mio pensiero va infine ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Domani la Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Non stanchiamoci di essere fedeli alla Croce di Cristo, segno di amore e di salvezza.

E per favore, fratelli e sorelle, continuiamo a pregare per la pace nel mondo, specialmente nella martoriata Ucraina, le cui sofferenze sono sempre presenti alla nostra mente e al nostro cuore.

A tutti voi la mia Benedizione.

[01371-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Il mio pensiero va alle popolazioni della Libia, duramente colpite da violente piogge, che hanno provocato allagamenti e inondazioni, causando numerosi morti e feriti, come anche ingenti danni. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per quanti hanno perso la vita, per i loro familiari e per gli sfollati. Non manchi la nostra solidarietà verso questi fratelli e sorelle, provati da così devastante calamità. E il mio pensiero va ancora al nobile popolo marocchino che ha sofferto queste scosse della terra, questi terremoti. Preghiamo per il Marocco, preghiamo per gli abitanti. Che il Signore dia loro la forza di riprendersi dopo questo terribile “agguato” che è passato sulla loro terra.

[01372-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0624-XX.02]