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Messaggio del Santo Padre ai giovani radunati a Medjugorje in occasione del loro incontro annuale, 02.08.2020


Messaggio del Santo Padre

Traduzione in lingua italiana

Pubblichiamo di seguito il Messaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato ai giovani radunati a Medjugorje in occasione del loro incontro annuale, consegnato dal Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina, S.E. Mons. Luigi Pezzuto, di cui è stata data lettura ieri sera, 1° agosto:

Messaggio del Santo Padre

Dragi mladi!

Godišnji susret mladih u Međugorju vrijeme je ispunjeno molitvom, katehezom i bratskim susretom, koje vam pruža priliku da upoznate živog Isusa Krista, na poseban način u slavlju presvete Euharistije, u klanjanju pred Presvetim kao i u sakramentu Pomirenja. Tako vam pomaže otkriti drugačiji način življenja, različit od onoga koji nudi kultura privremenoga, prema kojoj ništa ne može biti trajno i koja poznaje isključivo uživanje u sadašnjem trenutku. U tom ozračju relativizma, u kojem je teško pronaći istinite i sigurne odgovore, geslo Festivala: »Dođite i vidjet ćete« (Iv 1,39), riječi koje je Isus uputio svojim učenicima, blagoslov su. Isus upire svoj pogled i prema vama pozivajući vas da pođete i ostanete s njim.

Ne bojte se! Krist živi i želi da budete živi. On je istinska ljepota i mladost ovoga svijeta. Sve što dotakne postaje mlado, novo, puno života i smisla (usp. Apost. pobud. Christus vivit, 1). Upravo to vidimo u evanđeoskom prizoru, u kojem Gospodin pita dvojicu učenika koji ga slijede: »Što tražite?«. A oni odgovore: »Rabbi, gdje stanuješ?« A Isus im reče: »Dođite i vidjet ćete« (usp. Iv 1,35-39). Oni pođoše, vidješe i ostadoše. Iskustvo susreta s Isusom toliko se utisnulo u sjećanje učenika da je jedan od njih zabilježio i vrijeme susreta: »Bilo je oko četiri popodne« (r. 39).

Evanđelje nam opisuje kako su, nakon što su bili u Gospodinovoj kući, dvojica učenika postali »posrednici« koji su omogućili drugima da ga susretnu, upoznaju i nasljeduju. Andrija umah ode prenijeti svoje iskustvo bratu Šimunu i dovede ga k Isusu. Učitelj, ugledavši ga, dade mu nadimak: »Kefa«, tj. »Stijena«, koji će postati osobno ime Petar (usp. Iv 1,40-42). Ovo pokazuje kako u susretu s Isusom postajemo nova osoba te primamo misiju da to iskustvo prenesemo drugima, ali s pogledom uvijek usredotočenim na Njega, na Gospodina.

Dragi mladi, jeste li susreli ovaj Isusov pogled koji vas pita: »Što tražite?« Jeste li čuli njegov glas koji vam govori: »Dođite i vidjet ćete«? Jeste li osjetili taj poriv da krenete? Provedite ovo vrijeme s Isusom, kako biste se ispunili njegovim Duhom i tako postali spremni za avanturu života. Krenite mu u susret, ostanite s njim u molitvi, povjerite mu se jer je poznavatelj ljudskog srca.

Prelijepi Gospodinov poziv: »Dođite i vidjet ćete«, koji nam je prenio mladi i ljubljeni Kristov učenik, upućen je i svim budućim učenicima. Isus vas poziva da ga susretnete, a upravo je ovaj Festival prilika da »dođete i vidite«. Riječ »dolaziti«, osim što ukazuje na tjelesno kretanje, ima jedan puno dublji, duhovni smisao. Ukazuje na hod vjere čiji je krajnji cilj »vidjeti«, tj. doživjeti Gospodina i zahvaljujući njemu vidjeti puni i konačni smisao našeg postojanja.

Veliki uzor Crkve mladoga srca, koja je spremna slijediti Krista s novom svježinom i vjernošću, uvijek ostaje Djevica Marija. Snaga njezinog »da« i njezinog »neka mi bude« kojeg je izrekla pred anđelom uvijek iznova oduševljava. Njezino »da« znači sudjelovati i riskirati, bez ikakvog drugog jamstva osim sigurnosti u spoznaji da je nositeljica obećanja. Njezino »Evo službenice Gospodnje« (Lk 1,38), najljepši je primjer koji nam govori što se događa kada se čovjek, u svojoj slobodi, prepusti u Božje ruke. Neka vas ovaj primjer nadahne i neka vam bude putokaz! Marija je Majka koja bdi »nad nama svojom djecom koji kročimo kroz život često shrvani umorom, potrebiti, ali sa željom da se svjetlo nade ne ugasi. Ovo je naša želja: da se svjetlo nade ne ugasi. Naša Majka gleda ovaj hodočasnički narod, narod mladih koje ljubi, koji je traže u tišini unatoč tome što na putu ima toliko buke, brbljanja i rastresenosti« (Christus vivit, 48).

Dragi mladi, »trčite privučeni onim Licem koje toliko ljubimo, kojem se klanjamo u Euharistiji i prepoznajemo u tijelu naše braće i sestara koji trpe. Neka vas Duh Sveti potiče u toj utrci u kojoj hodite naprijed. Crkva treba vašu poletnost, vaše intuicije, vašu vjeru« (op. cit., 299). U toj trci za Evanđeljem, nadahnutoj i ovim Festivalom, povjeravam sve vas zagovoru Blažene Djevice Marije, zazivajući svjetlost i snagu Duha Svetoga kako biste mogli biti istinski Kristovi svjedoci. Za to molim te vas blagoslivljam, tražeći da se i vi molite za mene.

U Rimu, kod sv. Ivana Lateranskog, na svetkovinu svetog Petra i Pavla, 29. lipnja 2020.

FRANJO

[00911-HR.01] [Testo originale: croato]

Traduzione in lingua italiana

Carissimi!

L’incontro annuale dei giovani a Međugorje è un tempo ricco di preghiera, di catechesi, di fraternità. Esso offre a tutti voi la possibilità di incontrare Gesù Cristo vivo, specialmente nell’Eucaristia, celebrata e adorata, e nella Riconciliazione. E così vi aiuta a scoprire un altro modo di vivere, diverso da quello che offre la cultura del provvisorio, secondo la quale nulla può essere definitivo ma conta solo godere il momento presente. In questo clima di relativismo, nel quale è difficile trovare le risposte vere e sicure, le parole-guida del Festival: «Venite e vedrete» (Gv 1,39), rivolte da Gesù ai discepoli, sono una benedizione. Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare e a stare con Lui.

Non abbiate paura! Cristo vive e vuole che ognuno di voi viva. Egli è la vera bellezza e giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita e di senso (cfr Esort. ap. Christus vivit, 1). Lo vediamo proprio in quella scena evangelica, quando il Signore chiede ai due discepoli che lo seguono: «Che cosa cercate?». E loro rispondono: «Rabbì, dove dimori?». E Gesù dice: «Venite e vedrete» (cfr Gv 1,35-39). E loro vanno, vedono e rimangono. Nella memoria di quei discepoli rimase talmente impressa l’esperienza dell’incontro con Gesù, che uno di loro registrò perfino l’ora: «Erano circa le quattro del pomeriggio» (v. 39).

Il Vangelo ci racconta che dopo essere stati a casa del Signore, i due discepoli diventarono dei “mediatori” che permettono ad altri di incontrarlo, di conoscerlo e di seguirlo. Andrea andò a dirlo subito a suo fratello Simone e lo condusse da Gesù. Quando vide Simone, il Maestro gli diede subito un soprannome: “Cefa”, cioè “Pietra”, che diventerà il nome Pietro (cfr Gv 1,40-42). Questo fa vedere che incontrando Gesù si diventa una nuova persona, e si riceve la missione di trasmettere questa esperienza ad altri, ma sempre tenendo lo sguardo fisso su di Lui, il Signore.

Carissimi giovani, avete incontrato questo sguardo di Gesù che vi chiede: «Che cosa cercate?»? Avete udito la sua voce che vi dice: «Venite e vedrete»? Avete sentito quell’impulso a mettervi in cammino? Prendetevi il tempo per stare con Gesù, per riempirvi del suo Spirito ed essere pronti all’affascinante avventura della vita. Andate incontro a Lui, state con Lui nella preghiera, affidatevi a Lui che è esperto del cuore umano.

Questo bellissimo invito del Signore: «Venite e vedrete», raccontato dal giovane e amato discepolo di Cristo, è rivolto anche ai futuri discepoli. Gesù vi invita ad incontrarlo e questo Festival diventa un’occasione di poter “venire e vedere”. La parola “venire”, oltre ad indicare un movimento fisico, ha un senso più profondo, spirituale. Indica un itinerario di fede il cui fine è “vedere”, cioè fare l’esperienza del Signore e, grazie a Lui, vedere il senso pieno e definitivo della nostra esistenza.

Il grande modello della Chiesa dal cuore giovane, pronta a seguire Cristo con freschezza e docilità, rimane sempre la Vergine Maria. La forza del suo «sì» e di quell’«avvenga per me» che disse all’angelo ci colpisce sempre. Il suo «sì» significa coinvolgersi e rischiare, senza altra garanzia che la certezza di essere portatrice di una promessa. Il suo «Ecco la serva del Signore» (Lc 1,38) è l’esempio più bello che ci racconta cosa succede quando l’uomo, nella sua libertà, si abbandona nelle mani di Dio. Che questo esempio vi affascini e vi guidi! Maria è la Madre che veglia «su di noi suoi figli che camminiamo nella vita spesso stanchi, bisognosi, ma col desiderio che la luce della speranza non si spenga. Questo è ciò che vogliamo: che la luce della speranza non si spenga. La nostra Madre guarda questo popolo pellegrino, popolo di giovani che lei ama, che la cerca facendo silenzio nel proprio cuore nonostante che lungo il cammino ci sia tanto rumore, conversazioni e distrazioni» (Christus vivit, 48).

Cari giovani, «correte attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede» (ibid., 299). Nella vostra corsa per il Vangelo, animata anche da questo Festival, affido tutti voi all’intercessione della Beata Vergine Maria, invocando luce e forza dallo Spirito affinché possiate essere veri testimoni di Cristo. Per questo prego e vi benedico, e chiedo anche a voi di pregare per me.

Roma, San Giovanni in Laterano, 29 giugno 2020

FRANCESCO

[00911-IT.01] [Testo originale: Croato]

[B0403-XX.01]