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Videomessaggio del Santo Padre e del Segretario Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, 20.12.2019


Testo in lingua originale

Traduzione in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Testo in lingua originale

Es hermoso que celebremos este encuentro en los días previos a la Navidad. Son días en los que nuestras miradas se dirigen al cielo para encomendar a Dios las personas y las situaciones que más nos tocan el corazón. En esta mirada nos reconocemos hijos de un único Padre, hermanos.

Damos gracias por todo el bien que hay en el mundo, y por todos aquellos que se comprometen gratuitamente, por quienes gastan su vida en servir, por quienes no se rinden y tratan de construir una sociedad más humana y más justa. Lo sabemos, no podemos salvarnos solos.

No podemos, no debemos mirar para otro lado ante las injusticias, las desigualdades, el escándalo del hambre en el mundo, de la pobreza, de los niños que mueren porque no tienen agua, comida, los cuidados necesarios.

No podemos mirar para otro lado ante cualquier tipo de abuso contra los más pequeños. Debemos combatir todos juntos esta plaga.

No podemos cerrar los ojos ante nuestros hermanos que, por causa de los conflictos y de la violencia, de la miseria o de los cambios climáticos, dejan sus países y, a menudo, van al encuentro de un triste destino.

No podemos permanecer indiferentes ante la dignidad humana pisoteada y explotada, a los ataques contra la vida humana, sea la que todavía no ha nacido sea la de que cualquier persona necesitada de cuidados.

No podemos, ni debemos mirar a otro lado cuando en muchas partes del mundo los creyentes de distintas confesiones religiosas son perseguidos.

Clama a Dios el uso de la religión para incitar al odio, a la violencia, a la opresión, al extremismo y al fanatismo ciego, así como usarla para obligar al exilio o la marginación.

Pero clama a Dios también la carrera armamentística y el rearme nuclear. Y es inmoral no sólo el uso sino también la posesión de armas nucleares, las cuales tienen una capacidad destructiva tal, que incluso el mero peligro de un accidente representa una oscura amenaza para la humanidad.

No permanezcamos indiferentes ante las numerosas guerras que todavía se combaten y que ven morir a tantos inocentes.

La confianza en el diálogo entre las personas y entre las naciones, en el multilateralismo, en el papel de las organizaciones internacionales, en la diplomacia como instrumento para la comprensión y el entendimiento, es indispensable para construir un mundo pacífico.

Es necesario reconocerse miembros de una única humanidad y cuidar nuestra tierra que, generación tras generación, nos ha sido confiada por Dios en custodia para que la cultivemos y la dejemos en herencia a nuestros hijos. El compromiso para reducir las emisiones contaminantes y por una ecología integral es urgente y necesario: hagamos algo antes que sea demasiado tarde.

Escuchemos la voz de tantos jóvenes que nos ayudan a tomar conciencia de lo que esta sucediendo hoy en el mundo y nos piden que seamos sembradores de paz y constructores, juntos y no solos, de una civilización más humana y más justa.

La Navidad, en su genuina sencillez, nos recuerda que lo cuenta verdaderamente en la vida es el amor.

[02085-ES.01] [Texto original: Español]

Traduzione in lingua italiana

È bello che questo nostro incontro avvenga nei giorni che ci conducono verso il Natale. Sono giorni in cui i nostri sguardi sono rivolti al cielo per affidare a Dio le persone e le situazioni che più abbiamo a cuore. In questo sguardo ci riconosciamo figli di un unico Padre, fratelli.

Rendiamo grazie per tutto il bene che c’è nel mondo, per i tanti che si impegnano gratuitamente, per chi spende la propria vita nel servire, per chi non si arrende e costruisce una società più umana e più giusta. Lo sappiamo: non possiamo salvarci da soli.

Non possiamo, non dobbiamo girarci dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, alle disuguaglianze, allo scandalo della fame nel mondo, della povertà, dei bambini che muoiono perché non hanno acqua, cibo, le cure necessarie.

Non possiamo girarci dall’altra parte di fronte a qualsiasi tipo di abuso nei confronti dei più piccoli. Dobbiamo tutti insieme combattere questa piaga.

Non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai tanti nostri fratelli che, a motivo di conflitti e violenze, della miseria o dei cambiamenti climatici, lasciano i loro Paesi e vanno incontro spesso a un triste destino.

Non dobbiamo rimanere indifferenti davanti alla dignità umana calpestata e sfruttata, agli attacchi contro la vita umana, sia quella non ancora nata sia quella di ogni persona bisognosa di cure.

Non possiamo, non dobbiamo girarci dall’altra parte quando i credenti di varie fedi sono perseguitati, in diverse parti del mondo.

Grida vendetta al cospetto di Dio l’uso della religione per incitare all’odio, alla violenza, all’oppressione, all’estremismo e al fanatismo cieco, così come per costringere all’esilio e all’emarginazione.

Ma grida vendetta al cospetto di Dio anche la corsa agli armamenti e al riarmo nucleare. Ed è immorale non soltanto l’uso ma anche il possesso di armi nucleari, le quali hanno una portata distruttiva tale, che anche il solo pericolo di un incidente rappresenta una cupa minaccia sull’umanità.

Non restiamo indifferenti di fronte alle numerose guerre che si continuano a combattere e che vedono soccombere tanti innocenti.

La fiducia nel dialogo fra le persone e fra le nazioni, nel multilateralismo, nel ruolo delle organizzazioni internazionali, nella diplomazia come strumento per la comprensione e l’intesa, è indispensabile per costruire un mondo pacifico.

Riconosciamoci membri di un’unica umanità, e prendiamoci cura della nostra terra che, generazione dopo generazione, ci è stata affidata da Dio in custodia perché la coltiviamo e la lasciamo in eredità ai nostri figli. L’impegno per ridurre le emissioni inquinanti e per una ecologia integrale è urgente e necessario: facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi!

Ascoltiamo la voce di tanti giovani che ci aiutano a prendere coscienza di quanto sta accadendo oggi nel mondo e ci chiedono di essere seminatori di pace e costruttori, insieme e non da soli, di una civiltà più umana e più giusta.

Il Natale, nella sua genuina semplicità, ci ricorda che ciò che veramente conta nella vita è l’amore.

[02085-IT.01] [Testo originale: Spagnolo]

Traduzione in lingua inglese

It is good that we are having this meeting in the days just before Christmas. These are days in which we raise our eyes to heaven and commend to God those people and situations that are closest to our heart. In this gaze, we acknowledge ourselves to be sons and daughters of one Father, brothers and sisters.

We give thanks for all the goodness present in this world, and for all those who freely give of themselves, those who spend their lives in service to others, those who do not give up but keep trying to build a more humane and just society. We know well that we cannot be saved alone.

We cannot and we must not avert our eyes from forms of injustice and inequality, the scandal of world hunger, poverty, children who die because they lack water, food and necessary care.

We cannot avert our eyes from abuse of any kind against our children. Together we must combat this scourge.

We cannot close our eyes before those of our brothers and sisters who, because of conflicts and acts of violence, dire poverty or climatic changes, leave their countries and often meet with a tragic fate.

We cannot remain indifferent when human dignity is trampled and exploited, when human life is attacked, whether that of the unborn or of any other person in need of care.

We cannot and must not look the other way when in many parts of our world the followers of different religious confessions are persecuted.

The misuse of religion to incite hatred, violence, oppression, extremism and blind fanaticism cries out to God, as does the use of religion to force others into exile or to marginalize them.

But the arms race and nuclear rearmament also cry out to God. Not only the use but also the possession of nuclear arms is immoral; they have so great a destructive capacity that the mere possibility of an accident represents a baleful threat for humanity.

May we not remain indifferent before the many wars still being fought, in which so many innocent people die.

Trust in dialogue between individuals and between nations, in multilateralism, in the role of the international organizations, and in diplomacy as an instrument for appreciation and understanding, is indispensable for the building of a peaceful world.

We need to realize that we belong to a single human family and to care for our earth, which in every generation God entrusts to our care so that we can cultivate it and hand it down as a legacy to our children. A commitment to the reduction of polluting emissions and to an integral ecology is urgently needed: let us do something before it is too late.

May we also hear the voice of all those young people who help us to realize what is happening in today’s world and who ask us to be peacemakers and builders, all together and not individually, of a more humane and just civilization.

May Christmas, in its authentic simplicity, remind us that the most important thing in life is love.

[02085-EN.01] [Original text: Spanish]

[B1021-XX.01]