Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


Viaggio Apostolico di Papa Francesco in Bulgaria e nella Macedonia del Nord – Santa Messa con le Prime Comunioni nella Chiesa del Sacro Cuore di Rakovsky, 06.05.2019


Santa Messa con le Prime Comunioni nella Chiesa del Sacro Cuore di Rakovsky

Omelia del Santo Padre

Dialogo del Santo Padre con i bambini al termine dell’Omelia

Parole del Santo Padre prima della distribuzione dell’Eucaristia

Parole finali del Santo Padre

Alle ore 9.20 (8.20 ora di Roma) il Santo Padre Francesco ha lasciato l’Aeroporto Internazionale di Sofia a bordo di un A319/Volo di Stato alla volta di Plovdiv.

Al Suo arrivo alla Base Aerea Graf Ignatievo alle ore 9.40 (8.40 ora di Roma), il Papa si è trasferito in auto alla Chiesa del Sacro Cuore di Rakovsky per la celebrazione della Santa Messa con le Prime Comunioni. Prima dell’arrivo alla Chiesa del Sacro Cuore, il Santo Padre ha cambiato vettura e, dopo aver salutato il Sindaco della Città e la sua famiglia, è salito sulla papamobile.

Dopo un giro in papamobile tra i fedeli, alle ore 11.00 (10.00 ora di Roma) Papa Francesco ha presieduto la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa del Sacro Cuore di Rakovsky nel corso della quale ha amministrato il sacramento della Prima Comunione ai 245 bambini presenti. È la prima volta che il Santo Padre amministra personalmente ai bambini la Prima Comunione durante un Viaggio Apostolico.

Al termine della Santa Messa, S.E. Mons. Gheorghi Ivanov Jovčev, Vescovo di Sofia e Plovdiv, ha indirizzato al Papa un breve saluto. Quindi, prima della benedizione finale, il Papa ha rivolto ai circa 700 fedeli presenti all’interno della Chiesa e alle circa 10 mila persone presenti nell’area circostante alcune parole di ringraziamento.

Subito dopo il Santo Padre si è recato a piedi al Convento Francescano per il pranzo con i Vescovi della Bulgaria. Prima di lasciare il Convento e trasferirsi in auto alla Chiesa di San Michele Arcangelo per l’Incontro con la Comunità Cattolica, il Papa ha consegnato un dono alle 11 suore della casa e salutato nel cortile i malati assistiti dalle religiose.

Pubblichiamo di seguito l’omelia che il Santo Padre ha pronunciato dopo la proclamazione del Vangelo, la trascrizione del dialogo con i bambini, le parole rivolte ai piccoli prima di distribuire l’Eucaristia e il saluto finale che ha rivolto ai presenti al termine della Santa Messa:

Omelia del Santo Padre

Testo in lingua originale

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Testo in lingua originale

Cari fratelli e sorelle, Christos vozkrese!

Sono felice di salutare i bambini e le bambine della Prima Comunione, come pure i loro genitori, parenti e amici. A tutti voi rivolgo il bel saluto augurale che si usa anche nel vostro Paese in questo tempo pasquale: Christos vozkrese! Questo saluto è l’espressione della gioia di noi cristiani, discepoli di Gesù, perché Lui, che ha dato la vita per amore sulla croce per distruggere il peccato, è risorto e ci ha resi figli adottivi di Dio Padre. Siamo contenti perché Egli è vivo e presente tra noi oggi e sempre.

Voi, cari bambini e care bambine, siete venuti qui da ogni angolo di questa “Terra delle rose” per partecipare a una festa meravigliosa, che sono sicuro non dimenticherete mai: il vostro primo incontro con Gesù nel sacramento dell’Eucaristia. Qualcuno di voi potrebbe chiedermi: ma come possiamo incontrare Gesù, che è vissuto tanti anni fa e poi è morto ed è stato messo nella tomba? È vero: Gesù ha fatto un atto immenso di amore per salvare l’umanità di tutti i tempi. È rimasto nella tomba tre giorni, ma noi sappiamo – ce lo hanno assicurato gli Apostoli e molti altri testimoni che lo hanno visto – che Dio Padre suo e Padre e nostro, lo ha risuscitato. E ora Gesù è vivo, ed è qui con noi, perciò oggi lo possiamo incontrare nell’Eucaristia. Non lo vediamo con questi occhi, ma lo vediamo con gli occhi della fede.

Vi vedo qui vestiti con le tuniche bianche: questo è un segno importante e bello, perché siete vestiti a festa. La Prima Comunione è innanzi tutto una festa, in cui celebriamo Gesù che ha voluto rimanere sempre al nostro fianco e che non si separerà mai da noi. Festa che è stata possibile grazie ai nostri padri, ai nostri nonni, alle nostre famiglie, alle nostre comunità che ci hanno aiutato a crescere nella fede.

Per venire qui, a questa citta di Rakovski, avete fatto una lunga strada. I vostri sacerdoti e catechisti, che hanno seguito il vostro percorso di catechesi, vi hanno accompagnato anche nella strada che vi porta oggi a incontrare Gesù e a riceverlo nel vostro cuore. Egli, come abbiamo ascoltato nel Vangelo (cfr Gv 6,1-15), un giorno ha moltiplicato miracolosamente cinque pani e due pesci, saziando la fame della folla che lo aveva seguito e ascoltato. Vi siete accorti di come è incominciato il miracolo? Dalle mani di un bambino che ha portato quello che aveva: cinque pani e due pesci (cfr Gv 6,9). Allo stesso modo in cui voi oggi aiutate il compiersi del miracolo di far ricordare a tutti noi grandi qui presenti il primo incontro che abbiamo avuto con Gesù nell’Eucaristia e poter ringraziare per quel giorno. Oggi ci permettete di essere nuovamente in festa e celebrare Gesù che è presente nel Pane della Vita. Perché ci sono miracoli che possono accadere solo se abbiamo un cuore come il vostro, capace di condividere, di sognare, di ringraziare, di avere fiducia e di onorare gli altri. Fare la Prima Comunione significa voler essere ogni giorno più uniti a Gesù, crescere nell’amicizia con Lui e desiderare che anche altri possano godere la gioia che ci vuole donare. Il Signore ha bisogno di voi per poter realizzare il miracolo di raggiungere con la sua gioia molti dei vostri amici e familiari.

Cari bambini, care bambine, sono contento di condividere con voi questo grande momento e di aiutarvi a incontrare Gesù. State vivendo davvero una giornata in spirito di amicizia, spirito di gioia e fraternità, spirito di comunione tra di voi e con tutta la Chiesa che, specialmente nell’Eucaristia, esprime la comunione fraterna tra tutti i suoi membri. La nostra carta di identità e questa: Dio è nostro Padre, Gesù è nostro Fratello, la Chiesa è la nostra famiglia, noi siamo fratelli, la nostra legge è l’amore.

Desidero incoraggiarvi a pregare sempre con quell’entusiasmo e quella gioia che avete oggi. E ricordate che questo è il sacramento della Prima Comunione ma non dell’ultima Comunione. Oggi ricordatevi che Gesù vi aspetta sempre. Perciò, vi auguro che oggi sia l’inizio di molte Comunioni, perché il vostro cuore sia sempre come oggi, in festa, pieno di gioia e soprattutto gratitudine.

[00744-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Chers frères et sœurs, Christos vozkrese!

Je suis heureux de saluer les garçons et les filles, de la Première Communion, ainsi que leurs parents, familles et amis. A vous tous j’adresse la belle salutation qui est utilisée aussi dans votre pays en ce temps pascal: Christos vozkrese!. Ce salut est l’expression de notre joie, à nous chrétiens, disciples de Jésus, parce que lui, qui a donné sa vie par amour sur la croix pour détruire le péché, est ressuscité et a fait de nous des enfants adoptifs de Dieu le Père. Nous sommes contents parce qu’il est vivant et présent parmi nous aujourd’hui et toujours.

Vous, chers garçons et chères filles, vous êtes venus ici de tous les coins de cette «Terre des roses» pour participer à une fête merveilleuse que, j’en suis sûr, vous n’oublierez jamais: votre première rencontre avec Jésus dans le sacrement de l’Eucharistie. L’un de vous pourrait me demander: mais comment pouvons-nous rencontrer Jésus qui a vécu il y a de nombreuses années et puis qui est mort et a été mis au tombeau? C’est vrai: Jésus a fait un acte immense d’amour pour sauver l’humanité de tous les temps. Il est resté trois jours dans la tombe, mais nous savons – les Apôtres et beaucoup d’autres témoins qui l’ont vu nous l’ont assuré – que Dieu, son Père et notre Père, l’a ressuscité. Et maintenant Jésus est vivant, il est ici avec nous, c’est pourquoi aujourd’hui nous pouvons le rencontrer dans l’Eucharistie. Nous ne le voyons pas avec nos yeux, mais nous le voyons avec les yeux de la foi.

Je vous vois vêtus avec les tuniques blanches: c’est un signe important et beau. Parce que vous portez des habits de fête. La Première Communion est avant tout une fête, dans laquelle nous célébrons Jésus qui a voulu demeurer toujours à nos côtés et qui ne se séparera jamais de nous. Fête qui a été possible grâce à nos parents, à nos grands-parents, à nos familles et à nos communautés qui nous ont aidé à grandir dans la foi.

Pour venir ici, dans cette ville de Rakovski, vous avez parcouru une longue route. Vos prêtres et vos catéchistes, qui ont suivi votre parcours de catéchèse, vous ont accompagnés aussi sur la route qui vous conduit aujourd’hui à rencontrer Jésus et à le recevoir dans votre cœur. Lui, comme nous l’avons entendu dans l’Evangile (cf. Jn 6, 1-15), un jour, a multiplié miraculeusement cinq pains et deux poissons, rassasiant la foule qui l’avait suivi et écouté. Vous êtes-vous rendus compte de la manière dont le miraclea commencé ? Des mains d’un enfant qui a apporté ce qu’il avait: cinq pains et deux poissons (cf. Jn 6,9). De la même manière que vous, aujourd’hui, vous contribuez à l’accomplissement du miracle pour que nous tous, les grands ici présents, nous nous rappelions la première rencontre que nous avons eue avec Jésus dans l’Eucharistie et que nous puissions rendre grâce pour ce jour. Aujourd’hui, vous nous permettez d’être de nouveau en fête et de célébrer Jésus qui est présent dans le Pain de la Vie. Parce qu’il y a des miracles qui peuvent se produire seulement si nous avons un cœur comme le vôtre, capable de partager, de rêver, de remercier, d’avoir confiance et d’honorer les autres. Faire la Première Communion signifie vouloir être chaque jour plus unis à Jésus, grandir dans l’amitié avec lui et désirer que les autres puissent aussi bénéficier de la joie qu’il veut nous donner. Le Seigneur a besoin de vous pour pouvoir accomplir le miracle de rejoindre avec sa joie beaucoup de vos amis et de membres de vos familles.

Chers enfants, je suis heureux de partager avec vous ce grand moment et de vous aider à rencontrer Jésus. Vous vivez vraiment une journée dans un esprit d’amitié, un esprit de joie et de fraternité, et un esprit de communion entre vous et avec toute l’Église qui, spécialement dans l’Eucharistie, manifeste la communion fraternelle entre tous ses membres. Notre carte d’identité est celle-ci: Dieu est notre Père, Jésus est notre Frère, l’Eglise est notre famille, nous sommes frères, notre loi est l’amour.

Je désire vous encourager à prier toujours avec cet enthousiasme et cette joie que vous avez aujourd’hui. Et rappelez-vous que c’est le sacrement de la Première Communion mais non pas de la dernière Communion. Aujourd’hui, rappelez-vous que Jésus vous attend toujours. C’est pourquoi, je vous souhaite qu’aujourd’hui ce soit le commencement de nombreuses Communions, pour que votre cœur soit toujours comme aujourd’hui, en fête, plein de joie et surtout de reconnaissance.

[00744-FR.02] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters, Christos vozkrese!

I am pleased to greet the young boys and girls who will receive their First Communion and their parents, relatives and friends. To all of you, I offer the beautiful greeting exchanged in your country at Easter time: “Christos voskrese!” This greeting is the expression of our joy as Christians, as disciples of Jesus. We rejoice because for love of us, Jesus gave his life on the cross and destroyed sin. He rose again and made us adopted sons and daughters of God the Father. We are joyful because he is alive and present among us, today and always.

Dear boys and girls, you have come here from every corner of this “Land of Roses” to take part in a wonderful celebration. I am sure you will never forget this day: your first encounter with Jesus in the sacrament of the Eucharist. One of you might ask me: How can we meet Jesus? He lived a long time ago, but then he died and was laid in the tomb! It is true: Jesus carried out an immense act of love to save human beings of all times. He remained in the tomb for three days, but we know – the Apostles and many other witnesses who saw him alive have assured us – that God, his Father and ours, raised him up. Now Jesus is alive and is here with us. That is why we can encounter him today in the Eucharist. We do not see him with our physical eyes, but we do see him with the eyes of faith.

I am looking at you, dressed in your white robes. What a meaningful and beautiful sign. You are dressed for a celebration! First Communion is, above all, a celebration. We celebrate Jesus, who wants to remain always by our side. He will always be with us. This celebration was made possible also thanks to our parents and grandparents, our families and our communities, who have helped us to grow in the faith.

You have travelled a long way to come here to Rakovski. Your priests and catechists, who have accompanied you in your preparation for this day, have also accompanied you on the road that today leads you to meet Jesus and to receive him in your hearts.

As we heard in today’s Gospel (cf. Jn 6:1-15), Jesus one day miraculously multiplied five loaves and two fish, satisfying the hunger of the crowd that followed him and listened to him. Did you notice how the miracle began? It started with one child who offered all he had: five loaves and two fish (cf. Jn 6:9). Like that child, you too have helped a miracle to take place today. The miracle by which all of us older people have recalled our own first meeting with Jesus in the Eucharist, and are filled with gratitude for that day.

Today you have made it possible for us to relive that joy and to celebrate Jesus, present in the Bread of Life. Some miracles can only take place if we have a heart like yours: a heart capable of sharing, dreaming, feeling gratitude, trusting and respecting other people. Making your First Communion shows that you want to be closer to Jesus every day, to grow in friendship with him and to lead other people to share in the joy he wants us to feel. The Lord needs you, because he wants to work the miracle of bringing his joy to many of your friends and family members.

Dear boys and girls, I am happy to share this great moment with you and help you meet Jesus. For you, this is a day to be celebrated in a spirit of friendship, a spirit of joy and fraternity. In a spirit also of communion among yourselves and with the whole Church, which, especially in the Eucharist, expresses the communion that makes all of us brothers and sisters. This is our identity card: God is our Father, Jesus is our brother, the Church is our family. All of us are brothers and sisters, and our law is love.

I ask you always to pray with the same enthusiasm and joy that you feel today. Remember that this is the sacrament of your first Communion, but not your last Communion! Today remember too that Jesus is always there, waiting for you. I hope that today will be the beginning of many Communions, so that your hearts may always, like today, be festive, full of joy and, above all else, gratitude.

[00744-EN.02] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern, Christos woskrese!

ich freue mich, die Erstkommunionkinder wie auch ihre Eltern, Verwandten und Freunde zu begrüßen. An euch alle richte ich den schönen Wunsch, den man auch in eurem Land während dieser Osterzeit verwendet: Christos woskrese! Dieser Gruß ist der Ausdruck der Freude von uns Christen, den Jüngern Jesu; denn er, der aus Liebe das Leben am Kreuz hingegeben hat, um die Sünde zu vernichten, ist auferstanden und hat uns zu Söhnen und Töchtern Gottes des Vaters gemacht. Wir sind froh, weil er heute und immer unter uns lebt und gegenwärtig ist.

Ihr, liebe Jungen und liebe Mädchen, seid aus allen Ecken dieses „Landes der Rosen“ hierhergekommen, um an einem wunderbaren Fest teilzunehmen, von dem ich sicher bin, dass ihr es niemals vergessen werdet: eure erste Begegnung mit Jesus im Sakrament der Eucharistie. Jemand von euch könnte mich fragen: Aber wie können wir Jesus begegnen, der vor so vielen Jahren gelebt hat und dann gestorben ist und ins Grab gelegt wurde? Es ist wahr: Jesus hat eine unendlich große Tat der Liebe vollbracht, um die Menschheit aller Zeiten zu retten. Er ist drei Tage lang im Grab geblieben, aber wir wissen – die Apostel und viele andere Zeugen, die ihn gesehen haben, haben es uns versichert – dass Gott, sein Vater und unser Vater, ihn auferweckt hat. Und jetzt ist Jesus lebendig, er ist hier mit uns, daher können wir ihm heute in der Eucharistie begegnen. Wir sehen ihn nicht mit diesen Augen, sondern wir sehen ihn mit den Augen des Glaubens.

Ich sehe euch hier mit weißen Gewändern bekleidet. Dies ist ein wichtiges und schönes Zeichen. Denn ihr tragt Festkleidung. Die Erstkommunion ist vor allem ein Fest, in dem wir Jesus feiern, der immer an unserer Seite bleiben wollte und sich niemals von uns trennen wird. Ein Fest, das dank unserer Eltern, unserer Großeltern, unserer Familien, unseren Gemeinschaften möglich wurde, die uns geholfen haben, im Glauben zu wachsen.

Um hierher zu kommen, in diese Stadt Rakowski, habt ihr eine weite Strecke zurückgelegt. Eure Priester und Katecheten, die euren Glaubensunterricht betreut haben, haben euch auch auf dem Weg begleitet, der euch heute dazu führt, Jesus zu begegnen und ihn in eurem Herzen zu empfangen. Er hat eines Tages, wie wir im Evangelium gehört haben (vgl. Joh 6,1-15), fünf Brote und zwei Fische wunderbar vermehrt und so den Hunger der Menge gestillt, die ihm gefolgt war und ihm zugehört hatte. Habt ihr bemerkt, wie das Wunder begonnen hat? Mit den Händen eines Kindes, das das brachte, was es hatte: fünf Brote und zwei Fische (vgl. Joh 6,9). Genauso helft ihr heute dabei, das Wunder zu vollbringen, dass wir alle hier anwesenden Erwachsenen an unsere erste Begegnung erinnert werden, die wir mit Jesus in der Eucharistie hatten, und ihm für diesen Tag danken können. Ihr erlaubt uns heute, erneut in festlicher Stimmung zu sein und Jesus zu feiern, der im Brot des Lebens gegenwärtig ist. Denn es gibt Wunder, die nur geschehen können, wenn wir ein Herz wie das eure haben, das fähig ist, zu teilen, zu träumen, zu danken, zu vertrauen und die anderen zu ehren. Zur Erstkommunion zu gehen bedeutet, jeden Tag immer mehr mit Jesus vereint sein zu wollen, in der Freundschaft mit ihm zu wachsen und sich danach zu sehnen, dass die anderen in den Genuss der Freude gelangen, die er uns geben will. Der Herr braucht euch, um das Wunder zu verwirklichen, mit seiner Freude viele von euren Freunden und Familienangehörigen zu erreichen.

Liebe Jungen, liebe Mädchen, ich freue mich, diesen großen Augenblick zusammen mit euch zu begehen und euch zu helfen, Jesus zu begegnen. Ihr erlebt heute wirklich einen Tag im Geist der Freundschaft, Geist der Freude und der Brüderlichkeit, Geist der Gemeinschaft unter euch und mit der ganzen Kirche, die, insbesondere in der Eucharistie, die brüderliche Gemeinschaft unter all ihren Gliedern zum Ausdruck bringt. Unser Personalausweis ist dies: Gott ist unser Vater, Jesus ist unser Bruder, die Kirche ist unsere Familie, wir sind Geschwister, unser Gesetz ist die Liebe.

Ich möchte euch ermutigen, immer mit dieser Begeisterung und Freude, die ihr heute habt, zu beten. Und denkt daran, dass dies das Sakrament der ersten Kommunion ist, aber nicht der letzten Kommunion. Heute denkt daran, dass Jesus immer auf euch wartet. Deshalb wünsche ich euch, dass heute der Beginn von vielen Kommunionen sei, damit euer Herz immer so wie heute sei, in festlicher Stimmung, erfüllt von Freude und vor allem von Dankbarkeit.

[00744-DE.02] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas, Christos vozkrese!

Estoy feliz de saludar a los niños y niñas que han recibido la Primera Comunión, como también a sus padres, familiares y amigos. Os dirijo a todos vosotros el hermoso saludo que también se acostumbra decir en vuestro país durante el tiempo pascual: Christos vozkrese! Este saludo es expresión de nuestra alegría como cristianos, discípulos de Jesús, porque Él, que ha entregado la vida por amor en la cruz para destruir el pecado, ha resucitado y nos ha hecho hijos adoptivos de Dios Padre. Estamos contentos porque Él está vivo y presente entre nosotros, hoy y siempre.

Vosotros, queridos niños y queridas niñas, habéis venido aquí de todas partes de esta “Tierra de las rosas” para participar en una fiesta maravillosa, que estoy seguro no olvidaréis nunca: vuestro primer encuentro con Jesús en el sacramento de la Eucaristía. Alguno de vosotros podría preguntarme: Pero, ¿cómo podemos encontrar a Jesús, que vivió hace tantos años y después murió y fue sepultado? Es verdad: Jesús ha hecho un gesto de amor inmenso para salvar a la humanidad de todos los tiempos. Estuvo en la tumba tres días, pero nosotros sabemos —nos lo aseguran los apóstoles y otros muchos testigos que lo han visto vivo— que Dios, su Padre y nuestro Padre, lo resucitó. Y ahora Jesús está vivo y está aquí con nosotros, por eso hoy lo podemos encontrar en la Eucaristía. No lo vemos con estos ojos, pero lo vemos con los ojos de la fe.

Os veo aquí vestidos con las túnicas blancas: es un signo importante y hermoso. Porque estáis vestidos de fiesta. La Primera Comunión es ante todo una fiesta en la que celebramos que Jesús quiso quedarse siempre a nuestro lado y que nunca se separará de nosotros. Una fiesta que ha sido posible gracias a nuestros padres, nuestros abuelos, nuestras familias, a nuestras comunidades que nos han ayudado a crecer en la fe.

Para venir aquí, a esta ciudad de Rakovski, habéis hecho un largo camino. Y vuestros sacerdotes y catequistas, que han seguido vuestro itinerario de catequesis, os han acompañado también en el camino que os lleva hoy a encontrar a Jesús y a recibirlo en vuestro corazón. Él, como hemos escuchado en el Evangelio de hoy (cf. Jn 6,1-15), un día multiplicó milagrosamente cinco panes y dos peces, saciando el hambre de la muchedumbre que lo había seguido y escuchado. ¿Os habéis dado cuenta de cómo empezó el milagro? De la mano de un niño que llevó lo que tenía: cinco panes y dos peces (Jn 6,9). Al igual que vosotros, que hoy ayudáis a que se produzca el milagro de hacernos recordar a todos los mayores aquí presentes el primer encuentro que tuvimos con Jesús en la Eucaristía y poder dar gracias por ese día. Hoy nos permitís estar nuevamente de fiesta y celebrar que Jesús está presente en el Pan de Vida. Porque hay milagros que sólo pueden ocurrir si tenemos un corazón como el vuestro, capaz de compartir, soñar, agradecer, confiar y honrar a los demás. Hacer la Primera Comunión significa querer estar cada día más unidos a Jesús, crecer en amistad con Él y que otros también puedan disfrutar de la alegría que nos quiere regalar. El Señor os necesita para poder realizar el milagro de que su alegría llegue a muchos de vuestros familiares y amigos.

Queridos niños, queridas niñas: Estoy contento de compartir con vosotros este gran momento y de ayudaros a encontrar a Jesús. Verdaderamente, estáis viviendo un día en espíritu de amistad, espíritu de alegría y fraternidad, espíritu de comunión entre vosotros y con toda la Iglesia que, especialmente en la Eucaristía, expresa la comunión fraterna entre todos sus miembros. Nuestro documento de identidad es este: Dios es nuestro Padre, Jesús es nuestro Hermano, la Iglesia es nuestra familia, nosotros somos hermanos, nuestra ley es el amor.

Deseo animaros a rezar siempre con el entusiasmo y la alegría que tenéis hoy. Recordad que este es el sacramento de la Primera Comunión y no de la última Comunión. Hoy acordaos que Jesús os espera siempre. Por eso, os deseo que hoy sea el inicio de muchas comuniones, para que vuestro corazón esté siempre como hoy, en clima de fiesta, lleno de alegría y, sobre todo, de gratitud.

[00744-ES.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Amados irmãos e irmãs, Christos vozkrese!

Com grande alegria, saúdo os meninos e meninas da Primeira Comunhão, bem como seus pais, parentes e amigos. A todos vós, dirijo a linda saudação de boas-festas que se usa também no vosso país neste tempo pascal: Christos vozkrese! Esta saudação é a expressão da nossa alegria de cristãos, discípulos de Jesus, porque Ele, tendo dado a vida por amor na cruz para destruir o pecado, ressuscitou e tornou-nos filhos adotivos de Deus Pai. Sentimo-nos contentes porque Ele está vivo e presente no meio de nós, hoje e sempre.

Vós, queridos meninos e queridas meninas, viestes aqui de todos os cantos desta «Terra das Rosas» para participar numa festa maravilhosa, que nunca – tenho a certeza – esquecereis: o vosso primeiro encontro com Jesus no sacramento da Eucaristia. Algum de vós poderia perguntar-me: Como podemos encontrar Jesus, que viveu há muitos anos, depois morreu e foi colocado no túmulo? Isso é verdade! Mas Jesus fez um ato imenso de amor, para salvar a humanidade de todos os tempos. Ficou no túmulo três dias, mas nós sabemos – assim no-lo asseguraram os Apóstolos e muitas outras testemunhas que O viram – que Deus, Pai d’Ele e Pai nosso, O ressuscitou. E agora Jesus está vivo, está aqui connosco. Por isso, hoje podemos encontrá-Lo na Eucaristia. Não O vemos com estes olhos, mas vemo-Lo com os olhos da fé.

Vejo-vos aqui vestidos com as túnicas brancas: é um sinal importante e lindo. Porque estais vestidos de festa. A Primeira Comunhão é, antes de mais nada, uma festa, na qual celebramos Jesus que quis ficar sempre ao nosso lado e nunca Se separará de nós. Festa que foi possível graças aos nossos pais, aos nossos avós, às nossas famílias e às nossas comunidades que nos ajudaram a crescer na fé.

Percorrestes um longo caminho para chegar até aqui, a esta cidade de Rakovski. Os vossos sacerdotes e catequistas, que acompanharam o vosso percurso de catequese, acompanharam-vos também no caminho que vos leva hoje a encontrar Jesus e a recebê-Lo no vosso coração. Um dia, como ouvimos no Evangelho (cf. Jo 6, 1-15), Ele multiplicou miraculosamente cinco pães e dois peixes, saciando a fome da multidão que O havia seguido e escutado. Notastes como foi que começou o milagre? Pelas mãos dum menino que trouxe o que tinha: cinco pães e dois peixes (cf. Jo 6, 9). Da mesma forma como hoje vós ajudais a realizar-se o milagre de lembrar a todos nós, os adultos aqui presentes, o primeiro encontro que tivemos com Jesus na Eucaristia e de poder agradecer por aquele dia. Hoje tornais possível a todos nós estar novamente em festa e celebrar Jesus que está presente no Pão da Vida. Com efeito, há milagres que só podem acontecer, se tivermos um coração como o vosso, capaz de partilhar, sonhar, agradecer, ter confiança e honrar os outros. Fazer a Primeira Comunhão significa querer estar cada dia mais unido a Jesus, crescer na amizade com Ele e desejar que também os outros possam gozar da alegria que Jesus nos quer dar. O Senhor precisa de vós para poder realizar o milagre de envolver com a sua alegria muitos dos vossos amigos e familiares.

Queridos meninos, queridas meninas, estou contente por partilhar convosco este grande momento e de vos ajudar a encontrar Jesus. Verdadeiramente estais a viver uma jornada em espírito de amizade, espírito de alegria e fraternidade, espírito de comunhão entre vós e com toda a Igreja que expressa, de forma especial na Eucaristia, a comunhão fraterna entre todos os seus membros. O nosso cartão de identidade é este: Deus é nosso Pai, Jesus é nosso Irmão, a Igreja é a nossa família, nós somos irmãos, a nossa lei é o amor.

Desejo encorajar-vos a rezar sempre com o mesmo entusiasmo e alegria que tendes hoje. E lembrai-vos que este é o sacramento da Primeira Comunhão mas não da última Comunhão. Hoje lembrai-vos que Jesus sempre vos espera. Por isso, espero que a de hoje seja o início de muitas Comunhões, para que o vosso coração esteja sempre, como hoje, em festa, cheio de alegria e sobretudo gratidão.

[00744-PO.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

Drodzy bracia i siostry, Christos vozkrese!

Cieszę się, że mogę pozdrowić chłopców i dziewczęta, którzy przystąpią do Pierwszej Komunii Świętej, a także ich rodziców, krewnych i przyjaciół. Do wszystkich kieruję serdeczne pozdrowienie, zawierające zarazem życzenia, a którego używa się także w waszej ojczyźnie w obecnym okresie wielkanocnym: „Christos vozkrese!”. To pozdrowienie jest wyrazem radości nas, chrześcijan, uczniów Jezusa, ponieważ On, który na krzyżu oddał życie z miłości, aby zniszczyć grzech, zmartwychwstał i uczynił nas przybranymi dziećmi Boga Ojca. Jesteśmy szczęśliwi, bo On żyje i jest obecny wśród nas, dzisiaj i zawsze.

Wy, drodzy chłopcy, drogie dziewczęta, przybyliście tutaj z każdego zakątka tej „Krainy róż”, aby uczestniczyć we wspaniałym święcie, którego - jestem tego pewien - nigdy nie zapomnicie: waszego pierwszego spotkania z Jezusem w sakramencie Eucharystii. Ktoś z was mógłby mnie zapytać: w jaki sposób możemy spotkać Jezusa, który żył wiele lat temu, a potem umarł i został złożony w grobie? To prawda: Jezus dokonał ogromnego aktu miłości, aby zbawić ludzkość wszystkich czasów. Pozostał w grobie przez trzy dni, ale wiemy - zapewnili nas apostołowie i wielu innych świadków, którzy widzieli Go żywego - że Bóg, Jego Ojciec i nasz Ojciec, wskrzesił Go z martwych. A teraz Jezus żyje i jest tutaj z nami, a więc dzisiaj możemy Go spotkać w Eucharystii. Nie widzimy Jego naszym wzrokiem, ale widzimy Go oczyma wiary.

Widzę, że jesteście tutaj ubrani w białe tuniki: to ważny i piękny symbol. Jesteście bowiem ubrani świątecznie. Pierwsza Komunia Święta to przede wszystkim święto, w którym czcimy Jezusa, który zawsze chciał pozostać przy nas, i który nigdy się od nas nie odłączy. Święto to stało się możliwe dzięki naszym ojcom, naszym dziadkom, naszym rodzinom i naszym wspólnotom, które pomogły nam wzrastać w wierze.

Aby przybyć tutaj, do tego miasta Rakowski, przebyliście długą drogę. Wasi kapłani i katecheci, którzy prowadzili wasz cykl katechez, towarzyszyli wam także na drodze, która was dzisiaj sprowadza na spotkanie z Jezusem i przyjęcie Go w waszym sercu. On, jak słyszeliśmy w dzisiejszej Ewangelii (por. J 6, 1-15), pewnego dnia w cudowny sposób rozmnożył pięć chlebów i dwie ryby, zaspokajając głód tłumu, który za Nim szedł i słuchał Go. Czy zauważyliście, jak zaczął się cud? Od rąk dziecka, które przyniosło to, co miało: pięć chlebów i dwie ryby (por. J 6, 9). W ten sam sposób, wy dzisiaj pomagacie, aby dokonał się cud przypomnienia nam, wszystkim obecnym tu dorosłym, pierwszego spotkania z Jezusem w Eucharystii i abyśmy mogli dziękować za ten dzień. Dzisiaj pozwalacie nam, byśmy ponownie świętowali i celebrowali Jezusa obecnego w Chlebie Życia. Istnieją bowiem cuda, które mogą się zdarzyć tylko wtedy, gdy mamy serce takie, jak wasze, zdolne do dzielenia się, marzenia, dziękowania, żywienia ufności i szanowania innych. Przyjęcie Pierwszej Komunii Świętej oznacza pragnienie, aby każdego dnia być bardziej zjednoczonym z Jezusem, wzrastania w przyjaźni z Nim i pragnieniu, aby także inni mogli cieszyć się radością, którą chce On nam dać. Pan was potrzebuje, aby mógł dokonać cudu dotarcia ze swą radością do wielu waszych przyjaciół i krewnych.

Drodzy chłopcy, drogie dziewczynki, cieszę się, że mogę uczestniczyć wraz z wami w tym wspaniałym wydarzeniu i dopomóc wam w spotkaniu Jezusa. Przeżywacie naprawdę dzień w duchu przyjaźni, duchu radości, duchu braterstwa i komunii między wami i z całym Kościołem, który szczególnie w Eucharystii wyraża komunię braterską między wszystkimi swoimi członkami. Nasz dowód tożsamości jest następujący: Bóg jest naszym Ojcem, Jezus jest naszym Bratem, Kościół jest naszą rodziną, my jesteśmy braćmi, naszym prawem jest miłość.

Pragnę zachęcić was, abyście zawsze modlili się z tym entuzjazmem i tą radością, jaką macie dzisiaj. I pamiętajcie, że jest to sakrament Pierwszej Komunii Świętej, ale nie ostatniej Komunii Świętej. Dzisiaj pamiętajcie, że Jezus zawsze na was czeka. Dlatego życzę wam, aby dzisiaj był początek wielu Komunii Świętych, aby wasze serca zawsze były jak dzisiaj, przeżywające święto, pełne radości, a przede wszystkim wdzięczności.

[00744-PL.02] [Testo originale: Italiano]

Dialogo del Santo Padre con i bambini al termine dell’Omelia

Testo in lingua originale

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Testo in lingua originale

Papa Francesco: Cari bambini e care bambine, vi do il benvenuto! Sono contento di vedervi qui per fare la Prima Comunione. Vi farò una domanda: siete contenti voi di fare la Prima Comunione?

Bambini: Sì!

Papa Francesco: Sicuro?

Bambini: Sì!

Papa Francesco: E perché siete contenti? Perché viene Gesù! Diciamo insieme: “Sono contento perché viene Gesù”.

Bambini: Sono contento perché viene Gesù!

Papa Francesco: E voi, tutti uniti qui per ricevere Gesù – vi faccio una domanda – voi siete la stessa famiglia?

Bambini: Sì!

Papa Francesco: E come si chiama la nostra famiglia?

Bambini: La Chiesa.

Papa Francesco: Il nostro cognome è: cristiano.

Bambini: Sì!

Papa Francesco: Com’è il nostro cognome?

Bambini: Cristiano.

Papa Francesco: Va bene. Io nell’omelia ho detto una cosa che vorrei che voi ricordiate sempre. Ho parlato della “carta d’identità” del cristiano e ho detto questo: «La nostra carta d’identità è questa: Dio è nostro Padre, Gesù è nostro fratello, la Chiesa è la nostra famiglia, noi siamo fratelli, la nostra legge è l’amore». Adesso ripetiamo insieme. Io dirò di nuovo, il traduttore ripeterà e ripetiamo insieme. Dio è nostro Padre.

Bambini: Dio è nostro Padre.

Papa Francesco: Gesù è nostro fratello.

Bambini: Gesù è nostro fratello.

Papa Francesco: La Chiesa è nostra madre è nostra famiglia.

Bambini: La Chiesa è nostra madre è nostra famiglia.

Papa Francesco: Noi siamo nemici…

Bambini: Noi siamo…

Papa Francesco: È vero? Siamo nemici noi?

Bambini: No!

Papa Francesco: Siamo amici! Noi siamo amici. Tutti! Noi siamo fratelli.

Bambini: Noi siamo fratelli.

Papa Francesco: La nostra legge è l’amore. Tutti!

Bambini: La nostra legge è l’amore!

Papa Francesco: Adesso parlerà Gesù ad ognuno di noi. Oggi pregherete Gesù per la vostra famiglia, per i vostri genitori, i vostri nonni, i vostri catechisti, i vostri sacerdoti, i vostri amici. Pregherete Gesù per tutta questa gente?

Bambini: Sì!

Papa Francesco: Benissimo. Adesso continuiamo la Messa e ci prepariamo per ricevere Gesù.

[00788-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Pape François: Chers garçons et chères filles, je vous souhaite la bienvenue! Je suis heureux de vous voir ici pour faire votre Première Communion. Je vous poserai une question: êtes-vous heureux, vous, de faire votre Première Communion?

Les enfants: Oui!

Pape François: Sûr?

Les enfants: Oui!

Pape François: Et pourquoi êtes-vous heureux? Parce que Jésus vient! Disons-le, ensemble: “Je suis heureux parce que Jésus vient”.

Les enfants: Je suis heureux parce que Jésus vient!

Pape François: Et vous, tous unis ici pour recevoir Jésus – je vous pose une question- êtes-vous de la même famille?

Les enfants: Oui!

Pape François: Et comment s’appelle notre famille?

Les enfants: L’Église.

Pape François: Et notre nom de famille est: chrétien.

Les enfants: Oui!

Pape François: Quel est notre nom de famille?

Les enfants: Chrétien.

Pape François: C’est bien. Moi, dans l’homélie, j’ai dit une chose que je voudrais que vous vous rappeliez toujours. J’ai parlé de la “carte d’identité” du chrétien et j’ai dit cela: «Notre carte d’identité est celle-ci: Dieu est notre Père, Jésus est notre Frère, l’Eglise est notre famille, nous sommes frères, notre loi est l’amour». Maintenant, répétons ensemble. Je le dirai de nouveau, le traducteur répètera et nous répéterons ensemble. Dieu est notre Père.

Les enfants: Dieu est notre Père.

Pape François: Jésus est notre frère.

Les enfants: Jésus est notre frère.

Pape François: L’Église est notre mère et notre famille.

Les enfants: L’Église est notre mère et notre famille.

Pape François: Nous sommes ennemis…

Les enfants: Nous sommes…

Pape François: C’est vrai? Nous sommes ennemis, nous?

Les enfants: Non!

Pape François: Nous sommes amis! Nous, nous sommes amis. Tous! Nous, nous sommes frères.

Les enfants: Nous, nous sommes frères.

Pape François: Notre loi est l’amour. Tous!

Les enfants: Notre loi est l’amour!

Pape François: Maintenant, Jésus parlera à chacun de nous. Aujourd’hui, vous prierez Jésus pour votre famille, pour vos parents, pour vos grands-parents, pour vos catéchistes, pour vos prêtres, pour vos amis. Vous prierez Jésus pour toutes ces personnes?

Les enfants: Oui!

Pape François: Très bien. Maintenant nous continuons la Messe et nous nous préparons à recevoir Jésus.

[00788-FR.01] [Texte original: Italien]

 

Traduzione in lingua inglese

Pope Francis: Dear boys and girls, welcome! I’m happy to see you here making your First Communion. I’ll ask you a question: Are you happy to make your First Communion?

Children: Yes!

Pope Francis: Are you sure?

Children: Yes!

Pope Francis: Why are you happy? Because Jesus is coming! Let’s all say together: “I am happy because Jesus is coming”.

Children: I am happy because Jesus is coming!

Pope Francis: To all of you gathered here to receive Jesus – I’ll ask a question – Are you all the same family?

Children: Yes!

Pope Francis: What is our family called?

Children: The Church.

Pope Francis: Our family name is: Christian.

Children: Yes!

Pope Francis: What is our family name?

Children: Christian.

Pope Francis: Good! In my homily I said something that I want you always to remember. I spoke about the “identity card” of a Christian, and I said: “This is our identity card: God is our Father, Jesus is our brother, the Church is our family. All of us are brothers and sisters, and our law is love”. Now let’s repeat it together. I will say it again, the interpreter will say it, and we will all repeat it together. God is our Father.

Children: God is our Father.

Pope Francis: Jesus is our brother.

Children: Jesus is our brother.

Pope Francis: The Church is our Mother and our family.

Children: The Church is our Mother and our family.

Pope Francis: We are enemies…

Children: We are…

Pope Francis: Is that true? Are we enemies?

Children: No!

Pope Francis: We are friends! We are friends, all of us! We are brothers and sisters.

Children: We are brothers and sisters.

Pope Francis: Our law is love. Everybody!

Children: Our law is love!

Pope Francis: Now Jesus will speak to each one of us. Today, you will pray to Jesus for your family, parents and grandparents, catechists, priests and friends. Will you pray to Jesus for all these people?

Children: Yes!

Pope Francis:Very good! Now we continue with the Mass and prepare ourselves to receive Jesus.

 

[00788-EN.01] [Original Text: Italian]

 

Traduzione in lingua tedesca

……

[00788-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Papa Francisco: Queridos niños y queridas niñas: Os doy la bienvenida. Estoy feliz de veros aquí para la Primera Comunión. Os haré una pregunta: ¿Estáis contentos de hacer la Primera Comunión?

Niños: ¡Sí!

Papa Francisco: ¿Seguro?

Niños: ¡Sí!

Papa Francisco: ¿Y por qué estáis contentos? Porque Jesús viene. Digamos juntos: “Estoy feliz porque Jesús viene”.

Niños: ¡Estoy contento porque Jesús viene!

Papa Francisco: Y vosotros, reunidos todos aquí para recibir a Jesús —os hago una pregunta—, ¿pertenecéis a la misma familia?

Niños: ¡Sí!

Papa Francisco: ¿Y cómo se llama nuestra familia?

Niños: La Iglesia.

Papa Francisco: Nuestro apellido es: cristiano.

Niños: ¡Sí!

Papa Francisco: ¿Cómo es nuestro apellido?

Niños: Cristiano.

Papa Francisco: De acuerdo. En la homilía he dicho algo que me gustaría que recordéis siempre. Hablé del “documento de identidad” del cristiano y dije así: «Nuestro documento de identidad es el siguiente: Dios es nuestro Padre, Jesús es nuestro hermano, la Iglesia es nuestra familia, nosotros somos hermanos, nuestra ley es el amor». Ahora lo vamos a repetir juntos. Lo diré de nuevo, el traductor lo repetirá y lo repetiremos juntos: Dios es nuestro Padre.

Niños: Dios es nuestro Padre.

Papa Francisco: Jesús es nuestro hermano.

Niños: Jesús es nuestro hermano.

Papa Francisco: La Iglesia es nuestra madre, es nuestra familia.

Niños: La Iglesia es nuestra madre, nuestra familia.

Papa Francisco: Nosotros somos enemigos...

Niños: Nosotros somos...

Papa Francisco: ¿Es cierto? ¿Somos enemigos?

Niños: ¡No!

Papa Francisco: Somos amigos. Nosotros somos amigos. Todos juntos: Nosotros somos hermanos.

Niños: Nosotros somos hermanos.

Papa Francisco: Nuestra ley es el amor. Todos juntos:

Niños: Nuestra ley es el amor.

Papa Francisco: Ahora Jesús nos hablará a cada uno de nosotros. Hoy pediréis a Jesús por vuestra familia, por vuestros padres, vuestros abuelos, vuestros catequistas, vuestros sacerdotes, vuestros amigos. ¿Rezaréis a Jesús por todas estas personas?

Niños: ¡Sí!

Papa Francisco: Muy bien. Ahora continuemos la Misa y nos preparamos para recibir a Jesús.

[00788-ES.01] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Papa Francisco: Queridos meninos e queridas meninas, dou-vos as boas-vindas! Sinto-me contente, vendo-vos aqui para fazerdes a Primeira Comunhão. Vou fazer-vos uma pergunta: estais contentes por fazer a Primeira Comunhão?

Crianças: Sim!

Papa Francisco: Tendes a certeza?

Crianças: Sim!

Papa Francisco: E por que estais contentes? Porque vem Jesus! Digamos juntos: «Estou contente porque vem Jesus».

Crianças: Estou contente porque vem Jesus!

Papa Francisco: E vós, que estais aqui todos unidos para receber Jesus – faço-vos uma pergunta –, sois a mesma família?

Crianças: Sim!

Papa Francisco: E como se chama a nossa família?

Crianças: A Igreja.

Papa Francisco: O nosso sobrenome é: cristão.

Crianças: Sim!

Papa Francisco: Como é o nosso sobrenome?

Crianças: Cristão.

Papa Francisco: Certo! Na homilia, disse algo que eu gostaria que recordásseis sempre. Falei do «cartão de identidade» do cristão, dizendo: «O nosso cartão de identidade é este: Deus é nosso Pai, Jesus é nosso Irmão, a Igreja é a nossa família, nós somos irmãos, a nossa lei é o amor». Agora vamos repetir juntos. Eu direi de novo, o tradutor repetirá e repetimos juntos. Deus é nosso Pai.

Crianças: Deus é nosso pai.

Papa Francisco: Jesus é nosso irmão.

Crianças: Jesus é nosso irmão.

Papa Francisco: A Igreja é nossa mãe, é nossa família.

Crianças: A Igreja é nossa mãe, é nossa família.

Papa Francisco: Nós somos inimigos...

Crianças: Nós somos...

Papa Francisco: Será verdade isto? Somos inimigos… nós?

Crianças: Não!

Papa Francisco: Somos amigos! Nós somos amigos. Todos! Somos irmãos.

Crianças: Somos irmãos.

Papa Francisco: A nossa lei é o amor. Todos!

Crianças: A nossa lei é o amor!

Papa Francisco: Agora falará Jesus a cada um de nós. Hoje rezareis a Jesus pela vossa família, pelos vossos pais, os vossos avós, os vossos catequistas, os vossos sacerdotes, os vossos amigos. Rezareis a Jesus por todas estas pessoas?

Crianças: Sim!

Papa Francisco: Muito bem. Agora continuamos a Missa e preparamo-nos para receber Jesus.

[00788-PO.01] [Texto original: Italiano]

 

Traduzione in lingua polacca

Papież Franciszek: Drodzy chłopcy i drogie dziewczęta, witam was! Cieszę się widząc was, pragnących przystąpić do Pierwszej Komunii Świętej. Zapytam was: czy cieszycie się, że przystąpicie do Pierwszej Komunii Świętej?

Dzieci: tak!

Papież Franciszek: Czy aby na pewno?

Dzieci: tak!

Papież Franciszek: A dlaczego jesteście zadowoleni? Bo przychodzi Jezus! Powiedzmy razem: „Cieszę się, bo przychodzi Pan Jezus!

Dzieci: Cieszę się, bo przychodzi Pan Jezus!”

Papież Franciszek: A wy wszyscy tutaj zgromadzeni, by przyjąć Jezusa: czy jesteście tą samą rodziną?

Dzieci: tak!

Papież Franciszek: A jak się nazywa nasza rodzina?

Dzieci: „Kościół!”.

Papież Franciszek: Nasze nazwisko to: chrześcijanin –

Dzieci: tak!

Papież Franciszek: Jak się nazywamy?

Dzieci: chrześcijanie!

Papież Franciszek: W homilii powiedziałem, coś, co chciałbym abyście zawsze pamiętali. Mówiłem o dowodzie tożsamości chrześcijanina i powiedziałem takie słowa: „Nasz dowód tożsamości jest następujący: Bóg jest naszym Ojcem, Jezus jest naszym Bratem, Kościół jest naszą rodziną, my jesteśmy braćmi, naszym prawem jest miłość. Obecnie powiemy to razem: Bóg jest naszym Ojcem”. Teraz powtórzymy razem. Ja powiem raz jeszcze, tłumacz powtórzy i wszyscy powtórzymy razem: Bóg jest naszym Ojcem

Dzieci: Bóg jest naszym Ojcem

Papież Franciszek: Jezus jest naszym Bratem

Dzieci: Jezus jest naszym Bratem

Papież Franciszek: Kościół jest naszą matką i naszą rodziną

Dzieci: Kościół jest naszą matką i naszą rodziną

Papież Franciszek: Czy jesteśmy dla siebie nieprzyjaciółmi?

Dzieci: nie!

Papież Franciszek: Jesteśmy przyjaciółmi, Jesteśmy przyjaciółmi Wszyscy! Jesteśmy braćmi.

Dzieci: Jesteśmy braćmi.

Papież Franciszek: Naszym prawem jest miłość. Wszyscy!

Dzieci: Naszym prawem jest miłość!

Papież Franciszek: Teraz do każdego z nas przemówi Jezus. Dzisiaj będziecie się modlili do Pana Jezusa za waszą rodzinę, za waszych rodziców, za waszych dziadków, katechetów, za waszych księży, za waszych przyjaciół. Czy będziecie modlili się za nich wszystkich?

Dzieci: tak!

Papież Franciszek: Doskonale. Teraz kontynuujemy Mszę świętą przygotowując się na przyjęcie Jezusa.

[00788-EN.01] [Original Text: Italian]

Parole del Santo Padre prima della distribuzione dell’Eucaristia

Testo in lingua originale

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Testo in lingua originale

Cari bambini e bambine, adesso riceverete Gesù. Non bisogna distrarsi, pensare ad altre cose, ma soltanto pensare a Gesù. Venite all’altare per ricevere Gesù in silenzio; fate silenzio nel cuore e pensate che è la prima volta che Gesù viene a voi. Poi, verrà tante altre volte. Pensate ai vostri genitori, ai vostri catechisti, ai vostri nonni, ai vostri amici; e se avete litigato con qualcuno, perdonatelo di cuore prima di venire. In silenzio, ci avviciniamo a Gesù.

[00787-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Chers enfants, maintenant vous allez recevoir Jésus. Il ne faut pas se distraire, penser à d’autres choses, mais seulement penser à Jésus. Vous venez à l’autel pour recevoir Jésus en silence; faites silence dans votre cœur et pensez que c’est la première fois que Jésus vient à vous. Puis, il viendra tant d’autres fois. Pensez à vos parents, à vos catéchistes, à vos grands-parents, à vos amis, et si vous vous êtes disputés avec quelqu’un, pardonnez-lui de tout cœur avant de venir. En silence, nous nous approchons de Jésus.

[00787-FR.01] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Dear boys and girls, now you are about to receive Jesus. There is no need to be distracted, thinking of other things. Think only of Jesus. Come to the altar to receive Jesus in silence. Be silent in your heart and consider that this is the first time that Jesus comes to you. Later, he will come many other times. Think of your parents, catechists, grandparents and friends. If you have quarrelled with someone, forgive him or her from your heart before coming forward. In silence, let us draw near to Jesus.

[00787-EN.01] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

…..

[00787-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Queridos niños y niñas: Ahora recibiréis a Jesús. No tenéis que distraeros, ni pensar en otras cosas, sino solo pensar en Jesús. Venid al altar para recibir a Jesús en silencio; guardad silencio en vuestro corazón y pensad que esta es la primera vez que Jesús viene a vosotros. Después, vendrá muchas veces más. Pensad en vuestros padres, vuestros catequistas, vuestros abuelos, vuestros amigos; y si os habéis peleado con alguien, perdonadlo de veras antes de venir. En silencio, nos acercamos a Jesús.

[00787-ES.01] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Queridos meninos e meninas, agora ides receber Jesus. É preciso não se distrair, não pensar noutras coisas, mas pensar apenas em Jesus. Vinde ao altar, para receber Jesus, em silêncio; fazei silêncio no coração e pensai que é a primeira vez que Jesus vem a vós. Depois, há de vir muitas outras vezes. Pensai nos vossos pais, nos vossos catequistas, nos vossos avós, nos vossos amigos; e se brigastes com alguém, perdoai-lhe de coração antes de vir. Em silêncio, aproximamo-nos de Jesus.

[00787-PO.01] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

Drodzy chłopcy i dziewczęta, teraz przyjmiecie Jezusa. Nie wolno wam się rozpraszać, myśleć o innych rzeczach, ale trzeba tylko myśleć o Jezusie. Przychodźcie do ołtarza, aby przyjąć Jezusa w milczeniu. Zamilczcie w sercu i pomyślcie, że po raz pierwszy Jezus do was przychodzi. Potem przyjdzie wiele razy. Pomyślcie o swoich rodzicach, katechetach, dziadkach, przyjaciołach; a jeśli z kimś się pokłóciliście, wybaczcie mu serdecznie zanim  przyjdziecie. W milczeniu podchodzimy do Jezusa.

[00787-PL.01] [Testo originale: Italiano]

Parole finali del Santo Padre

Testo in lingua originale

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Testo in lingua originale

Cari fratelli e sorelle,

prima di concludere questa celebrazione, desidero ringraziare tutti voi, a partire dai fratelli Vescovi presenti, i sacerdoti, le religiose e i religiosi e le famiglie. Ringrazio di cuore quanti si sono impegnati nella preparazione e organizzazione; e anche quanti non potevano partecipare ma hanno pregato, specialmente i malati e i più anziani.

Colgo questa occasione per esprimere la mia viva riconoscenza alle Autorità del Paese e a tutti coloro che in diversi modi hanno collaborato per la buona riuscita della mia visita.

[00772-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Chers frères et sœurs,

Avant de conclure cette célébration, je voudrais tous vous remercier, en commençant par les frères Évêques présents, les prêtres, les religieuses et les religieux, et les familles. Je remercie de tout cœur tous ceux qui se sont engagés dans la préparation et l’organisation; ainsi que tous ceux qui ne pouvaient pas participer mais qui ont prié, en particulier les malades et les plus âgés.

Je saisis cette occasion pour exprimer ma vive reconnaissance aux Autorités du Pays et à tous ceux qui, de diverses manières, ont contribué à la réussite de ma visite.

[00772-FR.01] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Before concluding this celebration, I would like to thank all of you, beginning with my brother Bishops present, the priests, the religious men and women, and the many families. I heartily thank everyone involved in its preparation and organization, and those who were unable to take part but joined us in prayer, especially the ill and the elderly.

I take this occasion to express my deep gratitude to the Authorities of the country and to all those who in any way cooperated to ensure the happy outcome of my visit.

[00772-EN.01] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern,

bevor wir diese Feier beenden, möchte ich euch allen danken, von den anwesenden Brüdern im Bischofsamt bis zu den Priestern, Ordensfrauen und Ordensmännern sowie den Familien. Von Herzen danke ich allen, die sich um die Vorbereitung und Organisation gekümmert haben; ebenso allen, die nicht teilnehmen konnten, aber mitgebetet haben, besonders den Kranken und den älteren Menschen.

Ich nutze die Gelegenheit, den Behörden des Landes meinen innigen Dank auszusprechen wie auch allen, die auf verschiedene Weise zum guten Gelingen meines Besuchs beigetragen haben.

[00772-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Antes de concluir esta celebración, deseo daros las gracias a todos, de modo particular a los hermanos obispos aquí presentes, a los sacerdotes, religiosos, religiosas y a las familias. Agradezco sinceramente a todos los que han trabajado en la preparación y organización; y también a aquellos que no pudieron estar presentes, pero han rezado, especialmente a los enfermos y a los ancianos. Aprovecho esta oportunidad para expresar mi profundo agradecimiento a las Autoridades del país y a todos aquellos que de distintos modos han colaborado en la feliz realización de mi visita.

[00772-ES.01] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Amados irmãos e irmãs!

Antes de concluir esta celebração, desejo agradecer a todos vós, a começar pelos irmãos Bispos presentes, os sacerdotes, as religiosas e os religiosos e as famílias. De coração agradeço a todas as pessoas envolvidas na preparação e organização; e também a quantos não puderam tomar parte, mas rezaram, especialmente os doentes e os mais idosos.

Aproveito esta oportunidade para expressar a minha profunda gratidão às Autoridades do país e a todos aqueles que, de diferentes maneiras, colaboraram para o bom êxito da minha visita.

[00772-PO.01] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

Drodzy bracia i siostry,

Zanim zakończy się ta celebracja pragnę podziękować wam wszystkim, począwszy od obecnych braci biskupów, kapłanów, zakonników, zakonnic i rodzin. Szczerze dziękuję wszystkim zaangażowanym w przygotowanie i organizację; a także tym, którzy nie mogli uczestniczyć, ale modlili się, zwłaszcza chorym i osobom starszym.

Przy tej okazji wyrażam głęboką wdzięczność władzom kraju oraz tym wszystkim, którzy na różne sposoby współpracowali by zapewnić pomyślny przebieg mojej wizyty.

[00772-PL.01] [Testo originale: Italiano]

[B0376-XX.02]