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L’Udienza Generale, 21.03.2018


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Annuncio Viaggio a Dublino per l’Incontro Mondiale delle Famiglie

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la catechesi sulla Santa Messa, ha incentrato la sua meditazione sulla Liturgia Eucaristica: IV. La Comunione. (Gv 6, 54-55).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha annunciato il suo viaggio a Dublino in occasione del IX Incontro Mondiale delle Famiglie.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

E oggi è il primo giorno di primavera: buona primavera! Ma cosa succede in primavera? Fioriscono le piante, fioriscono gli alberi. Io vi farò qualche domanda. Un albero o una pianta ammalati, fioriscono bene, se sono malati?. No! Un albero, una pianta che non sono annaffiati dalla pioggia o artificialmente, possono fiorire bene? No. E un albero e una pianta che ha tolto le radici o che non ha radici, può fiorire? No. Ma, senza radici si può fiorire? No! E questo è un messaggio: la vita cristiana dev’essere una vita che deve fiorire nelle opere di carità, nel fare il bene. Ma se tu non hai delle radici, non potrai fiorire, e la radice chi è? Gesù! Se tu non sei con Gesù, lì, in radice, non fiorirai. Se tu non annaffi la tua vita con la preghiera e i sacramenti, voi avrete fiori cristiani? No! Perché la preghiera e i sacramenti annaffiano le radici e la nostra vita fiorisce. Vi auguro che questa primavera sia per voi una primavera fiorita, come sarà la Pasqua fiorita. Fiorita di buone opere, di virtù, di fare il bene agli altri Ricordate questo, questo è un versetto molto bello della mia Patria: “Quello che l’albero ha di fiorito, viene da quello che ha di sotterrato”. Mai tagliare le radici con Gesù.

E continuiamo adesso con la catechesi sulla Santa Mesa. La celebrazione della Messa, di cui stiamo percorrendo i vari momenti, è ordinata alla Comunione, cioè a unirci con Gesù. La comunione sacramentale: non la comunione spirituale, che tu puoi farla a casa tua dicendo: “Gesù, io vorrei riceverti spiritualmente”. No, la comunione sacramentale, con il corpo e il sangue di Cristo. Celebriamo l’Eucaristia per nutrirci di Cristo, che ci dona sé stesso sia nella Parola sia nel Sacramento dell’altare, per conformarci a Lui. Lo dice il Signore stesso: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui» (Gv 6,56). Infatti, il gesto di Gesù che diede ai discepoli il suo Corpo e Sangue nell’ultima Cena, continua ancora oggi attraverso il ministero del sacerdote e del diacono, ministri ordinari della distribuzione ai fratelli del Pane della vita e del Calice della salvezza.

Nella Messa, dopo aver spezzato il Pane consacrato, cioè il corpo di Gesù, il sacerdote lo mostra ai fedeli, invitandoli a partecipare al convito eucaristico. Conosciamo le parole che risuonano dal santo altare: «Beati gli invitati alla Cena del Signore: ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo». Ispirato a un passo dell’Apocalisse – «beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello» (Ap 19,9): dice “nozze” perché Gesù è lo sposo della Chiesa – questo invito ci chiama a sperimentare l’intima unione con Cristo, fonte di gioia e di santità. E’ un invito che rallegra e insieme spinge a un esame di coscienza illuminato dalla fede. Se da una parte, infatti, vediamo la distanza che ci separa dalla santità di Cristo, dall’altra crediamo che il suo Sangue viene «sparso per la remissione dei peccati». Tutti noi siamo stati perdonati nel battesimo, e tutti noi siamo perdonati o saremo perdonati ogni volta che ci accostiamo al sacramento della penitenza. E non dimenticate: Gesù perdona sempre. Gesù non si stanca di perdonare. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. Proprio pensando al valore salvifico di questo Sangue, sant’Ambrogio esclama: «Io che pecco sempre, devo sempre disporre della medicina» (De sacramentis, 4, 28: PL 16, 446A). In questa fede, anche noi volgiamo lo sguardo all’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo e lo invochiamo: «O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato». Questo lo diciamo in ogni Messa.

Se siamo noi a muoverci in processione per fare la Comunione, noi andiamo verso l’altare in processione a fare la comunione, in realtà è Cristo che ci viene incontro per assimilarci a sé. C’è un incontro con Gesù! Nutrirsi dell’Eucaristia significa lasciarsi mutare in quanto riceviamo. Ci aiuta sant’Agostino a comprenderlo, quando racconta della luce ricevuta nel sentirsi dire da Cristo: «Io sono il cibo dei grandi. Cresci, e mi mangerai. E non sarai tu a trasformarmi in te, come il cibo della tua carne; ma tu verrai trasformato in me» (Confessioni VII, 10, 16: PL 32, 742). Ogni volta che noi facciamo la comunione, assomigliamo di più a Gesù, ci trasformiamo di più in Gesù. Come il pane e il vino sono convertiti nel Corpo e Sangue del Signore, così quanti li ricevono con fede sono trasformati in Eucaristia vivente. Al sacerdote che, distribuendo l’Eucaristia, ti dice: «Il Corpo di Cristo», tu rispondi: «Amen», ossia riconosci la grazia e l’impegno che comporta diventare Corpo di Cristo. Perché quando tu ricevi l’Eucaristia diventi corpo di Cristo. E’ bello, questo; è molto bello. Mentre ci unisce a Cristo, strappandoci dai nostri egoismi, la Comunione ci apre ed unisce a tutti coloro che sono una sola cosa in Lui. Ecco il prodigio della Comunione: diventiamo ciò che riceviamo!

La Chiesa desidera vivamente che anche i fedeli ricevano il Corpo del Signore con ostie consacrate nella stessa Messa; e il segno del banchetto eucaristico si esprime con maggior pienezza se la santa Comunione viene fatta sotto le due specie, pur sapendo che la dottrina cattolica insegna che sotto una sola specie si riceve il Cristo tutto intero (cfr Ordinamento Generale del Messale Romano, 85; 281-282). Secondo la prassi ecclesiale, il fedele si accosta normalmente all’Eucaristia in forma processionale, come abbiamo detto, e si comunica in piedi con devozione, oppure in ginocchio, come stabilito dalla Conferenza Episcopale, ricevendo il sacramento in bocca o, dove è permesso, sulla mano, come preferisce (cfr OGMR, 160-161). Dopo la Comunione, a custodire in cuore il dono ricevuto ci aiuta il silenzio, la preghiera silenziosa. Allungare un po’ quel momento di silenzio, parlando con Gesù nel cuore ci aiuta tanto, come pure cantare un salmo o un inno di lode (cfr OGMR, 88) che ci aiuti a essere con il Signore.

La Liturgia eucaristica è conclusa dall’orazione dopo la Comunione. In essa, a nome di tutti, il sacerdote si rivolge a Dio per ringraziarlo di averci resi suoi commensali e chiedere che quanto ricevuto trasformi la nostra vita. L’Eucaristia ci fa forti per dare frutti di buone opere per vivere come cristiani. E’ significativa l’orazione di oggi, in cui chiediamo al Signore che «la partecipazione al suo sacramento sia per noi medicina di salvezza, ci guarisca dal male e ci confermi nella sua amicizia» (Messale Romano, Mercoledì della V settimana di Quaresima). Accostiamoci all’Eucaristia: ricevere Gesù che ci trasforma in Lui, ci fa più forti. E’ tanto buono e tanto grande il Signore!

[00450-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, lorsque nous célébrons l’eucharistie nous sommes nourris du Christ qui se donne dans sa Parole et dans le Sacrement de l’autel. Après la fraction du pain consacré, le prêtre invite les fidèles au banquet Eucharistique pour faire l’expérience de l’union intime avec le Seigneur, source de joie et de sainteté. Il est vrai que nous sommes très loin de la sainteté du Christ, mais nous croyons que son Sang a été versé pour la rémission des péchés et nous le prions: «Seigneur, je ne suis pas digne de te recevoir, mais dis seulement une parole et je serai guéri». Dans la Communion eucharistique, même sous une seule des deux espèces, nous recevons le Christ tout entier. En nous unissant à lui, la Communion nous arrache à nos égoïsmes et nous unit à tous ceux qui ne font qu’un avec lui. Nous devenons ce que nous recevons: le Corps du Christ, et, par notre Amen, nous reconnaissons l’engagement que cela implique. Dans l’oraison après la Communion le prêtre remercie Dieu d’avoir fait de nous ses hôtes et il demande que le don reçu transforme notre vie.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini francofoni, in particolare i giovani provenienti dalla Svizzera e dalla Francia. Mentre la Pasqua si avvicina, vi invito a rafforzare il vostro fervore, inclusa la partecipazione attiva alla Messa e alla carità fraterna, in modo che la grazia della risurrezione trasformi davvero le vostre vite. Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française en particulier les jeunes venus de Suisse et de France. Alors que la fête de Pâques se fait plus proche, je vous invite à redoubler de ferveur, notamment par une participation active à la messe et par les œuvres de charité, afin que la grâce de la résurrection transforme vraiment toute notre vie. Que Dieu vous bénisse!

[00451-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on the Mass, we now turn to its culminating moment in the rite of Holy Communion. The Lord’s gift of himself at the Last Supper is renewed at each Mass in the offering of his body and blood under the signs of bread and wine. After the breaking of the bread, the priest asks us to acknowledge the Lamb of God who takes away the sins of the world. His words invite us to acknowledge our sins, to trust in the reconciling power of Christ’s sacrifice, and to receive the medicine that unites us ever more closely to him. At the moment of communion, we respond “Amen” to the words “The body of Christ”. In this way, we signify our openness to the transformative power of God’s grace, which enables us to grow in the unity of Christ’s mystical body, which is the Church. Nourished by the bread of life, we become a living Eucharist; in a word, we become what we receive. Our silent prayer after receiving communion is gathered up in the final prayer of the Mass, which thanks God for making us sharers in this holy banquet and asks that we may grow daily in union with him, until we share at last in the wedding feast of heaven.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Galles, Irlanda, Norvegia, Giappone e Stati Uniti d’America. Saluto in particolare i pellegrini irlandesi che accompagnano l’icona del Nono Incontro Mondiale delle Famiglie, che avrà luogo a Dublino nel prossimo mese di agosto. Con fervidi auguri che questa Quaresima sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e la pace del Signore Gesù. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from Wales, Ireland, Norway, Japan and the United States of America. I offer a special greeting to the Irish pilgrims accompanying the icon of the Ninth World Meeting of Families, to be celebrated in Dublin in August. With prayerful good wishes that this Lenten season will be a time of grace and spiritual renewal for you and your families, I invoke upon all of you joy and peace in our Lord Jesus Christ. God bless you!

[00452-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in der Katechesenreihe über die heilige Messe richten wir heute unseren Blick auf die Kommunionfeier. Nach der Brotbrechung wendet sich der Priester den Gläubigen zu und zeigt ihnen die konsekrierte Hostie. Im Bewusstsein, dass Christus hier ganz gegenwärtig ist, um unsere Sündhaftigkeit zu heilen und uns die Gemeinschaft mit ihm zu schenken, lädt der Priester zum Empfang der heiligen Kommunion ein: „Seht an das Lamm Gottes, das hinweg nimmt die Sünde der Welt.“ Das Volk antwortet im Glauben an die Begegnung mit dem barmherzigen Herrn: „Herr, ich bin nicht würdig, dass du eingehst unter mein Dach, aber sprich nur ein Wort, so wird meine Seele gesund.“ Obgleich wir dann in einer Prozession zum Kommunionempfang Christus entgegengehen, ist es doch der Herr selbst, der auf uns zukommt und uns nährt. Wie in der heiligen Messe Brot und Wein in den Leib und das Blut Christi verwandelt werden, sollen auch wir durch die heilige Kommunion das werden, was wir empfangen: Leib Christi. Mit würdiger Haltung, stehend oder kniend, in den Mund oder, wo es erlaubt ist, auf die Hand, empfangen wir die konsekrierte Hostie und beten dann in stiller Danksagung den Herrn an. Im Schlussgebet bittet der Priester, dass die heilige Speise wirklich unsere Herzen verwandle und wir zu Boten des Heils werden.

Santo Padre:

Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca. Fra voi saluto i tanti studenti presenti a quest’Udienza, in particolare gli studenti del Gymnasium Haus Overbach di Jülich che celebrano il centenario di fondazione. Non dimenticate mai: nella Santa Eucaristia, il Signore è presente – per voi! Dio vi benedica tutti.

Speaker:

Herzlich heiße ich die Pilger deutscher Sprache willkommen. Unter ihnen grüße ich die vielen Schülerinnen und Schüler, die in dieser Audienz anwesend sind, besonders die Schüler des Gymnasiums Haus Overbach aus Jülich, die ihr 100-jähriges Gründungsjubiläum feiern. Vergesst nie: Der Herr ist in der heiligen Eucharistie gegenwärtig – für euch. Gott segne euch alle.

[00453-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos:

Celebramos la Misa para nutrirnos de Cristo, que se nos da en la Palabra y en el Sacramento del Altar. En el momento de la comunión que hoy contemplamos, Jesús se nos sigue dando en su Cuerpo y en su Sangre, por el ministerio de la Iglesia, como hizo con los discípulos en la Última Cena.

Después de la Fracción del Pan, el sacerdote nos invita a mirar «al Cordero que quita el pecado del mundo», reconociendo la distancia que nos separa de la santidad de Dios y de su bondad al darnos como medicina su preciosa Sangre, derramada para el perdón de los pecados. Somos, por tanto, convocados «al banquete de bodas del Cordero», reconociéndonos indignos de que entre en nuestra casa, pero confiados en la fuerza de su Palabra salvadora. Caminamos hacia el altar para nutrirnos de la Eucaristía, para dejarnos transformar por quien recibimos, como dice san Agustín: «Yo soy el alimento de las almas adultas; crece y me comerás. Pero no me transformarás en ti como asimilas los alimentos de la carne, sino que tú te transformarás en mí».

La Liturgia eucarística se concluye con la oración de la comunión. En ella damos gracias a Dios por este inefable don y le pedimos también que transforme nuestra vida, siendo medicina en nuestra debilidad, que sane las enfermedades de nuestro espíritu y nos asegure su constante protección.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en modo particular a los grupos provenientes de España y América Latina. Exhorto a la comunión frecuente, haciendo presente el misterio de amor que se encierra en el Sacramento, para que la unidad con Cristo y con su Iglesia se manifieste en nuestro actuar cotidiano y testimonie nuestra vida nueva en Cristo. Gracias.

[00454-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Celebramos a Santa Missa para nos alimentarmos de Cristo, que Se oferece a nós na Palavra e no Sacramento Eucarístico. Na Última Ceia, Jesus tomou o pão, deu graças, partiu-o e deu-o aos seus discípulos. Este último gesto continua hoje através da distribuição ao povo de Deus do Pão da vida e do cálice da salvação pelos ministros ordinários e extraordinários da Eucaristia. «Felizes os convidados para a Ceia do Senhor!»: exclama o celebrante voltado para os fiéis, convidando-os a participar no banquete eucarístico. É um convite que nos alegra e ao mesmo tempo preocupa, levando-nos a um exame de consciência iluminado pela fé: de facto, por um lado, vemos a distância que nos separa da santidade de Cristo, mas, por outro, acreditamos que o seu Sangue foi «derramado para a remissão dos pecados». Santo Ambrósio, pensando precisamente no valor salvífico do Sangue de Jesus, dizia: «Eu, que peco sempre, devo ter sempre ao meu alcance o remédio». Com esta fé, também nós nos voltamos para o Cordeiro de Deus que tira o pecado do mundo e rezamos: «Senhor, eu não sou digno de que entreis em minha morada, mas dizei uma palavra e serei salvo». Serei transformado em Cristo… Nas suas Confissões, Santo Agostinho coloca na boca de Jesus estas palavras, a ele dirigidas: «Sou o pão dos fortes; cresce e comer-Me-ás. Não Me transformarás em ti, como ao alimento da tua carne, mas mudar-Te-ás em Mim». Alimentar-se da Eucaristia significa deixar-se transformar numa Eucaristia viva. Enquanto nos une a Cristo, arrancando-nos dos nossos egoísmos, a Comunhão abre-nos e une-nos a todos aqueles que formam um só com Ele. Tal é o prodígio da Comunhão: torno-me naquilo que recebo, torno-me Corpo de Cristo.

Santo Padre:

Cari amici di lingua portoghese, che oggi prendete parte a quest’Incontro, grazie per la vostra presenza e soprattutto per le vostre preghiere! Saluto tutti voi, in particolare gli alunni, i professori e i familiari dei Collegi Pedro Arrupe e Senhora da Boa Nova, augurandovi che il pellegrinaggio alla tomba dei Santi Apostoli Pietro e Paolo rafforzi, nei vostri cuori, il sentire e il vivere nella Chiesa, sotto il tenero sguardo della Vergine Madre. Su di voi e sulle vostre famiglie, scenda la Benedizione del Signore.

Speaker:

Queridos amigos de língua portuguesa, que hoje tomais parte neste Encontro, obrigado pela vossa presença e sobretudo pelas vossas orações! A todos vos saúdo, especialmente aos alunos, professores e familiares dos Colégios Pedro Arrupe e Senhora da Boa Nova, desejando-vos que a peregrinação ao túmulo dos Santos Apóstolos Pedro e Paulo fortaleça, nos vossos corações, o sentir e o viver em Igreja, sob o terno olhar da Virgem Mãe. Sobre vós e vossas famílias, desça a Bênção do Senhor!

[00455-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، إنَّ الإحتفال بالقدّاس، والذي نسلِّط الضّوء في تعاليمنا على مختلف مراحله، موجَّه نحو المناولة الأسراريّة. نحتفل بالإفخارستيّا لنتغذّى بالمسيح الذي يعطينا ذاته إمّا في الكلمة وإمّا في سرِّ المذبح لكي يجعلنا شبيهين به. بعد كسر الخبز المقدّس، يُريه الكاهن للمؤمنين ويدعوهم للمشاركة في المائدة الإفخارستيّا. وإذا كنّا نحن من يقترب من المناولة في تطواف، ففي الواقع إنّ المسيح هو الذي يأتي للقائنا ليجعلنا شبيهين به. إنّ الإغتذاء من الإفخارستيّا يعني أن نسمح لما نناله بأن يحوِّلنا. إذ كما يتحوَّل الخبز والخمر إلى جسد ودمّ الرّبّ، هكذا يتحوّل أيضًا الذين ينالونهما إلى إفخارستيّا حيّة. وبالتالي فيما توحِّدنا بالمسيح، إذ تنتزعنا من أنانيّتنا، تجعلنا المناولة ننفتح على الآخرين وتوحِّدنا مع جميع الذين هم واحدًا معه. هذه هي معجزة الإفخارستيّا: نصبح ما ننال! بعد المناولة تساعدنا الصّلاة الصّامتة لنحفظ في قلوبنا العطيّة التي نلناها. وتُختَتم الليتورجيّا الإفخارسيّة بصّلاة بعد المناولة التي بواسطتها، وباسم الجميع، يتوجّه الكاهن إلى الله لشكره لأنّه جعلنا نشاركه في مائدته وليطلب أن يحوِّل ما نلناه حياتنا.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, nell’Eucaristia Gesù ci viene incontro per assimilarci; lasciamoci trasformare dal Signore in Eucaristia vivente e riconosciamo la grazia e l’impegno che comporta diventare Corpo di Cristo. Il Signore vi benedica!

Speaker:

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللّغةِ العربيّة، وخاصّةً بالقادمينَ من الشّرق الأوسط. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، في الإفخارستيا يأتي يسوع للقائنا ليجعلنا شبيهين به؛ لنسمح للرب أن يحوِّلنا إلى إفخارستيا حيّة ولنُدرك النعمة والإلتزام اللذين يتضمّنهما تحوُّلنا إلى جسد المسيح. ليُباركْكُم الربّ!

[00456-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Celebracja Mszy św. ukierunkowana jest ku Komunii sakramentalnej. Eucharystię sprawujemy po to, aby karmić się Chrystusem. Daje On nam siebie samego zarówno w Słowie jak i w Sakramencie ołtarza, abyśmy byli do Niego podobni. Mówi to sam Pan: „Kto spożywa moje Ciało i Krew moją pije, trwa we Mnie, a Ja w nim” (J 6,56). W Komunii eucharystycznej doświadczamy wewnętrznego zjednoczenia z Chrystusem, które jest źródłem radości i świętości. To zjednoczenie raduje, a zarazem pobudza do rachunku sumienia oświeconego wiarą. Widzimy dystans, dzielący nas od świętości Chrystusa, ale z drugiej strony wierzymy, że Jego krew zostaje „przelana na odpuszczenie grzechów”. W tej wierze, kierujemy wzrok na Baranka Bożego, który gładzi grzechy świata i wzywamy go: „Panie, nie jestem godzien, abyś przyszedł do mnie, ale powiedz tylko słowo, a będzie uzdrowiona dusza moja”. Karmiąc się Eucharystią pragniemy dać się przemieniać w to, co przyjmujemy. Jak chleb i wino stają się Ciałem i Krwią Pana, tak ci którzy otrzymują je z wiarą zostają przemienieni w żyjącą Eucharystię. Komunia jednocząc nas z Chrystusem i wyrywając nas z naszego egoizmu, otwiera nas i jednoczy z wszystkimi, którzy są jedno w Nim. Oto cud Komunii św.: stajemy się tym, co otrzymujemy!

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, la nostra partecipazione alla Santa Messa è piena quando riceviamo il Corpo e il Sangue del Signore nella Comunione eucaristica. Questa è la più profonda unione con Cristo. Egli si dona a noi peccatori come cibo che guarisce, riempie di santità e permette di vivere la vita di Dio stesso. Prendete questo cibo, perché vi colmi di santità! Vi benedico di cuore.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów. Drodzy bracia i siostry, nasze uczestnictwo we Mszy św. jest pełne, gdy przyjmujemy Ciało i Krew Pana w Komunii eucharystycznej. Jest to najgłębsze zjednoczenie z Chrystusem. On daje się nam grzesznikom jako pokarm, który nas uzdrawia, napełnia świętością i pozwala żyć życiem samego Boga. Przyjmujcie ten pokarm, aby napełniał was świętością! Z serca wam błogosławię.

[00457-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Porgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i Fratelli dell’Istruzione Cristiana di Ploermel, in occasione del loro Capitolo generale; le Religiose che frequentano il Corso di Formazione dell’USMI; gli aderenti al Movimento dei Focolari e i gruppi parrocchiali, specialmente quelli di Viterbo e di Sant’Andrea del Pizzone. Il pellegrinaggio alla Sede di Pietro vi aiuti a coltivare quella sapienza che solo Dio può donare.

Saluto i partecipanti al Convegno per i Familiari dei “Caduti in teatro operativo nelle Missioni di supporto alla Pace” – questi sono eroi: eroi della Patria ed eroi dell’umanità! Grazie –, accompagnati dell’Ordinario Militare per l’Italia, Mons. Santo Marcianò; la Federazione nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano; la Federazione nazionale Cooper e i gruppi di studenti, specialmente quelli di Roma, di Solofra e di Prato. Auguro di svolgere un gioioso e generoso servizio al bene comune.

Un pensiero speciale porgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Stiamo concludendo il tempo di grazia della Quaresima. Non stancatevi di chiedere nella Confessione il perdono di Dio e nelle vostre sofferenze unitevi ancora di più a quelle della croce di Cristo, gareggiando nel perdono e nell’aiuto reciproco.

[00458-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Annuncio Viaggio a Dublino per l’Incontro Mondiale delle Famiglie

In occasione del prossimo incontro mondiale delle famiglie, ho intenzione di recarmi a Dublino, il 25 e 26 agosto di quest’anno. Ringrazio fin d’ora le autorità civili, i Vescovi, il Vescovo di Dublino, e tutti coloro che collaborano per preparare questo viaggio. Grazie!

[00462-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0211-XX.02]