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L’Udienza Generale, 25.10.2017


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.20 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa si è soffermato sul tema: “Il Paradiso, meta della nostra speranza”.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelle e sorelle, buongiorno!

Questa è l’ultima catechesi sul tema della speranza cristiana, che ci ha accompagnato dall’inizio di questo anno liturgico. E concluderò parlando del paradiso, come meta della nostra speranza.

«Paradiso» è una delle ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce, rivolto al buon ladrone. Fermiamoci un momento su quella scena. Sulla croce, Gesù non è solo. Accanto a Lui, a destra e a sinistra, ci sono due malfattori. Forse, passando davanti a quelle tre croci issate sul Golgota, qualcuno tirò un sospiro di sollievo, pensando che finalmente veniva fatta giustizia mettendo a morte gente così.

Accanto a Gesù c’è anche un reo confesso: uno che riconosce di aver meritato quel terribile supplizio. Lo chiamiamo il “buon ladrone”, il quale, opponendosi all’altro, dice: noi riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni (cfr Lc 23,41).

Sul Calvario, in quel venerdì tragico e santo, Gesù giunge all’estremo della sua incarnazione, della sua solidarietà con noi peccatori. Lì si realizza quanto il profeta Isaia aveva detto del Servo sofferente: «E’ stato annoverato tra gli empi» (53,12; cfr Lc 22,37).

È là, sul Calvario, che Gesù ha l’ultimo appuntamento con un peccatore, per spalancare anche a lui le porte del suo Regno. Questo è interessante: è l’unica volta che la parola “paradiso” compare nei vangeli. Gesù lo promette a un “povero diavolo” che sul legno della croce ha avuto il coraggio di rivolgergli la più umile delle richieste: «Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23,42). Non aveva opere di bene da far valere, non aveva niente, ma si affida a Gesù, che riconosce come innocente, buono, così diverso da lui (v. 41). È stata sufficiente quella parola di umile pentimento, per toccare il cuore di Gesù.

Il buon ladrone ci ricorda la nostra vera condizione davanti a Dio: che noi siamo suoi figli, che Lui prova compassione per noi, che Lui è disarmato ogni volta che gli manifestiamo la nostalgia del suo amore. Nelle camere di tanti ospedali o nelle celle delle prigioni questo miracolo si ripete innumerevoli volte: non c’è persona, per quanto abbia vissuto male, a cui resti solo la disperazione e sia proibita la grazia. Davanti a Dio ci presentiamo tutti a mani vuote, un po’ come il pubblicano della parabola che si era fermato a pregare in fondo al tempio (cfr Lc 18,13). E ogni volta che un uomo, facendo l’ultimo esame di coscienza della sua vita, scopre che gli ammanchi superano di parecchio le opere di bene, non deve scoraggiarsi, ma affidarsi alla misericordia di Dio. E questo ci dà speranza, questo ci apre il cuore!

Dio è Padre, e fino all’ultimo aspetta il nostro ritorno. E al figlio prodigo ritornato, che incomincia a confessare le sue colpe, il padre chiude la bocca con un abbraccio (cfr Lc 15,20). Questo è Dio: così ci ama!

Il paradiso non è un luogo da favola, e nemmeno un giardino incantato. Il paradiso è l’abbraccio con Dio, Amore infinito, e ci entriamo grazie a Gesù, che è morto in croce per noi. Dove c’è Gesù, c’è la misericordia e la felicità; senza di Lui c’è il freddo e la tenebra. Nell’ora della morte, il cristiano ripete a Gesù: “Ricordati di me”. E se anche non ci fosse più nessuno che si ricorda di noi, Gesù è lì, accanto a noi. Vuole portarci nel posto più bello che esiste. Ci vuole portare là con quel poco o tanto di bene che c’è stato nella nostra vita, perché nulla vada perduto di ciò che Lui aveva già redento. E nella casa del Padre porterà anche tutto ciò che in noi ha ancora bisogno di riscatto: le mancanze e gli sbagli di un’intera vita. È questa la meta della nostra esistenza: che tutto si compia, e venga trasformato in amore.

Se crediamo questo, la morte smette di farci paura, e possiamo anche sperare di partire da questo mondo in maniera serena, con tanta fiducia. Chi ha conosciuto Gesù, non teme più nulla. E potremo ripetere anche noi le parole del vecchio Simeone, anche lui benedetto dall’incontro con Cristo, dopo un’intera vita consumata nell’attesa: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza» (Lc 2,29-30).

E in quell’istante, finalmente, non avremo più bisogno di nulla, non vedremo più in maniera confusa. Non piangeremo più inutilmente, perché tutto è passato; anche le profezie, anche la conoscenza. Ma l’amore no, quello rimane. Perché «la carità non avrà mai fine» (cfr 1 Cor 13,8).

[01601-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:
Frères et sœurs, «Paradis» est l’une des dernières paroles de Jésus sur la croix, adressée au bon larron. Au Calvaire, Jésus atteint le sommet de sa solidarité avec nous pécheurs. Et c’est là qu’il a son ultime rendez-vous avec un pécheur pour lui ouvrir, a lui aussi, les portes de son Royaume. C’est à un «pauvre diable» que Jésus promet le paradis, à quelqu’un qui n’avait rien, mais qui se confie à lui. Une humble parole de repentir suffit pour toucher le cœur de Jésus. Devant Dieu, nous nous présentons tous les mains vides. Chaque fois qu’un homme découvre que ses manques dépassent de beaucoup ses œuvres bonnes, il ne doit pas se décourager, mais se confier à la miséricorde de Dieu. Il est Père et jusqu’au bout il attend notre retour. Le paradis est le lieu de la tendresse de Dieu. Jésus nous y introduit avec le bien que nous avons fait dans notre vie et avec tout ce qui en nous a encore besoin d’être racheté. Le but de notre existence c’est que tout s’accomplisse et soit transformé en amour. Si nous croyons cela, la mort ne nous fera plus peur et nous pourrons partir de ce monde sereinement et avec confiance. Celui qui a connu Jésus ne craint plus rien.

Santo Padre:
Sono felice di accogliere i pellegrini francofoni provenienti dalla Svizzera, dal Belgio e dalla Francia, in particolare i pellegrini di Coutances, Bayeux-Lisieux e Saint-Flour, accompagnati dai rispettivi vescovi, nonché la cappellania indiana Tamoule di Francia. Cari amici, vi invito a riporre tutta la vostra fiducia nella misericordia e nella tenerezza di Dio che ha per ciascuno di voi. Egli non abbandona mai i suoi figli. Dio vi benedica!

Speaker:
Je suis heureux d’accueillir les pèlerins francophones, venant de Suisse, de Belgique et de France, en particulier les pèlerins de Coutances, Bayeux-Lisieux et Saint-Flour accompagnés de leurs évêques, ainsi que l’aumônerie Tamoule Indienne de France. Chers amis, je vous invite à mettre toute votre confiance dans la miséricorde et la tendresse de Dieu pour chacun et chacune de vous. Il n’abandonne jamais ses enfants. Que Dieu vous bénisse !

[01602-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:
Dear Brothers and Sisters: In this, the last of our catecheses on Christian hope, I would like to speak of hope’s fulfilment in heaven. On Calvary, Jesus assures the Good Thief that he will be with him that very day in heaven. The Lord’s solidarity with us sinners culminates on the cross; there, as one of his final acts, he opens the gates of heaven to a repentant criminal. The Good Thief’s humble plea for mercy was sufficient to touch the heart of Jesus. His humility reminds us that, like the publican in the Temple, or the prodigal Son, we can only trust in God’s mercy, and, at every hour of our life, turn to him with hope in his promises. Jesus died on the cross to redeem our sins, our mistakes and our failings, and to bring us with him to the house of the Father. He desires that nothing be lost of what he has redeemed No one, then, should despair, for his grace is always present to those who put their trust in him The hour of our death need hold no fear for us if, like the Good Thief, we can turn to the Lord and pray in confident hope: “Jesus, remember me” (cf. Lk 23:42).

Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Norvegia, India, Malaysia, Cina, Indonesia, Giappone, Filippine, Canada e Stati Uniti d’America. Rivolgo un particolare saluto ai sacerdoti ortodossi della Metropolia di Nea Ionia della Chiesa ortodossa di Grecia, guidati da Sua Eminenza il Metropolita Gabriel. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo.

Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly the groups from England, Norway, India, Malaysia, China, Indonesia, Japan, the Philippines, Canada and the United States of America. I extend a particular welcome to the priests from the Metropolia of Nea Ionia of the Orthodox Church of Greece, accompanied by His Grace Metropolitan Gabriel. Upon all of you, and your families, I invoke joy and peace in our Lord Jesus Christ.

[01603-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern,

die Reihe der Katechesen über die christliche Hoffnung schließen wir heute mit einer Betrachtung über das Paradies als das Ziel unserer Hoffnung ab. Das Wort „Paradies“ kommt in den Evangelien nur bei Lukas einmal vor, und zwar in den Worten des gekreuzigten Jesus zu dem Verbrecher neben ihm, der ihn demütig um ein Gedenken im Himmelreich bittet. In seiner Kreuzigung gelangt Jesus an den höchsten Punkt seiner Menschwerdung und seiner Solidarität mit uns Sündern. Er öffnet dem Sünder, der ihm nichts dafür geben kann, die Türen zu seinem Reich. Dieser reumütige Verbrecher macht uns unsere eigene Situation als Sünder vor Gott deutlich. Auch wenn wir im Laufe unseres Lebens immer wieder versagen und Fehler machen, sind wir Gottes Kinder, und Gott hat Erbarmen mit uns. In seiner grenzenlosen Liebe wartet er auf uns bis zum Ende unseres Lebens, um uns dann wie der barmherzige Vater mit offenen Armen zu empfangen. Christus hat uns durch seinen Kreuzestod dazu die Wege bereitet. Wir brauchen uns daher auch vor dem Tod nicht zu fürchten. Es siegt die Zuversicht, die den Apostel Paulus sagen ließ: „Die Liebe hört niemals auf“ (1 Kor 13,8).

Santo Padre:
Un cordiale benvenuto rivolgo ai pellegrini di lingua tedesca, in particolare agli alunni della Liebfrauen-Schule di Nottuln, nonché a quelli della Maria-Ward-Schule di Bamberg, venuti a Roma in occasione del 300mo anniversario del loro istituto e accompagnati da Mons. Ludwig Schick. Gesù, nostro fratello e maestro, ci incoraggia ad uscire dalle nostre case per operare il bene, ed Egli porta a compimento quello che noi non riusciamo a fare. Il Signore benedica voi e le vostre famiglie.

Speaker:
Ein herzliches Willkommen allen Pilgern deutscher Sprache, insbesondere den Schülerinnen und Schülern der Liebfrauenschule Nottuln wie auch denen der Maria-Ward-Schule in Bamberg, die anlässlich des 300-jährigen Bestehens ihrer Schule in Begleitung von Erzbischof Ludwig Schick nach Rom gekommen sind. Jesus, unser Bruder und Lehrer, ermutigt uns hinauszugehen, um Gutes zu wirken, und Er bringt das zur Vollendung, was wir nicht schaffen. Der Herr segne euch und eure Familien.

[01604-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

     A lo largo de este año litúrgico hemos meditado sobre la esperanza cristiana. Esta es la última catequesis sobre este tema, y que dedicamos al paraíso como meta de nuestra esperanza.

     La palabra «paraíso» es una de las últimas palabras pronunciadas por Jesús en la cruz y está dirigida al buen ladrón. Ante su muerte inminente le hace una petición humilde a Jesús: «Acuérdate de mí cuando entres en tu Reino». No tiene obras buenas para ofrecerle pero se confía a él. Esa palabra de humilde arrepentimiento ha sido suficiente para tocar el corazón de Jesús.

     El buen ladrón nos recuerda nuestra verdadera condición ante Dios: que somos sus hijos y que él viene a nuestro encuentro, teniendo compasión de nosotros. No existe ninguna persona, por muy mala que haya sido en su vida, a la que Dios le niegue su gracia si se arrepiente. Ante Dios nos encontramos todos con las manos vacías, pero esperando su misericordia.

     Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los venidos de España y Latinoamérica. Los animo a poner siempre la confianza en el Señor, pidiendo que en el último momento de nuestra vida también se acuerde de nosotros y abra para nosotros las puertas del paraíso.
    Que Dios los bendiga.

[01605-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:
Ao concluir hoje as catequeses sobre a esperança cristã, vamos refletir sobre o Paraíso como meta da nossa esperança. Do alto da cruz, naquela sexta-feira trágica e santa, Jesus atendeu o pedido de um dos condenados à crucifixão: «Jesus, lembra-te de mim quando entrares no teu reino». Essas palavras eram o reconhecimento humilde de alguém que sabia não ter feito nada de bom, mas se confia à misericórdia de Jesus. Ele se compadece e promete que, naquele mesmo dia, o ladrão arrependido estaria com Ele no Paraíso. Deus sempre tem compaixão dos seus filhos e, mesmo que não tenhamos nada de bom para apresentar diante d’Ele, devemos sempre nos confiar à sua misericórdia. De fato, o Paraíso é a experiência do abraço de Deus, que nos ama com amor infinito. Por isso, certos de que, mesmo que nos sintamos sozinhos, Jesus está ao nosso lado, não devemos temer a morte, mas sim desejar o encontro final com Deus, onde o veremos “cara-a-cara”, vivendo o amor perfeito.

Santo Padre:
Rivolgo un saluto speciale a tutti i pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai fedeli di Roraima, accompagnati dal loro Pastore e ai diversi gruppi dal Brasile. Cari amici, la fede nella vita eterna ci spinge a non avere paura delle sfide di questa vita presente, rafforzati dalla speranza della vittoria di Cristo sulla morte. Dio vi benedica.

Speaker:
Uma saudação especial para todos os peregrinos de língua portuguesa, nominalmente os fiéis de Roraima acompanhados pelo seu Pastor e os diversos grupos do Brasil. Queridos amigos, a fé na vida eterna nos leva a não ter medo dos desafios desta vida presente, fortalecidos pela esperança na vitória de Cristo sobre a morte. Que Deus vos abençoe.

[01606-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:[تكلم البابا اليوم، في نهاية سلسلة تعاليمه حول الرجاء المسيحي، عن الفردوس كهدف لرجائنا. أوضح ‏البابا أن كلمة "فردوس" هي إحدى الكلمات الأخيرة التي لفظها يسوع على الصليب، وهي المرة الوحيدة التي تظهر في ‏الإنجيل على لسان اللص الصالح المصلوب عن يمين يسوع. كان لهذا اللص الشجاعة ‏الكافية للاعتراف بخطاياه وللطلب من يسوع بأن يذكره متى أتى في ملكوته. لم يكن لديه أية أعمال صالحة ‏يقدمها للرب، لكن يسوع حقق له مطلبه؛ فكلمة توبة واحدة تكفي للمس قلب يسوع. كلنا أيضا نحضر أمام الله ‏بأيد فارغة، وغالبا ما تكون نواقصنا أكثر بكثير من أعمالنا الصالحة، لكننا لا نيأس لأن الله هو أب رحيم، ‏ينتظر توبتنا حتى النهاية، ليدخلنا الفردوس ويحول كل نقائصنا إلى محبة في المسيح. وأكد قداسته أن ‏الفردوس ليس مكانا خياليا، بل "هو عناق مع الله، المحبة اللامتناهية"، ونحن ندخله بفضل يسوع، الذي صلب ‏من أجل خلاصنا. فإن آمنا بهذا لن يخيفنا الموت، بل ننظر إليه كرحيل عن هذه الدنيا لحضن الآب ‏الأبدي، فمن عرف يسوع، لا يخشى شيئا بعد‏].

Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua ‎araba, ‎in ‎‎‎particolare i ‎provenienti ‎dall’Iraq, dalla Giordania e dalla Terra Santa. Il paradiso è la meta e l'obiettivo ‎della nostra esistenza. È il dono che Dio ci offre, non per i nostri meriti, ma per ‎l'immensità della Sua misericordia e del Suo amore infinito; è l'abbraccio del ‎Padre che ci attende per concederci il Suo perdono e per ridonarci la nostra ‎dignità che abbiamo perduto a causa dei nostri peccati e del nostro allontanarci ‎da Lui. Il ‎Signore vi benedica e vi protegga sempre dal maligno‎!

Speaker:أرحب بمودة بالحاضرين الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من‏ العراق والأردن والأراضي ‏المقدسة. إن الفردوس هو غاية رجائنا وهدف وجودنا. إنه عطية الله لنا، لا بسبب استحقاقاتنا وإنما لفيض ‏رحمة الله ومحبته اللامتناهية؛ إنه عناق الآب الذي ينتظرنا‏ ليمنحنا غفرانه ويعيد لنا كرامتنا التي فقدناها بسبب ‏خطايانا وابتعادنا عنه؛ إنه ثمر الثقة في الله.‏ ليبارككم الرب جميعا ‏ويحرسكم دائما من ‏الشرير!‏‏‏‏ ‏‏

[01607-AR.02] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:
Jest to ostatnia katecheza z cyklu o chrześcijańskiej nadziei, który kontynuowaliśmy od początku obecnego roku liturgicznego. Jej tematem jest raj, jako cel naszej nadziei. „Raj” to jedno z ostatnich słów wypowiedzianych przez Jezusa na krzyżu. Usłyszał je człowiek, który wisiał obok Niego, przyznał się do winy, uznając, że odbiera słuszną karę za swe uczynki (por. Łk 23, 41). Na Kalwarii, w ten tragiczny i święty piątek, Jezus posuwa się do ostateczności swego wcielenia, swojej solidarności z nami, grzesznikami. Tam urzeczywistnia się to, co prorok Izajasz mówił o cierpiącym słudze: „policzony został pomiędzy przestępców” (53,12, por. Łk 22,37). Tam też ma miejsce ostatnie spotkanie z grzesznikiem, któremu otwiera na oścież drzwi swego królestwa. Obiecuje raj biedakowi, który na drzewie krzyża miał odwagę skierować do Niego najbardziej pokorną prośbę: „wspomnij na mnie, gdy przyjdziesz do swego królestwa” (Łk 23, 42). Dobry łotr przypomina nam o naszej prawdziwej kondycji wobec Boga: że jesteśmy Jego dziećmi, że On nam współczuje, że przebacza, gdy okazujemy tęsknotę za Jego miłością. Nie ma nikogo, bez względu na to, jak źle by żył, komu zostawałaby tylko rozpacz a łaska była niedostępna. Raj nie jest miejscem z baśni, ani zaczarowanym ogrodem. Raj jest uściskiem z Bogiem, Nieskończoną Miłością. Wchodzimy weń dzięki Jezusowi, który za nas umarł na krzyżu. Gdzie jest Jezus, tam jest miłosierdzie i szczęście. Chce nas tam zabrać z tym małym, czy też wielkim dobrem, jakie było w naszym życiu, aby nic się nie zatraciło z tego, co On już odkupił. Do domu Ojca zabierze także to wszystko, co w nas potrzebuje odkupienia: braki i błędy całego życia. Jeśli w to wierzymy, to śmierć przestaje nas przerażać i możemy mieć nadzieję, że opuścimy ten świat w sposób pogodny, z wielką ufnością. Ten, kto poznał Jezusa, niczego już się nie obawia.

Santo Padre:
Do un cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, concludendo oggi le nostre riflessioni sulla speranza cristiana, rivolgiamo lo sguardo verso il paradiso, dove – con le braccia aperte – ci aspetta il nostro Padre celeste. Ci introdurrà Gesù misericordioso che, dall’alto della croce, non cessa di promettere il paradiso ad ogni peccatore pentito. A Lui chiediamo con speranza: “Gesù, ricordati di noi…”.

Benedico di cuore voi e i vostri cari!

Speaker:
Serdecznie witam polskich pielgrzymów. Drodzy bracia i siostry, kończąc dzisiaj nasze refleksje o chrześcijańskiej nadziei, kierujemy wzrok ku rajowi, gdzie z otwartymi ramionami oczekuje na nas Ojciec nasz niebieski. Wprowadzi nas tam miłosierny Jezus, który z wysokości krzyża wciąż obiecuje raj każdemu skruszonemu grzesznikowi. Prośmy Go z nadzieją: „Jezu wspomnij na nas…!”

Z serca błogosławię wam i waszym bliskim.

[01608-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana!

Sono lieto di accogliere le Serve di Maria Ministre degli Infermi e i Padri Eudisti. Il pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli, sia occasione per crescere nell’amore di Dio, affinché le vostre comunità diventino luogo in cui si sperimenta la comunione e il servizio.

Saluto le associazioni e i gruppi parrocchiali, specialmente i fedeli di Santa Lucia e Santa Apollinare in Frisia e del Sacro Cuore di Gesù in San Ferdinando di Puglia; i Volontari Ospedalieri di Caserta e il Movimento del Messaggio di Fatima.

Porgo infine il mio saluto ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Alla fine del mese di ottobre desidero raccomandare la preghiera del Santo Rosario. Questa preghiera mariana sai per voi, cari giovani, occasione per penetrare più a fondo il mistero di Cristo operante nella vostra vita; amate il Rosario, cari ammalati, perché dia consolazione e senso alle vostre sofferenze. Diventi per voi, cari sposi novelli, occasione privilegiata per sperimentare quella intimità spirituale con Dio che fonda una nuova famiglia.

[01609-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0736-XX.02]