Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
Annuncio della Riunione pre-sinodale della XV Assemblea Generale Ordinaria
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.40 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa si è soffermato sul tema: “Missionari di speranza oggi”.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa catechesi voglio parlare sul tema “Missionari di speranza oggi”. Sono contento di farlo all’inizio del mese di ottobre, che nella Chiesa è dedicato in modo particolare alla missione, e anche nella festa di San Francesco d’Assisi, che è stato un grande missionario di speranza!
In effetti, il cristiano non è un profeta di sventura. Noi non siamo profeti di sventura. L’essenza del suo annuncio è l’opposto, l’opposto della sventura: è Gesù, morto per amore e che Dio ha risuscitato al mattino di Pasqua. E questo è il nucleo della fede cristiana. Se i Vangeli si fermassero alla sepoltura di Gesù, la storia di questo profeta andrebbe ad aggiungersi alle tante biografie di personaggi eroici che hanno speso la vita per un ideale. Il Vangelo sarebbe allora un libro edificante, e anche consolatorio, ma non sarebbe un annuncio di speranza.
Ma i Vangeli non si chiudono col venerdì santo, vanno oltre; ed è proprio questo frammento ulteriore a trasformare le nostre vite. I discepoli di Gesù erano abbattuti in quel sabato dopo la sua crocifissione; quella pietra rotolata sulla porta del sepolcro aveva chiuso anche i tre anni entusiasmanti vissuti da loro col Maestro di Nazareth. Sembrava che tutto fosse finito, e alcuni, delusi e impauriti, stavano già lasciando Gerusalemme.
Ma Gesù risorge! Questo fatto inaspettato rovescia e sovverte la mente e il cuore dei discepoli. Perché Gesù non risorge solo per sé stesso, come se la sua rinascita fosse una prerogativa di cui essere geloso: se ascende verso il Padre è perché vuole che la sua risurrezione sia partecipata ad ogni essere umano, e trascini in alto ogni creatura. E nel giorno di Pentecoste i discepoli sono trasformati dal soffio dello Spirito Santo. Non avranno solamente una bella notizia da portare a tutti, ma saranno loro stessi diversi da prima, come rinati a vita nuova. La risurrezione di Gesù ci trasforma con la forza dello Spirito Santo. Gesù è vivo, è vivo fra noi, è vivente e ha quella forza di trasformare.
Com’è bello pensare che si è annunciatori della risurrezione di Gesù non solamente a parole, ma con i fatti e con la testimonianza della vita! Gesù non vuole discepoli capaci solo di ripetere formule imparate a memoria. Vuole testimoni: persone che propagano speranza con il loro modo di accogliere, di sorridere, di amare. Soprattutto di amare: perché la forza della risurrezione rende i cristiani capaci di amare anche quando l’amore pare aver smarrito le sue ragioni. C’è un “di più” che abita l’esistenza cristiana, e che non si spiega semplicemente con la forza d’animo o un maggiore ottimismo. La fede, la speranza nostra non è solo un ottimismo; è qualche altra cosa, di più! È come se i credenti fossero persone con un “pezzo di cielo” in più sopra la testa. È bello questo: noi siamo persone con un pezzo di cielo in più sopra la testa, accompagnati da una presenza che qualcuno non riesce nemmeno ad intuire.
Così il compito dei cristiani in questo mondo è quello di aprire spazi di salvezza, come cellule di rigenerazione capaci di restituire linfa a ciò che sembrava perduto per sempre. Quando il cielo è tutto nuvoloso, è una benedizione chi sa parlare del sole. Ecco, il vero cristiano è così: non lamentoso e arrabbiato, ma convinto, per la forza della risurrezione, che nessun male è infinito, nessuna notte è senza termine, nessun uomo è definitivamente sbagliato, nessun odio è invincibile dall’amore.
Certo, qualche volta i discepoli pagheranno a caro prezzo questa speranza donata loro da Gesù. Pensiamo a tanti cristiani che non hanno abbandonato il loro popolo, quando è venuto il tempo della persecuzione. Sono rimasti lì, dove si era incerti anche del domani, dove non si potevano fare progetti di nessun tipo, sono rimasti sperando in Dio. E pensiamo ai nostri fratelli, alle nostre sorelle del Medio Oriente che danno testimonianza di speranza e anche offrono la vita per questa testimonianza. Questi sono veri cristiani! Questi portano il cielo nel cuore, guardano oltre, sempre oltre. Chi ha avuto la grazia di abbracciare la risurrezione di Gesù può ancora sperare nell’insperato. I martiri di ogni tempo, con la loro fedeltà a Cristo, raccontano che l’ingiustizia non è l’ultima parola nella vita. In Cristo risorto possiamo continuare a sperare. Gli uomini e le donne che hanno un “perché” vivere resistono più degli altri nei tempi di sventura. Ma chi ha Cristo al proprio fianco davvero non teme più nulla. E per questo i cristiani, i veri cristiani, non sono mai uomini facili e accomodanti. La loro mitezza non va confusa con un senso di insicurezza e di remissività. San Paolo sprona Timoteo a soffrire per il vangelo, e dice così: «Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza» (2 Tm 1,7). Caduti, si rialzano sempre.
Ecco, cari fratelli e sorelle, perché il cristiano è un missionario di speranza. Non per suo merito, ma grazie a Gesù, il chicco di grano che, caduto nella terra, è morto e ha portato molto frutto (cfr Gv 12,24).
[01454-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Frères et sœurs, au début de ce mois consacré à la mission et en ce jour de la fête de saint François d’Assise,je parlerai sur le thème «Missionnaires de l’espérance aujourd’hui» ! La résurrection de Jésus a bouleversé l’esprit et le cœur de ses disciples. Jésus est retourné vers son Père parce qu’il veut que chaque être humain soit participant de sa résurrection. A la Pentecôte les disciples non seulement auront une bonne nouvelle à porter à tous, mais ils renaîtront en quelque sorte à une vie nouvelle. Jésus ne veut pas de disciples capables seulement de répéter des formules apprises par cœur, il veut des témoins, des personnes qui propagent l’espérance par leur façon d’accueillir, de sourire, d’aimer. Surtout d’aimer, parce que la force de la résurrection rend les chrétiens capables d’aimer même quand l’amour semble avoir perdu ses raisons d’être. C’est comme si les croyants étaient des personnes avec un «morceau de ciel» en plus sur la tête, accompagnés par une présence dont on ne peut même pas avoir l’intuition. Le vrai chrétien est convaincu que tout mal peut être vaincu par l’amour. Parfois les disciples paieront cher cette espérance donnée par Jésus. Les martyrs montrent que l’injustice n’a pas le dernier mot. Celui qui a le Christ à ses côtés ne craint plus rien.
Santo Padre:
Volentieri do il benvenuto ai pellegrini di lingua francese, in particolare al gruppo della diocesi di Avignone, con l'arcivescovo Jean-Pierre Cattenoz, oltre ai pellegrini provenienti da Francia e Svizzera. In questa festa di San Francesco d'Assisi, lasciate che il Signore vi faccia veri "missionari di speranza" in mezzo ai vostri fratelli e sorelle! Dio vi benedica!
Speaker:
Je souhaite la bienvenue aux pèlerins de langue française, en particulier au groupe du diocèse d’Avignon avec l’archevêque, Mgr Jean-Pierre Cattenoz, ainsi qu’aux pèlerins venus de France et de Suisse. En cette fête de saint François d’Assise, que le Seigneur vous donne d’être d’authentiques «missionnaires d’espérance» au milieu de vos frères et de vos sœurs ! Que Dieu vous bénisse !
[01455-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis on Christian hope, I would now like to speak of our calling to be missionaries of hope. October is traditionally dedicated to reflection on our participation in the Church’s mission. Saint Francis of Assisi, whose feast we celebrate today, can serve as our model in this regard. Francis was a true missionary of the joyful hope born of Christ’s victory over death and our own share in his risen life. Jesus asks us to be witnesses of that same hope, confident in the transforming power of his Spirit at work in our hearts and in our world. Joy is the sure sign of true Christian hope, for we know that evil will not have the upper hand, and that God’s love, revealed on the cross, will ultimately triumph. Certainly, there are times when the gift of hope proves costly. This is the case with so many of our fellow Christians who presently experience persecution, and with the martyrs in every age. Their witness inspires us to continue to hope in Christ’s promises. As missionaries of hope, may we rejoice in God’s saving power, never lose heart, and help others to look to the future with confidence.
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Danimarca, Nigeria, Australia, Indonesia, Nuova Zelanda, Cina e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai nuovi studenti del Pontificio Collegio Beda, assicurando la mia vicinanza spirituale all’inizio dei loro studi per il sacerdozio. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo.
Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly the groups from England, Scotland, Denmark, Nigeria, Australia, Indonesia, New Zealand, China and the United States of America. I especially greet the new students of the Pontifical Beda College in Rome, with the assurance of my closeness in prayer as they begin their studies for the priesthood. Upon all of you, and your families, I invoke joy and peace in our Lord Jesus Christ.
[01456-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, wir alle sind aufgerufen, hier und heute Missionare der Hoffnung zu sein. Das Evangelium endet nicht mit dem Begräbnis Jesu, sondern mit seiner Auferstehung. Am Karfreitag war das Herz der Jünger gleichsam mit dem Stein des Grabes Jesu verschlossen, ihre Begeisterung des dreijährigen Zusammenseins mit Jesus war verschwunden, sie waren von Enttäuschung und Angst erfüllt. Aber dann steht Jesus von den Toten auf. Und seine Auferstehung verwandelt die Herzen der Jünger, denn er gibt ihnen Anteil an seinem Leben und lässt sie wiedergeboren werden im Heiligen Geist. Daher sind wir nicht nur mit Worten Verkünder der Frohen Botschaft, sondern mit all unserem Tun, mit unserer Hoffnung, mit unserer Liebe. Ja, unser ganzes Leben muss ein Zeugnis für Christus sein. Unsere Berufung ist es, „mehr zu lieben“, weil Christus in uns lebt und liebt. Die vielen Märtyrer der Kirche zeigen, dass uns gerade in Leid und Verfolgung der Auferstandene Hoffnung und Zuversicht schenkt. Denn Christus ist unser Leben, das Weizenkorn, das in die Erde fiel und starb und nun reiche Frucht bringt (vgl. Joh 12,24.)
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua tedesca, in particolare ai fedeli della Parrocchia di Santa Maria in Cloppenburg-Bethen e agli studenti del Franziskanergymnasium Kreuzburg. Vi auguro un buon soggiorno a Roma e di cuore vi benedico tutti.
Speaker:
Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Pilger deutscher Sprache, besonders an die Gläubigen der Pfarrei St. Marien in Cloppenburg-Bethen sowie an die Schülerinnen und Schüler des Franziskanergymnasiums Kreuzburg. Ich wünsche euch einen guten Aufenthalt in Rom und segne euch alle von Herzen.
[01457-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Octubre es un mes que la Iglesia dedica especialmente a la misión, por eso esta catequesis lleva por título: “Misioneros de esperanza hoy”. El núcleo de la fe cristiana es la resurrección de Jesús, por eso el cristiano no puede ser un profeta de desgracias. A través del Espíritu Santo, Jesús nos hace renacer a una vida nueva que debemos anunciar a los demás no sólo de palabra, sino con la vida. Jesús quiere testigos, personas que difundan esperanza con su modo de acoger, de sonreír, y sobre todo de amar. Porque la fuerza de la resurrección hace que los cristianos seamos capaces de amar allí donde parece que ya no hay motivo para amar, y de abrir espacios de salvación allí donde parece que todo está humanamente perdido. El cristiano por eso no se deja llevar del desánimo o de la queja, ya que gracias a la resurrección está convencido de que no hay ningún mal que sea infinito, ninguna noche que sea eterna, ningún hombre que no pueda cambiar, ningún odio que no se pueda vencer con amor.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, especialmente a los provenientes de España y América Latina. Pidamos a Jesús, por intercesión de la Virgen María y de san Francisco de Asís, que sepamos difundir siempre a nuestro alrededor semillas de esperanza y de amor. Que el Señor los bendiga. Muchas gracias.
[01458-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
O cristão é um missionário de esperança; e não por mérito próprio mas graças a Jesus, grão de trigo que, caído em terra, morreu para dar muito fruto. Não é um arauto ou um profeta de desgraças, como se tudo tivesse terminado no calvário ou na sepultura. O essencial do seu anúncio é Jesus, que Se entregou à morte pelos nossos pecados e que Deus ressuscitou na manhã de Páscoa. Os discípulos ficaram abatidos depois da sua crucifixão e sepultura; aquela pedra, rolada contra a entrada do sepulcro, pusera termo a três anos de vida esperançosa e entusiasmante na companhia do Mestre vindo de Nazaré; parecia o fim de tudo, e alguns começavam já a deixar Jerusalém para regressar a casa. Mas Jesus ressuscitou. Este facto inesperado transformou a mente e o coração dos discípulos, uma transformação que ficará completa quando receberem a força do Espírito Santo no dia de Pentecostes. Desde então, há um «extra» que habita a existência cristã, inexplicável pela simples força de vontade ou por um cego otimismo; até parece que os crentes têm, por cima das suas cabeças, «um bocado de céu» a mais, que o mundo nem sequer consegue intuir. Assim a tarefa dos cristãos neste mundo é abrir espaços de salvação, como se fossem células de regeneração capazes de voltar a fazer correr seiva vital onde tudo parecia morto e perdido para sempre. Quando o céu se apresenta todo nebuloso, é vista como uma bênção a pessoa que sabe falar do sol. Por isso o verdadeiro cristão não é lamuriento nem mal-humorado, mas sempre irradia esperança com o seu modo de acolher, sorrir e amar. A força da ressurreição irrompeu nele, convencendo-o de que nenhum mal é infinito, nenhuma noite é sem fim, nenhum homem é caso definitivamente perdido, nenhum ódio é invencível pelo amor.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale i fedeli della parrocchia «Ressurreição do Senhor, de Jardim», convenuti qui, spinti dal desiderio di affermare e consolidare la propria fede e adesione a Gesù Cristo. Il Signore vi ricolmi di gioia e lo Spirito Santo illumini le decisioni della vostra vita; possiate adempiate fedelmente al volere del Padre celeste. Pregate per me; non vi mancherà la mia preghiera e la Benedizione di Dio.
Speaker:
Saúdo cordialmente os peregrinos de língua portuguesa, com menção especial dos fiéis da paróquia Ressurreição do Senhor, de Jardim, que aqui vieram movidos pelo desejo de afirmar e consolidar a sua fé e adesão a Cristo: o Senhor vos encha de alegria e o Espírito Santo ilumine as decisões da vossa vida, para realizardes fielmente a vontade do Pai celeste a vosso respeito. Rezai por mim. Não vos faltará a minha oração e a Bênção de Deus.
[01459-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
[دعوة المسيحيين هي أن يكونوا رسل الرجاء! هذا ما أراد قداسة البابا أن يوصله إلينا في تعليمه اليوم حول الرجاء المسيحي. إن جوهر البشارة التي يحملها المسيحي للعالم هو المسيح الذي مات حبا بنا وقام من بين الأموات، لا لذاته بل ليشارك بقيامته كل البشر ويجذب الخليقة بأسرها نحو العلى. ليس المسيحي إذا نبي شؤم وإحباط إنما، بنعمة يسوع المسيح، شخصا يشهد بأعماله وبحياته للرب القائم من بين الأموات، ولا سيما بالمحبة المعاشة. إن قوة القيامة تجعل من المسيحيين أشخاصا قادرين على المحبة برغم الصعاب والاضطهادات والشرور. المسيحي لا يتذمر ولا يغضب لأن قيامة المسيح تمنحه الإيمان الثابت بأن ما من شر يدوم، وما من إنسان بلا خير، وما من كراهية لا يمكن للحب أن يتغلب عليها. مهمة المسيحيين في هذا العالم هي بالتالي أن يفتحوا نافذة نور وخلاص، ليبددوا بنور المسيح كل ظلام وظلم، ويعيدوا الحياة والرجاء لكل قلب ولكل إنسان. ثمن الرجاء هذا قد يكون غاليا أحيانا، لكن من كان المسيح إلى جانبه لا يمكنه أن يخشى شيئا أو بشرا].
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua araba, in particolare la delegazione venuta dall'Egitto, per la benedizione dell'icona che descrive la fuga in Egitto della Sacra Famiglia per scampare dall'oppressione e dall'ingiustizia del re Erode. Ricordo con affetto la mia Visita Apostolica nella vostra terra buona e al suo popolo generoso; terra sulla quale ha vissuto San Giuseppe, la Vergine Maria, il Bambino Gesù e tanti profeti; terra benedetta attraverso i secoli dal prezioso sangue dei martiri e dei giusti; terra di convivenza e di ospitalità; terra di incontro, di storia e di civiltà. Il Signore benedica tutti voi e protegga il vostro paese, il Medio Oriente e il mondo intero da ogni male e da ogni terrorismo e dal maligno!
Speaker:
أرحب بمودة بالحاضرين الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالوفد القادم من مصر لمباركة الأيقونة الخاصة بهروب العائلة المقدسة إلى أرض مصر للفرار من بطش وظلم الملك هيرودس. إني أتذكر بمودة زيارتي الرسولية لأرضكم الطيبة ولشعبها الكريم؛ الأرض التي فوقها عاش القديس يوسف والعذراء مريم والطفل يسوع والكثير من الأنبياء؛ الأرض المباركة عبر العصور من دم الشهداء والأبرار الثمين؛ أرض التعايش والضيافة؛ أرض اللقاء والتاريخ والحضارة. ليبارككم الرب جميعا ويحرس وطنكم ومنطقة الشرق الأوسط والعالم من كل شر ومن كل إرهاب ومن الشرير!
[01460-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Bracia i siostry, w tej środowej katechezie chcę podjąć temat „Misjonarze nadziei dzisiaj”. Czynię to na początku października, który w Kościele poświęcony jest misjom, w święto Franciszka z Asyżu, wielkiego misjonarza nadziei. Wiemy, że istotą przepowiadania Kościoła jest zmartwychwstanie Pana Jezusa. Bez tego faktu Ewangelia byłaby tylko budującą księgą, ale nie byłaby przepowiadaniem nadziei. Zmartwychwstanie dokonało przełomu w sercu i umysłach uczniów. Odrodzeni do nowego życia, zaniosą dobrą nowinę całemu światu. My również mamy być misjonarzami nadziei. Mamy świadczyć wobec wszystkich, że Chrystus zmartwychwstał: słowami, czynami, stylem życia. Chrześcijanin to ktoś, kto jest przekonany, że w człowieku kryje się dobro, że zło można zwyciężyć dobrem, a nienawiść – miłością. Za prawdę o zmartwychwstaniu wielu uczniów Chrystusa prześladowano, wielu poniosło śmierć męczeńską. Prześladowania nie są obce także naszym czasom. Męczennicy za wiarę dają świadectwo, że niesprawiedliwość nie jest ostatnim słowem w życiu, bo kto ma Chrystusa przy swym boku, naprawdę niczego się już nie boi. Podejmując zadania misjonarzy nadziei pamiętajmy o wskazaniach św. Pawła Apostoła, iż „Bóg nie dał nam ducha bojaźni, ale mocy, miłości oraz trzeźwego myślenia” (2 Tm 1,7). Niech ta zachęta dodaje nam odwagi w wyznawaniu wiary.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi nel giorno in cui ricorre la festa di San Francesco d’Assisi. Voglio ricordare che 100 anni fa a Fatima, in ciascuna delle sei apparizioni, la Madonna chiedeva: “Vorrei che ogni giorno pregaste con il rosario”. Rispondendo alla sua domanda, preghiamo insieme per la Chiesa, per la Sede di Pietro e per le intenzioni di tutto il mondo. Chiediamo perdono per i peccati. Preghiamo per la conversione dei dubbiosi, per quanti negano Dio e per le anime del purgatorio. A voi tutti che pregate il Rosario, benedico di cuore!
Speaker:
Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich w dniu, w którym przypada święto Franciszka z Asyżu. Chcę wspomnieć, że 100 lat temu w Fatimie, w każdym z sześciu objawień, Matka Boża prosiła: „Chciałabym, abyście każdego dnia odmawiali Różaniec”. Odpowiadając na Jej prośbę, módlmy się wspólnie za Kościół, Stolicę św. Piotra, w intencjach całego świata. Przepraszajmy za grzechy. Prośmy o nawrócenie wątpiących, odrzucających Boga i o zbawienie dusz czyśćcowych. Wam wszystkim, którzy odmawiacie Różaniec, z serca błogosławię!
[01461-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.
Sono lieto di accogliere i partecipanti al Capitolo generale della Società di Maria (Padri Maristi) e le Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore, riunite in Conferenza generale, vi incoraggio a promuovere il vostro carisma con spirito di servizio e di fedeltà alla Chiesa.
Saluto cordialmente la Commissione della Famiglia del Triveneto, accompagnati dal Vescovo di Verona, Monsignor Giuseppe Zenti; i gruppi parrocchiali; i giovani della comunità del Cuore Immacolato di Maria di Pescara; i membri delle associazioni YMCA, che operano tra le problematiche che più affliggono i giovani; l’Associazione bambino emopatico e il Coordinamento ambientale di Anagni.
Infine, un pensiero affettuoso ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la festa di San Francesco d’Assisi. Il suo esempio di vita rafforzi in ciascuno di voi, cari giovani, l’attenzione verso il creato; sostenga voi, cari ammalati, alleviando la vostra fatica quotidiana; e sia di aiuto a voi, cari sposi novelli, nel costruire la vostra famiglia sull’amore caritativo.
[01462-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Annuncio della Riunione pre-sinodale della XV Assemblea Generale Ordinaria
Desidero annunciare che dal 19 al 24 marzo 2018 è convocata dalla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi una Riunione pre-sinodale a cui sono invitati giovani provenienti dalle diverse parti del mondo: sia giovani cattolici, sia giovani di diverse confessioni cristiane e altre religioni, o non credenti.
Questa iniziativa si inserisce nel cammino di preparazione della prossima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi che avrà per tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, nell’ottobre 2018. Con tale cammino la Chiesa vuole mettersi in ascolto della voce, della sensibilità, della fede e anche dei dubbi e delle critiche dei giovani – dobbiamo ascoltare i giovani –. Per questo, le conclusioni della Riunione di marzo saranno trasmesse ai Padri sinodali.
[01463-IT.02] [Testo originale: Italiano]
[B0663-XX.02]