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L’Udienza Generale, 05.10.2016


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul Suo recente Viaggio in Georgia e Azerbaijan.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nello scorso fine settimana ho compiuto il viaggio apostolico in Georgia e Azerbaigian. Rendo grazie al Signore che me lo ha concesso e rinnovo l’espressione della mia riconoscenza alle Autorità civili e religiose di questi due Paesi, in particolare al Patriarca di tutta la Georgia Ilia II - la sua testimonianza mi ha fatto tanto bene al cuore e all’anima - e allo Sceicco dei Musulmani del Caucaso. Un grazie fraterno ai Vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e a tutti i fedeli che mi hanno fatto sentire il loro caloroso affetto.

Questo viaggio è stato il proseguimento e il completamento di quello effettuato in Armenia, nel mese di giugno. In tal modo ho potuto – grazie a Dio – realizzare il progetto di visitare tutti e tre questi Paesi caucasici, per confermare la Chiesa Cattolica che vive in essi e per incoraggiare il cammino di quelle popolazioni verso la pace e la fraternità. Lo evidenziavano anche i due motti di quest’ultimo viaggio: per la Georgia “Pax vobis” e per l’Azerbaigian “Siamo tutti fratelli”.

Entrambi questi Paesi hanno radici storiche, culturali e religiose molto antiche, ma nello stesso tempo stanno vivendo una fase nuova: infatti, tutt’e due celebrano quest’anno il 25° della loro indipendenza, essendo stati per buona parte del secolo XX sotto il regime sovietico. E in questa fase essi incontrano parecchie difficoltà nei diversi ambiti della vita sociale. La Chiesa Cattolica è chiamata ad essere presente, ad essere vicina, specialmente nel segno della carità e della promozione umana; ed essa cerca di farlo in comunione con le altre Chiese e Comunità cristiane e in dialogo con le altre comunità religiose, nella certezza che Dio è Padre di tutti e noi siamo fratelli e sorelle.

In Georgia questa missione passa naturalmente attraverso la collaborazione con i fratelli ortodossi, che formano la grande maggioranza della popolazione. Perciò è stato un segno molto importante il fatto che quando sono arrivato a Tbilisi ho trovato a ricevermi all’Aeroporto, insieme con il Presidente della Repubblica, anche il venerato Patriarca Ilia II. L’incontro con lui quel pomeriggio è stato commovente, come pure lo è stata all’indomani la visita alla Cattedrale Patriarcale, dove si venera la reliquia della tunica di Cristo, simbolo dell’unità della Chiesa. Questa unità è corroborata dal sangue di tanti martiri delle diverse confessioni cristiane. Tra le comunità più provate c’è quella Assiro-Caldea, con la quale ho vissuto a Tbilisi un intenso momento di preghiera per la pace in Siria, in Iraq e in tutto il Medio Oriente.

La Messa con i fedeli cattolici della Georgia – latini, armeni e assiro-caldei – è stata celebrata nella memoria di Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni: lei ci ricorda che la vera missione non è mai proselitismo, ma attrazione a Cristo a partire dalla forte unione con Lui nella preghiera, nell’adorazione e nella carità concreta, che è servizio a Gesù presente nel più piccolo dei fratelli. E’ quello che fanno i religiosi e le religiose che ho incontrato a Tbilisi, come poi anche a Baku: lo fanno con la preghiera e con le opere caritative e promozionali. Li ho incoraggiati ad essere saldi nella fede, con memoria, coraggio e speranza. E poi ci sono le famiglie cristiane: quant’è preziosa la loro presenza di accoglienza, accompagnamento, discernimento e integrazione nella comunità!

Questo stile di presenza evangelica come seme del Regno di Dio è, se possibile, ancora più necessario in Azerbaigian, dove la maggioranza della popolazione è musulmana e i cattolici sono poche centinaia, ma grazie a Dio hanno buoni rapporti con tutti, in particolare mantengono vincoli fraterni con i cristiani ortodossi. Per questo a Baku, capitale dell’Azerbaigian, abbiamo vissuto due momenti che la fede sa tenere nel giusto rapporto: l’Eucaristia e l’incontro interreligioso. L’Eucaristia con la piccola comunità cattolica, dove lo Spirito armonizza le diverse lingue e dona la forza della testimonianza; e questa comunione in Cristo non impedisce, anzi, spinge a cercare l’incontro e il dialogo con tutti coloro che credono in Dio, per costruire insieme un mondo più giusto e fraterno. In tale prospettiva, rivolgendomi alle Autorità azere, ho auspicato che le questioni aperte possano trovare buone soluzioni e tutte le popolazioni caucasiche vivano nella pace e nel rispetto reciproco.

Dio benedica l’Armenia, la Georgia e l’Azerbaigian, e accompagni il cammino del Suo Popolo santo pellegrino in quei Paesi.

[01575-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, je remercie Dieu qui m’a permis de réaliser mon Voyage apostolique en Géorgie et en Azerbaïdjan. Dans ces deux pays l’Église catholique est appelée à être présente spécialement par le signe de la charité et de la promotion humaine, en communion avec les autres Églises et Communautés chrétiennes et en dialogue avec les autres communautés religieuses, dans la certitude que Dieu est Père de tous et que nous sommes tous frères et sœurs. En Géorgie, cette mission passe par la collaboration avec les frères orthodoxes qui sont la grande majorité de la population. La rencontre avec le Patriarche Élie II a été très émouvante, ainsi que la visite à la cathédrale patriarcale où se vénère la relique de la tunique du Christ, symbole de l’unité de l’Église. Avec la Communauté Assyro-Chaldéenne, nous avons prié pour la paix en Syrie, en Irak et dans tout le Moyen-Orient. En Azerbaïdjan où la majorité de la population est musulmane, nous avons vécus deux moments que la foi sait tenir dans une juste relation: l’Eucharistie avec la petite communauté catholique et la rencontre interreligieuse. La communion au Christ nous pousse en effet à chercher la rencontre et le dialogue avec tous ceux qui croient en Dieu, pour construire ensemble un monde plus juste et plus fraternel.

Santo Padre:

Sono lieto di accogliere i pellegrini di lingua francese, venuti da Francia, Belgio e Svizzera. Saluto in particolare i sacerdoti di Nevers, con il loro Vescovo Mons. Brac de la Perrière, i pellegrini di Rodez, con Mons. Fonlupt, i «Marciatori della speranza» di Avignone e Marsiglia, come pure i preti di Malines-Bruxelles e i fedeli delle Diocesi de Tournai e di Liège. Vi affido all’intercessione di San Francesco d’Assisi e di Santa Teresa di Lisieux, per camminare coraggiosamente sulle strade della santità, alla ricerca di un’autentica fraternità tra di noi. Dio vi benedica!

Speaker:

Je suis heureux d’accueillir les pèlerins de langue française, venus de France, de Belgique et de Suisse. Je salue en particulier les prêtres de Nevers, avec leur Évêque Mgr Brac de la Perrière, les pèlerins de Rodez, avec Mgr Fonlupt, les «Marcheurs de l’Espérance», d’Avignon et Marseille, ainsi que les prêtres de Malines-Bruxelles et les fidèles des diocèses de Tournai et de Liège. Je vous confie à l’intercession de saint François d’Assise et de sainte Thérèse de Lisieux, afin que vous marchiez courageusement sur les chemins de la sainteté, dans la recherche d’une authentique fraternité entre tous. Que Dieu vous bénisse!

[01576-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: I thank the Lord for the grace of my recent visit to Georgia and Azerbaijan, and I renew my gratitude to the civil and religious authorities of both countries, in particular to the Patriarch of All Georgia, Ilia II, and to the Sheikh of the Muslims of the Caucasus. This visit complemented my visit to Armenia in June, and fulfilled my desire to visit all three nations of the Caucasus to confirm the Catholic community and to encourage all the people in their journey toward peace and fraternity. Though Georgia and Azerbaijan enjoy ancient historical, cultural and religious roots, they have only just celebrated twenty-five years of independence, and are experiencing great challenges. The Catholic Church is called to be close to them, especially through works of charity and promoting the good of the human person, in communion with the other Churches and Christian communities, and in dialogue with other religious communities. In Georgia, our cooperation is naturally with our Orthodox brothers and sisters, and so Patriarch Ilia’s presence at the airport upon my arrival was a very important sign, as well as our visit to the Patriarchal Cathedral and our meeting which was very moving. Our unity is seen in the blood of so many Christian martyrs of different Christian confessions, especially the Assyrian-Chaldean, with whom we prayed for peace in Syria, Iraq and the whole Middle East. In Azerbaijan, a primarily Muslim country, I was able to participate in an interreligious meeting and to celebrate Mass with the small Catholic community. Our communion of faith inspires us to deepen our encounter and dialogue with all who believe in God, so that together we can build a more just and fraternal world. May God bless Armenia, Georgia and Azerbaijan, and guide his holy people in those countries.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Norvegia, Australia, Cina, Indonesia, Malaysia, Filippine e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la misericordia e la pace del Signore, pregando che condividiate questi doni con tutti quelli che incontrerete. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from England, Scotland, Ireland, Norway, Australia, China, Indonesia, Malaysia, the Philippines and the United States of America. Upon all of you, I invoke the mercy and peace of the Lord, praying that you may share these gifts with all whom you will encounter. May God bless you!

[01577-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, vergangenes Wochenende konnte ich Georgien und Aserbaidschan besuchen. Ich danke Gott für diese Reise, die gewissermaßen meinen Besuch in Armenien letzten Juni fortgeführt und ergänzt hat. Diese drei Länder des Kaukasus habe ich aufgesucht, einerseits um die Katholiken dort zu stärken und andererseits um diese Völker auf dem Weg zum Frieden und zur Brüderlichkeit zu unterstützen. Die katholische Kirche in Georgien und Aserbaidschan ist gerufen, gemeinsam mit den anderen Kirchen und im Dialog mit den anderen Religions­gemeinschaften den Menschen nahe zu sein. Bewegend waren die Begegnung mit Patriarch Ilia II. und der Besuch der georgisch-orthodoxen Kathedrale in Tiflis. Mit den Gläubigen der Chaldäischen Kirche habe ich besonders für den Frieden in Syrien, im Irak und im ganzen Nahen Osten gebetet. Ferner habe ich daran erinnert, dass die wahre Mission und Sendung darin bestehen, die Anziehungskraft Christi durch die enge Verbindung mit ihm im Gebet und in der konkreten Nächstenliebe sichtbar zu machen. Diese Art von Präsenz als Same des Reiches Gottes ist auch in Aserbaidschan nötig, wo nur wenige Hundert Katholiken leben. Die Gemeinschaft mit Christus drängt uns dazu, die Begegnung und den Dialog mit allen zu suchen, die an Gott glauben, um gemeinsam eine gerechtere und solidarischere Welt aufzubauen.

Santo Padre:

Un caloroso benvenuto ai fratelli e alle sorelle di lingua tedesca. Saluto i pellegrini della Diocesi di Magonza e i fedeli della parrocchia di S. Giovanni Battista in Garrel, accompagnati da Mons. Timmerevers. Un particolare saluto porgo ai giovani che partecipano alla settimana di informazione della Guardia Svizzera Pontificia, nonché alle numerose scolaresche, soprattutto agli allievi del Liceo Anne Frank di Werne. Il Signore vi confermi nella vita cristiana e vi benedica sempre.

Speaker:

Herzlich heiße ich alle Brüder und Schwestern deutscher Sprache willkommen. Ich grüße die Pilger des Bistums Mainz und die Gläubigen der Pfarrei St. Johannes Baptist aus Garrel in Begleitung von Bischof Timmerevers. Einen besonderen Gruß richte ich an die jungen Teilnehmer an der Informationswoche der Päpstlichen Schweizergarde sowie an die zahlreichen Schulgruppen, vor allem an die Gruppe des Anne-Frank-Gymnasiums in Werne. Der Herr stärke euch in eurem christlichen Leben und segne euch alle.

[01578-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Con mi reciente viaje a Georgia y Azerbaiyán, he completado mi visita a estos tres países caucásicos, que inicié visitando Armenia.

Ambos países están viviendo una nueva fase histórica, en la que encuentran algunas dificultades en varios ámbitos de la vida social, y es precisamente allí, donde la Iglesia Católica debe estar presente y ser cercana, de modo especial con el signo de la caridad y de la promoción humana, en comunión con las otras Iglesias cristianas y en diálogo con las demás comunidades religiosas. En Georgia esta misión pasa por la colaboración con los hermanos ortodoxos. En los encuentros que tuve con los fieles cristianos de Georgia les animé a mantenerse firmes en la fe, con memoria, valor y esperanza, y a vivir la misión unidos a Cristo, mediante la oración y la caridad concreta. Este estilo de presencia evangélica, como semilla del Reino de Dios, es también muy necesario en Azerbaiyán, donde la minoría católica convive con la mayoría musulmana y los hermanos ortodoxos, teniendo buenas relaciones con todos. Por eso allí, además de la Eucaristía, tuve también un encuentro interreligioso, pues la fe en Cristo anima la búsqueda y el diálogo con todos los que creen en Dios, para la construcción de un mundo más justo y fraterno.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. Que la firmeza humilde de nuestra fe nos haga testigos valientes de Cristo y portadores de reconciliación, unidad y paz en el mundo. Que Dios los bendiga.

[01579-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

A minha Viagem Apostólica à Geórgia e ao Azerbaijão, em continuidade com a viagem realizada à Armênia, no passado mês de junho, foi uma oportunidade de visitar e confirmar os católicos presentes na região do Cáucaso, e de encorajar esses países no seu caminho para a paz e a fraternidade. Tanto a Geórgia como o Azerbaijão possuem raízes históricas, culturais e religiosas muito antigas, mas enfrentam os desafios próprios de nações que reencontraram a independência há apenas 25 anos. Neste contexto, a Igreja católica é chamada a fazer-se presente como sinal de caridade e promoção humana, sempre em diálogo com as demais comunidades cristãs, como com os Ortodoxos na Geórgia, ou com outras religiões, como os mulçumanos do Azerbaijão. A Eucaristia celebrada na Geórgia, coincidiu com a memória de Santa Teresinha, padroeira das missões, dando-me a ocasião de recordar que a missão não se faz com proselitismo, mas atraindo as pessoas a Cristo, partindo de uma forte união com Ele, através da oração, adoração e caridade concreta. Na capital do Azerbaijão, celebrei a Eucaristia com a pequena comunidade católica daquele País, salientando que a comunhão com Cristo não impede mas, ao contrário, impulsiona a procurar o diálogo com todos os que creem em Deus, a fim de construir-se um mundo mais justo e fraterno.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai fedeli di Angola, Brasile e Portogallo. Cari amici, grazie per la vostra presenza e soprattutto per le vostre preghiere! Chiediamo allo Spirito Santo, artefice dell’unità nella Chiesa e fra gli uomini, che ci aiuti a cercare sempre il dialogo con tutte le persone di buona volontà, affinché possiamo costruire un mondo di pace e solidarietà. Dio benedica voi e quanti vi sono cari!

Speaker:

Dirijo uma saudação cordial aos peregrinos de língua portuguesa, particularmente aos fiéis de Angola, Brasil e Portugal. Queridos amigos, obrigado pela vossa presença e sobretudo pelas vossas orações! Peçamos ao Espírito Santo, artífice da unidade da Igreja e entre os homens, que nos ajude a buscar sempre o diálogo com as pessoas de boa vontade, para que possamos construir um mundo de paz e solidariedade. Que Deus vos abençoe a vós e a vossos entes queridos!

[01580-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

[أيها الإخوة والأخوات الأعزاء، في نهاية الأسبوع الفائت قمت بزيارة رسوليّة إلى جورجيا وأذربيجان. وقد شكّلت هذه الزيارة تكملة وتتمّة لتلك التي قمتُ بها إلى أرمينيا، في شهر حزيران الماضي. وبهذا الشكل تمكنّت – بفضل الله – من تحقيق مشروع زيارة بلدان القوقاز الثلاثة هذه لأُثبّت الكنيسة الكاثوليكية التي تعيش فيها ولأُشجّع مسيرة تلك الشعوب نحو السلام والأخوّة من خلال الشركة مع الكنائس الأخرى والجماعات المسيحية وبالحوار مع الجماعات الدينيّة الأخرى، وفي اليقين أن الله هو أب الجميع ونحن إخوة وأخوات. في جورجيا تمرّ هذه الرسالة من خلال التعاون مع الإخوة الأرثوذكس، لذلك لدى وصولي إلى تبليسي كان في استقبالي أيضًا على أرض المطار، بالإضافة إلى رئيس الجمهوريّة، البطريرك المكرّم إيليا الثاني وهذا الأمر قد شكّل علامة مهمّة جدًّا. بين الجماعات المُمتحنة نجد في جورجيا الجماعة الأشوريّة-الكلدانيّة التي عشتُ معها وقفة صلاة عميقة من أجل السلام في سوريا والعراق والشرق الأوسط بأسره. أما في القداس مع المؤمنين الكاثوليك فقد احتفلنا بذكرى القديسة تريزيا الطفل يسوع شفيعة الرسالات والتي تذكّرنا أن الرسالة الحقيقيّة ليست اقتناصًا وإنما انجذابًا إلى المسيح انطلاقًا من اتحاد قوي معه في الصلاة والعبادة وأعمال المحبّة الملموسة. إن أسلوب الحضور الإنجيلي هذا، كبذرة لملكوت الله، هو ضروري أكثر في أذربيجان حيث أكثرية السكان هم مسلمون فيما يُقدَّر الكاثوليك بالمئات، ولكن وبفضل الله لديهم علاقات طيبة مع الجميع. لذلك في باكو، عاصمة أذربيجان، عشنا وقفتين يمكن للإيمان أن يوفّق بينهما: الإفخارستيا واللقاء ما بين الأديان. الإفخارستيا مع الجماعة الكاثوليكية كعلامة للشركة بالمسيح التي تدفع للسعي إلى اللقاء والحوار مع جميع الذين يؤمنون بالله من أجل بناء عالم أكثر عدالة وأخوّة.]

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, ricordatevi sempre che il nostro annuncio e la nostra testimonianza saranno tanto più credibili quanto più noi per primi saremo capaci di vivere in comunione e di volerci bene. Il Signore vi benedica!

Speaker:

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط. أيها الإخوةُ والأخواتُ الأعزاء، تذكّروا دائمًا أن بشارتنا وشهادتنا ستكونان أكثر صدقًا بقدر ما نصبح نحن أولاً قادرين على العيش بشركة ونحب بعضنا البعض، ليبارككُم الرب!

[01581-AR.02] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy Bracia i Siostry! W końcu minionego tygodnia odbyłem podróż apostolską do Gruzji i Azerbejdżanu. Dziękuję Bogu, który pozwolił mi ją odbyć i ponawiam wyrazy wdzięczności dla władz cywilnych i religijnych tych krajów oraz wiernych za serdeczne przyjęcie. Starałem się umocnić tamtejszy Kościół w wierze oraz wesprzeć wspomniane narody w ich dążeniu do pokoju i braterstwa. Posługa Kościoła w Gruzji jest okazją do współpracy wiernych z braćmi prawosławnymi, którzy stanowią tam zdecydowaną większość wyznaniową. Wzruszające było spotkanie w Tbilisi z patriarchą Eliaszem II, wizyta w katedrze patriarchalnej, w której czczona jest tunika Chrystusa, będąca symbolem jedności Kościoła oraz Msza św. sprawowana z gruzińskimi katolikami obrządku łacińskiego, ormiańskiego i syryjsko-chaldejskiego. Posługa Kościoła w Azerbejdżanie jest natomiast dla wiernych okazją do dawania ewangelicznego świadectwa w społeczności, w której większość stanowią muzułmanie. Niech Eucharystia i spotkanie międzyreligijne, które tam miały miejsce będą dla wszystkich inspiracją do poszukiwania dialogu i nawiązywania braterskich relacji. Niech Bóg błogosławi tym krajom i wszystkim wiernym.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i Polacchi qui presenti e in modo particolare gli ex prigionieri del Campo di Concentramento d’Auschwitz. Celebriamo oggi la memoria di Santa Faustina Kowalska. Lei ha ricordato al mondo che Dio è ricco di misericordia e che il Suo amore è più potente della morte, del peccato e di ogni male. Questo messaggio di Gesù Misericordioso, affidato a lei, fruttifichi nella vostra vita con l’approfondimento dell’unione con Dio e con le opere di misericordia. Affidando al Signore noi stessi e i difficili problemi del mondo, ripetiamo frequentemente: “Gesù, confido in te!”. Sia lodato Gesù Cristo.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam Polaków, a w szczególny sposób obecnych tu byłych więźniów nazistowskiego obozu koncentracyjnego w Auschwitz. Dzisiaj obchodzimy wspomnienie św. Faustyny Kowalskiej. Przypomniała ona światu, że Bóg jest bogaty w miłosierdzie, a Jego miłość jest potężniejsza od śmierci, grzechu i wszelkiego zła. Niech orędzie Jezusa Miłosiernego – przez nią przekazane – owocuje w waszym życiu pogłębieniem więzi z Bogiem i czynami miłosierdzia. Zawierzając Bogu w modlitwie samych siebie i trudne sprawy świata powtarzajmy często: „Jezu ufam Tobie”. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[01582-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Accolgo con gioia i fedeli delle Diocesi di Aosta e Ventimiglia-San Remo, accompagnati dai Vescovi Mons. Franco Lovignana e Mons. Antonio Suetta, come pure i pellegrini ambrosiani con Mons. Mario Delpini. Auspico che il pellegrinaggio giubilare rinsaldi ciascuno nell’adesione al Cristo per un crescente impegno ecclesiale a vantaggio delle comunità diocesane e parrocchiali.

Saluto e incoraggio i sacerdoti del Pontificio Collegio Missionario San Paolo giunti a Roma per approfondire gli studi teologici. Saluto il Gruppo Gloria Crucis dell’Università Lateranense, i fedeli di Grottammare e quelli di Vigevano, e li esorto a vivere con fede il Giubileo Straordinario, testimoniando le opere di misericordia corporali e spirituali.

Saluto l’Istituto Italiano della Donazione; l’associazione “Vivere da Sportivi”; la Federazione Sport Cinofili e gli studenti delle scuole Oasi Madre Serafina di Roma e delle Suore Francescane di Civita Castellana.

Un pensiero infine per i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli. Il mese di ottobre è il mese missionario, in cui siamo invitati a pregare intensamente la Vergine Maria, Regina delle Missioni: cari giovani, siate missionari del Vangelo nei vostri ambienti con la misericordia e la tenerezza di Gesù; cari ammalati, offrite la vostra sofferenza per la conversione dei lontani e degli indifferenti; e voi, cari sposi novelli, siate missionari nella vostra famiglia annunciando con la Parola e l’esempio il Vangelo della salvezza.

[01583-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0707-XX.02]