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L’Udienza Generale, 30.03.2016


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluti particolari nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul Salmo 51 (50), detto Miserere, terminando così le catechesi sulla misericordia nell’Antico Testamento.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Terminiamo oggi le catechesi sulla misericordia nell’Antico Testamento, e lo facciamo meditando sul Salmo 51, detto Miserere. Si tratta di una preghiera penitenziale in cui la richiesta di perdono è preceduta dalla confessione della colpa e in cui l’orante, lasciandosi purificare dall’amore del Signore, diventa una nuova creatura, capace di obbedienza, di fermezza di spirito, e di lode sincera.

Il “titolo” che l’antica tradizione ebraica ha posto a questo Salmo fa riferimento al re Davide e al suo peccato con Betsabea, la moglie di Uria l’Hittita. Conosciamo bene la vicenda. Il re Davide, chiamato da Dio a pascere il popolo e a guidarlo sui cammini dell’obbedienza alla Legge divina, tradisce la propria missione e, dopo aver commesso adulterio con Betsabea, ne fa uccidere il marito. Brutto peccato! Il profeta Natan gli svela la sua colpa e lo aiuta a riconoscerla. È il momento della riconciliazione con Dio, nella confessione del proprio peccato. E qui Davide è stato umile, è stato grande!

Chi prega con questo Salmo è invitato ad avere gli stessi sentimenti di pentimento e di fiducia in Dio che ha avuto Davide quando si è ravveduto e, pur essendo re, si è umiliato senza avere timore di confessare la colpa e mostrare la propria miseria al Signore, convinto però della certezza della sua misericordia. E non era un peccato da poco, una piccola bugia, quello che aveva fatto: aveva fatto un adulterio e un assassinio!

Il Salmo inizia con queste parole di supplica:
«Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro» (vv. 3-4).

L’invocazione è rivolta al Dio di misericordia perché, mosso da un amore grande come quello di un padre o di una madre, abbia pietà, cioè faccia grazia, mostri il suo favore con benevolenza e comprensione. E’ un appello accorato a Dio, l’unico che può liberare dal peccato. Vengono usate immagini molto plastiche: cancella, lavami, rendimi puro. Si manifesta, in questa preghiera, il vero bisogno dell’uomo: l’unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno nella nostra vita è quella di essere perdonati, liberati dal male e dalle sue conseguenze di morte. Purtroppo, la vita ci fa sperimentare tante volte queste situazioni; e anzitutto in esse dobbiamo confidare nella misericordia. Dio è più grande del nostro peccato. Non dimentichiamo questo: Dio è più grande del nostro peccato! “Padre, io non lo so dire, ne ho fatte tante, grosse!”. Dio è più grande di tutti i peccati che noi possiamo fare. Dio è più grande del nostro peccato. Lo diciamo insieme? Tutti insieme: “Dio è più grande del nostro peccato!”. Un’altra volta: “Dio è più grande del nostro peccato!”. Un’altra volta: “Dio è più grande del nostro peccato!”. E il suo amore è un oceano in cui possiamo immergerci senza paura di essere sopraffatti: perdonare per Dio significa darci la certezza che Lui non ci abbandona mai. Qualunque cosa possiamo rimproverarci, Lui è ancora e sempre più grande di tutto (cfr 1 Gv 3,20), perché Dio è più grande del nostro peccato.

In questo senso, chi prega con questo Salmo ricerca il perdono, confessa la propria colpa, ma riconoscendola celebra la giustizia e la santità di Dio. E poi ancora chiede grazia e misericordia. Il salmista si affida alla bontà di Dio, sa che il perdono divino è sommamente efficace, perché crea ciò che dice. Non nasconde il peccato, ma lo distrugge e lo cancella; ma lo cancella proprio dalla radice, non come fanno in tintoria quando portiamo un abito e cancellano la macchia. No! Dio cancella il nostro peccato proprio dalla radice, tutto! Perciò il penitente ridiventa puro, ogni macchia è eliminata ed egli ora è più bianco della neve incontaminata. Tutti noi siamo peccatori. È vero questo? Se qualcuno di voi non si sente peccatore che alzi la mano... Nessuno! Tutti lo siamo.

Noi peccatori, con il perdono, diventiamo creature nuove, ricolmate dallo spirito e piene di gioia. Ora una nuova realtà comincia per noi: un nuovo cuore, un nuovo spirito, una nuova vita. Noi, peccatori perdonati, che abbiamo accolto la grazia divina, possiamo persino insegnare agli altri a non peccare più. “Ma Padre, io sono debole, io cado, cado”. “Ma se cadi, alzati! Alzati!”. Quando un bambino cade, cosa fa? Solleva la mano alla mamma, al papà perché lo faccia alzare. Facciamo lo stesso! Se tu cadi per debolezza nel peccato, alza la tua mano: il Signore la prende e ti aiuterà ad alzarti. Questa è la dignità del perdono di Dio! La dignità che ci dà il perdono di Dio è quella di alzarci, metterci sempre in piedi, perché Lui ha creato l’uomo e la donna perché stiano in piedi.

Dice il Salmista:
«Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
[…]
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno» (vv. 12.15).

Cari fratelli e sorelle, il perdono di Dio è ciò di cui tutti abbiamo bisogno, ed è il segno più grande della sua misericordia. Un dono che ogni peccatore perdonato è chiamato a condividere con ogni fratello e sorella che incontra. Tutti coloro che il Signore ci ha posto accanto, i familiari, gli amici, i colleghi, i parrocchiani… tutti sono, come noi, bisognosi della misericordia di Dio. È bello essere perdonato, ma anche tu, se vuoi essere perdonato, perdona a tua volta. Perdona! Ci conceda il Signore, per intercessione di Maria, Madre di misericordia, di essere testimoni del suo perdono, che purifica il cuore e trasforma la vita. Grazie.

[00474-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, nous terminons les catéchèses sur la miséricorde dans l’Ancien Testament en méditant le Psaume 50. Il s’agit d’une belle prière pénitentielle attribuée au roi David, après que celui-ci ait commis un très grave péché, trahissant la mission que Dieu lui avait confiée de guider le peuple dans l’obéissance. Celui qui prie avec ce Psaume est invité à connaître les mêmes sentiments de repentir et de confiance en Dieu que le roi David; il s’est humilié, a confessé sa faute et sa misère, convaincu de la certitude de la miséricorde du Seigneur. L’unique chose dont nous avons vraiment besoin dans notre vie c’est d’être pardonnés, libérés du péché et de ses conséquences. Dieu est plus grand que le péché, et seul il peut en libérer. Le pardon divin ne cache pas le péché, mais il le détruit. Le pécheur pardonné devient vraiment une créature nouvelle, avec un cœur nouveau, un esprit nouveau, rempli de paix et de joie.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i gruppi venuti dalla Svizzera, dal Lussemburgo, dal Belgio, dal Canada e dalla Francia. Nella luce della risurrezione rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia verso di noi. Egli ci perdona i nostri peccati e fa di noi delle creature nuove. Vi invito ad essere testimoni di questa buona novella intorno a voi.

Buone feste di Pasqua!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les groupes venus de Suisse, du Luxembourg, de Belgique, du Canada et de France. Dans la lumière de la résurrection rendons grâce au Seigneur de sa miséricorde envers nous. Il nous pardonne nos péchés et fait de nous des créatures nouvelles. Je vous invite à être témoins de cette bonne nouvelle tout autour de vous. Bonnes fêtes de Pâques!

[00475-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis for this Holy Year of Mercy, we now conclude our treatment of the Old Testament with a consideration of Psalm 51, the Miserere. This Psalm is traditionally seen as King David’s prayer for forgiveness following his sin with Bathsheba. Its opening words: “Have mercy on me, O God in your kindness”, are a moving confession of sin, repentance and confident hope in God’s merciful pardon. Together with a heartfelt plea to be cleansed and purified of his sin, the Psalmist sings the praise of God’s infinite justice and holiness. He asks for the forgiveness of his great sin but also for the gift of a pure heart and a steadfast spirit, so that, thus renewed, he may draw other sinners back to the way of righteousness. God’s forgiveness is the greatest sign of his infinite mercy. Through the prayers of Mary, Mother of Mercy, may we become ever more convincing witnesses to that divine mercy which forgives our sins, creates in us a new heart, and enables us to proclaim God’s reconciling love to the world.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Nigeria, Australia, Indonesia, Pakistan e Stati Uniti d’America. Nella gioia del Signore Risorto, invoco su voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, including those from England, Ireland, Norway, Nigeria, Australia, Indonesia, Pakistan and the United States. In the joy of the Risen Lord, I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. May the Lord bless you all!

[00476-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, mit einer Betrachtung zu Psalm 51 wollen wir heute die Katechesen über die Barmherzigkeit im Alten Testament abschließen. Das „Miserere“, wie dieser Bußpsalm genannt wird, ist ein Bekenntnis der Schuld und eine Bitte um Vergebung und Neuschaffung. Der Titel des Psalms nimmt Bezug auf den Ehebruch Davids mit Batseba, der Frau des Urija. König David, der von Gott dazu berufen ist, das Volk auf dem Weg der göttlichen Gebote zu führen, wird seiner Mission untreu; er begeht Ehebruch und lässt zudem den Urija töten. Doch er erkennt seinen Frevel und ruft mit dem eindringlichen Ruf des Miserere den Gott der Barmherzigkeit an, der allein von der Sünde befreien kann. David lässt sich von der Liebe Gottes reinigen und wird so zu einer neuen Schöpfung. Was wir brauchen, um zu leben, ist die Vergebung und die Befreiung vom Bösen und seinen todbringenden Folgen. Der Herr ist größer als unsere Sünde. Vergeben heißt für Gott, uns die Gewissheit zu schenken, dass er uns nie verlässt. Mit Psalm 51 seine Schuld zu bekennen und das göttliche Erbarmen anzurufen bedeutet daher auch, Gottes Gerechtigkeit und Heiligkeit zu feiern. Er vernichtet und tilgt alle Sünde und Schuld; durch seine Gnade schafft er uns neu. Als Sünder, die seine Vergebung empfangen haben und neue Schöpfung sind, können wir sogar die anderen lehren, nicht mehr zu sündigen. Wir alle bedürfen der Vergebung Gottes. Sie ist das größte Zeichen seiner Barmherzigkeit.

Santo Padre:

Do il benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca e di lingua neerlandese. Saluto in particolare i fedeli della Diocesi di Regensburg con il loro Vescovo Mons. Rudolf Voderholzer, e i seminaristi di Rolduc, Diocesi di Roermond, accompagnati dal Vescovo Mons. Franz Wiertz. Il Signore ci aiuti ad essere testimoni del suo perdono, che purifica il cuore e trasforma la vita. La pace del Risorto vi accompagni sempre.

Speaker:

Mit Freude heiße ich die Pilger deutscher und niederländischer Sprache willkommen. Besonders grüße ich die Gläubigen der Diözese Regensburg mit ihrem Bischof Rudolf Voderholzer sowie die Seminaristen aus Rolduc im Bistum Roermond in Begleitung von Bischof Franz Wiertz. Der Herr helfe uns, Zeugen seiner Vergebung zu sein, die das Herz reinigt und das Leben umwandelt. Der Friede des Auferstandenen begleite euch allezeit.

[00477-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos:
Con la meditación del salmo 51, llamado Miserere, terminamos nuestras catequesis sobre la misericordia en el Antiguo Testamento. Se trata de un salmo penitencial que, según una antigua tradición judía, expresa el arrepentimiento del rey David después de su pecado con Betsabé. Se invita a quien reza con este salmo a tener esos mismos sentimientos de arrepentimiento y confianza en Dios. El salmo comienza con una invocación a Dios misericordioso, porque es el único que puede liberar del pecado. Se manifiesta así que el anhelo más profundo del hombre, lo que más necesita en su vida es ser perdonado, verse libre del mal y de sus consecuencias. Con su perdón, Dios nos enseña que su amor es más grande que nuestro pecado, y nos asegura que Él nunca nos abandona. Además, el salmista sabe que el perdón de Dios es realmente eficaz, porque no esconde el pecado sino que lo destruye, lo cancela, y de esta manera, el pecador pasa a ser una criatura nueva, con un corazón nuevo y una vida nueva. Por último, el salmo nos habla que quien ha sido perdonado y se ha abierto a la gracia divina puede enseñar a los demás a no pecar más.

Saludo a los peregrinos de lengua española, specialmente a los fieles de la Diócesis de Barbastro-Monzón, acompañados de su Obispo, Mons. Ángel Javier Pérez Pueyo, a los fieles de la Diócesis de León, acompañados de su Obispo, Mons. Julián López Martín, así como a los demás grupos provenientes de España y Latinoamérica. Que la Virgen, Madre de Misericordia, interceda por nosotros, para que sepamos ser testigos del amor del Señor, que perdona nuestros pecados, nos purifica y nos transforma. Feliz Pascua de Resurrección. Muchas gracias.

[00478-ES.01] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Encerramos hoje as catequeses sobre a misericórdia no Antigo Testamento, meditando sobre o Salmo 51, chamado Miserere. Trata-se de uma oração penitencial, precedida de uma confissão de culpa, na qual o orante deixa-se purificar pelo amor de Deus que torna-o uma nova criatura. A tradição atribui este Salmo ao Rei Davi que, após ter cometido adultério com Betsabeia, fazendo que o marido desta, Urias, fosse morto, é ajudado pelo profeta Natã a reconhecer a sua culpa diante de Deus. Assim, neste Salmo, somos convidados a ter os mesmos sentimentos de Davi, reconhecendo a nossa miséria, certos da misericórdia de Deus, cujo amor é maior que os nossos pecados. Deus, que nunca nos abandona, ao perdoar, cancela os nossos pecados, faz de nós novas criaturas e nos enche de alegria, convidando a que nos tornemos testemunhas do seu perdão.

Santo Padre:

Di cuore saluto tutti i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i giovani venuti da Portogallo e Brasile. In quest’Anno Santo della Misericordia, siamo chiamati a riconoscere che abbiamo bisogno del perdono che Dio ci offre gratuitamente perché, quando siamo umili, il Signore ci rende più forti e gioiosi nella nostra fede cristiana. Scenda generosa, per intercessione della Vergine Maria, la Benedizione di Dio su ognuno di voi e sulle vostre famiglie. Grazie!

Speaker:

De coração saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa, particularmente os jovens vindos de Portugal e do Brasil. Neste Ano Santo da Misericórdia, somos chamados a reconhecer que necessitamos do perdão que Deus nos oferece gratuitamente, pois quando somos humildes, o Senhor nos torna mais fortes e alegres na nossa fé cristã. Desça, generosa, pela intercessão da Virgem Maria, a Bênção de Deus sobre cada um de vós e vossas famílias. Obrigado!

[00479-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تحدث البابا اليوم، في آخر لقاءاته العامة حول مفهوم الرحمة في العهد القديم، عن المزمور الحادي ‏ ‏والخمسين. وهو صلاة لطلب الرحمة، حيث يعترف المصلي بذنبه، ويطلب بتواضع من محبة الله أن تطهره،‏ ‏وأن تجعله خليقة جديدة. فداود النبي، بعد خطيئته مع زوجة أوريا الحثي وقتله له، يلتقي مع ناثان النبي الذي ‏ ‏يساعده على الاعتراف بذنبه وعلى طلب المغفرة بتوبة صادقة من الله. لهذا فكل من يصلي هذا المزمور عليه ‏ ‏أن يتحلى بنفس مشاعر التوبة والثقة في الله التي كانت لداود. عليه الثقة في أن الله هو الوحيد القادر على أن ‏‏ يحررنا من الخطيئة، وأن يغسلنا ويطهرنا منها، بشرط أن نؤمن بأن محبته هي أعظم من أي خطيئة، وأن نثق ‏‏ في رحمته، وأن نتشارك غفرانه مع جميع الذين يضعهم الرب بجوارنا، لأن كل واحد منا هو بحاجة، قبل كل ‏شيء،‏ إلى رحمة الله.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua araba, specialmente quelli provenienti dal ‎Medio Oriente. Le fasi del pentimento cominciano con il riconoscerci peccatori, ‎bisognosi del perdono di Dio; quindi si implora la misericordia del Signore, con filiale fiducia, chiedendo il dono del perdono; poi si crede che ‎l'amore di Dio è sempre più grande dei nostri peccati; e, infine, si condivide il ‎ perdono gratuito di Dio che abbiamo ricevuto con gli altri, affinché anch’essi lo ‎sperimentino. Chiediamo a Dio il dono del pentimento per diventare messaggeri ‎del Suo perdono e del Suo amore con i nostri parenti, amici e i nostri cari. Il ‎Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!‎‎

Speaker:

أتوجه بتحية حارة للحجاج الناطقين باللغة العربية، وخاصة القادمين من ‏الشرق ‏الأوسط. إن مراحل ‏التوبة تبدأ بالاعتراف بأننا خطأة وبأننا بحاجة لغفران الله؛ ثم بالتضرع للرب بتوبة وبثقة بنوية، طالبين عطية ‏غفرانه؛ ثم الثقة في أن محبة الله هي دائما أعظم من خطايانا، وأخيرا بمشاركة غفران الله المجاني لنا مع ‏الآخرين، حتى يختبروه هم أيضا بدورهم. لنطلب من الله عطية التوبة كي نصير رسلا لغفرانه ولمحبته مع ‏أقربائنا وأصدقائنا وأحبائنا.‏ ليبارككم الرب جميعا ويحرسكم من ‏الشرير!‏‏‏

[00480-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Dzisiaj, rozważając Psalm 51 nazywany Miserere, kończymy katechezy na temat miłosierdzia w Starym Testamencie. „Tytuł” jaki starożytna tradycja żydowska nadała temu Psalmowi odwołuje się do historii króla Dawida i jego grzechu z Batszebą, żoną Uriasza Chetyty. Gdy prorok Natan objawia mu jego winę, ten wyznaje swój grzech i prosi Boga o miłosierdzie. Prosi, aby poruszony miłością tak wielką, jak miłość ojca lub matki, zmiłował się i okazał swoją łaskę. Wierzy, że tylko Bóg może uwolnić go od grzechu.
Każdy, kto modli się tym Psalmem, poszukuje przebaczenia, wyznaje swoją winę i oddaje hołd sprawiedliwości i świętości Boga, a potem prosi o łaskę i miłosierdzie. Powierza się dobroci Boga, bo wie, że Boże przebaczenie jest skuteczne. Dzięki przebaczeniu stajemy się nowym stworzeniem, pełnym mocy Ducha i radości. Teraz zaczyna się dla nas nowa rzeczywistość: nowe serce, nowy duch, nowe życie.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, il perdono di Dio è ciò di cui tutti abbiamo bisogno, ed è il segno più grande della sua misericordia. Tutti siamo peccatori e bisognosi della misericordia. Siamo anche tutti chiamati a diventare testimoni della misericordia, perdonando gli altri. Maria, Madre di misericordia, interceda per noi davanti al Signore risorto, affinché otteniamo questa grazia. Dio vi benedica!

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów. Drodzy bracia i siostry, przebaczenie Boga jest tym, czego potrzebujemy wszyscy i jest ono największym znakiem Jego miłosierdzia. Wszyscy jesteśmy grzesznikami i potrzebujemy miłosierdzia. Wszyscy też jesteśmy wezwani, abyśmy przebaczając innym stawali się świadkami miłosierdzia. Niech Maryja, Matka Miłosierdzia, wyprasza nam tę łaskę u zmartwychwstałego Pana. Niech Wam Bóg błogosławi!

[00481-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Saluti particolari nelle diverse lingue

In lingua croata

Santo Padre:

Saluto di cuore i pellegrini croati, tra i quali gli studenti della parrocchia della Santa Famiglia di Kupres in Bosnia ed Erzegovina. Con particolare gioia saluto voi, cari fedeli, sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi dell’Arcidiocesi di Rijeka, guidati dal vostro pastore Mons. Ivan Devčić. Il Signore risorto, che ha vinto la morte e ci ha regalato la vita, è apparso ai discepoli, li ha confermati nella fede e li ha fatti suoi testimoni. Non abbiate paura di crederGli e consacrare la vostra vita per lui, condividendo con lui le vostre felicità e difficoltà. Rafforzati dalla Divina Misericordia in questo pellegrinaggio, rimanete sempre saldi nella fede come veri testimoni del Cristo risorto. Vi assicuro la mia spirituale vicinanza e imparto a voi e alle vostre famiglie la Benedizione Apostolica. Siano lodati Gesù e Maria!

Speaker:

Od srca pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, osobito studente iz župe Sv. Obitelji iz Kupresa u Bosni i Hercegovini. S osobitom radošću pozdravljam vas, drage vjernike, svećenike, redovnike, redovnice te bogoslove i sjemeništarce iz Riječke nadbiskupije, predvođeni svojim pastirom, nadbiskupom Ivanom Devčićem. Uskrsni Gospodin, koji je pobijedio smrt i darovao nam život, ukazao se učenicima, učvrstio ih je u vjeri i učinio ih svojim svjedocima. Ne bojte se povjerovati mu i povetiti svoj život Kristu, dijeleći s njim svoje radosti i poteškoće. Osnaženi Božjim Milosrđem na ovome hodočašću, ostanite čvrsti u vjeri kao pravi svjedoci Krista Uskrsnuloga. Dok vam obećajem svoju duhovnu blizinu, udijeljujem vama i vašim obiteljima Apostolski Blagoslov. Hvaljen Isus i Marija!

[00482-AA.01] [Testo originale: Croato]

In lingua italiana

Saluto i pellegrini di lingua italiana. Nella gioia tipica della Risurrezione rivolgo il mio pensiero ai cari Diaconi della Compagnia di Gesù, accompagnati dai Superiori e familiari, ed auspico di cuore che il vostro pellegrinaggio giubilare sia ricco di frutti spirituali a beneficio dell'intera Compagnia. Abbraccio spiritualmente voi, carissimi ragazzi e ragazze provenienti da diversi Decanati, Parrocchie e Oratori dell’Arcidiocesi di Milano, come pure quelli della Diocesi di Cremona, in occasione della vostra Professione di fede. A voi e a tutti i vostri coetanei, in particolare gli studenti delle Scuole Superiori della Diocesi di Ravenna-Cervia, auguro di vivere in pienezza il messaggio pasquale, sempre fedeli al vostro Battesimo e testimoni gioiosi di Cristo morto e risorto per noi.

Saluto le Suore Francescane Missionarie di Maria, a conclusione del Capitolo generale; e i fedeli della Parrocchia SS.mo Sacramento di Bari in occasione del centenario di fondazione. Vi auguro di cuore che la vostra visita a Roma sia per tutti occasione di rinnovamento spirituale.

Un pensiero affettuoso a voi, cari ammalati, che esorto a guardare costantemente a colui che ha vinto la morte e ci aiuta ad accogliere le sofferenze come preziosa occasione di redenzione e di salvezza. Invito infine voi, cari sposi novelli, a vivere la quotidiana esperienza familiare con lo sguardo rivolto al Cristo Risorto, che nella Pasqua si è immolato per noi.

[00483-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0221-XX.01]