Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sul Rito della “Lavanda dei Piedi”, 21.01.2016


Decreto In Missa in Cena Domini

Traduzione in lingua italiana

 

Decreto In Missa in Cena Domini

DECRETUM

In Missa in Cena Domini, post lectionem Evangelii secundum Ioannem, ad humilitatem et caritatem Christi erga discipulos suos quasi scaenice demonstrandam, instauratio Hebdomadae sanctae, decreto Maxima Redemptionis nostrae mysteria (die 30 Novembris 1955), dedit facultatem, ubi ratio pastoralis id suadebatur, lotionem pedum agendi duodecim virorum.

Qui ritus, in liturgia romana, traditus fuerat nomine Mandatum Domini de caritate fraterna ex Iesu verbis (cfr Io 13, 34), quae Antiphona in celebratione resonabant.

Episcopi et presbyteri hoc ritu agentes intime invitantur ad sese conformandum Christo qui «non venit ministrari sed ministrare» (Mt 20, 28) et, caritate «in finem» (Io 13, 1) compulsus, vitam dare pro totius generis humani salute.

Ut participantibus haec plena significatio ritus exprimatur bonum visum est Summo Pontifici Francisco normam variare quae in rubricis Missalis Romani (p. 300 n. 11) legitur: «Viri selecti deducuntur a ministris…», quae idcirco sequenti modo mutari debet: «Qui selecti sunt ex populo Dei deducuntur a ministris…» (et consequenter in Caeremoniali Episcoporum n. 301 et n. 299 b: «sedes pro designatis»), ita ut pastores seligere possint parvum fidelium coetum ad repraesentandam varietatem et unitatem uniuscuiusque portionis populi Dei. Qui coetus constare potest ex viris et mulieribus, et convenienter ex iuvenibus et senibus, sanis et aegrotis, clericis, consecratis, laicis.

Quam innovationem haec Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, vigore facultatum a Summo Pontifice tributarum, in libris liturgicis Ritus Romani inducit, pastores admonens de proprio munere instituendi, apta manuductione, sive fideles qui seliguntur, sive alios ut ritui participent scienter, actuose et fructuose.

Contrariis quibuslibet minime obstantibus.

Ex aedibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 6 mensis Ianuarii anno 2016, in sollemnitate Epiphaniae Domini.

Robertus Card. Sarah

Praefectus

+ Arturus Roche

Archiepiscopus a Secretis

[00086-LA.01] [Testo originale: Latino]

Traduzione in lingua italiana

DECRETO

La riforma della Settimana santa, con decreto Maxima Redemptionis nostrae mysteria (30 novembre 1955), diede la facoltà, dove lo consigliava un motivo pastorale, di compiere la lavanda dei piedi a dodici uomini durante la Messa nella Cena del Signore, dopo la lettura del Vangelo secondo Giovanni, quasi a manifestare rappresentativamente l’umiltà e l’amore di Cristo verso i suoi discepoli.

Nella liturgia romana, tale rito era tramandato col nome di Mandatum del Signore sulla carità fraterna secondo le parole di Gesù (cfr. Gv 13,34), cantate nell’Antifona durante la celebrazione.

Nel compiere tale rito, Vescovi e sacerdoti sono invitati a conformarsi intimamente a Cristo che «non è venuto per farsi servire, ma per servire» (Mt 20,28) e, spinto da un amore «fino alla fine» (Gv 13,1), dare la vita per la salvezza di tutto il genere umano.

Per manifestare questo pieno significato del rito a quanti partecipano, è parso bene al Sommo Pontefice Francesco mutare la norma che si legge nelle rubriche del Missale Romanum (p. 300 n. 11): «Gli uomini prescelti vengono accompagnati dai ministri…», che deve essere quindi variata nel modo seguente: «I prescelti tra il popolo di Dio vengono accompagnati dai ministri…» (e di conseguenza nel Caeremoniale Episcoporum n. 301 e n. 299 b: «le sedie per i designati»), così che i pastori possano scegliere un gruppetto di fedeli che rappresenti la varietà e l’unità di ogni porzione del popolo di Dio. Tale gruppetto può constare di uomini e donne, e convenientemente di giovani e anziani, sani e malati, chierici, consacrati, laici.

Questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in vigore delle facoltà concesse dal Sommo Pontefice, introduce tale innovazione nei libri liturgici del Rito Romano, ricordando ai pastori il loro compito di istruire adeguatamente sia i fedeli prescelti sia gli altri, affinché partecipino al rito consapevolmente, attivamente e fruttuosamente.

Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 6 gennaio 2016, solennità dell’Epifania del Signore.

Robert Card. Sarah

Prefetto

+ Arthur Roche

Arcivescovo Segretario

[00086-IT.01] [Testo originale: Latino]

[B0041-XX.01]