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Messaggio del Santo Padre e Benedizione “Urbi et Orbi” nella Solennità del Natale, 25.12.2015


Messaggio del Santo Padre

Augurio Natalizio conclusivo

Alle ore 12 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana il Santo Padre Francesco, prima di impartire la Benedizione “Urbi et Orbi”, ha rivolto il tradizionale Messaggio natalizio ai fedeli presenti in Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione.
Questo il testo del Messaggio del Santo Padre per il Natale 2015:

Messaggio del Santo Padre

Testo in lingua italiana

Testo in lingua francese

Testo in lingua inglese

Testo in lingua tedesca

Testo in lingua spagnola

Testo in lingua portoghese

Testo in lingua polacca

Testo in lingua araba

Testo in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buon Natale!
Cristo è nato per noi, esultiamo nel giorno della nostra salvezza!

Apriamo i nostri cuori a ricevere la grazia di questo giorno, che è Lui stesso: Gesù è il “giorno” luminoso che è sorto all’orizzonte dell’umanità. Giorno di misericordia, nel quale Dio Padre ha rivelato all’umanità la sua immensa tenerezza. Giorno di luce che disperde le tenebre della paura e dell’angoscia. Giorno di pace, in cui diventa possibile incontrarsi, dialogare, e soprattutto riconciliarsi. Giorno di gioia: una «gioia grande» per i piccoli e gli umili, e per tutto il popolo (cfr Lc 2,10).

In questo giorno, dalla Vergine Maria, è nato Gesù, il Salvatore. Il presepe ci fa vedere il «segno» che Dio ci ha dato: «un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12). Come i pastori di Betlemme, anche noi andiamo a vedere questo segno, questo avvenimento che ogni anno si rinnova nella Chiesa. Il Natale è un avvenimento che si rinnova in ogni famiglia, in ogni parrocchia, in ogni comunità che accoglie l’amore di Dio incarnato in Gesù Cristo. Come Maria, la Chiesa mostra a tutti il «segno» di Dio: il Bambino che Lei ha portato in grembo e ha dato alla luce, ma che è Figlio dell’Altissimo, perché «viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20). Per questo Lui è il Salvatore, perché è l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo (cfr Gv 1,29). Insieme ai pastori, prostriamoci davanti all’Agnello, adoriamo la Bontà di Dio fatta carne, e lasciamo che lacrime di pentimento riempiano i nostri occhi e lavino il nostro cuore. Tutti ne abbiamo bisogno!

Solo Lui, solo Lui ci può salvare. Solo la Misericordia di Dio può liberare l’umanità da tante forme di male, a volte mostruose, che l’egoismo genera in essa. La grazia di Dio può convertire i cuori e aprire vie di uscita da situazioni umanamente insolubili.

Dove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza. Dove nasce Dio, nasce la pace. E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra. Eppure proprio là dove è venuto al mondo il Figlio di Dio fatto carne, continuano tensioni e violenze e la pace rimane un dono da invocare e da costruire. Possano Israeliani e Palestinesi riprendere un dialogo diretto e giungere ad un’intesa che permetta ai due Popoli di convivere in armonia, superando un conflitto che li ha lungamente contrapposti, con gravi ripercussioni sull’intera Regione.

Al Signore domandiamo che l’intesa raggiunta in seno alle Nazioni Unite riesca quanto prima a far tacere il fragore delle armi in Siria e a rimediare alla gravissima situazione umanitaria della popolazione stremata. È altrettanto urgente che l’accordo sulla Libia trovi il sostegno di tutti, affinché si superino le gravi divisioni e violenze che affliggono il Paese. L’attenzione della Comunità internazionale sia unanimemente rivolta a far cessare le atrocità che, sia in quei Paesi come pure in Iraq, Yemen e nell’Africa subsahariana, tuttora mietono numerose vittime, causano immani sofferenze e non risparmiano neppure il patrimonio storico e culturale di interi popoli. Il mio pensiero va pure a quanti sono stati colpiti da efferate azioni terroristiche, particolarmente dalle recenti stragi avvenute sui cieli d’Egitto, a Beirut, Parigi, Bamako e Tunisi.

Ai nostri fratelli, perseguitati in tante parti del mondo a causa della fede, il Bambino Gesù doni consolazione e forza. Sono i nostri martiri di oggi.

Pace e concordia chiediamo per le care popolazioni della Repubblica Democratica del Congo, del Burundi e del Sud Sudan affinché, mediante il dialogo, si rafforzi l’impegno comune per l’edificazione di società civili animate da un sincero spirito di riconciliazione e di comprensione reciproca.

Il Natale porti vera pace anche all’Ucraina, offra sollievo a chi subisce le conseguenze del conflitto e ispiri la volontà di portare a compimento gli accordi presi, per ristabilire la concordia nell’intero Paese.

La gioia di questo giorno illumini gli sforzi del popolo colombiano perché, animato dalla speranza, continui con impegno a perseguire la desiderata pace.

Dove nasce Dio, nasce la speranza; e dove nasce la speranza, le persone ritrovano la dignità. Eppure, ancor oggi schiere di uomini e donne sono private della loro dignità umana e, come il Bambino Gesù, soffrono il freddo, la povertà e il rifiuto degli uomini. Giunga oggi la nostra vicinanza ai più indifesi, soprattutto ai bambini soldato, alle donne che subiscono violenza, alle vittime della tratta delle persone e del narcotraffico.

Non manchi il nostro conforto a quanti fuggono dalla miseria o dalla guerra, viaggiando in condizioni troppo spesso disumane e non di rado rischiando la vita. Siano ricompensati con abbondanti benedizioni quanti, singoli e Stati, si adoperano con generosità per soccorrere e accogliere i numerosi migranti e rifugiati, aiutandoli a costruire un futuro dignitoso per sé e per i propri cari e ad integrarsi all’interno delle società che li ricevono.

In questo giorno di festa, il Signore ridoni speranza a quanti non hanno lavoro - e sono tanti! - sostenga l’impegno di quanti hanno responsabilità pubbliche in campo politico ed economico affinché si adoperino per perseguire il bene comune e a tutelare la dignità di ogni vita umana.

Dove nasce Dio, fiorisce la misericordia. Essa è il dono più prezioso che Dio ci fa, particolarmente in questo anno giubilare, in cui siamo chiamati a scoprire la tenerezza che il nostro Padre celeste ha nei confronti di ciascuno di noi. Il Signore doni particolarmente ai carcerati di sperimentare il suo amore misericordioso che sana le ferite e vince il male.

E così oggi insieme esultiamo nel giorno della nostra salvezza. Contemplando il presepe, fissiamo lo sguardo sulle braccia aperte di Gesù che ci mostrano l’abbraccio misericordioso di Dio, mentre ascoltiamo il vagito del Bambino che ci sussurra: «Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “Su te sia pace!”» (Sal 121 [122],8).

[02278-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Testo in lingua francese

Chers frères et sœurs, joyeux Noël!
Christ est né pour nous, exultons en ce jour de notre salut!

Ouvrons nos cœurs pour recevoir la grâce de ce jour, qu’il est lui-même: Jésus est le “ jour ”lumineux qui est apparu à l’horizon de l’humanité. Jour de miséricorde, dans lequel Dieu le Père a révélé à l’humanité son immense tendresse. Jour de lumière qui dissipe les ténèbres de la peur et de l’angoisse. Jour de paix, où il devient possible de se rencontrer, de dialoguer, et surtout de se réconcilier. Jour de joie: une «grande joie» pour les petits et les humbles, et pour tout le peuple (cf. Lc 2, 10).

En ce jour, de la Vierge Marie, est né Jésus, le Sauveur. La crèche nous fait voir le «signe» que Dieu nous a donné: «un nouveau-né emmailloté et couché dans une mangeoire» (Lc 2, 12). Comme les bergers de Bethléem, nous aussi allons voir ce signe, cet événement qui se renouvelle dans l’Église chaque année. Noël est un événement qui se renouvelle dans chaque famille, dans chaque paroisse, dans chaque communauté qui accueille l’amour de Dieu incarné en Jésus Christ. Comme Marie, l’Église montre à tous le «signe» de Dieu: l’Enfant qu’elle a porté dans son sein et a enfanté, mais qui est le Fils du Très-Haut, parce que «il vient de l’Esprit Saint» (Mt 1, 20). C’est pourquoi il est le Sauveur, parce qu’il est l’Agneau de Dieu qui prend sur lui le péché du monde (cf. Jn 1, 29). Avec les bergers, prosternons-nous devant l’Agneau, adorons la Bonté de Dieu faite chair, et laissons des larmes de repentir remplir nos yeux et laver notre cœur. Nous en avons tous besoin.

Lui seul, Lui seul peut nous sauver. Seule la Miséricorde de Dieu peut libérer l’humanité de nombreuses de formes de mal, aux visages monstrueux, que l’égoïsme engendre en elle. La grâce de Dieu peut convertir les cœurs et ouvrir des voies de sortie de situations humainement insolubles.

Là où naît Dieu, naît l’espérance: Lui apporte l’espérance. Là où naît Dieu, naît la paix. Et là où naît la paix, il n’y a plus de place pour la haine et pour la guerre. Pourtant même là où est venu au monde le Fils de Dieu fait chair, des tensions et des violences continuent et la paix reste à don à invoquer et à construire. Qu’Israéliens et Palestiniens puissent reprendre un dialogue direct et arriver à une entente qui permette aux deux peuples de vivre en harmonie, dépassant un conflit qui les a longuement opposés, avec de graves répercussions sur toute la région.

Au Seigneur, nous demandons que l’entente intervenue au sein des Nations Unies parvienne le plus tôt possible à faire taire le vacarme des armes en Syrie et à remédier à la très grave situation humanitaire de la population épuisée. Il est aussi urgent que l’accord sur la Libye obtienne le soutien de tous, afin que soient dépassées les graves divisions et les violences qui affligent le pays. Que l’attention de la Communauté internationale soit unanimement dirigée à faire cesser les atrocités qui, aussi bien dans ces pays qu’en Irak, au Yémen et dans l’Afrique subsaharienne, fauchent encore de nombreuses victimes, causent d’effroyables souffrances et n’épargnent pas non plus le patrimoine historique et culturel de peuples entiers. Ma pensée va aussi à tous ceux qui ont été touchés par d’atroces actions terroristes, particulièrement par les récents attentats survenus sous les cieux d’Égypte, à Beyrouth, Paris, Bamako et Tunis.

À nos frères, persécutés dans de nombreuses parties du monde à cause de la foi, que l’Enfant-Jésus donne consolation et force. Ce sont nos martyrs d’aujourd’hui.

Nous demandons paix et concorde pour les chères populations de la République démocratique du Congo, du Burundi et du Sud Soudan afin que, par le dialogue, se renforce l’engagement commun pour l’édification de sociétés civiles animées d’un esprit sincère de réconciliation et de compréhension réciproque.

Que Noël apporte aussi une paix véritable à l’Ukraine, offre soulagement à ceux qui subissent les conséquences du conflit et inspire la volonté de porter à leur achèvement les accords pris, pour rétablir la concorde dans le pays tout entier.

Que la joie de ce jour illumine les efforts du peuple colombien pour que, animé par l’espérance, il continue avec ardeur à poursuivre la paix désirée.

Là où naît Dieu, naît l’espérance; et là où naît l’espérance, les personnes retrouvent la dignité. Pourtant, encore aujourd’hui de nombreux hommes et femmes sont privés de leur dignité humaine et, comme l’Enfant-Jésus, souffrent du froid, de la pauvreté et du refus des hommes. Que notre proximité rejoigne aujourd’hui ceux qui sont le plus sans défense, surtout les enfants-soldats, les femmes qui subissent des violences, les victimes de la traite des personnes et du narcotrafic.

Que notre réconfort ne manque pas à tous ceux qui fuient la misère ou la guerre, voyageant dans des conditions trop souvent inhumaines et risquant souvent leur vie. Que soient récompensés avec d’abondantes bénédictions tous ceux qui, simples personnes et États, s’emploient avec générosité à secourir et à accueillir les nombreux migrants et réfugiés, les aidant à construire un avenir digne pour eux et pour leurs proches et à s’intégrer à l’intérieur des sociétés qui les reçoivent.

En ce jour de fête, que le Seigneur redonne espérance à tous ceux qui n’ont pas de travail –et ils sont nombreux -, et soutienne l’engagement de tous ceux qui ont des responsabilités publiques dans le domaine politique et économique pour qu’ils mettent tout en œuvre afin de poursuivre le bien commun et protéger la dignité de toute vie humaine.

Là où naît Dieu, fleurit la miséricorde. Elle est le don le plus précieux que Dieu nous fait, particulièrement en cette année jubilaire, durant laquelle nous sommes appelés à découvrir la tendresse que Notre Père céleste a envers chacun de nous. Que le Seigneur donne particulièrement aux détenus d’expérimenter son amour miséricordieux qui soigne les blessures et vainc le mal.

Et ainsi aujourd’hui ensemble, exultons dans le jour de notre salut. En contemplant la crèche, fixons notre regard sur les bras ouverts de Jésus qui nous montrent l’étreinte miséricordieuse de Dieu, tandis que nous écoutons les vagissements de l’Enfant qui nous susurre: «À cause de mes frères et de mes proches, je dirai: “ Paix sur toi! ”» (Ps 121 [122], 8).

[02278-FR.02] [Texte original: Français]

Testo in lingua inglese

Dear brothers and sisters, Happy Christmas!
Christ is born for us, let us rejoice in the day of our salvation!

Let us open our hearts to receive the grace of this day, which is Christ himself. Jesus is the radiant “day” which has dawned on the horizon of humanity. A day of mercy, in which God our Father has revealed his great tenderness to the entire world. A day of light, which dispels the darkness of fear and anxiety. A day of peace, which makes for encounter, dialogue and, above all, reconciliation. A day of joy: a “great joy” for the poor, the lowly and for all the people (cf. Lk 2:10).

On this day, Jesus, the Saviour is born of the Virgin Mary. The Crib makes us see the “sign” which God has given us: “a baby wrapped in swaddling cloths and lying in a manger” (Lk 2:12). Like the shepherds of Bethlehem, may we too set out to see this sign, this event which is renewed yearly in the Church. Christmas is an event which is renewed in every family, parish and community which receives the love of God made incarnate in Jesus Christ. Like Mary, the Church shows to everyone the “sign” of God: the Child whom she bore in her womb and to whom she gave birth, yet who is the Son of the Most High, since he “is of the Holy Spirit” (Mt 1:20). He is truly the Saviour, for he is the Lamb of God who takes upon himself the sin of the world (cf. Jn 1:29). With the shepherds, let us bow down before the Lamb, let us worship God’s goodness made flesh, and let us allow tears of repentance to fill our eyes and cleanse our hearts. This is something we all need!

He alone, he alone can save us. Only God’s mercy can free humanity from the many forms of evil, at times monstrous evil, which selfishness spawns in our midst. The grace of God can convert hearts and offer mankind a way out of humanly insoluble situations.

Where God is born, hope is born. He brings hope. Where God is born, peace is born. And where peace is born, there is no longer room for hatred and for war. Yet precisely where the incarnate Son of God came into the world, tensions and violence persist, and peace remains a gift to be implored and built. May Israelis and Palestinians resume direct dialogue and reach an agreement which will enable the two peoples to live together in harmony, ending a conflict which has long set them at odds, with grave repercussions for the entire region.

We pray to the Lord that the agreement reached in the United Nations may succeed in halting as quickly as possible the clash of arms in Syria and in remedying the extremely grave humanitarian situation of its suffering people. It is likewise urgent that the agreement on Libya be supported by all, so as to overcome the grave divisions and violence afflicting the country. May the attention of the international community be unanimously directed to ending the atrocities which in those countries, as well as in Iraq, Libya, Yemen and sub-Saharan Africa, even now reap numerous victims, cause immense suffering and do not even spare the historical and cultural patrimony of entire peoples. My thoughts also turn to those affected by brutal acts of terrorism, particularly the recent massacres which took place in Egyptian airspace, in Beirut, Paris, Bamako and Tunis.

To our brothers and sisters who in many parts of the world are being persecuted for their faith, may the Child Jesus grant consolation and strength. They are our martyrs of today.

We also pray for peace and concord among the peoples of the Democratic Republic of Congo, Burundi and South Sudan, that dialogue may lead to a strengthened common commitment to the building of civil societies animated by a sincere spirit of reconciliation and of mutual understanding.

May Christmas also bring true peace to Ukraine, offer comfort to those suffering from the effects of the conflict, and inspire willingess to carry out the agreements made to restore concord in the entire country.

May the joy of this day illumine the efforts of the Colombian people so that, inspired by hope, they may continue their commitment to working for the desired peace.

Where God is born, hope is born; and where hope is born, persons regain their dignity. Yet even today great numbers of men and woman are deprived of their human dignity and, like the child Jesus, suffer cold, poverty, and rejection. May our closeness today be felt by those who are most vulnerable, especially child soldiers, women who suffer violence, and the victims of human trafficking and the drug trade.

Nor may our encouragement be lacking to all those fleeing extreme poverty or war, travelling all too often in inhumane conditions and not infrequently at the risk of their lives. May God repay all those, both individuals and states, who generously work to provide assistance and welcome to the numerous migrants and refugees, helping them to build a dignified future for themselves and for their dear ones, and to be integrated in the societies which receive them.

On this festal day may the Lord grant renewed hope to all those who lack employment – and they are so many!; may he sustain the commitment of those with public responsibilities in political and economic life, that they may work to pursue the common good and to protect the dignity of every human life.

Where God is born, mercy flourishes. Mercy is the most precious gift which God gives us, especially during this Jubilee year in which we are called to discover that tender love of our heavenly Father for each of us. May the Lord enable prisoners in particular to experience his merciful love, which heals wounds and triumphs over evil.

Today, then, let us together rejoice in the day of our salvation. As we contemplate the Crib, let us gaze on the open arms of Jesus, which show us the merciful embrace of God, as we hear the cries of the Child who whispers to us: “for my brethren and companions’ sake, I will say: Peace be within you” (Ps 121[122]:8).

[02278-EN.02] [Original text: English]

Testo in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern, gesegnete Weihnachten!
Christus ist für uns geboren, frohlocken wir am Tag unseres Heils!

Öffnen wir unsere Herzen, um die Gnade dieses Tages zu empfangen, die er selber ist: Jesus ist der leuchtende „Tag“, der am Horizont der Menschheit aufgegangen ist. Ein Tag der Barmherzigkeit, an dem Gott Vater der Menschheit seine unermessliche Zärtlichkeit offenbart hat. Ein Tag des Lichtes, das die Finsternis von Angst und Furcht vertreibt. Ein Tag des Friedens, an dem es möglich wird, einander zu begegnen, miteinander ins Gespräch zu kommen und vor allem sich zu versöhnen. Ein Tag der Freude: einer „großen Freude“ für die Kleinen und die Demütigen und für das ganze Volk (vgl. Lk2,10).

An diesem Tag ist Jesus, der Retter, von der Jungfrau Maria geboren worden. Die Krippe zeigt uns das »Zeichen«, das Gott uns gegeben hat: »ein Kind […] das, in Windeln gewickelt, in einer Krippe liegt« (Lk2,12). Wie die Hirten von Bethlehem gehen auch wir, um dieses Zeichen zu sehen, dieses Ereignis, das sich jedes Jahr in der Kirche erneuert. Weihnachten ist ein Ereignis, das sich in jeder Familie, in jeder Pfarrei, in jeder Gemeinschaft erneuert, welche die Liebe Gottes annimmt, die in Jesus Christus Mensch geworden ist. Wie Maria, zeigt die Kirche allen das „Zeichen“ Gottes: das Kind, das sie in ihrem Schoß getragen und zur Welt gebracht hat, das aber »Sohn des Höchsten« (Lk 1,32) ist, denn es »ist vom Heiligen Geist« (Mt1,20). Darum ist er der Retter, weil er das Lamm Gottes ist, das die Sünde der Welt auf sich nimmt (vgl. Joh1,29). Lasst uns gemeinsam mit den Hirten niederfallen vor dem Lamm, beten wir die fleischgewordene Güte Gottes an und lassen wir die Tränen der Reue unsere Augen füllen und unser Herz reinwaschen. Dessen bedürfen wir alle!

Nur er, er allein kann uns retten. Allein die Barmherzigkeit Gottes kann die Menschheit von den vielen, manchmal ungeheuerlichen Formen des Bösen befreien, die der Egoismus in ihr hervorbringt. Die Gnade Gottes kann die Herzen bekehren und Auswege aus Situationen auftun, die nach menschlichem Ermessen unlösbar sind.

Wo Gott geboren wird, da wird die Hoffnung geboren: Er bringt die Hoffnung. Wo Gott geboren wird, da wird der Friede geboren. Und wo der Friede geboren wird, da ist kein Platz mehr für Hass und für Krieg. Und doch gehen gerade da, wo der menschgewordene Sohn Gottes zur Welt gekommen ist, Spannungen und Gewalt weiter, und der Friede bleibt eine Gabe, die man erflehen und aufbauen muss. Mögen Israelis und Palästinenser wieder in direkten Dialog miteinander treten und zu einer Übereinkunft gelangen, die den beiden Völkern erlaubt, in Harmonie zusammenzuleben und so einen Konflikt zu überwinden, der sie lange Zeit gegeneinander gestellt hat, mit schweren Auswirkungen für die gesamte Region.

Vom Herrn erbitten wir, dass die vor den Vereinten Nationen erreichte Übereinkunft baldmöglichst das Waffenrasseln in Syrien zum Schweigen bringen und der äußerst ernsten humanitären Situation der zermürbten Bevölkerung abhelfen kann. Ebenso dringend ist, dass die Vereinbarung über Libyen die Unterstützung aller findet, damit die schweren Spaltungen und Gewalttätigkeiten, die das Land quälen, überwunden werden. Möge die Internationale Gemeinschaft einhellig ihr Augenmerk darauf richten, die Grausamkeiten zu unterbinden, die sowohl in jenen Ländern als auch im Irak, im Jemen und im subsaharischen Afrika immer noch zahlreiche Opfer fordern, ungeheures Leiden verursachen und nicht einmal das historische und kulturelle Erbe ganzer Völker schonen. Meine Gedanken gehen auch zu all denen, die von unmenschlichen terroristischen Aktionen betroffen waren, besonders von den jüngsten Massakern unter ägyptischem Himmel, in Beirut, Paris, Bamako und Tunis.

Unseren Brüdern und Schwestern, die in vielen Teilen der Welt ihres Glaubens wegen verfolgt werden, schenke das Jesuskind Trost und Kraft. Sie sind unsere Märtyrer von heute.

Frieden und Einigkeit erbitten wir für die geschätzten Völker der Demokratischen Republik Kongo, von Burundi und dem Süd-Sudan, damit durch den Dialog der allgemeine Einsatz für den Aufbau von Zivilgesellschaften gestärkt werde, die von einem aufrichtigen Geist der Versöhnung und des gegenseitigen Verständnisses durchdrungen sind.

Möge die Weihnacht auch der Ukraine einen wahren Frieden bringen, denen Erleichterung schenken, die unter den Folgen des Konfliktes leiden, und in allen den Willen erwecken, die getroffenen Vereinbarungen zu verwirklichen, um im ganzen Land die Eintracht wieder herzustellen.

Die Freude dieses Tages erleuchte die Bemühungen des kolumbianischen Volkes, damit es, angespornt von der Hoffnung, weiter engagiert auf den ersehnten Frieden zustrebt.

Wo Gott geboren wird, da wird die Hoffnung geboren; und wo die Hoffnung geboren wird, da finden die Menschen ihre Würde wieder. Und doch sind noch heute Scharen von Männern und Frauen ihrer Menschenwürde beraubt und leiden wie das Jesuskind unter Kälte, Armut und unter der Ablehnung durch die Menschen. Möge heute unsere Nähe die Wehrlosesten erreichen, vor allem die Kindersoldaten, die Frauen, die Gewalt erleiden, und die Opfer von Menschen- und von Drogenhandel.

Unser Trost soll auch denen nicht fehlen, die auf der Flucht vor Elend oder Krieg allzu häufig unter unmenschlichen Bedingungen unterwegs sind und nicht selten ihr Leben riskieren. Mögen all jene – Einzelne und Staaten – mit reichem Segen belohnt werden, die sich großherzig einsetzen, um den zahlreichen Migranten und Flüchtlingen beizustehen und sie aufzunehmen, und ihnen helfen, für sich und ihre Lieben eine würdige Zukunft aufzubauen und sich in die Gesellschaften, die sie empfangen, einzufügen.

An diesem Festtag schenke der Herr denen, die keine Arbeit haben – es sind viele! –, neue Hoffnung und unterstütze den Einsatz derer, die im politischen und wirtschaftlichen Bereich öffentliche Verantwortung tragen, damit sie sich engagieren, um das Gemeinwohl zu verfolgen und die Würde jeden menschlichen Lebens zu schützen.

Wo Gott geboren wird, da blüht die Barmherzigkeit. Sie ist das kostbarste Geschenk, das Gott uns macht, besonders in diesem Jubiläumsjahr, in dem wir aufgerufen sind, die zärtliche Liebe zu entdecken, die der himmlische Vater für jeden von uns hegt. Besonders den Gefangenen schenke der Herr die Erfahrung seiner barmherzigen Liebe, die die Wunden heilt und das Böse überwindet.

Und so frohlocken wir am Tag unseres Heils heute gemeinsam. Beim Betrachten der Krippe schauen wir auf die offenen Arme Jesu, die uns die barmherzige Umarmung Gottes zeigen, und hören derweil das leise Stimmchen des Kindes, das und zuflüstert: »Wegen meiner Brüder und Freunde will ich sagen: In dir sei Friede« (Ps 122,8).

[02278-DE.02] [Originalsprache: Deutsch]

Testo in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas, feliz Navidad.
Cristo nos ha nacido, exultemos en el día de nuestra salvación.

Abramos nuestros corazones para recibir la gracia de este día, que es Él mismo: Jesús es el «día» luminoso que surgió en el horizonte de la humanidad. El día de la misericordia, en el cual Dios Padre ha revelado a la humanidad su inmensa ternura. Día de luz que disipa las tinieblas del miedo y de la angustia. Día de paz, en el que es posible encontrarse, dialogar, y sobre todo reconciliarse. Día de alegría: una «gran alegría» para los pequeños y los humildes, para todo el pueblo (cf. Lc 2,10).

En este día, ha nacido de la Virgen María Jesús, el Salvador. El pesebre nos muestra la «señal» que Dios nos ha dado: «un niño recién nacido envuelto en pañales y acostado en un pesebre» (Lc 2,12). Como los pastores de Belén, también nosotros vamos a ver esta señal, este acontecimiento que cada año se renueva en la Iglesia. La Navidad es un acontecimiento que se renueva en cada familia, en cada parroquia, en cada comunidad que acoge el amor de Dios encarnado en Jesucristo. Como María, la Iglesia muestra a todos la «señal» de Dios: el niño que ella ha llevado en su seno y ha dado a luz, pero que es el Hijo del Altísimo, porque «proviene del Espíritu Santo» (Mt 1,20). Por eso es el Salvador, porque es el Cordero de Dios que toma sobre sí el pecado del mundo (cf. Jn 1,29). Junto a los pastores, postrémonos ante el Cordero, adoremos la Bondad de Dios hecha carne, y dejemos que las lágrimas del arrepentimiento llenen nuestros ojos y laven nuestro corazón. Todos lo necesitamos.

Sólo él, sólo él nos puede salvar. Sólo la misericordia de Dios puede liberar a la humanidad de tantas formas de mal, a veces monstruosas, que el egoísmo genera en ella. La gracia de Dios puede convertir los corazones y abrir nuevas perspectivas para realidades humanamente insuperables.

Donde nace Dios, nace la esperanza: él trae la esperanza. Donde nace Dios, nace la paz. Y donde nace la paz, no hay lugar para el odio ni para la guerra. Sin embargo, precisamente allí donde el Hijo de Dios vino al mundo, continúan las tensiones y las violencias y la paz queda como un don que se debe pedir y construir. Que los israelíes y palestinos puedan retomar el diálogo directo y alcanzar un entendimiento que permita a los dos pueblos convivir en armonía, superando un conflicto que les enfrenta desde hace tanto tiempo, con graves consecuencias para toda la región.

Pidamos al Señor que el acuerdo alcanzado en el seno de las Naciones Unidas logre cuanto antes acallar el fragor de las armas en Siria y remediar la gravísima situación humanitaria de la población extenuada. Es igualmente urgente que el acuerdo sobre Libia encuentre el apoyo de todos, para que se superen las graves divisiones y violencias que afligen el país. Que toda la Comunidad internacional ponga su atención de manera unánime en que cesen las atrocidades que, tanto en estos países como también en Irak, Yemen y en el África subsahariana, causan todavía numerosas víctimas, provocan enormes sufrimientos y no respetan ni siquiera el patrimonio histórico y cultural de pueblos enteros. Quiero recordar también a cuantos han sido golpeados por los atroces actos terroristas, particularmente en las recientes masacres sucedidas en los cielos de Egipto, en Beirut, París, Bamako y Túnez.

Que el Niño Jesús les dé consuelo y fuerza a nuestros hermanos, perseguidos por causa de su fe en distintas partes del mundo. Son nuestros mártires de hoy.

Pidamos Paz y concordia para las queridas poblaciones de la República Democrática del Congo, de Burundi y del Sudán del Sur para que, mediante el diálogo, se refuerce el compromiso común en vista de la edificación de sociedades civiles animadas por un sincero espíritu de reconciliación y de comprensión recíproca.

Que la Navidad lleve la verdadera paz también a Ucrania, ofrezca alivio a quienes padecen las consecuencias del conflicto e inspire la voluntad de llevar a término los acuerdos tomados, para restablecer la concordia en todo el país.

Que la alegría de este día ilumine los esfuerzos del pueblo colombiano para que, animado por la esperanza, continúe buscando con tesón la anhelada paz.

Donde nace Dios, nace la esperanza¸ y donde nace la esperanza, las personas encuentran la dignidad. Sin embargo, todavía hoy muchos hombres y mujeres son privados de su dignidad humana y, como el Niño Jesús, sufren el frío, la pobreza y el rechazo de los hombres. Que hoy llegue nuestra cercanía a los más indefensos, sobre todo a los niños soldado, a las mujeres que padecen violencia, a las víctimas de la trata de personas y del narcotráfico.

Que no falte nuestro consuelo a cuantos huyen de la miseria y de la guerra, viajando en condiciones muchas veces inhumanas y con serio peligro de su vida. Que sean recompensados con abundantes bendiciones todos aquellos, personas privadas o Estados, que trabajan con generosidad para socorrer y acoger a los numerosos emigrantes y refugiados, ayudándoles a construir un futuro digno para ellos y para sus seres queridos, y a integrarse dentro de las sociedades que los reciben.

Que en este día de fiesta, el Señor vuelva a dar esperanza a cuantos no tienen trabajo – y son tantos - y sostenga el compromiso de quienes tienen responsabilidad públicas en el campo político y económico para que se empeñen en buscar el bien común y tutelar la dignidad toda vida humana.

Donde nace Dios, florece la misericordia. Este es el don más precioso que Dios nos da, particularmente en este año jubilar, en el que estamos llamados a descubrir la ternura que nuestro Padre celestial tiene con cada uno de nosotros. Que el Señor conceda, especialmente a los presos, la experiencia de su amor misericordioso que sana las heridas y vence el mal.

Y de este modo, hoy todos juntos exultemos en el día de nuestra salvación. Contemplando el portal de Belén, fijemos la mirada en los brazos de Jesús que nos muestran el abrazo misericordioso de Dios, mientras escuchamos el gemido del Niño que nos susurra: «Por mis hermanos y compañeros voy a decir: “La paz contigo”» (Sal 121 [122], 8).

[02278-ES.02] [Texto original: Español]

Testo in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs, feliz Natal!
Cristo nasceu para nós, exultemos no dia da nossa salvação!

Abramos os nossos corações para receber a graça deste dia, que é Ele próprio: Jesus é o «dia» luminoso que surgiu no horizonte da humanidade. Dia de misericórdia, em que Deus Pai revelou à humanidade a sua imensa ternura. Dia de luz que dissipa as trevas do medo e da angústia. Dia de paz, em que se torna possível encontrar-se, dialogar, e sobretudo reconciliar-se. Dia de alegria: uma «grande alegria» para os pequenos e os humildes, e para todo o povo (cf. Lc 2, 10).

Neste dia, nasceu da Virgem Maria Jesus, o Salvador. O presépio mostra-nos o «sinal» que Deus nos deu: «um menino envolto em panos e deitado numa manjedoura» (Lc 2, 12). Como fizeram os pastores de Belém, vamos também nós ver este sinal, este acontecimento que, em cada ano, se renova na Igreja. O Natal é um acontecimento que se renova em cada família, em cada paróquia, em cada comunidade que acolhe o amor de Deus encarnado em Jesus Cristo. Como Maria, a Igreja mostra a todos o «sinal» de Deus: o Menino que Ela trouxe no seu ventre e deu à luz, mas que é Filho do Altíssimo, porque «é obra do Espírito Santo» (Mt 1, 20). Ele é o Salvador, porque é o Cordeiro de Deus que toma sobre Si o pecado do mundo (cf. Jo 1, 29). Juntamente com os pastores, prostremo-nos diante do Cordeiro, adoremos a Bondade de Deus feita carne e deixemos que lágrimas de arrependimento inundem os nossos olhos e lavem o nosso coração. Disto todos temos necessidade.

Ele, só Ele, nos pode salvar. Só a Misericórdia de Deus pode libertar a humanidade de tantas formas de mal – por vezes monstruosas – que o egoísmo gera nela. A graça de Deus pode converter os corações e suscitar vias de saída em situações humanamente irresolúveis.

Onde nasce Deus, nasce a esperança: Ele traz a esperança. Onde nasce Deus, nasce a paz. E, onde nasce a paz, já não há lugar para o ódio e a guerra. E no entanto, precisamente lá onde veio ao mundo o Filho de Deus feito carne, continuam tensões e violências, e a paz continua um dom que deve ser invocado e construído. Oxalá israelitas e palestinenses retomem um diálogo directo e cheguem a um acordo que permita a ambos os povos conviverem em harmonia, superando um conflito que há muito os mantém contrapostos, com graves repercussões na região inteira.

Ao Senhor, pedimos que o entendimento alcançado nas Nações Unidas consiga quanto antes silenciar o fragor das armas na Síria e pôr remédio à gravíssima situação humanitária da população exausta. É igualmente urgente que o acordo sobre a Líbia encontre o apoio de todos, para se superarem as graves divisões e violências que afligem o país. Que a atenção da Comunidade Internacional se concentre unanimemente em fazer cessar as atrocidades que, tanto nos referidos países, como no Iraque, Líbia, Iémen e na África subsaariana, ainda ceifam inúmeras vítimas, causam imensos sofrimentos e não poupam sequer o património histórico e cultural de povos inteiros. Penso ainda em quantos foram atingidos por hediondos actos terroristas, em particular pelos massacres recentes ocorridos nos céus do Egipto, em Beirute, Paris, Bamaco e Túnis.

Aos nossos irmãos, perseguidos em muitas partes do mundo por causa da sua fé, o Menino Jesus dê consolação e força. São os nossos mártires de hoje.

Paz e concórdia, pedimos para as queridas populações da República Democrática do Congo, do Burundi e do Sudão do Sul, a fim de se reforçar, através do diálogo, o compromisso comum em prol da edificação de sociedades civis animadas por sincero espírito de reconciliação e compreensão mútua.

Que o Natal traga verdadeira paz também à Ucrânia, proporcione alívio a quem sofre as consequências do conflito e inspire a vontade de cumprir os acordos assumidos para se restabelecer a concórdia no país inteiro.

Que a alegria deste dia ilumine os esforços do povo colombiano, para que, animado pela esperança, continue empenhado na busca da desejada paz.

Onde nasce Deus, nasce a esperança; e, onde nasce a esperança, as pessoas reencontram a dignidade. E, todavia, ainda hoje há multidões de homens e mulheres que estão privados da sua dignidade humana e, como o Menino Jesus, sofrem o frio, a pobreza e a rejeição dos homens. Chegue hoje a nossa solidariedade aos mais inermes, sobretudo às crianças-soldado, às mulheres que sofrem violência, às vítimas do tráfico de seres humanos e do narcotráfico.

Não falte o nosso conforto às pessoas que fogem da miséria ou da guerra, viajando em condições tantas vezes desumanas e, não raro, arriscando a vida. Sejam recompensados com abundantes bênçãos quantos, indivíduos e Estados, generosamente se esforçam por socorrer e acolher os numerosos migrantes e refugiados, ajudando-os a construir um futuro digno para si e seus entes queridos e a integrar-se nas sociedades que os recebem.

Neste dia de festa, o Senhor dê esperança àqueles que não têm trabalho – e são tantos! – e sustente o compromisso de quantos possuem responsabilidades públicas em campo político e económico a fim de darem o seu melhor na busca do bem comum e na protecção da dignidade de cada vida humana.

Onde nasce Deus, floresce a misericórdia. Esta é o presente mais precioso que Deus nos dá, especialmente neste ano jubilar em que somos chamados a descobrir a ternura que o nosso Pai celeste tem por cada um de nós. O Senhor conceda, particularmente aos encarcerados, experimentar o seu amor misericordioso que cura as feridas e vence o mal.

E assim hoje, juntos, exultemos no dia da nossa salvação. Ao contemplar o presépio, fixemos o olhar nos braços abertos de Jesus, que nos mostram o abraço misericordioso de Deus, enquanto ouvimos as primeiras expressões do Menino que nos sussurra: «Por amor dos meus irmãos e amigos, proclamarei: “A paz esteja contigo”»! (Sal 122/121, 8).

[02278-PO.02] [Texto original: Português]

Testo in lingua polacca

Drodzy Bracia i Siostry, dobrych świąt Bożego Narodzenia!
Chrystus nam się narodził, radujmy się w dniu naszego zbawienia!

Otwórzmy nasze serca, by przyjąć łaskę tego dnia, którym jest On sam: Jezus jest jaśniejącym „dniem”, który pojawił się na horyzoncie ludzkości. Dniem miłosierdzia, w którym Bóg Ojciec objawił ludzkości swoją wielką, czułą troskę. Dniem światła, które rozprasza mroki lęku i cierpienia. Dniem Pokoju, w którym możliwe staje się wzajemne spotkanie, nawiązanie dialogu, a zwłaszcza pojednanie. Dniem radości: „wielkiej radości” dla maluczkich i pokornych, i dla całego ludu (por. Łk 2,10).

W tym dniu z Maryi Dziewicy narodził się Jezus, Zbawiciel. Żłóbek ukazuje nam „znak”, jaki dał nam Bóg: „Niemowlę, owinięte w pieluszki i leżące w żłobie” (Łk 2,12). Jak pasterze z Betlejem, także i my idziemy, by zobaczyć ten znak, to wydarzenie, które co roku ponawia się w Kościele. Boże Narodzenie jest wydarzeniem, które ponawia się w każdej rodzinie, w każdej parafii, w każdej wspólnocie, która przyjmuje miłość Boga wcielonego w Jezusie Chrystusie. Podobnie jak Maryja, Kościół ukazuje wszystkim „znak” Boga: Dzieciątko, które nosiła w łonie i porodziła, ale które jest Synem Najwyższego, ponieważ „pochodzi z Ducha Świętego” (Mt 1,20). Dlatego jest On Zbawicielem, ponieważ jest Barankiem Bożym, który gładzi grzech świata (J 1,29). Wraz z pasterzami klęknijmy przed Barankiem, adorujmy Dobroć Boga, która stała się ciałem i pozwólmy, aby łzy skruchy wypełniły nasze oczy i obmyły nasze serca. Wszyscy tego potrzebujemy.

Tylko On, tylko On może nas zbawić. Tylko Boże Miłosierdzie może uwolnić ludzkość od wielu postaci zła, czasami potwornego, jakie rodzi w niej egoizm. Boża łaska może nawrócić serca i otworzyć drogi wyjścia z sytuacji po ludzku nierozwiązywalnych.

Tam, gdzie rodzi się Bóg, tam rodzi się nadzieja: On niesie nadzieję. Tam, gdzie rodzi się Bóg, tam rodzi się pokój. A tam, gdzie rodzi się pokój, nie ma już miejsca na nienawiść i wojny. A mimo to właśnie tam, gdzie przyszedł na świat Syn Boży, który stał się ciałem, nadal trwają napięcia i przemoc, a pokój pozostaje darem, o który trzeba błagać i który trzeba budować. Oby Izraelczycy i Palestyńczycy wznowili dialog zmierzający do osiągnięcia takiego porozumienia, które pozwoli dwóm narodom żyć zgodnie razem, przezwyciężając konflikt, który je tam od dawna sobie przeciwstawił, z poważnymi skutkami dla całego regionu.

Prosimy Pana, aby porozumienie osiągnięte na forum Organizacji Narodów Zjednoczonych mogło jak najszybciej doprowadzić do uciszenia zgiełku broni w Syrii i zaradzić niezwykle poważnej sytuacji humanitarnej wyczerpanej ludności. Równie pilne jest, by porozumienie w sprawie Libii znalazło poparcie wszystkich, aby zostały pokonane poważne podziały i przemoc, które dotykają ten kraj. ​​Uwaga społeczności międzynarodowej niech będzie zgodnie skierowana na położenie kresu okrucieństwom, które zarówno w tych krajach, jak również w Iraku, Jemenie i Afryce Subsaharyjskiej, wciąż zgarniają wiele ofiar, powodując ogromne cierpienia i nie oszczędzając nawet dziedzictwa historycznego i kulturowego całych narodów. Moja myśl biegnie również ku osobom dotkniętym haniebnymi aktami terroryzmu, zwłaszcza ostatnich masakr, które miały miejsce w Egipcie, Bejrucie, Paryżu, Bamako i Tunisie.

Niech naszych braci prześladowanych w wielu częściach świata z powodu swej wiary Dzieciątko Jezus obdarzy pocieszeniem i siłą. To nasi współcześni męczennicy.

Prosimy o pokój i zgodę dla umiłowanych mieszkańców Demokratycznej Republiki Konga, Burundi i Sudanu Południowego, aby poprzez dialog, umocniło się wspólne zaangażowanie na rzecz budowania społeczeństwa obywatelskiego, pobudzanego szczerym duchem pojednania i wzajemnego zrozumienia.

Niech Boże Narodzenie przyniesie prawdziwy pokój także Ukrainie, zapewnieni ulgę osobom dotkniętym skutkami konfliktu i pobudzi wolę do realizacji podpisanych umów, aby przywrócić zgodę w całym kraju.

Niech radość tego dnia oświeci wysiłki narodu kolumbijskiego, aby ożywiany nadzieją, stanowczo kontynuował dążenia do upragnionego pokoju.

Gdzie rodzi się Bóg, tam rodzi się nadzieja; a tam, gdzie rodzi się nadzieja, ludzie odnajdują godność. A jednak także dziś rzesze mężczyzn i kobiet są pozbawiane swej ludzkiej godności i podobnie jak Dzieciątko Jezus cierpią z powodu zimna, ubóstwa i odrzucenia przez ludzi. Niech nasza bliskość dotrze dziś do najsłabszych, zwłaszcza dzieci-żołnierzy, do kobiet, które doznają przemocy, ofiar handlu ludźmi i handlu narkotykami.

Niech nie zabraknie naszego pocieszenia dla osób uciekających przed ubóstwem lub wojną, podróżujących w warunkach zbyt często nieludzkich i nie rzadko ryzykując życiem. Niech zostaną wynagrodzeni obfitym błogosławieństwem zarówno osoby jak i państwa, które wielkodusznie starają się ratować i przyjmować wielu migrantów i uchodźców, pomagając im zbudować godną przyszłość dla siebie i swoich bliskich oraz integrować się w przyjmujących ich społeczeństwach.

Niech w tym świątecznym dniu Pan przywróci nadzieję tym, którzy nie mają pracy – a jest ich wielu! – i wspiera wysiłki tych, którzy mają odpowiedzialność publiczną w dziedzinie politycznej i gospodarczej, aby starali się realizować dobro wspólne i bronić godności każdego ludzkiego życia.

Gdzie rodzi się Bóg, tam rozkwita miłosierdzie. Jest ono najcenniejszym darem, jakim obdarza nas Bóg, szczególnie w tym Roku Jubileuszowym, w którym jesteśmy wezwani do odkrycia czułej troski, jaką nasz Ojciec Niebieski żywi w odniesieniu do każdego z nas. Niech Pan pozwoli szczególnie więźniom doświadczyć Jego miłości miłosiernej, która leczy rany i przezwycięża zło.

Zatem dzisiaj wspólnie radujemy się w dniu naszego zbawienia. Kontemplując żłóbek, skierujemy nasze spojrzenie na otwarte ramiona Jezusa, które ukazują nam miłosierne objęcie Boga, kiedy słuchamy kwilenia Dzieciątka, szepczącego nam: „Przez wzgląd na moich braci i przyjaciół będę mówił: «Pokój w tobie!»”(Ps 121 [122], 8).

[02278-PL.02] [Testo originale: Polacco]

Testo in lingua araba

أيها الأخوة والأخوات الأعزاء، ميلاد مجيد!

ولد المسيح من أجلنا، لنبتهج في يوم خلاصنا!

لنفتح قلوبنا على قبول نعمة هذا اليوم، الذي هو يسوع نفسه: يسوع هو "اليوم" النور الذي أشرق في أفق البشرية. إنه يوم رحمة الذي كشف فيه الله الآب للإنسانية عن حنانه الكبير. يوم نور يبدد ظلمات الخوف والقلق. يوم سلام يصبح فيه ممكنا التلاقي والحوار ولا سيما المصالحة. يوم فرح: "فرح عظيم" للصغار والمتواضعين، وللشعب كله (را. لو 2، 10).

في هذا اليوم، ولد يسوع المخلص من العذراء مريم. إن المغارة تجعلنا نرى "العلامة" التي أعطانا إياها الله: "طفل ملفوف بقمط، ومضجعا في مذود" (لو 2، 12). كرعاة بيت لحم نذهب نحن أيضًا لرؤية هذه العلامة، هذا الحدث الذي يتجدد كل عام في الكنيسة. إن الميلاد هو حدثٌ يتجدد في كل عائلة، وكل رعية، وكل جماعة تقبل محبة الله المتجسد بيسوع المسيح. إن الكنيسة، على غرار مريم، تُظهر للجميع "علامة" الله: أي الطفل الذي حملته في أحشائها وولدته، لكنه ابن العلي لأنه "يأتي من الروح القدس" (متى 1، 20). لذا هو المخلص، لأنه حمل الله الذي يحمل خطيئة العالم (را. يو 1، 29). لنسجد، مع الرعاة، أمام الحمل، لنتعبد لطيبة الله المتجسدة، ولندع دموع التوبة تملأ عيوننا وتغسل قلوبنا. جميعنا بحاجة لهذا الأمر!

هو وحده يمكنه أن يخلصنا. ووحدها رحمة الله يمكنها أن تحرر البشرية من أشكال الشر الكثيرة، والفظيعة أحيانا، التي تولّدها الأنانية. إن نعمة الله قادرة على تبديل القلوب وفتح مخارج من أوضاع لا يمكن حلها بشريا.

حيث يولد الله يولد الرجاء: هو يحمل الرجاء. حيث يولد الله يولد السلام. وحيث يولد السلام لا يجد الحقد والحرب مكانا لهما. مع ذلك يستمر التوتر والعنف في المكان الذي جاء فيه إلى العالم ابن الله المتجسد والسلام يبقى هبة لا بد من ابتهالها وبنائها. فليتمكن الإسرائيليون والفلسطينيون من استئناف الحوار المباشر والتوصل إلى اتفاق يسمح للشعبين بالتعايش بتناغم، وبتخطي صراع يتواجهون فيه منذ زمن طويل، وتترتب عليه انعكاسات خطيرة على المنطقة بأسرها.

لنطلب إلى الرب أن يؤدي الاتفاق الذي تم التوصل إليه في الأمم المتحدة، وفي أسرع وقت ممكن، إلى إسكات دوي الأسلحة في سوريا وإلى الاستجابة لمتطلبات الوضع الإنساني الخطير الذي يعيشه السكان المنهكون. من الملح أيضًا أن ينال الاتفاق الخاص بليبيا دعم الجميع بغية تخطي الانقسامات الخطيرة وأعمال العنف التي تعاني منها البلاد. كما لا بد أن تسعى الجماعة الدولية بالإجماع إلى وضع حد للأعمال الوحشية في هذين البلدين، وأيضا في العراق واليمن وأفريقيا ما دون الصحراء، والتي ما تزال حتى الساعة تحصد ضحايا كثيرة وتسبب آلاما جمة ولا توفر حتى التراث التاريخي والثقافي لشعوب بأسرها. يتجه فكري أيضًا إلى من ضربتهم الأعمال الإرهابية الوحشية، لاسيما المجازر التي وقعت في سماء مصر، وفي بيروت، وباريس وباماكو وتونس.

وليهب الطفل يسوع العزاء والقوة إلى أخوتنا المضطهدين في العديد من أنحاء العالم بسبب إيمانهم. إنّهم شهداء اليوم.

نطلب السلام والوفاق للشعوب العزيزة في جمهورية الكونغو الديمقراطية، الكونغو، وبوروندي وجنوب السودان كي يتقوى، من خلال الحوار، الالتزام المشترك لصالح بناء مجتمعات متحضرة يحركها روح صادق من المصالحة والتفاهم المتبادل.

ليحمل الميلاد السلام الحقيقي لأوكرانيا أيضا وليقدم الانفراج لمن يعاني من تبعات الصراع ويلهم الإرادة في تطبيق الاتفاقات القائمة من أجل إعادة إحلال التوافق في جميع أنحاء البلاد.

ليُنر فرح هذا اليوم جهود الشعب الكولومبي كي يتابع بالتزام البحث عن السلام المنشود، يحركه الرجاء.

حيث يولد الله يولد الرجاء؛ وحيث يولد الرجاء يجد الأشخاص كرامتهم من جديد. مع ذلك ثمة أعداد كبيرة من الرجال والنساء المحرومين اليوم من كرامتهم البشرية، وكما الطفل يسوع، يتألمون جراء البرد والفقر ونبذ الآخرين لهم. ليصل اليوم قربُنا للأشخاص الأكثر ضعفا، لاسيما الأطفال المجنّدين، النساء اللواتي يعانين من العنف، ضحايا الاتجار بالبشر وبالمخدرات.

لا ينقصن عزاؤنا حيال الأشخاص الهاربين من البؤس أو الحرب، ويسافرون في ظروف تفتقر إلى الإنسانية، وغالبا ما يعرضون حياتهم للخطر. وليُكافئ بالبركات الوافرة الأفراد أو الدول، الذين يعملون بسخاء من أجل إنقاذ واستضافة الأعداد الكبيرة من المهاجرين واللاجئين، مساعدين إياهم على بناء مستقبل كريم لهم ولأحبائهم وعلى اندماجهم داخل المجتمعات التي تستضيفهم.

في يوم العيد هذا، ليعط الرب مجددا الرجاء للعاطلين عن العمل – وهم كثيرون – وليعضد التزام أصحاب المسؤوليات العامة في المجالين السياسي والاقتصادي كي يعملوا لصالح الخير العام ويصونوا كرامة كل حياة بشرية.

حيث يولد الله، تُزهر الرحمة. إنها العطية الأثمن التي يقدمها لنا الله، خصوصا في هذه السنة اليوبيلية، التي نُدعى فيها إلى اكتشاف الحنان الذي يكنه أبونا السماوي لكل واحد منا. وليعط الرب السجناء خصوصا أن يختبروا محبته الرحومة التي تضمد الجراح وتقهر الشر. وهكذا نفرح اليوم معا بيوم خلاصنا.

إذ نتأمل بالمغارة، دعونا نثبّت الأنظار على ذراعي يسوع المفتوحتين اللتين تُظهران لنا معانقة الله الرحومة، فيما نستمع إلى بكاء الطفل الذي يهمس لنا قائلا "لأجل إخوتي وأخلائي لأدعون لك بِالسلام" (مز 121 (122)، 8).

[02278-AR.02] [Testo originale: Arabo]

 

Augurio Natalizio conclusivo

Testo in lingua italiana

Testo in lingua francese

Testo in lingua inglese

Testo in lingua tedesca

Testo in lingua spagnola

Testo in lingua portoghese

Testo in lingua polacca

Testo in lingua araba

Testo in lingua italiana

A voi, cari fratelli e sorelle, giunti da ogni parte del mondo in questa Piazza, e a quanti da diversi Paesi siete collegati attraverso la radio, la televisione e gli altri mezzi di comunicazione, rivolgo il mio augurio più cordiale.

E’ il Natale dell’Anno Santo della Misericordia, perciò auguro a tutti di poter accogliere nella propria vita la misericordia di Dio, che Gesù Cristo ci ha donato, per essere misericordiosi con i nostri fratelli. Così faremo crescere la pace! Buon Natale!

[02279-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Testo in lingua francese

A vous, frères et sœurs, venus de toutes les parties du monde sur cette place, et à toutes les personnes de divers pays qui êtes reliées par la radio, la télévision et les autres moyens de communication, j’adresse mes vœux les plus cordiaux.

C’est le Noël de l’Année sainte de la Miséricorde, aussi je vous souhaite à tous de pouvoir accueillir dans votre vie la miséricorde de Dieu, que Jésus Christ nous a donnée, pour être miséricordieux avec nos frères. Ainsi nous ferons grandir la paix! Joyeux Noël!

[02279-FR.01] [Texte original: Français]

Testo in lingua inglese

To you, dear brothers and sisters all over the world who have come to this Square and to all those who join us by radio, television and other media, I offer my most cordial good wishes.

It is Christmas of the Holy Year of Mercy, and so I pray that all can welcome into their lives the mercy of God which Jesus Christ has bestowed on us, so that we in turn can show mercy to our brothers and sisters. In this way, we will make peace grow! Happy Christmas!

[02279-EN.01] [Original text: English]

Testo in lingua tedesca

Euch, liebe Brüder und Schwestern, die ihr aus allen Teilen der Welt auf diesen Platz gekommen seid, und euch allen, die ihr in den verschiedenen Ländern über Radio, Fernsehen und die anderen Medien mit uns verbunden seid, entbiete ich meine herzlichsten Wünsche.

Es ist das Weihnachtsfest im Heiligen Jahr der Barmherzigkeit. Daher lade ich alle ein, im eigenen Leben die Barmherzigkeit Gottes anzunehmen, die Jesus Christus uns geschenkt hat, um unseren Brüdern und Schwestern gegenüber barmherzig zu sein. So werden wir den Frieden wachsen lassen! Frohe und gesegnete Weihnachten!

[02279-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

Testo in lingua spagnola

Dirijo mi más cordial felicitación a vosotros, queridos hermanos y hermanas, venidos de todas las partes del mundo a esta plaza, y a todos los que desde diversos países están conectados a través de la radio, la televisión y otros medios de comunicación.

Es la Navidad del Año Santo de la Misericordia, y por eso deseo a todos que acojan en la propia vida la misericordia de Dios, che Jesucristo nos ha dado, para ser misericordiosos con nuestros hermanos. Así haremos crecer la paz. ¡Feliz Navidad!

[02279-ES.01] [Texto original: Español]

Testo in lingua portoghese

A vós, queridos irmãos e irmãs, congregados dos quatro cantos do mundo nesta Praça [de São Pedro] e a quantos estais unidos connosco nos vários países através do rádio, da televisão e doutros meios de comunicação, dirijo os meus votos mais cordiais.

É o Natal do Ano Santo da Misericórdia. Por isso desejo, a todos, que possais acolher na própria vida a misericórdia de Deus, que Jesus Cristo nos deu, para sermos misericordiosos com os nossos irmãos. Assim faremos crescer a paz. Feliz Natal!

[02279-PO.01] [Texto original: Português]

Testo in lingua polacca

Do was, drodzy bracia i siostry, którzy przybyliście na ten Plac ze wszystkich stron świata, i tych, którzy połączyli się za pośrednictwem radia, telewizji i innych środków komunikacji, kieruję moje najserdeczniejsze życzenia.

To jest Boże Narodzenie w Roku Miłosierdzia, dlatego życzę wszystkim, abyście mogli przyjąć w swoim życiu miłosierdzie Boga, które dał nam Jezus Chrystus, byście byli miłosierni dla naszych braci! W ten sposób będziemy budować pokój! Dobrych świąt Bożego Narodzenia!

[02279-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Testo in lingua araba

إليكم أيها الإخوة والأخوات الأعزاء القادمين من مختلف أنحاء العالم إلى هذه الساحة وأنتم الذين من بلدان مختلفة تتابعوننا عبر الإذاعة والتلفزيون ووسائل الاتصالات الأخرى، أتوجّه بأحرّ الأمنيات القلبيّة.

إن هذا هو عيد ميلاد السنة المقدّسة للرحمة، لذلك أتمنى لكم جميعًا أن تقبلوا في حياتكم رحمة الله التي وهبنا إياها يسوع المسيح لنكون رحماء مع إخوتنا. فنتمكّن هكذا من إنماء السلام! ميلادًا مجيدًا!

[02279-AR.01] [Testo originale: Arabo]

[B1023-XX.02]