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Santa Messa al Pontificio Collegio Americano del Nord in occasione della Giornata di riflessione: “Fray Junípero Serra, apostolo della California, testimone di santità”, 02.05.2015


Omelia del Santo Padre

Parole di saluto del Santo Padre a conclusione della Celebrazione Eucaristica

Alle ore 12 di oggi, presso il Pontificio Collegio Americano del Nord al Gianicolo, il Santo Padre Francesco ha presieduto la Santa Messa in occasione della Giornata di riflessione promossa e organizzata dalla Pontificia Commissione per l’America Latina e dal Pontificio Collegio Americano del Nord, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Los Angeles, sul tema: Fray Junípero Serra, apostolo della California, testimone di santità. La Giornata è finalizzata a diffondere la conoscenza sulla vita, la missione e la testimonianza di santità di Fray Junípero Serra (1713-1784), e a favorirne la devozione in vista della canonizzazione che avrà luogo a Washington il 23 settembre prossimo, nel corso del Viaggio Apostolico di Papa Francesco negli Stati Uniti d’America.

Pubblichiamo di seguito l’omelia che il Papa ha pronunciato nel corso della Celebrazione Eucaristica presso il Pontificio Collegio Americano del Nord e il saluto a conclusione della Santa Messa:

Omelia del Santo Padre

Testo in lingua italiana

Testo in lingua inglese

Testo in lingua spagnola

Testo in lingua italiana

«Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra» (At 13,47; cfr Is 49,6). Queste parole del Signore, nel brano degli Atti degli Apostoli che è stato appena letto, ci fanno vedere la missionarietà della Chiesa che è mandata da Gesù ad uscire per annunciare il Vangelo. Ciò avvenne per i discepoli fin dal primo momento quando, scoppiata la persecuzione, uscirono da Gerusalemme (cfr At 8,1-3). Questo vale anche per quella moltitudine di missionari che portarono il Vangelo al Nuovo Mondo e al tempo stesso difesero gli indigeni contro i soprusi dei colonizzatori. Tra di loro vi era anche Fra Junípero; la sua opera di evangelizzazione ci riporta alla memoria dei primi “12 apostoli francescani” che furono i pionieri della fede cristiana in Messico. Egli fu protagonista di una nuova primavera evangelizzatrice in quelle terre sconfinate che, già da duecento anni, erano state raggiunte dai missionari provenienti dalla Spagna, dalla Florida sino alla California. Molto tempo prima che giungessero i pellegrini del Mayflower al litorale nord-atlantico.

La vita e l’esempio di Fra Junípero evidenziano tre aspetti: il suo slancio missionario, la sua devozione mariana e la sua testimonianza di santità.

In primo luogo, fu un instancabile missionario. Che cosa portò Fra Junípero ad abbandonare la sua patria, la sua terra, la sua famiglia, la cattedra universitaria, la sua comunità francescana a Mallorca, per andare verso gli estremi confini della terra? Senza dubbio, la passione di annunciare il Vangelo ad gentes, cioè l’impeto del cuore che vuole condividere con i più lontani il dono dell’incontro con Cristo: il dono che lui stesso aveva dapprima ricevuto e sperimentato nella sua pienezza di verità e di bellezza. Come Paolo e Barnaba, come i discepoli ad Antiochia e in tutta la Giudea, egli fu pieno di gioia e di Spirito Santo nel diffondere la parola del Signore. Un tale zelo ci provoca: è per noi una grande sfida! Questi discepoli-missionari, che hanno incontrato Gesù, Figlio di Dio, che attraverso di Lui hanno conosciuto il Padre misericordioso e, mossi dalla grazia dello Spirito Santo, si sono proiettati verso tutte le periferie geografiche, sociali ed esistenziali, per rendere testimonianza alla carità, questi ci sfidano! A volte ci soffermiamo ad esaminare scrupolosamente i loro pregi e, soprattutto, i loro limiti e le loro miserie. Ma, mi domando, se oggi siamo capaci di rispondere con la stessa generosità e con il medesimo coraggio alla chiamata di Dio, che ci invita a lasciare tutto – lasciare tutto! - per adorarlo, per seguirlo, per ritrovarlo nel volto dei poveri, per annunciarlo a coloro che non hanno conosciuto Cristo e, perciò, non si sono sentiti abbracciati dalla sua misericordia. La testimonianza di Fra Junípero ci richiama a lasciarci coinvolgere, in prima persona, nella missione continentale, che trova le proprie radici nell’“Evangelii gaudium”, la gioia del Vangelo.

In secondo luogo, Fra Junípero affidò il suo impegno missionario alla Santissima Vergine Maria. Sappiamo che prima di partire per la California volle andare a consegnare la sua vita a Nostra Signora di Guadalupe, e a chiederle, per la missione che stava per intraprendere, la grazia di aprire il cuore dei colonizzatori e degli indigeni. In questa implorazione possiamo ancora vedere questo umile frate inginocchiato davanti alla “Madre del mismísimo Dios”, la “Morenita”, che portò il suo Figlio al Nuovo Mondo. L’immagine di Nostra Signora di Guadalupe era presente – o almeno lo è stata – nelle ventuno missioni che Fra Junípero fondò lungo la costa californiana. Da allora, Nostra Signora di Guadalupe diventò, di fatto, la Patrona di tutto il continente americano. Non è possibile separarla dal cuore del popolo americano. Ella infatti costituisce la radice comune di questo continente. È lei la radice comune di questo continente! Anzi, l’odierna missione continentale si affida a Colei che è la prima e santa discepola-missionaria, presenza e compagnia, sorgente di conforto e di speranza. A Colei che è sempre in ascolto per custodire i suoi figli americani.

In terzo luogo, fratelli e sorelle, contempliamo la testimonianza di santità di Fra Junípero – uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, santo della cattolicità e speciale protettore degli ispanici del Paese –, perché tutto il popolo americano riscopra la propria dignità, consolidando sempre più la propria appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa.

E nella comunione universale dei santi e, in particolare, nella corona dei santi americani, ci accompagni Fra Junípero Serra e interceda per noi, insieme a tanti altri santi e sante che si sono distinti con diversi carismi:

- Contemplative come Rosa da Lima, Mariana di Quito e Teresita de los Andes;

- Pastori che emanavano il profumo di Cristo e l’odore delle pecore, come Toribio di Mogrovejo, Francois de Laval, Rafael Guizar Valencia;

- Umili operai della Vigna del Signore, come Juan Diego e Kateri Tekakwhita;

- Servitori dei sofferenti e degli emarginati, come Pedro Claver, Martín de Porres, Damián de Molokai, Alberto Hurtado e Rose Philippine Duchesne;

- Fondatrici di comunità consacrate al servizio di Dio e dei più poveri, come Francesca Cabrini, Elisabeth Ann Seaton e Catalina Drexel;

- Missionari instancabili, come Fray Francisco Solano, José de Anchieta, Alonso de Barzana, María Antonia de Paz y Figueroa, José Gabriel del Rosario Brochero;

- Martiri come Roque González, Miguel Pro e Oscar Arnulfo Romero;

e tanti altri santi e martiri, che non elenco adesso, ma che pregano davanti al Signore per i loro fratelli e sorelle che sono ancora pellegrini in quelle terre. C’è stata tanta santità in America, tanta santità seminata!

Un impetuoso vento di santità percorra il prossimo Giubileo straordinario della Misericordia in tutte le Americhe! Fiduciosi nella promessa fatta da Gesù, e che abbiamo ascoltato oggi dal Vangelo, chiediamo a Dio questa particolare effusione dello Spirito Santo.

Chiediamo a Gesù Risorto, Signore della storia, che la vita del nostro continente americano si radichi sempre più nel Vangelo che ha ricevuto; che Cristo sia sempre più presente nella vita delle persone, delle famiglie, dei popoli e delle nazioni, e non per potere, per la maggiore gloria di Dio.

E che questa gloria si manifesti nella cultura della vita, nella fratellanza, nella solidarietà, nella pace e nella giustizia, con fattivo amore preferenziale per i più poveri, attraverso la testimonianza dei cristiani delle diverse comunità e confessioni, dei credenti di altre tradizioni religiose e degli uomini di retta coscienza e di buona volontà. O Signore Gesù, noi siamo soltanto i tuoi discepoli-missionari, i tuoi umili cooperatori perché venga il tuo Regno!

E portando questa invocazione nel cuore, chiedo l’intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, e anche quella di Fra Junípero e degli altri santi e sante americani, perché mi conducano e mi guidino nei miei prossimi viaggi apostolici nel Sud America e nel Nord America. Per questo chiedo a tutti voi di continuare a pregare per me.

[00717-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Testo in lingua inglese

“I have set you to be a light for the Gentiles, that you may bring salvation to the ends of the earth” (Acts 13:47; cf. Is 49:6). These words of the Lord, in the passage from the Acts of the Apostles which we have just heard, show us the missionary nature of the Church, sent by Jesus to go out and proclaim the Gospel. The disciples experienced this from the first moment when, after the persecution broke out, they left Jerusalem (cf. Acts 8: 1-3). This was true also for the many missionaries who brought the Gospel to the New World and, at the same time, defended the indigenous peoples against abuses by the colonizers. Among these missionaries was Friar Junípero; his work of evangelization reminds us of the first “12 Franciscan apostles" who were pioneers of the Christian faith in Mexico. He ushered in a new springtime of evangelization in those immense territories, extending from Florida to California, which, in the previous two hundred years, had been reached by missionaries from Spain. This was long before the pilgrims of the Mayflower reached the North Atlantic coast.

There are three key aspects to the life and example of Friar Junípero: his missionary zeal, his Marian devotion and his witness of holiness.

First of all, he was a tireless missionary. What made Friar Junípero leave his home and country, his family, university chair and Franciscan community in Mallorca to go to the ends of the earth? Certainly, it was the desire to proclaim the Gospel ad gentes, that heartfelt impulse which seeks to share with those farthest away the gift of encountering Christ: a gift that he had first received and experienced in all its truth and beauty. Like Paul and Barnabas, like the disciples in Antioch and in all of Judea, he was filled with joy and the Holy Spirit in spreading the word of the Lord. Such zeal excites us, it challenges us! These missionary disciples who have encountered Jesus, the Son of God, who have come to know him through his merciful Father, moved by the grace of the Holy Spirit, went out to all the geographical, social and existential peripheries, to bear witness to charity. They challenge us! Sometimes we stop and thoughtfully examine their strengths and, above all, their weaknesses and their shortcomings.

But I wonder if today we are able to respond with the same generosity and courage to the call of God, who invites us to leave everything in order to worship him, to follow him, to rediscover him in the face of the poor, to proclaim him to those who have not known Christ and, therefore, have not experienced the embrace of his mercy. Friar Junípero’s witness calls upon us to get involved, personally, in the mission to the whole continent, which finds its roots in Evangelii Gaudium.

Secondly, Friar Junípero entrusted his missionary activity to the Blessed Virgin Mary. We know that before leaving for California, he wanted to consecrate his life to Our Lady of Guadalupe and to ask her for the grace to open the hearts of the colonizers and indigenous peoples, for the mission he was about to begin. In this prayer we can still see this humble brother kneeling in front of the "Mother of the true God", the Morenita, who brought her Son to the New World. The image of Our Lady of Guadalupe was and has been present in the twenty-one missions that Friar Junípero founded along the coast of California. Since then, Our Lady of Guadalupe has become, in fact, the Patroness of the whole American continent. You cannot separate her from the hearts of the American people. She represents our shared roots in this land. Our shared roots in this land! Indeed, today's mission to the continent is entrusted to her, the first, holy missionary disciple, a constant presence and companion, our source of comfort and hope. For she always hears and protects her American children.

Thirdly, brothers and sisters, let us contemplate the witness of holiness given by Friar Junípero. He was one of the founding fathers of the United States, a saintly example of the Church’s universality and special patron of the Hispanic people of the country. In this way may all Americans rediscover their own dignity, and unite themselves ever more closely to Christ and his Church.

With the universal communion of saints and, in particular, with the assembly of American saints, may Friar Junípero Serra accompany us and intercede for us, along with the many other holy men and women who have distinguished themselves through their various charisms:

- contemplatives like Rose of Lima, Mariana of Quito and Teresita de los Andes;

- pastors who bear the scent of Christ and of his sheep, such as Toribio de Mogrovejo, Francois de Laval, and Rafael Guizar Valencia;

- humble workers in the vineyard of the Lord, like Juan Diego and Kateri Tekakwitha;

- servants of the suffering and the marginalized, like Peter Claver, Martín de Porres, Damian of Molokai, Alberto Hurtado and Rose Philippine Duchesne;

- founders of communities consecrated to the service of God and of the poorest, like Frances Cabrini, Elizabeth Ann Seton and Katharine Drexel;

- tireless missionaries, such as Friar Francisco Solano, José de Anchieta, Alonso de Barzana, Maria Antonia de Paz y Figueroa and Jose Gabriel del Rosario Brochero;

- martyrs like Roque Gonzalez, Miguel Pro and Oscar Arnulfo Romero;

and so many other saints and martyrs, whom I do not mention here, but who pray before the Lord for their brothers and sisters who are still pilgrims in those lands. There has been so much holiness in America – so much holiness sown!

May a powerful gust of holiness sweep through all the Americas during the coming Extraordinary Jubilee of Mercy! Confident in Jesus’ promise, which we heard today in the Gospel, we ask God for this special outpouring of the Holy Spirit.

We ask the Risen Jesus, Lord of all ages, that the life of our American continent may be rooted ever more deeply in the Gospel it has received; that Christ may be ever more present in the lives of individuals, families, peoples and nations, for the greater glory of God. We pray too that this glory may be manifested in the culture of life, brotherhood, solidarity, peace and justice, with a preferential and concrete love for the poor, through the witness of Christians of various confessions and communities, together with believers of other religious traditions, and people of upright conscience and good will. Lord Jesus, we are merely your missionary disciples, your humble co-workers so that your Kingdom may come!

With this heartfelt prayer, I ask Our Lady of Guadalupe, Friar Junípero and all the American saints to lead me and guide me during my approaching apostolic journeys to South America and North America. I ask all of you to keep this intention in your prayers, and to continue to pray for me. Amen.

[00717-EN.01] [Original text: English]

Testo in lingua spagnola

"Yo te he establecido para ser la luz de las naciones, para llevar la salvación hasta los confines de la tierra."(Hch 13,47; cf. Is 49,6). Estas palabras del Señor, en el pasaje de los Hechos de los Apóstoles que acabamos de escuchar, nos presentan el carácter misionero de la Iglesia que es enviada por Jesús a salir para anunciar el Evangelio. Así sucedió, desde el primer momento, con los discípulos cuando, desencadenada la persecución, salieron de Jerusalén (cf. Hch 8,1-3). Esto es válido también para aquella multitud de misioneros que llevaron el Evangelio al Nuevo Mundo y al mismo tiempo defendieron a los indígenas contra los abusos de los colonizadores. Entre ellos estaba también Fray Junípero; su obra de evangelización nos trae a la memoria los primeros “12 apóstoles franciscanos” que fueron los pioneros de la fe cristiana en México. Él fue protagonista de una nueva primavera evangelizadora en aquellas extensas tierras que, desde hacía doscientos años, habían sido alcanzadas por los misioneros provenientes de España, desde Florida hasta California. Mucho tiempo antes que llegasen los peregrinos del Mayflower al litoral atlántico norte.

La vida y el ejemplo de Fray Junípero ponen de relieve tres aspectos: su impulso misionero, su devoción mariana y su testimonio de santidad.

En primer lugar, fue un incansable misionero. ¿Qué fue lo que llevó a Fray Junípero a abandonar su patria, su tierra, su familia, la cátedra universitaria y su comunidad franciscana en Mallorca, para ir hacia los extremos confines de la tierra? Sin duda, la pasión por anunciar el Evangelio ad gentes, o sea el ímpetu del corazón que quiere compartir con los más lejanos el don del encuentro con Cristo: el don que él mismo había recibido primero y que había experimentado en su plenitud de verdad y de belleza. Como Pablo y Bernabé, como los discípulos en Antioquía y en toda Judea, él fue colmado de alegría y de Espíritu Santo en el difundir la palabra del Señor. Un celo tal nos provoca, ¡es un gran reto para nosotros! Estos discípulos misioneros, que han encontrado a Jesús, Hijo de Dios, que a través de él han conocido al Padre misericordioso y, movidos por la gracia del Espíritu Santo, se han proyectado hacia todas las periferias geográficas, sociales y existenciales, para dar testimonio a la caridad, ¡nos desafían! A veces nos detenemos a examinar escrupulosamente sus virtudes y, sobre todo, sus límites y sus miserias. Sin embargo, me pregunto, si hoy somos capaces de responder con la misma generosidad y con el mismo coraje a la llamada de Dios, que nos invita a dejarlo todo para adorarlo, para seguirlo, para encontrarlo en el rostro de los pobres, para anunciarlo a aquellos que no han conocido a Cristo, y por esto, no se sienten abrazados por su misericordia. El testimonio de Fray Junípero nos llama a dejarnos implicar, en primera persona, en la misión continental, que encuentra sus propias raíces en el “Evangelii gaudium”.

En segundo lugar, Fray Junípero encomendó su compromiso misionero a la Santísima Virgen María. Sabemos que antes de regresar a California quiso ir a consagrar su vida a Nuestra Señora de Guadalupe, y a pedirle, para la misión que estaba por iniciar, la gracia de abrir el corazón de los colonizadores y de los indígenas. En esta invocación podemos ver todavía a este humilde fraile arrodillado ante la “Madre del mismísimo Dios”, la “Morenita”, que llevó a su Hijo al Nuevo Mundo. La imagen de Nuestra Señora de Guadalupe estaba presente – o al menos lo estuvo – en las veintiún misiones que Fray Junípero fundó a lo largo de la costa de California. Desde entonces, Nuestra Señora de Guadalupe se convirtió, de hecho, en la Patrona de todo el continente americano. No es posible separarla del corazón del pueblo americano. En efecto, Ella constituye la raíz común de este continente. Es más, la actual misión continental es confiada a aquella que es la primera y santa discípula misionera, presencia y compañía, fuente de consolación y de esperanza. A ella que está siempre a la escucha para cuidar a sus hijos americanos.

En tercer lugar, hermanos y hermanas, contemplamos el testimonio de santidad de Fray Junípero – uno de los padres fundadores de los Estados Unidos, santo de la catolicidad y especial protector de los hispanos del país –, para que todo el pueblo americano descubra la propia dignidad, consolidando cada vez más la propia pertenencia a Cristo y a su Iglesia.

En la comunión universal de los santos y, en especial, en la corona de los santos americanos, nos acompañe Fray Junípero Serra e interceda por nosotros, junto a tantos otros santos y santas que se han distinguido con diversos carismas:

- Contemplativas como Rosa de Lima, Mariana de Quito y Teresita de los Andes;

- Pastores que emanaban el perfume de Cristo y el olor de las ovejas, como Toribio de Mogrovejo, Francois de Laval, Rafael Guizar Valencia;

- Humildes obreros de la Viña del Señor, como Juan Diego y Kateri Tekakwhita;

- Servidores de los que sufren y de los marginados, como Pedro Claver, Martín de Porres, Damián de Molokai, Alberto Hurtado y Rose Philippine Duchesne;

- Fundadoras de comunidades consagradas al servicio de Dios y de los más pobres, como Francisca Cabrini, Elizabeth Ann Seaton y Catalina Drexel;

- Misioneros incansables como Fray Francisco Solano, José de Anchieta, Alonso de Barzana, María Antonia de la Paz y Figueroa, José Gabriel de Rosario Brochero;

- Mártires como Roque González, Miguel Pro y Oscar Arnulfo Romero;

y tantos otros santos y mártires que no nombro ahora, pero que rezan delante del Señor por sus hermanos y hermanas que son todavía peregrinos en aquellas tierras.

Que un impetuoso viento de santidad recorra el próximo Jubileo extraordinario de la Misericordia en todas las Américas. Confiando en la promesa hecha por Jesús, que hemos escuchado hoy en el Evangelio, pedimos a Dios esta particular efusión del Espíritu Santo.

Pedimos a Jesús Resucitado, Señor de la historia, que la vida de nuestro continente americano se arraigue más y más en el Evangelio que ha recibido; que Cristo esté cada vez más presente en la vida de las personas, de las familias, de los pueblos y de las naciones, para la mayor gloria de Dios.

Y que esta gloria se manifieste en la cultura de la vida, en la fraternidad, en la solidaridad, en la paz, en la justicia, con amor preferencial y comprometido por los más pobres, a través del testimonio de los cristianos de las diversas comunidades y confesiones, de los creyentes de otras tradiciones religiosas y de los hombres de recta conciencia y de buena voluntad. ¡Oh Señor Jesús, nosotros somos solamente tus discípulos misioneros, tus humildes cooperadores para que venga tu Reino!

Llevando esta invocación en el corazón, pido la intercesión de Nuestra Señora de Guadalupe, y también aquella de Fray Junípero y de los otros santos y santas americanos, para que me conduzcan y me guíen en mis próximos viajes apostólicos en América del Sur y en América del Norte. Por esto les pido a todos ustedes que continúen rezando por mí. Amén.

[00717-ES.01] [Texto original: Español]

Parole di saluto del Santo Padre a conclusione della Celebrazione Eucaristica

Desidero ringraziare di cuore per il vostro invito e per l’accoglienza ricevuta in questo Pontificio Collegio Nord-Americano. Saluto con grande affetto il Rettore, tutti coloro che qui risiedono, i sacerdoti nord-americani che lavorano nella Curia Romana, che studiano a Roma o trascorrono in questo luogo il loro anno sabbatico.

Sono molto grato ai Cardinali e ai Vescovi che hanno concelebrato con me e, in modo particolare, desidero esprimere il più vivo ringraziamento per la presenza di Sua Eccellenza Mons. Joseph Edward Kurtz, Presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America, e di Sua Eccellenza Mons. José Horacio Gómez, Arcivescovo di Los Angeles.

Questo incontro, nella sede del vostro Collegio e attorno alla mensa eucaristica, è una bella e significativa premessa al mio viaggio apostolico negli Stati Uniti d’America.

[00718-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0328-XX.02]