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Messaggio Pasquale del Santo Padre e Benedizione “Urbi et Orbi”, 05.04.2015


Messaggio del Santo Padre

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Traduzione in lingua araba

Alle ore 12, dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro ed a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione il Messaggio e l’augurio pasquale che riportiamo di seguito:

Messaggio del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua.

Gesù Cristo è risorto!

L’amore ha sconfitto l’odio, la vita ha vinto la morte, la luce ha scacciato le tenebre!

Gesù Cristo, per amore nostro, si è spogliato della sua gloria divina; ha svuotato sé stesso, ha assunto la forma di servo e si è umiliato fino alla morte, e alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato e lo ha fatto Signore dell’universo. Gesù è Signore!

Con la sua morte e risurrezione Gesù indica a tutti la via della vita e della felicità: questa via è l’umiltà, che comporta l’umiliazione. Questa è la strada che conduce alla gloria. Solo chi si umilia può andare verso le “cose di lassù”, verso Dio (cfr Col 3,1-4). L’orgoglioso guarda “dall’alto in basso”, l’umile guarda “dal basso in alto”.

Al mattino di Pasqua, avvertiti dalle donne, Pietro e Giovanni corsero al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto. Allora si avvicinarono e si “chinarono” per entrare nel sepolcro. Per entrare nel mistero bisogna “chinarsi”, abbassarsi. Solo chi si abbassa comprende la glorificazione di Gesù e può seguirlo sulla sua strada.

Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere… Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un’altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi.

Questa non è debolezza, ma vera forza! Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell’amore.

Dal Signore risorto oggi imploriamo la grazia di non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre, ma di avere il coraggio umile del perdono e della pace. A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso. Ce ne sono tante!

Pace chiediamo anzitutto per l’amata Siria e per l’Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati.

Pace imploriamo per tutti gli abitanti della Terra Santa. Possa crescere tra Israeliani e Palestinesi la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace così da porre fine ad anni di sofferenze e divisioni.

Pace domandiamo per la Libia, affinché si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino per favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona. Anche in Yemen auspichiamo che prevalga una comune volontà di pacificazione per il bene di tutta la popolazione.

Nello stesso tempo con speranza affidiamo al Signore che è tanto misericordioso l’intesa raggiunta in questi giorni a Losanna, affinché sia un passo definitivo verso un mondo più sicuro e fraterno.

Dal Signore Risorto imploriamo il dono della pace per la Nigeria, per il Sud-Sudan e per varie regioni del Sudan e della Repubblica Democratica del Congo.

Una preghiera incessante salga da tutti gli uomini di buona volontà per coloro che hanno perso la vita – penso in particolare ai giovani uccisi giovedì scorso nell’Università di Garissa, in Kenia –, per quanti sono stati rapiti, per chi ha dovuto abbandonare la propria casa ed i propri affetti.

La Risurrezione del Signore porti luce all’amata Ucraina, soprattutto a quanti hanno subito le violenze del conflitto degli ultimi mesi. Possa il Paese ritrovare pace e speranza grazie all’impegno di tutte le parti interessate.

Pace e libertà chiediamo per tanti uomini e donne soggetti a nuove e vecchie forme di schiavitù da parte di persone e organizzazioni criminali. Pace e libertà per le vittime dei trafficanti di droga, tante volte alleati con i poteri che dovrebbero difendere la pace e l’armonia nella famiglia umana. E pace chiediamo per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi, che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne.

Agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e ai migranti che tanto spesso sono rifiutati, maltrattati e scartati; ai malati e ai sofferenti; ai bambini, specialmente a quelli che subiscono violenza; a quanti oggi sono nel lutto; a tutti gli uomini e le donne di buona volontà giunga la consolante e sanante voce del Signore Gesù: «Pace a voi!» (Lc 24,36) «Non temete, sono risorto e sarò sempre con voi!» (cfr Messale Romano, Antifona d’ingresso del giorno di Pasqua).

Saluto dopo la benedizione

Cari fratelli e sorelle,

desidero rivolgere i miei auguri di Buona Pasqua a tutti voi che siete venuti in questa Piazza da diversi Paesi, come pure a quanti sono collegati attraverso i mezzi di comunicazione sociale. Portate nelle vostre case e a quanti incontrate il gioioso annuncio che è risorto il Signore della vita, recando con sé amore, giustizia, rispetto e perdono!

Grazie per la vostra presenza, per la vostra preghiera e per l’entusiasmo della vostra fede in una giornata tanto bella ma anche tanto brutta per la pioggia. Un pensiero speciale e riconoscente per il dono dei fiori, che anche quest’anno provengono dai Paesi Bassi. Vi auguro una Buona Pasqua a tutti! Pregate per me, buon pranzo e arrivederci.

[00533-IT.03] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Chers frères et sœurs, Joyeuses Pâques!

Jésus Christ est ressuscité!

L’amour a vaincu la haine, la vie a vaincu la mort, la lumière a chassé les ténèbres!

Jésus Christ, par amour pour nous, s’est dépouillé de sa gloire divine; il s’est vidé de lui-même, il a assumé la forme de serviteur et s’est humilié jusqu’à la mort, et la mort de la croix. Pour cela Dieu l’a exalté et l’a fait Seigneur de l’univers. Jésus est Seigneur!

Par sa mort et sa résurrection Jésus, indique à tous le chemin de la vie et du bonheur: ce chemin est l’humilité, qui comporte l’humiliation. C’est la route qui conduit à la gloire. Seul celui qui s’humilie peut aller vers les “choses d’en-haut”, vers Dieu (cf. Col 3, 1-4). L’orgueilleux regarde “de haut en bas”, l’humble regarde “de bas en haut”.

Au matin de Pâques, avertis par les femmes, Pierre et Jean coururent au tombeau et le trouvèrent ouvert et vide. Alors, ils s’approchèrent et s’“inclinèrent” pour entrer dans le tombeau. Pour entrer dans le mystère, il faut “s’incliner”, s’abaisser. Seul celui qui s’abaisse comprend la glorification de Jésus et peut le suivre sur sa route.

Le monde propose de s’imposer à n’importe quel coût, d’entrer en compétition, de se faire valoir… Mais les chrétiens, par la grâce du Christ mort et ressuscité, sont les germes d’une autre humanité, dans laquelle nous cherchons à vivre au service les uns des autres, à ne pas être arrogants mais disponibles et respectueux.

Cela n’est pas faiblesse, mais force véritable! Celui qui porte en soi la force de Dieu, son amour et sa justice, n’a pas besoin d’user de violence, mais il parle et agit avec la force de la vérité, de la beauté et de l’amour.

Implorons aujourd’hui du Seigneur ressuscité, la grâce de ne pas céder à l’orgueil qui alimente la violence et les guerres, mais d’avoir l’humble courage du pardon et de la paix. À Jésus victorieux demandons d’alléger les souffrances de tant de nos frères persécutés à cause de son nom, comme aussi de tous ceux qui pâtissent injustement des conséquences des conflits et des violences actuelles. Il y en a tant!

Demandons la paix, surtout pour la bien-aimée Syrie et l’Irak, pour que cesse le fracas des armes et que se rétablisse la bonne cohabitation entre les différents groupes qui composent ces pays bien-aimés. Que la communauté internationale ne reste pas inerte face à l’immense tragédie humanitaire dans ces pays, et au drame des nombreux réfugiés.

Implorons la paix pour tous les habitants de la Terre Sainte. Que puisse croître entre Israéliens et Palestiniens la culture de la rencontre, et reprendre le processus de paix pour mettre ainsi fin à des années de souffrances et de divisions.

Demandons la paix pour la Libye, afin que s’arrête l’absurde effusion de sang en cours, et toute violence barbare, et que tous ceux qui ont à cœur le destin du pays, mettent tout en œuvre pour favoriser la réconciliation et pour édifier une société fraternelle qui respecte la dignité de la personne. Au Yemen également, nous espérons que prévale une volonté commune de pacification, pour le bien de toute la population.

En même temps, avec espérance, confions au Seigneur qui est si miséricordieux l’entente obtenue à Lausanne ces jours derniers, afin qu’elle soit un pas définitif vers un monde plus sûr et fraternel.

Implorons du Seigneur ressuscité le don de la paix pour le Nigeria, pour le Sud-Soudan et pour différentes régions du Soudan et de la République Démocratique du Congo.

Qu’une prière incessante monte de tous les hommes de bonne volonté pour ceux qui ont perdu la vie – je pense en particulier aux jeunes qui ont été tués jeudi dernier à l’Université de Garissa, au Kenya –, pour tous ceux qui ont été enlevés, pour qui a dû abandonner sa maison et ses affections proches.

Que la Résurrection du Seigneur apporte de la lumière à l’Ukraine bien-aimée, surtout à tous ceux qui ont subi les violences du conflit des derniers mois. Que le pays puisse retrouver paix et espérance grâce à l’engagement de toutes les parties intéressées.

Demandons la paix pour tant d’hommes et de femmes qui sont soumis à de nouvelles et anciennes formes d’esclavage de la part de personnes et d’organisations criminelles. Paix et liberté pour les victimes des trafiquants de drogue, souvent liés aux pouvoirs qui devraient défendre la paix et l’harmonie dans la famille humaine. Et demandons la paix pour ce monde soumis aux trafiquants d’armes, qui gagnent avec le sang des hommes et des femmes.

Aux personnes marginalisées, aux prisonniers, aux pauvres et aux migrants qui sont si souvent rejetés, maltraités et mis au rebut; aux malade et aux personnes qui souffrent; aux enfants, spécialement à ceux qui subissent violence; à tous ceux qui aujourd’hui sont dans le deuil; qu’arrive à tous les hommes et à toutes les femmes de bonne volonté la voix du Seigneur Jésus qui console et qui guérit: «Paix à vous!» (Lc 24, 36) «Ne craignez pas, je suis ressuscité et je serai toujours avec vous!» (cf. Missel romain, antienne d’entrée du jour de Pâques).

[00533-FR.03] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters, Happy Easter!

Jesus Christ is risen!

Love has triumphed over hatred, life has conquered death, light has dispelled the darkness!

Out of love for us, Jesus Christ stripped himself of his divine glory, emptied himself, took on the form of a slave and humbled himself even to death, death on a cross. For this reason God exalted him and made him Lord of the universe. Jesus is Lord!

By his death and resurrection, Jesus shows everyone the way to life and happiness: this way is humility, which involves humiliation. This is the path which leads to glory. Only those who humble themselves can go towards the “things that are above”, towards God (cf. Col 3:1-4). The proud look “down from above”; the humble look “up from below”.

On Easter morning, alerted by the women, Peter and John ran to the tomb. They found it open and empty. Then they drew near and “bent down” in order to enter it. To enter into the mystery, we need to “bend down”, to abase ourselves. Only those who abase themselves understand the glorification of Jesus and are able to follow him on his way.

The world proposes that we put ourselves forward at all costs, that we compete, that we prevail… But Christians, by the grace of Christ, dead and risen, are the seeds of another humanity, in which we seek to live in service to one another, not to be arrogant, but rather respectful and ready to help.

This is not weakness, but true strength! Those who bear within them God’s power, his love and his justice, do not need to employ violence; they speak and act with the power of truth, beauty and love.

From the risen Lord we ask today the grace not to succumb to the pride which fuels violence and war, but to have the humble courage of pardon and peace. We ask Jesus, the Victor over death, to lighten the sufferings of our many brothers and sisters who are persecuted for his name, and of all those who suffer injustice as a result of ongoing conflicts and violence. There are so many of them!

We ask for peace, above all, for beloved Syria and Iraq, that the roar of arms may cease and that peaceful relations may be restored among the various groups which make up those beloved countries. May the international community not stand by before the immense humanitarian tragedy unfolding in these countries and the drama of the numerous refugees.

We pray for peace for all the peoples of the Holy Land. May the culture of encounter grow between Israelis and Palestinians and the peace process be resumed, in order to end years of suffering and division.

We implore peace for Libya, that the present absurd bloodshed and all barbarous acts of violence may cease, and that all concerned for the future of the country may work to favour reconciliation and to build a fraternal society respectful of the dignity of the person. For Yemen too we express our hope for the growth of a common desire for peace, for the good of the entire people.

At the same time, in hope we entrust to the merciful Lord the framework recently agreed to in Lausanne, that it may be a definitive step toward a more secure and fraternal world.

We ask the risen Lord for the gift of peace for Nigeria, South Sudan and for the various areas of Sudan and the Democratic Republic of the Congo.

May constant prayer rise up from all people of goodwill for those who lost their lives – I think in particular of the young people who were killed last Thursday at Garissa University College in Kenya –, for all who have been kidnapped, and for those forced to abandon their homes and their dear ones.

May the Lord’s resurrection bring light to beloved Ukraine, especially to those who have endured the violence of the conflict of recent months. May the country rediscover peace and hope thanks to the commitment of all interested parties.

We ask for peace and freedom for the many men and women subject to old and new forms of enslavement on the part of criminal individuals and groups. Peace and liberty for the victims of drug dealers, who are often allied with the powers who ought to defend peace and harmony in the human family. And we ask peace for this world subjected to arms dealers, who profit from the blood of men and women.

May the marginalized, the imprisoned, the poor and the migrants who are so often rejected, maltreated and discarded, the sick and the suffering, children, especially those who are victims of violence; all who today are in mourning, and all men and women of goodwill, hear the consoling and healing voice of the Lord Jesus: “Peace to you!” (Lk 24:36). “Fear not, for I am risen and I shall always be with you” (cf. Roman Missal, Entrance Antiphon for Easter Day).

[00533-EN.03] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern, frohe Ostern!

Jesus Christus ist auferstanden!

Die Liebe hat den Hass überwunden, das Leben hat den Tod besiegt, das Licht hat die Finsternis vertrieben!

Jesus Christus hat sich aus Liebe zu uns seiner göttlichen Herrlichkeit entäußert; hat sich selbst ganz leer werden lassen, ist wie ein Sklave geworden und hat sich erniedrigt bis zum Tod, bis zum Tod am Kreuz. Darum hat Gott ihn erhöht und ihn zum Herrn des Universums gemacht. Jesus ist der Herr!

Mit seinem Tod und seiner Auferstehung weist Jesus allen den Weg zum Leben und zum Glück: Dieser Weg ist die Demut, die Erniedrigung, die mit Demütigung verbunden ist. Das ist der Weg, der zur Herrlichkeit führt. Nur wer sich erniedrigt, kann auf „das Himmlische“ (vgl. Kol 3,1-4) zugehen, Gott entgegen. Der Stolze blickt „von oben herab nach unten“, der Demütige blickt „von unten nach oben“.

Am Ostermorgen liefen Petrus und Johannes, von den Frauen benachrichtigt, zum Grab und fanden es offen und leer vor. Da gingen sie näher heran und „beugten“ sich, um ins Grab einzutreten. Um in das Geheimnis einzutreten, muss man sich „beugen“, sich erniedrigen. Nur wer sich erniedrigt, versteht die Verherrlichung Jesu und kann ihm folgen auf seinem Weg.

Die Welt schlägt vor, sich um jeden Preis durchzusetzen, zu wetteifern, sich zur Geltung zu bringen… Doch die Christen sind durch die Gnade des gestorbenen und auferstandenen Christus die Sprosse einer anderen Menschheit, in der wir versuchen, einander zu dienen, nicht arrogant, sondern verfügbar und respektvoll zu sein.

Das ist nicht Schwäche, sondern wirkliche Kraft! Wer die Kraft Gottes, seine Liebe und seine Gerechtigkeit in sich trägt, hat es nicht nötig, Gewalt anzuwenden, sondern spricht und handelt mit der Kraft der Wahrheit, der Schönheit und der Liebe.

Vom auferstandenen Herrn erflehen wir heute die Gnade, nicht dem Stolz nachzugeben, der die Gewalt und die Kriege schürt, sondern den demütigen Mut zur Vergebung und zum Frieden zu haben. Den siegreichen Jesus bitten wir, die Leiden unserer vielen Brüder und Schwestern zu lindern, die seines Namens wegen verfolgt werden, wie auch all derer, die zu Unrecht unter den Folgen der laufenden Konflikte und Gewalttaten leiden. Es sind so viele!

Frieden erbitten wir vor allem für das geschätzte Syrien und den Irak, dass das Getöse der Waffen ein Ende nehme und das gute Zusammenleben der verschiedenen Gruppen, aus denen sich die Bevölkerung dieser geschätzten Länder zusammensetzt, wiederhergestellt werde. Möge die internationale Gemeinschaft angesichts der ungeheuren humanitären Tragödie im Inneren dieser Länder und des Dramas zahlreicher Flüchtlinge nicht untätig bleiben.

Frieden erflehen wir für alle Bewohner des Heiligen Landes. Möge zwischen Israelis und Palästinensern die Kultur der Begegnung wachsen und der Friedensprozess wieder aufgenommen werden, so dass den Jahren des Leidens und der Teilungen ein Ende gesetzt wird.

Frieden erbitten wir für Libyen, dass das derzeitige sinnlose Blutvergießen aufhöre sowie jede barbarische Gewalt und dass alle, denen das Geschick des Landes am Herzen liegt, sich dafür einsetzen, die Versöhnung zu fördern und eine brüderliche Gesellschaft aufzubauen, welche die Würde der Person achtet. Auch für den Jemen hoffen wir, dass sich dort ein allgemeiner Wille zur Befriedung und für das Wohl der gesamten Bevölkerung durchsetzen möge.

Zugleich vertrauen wir voll Hoffnung dem Herrn, der so barmherzig ist, die in diesen Tagen in Lausanne erreichte Vereinbarung an, damit sie ein endgültiger Schritt in Richtung auf eine sicherere und brüderlichere Welt sei.

Vom auferstandenen Herrn erflehen wir das Geschenk des Friedens für Nigeria, für den Süd-Sudan und für verschiedene Regionen des Sudan und der Demokratischen Republik Kongo.

Ein inständiges Gebet aller Menschen guten Willens erhebe sich für diejenigen, die ihr Leben verloren haben – ich denke besonders an die jungen Menschen, die am vergangenen Donnerstag in der Universität von Garissa in Kenia getötet wurden –, für alle, die entführt wurden, und für die, welche ihr Haus und ihre Lieben verlassen mussten.

Die Auferstehung des Herrn bringe der geschätzten Ukraine Licht, vor allem denen, die die Gewalt der Konflikte der letzten Monate erlitten haben. Möge das Land dank dem Einsatz aller Beteiligten wieder zu Frieden und Hoffnung finden.

Frieden und Freiheit erbitten wir für so viele Männer und Frauen, die durch kriminelle Menschen und Organisationen neuen und alten Formen der Sklaverei unterworfen sind. Frieden und Freiheit für die Opfer der Drogenhändler, welche oft mit den Mächten verbündet sind, die den Frieden und die Harmonie in der Menschheitsfamilie schützen müssten. Und Frieden erbitten wir für diese, von den Waffenhändlern unterjochte Welt – von Waffenhändlern, die am Blut von Männern und Frauen verdienen.

Zu den Ausgeschlossenen, den Gefangenen, den Armen und den Migranten, die so oft abgelehnt, schlecht behandelt und ausgesondert werden; zu den Kranken und den Leidenden; zu den Kindern, besonders denen, die Gewalt erleiden; zu denen, die heute trauern; zu allen Männern und Frauen guten Willens gelange die tröstende und heilende Stimme Jesu, des Herrn: »Friede sei mit euch!« (Lk 24,36). „Fürchtet euch nicht, ich bin erstanden und bin immer bei euch!“ (vgl. Römisches Messbuch, Eröffnungsvers vom Ostersonntag).

[00533-DE.03] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas ¡Feliz Pascua!

¡Jesucristo ha resucitado!

El amor ha derrotado al odio, la vida ha vencido a la muerte, la luz ha disipado la oscuridad.

Jesucristo, por amor a nosotros, se despojó de su gloria divina; se vació de sí mismo, asumió la forma de siervo y se humilló hasta la muerte, y muerte de cruz. Por esto Dios lo ha exaltado y le ha hecho Señor del universo. Jesús es el Señor.

Con su muerte y resurrección, Jesús muestra a todos la vía de la vida y la felicidad: esta vía es la humildad, que comporta la humillación. Este es el camino que conduce a la gloria. Sólo quien se humilla puede ir hacia los «bienes de allá arriba», a Dios (cf. Col 3,1-4). El orgulloso mira «desde arriba hacia abajo», el humilde, «desde abajo hacia arriba».

La mañana de Pascua, Pedro y Juan, advertidos por las mujeres, corrieron al sepulcro y lo encontraron abierto y vacío. Entonces, se acercaron y se «inclinaron» para entrar en la tumba. Para entrar en el misterio hay que «inclinarse», abajarse. Sólo quien se abaja comprende la glorificación de Jesús y puede seguirlo en su camino.

El mundo propone imponerse a toda costa, competir, hacerse valer... Pero los cristianos, por la gracia de Cristo muerto y resucitado, son los brotes de otra humanidad, en la cual tratamos de vivir al servicio de los demás, de no ser altivos, sino disponibles y respetuosos.

Esto no es debilidad, sino auténtica fuerza. Quién lleva en sí el poder de Dios, de su amor y su justicia, no necesita usar violencia, sino que habla y actúa con la fuerza de la verdad, de la belleza y del amor.

Imploremos hoy al Señor resucitado la gracia de no ceder al orgullo que fomenta la violencia y las guerras, sino que tengamos el valor humilde del perdón y de la paz. Pedimos a Jesús victorioso que alivie el sufrimiento de tantos hermanos nuestros perseguidos a causa de su nombre, así como de todos los que padecen injustamente las consecuencias de los conflictos y las violencias que se están produciendo, y que son tantas.

Roguemos ante todo por la amada Siria e Irak, para que cese el fragor de las armas y se restablezca una buena convivencia entre los diferentes grupos que conforman estos amados países. Que la comunidad internacional no permanezca inerte ante la inmensa tragedia humanitaria dentro de estos países y el drama de tantos refugiados.

Imploremos la paz para todos los habitantes de Tierra Santa. Que crezca entre israelíes y palestinos la cultura del encuentro y se reanude el proceso de paz, para poner fin a años de sufrimientos y divisiones.

Pidamos la paz para Libia, para que se acabe con el absurdo derramamiento de sangre por el que está pasando, así como toda bárbara violencia, y para que cuantos se preocupan por el destino del país se esfuercen en favorecer la reconciliación y edificar una sociedad fraterna que respete la dignidad de la persona. Y esperemos que también en Yemen prevalezca una voluntad común de pacificación, por el bien de toda la población.

Al mismo tiempo, encomendemos con esperanza al Señor, que es tan misericordioso, el acuerdo alcanzado en estos días en Lausana, para que sea un paso definitivo hacia un mundo más seguro y fraterno.

Supliquemos al Señor resucitado el don de la paz en Nigeria, Sudán del Sur y diversas regiones del Sudán y la República Democrática del Congo.

Que todas las personas de buena voluntad eleven una oración incesante por aquellos que perdieron su vida ―y pienso muy especialmente en los jóvenes asesinados el pasado jueves en la Universidad de Garissa, en Kenia―, los que han sido secuestrados, los que han tenido que abandonar sus hogares y sus seres queridos.

Que la resurrección del Señor haga llegar la luz a la amada Ucrania, especialmente a los que han sufrido la violencia del conflicto de los últimos meses. Que el país reencuentre la paz y la esperanza gracias al compromiso de todas las partes implicadas.

Pidamos paz y libertad para tantos hombres y mujeres sometidos a nuevas y antiguas formas de esclavitud por parte de personas y organizaciones criminales. Paz y libertad para las víctimas de los traficantes de droga, muchas veces aliados con los poderes que deberían defender la paz y la armonía en la familia humana. E imploremos la paz para este mundo sometido a los traficantes de armas, que se enriquecen con la sangre de hombres y mujeres.

Y que a los marginados, los presos, los pobres y los emigrantes, tan a menudo rechazados, maltratados y desechados; a los enfermos y los que sufren; a los niños, especialmente aquellos sometidos a la violencia; a cuantos hoy están de luto; y a todos los hombres y mujeres de buena voluntad, llegue la voz consoladora y curativa del Señor Jesús: «Paz a vosotros» (Lc 24,36). «No temáis, he resucitado y siempre estaré con vosotros» (cf. Misal Romano, Antífona de entrada del día de Pascua).

[00533-ES.03] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs, Feliz Páscoa!

Jesus Cristo ressuscitou!

O amor venceu o ódio, a vida venceu a morte, a luz afugentou as trevas!

Por nosso amor, Jesus Cristo despojou-Se da sua glória divina; esvaziou-Se a Si próprio, assumiu a forma de servo e humilhou-Se até à morte, e morte de cruz. Por isso, Deus O exaltou e fê-Lo Senhor do universo. Jesus é Senhor!

Com a sua morte e ressurreição, Jesus indica a todos o caminho da vida e da felicidade: este caminho é a humildade, que inclui a humilhação. Esta é a estrada que leva à glória. Somente quem se humilha pode caminhar para as «coisas do alto», para Deus (cf. Col 3, 1-4). O orgulhoso olha «de cima para baixo», o humilde olha «de baixo para cima».

Na manhã de Páscoa, informados pelas mulheres, Pedro e João correram até ao sepulcro e encontraram-no aberto e vazio. Então aproximaram-se e «inclinaram-se» para entrar no sepulcro. Para entrar no mistério, é preciso «inclinar-se», abaixar-se. Somente quem se abaixa compreende a glorificação de Jesus e pode segui-Lo na sua estrada.

A proposta do mundo é impor-se a todo o custo, competir, fazer-se valer… Mas os cristãos, pela graça de Cristo morto e ressuscitado, são os rebentos duma outra humanidade, em que se procura viver ao serviço uns dos outros, ser não arrogantes mas disponíveis e respeitadores.

Isto não é fraqueza, mas verdadeira força! Quem traz dentro de si a força de Deus, o seu amor e a sua justiça, não precisa de usar violência, mas fala e age com a força da verdade, da beleza e do amor.

Do Senhor ressuscitado imploramos hoje a graça de não cedermos ao orgulho que alimenta a violência e as guerras, mas termos a coragem humilde do perdão e da paz. A Jesus vitorioso pedimos que alivie os sofrimentos de tantos irmãos nossos perseguidos por causa do seu nome, bem como de todos aqueles que sofrem injustamente as consequências dos conflitos e das violências em curso, e que são tantas.

Pedimos paz, antes de tudo, para a amada Síria e o Iraque, para que cesse o fragor das armas e se restabeleça a boa convivência entre os diferentes grupos que compõem estes amados países. Que a comunidade internacional não permaneça inerte perante a imensa tragédia humanitária no interior destes países e o drama dos numerosos refugiados.

Imploramos paz para todos os habitantes da Terra Santa. Possa crescer entre israelitas e palestinenses a cultura do encontro e se retome o processo de paz a fim de pôr termo a tantos anos de sofrimentos e divisões.

Suplicamos paz para a Líbia a fim de que cesse o absurdo derramamento de sangue em curso e toda a bárbara violência, e aqueles que têm a peito o destino do país se esforcem por favorecer a reconciliação e construir uma sociedade fraterna que respeite a dignidade da pessoa. E almejamos que, também no Iémen, prevaleça uma vontade comum de pacificação a bem de toda a população.

Ao mesmo tempo, confiamos esperançosos ao Senhor, que é tão misericordioso, o acordo alcançado nestes dias em Lausanne, a fim de que seja um passo definitivo para um mundo mais seguro e fraterno.

Do Senhor Ressuscitado imploramos o dom da paz para a Nigéria, o Sudão do Sul e as várias regiões do Sudão e da República Democrática do Congo.

De todas as pessoas de boa vontade se eleve incessante oração por aqueles que perderam a vida – penso de modo particular aos jovens mortos na quinta-feira passada numa Universidade de Garissa, no Quénia -, por quantos foram raptados, por quem teve de abandonar a própria casa e os seus entes queridos.

A Ressurreição do Senhor leve luz à amada Ucrânia, sobretudo àqueles que sofreram as violências do conflito nos últimos meses. Possa o país reencontrar paz e esperança, graças ao empenho de todos as partes interessadas.

Paz e liberdade, pedimos para tantos homens e mulheres, sujeitos a formas novas e antigas de escravidão por parte de indivíduos e organizações criminosas. Paz e liberdade para as vítimas dos traficantes de droga, muitas vezes aliados com os poderes que deveriam defender a paz e a harmonia na família humana. E paz pedimos para este mundo sujeito aos traficantes de armas, que lucram com o sangue dos homens e das mulheres.

Aos marginalizados, aos encarcerados, aos pobres e aos migrantes que tantas vezes são rejeitados, maltratados e descartados; aos doentes e atribulados; às crianças, especialmente as vítimas de violência; a quantos estão hoje de luto; a todos os homens e mulheres de boa vontade chegue a voz consoladora e curativa do Senhor Jesus: «A paz esteja convosco!» (Lc 24, 36). «Não temais! Ressuscitei e estou convosco para sempre!» (cf. Missal Romano, Antífona de Entrada no dia de Páscoa).

[00533-PO.03] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

Drodzy bracia i siostry,

Jezus Chrystus zmartwychwstał!

Miłość pokonała nienawiść, życie zwyciężyło śmierć, światło rozproszyło ciemności!

Jezus Chrystus z miłości do nas, ogołocił się ze swej Boskiej chwały; ogołocił samego siebie, przyjął postać sługi i uniżył się aż do śmierci, i to śmierci krzyżowej. Dlatego też Bóg wywyższył Go i uczynił Panem wszechświata. Jezus jest Panem!

Przez swoją śmierć i zmartwychwstanie, Jezus wskazuje każdemu drogę życia i szczęścia: tą drogą jest pokora, która pociąga za sobą upokorzenie. To jest droga, która prowadzi do chwały. Tylko ten, kto się uniża, może przejść ku temu, „co w górze”, ku Bogu (por. Kol 3,1-4). Człowiek pyszny spogląda „z góry w dół”, pokorny spogląda „z niska ku temu, co w górze”.

W poranek wielkanocny, Piotr i Jan uprzedzeni przez kobiety, pobiegli do grobu i zastali go otwartym i pustym. Podeszli więc bliżej, pochylili się, aby wejść do grobowca. Aby wejść w tajemnicę trzeba się „pochylić”, uniżyć. Tylko ten, kto się uniża, pojmuje wyniesienie do chwały Jezusa i może pójść za Nim Jego drogą.

Świat proponuje narzucanie siebie za wszelką cenę, współzawodnictwo, docenienie siebie... Ale chrześcijanie, dzięki łasce Chrystusa, który umarł i zmartwychwstał są zaczynem innej ludzkości, w której staramy się żyć we wzajemnej służbie, nie być aroganckimi, lecz dyspozycyjnymi i szanującymi innych.

Nie jest to słabość, ale prawdziwa moc! Kto nosi w sobie moc Boga, Jego miłość i Jego sprawiedliwość, nie musi używać przemocy, lecz mówi i działa z siłą prawdy, piękna i miłości.

Zmartwychwstałego Pana prosimy dziś o łaskę, aby nie ulegać pysze, rodzącej przemoc i wojny, ale abyśmy mieli pokorną odwagę przebaczenia i pokoju. Zwycięskiego Jezusa prosimy, by ulżył cierpieniom tak wielu naszych braci prześladowanych z powodu Jego imienia, jak również tych wszystkich, którzy niesprawiedliwie znoszą konsekwencje konfliktów i aktów przemocy. Jest ich wiele!

Nade wszystko prosimy o pokój dla umiłowanej Syrii i Iraku, aby ustał szczęk broni i przywrócono dobre relacje między różnymi grupami, tworzących te umiłowane kraje. Niech wspólnota międzynarodowa nie pozostaje bierna w obliczu ogromnej tragedii humanitarnej w tych krajach i dramatu wielu uchodźców.

Błagamy o pokój dla wszystkich mieszkańców Ziemi Świętej. Oby rozwijała się między Izraelczykami a Palestyńczykami kultura spotkania i oby wznowiono proces pokojowy, tak aby położyć kres latom cierpień i podziałów.

Prosimy o pokój dla Libii, aby zakończył się trwający nadal absurdalny rozlew krwi i wszelka barbarzyńska przemoc, a ci, którym leży na sercu los kraju, by usiłowali promować pojednanie i budować społeczeństwo braterskie, szanujące godność osoby. Życzymy, aby także w Jemenie zwyciężyła wspólna wola pokoju dla dobra całej ludności.

Równocześnie, z nadzieją zawierzamy miłosiernemu Panu porozumienie zawarte w tych dniach w Lozannie, aby było decydującym krokiem w kierunku świata bardziej bezpiecznego i braterskiego.

Błagamy Zmartwychwstałego Pana o dar pokoju dla Nigerii, dla południowego Sudanu i dla różnych regionów Sudanu i Demokratycznej Republiki Konga. Niech wznosi się nieustanna modlitwa wszystkich ludzi dobrej woli za tych, którzy stracili życie – myślę tu szczególnie o młodych zabitych w miniony czwartek na Uniwersytecie Garissa w Kenii –, za tych, którzy zostali porwani, za tych, którzy musieli opuścić swoje domy i to, co kochali.

Niech Zmartwychwstanie Pana przyniesie światło ukochanej Ukrainie, zwłaszcza tym, którzy doznali przemocy podczas konfliktu w minionych miesiącach. Oby ten kraj odnalazł pokój i nadzieję dzięki zaangażowaniu wszystkich zainteresowanych stron.

Prosimy o pokój i wolność dla tak wielu mężczyzn i kobiet poddanych nowym i starym formom niewolnictwa przez osoby fizyczne i organizacje przestępcze. Pokój i wolność dla ofiar handlarzy narkotyków, często sprzymierzonych z przedstawicielami władz, którzy powinny bronić pokoju i harmonii w rodzinie ludzkiej. Prosimy też o pokój dla świata podporządkowanego handlarzom broni, którzy bogacą się na krwi mężczyzn i kobiet.

Niech do ludzi usuniętych na margines, więźniów, ubogich i imigrantów, którzy tak często są odrzucani, maltretowani i wyrzucani; do chorych i cierpiących; do dzieci, zwłaszcza tych, które doświadczają przemocy; do tych, którzy są dziś w żałobie; do wszystkich mężczyzn i kobiet dobrej woli dotrze pocieszający i uzdrawiający głos Pana Jezusa: „Pokój wam!” (Łk 24,36), „Nie lękajcie się, zmartwychwstałem i zawsze będę z wami!” (por. Mszał Rzymski, Antyfona na wejście w dzień Wielkanocy).

[00533-PL.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua araba

أيها الأخوة والأخوات الأعزاء، عيد قيامة مجيد!

يسوع المسيح قد قام!

المحبةُ قد غَلَبَتِ الحِقدَ، والحياةُ انتَصَرَت على الموت، والنّورُ طَرَدَ الظلمة!

لقد تَجرَّدَ يسوع المسيح مِن مجده الإلهي محبّةً بِنا، وأخلى ذاتَه مُتَّخِذًا صُورةَ العَبْدفَوضَعَ نَفْسَه وأَطاعَ حَتَّى المَوت مَوتِ الصَّليب.لِذلِك رَفَعَه اللهُ إِلى العُلى وجَعَله ربّ الكون. يسوع هو الرّب!

بموتِه وقيامتِه، يسوع يرشد الجميعَ إلى درب الحياة والسعادة: هذا الدرب هو التواضع الذي يتضمن الذل أيضًا. إنه الدرب الذي يؤدي إلى المجد. وحدَه مَن يتواضع يستطيعُ السعي إلى "الأُمورِ الَّتي في العُلى"، نحو الله (را. قول 3، 1 - 4). فالمتكبّرُ ينظرُ "من فوقِ إلى الأسفل" والمتواضعُ ينظرُ "من أسفلِ إلى العُلى".

أسرَعَ بطرسُ ويوحنا إلى القبرِ في صباحِ يومِ الفصح، بعد أن اعلمتهما النساء، ووَجداهُ مفتوحًا وفارغًا. فاقتربا "وانحنيا" ليدخلا إلى القبر. كي ندخل في السّر، ينبغي علينا أن ننحني، ونتواضع. وَحدَهُ مَن يتواضع يَفهَمُ تمجيدَ يسوع ويَستطيعُ أن يتبعه على دربه.

يدعونا العالمَ إلى فرضِ الذات بأي ثمن، إلى التنافس وإلى إظهار قدراتنا... ولكن المسيحيّين، بفضل نعمةِ المسيحِ المائتِ والقائمِ من بينِ الأموات، هم براعم بشرية جديدة، حيث نحاولُ أن نحيّا بها في خدمةِ بعضِنا البعض، وألا نكونَ مُتَكَبّرين بل مملوئين بالاستعداد وباحترام للآخرين.

هذاليس ضُعفا وإنما قوة حقّة! من يَحمِلُ في داخلِه قوّةَ الله ومحبّتَهُ وعدلَهُ، لا يحتاجُ ابدا للجوء للعُنفِ وإنما يتكلّمُ ويتصرّفُ بقوّةِ الحقيقةِ والجمالِ والمحبّة.

لِنَلتَمِسَ اليوم، من الربِّ القائمِ من بينِ الأموات، نعمةَ عَدَمِ الاستسلامِ للتكبّرِ الذي يُغذّي العنفَ والحربَ، بل أن تكونَ لنا الشجاعةُ المتواضعةُ للغفرانِ والسلام. لنطلب من يسوع المنتصرِ أن يخفف معاناةِ الكثيرِ من إخوتِنا الذين يُضطَهَدونَ من أجلِ اسمِهِ، وكذلك كلّ الذين يُعانون ظُلمًا من تَبَعاتِ العنفِ والنزاعاتِ الجارية. والذين ما أكثرهم!

نسألُ السلامَ أوّلًا من أجلِ الغالية سوريا والعراق، كي يتوقَّفَ دوي الأسلحةِ ويستقرَّ التعايشُ من جديدٍ بين مختلفِ الجماعاتِ التي تُكَوِّنُ هذين البدلين الحبيبين. وكي لا يبقى المجتمع الدولي مكتوف اليدين إزاء المأساة الإنسانية داخل هذين البلدين وإزاء مأساة اللاجئين الكثيرين.

نسأل السلامَ من أجلِ جميعِ سُكّانِ الأراضي المقدّسة، كي تَنمو بينَ الإسرائيليين والفلسطينيين ثقافةُ اللقاءِ وتُستَأنَفُ عمليّة السلام فتضعُ حدًّا لسنين عديدة من المعاناة والانقسامات.

نلتمسُ السلامَ من أجلِ ليبيا، كي يتوقّف سفك الدماء العبثي الجاري وكلّ عنف همجيّ، ليتعاون كل من يهتمّ لمصيرِ البلد في تعزيزِ المصالحةِ وبناء مجتمع أخويّ يَحترمُ كرامةَ الأشخاص. ونأمل أن تسود أيضًا في اليمن الرغبة المشتركة في إحلال السلام من أجل خير الشعب بأجمعه.

في الوقت عينه، نَعهَدُ إلى الربِّ الرحوم للغاية، بكلّ رجاء، التفاهمَ الذي تم التوصل إليه في لوزان في الأيام الأخيرة، كي يكونَ خطوةً نهائيّةً نحو عالمٍ أخوي أكثر أمنًا.

نَلتَمِس من الربّ القائمِ من بينِ الأموات عطيّة السلامِ من أجلِ نيجيريا، وجنوب السّودان ومناطق مختلفة من السّودان ومنجمهورية الكونغو الديمقراطية.

ليرفع جميع الأشخاص ذوي الإرادة الطيبة صلاة متواصلة من أجل الذين فَقَدوا الحياة - الذين قُتِلوا في جامعة غاريسّا في كينيا - والذين اختُطِفوا، والذين أُجبِروا على تركِ بيوتِهم وأملاكِهم.

لتَحمِل القيامةُ النورَ إلى أوكرانيا الحبيبة، وبالأخص إلى جميع الذين عانوا من عنفِ صراعِ الأشهر الأخيرة. وليجد البلدُ السلامَ والرجاءَ بفضلِ التزامِ كلّ الجهاتِ المعنية.

نسألُ السّلامَ والحرّيةَ من أجلِ الكثيرِ من الرجالِ والنساءِ الذين يَخضَعون للعبودية، في أشكالها الجديدة أو القديمة، من قِبَلِ أشخاصٍ ومنظماتٍ إجراميّة. نسأل السّلامَ والحرّية من أجلِ ضحايا تُجّارِ المُخدّراتِ الذين غالبًا ما يكونوا حُلَفاءَ السلطاتِ التي من واجِبِها الحِفاظَ على السّلامِ والانسجامِ في الأسرةِ البشريّة. نسألُ السّلامَ من أجلِ عالمِنا هذا الخاضعِ لتجّارِ الأسلحة، والذين يربحون من دم الرجال والنساء.

لِيَصِل صوتُ الرب المُعَزّي والشافي إلى المُهمَّشين والمَسجونين والفقراء واللاجئين الذين يُرفَضون في الكثير من الأحيان، وإلى من يعانون من سوء المعاملة والإهمال؛ إلى المرضى والمتألّمين؛ إلى الأطفال وبالأخص الذين يعانون من العنف؛ إلى المحزونين؛ إلى جميع الرجال والنساء ذوي الإرادة الصالحة: "السَّلامُ علَيكُم!" (لو 24، 36) "لا تخافوا، لقد قُمتُ من بينِ الأموات وسأكونُ معكم دائمًا!" (را. القداس اللاتيني، نشيد الدخول في عيد القيامة).

[00533-AR.02] [Testo originale: Italiano]

[B0243-XX.03]