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Synod14 - 8a Congregazione Generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale (9 ottobre 2014, pomeriggio), 10.10.2014


Sintesi in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua francese

Sintesi in lingua italiana

Ottava Congregazione generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale

Santo Padre: presente
Padri Sinodali: 181

Nel corso dell’ottava Congregazione generale, seguendo lo schema dell’Instrumentum laboris, il dibattito generale ha affrontato il tema de "La Chiesa e la famiglia di fronte alla sfida educativa (III parte, cap. 2) La sfida educativa in genere / L’educazione cristiana in situazioni familiari difficili".

Innanzitutto, è stata ribadita la vocazione alla vita come elemento fondante della famiglia; di qui, l’invito ai fedeli affinché approfondiscano la conoscenza dell’Enciclica di Paolo VI Humanae vitae, comprendendo così meglio anche il significato del ricorso ai metodi naturali di regolazione della fertilità e della non accettazione della contraccezione. Unione e procreazione – si è detto – non sono separate dall’atto coniugale. Ribadita, quindi, cin forza la condanna della manipolazione genetica e della crioconservazione degli embrioni.

Da più parti, inoltre, è stata evidenziata la tendenza di alcuni Paesi ed organizzazioni del mondo occidentale di presentare, in particolare nel contesto dell’Africa, alcuni concetti (tra cui l’aborto e le unioni omosessuali), come "diritti umani", legando gli aiuti economici e forti campagne di pressione alla recezione di tali concetti. A tal proposito, è stato anche evidenziato che l’espressione "diritti alla salute sessuale e riproduttiva" non ha, nell’ambito del diritto internazionale, una definizione precisa, finendo per racchiudere in sé principi in contraddizione tra loro, come la condanna dell’aborto forzato e la promozione dell’aborto sicuro, oppure la tutela della maternità e la promozione della contraccezione. Pur se privi di valore vincolante, tuttavia la promozione di tali "diritti" rappresenta un rischio, perché può influenzare l’interpretazione di altre norme, in particolare nel campo della lotta contro la discriminazione della donna.

Si è tornati, poi, a ribadire l’importanza di una adeguata preparazione al matrimonio, poiché la sua celebrazione sembra ridursi sempre più alla dimensione sociale e giuridica, invece che religiosa e spirituale. Il percorso preparatorio – è stato notato – spesso viene percepito dai nubendi come un’imposizione, un compito da assolvere senza convincimento e risulta essere troppo breve. Poiché, invece, il matrimonio è una vocazione per la vita, la sua preparazione dovrebbe essere lunga ed approfondita, come avviene per la vita religiosa. E’ stata anche evidenziata, nei nubendi, una frequente mancanza di consapevolezza del valore sacramentale del vincolo matrimoniale. Tanto che la celebrazione del rito matrimoniale, è stato detto, non è automaticamente la celebrazione del sacramento matrimoniale.

Riguardo allo snellimento delle procedure per i processi di verifica della nullità matrimoniale, è stata ricordata la Commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico, istituita dal Santo Padre Francesco in data 20 settembre 2014, ed è stato poi auspicato il raggiungimento di una procedura più semplice, purché una ed unica per tutta la Chiesa. Sulla doppia sentenza conforme conseguente all’obbligatorietà dell’appello, inoltre, ci si è chiesti se sia possibile ipotizzare di lasciare al discernimento del vescovo la determinazione di ricorrere o meno in appello. Al contempo, si è auspicata una maggiore presenza di giudici laici opportunamente preparati, in particolare anche donne, nei Tribunali ecclesiastici.

Quindi, si è insistito sulla necessità che anche i sacerdoti siano ben preparati sulla pastorale del matrimonio e della famiglia e possano utilizzare anche le omelie come ad un momento privilegiato ed efficace per annunciare ai fedeli il Vangelo della famiglia. C’è bisogno, si è detto, di formazione e informazione, perché la santità spirituale del sacerdote, la sua creatività ed il suo rapporto diretto con le famiglie sono particolarmente apprezzati dai fedeli.

Ancora: si è riflettuto sul rapporto tra migrazioni e famiglia, ribadendo che il nucleo familiare è un diritto fondamentale da riconoscere per ogni migrante ed esortando le politiche migratorie internazionali a tutelare il diritto all’unità familiare. Per i migranti – si è detto – la famiglia è elemento essenziale per l’integrazione nei Paesi di destinazione.

Durante l’ora dedicata al dibattito libero - tra le 18.00 e le 19.00 - sono emersi, in particolare, tre temi: riguardo ai divorziati risposati, è stata evidenziata la necessità di un percorso penitenziale, accompagnato anche da una riflessione sui divorziati rimasti soli, che spesso soffrono in silenzio, ai margini della vita sociale. In secondo luogo, si è sottolineato il bisogno di tutelare i figli di coniugi divorziati dalle ricadute psicologiche del divorzio su di loro. In quest’ambito, è stato ricordato che un’adeguata pastorale dei bambini spesso può riavvicinare i loro genitori alla Chiesa.

In terzo luogo, è stata richiamata l’importanza del rapporto tra la famiglia e l’educazione dei figli, con particolare riferimento al diritto dei genitori di scegliere il progetto educativo più adatto per i loro figli, così che questi ultimi possano ricevere un’educazione di qualità.

Infine, il Segretario generale del Sinodo, card. Lorenzo Baldisseri, ha reso noto che, nel corso delle otto Congregazioni generali, gli interventi dei Padri Sinodali sono stati in totale 180, a cui sono da aggiungere gli 80 avvenuti nelle ore di dibattito libero.

[03031-01.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Eighth General Congregation: unofficial Summary of the general debate

Holy Father: present
Synod Fathers: 181

During the eighth general Congregation, following the agenda of the Instrumentum Laboris, the general debate focused on the theme "The Church and the Family in the Challenge of Upbringing (Part III, Chapter 2). The Challenge of Upbringing in General / Christian Education in Difficult Family Situations".

Firstly, the vocation of life as a basic element of the family was emphasised; this led to an invitation to the faithful to deepen their knowledge of Paul VI’s Encyclica, Humanae Vitae, thus better understanding the meaning of the use of natural methods of fertility control and the non-acceptance of contraception. Union and procreation, it was said, are not separate from the conjugal act. The condemnation of genetic manipulation and cryopreservation of embryos was therefore reiterated forcefully.

From various quarters there emerged the tendency of several states and organisations based in the Western world to present, especially in the context of Africa, various concepts (including abortion and homosexual unions) as "human rights", linked to economic aid and strong pressure campaigns for the promotion of such concepts. In this respect, it was highlighted that the expression "rights to sexual and reproductive health" does not have a precise definition in international law and ends up encompassing mutually contradictory principles such as the condemnation of forced abortion and the promotion of safe abortion, or the protection of maternity and the promotion of contraception. Also without any binding value, the promotion of such "rights" represents a risk, as it may influence the interpretation of other norms, especially in combating discrimination against women.

The Assembly reiterated the importance of adequate preparation for marriage, as its celebration seems to be increasingly reduced to the social and legal status, rather than a religious and spiritual bond. The preparatory course, it was noted, is often perceived by couples as an imposition, a task to complete without conviction, and as a result it is too brief. Since marriage is a vocation for life, preparation for it should be long and detailed, as in the case of preparation for religious life. It was also shown that, among couples, there is a frequent lack of awareness of the sacramental value of the marriage bond, so much so that the celebration of the marriage rite, it was said, is not automatically the celebration of the marriage sacrament.

With regard to the streamlining of procedures for the process of verifying matrimonial nullity, it was recalled that a special study Commission for the reform of the canonical marriage nullification process was instituted by the Holy Father Francis on 20 September 2014, and the hope was expressed that it will enable a simpler procedure to be put into effect, which must however be single and uniform for all the Church. Furthermore, with regard to the double confirming sentences consequent to mandatory appeal, it was asked whether the possibility had been raised of leaving the decision of recourse to appeal to the discretion of the bishop. At the same time, the hope was expressed that there would be a greater presence of suitably prepared lay judges, women in particular.

The Assembly went on to insist on the importance of good preparation for priests in relation to the pastoral care of marriage and the family, and remarked that homilies can be used as a special and effective moment for proclaiming the Gospel of the family to the faithful. It was commented that there is a need for formation and information, as the spiritual holiness of the priest, his creativity and his direct relationship with families are particularly appreciated by the faithful.

There were further reflections on the relationship between migration and family, in which it was reiterated that the family unit is a fundamental right to be accorded to every migrant, and the importance of protection for the right to family unity through international migratory policies was emphasised. It was said that the family is an essential element for the integration of migrants in host countries.

During the hour dedicated to free discussion – between 6 and 7 p.m. – three themes emerged in particular: with regard to divorced and remarried persons, the need for a penitential path was highlighted, to be accompanied by reflection on the case of divorced persons who remain alone and suffer in silence, at the margins of social life. Secondly, mention was made of the need to protect the children of divorced couples from suffering the psychological affects of their parents’ divorce. In this respect, it was recalled that adequate pastoral care of children often causes their parents to draw closer to the Church.

Thirdly, the importance of the relationship between the family and the education of children was affirmed, with particular reference to parents’ right to choose the most suitable educational plan for their children, so that they may receive a quality education.

Finally, the Secretary General of the Synod, Cardinal Lorenzo Baldisseri, announced that during the eight general Congregations, there had been a total of 180 interventions from the Synod Fathers, with the addition of 80 more during the hours of open debate.

[03031-02.01] [Original text: Italian - working translation]

Traduzione in lingua spagnola

Octava congregación general: Síntesis no oficial del debate

Santo Padre: presente
Padres sinodales: 181

Durante la Octava Congregación General, siguiendo el esquema del Instrumentum laboris, la discusión trató el tema "La Iglesia y la familia frente al desafío educativo (parte III, cap. 2) El desafío educativo en general / La educación cristiana en situaciones familiares difíciles".

En primer lugar, se reiteró la vocación a la vida como elemento fundamental de la familia; de ahí la invitación a los fieles a profundizar en el conocimiento de la encíclica de Pablo VI Humanae Vitae también para comprender mejor la importancia de la utilización de los métodos naturales de regulación de la fertilidad y de la no aceptación de la anticoncepción. Unión y procreación - se dijo - no están separadas del acto conyugal. Por lo tanto se reafirmó con decisión, la condena de la manipulación genética y la crioconservación de embriones.

Diversas voces pusieron de manifiesto la tendencia de algunos países y organizaciones en el mundo occidental de presentar, en particular en el contexto de África, algunos conceptos (incluyendo aborto y uniones del mismo sexo), como "derechos humanos" vinculando la ayuda económica y fuertes campañas de presión a la recepción de los mismos. En este sentido, también se evidenció que la expresión "derechos a la salud sexual y reproductiva" no tiene, en el marco del derecho internacional, una definición precisa y que puede terminar por abarcar principios que se contradicen entre sí, como la condena del aborto forzado y la promoción de aborto seguro, o la defensa de la maternidad y la promoción de la anticoncepción. Si bien carezcan de valor vinculante, la promoción de tales "derechos" supone un riesgo, porque puede influenciar la interpretación de otras normas, en particular en el ámbito de la lucha contra la discriminación de la mujer.

Se hizo de nuevo hincapié en la importancia de una adecuada preparación para el matrimonio, ya que su celebración parece reducirse cada vez más a la dimensión social y jurídica dejando en segundo lugar la religiosa y espiritual. También se dijo que a menudo los novios perciben el curso de preparación como una imposición, una tarea que hay que cumplir sin convicción y, que además es demasiado corto. Dado que, sin embargo, el matrimonio es una vocación para la vida, su preparación debe ser larga y detallada, como en el caso de la vida religiosa. Se habló también de que los novios adolecen con frecuencia de una escasez de conocimiento del valor sacramental del matrimonio. Tanto es así que la celebración del rito matrimonial –se apuntó- no es automáticamente la celebración del sacramento del matrimonio.

En cuanto a la simplificación de los procedimientos de los procesos de verificación de la nulidad del matrimonio se mencionó la Comisión Especial de Estudio para la reforma del proceso matrimonial canónico, instituida por el Santo Padre Francisco el 20 de septiembre de 2014. Se espera en un procedimiento más sencillo siempre que sea uno y único para toda la Iglesia. Por otra parte sobre la doble sentencia conforme consiguiente a la apelación obligatoria surgió la pregunta de si era posible dejar al discernimiento del obispo la determinación de apelar o no. Al mismo tiempo, se insistió en la necesidad de una mayor presencia de jueces laicos debidamente preparados, en particular de mujeres, en los tribunales eclesiásticos.

Después se reiteró la importancia de que también los sacerdotes estén bien preparados para la pastoral del matrimonio y la familia, y de que utilicen las homilías como un momento especial y eficaz para anunciar a los fieles el Evangelio de la familia. Hacen falta, se dijo, formación e información, porque la santidad espiritual del sacerdote, su creatividad y su relación directa con las familias son particularmente apreciadas por los fieles.

Una vez más se reflexionó sobre la relación entre emigración y familia, insistiendo en que la familia es un derecho fundamental que cada emigrante debe ver reconocido y se exhortó a los responsables de las políticas internacionales de emigración a proteger el derecho a la unidad familiar porque para los emigrantes la familia es un elemento esencial para la integración en los países de destino.

Durante la hora dedicada al debate libre - entre las 18.00 y las 19.00 horas – surgieron , en particular, tres temas: respecto a los divorciados que se han vuelto a casar, se puso de relieve la necesidad de un camino de penitencia, que esté acompañado de una reflexión sobre los divorciados que se han quedado solos porque a menudo sufren en silencio y están marginados de la vida social. En segundo lugar, se señaló la necesidad de proteger a los hijos de los cónyuges divorciados de las repercusiones psicológicas que el divorcio pueda tener sobre ellos. En este contexto, se señaló que a menudo una adecuada pastoral de los niños hace que sus padres se acerquen de nuevo a la Iglesia.

En tercer lugar se habló de la importancia de la relación entre la familia y la educación de los niños, con particular referencia al derecho de los padres a elegir el programa educativo más adecuado para que sus hijos puedan recibir una educación de calidad.

Por último, el Secretario General del Sínodo, el cardenal Lorenzo Baldisseri, anunció que en el transcurso de las ocho congregaciones generales, las intervenciones de los Padres sinodales fueron un total de 180, a los que hay que sumar las 80 durante las horas de debate libre.

[03031-04.01] [Texto original: Italiano - Traducción no oficial]

Traduzione in lingua francese

Huitième Congrégation générale du Synode: Résumé non official du débat général

Saint Père: présent
Pères synodaux: 181

Cette session a prolongé hier après-midi de débat général autour des sujets suivants: L'Eglise et la famille face au défi éducatif, le défi éducatif en général et l'éducation chrétienne dans les situations familiales difficiles.

Après avoir souligné que la vocation à la vie est l'élément fondant de la famille, les pères sont tombés d'accord pour recommander aux fidèles d'approfondir l'encyclique Humanae Vitae de Paul VI, notamment le recours au méthodes naturelles de régulation de la fertilité et le rejet de la contraception. La procréation ne saurait être distincte de l'acte conjugal, et toute manipulation génétique, y compris la cryo-conservation des embryons, est absolument condamnée.

On a critiqué les pays occidentaux et les organisations internationales qui, en Afrique notamment, présentent l'avortement et l'union homosexuelle comme des droits, et conditionnent avec insistance leur aide à leur acceptation. D'autant que le droit à la santé sexuelle et reproductive n'a même pas de définition précise en droit international. On mêle ainsi des principes contradictoires comme la condamnation de l'avortement forcé et la recommandation de l'avortement sécurisé, ou comme la protection de la maternité et celle de la contraception. Même sans force de loi, ces soi disant droits constituent un risque dans la mesure où ils déforment l'interprétation d'autres principes comme la lutte contre la discrimination féminine.

Il a de nouveau été question d'un préparation au mariage renforcée qui combatte la seule vision sociale et juridique des noces au profit de leur dimension religieuse et spirituelle. La préparation est trop souvent perçu comme un bref parcours à effectuer sans véritable conviction. Etant une vocation à la vie, le mariage doit être plus soigneusement préparé, à l'instar de la vocation religieuse. Les futurs époux n'ont souvent pas conscience du caractère sacramental du mariage, au point de le réduire à sa célébration.

Confirmant la nécessité d'alléger les procédures en nullité, à laquelle va travailler la commission spécifique nommée en septembre dernier, on a exprimé le voeu que la simplification canonique soit la même pour toute l'Eglise. Et à propos de l'obligation de l'appel conforme à la première sentence, on a avancé l'hypothèse de laisser à l'évêque diocésain juge du recours. Les laïcs et notamment des femmes doivent être plus nombreux au sein des tribunaux ecclésiastiques.

Comme eux, les prêtres doivent être mieux formés et bien préparés à la pastorale matrimoniale, en particulier par le biais de l'homélie. Le prêtre doit aussi être informé, car sa santé spirituelle et sa sincérité de rapport sont très appréciés par les fidèles.

Il a ensuite été question de la famille migrante à laquelle il faut assurer son droit fondamental à l'unité, au moyen de politiques migratoires internationales qui ne prennent pas seulement la défense du simple individu. Pour les migrants, la famille constitue un élément essentiel d'intégration dans les pays d'accueil.

Le débat libre est revenu la question des divorcés remariés et en particulier sur la nécessité d'élaborer un parcours pénitentiel comprenant une réflexion sur les anciens conjoints abandonnés, souvent socialement isolés et souffrant en silence. Mais aussi sur la nécessité de prendre en charge les enfants de ces couples, sujets à des retombées psychologiques découlant de la séparation de leurs parents.

Une pastorale spécifique permettrait parfois de rapprocher les parents de l'Eglise. Ceci dit l'éducation des enfants comprend le droit de la famille à choisir le projet éducatif qu'ils souhaitent.

Le Secrétaire général a précisé que 180 pères ont pris la parole au cours des huit congrégations générales, et 80 durant les heures de débat libre.

[03031-03.01] [Texte original: Italien - version de travail]

[B0742-XX.01]