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Synod14 - 7a Congregazione generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale (9 ottobre 2014, mattina), 09.10.2014


Sintesi in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua francese

Sintesi in lingua italiana

Settima Congregazione generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale

Santo Padre: presente
Padri Sinodali: 184

La settima Congregazione generale è stata suddivisa in due momenti: il primo ha visto un ulteriore proseguimento del dibattito generale sul tema del pomeriggio precedente, ovvero "Le situazioni pastorali difficili (II parte, cap. 3). Situazioni familiari/Circa le unioni tra persone dello stesso sesso". Il secondo momento, invece, ha affrontato l’argomento successivo, ossia "Le sfide pastorali circa l’apertura alla vita".

Nella prima parte, dunque, si è tornati a riflettere sulla questione dell’accesso al sacramento dell’Eucaristia per i divorziati risposati. Innanzitutto, è stata ribadita l’indissolubilità del matrimonio, senza compromessi, basata sul fatto che il vincolo sacramentale è una realtà oggettiva, opera di Cristo nella Chiesa. Tale valore va difeso e curato con una adeguata catechesi prematrimoniale, affinché i nubendi siano pienamente consapevoli del carattere sacramentale del vincolo e della sua natura vocazionale. E’ opportuno, inoltre, un accompagnamento pastorale per le coppie anche dopo le nozze.

Allo stesso tempo, è stato detto che bisogna guardare ai singoli casi, alle situazioni concrete anche di grande sofferenza, distinguendo, ad esempio, tra chi ha abbandonato il coniuge e chi è stato abbandonato. Il problema c’è – si è ripetuto varie volte in Aula – e la Chiesa non lo trascura. La pastorale non deve essere esclusiva, del "tutto o niente", ma misericordiosa, perché il mistero della Chiesa è un mistero di consolazione.

E’ stato comunque ricordato che per i divorziati risposati il fatto di non potersi accostare all’Eucaristia non significa assolutamente che non siano membri della comunità ecclesiale, anzi, si è invitato a riconsiderare che esistono diverse responsabilità che essi possono esercitare. Inoltre, è stata sottolineata anche la necessità di semplificare e accelerare i procedimenti per la dichiarazione di nullità matrimoniale.

Circa il concubinato in certe regioni si è rilevato che spesso è dovuto a motivi economici e sociali e non ad una sorta di rifiuto degli insegnamenti della Chiesa. Spesso, inoltre, queste e altre situazioni di unioni di fatto sono vissute conservando il desiderio della vita cristiana, e quindi necessitano di una pastorale adeguata. Parimenti, ribadendo l’impossibilità di riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso, è stato comunque sottolineato il bisogno di un approccio rispettoso e non discriminante nei confronti degli omosessuali.

Ulteriori riflessioni si sono soffermate sulla questione dei matrimoni misti, evidenziando che, oltre alle difficoltà, è bene guardare anche alla possibilità, che essi offrono, di testimoniare l’armonia ed il dialogo interreligioso. Affrontato poi, nuovamente, il tema del linguaggio affinché la Chiesa riesca a coinvolgere credenti e non credenti, e tutte le persone di buona volontà per individuare modelli di vita familiare che favoriscano lo sviluppo integrale della persona umana ed il benessere della società. Il suggerimento – si è detto – è quello di parlare di famiglia con una "grammatica della semplicità" che arrivi ai cuori dei fedeli.

Nella seconda parte della Congregazione, è stato affrontato anche il tema della paternità responsabile, ribadendo che il dono della vita (così come la virtù della castità) sono valori fondanti del matrimonio cristiano e sottolineando la gravità di un crimine come l’aborto. Allo stesso tempo, sono stati evidenziati i tanti drammi che vivono molte famiglie, ad esempio in certi contesti asiatico, dove si verificano casi di infanticidio, violenza sulle donne, traffico degli esseri umani. E’ stata, perciò, sottolineata la necessità di dare risalto al concetto di giustizia tra le virtù fondanti della famiglia.

Quindi, il dibattito ha affrontato la questione della responsabilità dei genitori nell’educare i figli alla fede e agli insegnamenti che essa offre: tale responsabilità è primordiale – si è detto – ed è importante porvi la giusta attenzione. Tra l’altro, è stato notato come la pastorale dei bambini possa creare un punto di contatto con le famiglie che si trovano in situazioni difficili.

A proposito di bambini, è stato sottolineato l’impatto negativo della contraccezione sulla società, che ha comportato l’abbassamento della natalità. Di fronte a tale scenario – si è detto – i cattolici non devono restare in silenzio, bensì devono portare un messaggio di speranza: i bambini sono importanti, donano vita e gioia ai loro genitori e rafforzano la fede e le pratiche religiose.

Infine, si è tornati a parlare del ruolo essenziale dei laici nell’apostolato della famiglia e nella sua evangelizzazione, così come dei movimenti laicali che possono accompagnare i nuclei familiari in difficoltà.

[03029-01.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Seventh General Congregation: unofficial Summary of the general debate

Holy Father: present
Synod Fathers: 184

The seventh general Congregation was divided into two phases: the first consisting of further general debate on the theme of the previous afternoon, "Difficult Pastoral Situations" (Part II, Chapter 3. Situations in Families / Concerning Unions of Persons of the Same Sex", and the second regarding the subsequent issue, "The Pastoral Challenges concerning an Openness to Life".

In the first part, therefore, the Assembly continued its reflection on the matter of access to the sacrament of the Eucharist for divorced and remarried persons. Firstly, it re-emphasised the indissoluble nature of marriage, without compromise, based on the fact that the sacramental bond is an objective reality, the work of Christ in the Church. Such a value must be defended and cared for through adequate pre-matrimonial catechesis, so that engaged couples are fully aware of the sacramental character of the bond and its vocational nature. Pastoral accompaniment for couples following marriage would also be useful.

At the same time, it was said that it is necessary to look at individual cases and real-life situations, even those involving great suffering, distinguishing for example between those who abandon their spouse and those who are abandoned. The problem exists – this was repeated several times in the Assembly – and the Church does not neglect it. Pastoral care must not be exclusive, of an "all or nothing" type but must instead be merciful, as the mystery of the Church is a mystery of consolation.

It was in any case recalled that for divorced and remarried persons, the fact of not having access to the Eucharist does not mean that they are not members of the ecclesial community; on the contrary, it is to be taken into consideration that there exist various responsibilities that may be exercised. Furthermore, the need to simplify and speed up the procedures for the declaration of marriage nullity was underlined.

With regard to cohabitation in certain regions, it was shown that this is often due to economic and social factors and not a form of refusal of the teachings of the Church. Often, moreover, these and other types of de facto unions are lived while conserving the wish for a Christian life, and therefore require suitable pastoral care. Similarly, while emphasising the impossibility of recognising same sex marriage, the need for a respectful and non-discriminatory approach with regard to homosexuals was in any case underlined.

Further attention was paid to the matter of mixed marriages, demonstrating that in spite of the difficulties that may be encountered, it is useful to look also at the possibilities they offer as witness to harmony and interreligious dialogue. The Assembly then returned to theme of language, so that the Church may involve believers, non-believers and all persons of good will to identify models of family life that promote the full development of the human person and societal wellbeing. It was suggested that the family should be spoken of using a "grammar of simplicity" that reaches the heart of the faithful.

In the second part of the Congregation, the theme of responsible parenthood was considered, emphasising that the gift of life (and the virtue of chastity) are basic values in Christian marriage, and underlining the seriousness of the crime of abortion. At the same time, mention was made of the numerous crises experienced by many families, for instance in certain Asian contexts, such as infanticide, violence towards women and human trafficking. The need to highlight the concept of justice among the fundamental virtues of the family was underlined.

The debate turned to the issue of the responsibility of parents in educating their children in faith and in the teachings it offers: such responsibility is primordial, it was said, and it is important to pay it suitable attention. It was also noted that the pastoral care of children can create a point of contact with families who find themselves in difficult situations.

With regard to children, the negative impact of contraception on society and resulting decline in the birth rate was underlined. It was remarked that Catholics should not remain silent in relation to this issue, but should instead bring a message of hope: children are important, they bring life and joy to their parents, and they reinforce faith and religious practices.

Finally, attention turned to the essential role of the laity in the apostolate of the family and in its evangelisation, as well as lay movements able to accompany families in difficulty.

[03029-02.01] [Original text: Italian - working translation]

Traduzione in lingua spagnola

Séptima congregación general: Síntesis no oficial del debate

Santo Padre: presente
Padres sinodales: 184

La Séptima Congregación General se ha dividido en dos fases: en la primera ha proseguido el debate general sobre el tema de la tarde anterior, es decir "Las situaciones pastorales difíciles (Parte II, cap. 3). Situaciones familiares / Acerca de las uniones entre personas del mismo sexo". En la segunda se ha tratado el argumento sucesivo: "Los desafíos pastorales acerca de la apertura a la vida".

Por lo tanto en la primera parte, se ha vuelto a reflexionar sobre la cuestión del acceso al sacramento de la Eucaristía para los divorciados que se han vuelto a casar. Ante todo se ha reafirmado la indisolubilidad del matrimonio, sin compromisos, basada en el hecho de que el vínculo sacramental es una realidad objetiva, obra de Cristo en la Iglesia. Este valor debe ser defendido y tratado con una catequesis prematrimonial adecuada para que los novios sean plenamente conscientes del carácter sacramental del vínculo y de la naturaleza de su vocación. Sería además oportuno acompañar pastoralmente a las parejas después de la boda.

Al mismo tiempo, se ha insistido en que se deben considerar los casos individuales, las situaciones concretas - algunas de gran sufrimiento -, distinguiendo, por ejemplo, entre las personas que han abandonado a su cónyuge y las que ha sido abandonadas. El problema existe - se ha repetido varias veces en el Aula - y la Iglesia no lo deja de lado. La pastoral no debe ser exclusiva, "o todo o nada", sino misericordiosa, porque el misterio de la Iglesia es un misterio de consuelo.

Se ha recordado, sin embargo, que para los divorciados que se han vuelto a casar el hecho de no poder acercarse a la Eucaristía, no significa que no son miembros de la comunidad eclesial. Al contrario, se ha invitado a reconsiderar que hay varias responsabilidades que pueden ejercer. También se ha hecho hincapié en la necesidad de simplificar y acelerar los procedimientos para la declaración de nulidad matrimonial.

Acerca del concubinato en algunas regiones se ha constatado que con frecuencia se debe a razones económicas y sociales, y no a una especie de rechazo de las enseñanzas de la Iglesia. A menudo, también, estas y otras situaciones de uniones de hecho se viven conservando el deseo de una vida cristiana y por lo tanto requieren una atención pastoral adecuada. Del mismo modo, reiterando la imposibilidad de reconocer el matrimonio entre personas del mismo sexo, se ha subrayado la necesidad de un enfoque respetuoso y que no discrimine a los homosexuales.

Se ha seguido hablando de la cuestión de los matrimonios mixtos, señalando que, además de las dificultades, es bueno tener en cuenta también la posibilidad, que estos ofrecen, de testimoniar la armonía y el diálogo interreligioso. Se ha afrontando, de nuevo, el tema del lenguaje para que la Iglesia sea capaz de involucrar a creyentes y no creyentes, y a todas las personas de buena voluntad en individuar patrones de vida familiar que promuevan el desarrollo integral de la persona y el bienestar de la sociedad. La propuesta - se ha dicho - es hablar de la familia con una "gramática simple" que llegue a los corazones de los fieles.

En la segunda parte de la congregación, también se ha abordado el tema de la paternidad responsable, reiterando que el don de la vida (así como la virtud de la castidad) son valores fundamentales del matrimonio cristiano y se ha subrayado la gravedad de un crimen como el aborto. Al mismo tiempo, se han recordado las muchas tragedias que viven tantas familias; por ejemplo en algunos contextos asiáticos, donde se dan casos de infanticidio, violencia contra las mujeres o trata de seres humanos. Se ha destacado, por lo tanto, la necesidad de enfatizar el concepto de justicia entre las virtudes fundamentales de la familia.

Después se ha tratado la cuestión de la responsabilidad de los padres en la educación de sus hijos en la fe y en sus enseñanzas. Esa responsabilidad es primordial - se ha dicho - y es importante prestarle la debida atención. Entre otras cosas, se ha observado que la atención pastoral de los niños puede crear un punto de contacto con las familias que se encuentran en situaciones difíciles. A propósito de los niños, se ha subrayado el negativo impacto de los anticonceptivos en la sociedad, que ha dado lugar a una disminución de la tasa de natalidad. Frente a tal escenario - se ha dicho - los católicos no deben permanecer en silencio, sino dar un mensaje de esperanza: los niños son importantes, aportan vida y alegría a sus padres y fortalecen la fe y las prácticas religiosas.

Por último, se ha vuelto a tratar el papel fundamental de los laicos en el apostolado de la familia y en su evangelización, así como el de los movimientos laicos que pueden acompañar a los núcleos familiares en dificultad.

[03029-04.01] [Texto original: Italiano - Traducción no oficial]

Traduzione in lingua francese

Septième Congrégation générale du Synode: Résumé non official du débat général

Saint Père: présent
Pères synodaux: 184

Cette session s'est déroulée en deux parties, d'abord la poursuite du débat général d'hier après-midi (sur les situations pastorales difficiles, en l'occurrence familiales, et les unions entre personnes de même sexe), puis le débat consacré aux défis pastoraux concernant l'ouverture à la vie.

Il a de nouveau été question de l'accès à la communion pour les divorcés remariés. L'indissolubilité du mariage a nettement été réaffirmée car le lien sacramental est une réalité objective, l'oeuvre du Christ dans l'Eglise. Ce point doit être défendu et traité au moyen d'une catéchèse pré-matrimoniale adaptée, de manière à ce que les futurs époux soit pleinement conscients du caractère sacramental de leur union et de sa nature vocationnelle. Un accompagnement pastoral devra accompagner les couples après leur mariage.

Mais il convient d'envisager les cas concrets un à un, en distinguant par exemple qui a été abandonné de qui a abandonné. Ne pouvant négliger cela, l'Eglise ne doit pas appliquer une pastorale du tout ou rien, mais être miséricordieuse. Le mystère de l'Eglise est un mystère de consolation.

Ne pas être autorisés à communier ne signifie pas pour les remariés ne plus être membres de la communauté. On doit prendre en considération les responsabilités qu'ils pourraient y exercer. Il faut en tout cas simplifier et accélérer les procédures de nullité.

Dans certaines régions du monde, le concubinat est souvent causé par des motifs socio-économiques, non par un rejet des enseignements de l'Eglise. D'autres types d'union de fait n'abandonnent pas l'objectif d'une vie chrétienne. Là encore, une pastorale spécifique est nécessaire. Etant dans l'impossibilité de reconnaître le mariage entre personnes du même sexe, l'Eglise peut toutefois développer une approche respectueuse et non discriminatoire.

A propos encore des mariages mixtes, il faut regarder au-delà des difficultés pour percevoir leur pouvoir de témoignage harmonieux au niveau du dialogue inter-religieux. On a redit la nécessité d'un nouveau langage qui permette à l'Eglise d'impliquer ensemble croyants et non croyants en vue d'identifier des modèles familiaux permettant le développement des individus et le bien-être de la société. Il faut parler avec une simplicité qui porte au coeur des gens.

La seconde partie de la session a traité de la paternité responsable et réaffirmé que le don de la vie comme la chasteté sont des valeurs fondant le mariage chrétien, qui se dressent face au crime de l'avortement. Envisageant la situation, principalement asiatique, dans laquelle nombre de familles sont confrontées à l'infanticide, au viol des femmes et au trafic des êtres humains, on a rappelé la nécessité de mettre en exergue la justice comme vertu fondamentale du foyer.

Puis le débat a touché à la responsabilité d'éducateurs que détiennent les parents. Il faut être particulièrement attentifs au volet éducation des enfants à la foi, d'autant que la pastorale de l'enfance peut créer un lien avec des familles en crise.

La contraception a bel et bien un impact négatif sur la société, à commencer par son effet sur l'effondrement de la natalité. Face au phénomène, les catholiques ne sauraient être passifs. Ils doivent diffuser un message d'espérance en expliquant que les enfants sont une bénédiction pour leurs parents, dont ils renforcent la foi et la pratique religieuse.

En dernier lieu, on a redit combien le rôle des laïcs, et notamment des mouvements, est indispensable dans l'apostolat de la famille, l'accompagnement des couples et l'évangélisation de la société.

[03029-03.01] [Texte original: Italien - version de travail]

[B0737-XX.02]