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Synod14 - 5a Congregazione generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale (8 ottobre 2014, mattina), 08.10.2014


Sintesi in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua francese

Sintesi in lingua italiana

Quinta Congregazione generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale

Santo Padre: assente (Udienza generale)
Padri Sinodali: 182

Nella quinta Congregazione generale, il dibattito generale è proseguito sui temi previsti dall’Instrumentum laboris: "Le sfide pastorali sulla famiglia (II parte, cap. 2). La crisi della fede e la vita familiare/ Situazioni critiche interne alla famiglia. Pressioni esterne alla famiglia/Alcune situazioni particolari".

Innanzitutto, il dibattito si è soffermato sulla Chiesa del Medioriente e dell’Africa del Nord: entrambe vivono in contesti politici, economici e religiosi difficili, con gravi ripercussioni sulle famiglie. Là dove, infatti, le leggi impediscono le riunificazioni familiari, la povertà spinge alla migrazione, dove vi è fondamentalismo religioso e i cristiani non hanno parità di diritti con i cittadini musulmani, si pongono spesso difficili problemi per le famiglie che risultano da matrimoni misti.

In questi contesti, infatti, sono presenti ed in aumento i casi di matrimoni interreligiosi, i così detti "matrimoni misti". La sfida della Chiesa, allora – si è detto – è quella di capire quale catechesi si può offrire ai figli nati da tale unioni e come si possa rispondere all’incognita di quei cattolici che, uniti in matrimonio misto, vogliono continuare a praticare la loro fede. Tali coniugi – si è detto – non possono essere trascurati e la Chiesa deve continuare ad occuparsi di loro. Un’ulteriore sfida è rappresentata anche da quei cristiani che si convertono all’Islam per sposarsi: anche in questo caso, è necessaria una riflessione adeguata.

La questione non è soltanto interreligiosa, ma talvolta anche ecumenica: ci sono casi in cui, poiché un cattolico che ha contratto matrimonio canonico non riesce ad ottenere la dichiarazione di nullità, passa ad un’altra confessione cristiana, sposandosi nuovamente in una Chiesa che lo permette. In ogni caso, fermo restando il patrimonio di fede condiviso, è stata sottolineata la necessità di incamminarsi sulla via della misericordia per le situazioni difficili.

Quanto alla questione dei divorziati risposati, è stato evidenziato che la strada sinodale dovrà certamente occuparsene, con la prudenza richiesta per le grandi cause, ma anche coniugando l’obiettività della verità con la misericordia per la persona e la sua sofferenza. Bisogna ricordare che numerosi fedeli si trovano in questa situazione non per colpa loro.

E’ stato ricordato l’impegno della Santa Sede che non cessa di far sentire la sua voce in difesa della famiglia a tutti i livelli – internazionali, nazionali e regionali – con l’obiettivo di risaltarne la dignità, richiamarne i diritti ed i doveri, e sempre evidenziando che, come diceva Benedetto XVI, i suoi "no" sono, in realtà, i "sì" alla vita. Per questo, è stato sottolineato che la Chiesa deve combattere il silenzio educativo e religioso nelle famiglie, perché non c’è posto per le esitazioni: è necessario un maggiore impegno nella testimonianza del Vangelo. E’ sempre necessaria la creatività nella pastorale.

Si è inoltre riflettuto sull’apporto insostituibile dei fedeli laici all’annuncio del Vangelo della famiglia: soprattutto i giovani, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità compiono un servizio di vitale importanza, portando avanti una missione profetica e controcorrente rispetto all’epoca contemporanea. Ascoltare e credere di più nei laici, dunque, risulta essenziale, poiché è in loro e con loro che la Chiesa può trovare le risposte ai problemi delle famiglie.

Altro tema affrontato è stato quello della precarietà del lavoro e della disoccupazione: l’angoscia per la mancanza di un impiego sicuro crea difficoltà nelle famiglie, così come la povertà economica che spesso non permette di avere un’abitazione. Non solo: la mancanza di denaro talvolta fa sì che esso venga "divinizzato" e che le famiglie siano sacrificate sull’altare del profitto. E’ necessario, invece ribadire che il denaro deve servire e non governare.

Ancora: si è tornati a riflettere sulla necessità di una maggiore preparazione al matrimonio, anche con un’attenzione specifica all’educazione affettiva e sessuale, incoraggiando una vera mistica familiare della sessualità. Quindi, è stato ricordato il grande contributo dei nonni alla trasmissione della fede in famiglia e, sempre in riferimento agli anziani, è stato evidenziato quanto sia importante che il nucleo familiare accolga, con solidarietà, cura e tenerezza, le persone della terza età. Uguale sollecitudine deve essere riservata agli ammalati, per vincere quella "cultura dello scarto", da cui spesso Papa Francesco mette in guardia.

[03026-01.01] [Testo originale: Italiano]

 

Traduzione in lingua inglese

Fifty General Congregation: unofficial Summury of the general debate

Holy Father: absent (General Audience)
Synod Fathers: 182

In the fifth general Congregation, the general debate continued on the themes outlined in the Instrumentum laboris: "The Pastoral Challenges of the Family (Part II, Chapter 2). The Crisis of Faith and Family Life / Critical Situations within the Family / External Pressures on the Family / Special Situations".

First and foremost, the debate focused on the Church in the Middle East and in North Africa. Both exist in difficult political, economic and religious situations, with serious repercussions on families. Where there are laws that impede the reunification of families, poverty leads to migration, where there is religious fundamentalism and Christians do not enjoy equal rights with Muslim citizens, there are often difficult problems for families resulting from mixed marriages.

Indeed, in these contexts, interreligious or so-called "mixed" marriages are present and on the increase in these contexts. It was said that the challenge of the Church is therefore to understand what form of catechesis may be offered to children born of such a union and how it is possible to respect to the unknown situation of those Catholics who, united in mixed marriages, wish to continue to practice their religion. Such couples, it was said, must not be neglected and the Church must continue to take care of them. A further challenge is also represented by those Christians who convert to Islam in order to marry: also in this case, suitable reflection is necessary.

The question is not simply interreligious, but at times also ecumenical: there are cases in which a Catholic who has contracted a canonical marriage and is not able to obtain a declaration of nullity passes to another Christian confession, remarrying in a Church which permits this. In any case, without prejudice to the shared patrimony of faith, the need to follow the path of mercy in difficult situations was underlined.

With regard to the question of divorced and remarried persons, it was highlighted that the Synod must certainly take the issue into consideration, with the prudence required for important matters, but must also combine the objectivity of truth with mercy for the person and for his or her suffering. It is necessary to remember that many faithful find themselves in this situation through no fault of their own.

Mention was made of the commitment of the Holy See, whose voice is always heard in the defence of families at all levels – international, national and regional – with the aim of emphasising its dignity, its rights and duties, and always noting that, as Benedict XVI said, her "no" is in reality a "yes" to life. Therefore, it was underlined that the Church must combat the educational and religious silence in families, as there is no place for hesitation and greater commitment to witnessing the Gospel is needed. Creativity in pastoral ministry is always necessary.

The Assembly went on to reflect on the indispensable contribution of the lay faithful to the proclamation of the Gospel in the family: in particular, the young, ecclesial movements and new communities provide a service of vital importance, carrying out a prophetic mission that runs counter to the current of our times. Listening and believing in the laity, therefore, is shown to be essential, as it is in them and with them that the Church may find the answers to the problems of the family.

Another theme taken into consideration was that of the precariousness of work and unemployment. The distress caused by the lack of a secure job creates difficulties within families, along with the poverty that often prevents families from having a home. Furthermore, a lack of money often leads to it becoming "deified" and to families being sacrificed on the altar of profit. It is necessary to re-emphasise that money must serve rather than govern.

There was further reflection on the need for greater preparation for marriage, also with special attention to emotional and sexual education, encouraging a true mystical and familiar approach to sexuality. The great contribution of grandparents to the transmission of faith in families was then recalled and it was highlighted how important it is for the family unit to welcome the elderly with solidarity, care and tenderness. The same care must be reserved to the sick, to overcome the "throwaway culture" that Pope Francis frequently warns against.

[03026-02.01] [Original text: Italian - working translation]

Traduzione in lingua spagnola

Quinta congregación general: Síntesis no oficial del debate

Santo Padre: ausente (Audiencia general)
Padres sinodales: 182

En la quinta Congregación General el debate ha proseguido con los temas previstos por el Instrumentum laboris: "Los desafíos pastorales de la familia (parte II, cap. 2). La crisis de fe y la vida familiar / Situaciones críticas internas a la familia. Las presiones externas a la familia/ Algunas situaciones particulares ".

En primer lugar, el debate se centró en la Iglesia en el Oriente Medio y África del Norte. Ambas zonas viven en contextos políticos, económicos y religiosos difíciles que tienen graves repercusiones en las familias. Allí donde las leyes impiden , de hecho, la reunificación familiar y la pobreza conduce a la migración, donde hay fundamentalismo religioso y los cristianos no tienen los mismos derechos que los ciudadanos musulmanes, se plantean a menudo problemas difíciles para las familias que surgen de los matrimonios mixtos.

Efectivamente en estos contextos están presentes y aumentan los casos de matrimonios interreligiosos, los llamados "matrimonios mixtos". Se ha afirmado que el desafío de la Iglesia es entender que catequesis ofrecer a los niños nacidos de esas uniones y cómo responder a la incógnita de los católicos que, unidos en un matrimonio mixto, quieren seguir practicando su fe. Estas parejas, según se ha dicho, no pueden dejarse de lado y la Iglesia debe seguir ocupándose de ellas. Un reto posterior es el de los cristianos que se convierten al Islam para casarse. También, en este caso, es necesaria una adecuada reflexión.

La cuestión no es sólo interreligiosa, sino a veces también ecuménica. Por ejemplo hay casos en que si un católico que ha contraído matrimonio canónico no logra obtener la declaración de nulidad, se pasa a otra confesión cristiana, volviendo a casarse en una iglesia que lo permita. En cualquier caso, y sin perjuicio del patrimonio común de la fe, se ha subrayado la necesidad de tomar el camino de la misericordia para las situaciones difíciles.

En cuanto a la cuestión de los divorciados que se han vuelto a casar, se ha evidenciado que el sínodo deberá ocuparse ciertamente de ella en su camino, con la prudencia que requieren las grandes causas, pero también conjugando la objetividad de la verdad con la misericordia por la persona y su sufrimiento. Hay que recordar que muchos fieles se encuentran en una situación de la que no son culpables..

Se ha reiterado el compromiso de la Santa Sede que no deja de hacer oir su voz en defensa de la familia en todos los niveles - internacional, nacional y regional - con el objetivo de resaltar su dignidad y de llamar la atención sobre sus derechos y deberes, señalando siempre, como afirmaba Benedicto XVI, que sus "no" son, en realidad, los "sí" a la vida. Por esta razón, se ha hecho hincapié en que la Iglesia debe combatir el silencio de las familias en la educación y en la religión porque no hay lugar para la vacilación. Hace falta un compromiso más fuerte en el testimonio del Evangelio y siempre es necesaria la creatividad en la pastoral.

También se ha hablado de la contribución insustituible de los fieles laicos en el anuncio del Evangelio de la familia. Especialmente los jóvenes, los movimientos eclesiales y las nuevas comunidades desempeñan un servicio de importancia vital, llevando a cabo una misión profética y contracorriente en la época actual. Escuchar a los laicos y creer más en ellos es, por lo tanto, esencial, porque es en ellos y con ellos, donde la Iglesia puede encontrar respuestas a los problemas de las familias.

Otro tema afrontado ha sido el de la precariedad laboral y el desempleo. La angustia por la falta de un trabajo seguro crea dificultad en las familias, así como la pobreza económica, que a menudo hace que sea imposible tener un hogar. No sólo: la falta de dinero a veces hace que se le ‘’divinice’’ y que las familias se sacrifiquen en aras del beneficio. Es necesario, en cambio, insistir en que el dinero debe servir y no gobernar.

Se ha reflexionado de nuevo sobre la necesidad de una mayor preparación para el matrimonio, prestando también una atención específica a la educación afectiva y sexual, para fomentar una verdadera mística familiar de la sexualidad. Y se ha recordado la gran contribución de los abuelos en la transmisión de la fe en la familia. Siempre, en referencia a las personas mayores, se ha insistido en la importancia de que el núcleo familiar acoja, con solidaridad, cuidado y ternura, a las personas de la tercera edad. La misma importancia debe darse a los enfermos, para acabar con esa "cultura del descarte", de la que a menudo nos pone en guardia el Papa Francisco.

[03026-04.01] [Texto original: Italiano - Traducción no oficial]

Traduzione in lingua francese

Cinquième Congrégation générale du Synode: Résumé non officiel du débat général

Saint-Père: Absent (Audience générale)
Pères synodaux: 182

Cette session a prolongé de débat général autours des défis pastoraux de la famille, de la crise de la foi dans le contexte familial, et des situations critiques internes à la famille.

Il a d'abord été question de l'Eglise au proche et moyen Orient ainsi qu'en Afrique du nord, qui vit dans un contexte politique, économique et religieux critique, avec de graves effets sur la famille. Les lois y interdisent les réunifications familiales, la pauvreté pousse les gens à l'émigration, le fondamentalisme religieux nie aux chrétiens la parité avec les musulmans, ce qui pose des problèmes très graves dans les unions mixtes.

Les mariage inter-religieux sont en augmentation et l'Eglise doit comprendre quelle catéchèse offrir aux enfants nés de ces mariages, et s'ils veulent continuer à pratiquer leur religion. L'Eglise, qui ne doit pas abandonner ces fidèles, ni les chrétiens qui se convertissent à l'islam pour se marier, doit réfléchir à des solutions.

Le problème n'est pas strictement inter-religieux, mais parfois oecuménique comme dans les cas où un catholique n'ayant pas obtenu la nullité de son mariage passe à une autre confession pour se remarier religieusement. Même si l'Eglise choisie permet cette solution, et malgré le patrimoine commun de foi, il faut suivre un chemin de miséricorde dans les cas les plus délicats.

On a par ailleurs mis en évidence que le synode devra prendre en compte, avec toute la prudence requise, les divorcés remariés, en conjuguant vérité et miséricorde envers qui souffre. Ces époux qui se trouvent dans cette situation n'en sont souvent pas la cause.

Pour sa part, le Saint-Siège ne cesse de défendre la famille à tout niveau, d'en souligner la dignité, d'en rappeler les droits et devoir y compris devant les instances internationales. Comme le disait Benoît XVI, les non de l'Eglise sont des oui à la vie. Sans hésitation, elle doit donc continuer de combattre le silence éducatif et religieux touchant la famille, au moyen d'un témoignage plus incisif de l'Evangile, c'est à dire qui tienne compte de la créativité pastorale.

La place fondamentale des laïcs dans l'évangélisation a été réaffirmée, celle des jeunes avant tout, des mouvements et nouvelles communautés, qui accomplissent un service vital, missionnaire et prophétique, à contre-courant de la pensée courante. Mieux écouter les fidèles et plus investir sur eux constituent des priorités car c'est avec eux que l'Eglise peut trouver des solutions aux problèmes de leurs familles.

Il a alors été question de la crise de l'emploi, du précariat et du chômage, des conséquences pour la familles d'une absence de sécurité qui peut glisser vers la pauvreté économique et la perte du foyer. Le manque d'argent en fait paradoxalement une divinité. Ainsi sacrifie-t-on des familles sur l'autel du profit alors que l'argent devrait servir à vivre.

On a enfin rappelée la nécessité de mieux préparer les époux au mariage, notamment au niveau sexuel et affectif, en prônant une mystique familiale de la sexualité. Le rôle des grand parents dans la transmission de la foi au sein de la famille a également été souligné, ainsi que la nécessité d'inclure les anciens dans le noyau familial. La même attention et solidarité doit être réservée aux malades, eux aussi menacés par la culture du rebut dénoncée par le Pape.

[03026-03.01] [Texte original: Italien - version de travail]

[B0731-XX.02]