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Pellegrinaggio di Sua Santità Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014) - Recita del Regina Cæli nella Piazza della Mangiatoia di Bethlehem, 25.05.2014


Pellegrinaggio di Sua Santità Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014) - Recita del Regina Cæli nella Piazza della Mangiatoia di Bethlehem

Recita del Regina Cæli nella Piazza della Mangiatoia di Bethlehem

Pranzo con famiglie della Palestina al Convento "Casa Nova"

Visita alla Grotta della Natività di Bethlehem

Incontro con i bambini dei campi profughi nel "Phoenix Centre" di Bethlehem

Congedo dalla Palestina all’eliporto di Bethlehem

Recita del Regina Cæli nella Piazza della Mangiatoia di Bethlehem

Parole del Santo Padre

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Al termine della Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia di Bethlehem, il Santo Padre Francesco ha guidato la recita del Regina Cæli, la preghiera mariana del tempo pasquale.
Alla presenza di Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, il Papa ha invitato Lui e il Presidente di Israele Shimon Peres ad un incontro di preghiera per la pace.
Queste le parole del Santo Padre:

Parole del Santo Padre

In questo Luogo, dove è nato il Principe della pace, desidero rivolgere un invito a Lei, Signor Presidente Mahmoud Abbas, e al Signor Presidente Shimon Peres, ad elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando da Dio il dono della pace. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera.

Tutti desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti; molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla. E tutti –specialmente coloro che sono posti al servizio dei propri popoli – abbiamo il dovere di farci strumenti e costruttori di pace, prima di tutto nella preghiera.

Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento. Tutti gli uomini e le donne di questa Terra e del mondo intero ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace.

Cari fratelli e sorelle,

mentre ci avviamo a concludere questa celebrazione, rivolgiamo il nostro pensiero a Maria Santissima, che proprio qui a Betlemme ha dato alla luce il suo figlio Gesù. La Vergine è colei che più di ogni altro ha contemplato Dio nel volto umano di Gesù. Aiutata da san Giuseppe, lo ha avvolto in fasce e lo ha adagiato nella mangiatoia.

A Lei affidiamo questo territorio e tutti coloro che vi abitano, perché possano vivere nella giustizia, nella pace e nella fraternità. Affidiamo anche i pellegrini che qui giungono per attingere alle sorgenti della fede cristiana – ce ne sono presenti anche a questa Santa Messa.

Veglia, o Maria, sulle famiglie, sui giovani, sugli anziani. Veglia su quanti hanno smarrito la fede e la speranza; conforta i malati, i carcerati e tutti i sofferenti; sostieni i Pastori e l’intera Comunità dei credenti, perché siano "sale e luce" in questa terra benedetta; sostieni le opere educative, in particolare la Bethlehem University.

Contemplando la Santa Famiglia qui, a Betlemme, il mio pensiero va spontaneamente a Nazareth, dove spero di potermi recare, se Dio vorrà, in un’altra occasione. Abbraccio da qui i fedeli cristiani che vivono in Galilea e incoraggio la realizzazione a Nazareth del Centro Internazionale per la Famiglia.

Alla Vergine Santa affidiamo le sorti dell’umanità, perché si dischiudano nel mondo gli orizzonti nuovi e promettenti della fraternità, della solidarietà e della pace.

Regina Caeli…

[00854-01.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

In this, the birthplace of the Prince of Peace, I wish to invite you, President Mahmoud Abbas, together with President Shimon Peres, to join me in heartfelt prayer to God for the gift of peace. I offer my home in the Vatican as a place for this encounter of prayer.

All of us want peace. Many people build it day by day through small gestures and acts; many of them are suffering, yet patiently persevere in their efforts to be peacemakers. All of us – especially those placed at the service of their respective peoples – have the duty to become instruments and artisans of peace, especially by our prayers.

Building peace is difficult, but living without peace is a constant torment. The men and women of these lands, and of the entire world, all of them, ask us to bring before God their fervent hopes for peace.

Dear Brothers and Sisters,

As we prepare to conclude our celebration, our thoughts turn to Mary Most Holy, who here, in Bethlehem, gave birth to Jesus her Son. Our Lady is the one who, more than any other person, contemplated God in the human face of Jesus. Assisted by Saint Joseph, she wrapped him in swaddling clothes and laid him in the manger.

To Mary we entrust this land and all who dwell here, that they may live in justice, peace and fraternity. We entrust also the pilgrims who come here to draw from the sources of the Christian faith – so many of them are also present at this Holy Mass.

Mary, watch over our families, our young people and our elderly. Watch over those who have lost faith and hope. Comfort the sick, the imprisoned and all who suffer. Watch over the Church’s Pastors and the entire community of believers; may they may be "salt and light" in this blessed land. Sustain all educational initiatives, particularly Bethlehem University.

Contemplating the Holy Family here in Bethlehem, my thoughts turn spontaneously to Nazareth, which I hope to visit, God willing, on another occasion. From this place I embrace with affection the Christian faithful living in Galilee and I express my support for the building of the International Centre for the Family in Nazareth.

We entrust the future of our human family to Mary Most Holy, that new horizons may open in our world, with the promise of fraternity, solidarity and peace.

Regina Caeli…

[00854-02.02] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua spagnola

Señor Presidente Mahmoud Abbas, en este lugar donde nació el Príncipe de la paz, deseo invitarle a usted y al Señor Presidente Shimon Peres, a que elevemos juntos una intensa oración pidiendo a Dios el don de la paz. Ofrezco la posibilidad de acoger este encuentro de oración en mi casa, en el Vaticano.

Todos deseamos la paz; muchas personas la construyen cada día con pequeños gestos; muchos sufren y soportan pacientemente la fatiga de intentar edificarla. Y todos tenemos el deber, especialmente los que están al servicio de sus pueblos, de ser instrumentos y constructores de la paz, sobre todo con la oración.

Construir la paz es difícil, pero vivir sin ella es un tormento. Los hombres y mujeres de esta tierra y del todo el mundo nos piden presentar a Dios sus anhelos de paz.

Queridos hermanos y hermanas

Mientras nos preparamos para concluir esta celebración, dirigimos nuestro pensamiento a María Santísima, que precisamente aquí en Belén dio a luz a su hijo Jesús. La Virgen es la persona que más ha contemplado a Dios en el rostro humano de Jesús. Ayudada por José, lo envolvió en pañales y lo recostó en el pesebre.

A Ella encomendamos esta tierra y todos los que la habitan, para que vivan con justicia, con paz y fraternidad. Encomendamos también los peregrinos que aquí llegan para beber de las fuentes de la fe cristiana, algunos de los cuales están presentes también en esta Santa Misa.

Vela, Oh Madre, por las familias, los jóvenes, los ancianos. Vela por todos los que han perdido la fe y la esperanza; consuela a los enfermos, los encarcelados y todos los que sufren; sostén a los Pastores y a toda la Comunidad de los creyentes, para que sean "sal y luz" en esta tierra bendita; fortalece las instituciones educativas, en particular la Bethlehem University.

Contemplando a la Sagrada Familia aquí, en Belén, mi pensamiento se dirige espontáneamente a Nazaret, adonde espero ir, si Dios quiere, en otra ocasión. Abrazo desde aquí a los fieles cristianos que viven en Galilea y aliento la realización del Centro Internacional para la Familia en Nazaret.

Encomendamos a la Virgen Santa la suerte de la humanidad, para que se le abra al mundo un horizonte nuevo y prometedor de fraternidad, solidaridad y paz.

Regina Caeli…

[00854-04.02] [Texto original: Italiano]

Pranzo con famiglie della Palestina al Convento "Casa Nova"

Conclusa con la recita del Regina Coeli la celebrazione nella Piazza della Mangiatoia, il Santo Padre Francesco ha raggiunto a piedi il vicino Convento francescano "Casa Nova", dove ha pranzato con alcune famiglie di rifugiati e indigenti palestinesi.

[00829-01.01]

Visita alla Grotta della Natività di Bethlehem

Nel pomeriggio, prima di raggiungere il campo profughi di Dheisheh, il Santo Padre Francesco si è recato in visita privata alla Grotta della Natività di Bethlehem, accedendo da un passaggio interno tra il Convento "Casa Nova" e la Basilica greco-ortodossa.

[00830-01.01]

Incontro con i bambini dei campi profughi nel "Phoenix Centre" di Bethlehem

Alle ore 15.20, il Papa è giunto al "Phoenix Centre" di Bethlehem, che sorge all’interno del campo profughi di Dheisheh e nel quale si svolgono varie attività di recupero sociale.

Nell’auditorium del Centro erano riunite alcune centinaia di bambini provenienti dai campi profughi di Dheisheh, Aida e Beit Jibrin. L’incontro si è svolto con un dialogo spontaneo del Papa con i bambini, che gli hanno dedicato dei canti e consegnato alcuni disegni, lettere e lavori artigianali.

Riportiamo di seguito la trascrizione del dialogo tra il Papa e i bambini:

Papa:

Ante todo, un saludo para todos ustedes, les deseo que estén bien de salud, que la familia esté bien y que ustedes estén bien. Estoy muy contento de visitarlos y veo que ustedes en el corazón tienen muchas cosas, y ojala que el buen Dios conceda todo lo que están deseando. Me dijeron que quieren cantar. ¿Es verdad?

[Prima di tutto, un saluto a tutti voi. Vi auguro che stiate bene in salute, che la vostra famiglia stia bene e che voi stiate bene. Sono molto contento di farvi visita e vedo che nel cuore avete molte cose, e spero che il buon Dio vi conceda tutto quello che desiderate. Mi hanno detto che volete cantare. E’ vero?]

Bambino:

Caro Papa Francesco,
Siamo i figli della Palestina. Da 66 anni i nostri genitori subiscono l’occupazione. Abbiamo aperto i nostri occhi sotto questa occupazione e abbiamo visto la nakba negli occhi dei nostri nonni, quando hanno lasciato questo mondo. Vogliamo dire al mondo: basta sofferenze e umiliazioni!

Papa:

Agradezco los cantos, ¡muy bellos! Cantan muy bien. Y agradezco tus palabras que dijiste en nombre de todos. Agradezco el regalo, es muy significativo. Leí lo que tenían escrito allí en los carteles, entendí los que estaban en inglés y el padre me tradujo los que estaban en árabe. Comprendo lo que ustedes me están diciendo, el mensaje que me están dando. No dejen nunca que el pasado les determine la vida. Miren siempre adelante, trabajen y luchen por lograr las cosas que ustedes quieren. Pero sepan una cosa, que la violencia no se vence con la violencia, la violencia se vence con la paz, con la paz con el trabajo, con la dignidad de llevar la patria adelante. Muchas gracias por haberme recibido. Pido a Dios que los bendiga y a ustedes les pido que recen por mi. Muchas gracias…

[Vi ringrazio per i canti. Molto belli! Cantate molto bene. E ringrazio per le tue parole che hai pronunciato a nome di tutti. Ringrazio per il regalo, è molto significativo! Ho letto quello che avevate scritto nei fogli; ho capito quello che era scritto in inglese e il padre mi ha tradotto quello che era scritto in arabo. Comprendo quello che mi state dicendo e il messaggio che mi state dando. Non lasciate mai che il passato determini la vostra vita. Guardate sempre avanti. Lavorate e lottate per ottenere le cose che volete. Però, sappiate una cosa, che la violenza non si vince con la violenza! La violenza si vince con la pace! Con la pace, con il lavoro, con la dignità di far andare avanti la patria! Tante grazie per avermi ricevuto! E chiedo a Dio che vi benedica! E a voi chiedo che preghiate per me! Molte grazie!]

[00831-XX.01]

Congedo dalla Palestina all’eliporto di Bethlehem

Al termine dell’incontro nel Campo, il Papa ha raggiunto il vicino eliporto di Bethlehem. Preso congedo dallo Stato di Palestina, alle ore 14 è partito in elicottero alla volta di Tel Aviv (Israele).

[00826-01.01]

[B0373-XX.03]