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Pellegrinaggio di Sua Santità Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014) - Incontro ad Amman con le Autorità del Regno di Giordania, 24.05.2014


Pellegrinaggio di Sua Santità Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014) - Incontro ad Amman con le Autorità del Regno di Giordania

Accoglienza ufficiale all’aeroporto internazionale "Queen Alia" di Amman (Giordania)

Cerimonia di benvenuto al Palazzo Reale di Amman e visita di cortesia ai Reali di Giordania

Incontro con le Autorità Giordane, nel Palazzo Reale di Amman

Accoglienza ufficiale all’aeroporto internazionale "Queen Alia" di Amman (Giordania)

All’arrivo all’aeroporto internazionale "Queen Alia" di Amman, alle ore 13, il Santo Padre Francesco è stato accolto dal Rappresentante di Re Abdallah II, il Principe Ghazi bin Muhammed, dal Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Presidente dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, Sua Beatitudine Fouad Twal, e dal Custode di Terra Santa, P. Pierbattista Pizzaballa, OFM.
Erano inoltre presenti all’aeroporto, tra gli altri: il Nunzio Apostolico, S.E. Mons. Giorgio Lingua, l’Arcivescovo Greco-Melkita di Petra e Filadelfia, S.E. Mons. Yaser Rasmi Hanna Al-Ayyash, l’Arcivescovo di Baghdad dei Latini, S.E. Mons. Jean Benjamin Sleiman, il Vicario latino per la Giordania, Mons. Maroun Elias Lahham, il Segretario Generale dell’Istituto di Dialogo Interreligioso di Buenos Aires, Sig. Omar Ahmed Abboud.
Quindi il Papa ha lasciato l’aeroporto per raggiungere il Palazzo Reale Al-Husseini di Amman per la Cerimonia di Benvenuto.

[00838-01.01]

Cerimonia di benvenuto al Palazzo Reale di Amman e visita di cortesia ai Reali di Giordania

La Cerimonia di benvenuto si è svolta alle ore 13.45 all’ingresso esterno del Palazzo Reale di Amman dove il Re Abdallah II bin Al Hussein e la Regina Rania hanno accolto il Santo Padre Francesco. Dopo gli onori militari e l’esecuzione degli inni nazionali il Re ha accompagnato il Papa all’interno del Palazzo.
Il Santo Padre Francesco si è intrattenuto in colloquio privato con i Reali di Giordania. Dopo la presentazione dei familiari e lo scambio dei doni ha avuto luogo la presentazione delle Delegazioni.

[00825-01.01]

Incontro con le Autorità Giordane, nel Palazzo Reale di Amman

Discorso del Santo Padre

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Conclusa la visita di cortesia ai Reali di Giordania, nel grande Salone dei ricevimenti del Palazzo Reale di Amman, Papa Francesco ha incontrato le Autorità della Giordania, circa 300 persone tra le più alte cariche del Regno, i Membri del Corpo Diplomatico e i maggiori Rappresentanti delle religioni.
Dopo il discorso del Re Abdallah II bin Al Hussein, il Santo Padre ha pronunciato il discorso che riportiamo di seguito:

Discorso del Santo Padre

Maestà,

Eccellenze,

Cari Fratelli Vescovi,

Cari Amici,

Ringrazio Dio di poter visitare il Regno Hascemita di Giordania, sulle orme dei miei predecessori Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e ringrazio Sua Maestà il Re Abdullah II per le sue cordiali parole di benvenuto, nel vivo ricordo del recente incontro in Vaticano. Estendo il mio saluto ai membri della Famiglia Reale, al Governo e al Popolo della Giordania, terra ricca di storia e di grande significato religioso per l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam.

Questo Paese presta generosa accoglienza a una grande quantità di rifugiati palestinesi, iracheni e provenienti da altre aree di crisi, in particolare dalla vicina Siria, sconvolta da un conflitto che dura da troppo tempo. Tale accoglienza merita, Maestà, la stima e il sostegno della comunità internazionale. La Chiesa Cattolica, secondo le sue possibilità, vuole impegnarsi nell’assistenza ai rifugiati e a chi vive nel bisogno, soprattutto tramite Caritas Giordania.

Mentre con dolore constato la permanenza di forti tensioni nell’area medio-orientale, ringrazio le Autorità del Regno per quello che fanno e incoraggio a continuare ad impegnarsi nella ricerca dell’auspicata durevole pace per tutta la Regione; a tale scopo si rende quanto mai necessaria e urgente una soluzione pacifica alla crisi siriana, nonché una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese.

Colgo questa opportunità per rinnovare il mio profondo rispetto e la mia stima per la comunità Musulmana, e manifestare apprezzamento per il ruolo di guida svolto da Sua Maestà il Re nel promuovere una più adeguata comprensione delle virtù proclamate dall’Islam e la serena convivenza tra i fedeli delle diverse religioni. Lei è noto come un uomo di pace, e artefice della pace: grazie! Esprimo riconoscenza alla Giordania per aver incoraggiato diverse importanti iniziative a favore del dialogo interreligioso per la promozione della comprensione tra Ebrei, Cristiani e Musulmani, tra le quali quella del "Messaggio Interreligioso di Amman" e per aver promosso in seno all’ONU la celebrazione annuale della "Settimana di Armonia tra le Religioni".

Vorrei ora rivolgere un saluto carico di affetto alle comunità cristiane accolte da questo Regno, comunità presenti nel Paese fin dall’età apostolica: esse offrono il loro contributo per il bene comune della società nella quale sono pienamente inserite. Pur essendo oggi numericamente minoritarie, esse hanno modo di svolgere una qualificata e apprezzata azione in campo educativo e sanitario, mediante scuole ed ospedali, e possono professare con tranquillità la loro fede, nel rispetto della libertà religiosa, che è un fondamentale diritto umano e che auspico vivamente venga tenuto in grande considerazione in ogni parte del Medio Oriente e del mondo intero. Esso «comporta sia la libertà individuale e collettiva di seguire la propria coscienza in materia religiosa, sia la libertà di culto … la libertà di scegliere la religione che si crede essere vera e di manifestare pubblicamente la propria credenza» (Benedetto XVI, Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 26). I cristiani si sentono e sono cittadini a pieno titolo ed intendono contribuire alla costruzione della società insieme ai loro concittadini musulmani, offrendo il proprio specifico apporto.

Rivolgo infine uno speciale augurio per la pace e la prosperità del Regno di Giordania e del suo popolo, con l’auspicio che questa visita contribuisca ad incrementare e promuovere buone e cordiali relazioni tra Cristiani e Musulmani. E che il Signore Dio ci difenda tutti da quella paura del cambiamento alla quale Sua Maestà ha fatto riferimento.

Vi ringrazio per la vostra calda accoglienza e cortesia. Dio Onnipotente e Misericordioso conceda alle Vostre Maestà felicità e lunga vita e ricolmi la Giordania delle sue benedizioni. Salam!

[00849-01.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Your Majesties,

Your Excellencies,

Dear Brother Bishops,

Dear Friends,

I thank God for granting me this opportunity to visit the Hashemite Kingdom of Jordan in the footsteps of my predecessors Paul VI, John Paul II and Benedict XVI. I am grateful to His Majesty King Abdullah II for his warm words of welcome, as I recall with pleasure our recent meeting in the Vatican. I also greet the members of the Royal Family, the government and the people of Jordan, this land so rich in history and with such great religious significance for Judaism, Christianity and Islam.

Jordan has offered a generous welcome to great numbers of Palestinian and Iraqi refugees, as well as to other refugees from troubled areas, particularly neighboring Syria, ravaged by a conflict which has lasted all too long. Such generosity merits, Your Majesty, the appreciation and support of the international community. The Catholic Church, to the extent of its abilities, has sought to provide assistance to refugees and those in need, especially through Caritas Jordan.

While acknowledging with deep regret the continuing grave tensions in the Middle East, I thank the authorities of the Kingdom for all that they are doing and I encourage them to persevere in their efforts to seek lasting peace for the entire region. This great goal urgently requires that a peaceful solution be found to the crisis in Syria, as well as a just solution to the Israeli-Palestinian conflict.

I take this opportunity to reiterate my profound respect and esteem for the Muslim community and my appreciation for the leadership of His Majesty the King in promoting a better understanding of the virtues taught by Islam and a climate of serene coexistence between the faithful of the different religions. You are known as a man of peace and a peacemaker: thank you! I am grateful that Jordan has supported a number of important initiatives aimed at advancing interreligious dialogue and understanding between Jews, Christians and Muslims. I think in particular of the Amman Message and the support given within the United Nations Organization to the annual celebration of World Interfaith Harmony Week.

I would also like to offer an affectionate greeting to the Christian communities welcomed by this Kingdom, communities present in this country since apostolic times, contributing to the common good of the society of which they are fully a part. Although Christians today are numerically a minority, theirs is a significant and valued presence in the fields of education and health care, thanks to their schools and hospitals. They are able to profess their faith peaceably, in a climate of respect for religious freedom. Religious freedom is in fact a fundamental human right and I cannot fail to express my hope that it will be upheld throughout the Middle East and the entire world. The right to religious freedom "includes on the individual and collective levels the freedom to follow one’s conscience in religious matters and, at the same time, freedom of worship… [it also includes] the freedom to choose the religion which one judges to be true and to manifest one’s beliefs in public" (Ecclesia in Medio Oriente, 26). Christians consider themselves, and indeed are, full citizens, and as such they seek, together with their Muslim fellow citizens, to make their own particular contribution to the society in which they live.

Finally, I cordially invoke peace and prosperity upon the Kingdom of Jordan and its people. I pray that my visit will help to advance and strengthen good and cordial relations between Christians and Muslims. And may the Lord God preserve us from the fear of change which Your Majesty referred to.

I thank you for your courteous and warm welcome. May the Almighty and Merciful God grant happiness and long life to Your Majesties, and may he bless Jordan abundantly. Salaam!

[00849-02.02] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua spagnola

Majestades,

Excelencias,

Queridos hermanos Obispos,

Queridos amigos:

Doy gracias a Dios por permitirme visitar el Reino Hachemita de Jordania, siguiendo las huellas de mis predecesores Pablo VI, Juan Pablo II y Benedicto XVI, y agradezco a Su Majestad el Rey Abdullah II sus cordiales palabras de bienvenida, con el vivo recuerdo de nuestro reciente encuentro en el Vaticano. Extiendo mi saludo a los miembros de la Familia Real, al Gobierno y al Pueblo de Jordania, tierra rica en historia y de gran significado religioso para el Judaísmo, el Cristianismo y el Islam.

Este País acoge generosamente a una gran cantidad de refugiados palestinos, iraquíes y de otras zonas en crisis, en especial de la vecina Siria, destruida por un conflicto que está durando demasiado tiempo. Esta acogida, Majestad, merece el reconocimiento y la ayuda de la comunidad internacional. La Iglesia Católica, dentro de sus posibilidades, quiere comprometerse en la asistencia a los refugiados y a los necesitados, sobre todo mediante Caritas Jordania.

A la vez que constato con dolor que sigue habiendo fuertes tensiones en la región medio-oriental, agradezco a las Autoridades del Reino todo lo que hacen y les animo a seguir esforzándose por lograr la tan deseada paz duradera en toda la Región; para esto, es necesario y urgente encontrar una solución pacífica a la crisis siria, además de una justa solución al conflicto entre israelíes y palestinos.

Aprovecho la ocasión para renovar mi profundo respeto y consideración a la comunidad Musulmana, y expresar mi reconocimiento por el liderazgo que Su Majestad el Rey ha asumido para promover un más adecuada entendimiento de las virtudes proclamadas por el Islam y la serena convivencia entre los fieles de las diversas religiones. Usted es conocido como un hombre de paz, y artífice de la paz. ¡Gracias! Manifiesto mi gratitud a Jordania por haber animado diversas iniciativas importantes a favor del diálogo interreligioso para la promoción del entendimiento entre judíos, cristianos y musulmanes, como el "Mensaje Interreligioso de Amán", y por haber promovido en el seno de la ONU la celebración anual de la "Semana de la Armonía entre las Religiones".

Quisiera ahora dirigir un saludo lleno de afecto a las comunidades cristianas, cuidadas por este Reino, comunidades presentes en el País desde los tiempos apostólicos; ellas contribuyen al bien común de la sociedad en la que están plenamente insertadas. A pesar de ser hoy numéricamente minoritarias, tienen la posibilidad de desarrollar una cualificada y reconocida labor en el campo educativo y sanitario, mediante escuelas y hospitales, y pueden profesar con tranquilidad su fe, respetando la libertad religiosa, que es un derecho humano fundamental y que espero firmemente que sea tenido en gran consideración en todo Medio Oriente y en el mundo entero. Este derecho "abarca tanto la libertad individual como colectiva de seguir la propia conciencia en materia religiosa como la libertad de culto… la libertad de elegir la religión que se estima verdadera y de manifestar públicamente la propia creencia" (BENEDICTO XVI, Exhort. Ap. Ecclesia in Medio Oriente, 26). Los cristianos se sienten y son ciudadanos de pleno derecho y desean contribuir a la construcción de la sociedad junto a sus conciudadanos musulmanes, con su aportación específica.

Dirijo, finalmente, un deseo especial de paz y prosperidad al Reino de Jordania y a su pueblo, con la esperanza de que esta visita contribuya a incrementar y promover relaciones buenas y cordiales entre Cristianos y Musulmanes. Y que el Señor Dios nos defienda a todos de ese miedo al cambio, al que Su Majestad se ha referido.

Les agradezco su cálida acogida y amabilidad. Que Dios omnipotente y misericordioso conceda a Sus Majestades felicidad y larga vida, y colme a Jordania de sus bendiciones. ¡Salam!

[00849-04.02] [Texto original: Italiano]

l termine dell’incontro, dopo essersi congedato dai Reali di Giordania, il Papa si è trasferito in auto all’International Stadium di Amman per la Celebrazione Eucaristica.

[B0368-XX.02]