Celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Omelia del Santo Padre
Traduzione in lingua francese
Traduzione in lingua inglese
Traduzione in lingua tedesca
Traduzione in lingua spagnola
Traduzione in lingua portoghese
Alle ore 9.30 di oggi il Santo Padre Francesco ha presieduto, in Piazza San Pietro, la solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore.
Al centro della piazza, presso l’obelisco, il Papa ha benedetto le palme e gli ulivi e, al termine della processione che ha raggiunto il sagrato, ha celebrato la Santa Messa della Passione del Signore.
Alla celebrazione hanno preso parte - in occasione della ricorrenza diocesana della XXIX Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli" (Mt 5,3) - giovani di Roma e di altre diocesi.
Pubblichiamo di seguito l’omelia che Papa Francesco ha pronunciato dopo la proclamazione della Passione del Signore secondo Matteo:
Omelia del Santo Padre
Questa settimana incomincia con la processione festosa con i rami di ulivo: tutto il popolo accoglie Gesù. I bambini, i ragazzi cantano, lodano Gesù.
Ma questa settimana va avanti nel mistero della morte di Gesù e della sua risurrezione. Abbiamo ascoltato la Passione del Signore. Ci farà bene farci soltanto una domanda: chi sono io? Chi sono io, davanti al mio Signore? Chi sono io, davanti a Gesù che entra in festa in Gerusalemme? Sono capace di esprimere la mia gioia, di lodarlo? O prendo distanza? Chi sono io, davanti a Gesù che soffre?
Abbiamo sentito tanti nomi, tanti nomi. Il gruppo dei dirigenti, alcuni sacerdoti, alcuni farisei, alcuni maestri della legge, che avevano deciso di ucciderlo. Aspettavano l’opportunità di prenderlo. Sono io come uno di loro?
Abbiamo sentito anche un altro nome: Giuda. 30 monete. Sono io come Giuda? Abbiamo sentito altri nomi: i discepoli che non capivano niente, che si addormentavano mentre il Signore soffriva. La mia vita è addormentata? O sono come i discepoli, che non capivano che cosa fosse tradire Gesù? Come quell’altro discepolo che voleva risolvere tutto con la spada: sono io come loro? Sono io come Giuda, che fa finta di amare e bacia il Maestro per consegnarlo, per tradirlo? Sono io, traditore? Sono io come quei dirigenti che di fretta fanno il tribunale e cercano falsi testimoni: sono io come loro? E quando faccio queste cose, se le faccio, credo che con questo salvo il popolo?
Sono io come Pilato? Quando vedo che la situazione è difficile, mi lavo le mani e non so assumere la mia responsabilità e lascio condannare – o condanno io – le persone?
Sono io come quella folla che non sapeva bene se era in una riunione religiosa, in un giudizio o in un circo, e sceglie Barabba? Per loro è lo stesso: era più divertente, per umiliare Gesù.
Sono io come i soldati che colpiscono il Signore, Gli sputano addosso, lo insultano, si divertono con l’umiliazione del Signore?
Sono io come il Cireneo che tornava dal lavoro, affaticato, ma ha avuto la buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce?
Sono io come quelli che passavano davanti alla Croce e si facevano beffe di Gesù: "Era tanto coraggioso! Scenda dalla croce, a noi crederemo in Lui!". Farsi beffe di Gesù…
Sono io come quelle donne coraggiose, e come la Mamma di Gesù, che erano lì, soffrivano in silenzio?
Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore, per dargli sepoltura?
Sono io come le due Marie che rimangono davanti al Sepolcro piangendo, pregando?
Sono io come quei capi che il giorno seguente sono andati da Pilato per dire: "Guarda che questo diceva che sarebbe risuscitato. Che non venga un altro inganno!", e bloccano la vita, bloccano il sepolcro per difendere la dottrina, perché la vita non venga fuori?
Dov’è il mio cuore? A quale di queste persone io assomiglio? Che questa domanda ci accompagni durante tutta la settimana.
[00591-01.01] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua francese
Cette semaine commence par la procession festive avec les rameaux d’olivier : tout le peuple accueille Jésus. Les enfants, les jeunes gens chantent, louent Jésus.
Mais cette semaine avance dans le mystère de la mort de Jésus et de sa résurrection. Nous avons écouté la Passion du Seigneur. Il sera bon de nous poser seulement une question : qui suis-je ? Qui suis-je, devant mon Seigneur ? Qui suis-je, devant Jésus qui entre en fête à Jérusalem ? Suis-je capable d’exprimer ma joie, de le louer ? Ou est-ce que je prends de la distance ? Qui suis-je, devant Jésus qui souffre ?
Nous avons entendu beaucoup de noms, beaucoup de noms. Le groupe des dirigeants, quelques prêtres, quelques pharisiens, quelques maîtres de la loi, qui avaient décidé de le tuer. Ils attendaient l’opportunité de le prendre. Suis-je comme l’un d’eux ?
Nous avons entendu aussi un autre nom : Judas. Trente pièces de monnaie. Suis-je comme Judas ? Nous avons entendu d’autres noms : les disciples qui ne comprenaient rien, qui s’endormaient alors que le Seigneur souffrait. Ma vie est-elle endormie ? Ou suis-je comme les disciples, qui ne comprenaient pas ce qu’était trahir Jésus ? Comme cet autre disciple qui voulait tout résoudre par l’épée : suis-je comme eux ? Suis-je comme Judas, qui fait semblant d’aimer et embrasse le Maître pour le livrer, pour le trahir. Suis-je un traître ? Suis-je comme ces dirigeants qui en hâte font un tribunal et cherchent de faux témoins : suis-je comme eux ? Et quand je fais ces choses, si je les fais, est-ce que je crois que par là je sauve le peuple ?
Suis-je comme Pilate ? Est-ce que quand je vois que la situation est difficile, je me lave les mains et je ne sais pas assumer ma responsabilité et je laisse condamner – ou je condamne – les personnes ?
Suis-je comme cette foule qui ne savait pas bien si elle était dans une réunion religieuse, dans un jugement ou dans un cirque, et choisit Barrabas ? Pour eux c’est la même chose : c’était plus divertissant, pour humilier Jésus.
Suis-je comme les soldats qui frappent le Seigneur, lui enlèvent ses vêtements, l’insultent, se divertissent par l’humiliation du Seigneur ?
Suis-je comme le Cyrénéen qui revenait du travail, fatigué, mais qui a eu la bonne volonté d’aider le Seigneur à porter la croix ?
Suis-je comme ceux qui passaient devant la croix et se moquaient de Jésus : « Il était si courageux ! Qu’il descende de la croix et nous croirons en lui ! » Se moquer de Jésus…
Suis-je comme ces femmes courageuses, et comme la Maman de Jésus, qui étaient là et souffraient en silence ?
Suis-je comme Joseph, le disciple caché, qui porte le corps de Jésus avec amour, pour lui donner une sépulture ?
Suis-je comme les deux Marie qui demeurent devant le sépulcre pleurant, priant ?
Suis-je comme ces chefs qui le lendemain sont allés chez Pilate pour dire : « Regarde ce que celui-ci disait, qu’il ressusciterait. Qu’il n’y ait pas une autre tromperie ! », et ils bloquent la vie, ils bloquent le sépulcre pour défendre la doctrine, pour que la vie ne sorte pas ?
Où est mon cœur ? A laquelle de ces personnes je ressemble ? Que cette question nous accompagne durant toute la semaine.
[00591-03.01] [Texte original: Italien]
Traduzione in lingua inglese
This week begins with the festive procession with olive branches: the entire populace welcomes Jesus. The children and young people sing , praising Jesus.
But this week continues in the mystery of Jesus’ death and his resurrection. We have just listened to the Passion of our Lord. We might well ask ourselves just one question: Who am I? Who am I, before my Lord? Who am I, before Jesus who enters Jerusalem amid the enthusiasm of the crowd? Am I ready to express my joy, to praise him? Or do I stand back? ÙWho am I, before the suffering Jesus?
We have just heard many, many names. The group of leaders, some priests, the Pharisees, the teachers of the law, who had decided to kill Jesus. They were waiting for the chance to arrest him. Am I like one of them?
We have also heard another name: Judas. Thirty pieces of silver. Am I like Judas? We have heard other names too: the disciples who understand nothing, who fell asleep while the Lord was suffering. Has my life fallen asleep? Or am I like the disciples, who did not realize what it was to betray Jesus? Or like that other disciple, who wanted to settle everything with a sword? Am I like them? Am I like Judas, who feigns loved and then kisses the Master in order to hand him over, to betray him? Am I a traitor? Am I like those people in power who hastily summon a tribunal and seek false witnesses: am I like them? And when I do these things, if I do them, do I think that in this way I am saving the people?
Am I like Pilate? When I see that the situation is difficult, do I wash my hands and dodge my responsibility, allowing people to be condemned – or condemning them myself?
Am I like that crowd which was not sure whether they were at a religious meeting, a trial or a circus, and then chose Barabbas? For them it was all the same: it was more entertaining to humiliate Jesus.
Am I like the soldiers who strike the Lord, spit on him, insult him, who find entertainment in humiliating him?
Am I like the Cyrenean, who was returning from work, weary, yet was good enough to help the Lord carry his cross?
Am I like those who walked by the cross and mocked Jesus: "He was so courageous! Let him come down from the cross and then we will believe in him!". Mocking Jesus….
Am I like those fearless women, and like the mother of Jesus, who were there, and who suffered in silence?
Am I like Joseph, the hidden disciple, who lovingly carries the body of Jesus to give it burial?
Am I like the two Marys, who remained at the Tomb, weeping and praying?
Am I like those leaders who went the next day to Pilate and said, "Look, this man said that he was going to rise again. We cannot let another fraud take place!", and who block life, who block the tomb, in order to maintain doctrine, lest life come forth?
Where is my heart? Which of these persons am I like? May this question remain with us throughout the entire week.
[00591-02.01] [Original text: Italian]
Traduzione in lingua tedesca
Diese Woche beginnt mit der festlichen Prozession mit den Olivenzweigen: Das ganze Volk empfängt Jesus. Die Kinder, die Jugendlichen singen und loben Jesus.
Aber diese Woche setzt sich fort im Geheimnis des Todes Jesu und seiner Auferstehung. Wir haben die Passion des Herrn gehört: Es wird uns gut tun, wenn wir uns nur eine Frage stellen: Wer bin ich? Wer bin ich vor meinem Herrn? Wer bin ich vor Jesus, der festlich in Jerusalem einzieht? Bin ich fähig, meine Freude auszudrücken, ihn zu loben? Oder gehe ich auf Distanz? Wer bin ich vor dem leidenden Jesus?
Wir haben viele Namen gehört – viele Namen. Die Gruppe der führenden Persönlichkeiten, einige Priester, einige Pharisäer, einige Gesetzeslehrer, die entschieden hatten, ihn zu töten. Sie warteten auf die Gelegenheit, ihn zu fassen. Bin ich wie einer von ihnen?
Auch noch einen anderen Namen haben wir gehört: Judas. Dreißig Silberlinge. Bin ich wie Judas? Weitere Namen haben wir gehört: die Jünger, die nichts verstanden, die einschliefen, während der Herr litt. Ist mein Leben eingeschlafen? Oder bin ich wie die Jünger, die nicht begriffen, was es bedeutet, Jesus zu verraten; wie jener andere Jünger, der alles durch das Schwert lösen wollte: Bin ich wie sie? Bin ich wie Judas, der Liebe heuchelt und den Meister küsst, um ihn auszuliefern, ihn zu verraten? Bin ich – ein Verräter? Bin ich wie jene Vorsteher, die in Eile zu Gericht sitzen und falsche Zeugen suchen: Bin ich wie sie? Und wenn ich so etwas tue – falls ich es tue –, glaube ich, dass ich damit das Volk rette?
Bin ich wie Pilatus? Wenn ich sehe, dass die Situation schwierig ist, wasche ich mir dann die Hände, bin ich dann nicht in der Lage, meine Verantwortung zu übernehmen, und lasse Menschen verurteilen oder verurteile sie selber?
Bin ich wie jene Menschenmenge, die nicht genau wusste, ob sie sich in einer religiösen Versammlung, in einem Gericht oder in einem Zirkus befand, und Barabbas wählt? Für sie ist es gleich: Es war unterhaltsamer, Jesus zu demütigen.
Bin ich wie die Soldaten, die den Herrn schlagen, ihn bespucken, ihn beleidigen, sich mit der Demütigung des Herrn amüsieren?
Bin ich wie Simon von Zyrene, der müde von der Arbeit kam, aber den guten Willen hatte, dem Herrn zu helfen, das Kreuz zu tragen?
Bin ich wie die, welche am Kreuz vorbeikamen und sich über Jesus lustig machten: „Er war doch so mutig! Er steige vom Kreuz herab, dann werden wir ihm glauben!" Sich über Jesus lustig machen…
Bin ich wie jene mutigen Frauen und wie die Mutter Jesu, die dort waren und schweigend litten?
Bin ich wie Josef, der heimliche Jünger, der den Leib Jesu liebevoll trägt, um ihn zu begraben?
Bin ich wie die beiden Marien, die am Eingang des Grabes verharren, weinend und betend?
Bin ich wie diese Anführer, die am folgenden Tag zu Pilatus gehen, um zu sagen: „Schau, der hat gesagt, er werde auferstehen. Dass nur nicht noch ein Betrug geschieht!"; und die das Leben blockieren, das Grab zusperren, um die Lehre zu verteidigen, damit das Leben nicht herauskommt?
Wo ist mein Herz? Welchem dieser Menschen gleiche ich? Möge diese Frage uns die ganze Woche hindurch begleiten.
[00591-05.01] [Originalsprache: Italienisch]
Traduzione in lingua spagnola
Esta semana comienza con una procesión festiva con ramos de olivo: todo el pueblo acoge a Jesús. Los niños y los jóvenes cantan, alaban a Jesús.
Pero esta semana se encamina hacia el misterio de la muerte de Jesús y de su resurrección. Hemos escuchado la Pasión del Señor. Nos hará bien hacernos una sola pregunta: ¿Quién soy yo? ¿Quién soy yo ante mi Señor? ¿Quién soy yo ante Jesús que entra con fiesta en Jerusalén? ¿Soy capaz de expresar mi alegría, de alabarlo? ¿O guardo las distancias? ¿Quién soy yo ante Jesús que sufre?
Hemos oído muchos nombres, tantos nombres. El grupo de dirigentes religiosos, algunos sacerdotes, algunos fariseos, algunos maestros de la ley, que habían decidido matarlo. Estaban esperando la oportunidad de apresarlo. ¿Soy yo como uno de ellos?
También hemos oído otro nombre: Judas. 30 monedas. ¿Yo soy como Judas? Hemos escuchado otros nombres: los discípulos que no entendían nada, que se adormentaron mientras el Señor sufría. Mi vida, ¿está adormecida? ¿O soy como los discípulos, que no entendían lo que significaba traicionar a Jesús? ¿O como aquel otro discípulo que quería resolverlo todo con la espada? ¿Soy yo como ellos? ¿Soy yo como Judas, que finge amar y besa al Maestro para entregarlo, para traicionarlo? ¿Soy yo, un traidor? ¿Soy como aquellos dirigentes que organizan a toda prisa un tribunal y buscan falsos testigos? ¿Soy como ellos? Y cuando hago esto, si lo hago, ¿creo que de este modo salvo al pueblo?
¿Soy yo como Pilato? Cuando veo que la situación se pone difícil, ¿me lavo las manos y no sé asumir mi responsabilidad, dejando que condenen – o condenando yo mismo – a las personas?
¿Soy yo como aquel gentío que no sabía bien si se trataba de una reunión religiosa, de un juicio o de un circo, y que elige a Barrabás? Para ellos da igual: era más divertido, para humillar a Jesús.
¿Soy como los soldados que golpean al Señor, le escupen, lo insultan, se divierten humillando al Señor?
¿Soy como el Cireneo, que volvía del trabajo, cansado, pero que tuvo la buena voluntad ayudar al Señor a llevar la cruz?
¿Soy como aquellos que pasaban ante la cruz y se burlaban de Jesús : «¡Él era tan valiente!... Que baje de la cruz y creeremos en él»? Mofarse de Jesús...
¿Soy yo como aquellas mujeres valientes, y como la Madre de Jesús, que estaban allí y sufrían en silencio?
¿Soy como José, el discípulo escondido, que lleva el cuerpo de Jesús con amor para enterrarlo?
¿Soy como las dos Marías que permanecen ante el sepulcro llorando y rezando?
¿Soy como aquellos jefes que al día siguiente fueron a Pilato para decirle: «Mira que éste ha dicho que resucitaría. Que no haya otro engaño», y bloquean la vida, bloquean el sepulcro para defender la doctrina, para que no salte fuera la vida?
¿Dónde está mi corazón? ¿A cuál de estas personas me parezco? Que esta pregunta nos acompañe durante toda la semana.
[00591-04.01] [Texto original: Italiano]
Traduzione in lingua portoghese
Esta semana começa com a festiva procissão dos ramos de oliveira: todo o povo acolhe Jesus. As crianças, os adolescentes cantam, louvam Jesus.
Mas esta semana continua com o mistério da morte de Jesus e da sua ressurreição. Ouvimos a Paixão do Senhor. Será bom pormo-nos apenas uma pergunta: Quem sou eu? Quem sou eu, face ao meu Senhor? Quem sou eu à vista de Jesus que entra festivamente em Jerusalém? Sou capaz de exprimir a minha alegria, de O louvar? Ou fico à distância? Quem sou eu, face a Jesus que sofre?
Escutámos muitos nomes, muitos nomes. O grupo dos líderes, alguns sacerdotes, alguns fariseus, alguns doutores da lei, que decidiram matá-Lo. Esperavam só a oportunidade boa para O prenderem. Sou eu como um deles?
Ouvimos também outro nome: Judas. Trinta moedas. Sou eu como Judas? Escutámos outros nomes: os discípulos que não entendiam nada, que adormeciam enquanto o Senhor sofria. A minha vida está adormecida? Ou sou como os discípulos, que não compreendiam o que era trair Jesus? Ou então como aquele discípulo que queria resolver tudo com a espada: sou eu como eles? Sou como Judas, que finge de amar e beija o Mestre para O entregar, para O trair? Sou eu um traidor? Sou eu como aqueles líderes que montam à pressa o tribunal e procuram testemunhas falsas: sou eu como eles? E, quando faço estas coisas – se é que as faço –, creio que, com isso, salvo o povo?
Sou eu como Pilatos? Quando vejo que a situação é difícil, lavo as mãos e não assumo a minha responsabilidade, condenando ou deixando condenar as pessoas?
Sou eu como aquela multidão que não sabia bem se estava numa reunião religiosa, num julgamento ou num circo, e escolhe Barrabás? Para ela tanto valia: era mais divertido, para humilhar Jesus.
Sou eu como os soldados, que batem no Senhor, cospem-Lhe em cima, insultam-No, divertem-se com a humilhação do Senhor?
Sou eu como Simão de Cirene que voltava do trabalho, cansado, mas teve a boa vontade de ajudar o Senhor a levar a cruz?
Sou eu como aqueles que passavam diante da Cruz e escarneciam de Jesus: «Era tão corajoso! Desça da cruz e nós acreditaremos n’Ele!». Escarnecem de Jesus...
Sou eu como aquelas mulheres corajosas, e como a Mãe de Jesus, que estavam lá e sofriam em silêncio?
Sou eu como José, o discípulo oculto, que leva o corpo de Jesus, com amor, para Lhe dar sepultura?
Sou eu como as duas Marias que permanecem junto do sepulcro chorando, rezando?
Sou eu como aqueles líderes que, no dia seguinte, foram ter com Pilatos para lhe dizer: «Olha que Ele afirmava que havia de ressuscitar. Não queremos mais enganos!» e bloqueiam a vida, bloqueiam o sepulcro para defender a doutrina, para que a vida não irrompa?
Onde está o meu coração? Com qual destas pessoas me pareço? Que esta pergunta nos acompanhe durante toda a semana.
[00591-06.01] [Texto original: Italiano]
[B0267-XX.03]