UDIENZA AI PARTECIPANTI ALLA PLENARIA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE Alle ore 12.15 di oggi, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Dopo l’indirizzo di omaggio del Prefetto, S.E. Mons. Gerhard Ludwig Müller, il Papa ha rivolto ai presenti il discorso che riportiamo di seguito:
● DISCORSO DEL SANTO PADRE
Cari fratelli e sorelle,
vi incontro al termine dei lavori della vostra Sessione Plenaria; vi saluto tutti cordialmente, e ringrazio Mons. Müller per le sue parole.
I compiti della Congregazione per la Dottrina della Fede sono legati alla missione del Successore di Pietro di confermare i fratelli nella fede (cfr Lc 22,32). In tal senso, il vostro ruolo di «promuovere e di tutelare la dottrina sulla fede e i costumi in tutto l’orbe cattolico» (Costit. ap. Pastor bonus, 48) è un vero servizio offerto al Magistero del Papa e alla Chiesa intera. Per questo, il Dicastero si impegna affinché siano sempre i criteri della fede a prevalere nelle parole e nella prassi della Chiesa. Quando la fede brilla nella sua semplicità e purezza originaria, anche il vissuto ecclesiale diventa il luogo in cui la vita di Dio emerge con tutto il suo fascino e porta frutto. La fede in Gesù Cristo, infatti, spalanca i cuori a Dio, apre gli spazi dell’esistenza umana alla Verità, al Bene e alla Bellezza che vengono da Lui.
Fin dai primi tempi della Chiesa esiste la tentazione di intendere la dottrina in un senso ideologico o di ridurla ad un insieme di teorie astratte e cristallizzate (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 39-42). In realtà, la dottrina ha l’unico scopo di servire la vita del Popolo di Dio ed intende assicurare alla nostra fede un fondamento certo. Grande è infatti la tentazione di appropriarci dei doni della salvezza che viene da Dio, per addomesticarli – magari anche con buona intenzione – alle vedute e allo spirito del mondo. E questa è una tentazione che si ripete continuamente.
Prendersi cura dell’integrità della fede è un compito molto delicato che vi è affidato, sempre in collaborazione con i Pastori locali e con le Commissioni Dottrinali delle Conferenze Episcopali. Ciò serve a salvaguardare il diritto di tutto il Popolo di Dio a ricevere il deposito della fede nella sua purezza e nella sua integralità. Il vostro lavoro cerca di tenere sempre presenti anche le esigenze del dialogo costruttivo, rispettoso e paziente con gli Autori. Se la verità esige la fedeltà, questa cresce sempre nella carità e nell’aiuto fraterno per chi è chiamato a maturare o chiarire le proprie convinzioni.
Riguardo poi al metodo del vostro lavoro, so che il vostro Dicastero si distingue per la prassi della collegialità e del dialogo. La Chiesa infatti è il luogo della comunione e, ad ogni livello, tutti siamo chiamati a coltivare e promuovere la comunione, ciascuno nella responsabilità che il Signore gli ha assegnato. Sono certo che quanto più la collegialità sarà un tratto effettivo del nostro operare, tanto più risplenderà davanti al mondo la luce della nostra fede (cfr Mt 5,16).
In tutto il vostro servizio, possiate conservare sempre un profondo senso di gioia, la gioia della fede, che ha la sua fonte inesauribile nel Signore Gesù. La grazia di essere suoi discepoli, di partecipare alla missione evangelizzatrice della Chiesa, ci riempie di santa gioia.
Nella Sessione Plenaria appena conclusa avete anche trattato del rapporto tra fede e Sacramento del matrimonio. Si tratta di una riflessione di grande rilevanza. Essa si pone nella scia dell’invito che già Benedetto XVI aveva formulato circa la necessità di interrogarsi più a fondo sulla relazione tra fede personale e celebrazione del Sacramento del matrimonio, soprattutto nel mutato contesto culturale (cfr Discorso al Tribunale della Rota Romana, 26 gennaio 2013).
In questa occasione vorrei anche ringraziarvi per il vostro impegno nel trattare le problematiche delicate circa i cosiddetti delitti più gravi, in particolare i casi di abuso sessuale di minori da parte di chierici. Pensate al bene dei bambini e dei giovani, che nella comunità cristiana devono sempre essere protetti e sostenuti nella loro crescita umana e spirituale. In tal senso si studia la possibilità di collegare con il vostro Dicastero la specifica Commissione per la protezione dei fanciulli, che ho istituito e che vorrei sia esemplare per tutti coloro che intendono promuovere il bene dei bambini.
Cari fratelli e sorelle, vi assicuro il mio ricordo nella preghiera e confido nel vostro per me e per il mio ministero. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga.
[00152-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0073-XX.02]