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L’UDIENZA GENERALE, 04.12.2013


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI E SALUTI NELLE DIVERSE LINGUE  

SALUTO IN LINGUA ITALIANA  

APPELLO DEL SANTO PADRE  

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato ancora sul tema della resurrezione della carne.
Dopo la sintesi in diverse lingue, Papa Francesco ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello per le monache del Monastero greco-ortodosso di Santa Tecla a Ma’lula, in Siria, sequestrate due giorni fa.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi ritorno ancora sull’affermazione «Credo la risurrezione della carne». Si tratta di una verità non semplice e tutt’altro che ovvia, perché, vivendo immersi in questo mondo, non è facile comprendere le realtà future. Ma il Vangelo ci illumina: la nostra risurrezione è strettamente legata alla risurrezione di Gesù; il fatto che Egli è risorto è la prova che esiste la risurrezione dei morti. Vorrei allora presentare alcuni aspetti che riguardano il rapporto tra la risurrezione di Cristo e la nostra risurrezione. Lui è risorto, e perché Lui è risorto anche noi risusciteremo.

Anzitutto, la stessa Sacra Scrittura contiene un cammino verso la fede piena nella risurrezione dei morti. Questa si esprime come fede in Dio creatore di tutto l’uomo - anima e corpo -, e come fede in Dio liberatore, il Dio fedele all’alleanza con il suo popolo. Il profeta Ezechiele, in una visione, contempla i sepolcri dei deportati che vengono riaperti e le ossa aride che tornano a vivere grazie all’infusione di uno spirito vivificante. Questa visione esprime la speranza nella futura "risurrezione di Israele", cioè nella rinascita del popolo sconfitto e umiliato (cfr Ez 37,1-14).

Gesù, nel Nuovo Testamento, porta a compimento questa rivelazione, e lega la fede nella risurrezione alla sua stessa persona e dice: «Io sono la risurrezione e la vita» (Gv 11,25). Infatti, sarà Gesù Signore che risusciterà nell’ultimo giorno quanti avranno creduto in Lui. Gesù è venuto tra noi, si è fatto uomo come noi in tutto, eccetto il peccato; in questo modo ci ha presi con sé nel suo cammino di ritorno al Padre. Egli, il Verbo incarnato, morto per noi e risorto, dona ai suoi discepoli lo Spirito Santo come caparra della piena comunione nel suo Regno glorioso, che attendiamo vigilanti. Questa attesa è la fonte e la ragione della nostra speranza: una speranza che, se coltivata e custodita, – la nostra speranza, se noi la coltiviamo e la custodiamo – diventa luce per illuminare la nostra storia personale e anche la storia comunitaria. Ricordiamolo sempre: siamo discepoli di Colui che è venuto, viene ogni giorno e verrà alla fine. Se riuscissimo ad avere più presente questa realtà, saremmo meno affaticati dal quotidiano, meno prigionieri dell’effimero e più disposti a camminare con cuore misericordioso sulla via della salvezza.

Un altro aspetto: che cosa significa risuscitare? La risurrezione di tutti noi avverrà nell’ultimo giorno, alla fine del mondo, ad opera della onnipotenza di Dio, il quale restituirà la vita al nostro corpo riunendolo all’anima, in forza della risurrezione di Gesù. Questa è la spiegazione fondamentale: perché Gesù è risorto noi resusciteremo; noi abbiamo la speranza nella risurrezione perché Lui ci ha aperto la porta a questa risurrezione. E questa trasformazione, questa trasfigurazione del nostro corpo viene preparata in questa vita dal rapporto con Gesù, nei Sacramenti, specialmente l’Eucaristia. Noi che in questa vita ci siamo nutriti del suo Corpo e del suo Sangue risusciteremo come Lui, con Lui e per mezzo di Lui. Come Gesù è risorto con il suo proprio corpo, ma non è ritornato ad una vita terrena, così noi risorgeremo con i nostri corpi che saranno trasfigurati in corpi gloriosi. Ma questa non è una bugia! Questo è vero. Noi crediamo che Gesù è risorto, che Gesù è vivo in questo momento. Ma voi credete che Gesù è vivo? E se Gesù è vivo, voi pensate che ci lascerà morire e non ci risusciterà? No! Lui ci aspetta, e perché Lui è risorto, la forza della sua risurrezione risusciterà tutti noi.

Un ultimo elemento: già in questa vita abbiamo in noi una partecipazione alla Risurrezione di Cristo. Se è vero che Gesù ci risusciterà alla fine dei tempi, è anche vero che, per un certo aspetto, con Lui già siamo risuscitati. La vita eterna incomincia già in questo momento, incomincia durante tutta la vita, che è orientata verso quel momento della risurrezione finale. E già siamo risuscitati, infatti, mediante il Battesimo, siamo inseriti nella morte e risurrezione di Cristo e partecipiamo alla vita nuova, che è la sua vita. Pertanto, in attesa dell’ultimo giorno, abbiamo in noi stessi un seme di risurrezione, quale anticipo della risurrezione piena che riceveremo in eredità. Per questo anche il corpo di ciascuno di noi è risonanza di eternità, quindi va sempre rispettato; e soprattutto va rispettata e amata la vita di quanti soffrono, perché sentano la vicinanza del Regno di Dio, di quella condizione di vita eterna verso la quale camminiamo. Questo pensiero ci dà speranza: siamo in cammino verso la risurrezione. Vedere Gesù, incontrare Gesù: questa è la nostra gioia! Saremo tutti insieme – non qui in piazza, da un’altra parte – ma gioiosi con Gesù. Questo è il nostro destino!

[01807-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI E SALUTI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese  

Speaker :

Chers frères et sœurs, il n’est pas facile de comprendre la réalité future de la résurrection de la chair. L’Ecriture Sainte est un chemin vers la pleine foi dans la résurrection des morts. Elle nous dit que notre résurrection est liée à celle de Jésus. C’est lui qui, au dernier jour, ressuscitera ceux qui auront cru en lui. Mais que signifie ressusciter ? Avec la mort, le corps se décompose alors que l’âme va à la rencontre du Seigneur, dans l’attente d’être de nouveau réunie à son corps, au dernier jour, par la puissance de Dieu. De la même manière que Jésus est ressuscité dans son propre corps, parce que nous sommes ses disciples, nous ressusciterons nous aussi, dans notre propre corps, un corps désormais glorieux et transfiguré. Seule la foi nous rend accessible cette certitude. Mais, dès ici-bas, par le Baptême, nous avons reçu une semence de cette résurrection à venir, et nous y participons déjà.

Santo Padre :

Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese, in particolare le religiose in formazione presso il Centro Internazionale di Animazione Missionaria. Che il vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli vi aiuti ad accrescere la vostra fede nella resurrezione! Buon pellegrinaggio a Roma.

Speaker :

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les religieuses en formation au Centre International d’Animation Missionnaire. Que votre pèlerinage au tombeau des Apôtres vous aide à faire grandir votre foi en la résurrection ! Bon pèlerinage à Rome.

[01808-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: we return to our reflection on "the resurrection of the body", as we look at three aspects of the relationship between Christ’s resurrection and our own. First, the Gospel reveals to us that our faith in the resurrection is bound to the person of Jesus Christ, who himself said "I am the resurrection and the life". Like us in all things but sin, Christ gathers us to himself so that we may accompany him in his journey back to the Father. The Risen Christ gives his disciples the Holy Spirit as a pledge of communion with God which has its fullness in eternity. The anticipation of eternal life is the source and reason for our hope. If cultivated and protected, it illuminates our lives as persons and communities. Second, Christ rose in his glorified body. Through Christ, our bodies will also be glorified and reunited with our souls at the resurrection. Therefore, our experience of the Risen Christ in the Sacraments, especially the Holy Eucharist, prepares us for the reunion of our bodies and souls in heaven. Third, while Jesus will resurrect us at the end of time, even now he wishes us to share in his resurrection. Through Baptism, we are inserted into his death and resurrection and begin to experience new life. The seed of eternity is planted within us. Hence, the image of eternity is imprinted on us and calls us to respect the lives of all people, especially those who suffer. In this way, we can experience the closeness of the Reign of God, towards which we all journey together.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Australia e Stati Uniti. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore!

Speaker:

I offer an affectionate greeting to all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience, including those from England, Denmark, Australia and the United States. Upon you and your families I invoke God’s blessings of joy and peace!

[01809-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, heute möchte ich noch einmal auf die Auferstehung der Toten zu sprechen kommen, eine nicht einfache Glaubenswahrheit, die aber ganz eng mit der Auferstehung Jesu verbunden ist. In der Heiligen Schrift sehen wir eine allmähliche Offenbarung dieser Wahrheit. Die Hoffnung auf die leibliche Auferstehung der Toten folgt aus dem Glauben an Gott, den Schöpfer, der den ganzen Menschen, Seele und Leib, erschaffen hat, und an Gott, der befreit, gerecht ist und an dem Bund mit seinem Volk treu festhält. Jesus führt diese Offenbarung zur Vollendung und bindet den Glauben an die Auferstehung an seine Person: „Ich bin die Auferstehung und das Leben" (Joh 11,25). Christus wird jene auferwecken, die an ihn geglaubt haben, und schenkt seinen Jüngern den Heiligen Geist als Angeld der vollen Gemeinschaft in seinem Reich. Was heißt nun „auferstehen"? Im Tod werden Leib und Seele getrennt. Der Leib vergeht, während die Seele Gott entgegen schreitet. In seiner Allmacht wird Gott am Jüngsten Tag dem Leib das unvergängliche Leben geben, indem er ihn kraft der Auferstehung Jesu wieder mit der Seele vereint. Wie Jesus mit seinem Leib auferstanden ist, werden auch wir mit verherrlichten Leibern auferstehen. Das Wie übersteigt aber unser Verstehen und ist uns nur im Glauben zugänglich. Und schließlich haben wir schon jetzt Anteil an der Auferstehung des Herrn. Wir sind auf Christi Tod und Auferstehung getauft, werden in der Eucharistie mit seinem Leib genährt und nehmen am neuen Leben teil. Wir gehören Christus an, und so sollen wir unseren Leib in Ehren halten, aber auch den Leib anderer, besonders der Leidenden.

Santo Padre:

Un cordiale benvenuto ai fratelli e alle sorelle di lingua tedesca. In particolare saluto i membri e gli amici di Schönstatt venuti in pellegrinaggio a Roma. Il Cristo morto e risorto è la ragione della nostra speranza; egli non ci lascerà nella morte. Nell’attesa del suo Regno portiamo questa speranza anche agli altri, affinché sentano la vicinanza e l’amore di Dio. Il Signore vi protegga e benedica sempre.

Speaker:

Von Herzen heiße ich die Brüder und Schwestern deutscher Sprache willkommen. Einen besonderen Gruß richte ich an die Mitglieder und Freunde von Schönstatt anlässlich ihrer Pilgerreise nach Rom. Der gestorbene und auferstandene Christus ist der Grund unserer Hoffnung; er lässt uns nicht im Tod zurück. In der Erwartung seines Reiches wollen wir diese Hoffnung auch den anderen bringen, damit sie Gottes Nähe und Liebe erfahren. Der Herr behüte und segne euch allezeit.

[01810-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas
Hoy volvemos sobre la afirmación: «Creo en la resurrección de la carne». Esto no es fácil de entender estando inmersos en este mundo, pero el Evangelio nos lo aclara: el que Jesús haya resucitado es la prueba de que la resurrección de los muertos existe. Ya la fe en Dios, creador y liberador de todo el hombre – alma y cuerpo–, abre el camino a la esperanza de la resurrección de la carne. Esta esperanza se cumple en la persona de Jesús, que es «la resurrección y la vida» (Jn 11,25); que nos ha tomado con él en su vuelta al Padre en el Reino glorioso. La omnipotencia y la fidelidad de Dios no se detienen a las puertas de la muerte. Cristo está siempre con nosotros, viene cada día y vendrá al final. Entonces él resucitará también nuestro cuerpo en la gloria, no lo devolverá al mundo terrenal. Viviendo de esta fe, seremos menos prisioneros de lo efímero, de lo pasajero. Esta transfiguración de nuestro cuerpo se prepara ya en esta vida por el encuentro con Cristo Resucitado, especialmente en la Eucaristía, en la que nos alimentamos de su Cuerpo y de su Sangre. En cierto modo, ya ahora resucitamos, participamos por el Bautismo de una vida nueva, del misterio de Cristo muerto y resucitado. Tenemos una semilla de resurrección, un destello de eternidad, que hace siempre toda vida humana digna de respeto y de amor.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, venidos de España, Argentina, Perú, Venezuela y otros países latinoamericanos. Que todos demos testimonio alegre de esa condición de vida eterna hacia la que caminamos. Muchas gracias.

[01811-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese

Speaker:

«Creio na ressurreição da carne»: este artigo do Credo professa uma verdade que, aos nossos olhos, não é fácil nem evidente. A prova de que há ressurreição dos mortos é que Jesus ressuscitou dos mortos. Mas que significa ressuscitar? Com a morte, a alma separa-se do corpo; este sofre a decomposição, enquanto a alma vai ao encontro de Deus esperando unir-se novamente ao seu corpo. Isso acontecerá no último dia, no fim do mundo, quando Deus restituir a vida ao nosso corpo e juntá-lo à alma. Esta transfiguração do nosso corpo é preparada nesta vida pelo encontro com Cristo ressuscitado nos sacramentos, especialmente na Eucaristia. Se, nesta vida, nos alimentarmos do Corpo de Jesus, ressuscitaremos como Ele, com Ele e por meio d’Ele. A nossa ressurreição está intimamente ligada à ressurreição de Jesus. Fomos inseridos na morte e ressurreição de Cristo pelo Baptismo; assim, à espera do último dia, temos já em nós uma semente de ressurreição; o corpo de cada um de nós é ressonância de eternidade; por isso mesmo deve ser respeitado e sobretudo deve ser respeitada e amada a vida das pessoas que sofrem para que sintam a proximidade da condição eterna da vida para a qual caminhamos.

Santo Padre:

Con sentimenti di riconoscenza e affetto, saluto tutti i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i gruppi brasiliani di Criciúma e Ribeirão Preto e i fedeli di Leça da Palmeira, invocando sui vostri passi la gioia dell’incontro con Dio: Gesù Cristo è la Tenda divina in mezzo a noi; andate da Lui, vivete nella sua grazia e avrete la vita eterna. Su di voi e sulle vostre famiglie e parrocchie scenda la Benedizione di Dio.

Speaker:

Com sentimentos de gratidão e estima, saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente os grupos brasileiros de Criciúma e Ribeirão Preto e os fiéis de Leça da Palmeira, invocando sobre os vossos passos a alegria do encontro com Deus: Jesus Cristo é a Tenda divina no meio de nós; ide até Ele, vivei na sua graça e tereis a vida eterna. Desça sobre vós e vossas famílias a Bênção de Deus.

[01812-06.01[Texto original: Português]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca

Speaker:

W dzisiejszej katechezie Ojciec Święty przypomniał nam znaczenie wypowiadanego w Credo wyznania: „Wierzę w ciała zmartwychwstanie". Ma ono swój fundament w Bożym Objawieniu. Fakt Zmartwychwstania Chrystusa zapisany w Ewangelii jest dowodem, że umarli zmartwychwstają. Tę prawdę Bóg odsłaniał ludziom stopniowo. Objawił, że On sam stworzył człowieka, jego duszę i ciało. Pouczał przez proroków. Pełnię tajemnicy zmartwychwstania objawił Chrystus, zapewniając: „Ja jestem zmartwychwstanie i życie" (J 11, 25). W dniu zmartwychwstania Bóg obdarzy nasze przemienione ciało niezniszczalnym życiem. Już tu na ziemi mamy udział w tajemnicy wieczności. Przez chrzest jesteśmy włączeni w śmierć Chrystusa i w Jego zmartwychwstanie, spotykamy się z Nim w sakramentach, zwłaszcza w Eucharystii. Nasze ciało, które jest rezonansem wieczności, powinno więc być zawsze szanowane, traktowane z troską i godnością.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Abbiamo iniziato l’Avvento. Stiamo meditando il mistero del Messia che, colmo d’amore e di misericordia, viene a salvare l’uomo. Perseveriamo con Lui nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio, frequentando secondo la vostra tradizione la messa quotidiana Rorate. La vita eterna dipende dal nostro legame con Cristo. Benedico di cuore voi qui presenti e le vostre famiglie.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Rozpoczęliśmy Adwent. Rozważamy tajemnicę Mesjasza, który pełen miłości i miłosierdzia przychodzi zbawić człowieka. Trwajmy z Nim na modlitwie, w rozważaniu Bożego Słowa, uczestnicząc w codziennych, tradycyjnych Roratach. Od więzi z Chrystusem zależy nasze życie wieczne. Wam tu obecnym i waszym rodzinom z serca błogosławię.

[01813-09.01] [Testo originale: Polacco]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba

Speaker:

[أيُّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاءُ، نُتابعُ اليومَ تَعليمَنا حَولَ "قِيامَةِ الأَجسَادِ"، إنَّها ليستْ حقيقةً بسيطةً كما وأنَّها ليستْ بديهيّةً لأنّنا نَعيشُ غائصينَ في هذا العالمِ ولا يُمكِنُنا فَهْمَ الحقائقَ المُستقبليّةِ. لَكِنَّ الإنجيلَ يُنيرُنا: قيامَتُنا مُرتَبِطَةٌ بِشَكلٍ وَثيقٍ بقيامَةِ يسوعَ، وقيامتُهُ هي التأكيدُ على قيامةِ الأمواتِ. يَحتَوي الكتابُ المُقدَّسُ على مَسيرَةٍ نَحْوَ الإيمانِ الكامِلِ بقيامَةِ الأَمواتِ. وهذا الإيمانُ يَظهرُ كإيمانٍ باللهِ خالقِ الإنسانِ بكاملِهِ – جسدًا وروحًا – وكإيمانٍ باللهِ المُحَرِّرِ، الإلهُ الأمينُ للعهدِ مع شَعبِهِ. وفي العهدِ الجديدِ، يُتَمِّمُ يسوعُ هذا الوحيَ، وَيَربِطُ الإيمانَ بالقيامةِ بشخصِهِ: "أنا القيامةُ والحياة". في الواقعِ، إنَّ الربَّ يسوعَ هُوَ الذي سَيُقيمُ في اليومِ الأخيرِ جَميعَ الذينَ آمنوا بِهِ. ويسوعُ قدْ حَلَّ بَينَنا وصَارَ إنسانًا مِثلَنا في كُلِّ شَيءٍ ما عدا الخطيئةِ، وبهذا الشَّكلِ جَذَبَنا مَعَهُ في مَسيرَةِ عودتِهِ إلى الآبِ. إنَّهُ الكلمةُ المُتَجَسِّدُ، الذي ماتَ وقامَ مِنْ أجلِنا، والذي يَمنَحُ رُسُلَهُ الروحَ القُدُسَ كَعُربونٍ لِمِلءِ الشَّرِكَةِ في مَلكوتِهِ المَجيدِ الذي نَنْتَظِرُهُ مُتَيَقِّظينَ. وهذا الإنتظارُ هُوَ مَصْدَرُ رجائنا وأساسُهُ: رجاءٌ، إنْ أنمَينَاهُ وحافَظْنا عليهِ، يُصبِحُ لنا نورًا يُنيرُ حياتَنا الشخصيّةَ والجماعيّةَ. قامَ المسيحُ منَ المَوتِ بِجَسَدِهِ المُمَجَّدِ ونحنُ الذينَ اغتَذَيْنا في هَذِهِ الحياةِ بجسَدِ الربِّ ودَمِهِ سَنَقُومُ مثلَهُ، وَبِهِ ومعهِ بأجسادِنا المُمَجَّدَةِ والروحيَّةِ. وفيما ننتظِرُ اليومَ الأَخيرَ، نَحْنُ نَحمِلُ في داخِلِنا بَذرَةَ القيامَةِ، كاستِبَاقٍ للقيامَةِ الكامِلَةِ التي سَنَرِثُها. لِذلكَ فَجَسَدُ كُلٍّ مِنَّا هُوَ صَدَىً للأبديَّةِ وعلينا إحترامُهُ، كما وعلينا بِخاصَةٍ أنْ نَحتَرِمَ وأنْ نُحِبَّ حَيَاةَ الذِينَ يتألَّمونَ لأنَّهُم يَشعُرونَ بِقُربِ مَلكوتِ اللهِ، بالحياةِ الأبديّةِ التي نَسيرُ تُجاهَها.]

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Gesù è la risurrezione e la vita! Se crediamo in Lui, Egli ci risusciterà nell’ultimo giorno. Il Signore vi benedica!

Speaker:  

 أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط. يسوعُ هو القيامةُ والحياة! إنْ آمنّا به سَيُقيمنا في اليوم الأخير! ليباركَكُم الربُ!

[01814-08.01] [Testo originale: Arabo]

SALUTO IN LINGUA ITALIANA 

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto i partecipanti al Seminario su etica e valori promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; le Figlie della Carità; i fedeli di Polignano a Mare; le forze dell’Ordine, in particolare il Comando della Guardia di Finanza della Regione Abruzzo, i Bersaglieri di Cosenza e i Granatieri di Spoleto, accompagnati dall’Arcivescovo Mons. Boccardo. Saluto inoltre gli studenti, specialmente il Liceo De Sanctis-Galilei di Manduria e gli Istituti di San Nicola La Strada e "Sacro Cuore" di Avezzano; la delegazione dell’Opera Romana in partenza per l’Iraq; i gruppi parrocchiali e le numerose associazioni, particolarmente"Spina-Bifida e Idrocefalo" e gli "Amici di Raoul Follereau", impegnate nell’aiuto ai sofferenti. In questi primi giorni d’Avvento rivolgiamoci alla Vergine Immacolata con la fiduciosa preghiera: Ella è il modello del nostro cammino incontro al Cristo che viene in noi.

Rivolgo un pensiero affettuoso ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la memoria di San Francesco Saverio, patrono delle Missioni. Questo santo sacerdote ci ricorda l’impegno di ciascuno nell’annunciare il Vangelo. Cari giovani, siate coraggiosi testimoni della vostra fede; cari ammalati, offrite la vostra croce quotidiana per la conversione dei lontani alla luce del Vangelo; e voi, cari sposi novelli, siate annunciatori dell’amore di Cristo a partire dalla vostra famiglia.

[01815-01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE

Desidero ora invitare tutti a pregare per le monache del Monastero greco-ortodosso di Santa Tecla a Ma’lula, in Siria, che due giorni fa sono state portate via con la forza da uomini armati. Preghiamo per queste monache, per queste sorelle e per tutte le persone sequestrate a causa del conflitto in corso. Continuiamo a pregare e a operare insieme per la pace. Preghiamo la Madonna. 
(Ave Maria...)

[01817-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0807-XX.01]