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SANTO ROSARIO PRESIEDUTO DA PAPA FRANCESCO NELLA BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE, 04.05.2013


SANTO ROSARIO PRESIEDUTO DA PAPA FRANCESCO NELLA BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE

Questo pomeriggio, alle ore 18, il Santo Padre Francesco ha presieduto la preghiera del Santo Rosario nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.
Al suo ingresso in Basilica il Papa è stato accolto dal Capitolo ed ha baciato il Crocifisso, come atto di "presa di possesso" della Basilica.
L’Icona della Madonna Salus Populi Romani era posta per l’occasione presso l’Altare, sopra la Confessione. Papa Francesco ha ricevuto il saluto del Cardinale Arciprete Santos Abril y Castelló, quindi ha introdotto la recita dei misteri gaudiosi del Santo Rosario.
Al termine, prima dell’omaggio floreale all’Immagine della Beata Vergine Maria Salus Populi Romani, il Papa ha rivolto ai fedeli presenti la seguente meditazione:

● MEDITAZIONE DEL SANTO PADRE

Ringrazio l’Eminentissimo Signor Arciprete di questa Basilica per le parole dette all’inizio. Ringrazio lei, fratello e amico, un’amicizia che nacque in quel Paese alla fine del mondo! Grazie tante. Ringrazio per la presenza il Signor Cardinale Vicario, i Signori Cardinali, i Vescovi, i Sacerdoti. E ringrazio voi, fratelli e sorelle, che oggi siete venuti a pregare la Madonna, la madre, la "Salus Populi Romani". Perché questa sera siamo qui davanti a Maria. Abbiamo pregato sotto la sua guida materna perché ci conduca ad essere sempre più uniti al suo Figlio Gesù; le abbiamo portato le nostre gioie e le nostre sofferenze, le nostre speranze e le nostre difficoltà; l’abbiamo invocata con il bel titolo di "Salus Populi Romani" chiedendo per tutti noi, per Roma, per il mondo che ci doni la salute. Sì, perché Maria ci dona la salute, è la nostra salute.
Gesù Cristo, con la sua Passione, Morte e Risurrezione, ci porta la salvezza, ci dona la grazia e la gioia di essere figli di Dio, di chiamarlo in verità con il nome di Padre. Maria è madre, e una madre si preoccupa soprattutto della salute dei suoi figli, sa curarla sempre con grande e tenero amore. La Madonna custodisce la nostra salute. Che cosa vuol dire questo, che la Madonna custodisce la nostra salute? Penso soprattutto a tre aspetti: ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi; ci aiuta a crescere, ci aiuta ad affrontare la vita, ci aiuta ad essere liberi.

Una mamma aiuta i figli a crescere e vuole che crescano bene; per questo li educa a non cedere alla pigrizia - che deriva anche da un certo benessere -, a non adagiarsi in una vita comoda che si accontenta di avere solo delle cose. La mamma ha cura dei figli perché crescano sempre di più, crescano forti, capaci di prendersi responsabilità, di impegnarsi nella vita, di tendere a grandi ideali. Il Vangelo di san Luca dice che, nella famiglia di Nazareth, Gesù «cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui» (Lc 2,40). La Madonna fa proprio questo in noi, ci aiuta a crescere umanamente e nella fede, ad essere forti e non cedere alla tentazione dell’essere uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere con responsabilità, a tendere sempre più in alto.

Una mamma poi pensa alla salute dei figli educandoli anche ad affrontare le difficoltà della vita. Non si educa, non si cura la salute evitando i problemi, come se la vita fosse un’autostrada senza ostacoli. La mamma aiuta i figli a guardare con realismo i problemi della vita e a non perdersi in essi, ma ad affrontarli con coraggio, a non essere deboli, e a saperli superare, in un sano equilibrio che una madre "sente" tra gli ambiti di sicurezza e le zone di rischio. E questo una mamma sa farlo! Non porta sempre il figlio sulla strada della sicurezza, perché in questa maniera il figlio non può crescere, ma anche non lo lascia soltanto sulla strada del rischio, perché è pericoloso. Una mamma sa bilanciare le cose. Una vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi in gioco, è un ragazzo e una ragazza senza spina dorsale! Ricordiamo la parabola del buon samaritano: Gesù non propone il comportamento del sacerdote e del levita, che evitano di soccorrere colui che era incappato nei briganti, ma il samaritano che vede la situazione di quell’uomo e la affronta in maniera concreta, anche con rischi. Maria ha vissuto molti momenti non facili nella sua vita, dalla nascita di Gesù, quando «per loro non c’era posto nell’alloggio» (Lc 2,7), fino al Calvario (cfr Gv 19,25). E come una buona madre ci è vicina, perché non perdiamo mai il coraggio di fronte alle avversità della vita, di fronte alla nostra debolezza, di fronte ai nostri peccati: ci dà forza, ci indica il cammino di suo Figlio. Gesù dalla croce dice a Maria, indicando Giovanni: «Donna, ecco tuo figlio!» e a Giovanni: «Ecco tua madre!» (cfr Gv 19,26-27). In quel discepolo tutti noi siamo rappresentati: il Signore ci affida nelle mani piene di amore e di tenerezza della Madre, perché sentiamo il suo sostegno nell’affrontare e vincere le difficoltà del nostro cammino umano e cristiano; non avere paura delle difficoltà, affrontarle con l’aiuto della mamma.

Un ultimo aspetto: una buona mamma non solo accompagna i figli nella crescita, non evitando i problemi, le sfide della vita; una buona mamma aiuta anche a prendere le decisioni definitive con libertà. Questo non è facile, ma una mamma sa farlo. Ma che cosa significa libertà? Non è certo fare tutto ciò che si vuole, lasciarsi dominare dalle passioni, passare da un’esperienza all’altra senza discernimento, seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire, buttare tutto ciò che non piace dalla finestra. No, quella non è libertà! La libertà ci è donata perché sappiamo fare scelte buone nella vita! Maria da buona madre ci educa ad essere, come Lei, capaci di fare scelte definitive; scelte definitive, in questo momento in cui regna, per così dire, la filosofia del provvisorio. È tanto difficile impegnarsi nella vita definitivamente. E lei ci aiuta a fare scelte definitive con quella libertà piena con cui ha risposto "sì" al piano di Dio sulla sua vita (cfr Lc 1,38).
Cari fratelli e sorelle, quanto è difficile, nel nostro tempo, prendere decisioni definitive! Ci seduce il provvisorio. Siamo vittime di una tendenza che ci spinge alla provvisorietà… come se desiderassimo rimanere adolescenti. E’ un po’ il fascino del rimanere adolescenti, e questo per tutta la vita! Non abbiamo paura degli impegni definitivi, degli impegni che coinvolgono e interessano tutta la vita! In questo modo la vita sarà feconda! E questo è libertà: avere il coraggio di prendere queste decisioni con grandezza.

Tutta l’esistenza di Maria è un inno alla vita, un inno di amore alla vita: ha generato Gesù nella carne ed ha accompagnato la nascita della Chiesa sul Calvario e nel Cenacolo. La Salus Populi Romani è la mamma che ci dona la salute nella crescita, ci dona la salute nell’affrontare e superare i problemi, ci dona la salute nel renderci liberi per le scelte definitive; la mamma che ci insegna ad essere fecondi, ad essere aperti alla vita e ad essere sempre fecondi di bene, fecondi di gioia, fecondi di speranza, a non perdere mai la speranza, a donare vita agli altri, vita fisica e spirituale.

Questo ti chiediamo questa sera, O Maria, Salus Populi Romani, per il popolo di Roma, per tutti noi: donaci la salute che solo tu puoi donarci, per essere sempre segni e strumenti di vita. Amen.

All’uscita dalla Basilica, dal Sagrato il Santo Padre ha rivolto le seguenti parole ai numerosi fedeli radunati in Piazza:

Fratelli e sorelle,
Buona sera! Grazie tante per la vostra presenza nella casa della mamma di Roma, della nostra Madre. Viva la Salus Populi Romani. Viva la Madonna. E’ la nostra Madre. Affidiamoci a lei, perché lei ci custodisce come una buona mamma. Io prego per voi, ma vi chiedo di pregare per me, perché ne ho bisogno. Tre "Ave" per me. Vi auguro una buona domenica, domani. Arrivederci. Adesso vi do la benedizione - a voi e a tutta la vostra famiglia. Vi benedica il Padre Onnipotente. Buona domenica.

[00614-01.02] [Testo originale: Italiano]

[B0272-XX.03]