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L’UDIENZA GENERALE, 13.02.2013


L’UDIENZA GENERALE

PAROLE DEL SANTO PADRE ALL’INIZIO DELL’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA  

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

L’Udienza Generale di oggi, mercoledì delle Ceneri e primo giorno del tempo quaresimale, si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
All’inizio dell’incontro, il Santo Padre ha rivolto ai fedeli presenti alcune parole sulla sua decisione, annunciata lunedì 11 febbraio, di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, ed ha invitato tutti a continuare a pregare per lui, per la Chiesa, per il prossimo Papa.
Quindi, nel discorso in lingua italiana, ha incentrato la sua meditazione sul tema: "Le tentazioni di Gesù e la conversione per il Regno dei Cieli".
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

PAROLE DEL SANTO PADRE ALL’INIZIO DELL’UDIENZA GENERALE  

Cari fratelli e sorelle,

come sapete ho deciso ... [applausi] - grazie per la vostra simpatia! - ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005. Ho fatto questo in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede. Mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di Cristo, il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura. Ringrazio tutti per l’amore e per la preghiera con cui mi avete accompagnato. Grazie! Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni, per me non facili, la forza della preghiera, che l’amore della Chiesa, la vostra preghiera, mi porta. Continuate a pregare per me, per la Chiesa, per il futuro Papa. Il Signore ci guiderà.

[00257-01.02] [Testo originale: Italiano]

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA  

Cari fratelli e sorelle,

oggi, Mercoledì delle Ceneri, iniziamo il Tempo liturgico della Quaresima, quaranta giorni che ci preparano alla celebrazione della Santa Pasqua; è un tempo di particolare impegno nel nostro cammino spirituale. Il numero quaranta ricorre varie volte nella Sacra Scrittura. In particolare, come sappiamo, esso richiama i quarant’anni in cui il popolo di Israele peregrinò nel deserto: un lungo periodo di formazione per diventare il popolo di Dio, ma anche un lungo periodo in cui la tentazione di essere infedeli all’alleanza con il Signore era sempre presente. Quaranta furono anche i giorni di cammino del profeta Elia per raggiungere il Monte di Dio, l’Horeb; come pure il periodo che Gesù passò nel deserto prima di iniziare la sua vita pubblica e dove fu tentato dal diavolo. Nell’odierna Catechesi vorrei soffermarmi proprio su questo momento della vita terrena del Signore, che leggeremo nel Vangelo di domenica prossima.

Anzitutto il deserto, dove Gesù si ritira, è il luogo del silenzio, della povertà, dove l’uomo è privato degli appoggi materiali e si trova di fronte alle domande fondamentali dell’esistenza, è spinto ad andare all’essenziale e proprio per questo gli è più facile incontrare Dio. Ma il deserto è anche il luogo della morte, perché dove non c’è acqua non c’è neppure vita, ed è il luogo della solitudine, in cui l’uomo sente più intensa la tentazione. Gesù va nel deserto, e là subisce la tentazione di lasciare la via indicata dal Padre per seguire altre strade più facili e mondane (cfr Lc 4,1-13). Così Egli si carica delle nostre tentazioni, porta con Sè la nostra miseria, per vincere il maligno e aprirci il cammino verso Dio, il cammino della conversione.

Riflettere sulle tentazioni a cui è sottoposto Gesù nel deserto è un invito per ciascuno di noi a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero nella mia vita? Nella prima tentazione il diavolo propone a Gesù di cambiare una pietra in pane per spegnere la fame. Gesù ribatte che l’uomo vive anche di pane, ma non di solo pane: senza una risposta alla fame di verità, alla fame di Dio, l’uomo non si può salvare (cfr vv. 3-4). Nella seconda tentazione, il diavolo propone a Gesù la via del potere: lo conduce in alto e gli offre il dominio del mondo; ma non è questa la strada di Dio: Gesù ha ben chiaro che non è il potere mondano che salva il mondo, ma il potere della croce, dell’umiltà, dell’amore (cfr vv. 5-8). Nella terza tentazione, il diavolo propone a Gesù di gettarsi dal pinnacolo del Tempio di Gerusalemme e farsi salvare da Dio mediante i suoi angeli, di compiere cioè qualcosa di sensazionale per mettere alla prova Dio stesso; ma la risposta è che Dio non è un oggetto a cui imporre le nostre condizioni: è il Signore di tutto (cfr vv. 9-12). Qual è il nocciolo delle tre tentazioni che subisce Gesù? E’ la proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e per il proprio successo. E dunque, in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza e facendolo sembrare superfluo. Ognuno dovrebbe chiedersi allora: che posto ha Dio nella mia vita? E’ Lui il Signore o sono io?

Superare la tentazione di sottomettere Dio a sé e ai propri interessi o di metterlo in un angolo e convertirsi al giusto ordine di priorità, dare a Dio il primo posto, è un cammino che ogni cristiano deve percorrere sempre di nuovo. "Convertirsi", un invito che ascolteremo molte volte in Quaresima, significa seguire Gesù in modo che il suo Vangelo sia guida concreta della vita; significa lasciare che Dio ci trasformi, smettere di pensare che siamo noi gli unici costruttori della nostra esistenza; significa riconoscere che siamo creature, che dipendiamo da Dio, dal suo amore, e soltanto «perdendo» la nostra vita in Lui possiamo guadagnarla. Questo esige di operare le nostre scelte alla luce della Parola di Dio. Oggi non si può più essere cristiani come semplice conseguenza del fatto di vivere in una società che ha radici cristiane: anche chi nasce da una famiglia cristiana ed è educato religiosamente deve, ogni giorno, rinnovare la scelta di essere cristiano, cioè dare a Dio il primo posto, di fronte alle tentazioni che una cultura secolarizzata gli propone di continuo, di fronte al giudizio critico di molti contemporanei.

Le prove a cui la società attuale sottopone il cristiano, infatti, sono tante, e toccano la vita personale e sociale. Non è facile essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore; non è facile opporsi pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l’aborto in caso di gravidanza indesiderata, l’eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie. La tentazione di metter da parte la propria fede è sempre presente e la conversione diventa una risposta a Dio che deve essere confermata più volte nella vita.

Ci sono di esempio e di stimolo le grandi conversioni come quella di san Paolo sulla via di Damasco, o di sant’Agostino, ma anche nella nostra epoca di eclissi del senso del sacro, la grazia di Dio è al lavoro e opera meraviglie nella vita di tante persone. Il Signore non si stanca di bussare alla porta dell’uomo in contesti sociali e culturali che sembrano inghiottiti dalla secolarizzazione, come è avvenuto per il russo ortodosso Pavel Florenskij. Dopo un’educazione completamente agnostica, tanto da provare vera e propria ostilità verso gli insegnamenti religiosi impartiti a scuola, lo scienziato Florenskij si trova ad esclamare: "No, non si può vivere senza Dio!", e a cambiare completamente la sua vita, tanto da diventare sacerdote.

Penso anche alla figura di Etty Hillesum, una giovane olandese di origine ebraica che morirà ad Auschwitz. Inizialmente lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e scrive: "Un pozzo molto profondo è dentro di me. E Dio c’è in quel pozzo. Talvolta mi riesce di raggiungerlo, più spesso pietra e sabbia lo coprono: allora Dio è sepolto. Bisogna di nuovo che lo dissotterri" (Diario, 97). Nella sua vita dispersa e inquieta, ritrova Dio proprio in mezzo alla grande tragedia del Novecento, la Shoah. Questa giovane fragile e insoddisfatta, trasfigurata dalla fede, si trasforma in una donna piena di amore e di pace interiore, capace di affermare: "Vivo costantemente in intimità con Dio".

La capacità di contrapporsi alle lusinghe ideologiche del suo tempo per scegliere la ricerca della verità e aprirsi alla scoperta della fede è testimoniata da un’altra donna del nostro tempo, la statunitense Dorothy Day. Nella sua autobiografia, confessa apertamente di essere caduta nella tentazione di risolvere tutto con la politica, aderendo alla proposta marxista: "Volevo andare con i manifestanti, andare in prigione, scrivere, influenzare gli altri e lasciare il mio sogno al mondo. Quanta ambizione e quanta ricerca di me stessa c’era in tutto questo!". Il cammino verso la fede in un ambiente così secolarizzato era particolarmente difficile, ma la Grazia agisce lo stesso, come lei stessa sottolinea: "È certo che io sentii più spesso il bisogno di andare in chiesa, a inginocchiarmi, a piegare la testa in preghiera. Un istinto cieco, si potrebbe dire, perché non ero cosciente di pregare. Ma andavo, mi inserivo nell’atmosfera di preghiera…". Dio l’ha condotta ad una consapevole adesione alla Chiesa, in una vita dedicata ai diseredati.

Nella nostra epoca non sono poche le conversioni intese come il ritorno di chi, dopo un’educazione cristiana magari superficiale, si è allontanato per anni dalla fede e poi riscopre Cristo e il suo Vangelo. Nel Libro dell’Apocalisse leggiamo: «Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (3, 20). Il nostro uomo interiore deve prepararsi per essere visitato da Dio, e proprio per questo non deve lasciarsi invadere dalle illusioni, dalle apparenze, dalle cose materiali.

In questo Tempo di Quaresima, nell’Anno della fede, rinnoviamo il nostro impegno nel cammino di conversione, per superare la tendenza di chiuderci in noi stessi e per fare, invece, spazio a Dio, guardando con i suoi occhi la realtà quotidiana. L’alternativa tra la chiusura nel nostro egoismo e l’apertura all’amore di Dio e degli altri, potremmo dire che corrisponde all’alternativa delle tentazioni di Gesù: alternativa, cioè, tra potere umano e amore della Croce, tra una redenzione vista nel solo benessere materiale e una redenzione come opera di Dio, cui diamo il primato nell’esistenza. Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio, della propria posizione, ma far sì che ogni giorno, nelle piccole cose, la verità, la fede in Dio e l’amore diventino la cosa più importante.

[00246-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese  

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers frères et sœurs, nous commençons aujourd’hui le Carême, quarante jours de préparation à Pâques. Le nombre quarante revient plusieurs fois dans la Bible. Dans cette catéchèse, je voudrais m’arrêter sur les quarante jours que Jésus a passés au désert, tenté par le démon. Ses tentations invitent chacun de nous à répondre à cette demande fondamentale : qu’est-ce qui compte vraiment dans notre vie ? Sans une réponse à la faim de vérité et de Dieu, l’homme ne peut pas se sauver. Ce n’est pas le pouvoir mondain qui sauve le monde, mais le pouvoir de la croix, de l’humilité et de l’amour. Dieu est le Seigneur de toute chose. Il ne peut pas être instrumentalisé, utilisé pour nos propres intérêts, autrement nous nous substituons à lui. La société actuelle soumet le chrétien à plusieurs épreuves qui touchent sa vie personnelle et sociale. La tentation est toujours présente ; le sacré s’éclipse. Toutefois, la grâce de Dieu continue d’opérer des merveilles dans la vie de beaucoup de personnes qui se convertissent ou qui reviennent à Dieu. Se convertir, c’est faire de telle sorte que la vérité, la foi en Dieu et l’amour deviennent chaque jour la chose la plus importante pour nous.

Je salue avec joie les francophones, en particulier les nombreux lycéens présents ! En ce Carême, je vous invite à renouveler vos engagements pris pour votre conversion. Pour y arriver, ne vous laissez pas envahir par l’égoïsme, la recherche exclusive du succès personnel, l’illusion, l’apparence et les choses matérielles. Donnez plutôt la primauté à Dieu, confiez-vous à lui et regardez les réalités quotidiennes avec ses yeux. Saint temps de Carême !

[00247-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Dear Brothers and Sisters,

Today, Ash Wednesday, we begin our yearly Lenten journey of conversion in preparation for Easter. The forty days of Lent recall Israel’s sojourn in the desert and the temptations of Jesus at the beginning of his public ministry. The desert, as the place of silent encounter with God and decision about the deepest meaning and direction of our lives, is also a place of temptation. In his temptation in the desert, Jesus showed us that fidelity to God’s will must guide our lives and thinking, especially amid today’s secularized society. While the Lord continues to raise up examples of radical conversion, like Pavel Florensky, Etty Hillesum and Dorothy Day, he also constantly challenges those who have been raised in the faith to deeper conversion. In this Lenten season, Christ once again knocks at our door (cf. Rev 3:20) and invites us to open our minds and hearts to his love and his truth. May Jesus’ example of overcoming temptation inspire us to embrace God’s will and to see all things in the light of his saving truth.

I offer a warm welcome to all the English-speaking visitors present at today’s Audience, including those from England, Denmark and the United States. My particular greeting goes to the many student groups present. With prayers that this Lenten season will prove spiritually fruitful for you and your families, I invoke upon all of you God’s blessings of joy and peace.

[00248-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute, am Aschermittwoch, beginnen wir die vierzigtägige Vorbereitungszeit auf Ostern, die Fastenzeit. Wenn wir gerade in dieser Katechese das vierzigtägige Fasten Jesu und seine Versuchungen in der Wüste betrachten, die Ort der Entsagung, der Einsamkeit und auch der Versuchung ist, sehen wir darin einen Zusammenhang mit unserem eigenen Leben. Jesus nimmt unsere Versuchungen, unsere Armseligkeit auf sich, um das Böse zu besiegen und den Weg auf Gott hin zu öffnen, einen Weg der Umkehr. Wie geht der Teufel bei der Versuchung vor? Zunächst redet er Jesus ein, er möge befehlen, daß aus Steinen Brot werde. Dann verspricht er Macht auf dieser Erde. Und schließlich schlägt er vor, der Herr solle sich von der Zinne des Tempels stürzen und dabei die Leute ins Staunen bringen. Was ist der Kern der drei Versuchungen? Der Kern ist, Gott für die eigenen Interessen, für den eigenen Erfolg zu instrumentalisieren, letztlich sich selbst an die Stelle Gottes zu setzen. »Umkehr« bedeutet hier, die rechte Ordnung anzuerkennen, Gott den richtigen, das heißt den ersten Platz zu geben. Dann kehren wir uns zu Gott hin, zu unserem Schöpfer und der Quelle aller Liebe. Diese innere Bekehrung, in der wir wirklich Gott den Vorrang geben, verlangt unsere ganze Entschiedenheit, gerade in unserer Zeit, in der so vieles den Werten des Glaubens entgegensteht. Und erst in dieser Hinwendung zu Gott wird unser Leben recht und finden wir unseren Frieden.

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher. In der österlichen Bußzeit wollen wir den Weg der Erneuerung gehen und die Versuchung überwinden, uns selbst zum Zentrum zu machen. Lassen wir Gott Zeit, geben wir ihm unsere Zeit in täglichen Gebeten, um damit offen zu werden für ihn und für den Nächsten. Die selige Jungfrau Maria begleite uns auf diesem Weg. Danke für eure Aufmerksamkeit.

[00249-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy, Miércoles de Ceniza, iniciamos el tiempo litúrgico de la Cuaresma, cuarenta días que nos preparan a la celebración de la Santa Pascua. Es un tiempo de particular esfuerzo en nuestro camino espiritual. Cuarenta días es el período que Jesús pasó en el desierto antes de iniciar su vida pública, y donde fue tentado por el diablo.

Reflexionar sobre las tentaciones de Jesús en el desierto es una invitación a responder a la pregunta fundamental: ¿Qué es lo importante en la vida? ¿Qué puesto ocupa el Señor en nuestra existencia? Las tentaciones que afronta Jesús muestran el riesgo de instrumentalizar a Dios, de usarlo para el propio interés, para la propia gloria. Dar a Dios el primer puesto ante las tentaciones requiere "convertirse"; significa seguir a Cristo de forma que su Evangelio sea guía concreta de la vida; es reconocer que somos criaturas, que dependemos de él, de su amor; que solamente "perdiendo" la vida por su causa la podemos ganar. Convertirse es no dejarse invadir por las ilusiones, las apariencias, las cosas; es buscar que la verdad, la fe y el amor en Dios sean lo más importante de nuestra vida.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, Perú, México y los demás países latinoamericanos. Invito a todos en este tiempo de Cuaresma a renovar el compromiso de conversión, dejando espacio a Dios, aprendiendo a mirar con sus ojos la realidad de cada día. Muchas gracias.

[00250-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese  

Queridos irmãos e irmãs,

Hoje, Quarta-feira de Cinzas, iniciamos a Quaresma, tempo de preparação para a Páscoa. Estes quarenta dias de penitência nos recordam os dias que Jesus passou no deserto, sendo então tentado pelo diabo para deixar o caminho indicado por Deus Pai e seguir outras estradas mais fáceis e mundanas. Refletindo sobre as tentações a que Jesus foi sujeito, cada um de nós é convidado a dar resposta a esta pergunta fundamental: O que é que verdadeiramente conta na minha vida? Que lugar tem Deus na minha vida? O senhor dela é Deus ou sou eu? De fato, as tentações se resumem no desejo de instrumentalizar Deus para os nossos próprios interesses, em querer colocar-se no lugar de Deus. Jesus se sujeitou às nossas tentações a fim de vencer o maligno e abrir-nos o caminho para Deus. Por isso, a luta contra as tentações, através da conversão que nos é pedida na Quaresma, significa colocar Deus em primeiro lugar como fez Jesus, de tal modo que o Evangelho seja a orientação concreta da nossa vida.

Amados peregrinos lusófonos, uma cordial saudação para todos, nomeadamente para os grupos portugueses de Lamego e Lisboa, e os brasileiros de Curitiba e Porto Alegre. Possa cada um de vós viver estes quarenta dias como um generoso caminho de conversão à santidade que o Deus Santo vos pede e quer dar! As suas bênçãos desçam abundantes sobre vós e vossas famílias! Obrigado!

[00251-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua araba  

Saluto in lingua croata  

Saluto in lingua slovacca  

Saluto in lingua italiana  

Saluto in lingua polacca  

Drodzy polscy pielgrzymi! Dziś, w środę popielcową, rozpoczynamy okres Wielkiego Postu. Liturgia poprowadzi nas ku tajemnicy męki, śmierci i zmartwychwstania Bożego Syna. Jest to droga nawrócenia i uświęcenia, dzięki łasce Bożej, która wyprzedza nasze osobiste wysiłki ku przemianie życia i wierności Chrystusowi. Pamiętajmy, że modlitwa, post, jałmużna, a szczególnie sakramenty święte są jej niewyczerpanym źródłem. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[Cari pellegrini polacchi! Oggi, il mercoledì delle ceneri, iniziamo il periodo della Quaresima. La liturgia ci guiderà verso il mistero della passione, della morte e della risurrezione del Figlio di Dio. Questo è il cammino della conversione e della santificazione, mediante la grazia di Dio che precede tutti i nostri sforzi personali per il cambiamento della vita e per la fedeltà a Cristo. Ricordiamoci che la preghiera, il digiuno, l’elemosina, e in modo particolare i santi Sacramenti sono la sua inesauribile fonte. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00252-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua araba  

البَابَا يُصْلِي مِنْ أَجَلِ جَمِيعِ النَّاطِقينَ بِاللُّغَةِ العَرَبِيَّةِ. لِيُبَارِك الرَّبّ جَمِيعَكُمْ.

[00253-08.01] [Testo originale: Arabo]

Saluto in lingua croata  

Pozdravljam od srca sve hrvatske hodočasnike, a osobito krizmanike iz Esslingena! Dragi prijatelji, neka vam ova korizma bude milosno vrijeme jačanja vjere i nade u uskrsnuće. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto di cuore tutti i pellegrini croati e particolarmente i cresimandi provenienti da Esslingen. Cari amici, questa quaresima sia tempo favorevole per rafforzare in voi la fede e la speranza nella risurrezione. Siano lodati Gesù e Maria!]

[00254-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua slovacca  

Srdečne vítam pútnikov zo Slovenska, osobitne zástupcov kresťanských laických hnutí a združení ako aj Matice Slovenskej. Bratia a sestry, Pôstna doba nás pozýva na obrátenie cez počúvanie Božieho Slova, modlitbu a konanie skutkov milosrdenstva. Na také prežívanie Pôstu rád udeľujem Apoštolské požehnanie vám i vašim drahým. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Do un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Slovacchia, particolarmente ai delegati dei movimenti e delle associazioni di fedeli laici, come pure della Matica Slovenská. Fratelli e sorelle, il Tempo della Quaresima ci invita alla conversione per mezzo dell’ascolto della Parola di Dio, della preghiera e dell’esercizio delle opere di misericordia. Per tale cammino quaresimale, imparto volentieri la Benedizione Apostolica a voi ed ai vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00255-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Grazie per questo dono di alcuni canti a me particolarmente cari. Grazie. E rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare, alle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù. Saluto i rappresentanti dell’Ordine nazionale dei tecnologi alimentari e il gruppo dei Carabinieri dell’Umbria. Cari amici, la sosta presso le tombe degli Apostoli rinsaldi la vostra adesione a Cristo e faccia crescere la carità nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità.

Saluto infine i giovani, i malati e gli sposi novelli. Domani celebreremo la festa dei Santi Cirillo e Metodio, apostoli e primi difensori della fede tra i popoli degli Slavi. La loro testimonianza vi aiuti ad essere anche voi apostoli del Vangelo, fermento di autentico rinnovamento nella vita personale, familiare e sociale. Grazie a tutti voi.

[00256-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0092-XX.01]