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L’UDIENZA GENERALE, 21.11.2012


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

APPELLO DEL SANTO PADRE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi dedicato all’Anno della fede, ha incentrato la sua meditazione sulla ragionevolezza della fede.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello per la pace tra gli Israeliani e i Palestinesi della Striscia di Gaza.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA  

Cari fratelli e sorelle,

avanziamo in quest’Anno della fede, portando nel nostro cuore la speranza di riscoprire quanta gioia c’è nel credere e di ritrovare l’entusiasmo di comunicare a tutti le verità della fede. Queste verità non sono un semplice messaggio su Dio, una particolare informazione su di Lui. Esprimono invece l’evento dell’incontro di Dio con gli uomini, incontro salvifico e liberante, che realizza le aspirazioni più profonde dell’uomo, i suoi aneliti di pace, di fraternità, di amore. La fede porta a scoprire che l’incontro con Dio valorizza, perfeziona ed eleva quanto di vero, di buono e di bello c’è nell’uomo. Accade così che, mentre Dio si rivela e si lascia conoscere, l’uomo viene a sapere chi è Dio e, conoscendolo, scopre se stesso, la propria origine, il proprio destino, la grandezza e la dignità della vita umana.

La fede permette un sapere autentico su Dio che coinvolge tutta la persona umana: è un "sàpere", cioè un conoscere che dona sapore alla vita, un gusto nuovo d’esistere, un modo gioioso di stare al mondo. La fede si esprime nel dono di sé per gli altri, nella fraternità che rende solidali, capaci di amare, vincendo la solitudine che rende tristi. Questa conoscenza di Dio attraverso la fede non è perciò solo intellettuale, ma vitale. E’ la conoscenza di Dio-Amore, grazie al suo stesso amore. L’amore di Dio poi fa vedere, apre gli occhi, permette di conoscere tutta la realtà, oltre le prospettive anguste dell’individualismo e del soggettivismo che disorientano le coscienze. La conoscenza di Dio è perciò esperienza di fede e implica, nel contempo, un cammino intellettuale e morale: toccati nel profondo dalla presenza dello Spirito di Gesù in noi, superiamo gli orizzonti dei nostri egoismi e ci apriamo ai veri valori dell’esistenza.

Oggi in questa catechesi vorrei soffermarmi sulla ragionevolezza della fede in Dio. La tradizione cattolica sin dall’inizio ha rigettato il cosiddetto fideismo, che è la volontà di credere contro la ragione. Credo quia absurdum (credo perché è assurdo) non è formula che interpreti la fede cattolica. Dio, infatti, non è assurdo, semmai è mistero. Il mistero, a sua volta, non è irrazionale, ma sovrabbondanza di senso, di significato, di verità. Se, guardando al mistero, la ragione vede buio, non è perché nel mistero non ci sia luce, ma piuttosto perché ce n’è troppa. Così come quando gli occhi dell’uomo si dirigono direttamente al sole per guardarlo, vedono solo tenebra; ma chi direbbe che il sole non è luminoso, anzi la fonte della luce? La fede permette di guardare il «sole», Dio, perché è accoglienza della sua rivelazione nella storia e, per così dire, riceve veramente tutta la luminosità del mistero di Dio, riconoscendo il grande miracolo: Dio si è avvicinato all’uomo, si è offerto alla sua conoscenza, accondiscendendo al limite creaturale della sua ragione (cfr Conc. Ec. Vat. II, Cost. dogm. Dei Verbum, 13). Allo stesso tempo, Dio, con la sua grazia, illumina la ragione, le apre orizzonti nuovi, incommensurabili e infiniti. Per questo, la fede costituisce uno stimolo a cercare sempre, a non fermarsi mai e a mai quietarsi nella scoperta inesausta della verità e della realtà. E’ falso il pregiudizio di certi pensatori moderni, secondo i quali la ragione umana verrebbe come bloccata dai dogmi della fede. E’ vero esattamente il contrario, come i grandi maestri della tradizione cattolica hanno dimostrato. Sant’Agostino, prima della sua conversione, cerca con tanta inquietudine la verità, attraverso tutte le filosofie disponibili, trovandole tutte insoddisfacenti. La sua faticosa ricerca razionale è per lui una significativa pedagogia per l’incontro con la Verità di Cristo. Quando dice: «comprendi per credere e credi per comprendere» (Discorso 43, 9: PL 38, 258), è come se raccontasse la propria esperienza di vita. Intelletto e fede, dinanzi alla divina Rivelazione non sono estranei o antagonisti, ma sono ambedue condizioni per comprenderne il senso, per recepirne il messaggio autentico, accostandosi alla soglia del mistero. Sant’Agostino, insieme a tanti altri autori cristiani, è testimone di una fede che si esercita con la ragione, che pensa e invita a pensare. Su questa scia, Sant’Anselmo dirà nel suo Proslogion che la fede cattolica è fides quaerens intellectum, dove il cercare l’intelligenza è atto interiore al credere. Sarà soprattutto San Tommaso d’Aquino – forte di questa tradizione – a confrontarsi con la ragione dei filosofi, mostrando quanta nuova feconda vitalità razionale deriva al pensiero umano dall’innesto dei principi e delle verità della fede cristiana.

La fede cattolica è dunque ragionevole e nutre fiducia anche nella ragione umana. Il Concilio Vaticano I, nella Costituzione dogmatica Dei Filius, ha affermato che la ragione è in grado di conoscere con certezza l’esistenza di Dio attraverso la via della creazione, mentre solo alla fede appartiene la possibilità di conoscere «facilmente, con assoluta certezza e senza errore» (DS 3005) le verità che riguardano Dio, alla luce della grazia. La conoscenza della fede, inoltre, non è contro la retta ragione. Il Beato Papa Giovanni Paolo II, infatti, nell’Enciclica Fides et ratio, sintetizza così: «La ragione dell’uomo non si annulla né si avvilisce dando l’assenso ai contenuti di fede; questi sono in ogni caso raggiunti con scelta libera e consapevole» (n. 43). Nell’irresistibile desiderio di verità, solo un armonico rapporto tra fede e ragione è la strada giusta che conduce a Dio e al pieno compimento di sé.

Questa dottrina è facilmente riconoscibile in tutto il Nuovo Testamento. San Paolo, scrivendo ai cristiani di Corinto, sostiene, come abbiamo sentito: «Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani» (1 Cor 1,22-23). Dio, infatti, ha salvato il mondo non con un atto di potenza, ma mediante l’umiliazione del suo Figlio unigenito: secondo i parametri umani, l’insolita modalità attuata da Dio stride con le esigenze della sapienza greca. Eppure, la Croce di Cristo ha una sua ragione, che San Paolo chiama: ho lògos tou staurou, "la parola della croce" (1 Cor 1,18). Qui, il termine lògos indica tanto la parola quanto la ragione e, se allude alla parola, è perché esprime verbalmente ciò che la ragione elabora. Dunque, Paolo vede nella Croce non un avvenimento irrazionale, ma un fatto salvifico che possiede una propria ragionevolezza riconoscibile alla luce della fede. Allo stesso tempo, egli ha talmente fiducia nella ragione umana, al punto da meravigliarsi per il fatto che molti, pur vedendo le opere compiute da Dio, si ostinano a non credere in Lui. Dice nella Lettera ai Romani: «Infatti le … perfezioni invisibili [di Dio], ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute» (1,20). Così, anche S. Pietro esorta i cristiani della diaspora ad adorare «il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 3,15). In un clima di persecuzione e di forte esigenza di testimoniare la fede, ai credenti viene chiesto di giustificare con motivazioni fondate la loro adesione alla parola del Vangelo, di dare la ragione della nostra speranza.

Su queste premesse circa il nesso fecondo tra comprendere e credere, si fonda anche il rapporto virtuoso fra scienza e fede. La ricerca scientifica porta alla conoscenza di verità sempre nuove sull’uomo e sul cosmo, lo vediamo. Il vero bene dell’umanità, accessibile nella fede, apre l’orizzonte nel quale si deve muovere il suo cammino di scoperta. Vanno pertanto incoraggiate, ad esempio, le ricerche poste a servizio della vita e miranti a debellare le malattie. Importanti sono anche le indagini volte a scoprire i segreti del nostro pianeta e dell’universo, nella consapevolezza che l’uomo è al vertice della creazione non per sfruttarla insensatamente, ma per custodirla e renderla abitabile. Così la fede, vissuta realmente, non entra in conflitto con la scienza, piuttosto coopera con essa, offrendo criteri basilari perché promuova il bene di tutti, chiedendole di rinunciare solo a quei tentativi che - opponendosi al progetto originario di Dio - possono produrre effetti che si ritorcono contro l’uomo stesso. Anche per questo è ragionevole credere: se la scienza è una preziosa alleata della fede per la comprensione del disegno di Dio nell’universo, la fede permette al progresso scientifico di realizzarsi sempre per il bene e per la verità dell’uomo, restando fedele a questo stesso disegno.

Ecco perché è decisivo per l’uomo aprirsi alla fede e conoscere Dio e il suo progetto di salvezza in Gesù Cristo. Nel Vangelo viene inaugurato un nuovo umanesimo, un’autentica «grammatica» dell'uomo e di tutta la realtà. Afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: «La verità di Dio è la sua sapienza che regge l’ordine della creazione e del governo del mondo. Dio che, da solo, «ha fatto cielo e terra» (Sal 115,15), può donare, egli solo, la vera conoscenza di ogni cosa creata nella relazione con lui» (n. 216).

Confidiamo allora che il nostro impegno nell’ evangelizzazione aiuti a ridare nuova centralità al Vangelo nella vita di tanti uomini e donne del nostro tempo. E preghiamo perché tutti ritrovino in Cristo il senso dell’esistenza e il fondamento della vera libertà: senza Dio, infatti, l’uomo smarrisce se stesso. Le testimonianze di quanti ci hanno preceduto e hanno dedicato la loro vita al Vangelo lo confermano per sempre. E’ ragionevole credere, è in gioco la nostra esistenza. Vale la pena di spendersi per Cristo, Lui solo appaga i desideri di verità e di bene radicati nell’anima di ogni uomo: ora, nel tempo che passa, e nel giorno senza fine dell’Eternità beata.

[01535-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi in lingua portoghese  

Sintesi della catechesi in lingua francese 

Chers frères et sœurs, la foi permet de connaître vraiment Dieu, et transforme toute la personne. Profondément touchés par la présence de l’Esprit de Jésus, nous réussissons à dépasser nos égoïsmes, pour nous ouvrir aux vraies valeurs de l’existence. Notre connaissance de Dieu dans la foi ne se fait pas sans notre raison. Dieu n’est pas absurde ! Il est « mystère » : c’est-à-dire surabondance de sens et de vérité, de lumière qui illumine la raison humaine. La foi et la raison ne s’opposent, ni se combattent. Elles sont les conditions requises pour comprendre le sens et le message de la Révélation divine. La recherche de l’intelligence de la foi est un acte intérieur à la foi. Le rapport harmonieux entre la foi et la raison est la juste voie qui conduit à l’Absolu et à la réalisation de l’être humain. En ce sens, la croix du Christ n’est pas un événement irrationnel, mais un fait salvifique qui se justifie par une nouvelle forme de rationalité basée sur la foi. L’homme est au centre de la création, non pas pour l’exploiter déraisonnablement, mais pour la protéger et la rendre habitable. Si la science permet à la foi la compréhension du dessein de Dieu sur l’univers, la foi, pour sa part, permet à la science d’œuvrer pour le bien et la vérité de l’homme. Sans Dieu, l’homme se perd. Croire est raisonnable ! Seul le Christ satisfait totalement les désirs de vérité et de bien qui sont inscrits dans tout homme.

Je salue avec joie les pèlerins francophones, en particulier ceux des diocèses d’Arras et d’Autun, ainsi que les focolari du Liban ! L’évangile inaugure un nouvel humanisme et offre une authentique « grammaire » de l’humain et de toute réalité. Puissiez-vous le méditer et faire resplendir sa lumière chaque jour, afin que beaucoup de nos contemporains trouvent dans le Christ le sens de leur existence et le vrai fondement de leur liberté ! Bon pèlerinage à vous tous!

[01536-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

In our continuing catechesis for the Year of Faith, we now consider the reasonableness of faith as an encounter with the splendour of God’s truth. Through faith we come to true knowledge of God and ourselves, and learn to live wisely in this world as we await the fullness of life and happiness in the next. Faith and reason are meant to work together in opening the human mind to God’s truth. By its nature, faith seeks understanding, while the mind’s search for truth finds inspiration, guidance and fulfilment in the encounter with God’s revealed word. Far from being in conflict, faith and science go hand in hand in the service of man’s moral advancement and his wise stewardship of creation. The Gospel message of our salvation in Jesus Christ, the Son of God, offers us a true humanism, a "grammar" by which we come to understand the mystery of man and the universe. In this Year of Faith, may we open our minds more fully to the light of God’s truth, which reveals the grandeur of our human dignity and vocation.

I offer a cordial greeting to the participants in the conference on Catholic and Muslim cooperation in promoting justice in the contemporary world. I also greet the group from CAFOD, with gratitude for the agency’s fifty years of charitable activity on behalf of the Church in England and Wales. Upon all present at today’s Audience, including those from England, Sri Lanka and the United States, I invoke God’s blessings! Thank you.

[01537-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In den Katechesen über den Glauben möchte ich heute über die Vernünftigkeit des Glaubens an Gott sprechen. Gott ist nicht etwas Widersinniges, das der Vernunft entgegensteht. Er ist ein Geheimnis und in diesem Sinn dunkel – so wie in die Sonne zu schauen zunächst nur Dunkelheit zeigt –, aber ein Geheimnis, das nicht irrational ist, sondern Überfülle an Sinn und Wahrheit, die eigentliche Quelle des Lichts. Das Geheimnis Gottes mag also der Vernunft zunächst dunkel erscheinen. Aber der Glaube gibt uns gleichsam sozusagen die Sehfähigkeit, sein Licht zu ertragen, es gebrochen in der Geschichte Gottes mit uns dann als das wahre Licht zu erkennen. Gott selbst ist dem Menschen nahe geworden und hat sich sozusagen auf ihn eingelassen, sich auf seine Maßstäbe und Maße gleichsam herunterbegeben, damit wir ihn von unseren Maßen her sehen können. Gott erleuchtet mit seiner Gnade die Vernunft, und der Glaube lädt uns ein, uns auf den Weg zu machen, so immer mehr sehend zu werden und aus unseren Maßen auf die Maße Gottes zu kommen. »Glaube, um überhaupt verstehen zu können. – Verstehe, um zu glauben« (vgl. Sermo 43,9), hat der heilige Augustinus aus der Erfahrung seines eigenen kurvenreichen Lebensweges gesagt. Er bezeugt einen Glauben, der die Vernunft öffnet und nicht tötet. Vernunft und Glaube sind beide zusammen Bedingungen für das Verstehen von Gottes Wort und für das Verstehen unserer selbst. Über den Weg der Schöpfung kann die menschliche Vernunft Gott erkennen, hat das Erste Vatikanum im Anschluß an den Römerbrief des heiligen Paulus gesagt und hinzugefügt, daß freilich in der erbsündigen Beschaffenheit des Menschen – damit er zur Gewißheit kommt und damit er wirklich ihn in seiner Wahrheit erkennen kann – die Nachhilfe Gottes nötig ist, die er uns durch den Glauben gibt (vgl. Dei Filius, 2). Jedenfalls stehen so auch Wissenschaft und Glaube nicht im Gegensatz zueinander, sondern sind aufeinander verwiesen. Wissenschaft erweitert die Vernunft, hilft uns, die Welt zu erkennen, zu verstehen. Aber der Glaube gibt uns die Maßstäbe der Menschlichkeit, des Menschseins, die Maßstäbe dafür, was dem Menschen gut ist und was in sich gut ist und so die Pathologien der Wissenschaft überwindet, die ihrerseits die Pathologien der Religion überwinden kann. Beide gehören zusammen als gemeinsamer Weg zum Licht Gottes, das er uns in der Offenbarung aufgetan hat.

Von Herzen grüße ich alle Pilger und Gäste deutscher Sprache. An Gott zu glauben ist, wie gesagt, unserer Vernunft nicht entgegengesetzt, sie wartet darauf. Der Glaube helfe uns, in Christus den Sinn und die Fülle unseres Daseins und den Garant wahrer menschlicher Freiheit zu erkennen. Er ist die Erfüllung unseres Strebens nach dem Wahren und nach dem Guten. Der Herr segne euch alle.

[01538-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Avanzamos en este Año de la fe llevando en el corazón la esperanza de redescubrir el gozo de creer y el entusiasmo de comunicar a todos la verdad de la fe. Ésta conduce a descubrir que el encuentro con Dios valoriza, perfecciona y eleva lo que hay de verdadero, bueno y bello en el hombre. Nos permite conocer a Dios en el encuentro personal, pues Él se ha revelado a sí mismo y no se ha limitado a darnos una información sobre Él. De este modo abre el corazón y la mente humana a horizontes nuevos, inconmensurables e infinitos. La fe no es ciega, trata de entender y demostrar que es razonable. Por eso es un impulso para la razón y la ciencia, porque abre sus ojos a una realidad más grande, que permite conocer mejor el verdadero ser del hombre en su integridad. Fe y razón se necesitan y complementan, no sólo para una comprensión meramente intelectual sino también para alimentar verdaderas esperanzas en la humanidad y orientar las actividades hacía la promoción del bien de todos. El testimonio de quienes nos han precedido y han dedicado su vida al Evangelio siempre lo confirma: es razonable creer.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, México y otros países latinoamericanos. Invito a todos a descubrir en Cristo el sentido de la existencia y el fundamento de la verdadera libertad. Muchas gracias.

[01539-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

No irresistível desejo de verdade que tem o ser humano, a estrada justa a seguir, para a sua plena satisfação no encontro com Deus, passa por uma relação harmoniosa entre fé e razão. Esta é capaz de conhecer com certeza a existência de Deus pela via da criação, mas só a fé pode conhecer «com certeza absoluta e sem erro» as verdades que dizem respeito a Deus. Não se trata aqui de meras informações, mas de verdades que nos falam do encontro de Deus com os homens. Por isso, o conhecimento de Deus é, antes de tudo, experiência de fé; mas não sem a razão. Deus não é absurdo; embora seja sempre um mistério. O mistério não é irracional, mas superabundância de significado: se a razão vê escuro ao fixar o mistério, não é por falta de luz, mas porque há demais. A fé católica é sensata e razoável e tem confiança na razão. Nesta linha de ideias, ela não está contra a ciência; antes, coopera com ela, oferecendo critérios basilares para se promover o bem comum, pedindo-lhe apenas que renuncie às tentativas que, opondo-se ao projecto originário de Deus, possam gerar efeitos que se voltem contra o próprio homem.

De coração, saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa, com destaque para os grupos de Aracruz, Aparecida de Goiânia e Palmas, confiando as suas famílias e comunidades à Virgem Maria e pedindo-Lhe que nelas se mantenha viva a luz de Deus. Sobre vós e os vossos entes queridos, desça a minha Bênção.

[01540-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua araba

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca  

Pozdrawiam przybyłych na audiencję Polaków. Witam uczestników Ogólnopolskiej Pielgrzymki Leśników. Niech wasza praca przyczyni się do zachowania piękna przyrody. Witam także grupę niepełnosprawnych i ich opiekunów z Zespołu Szkół Księdza Tischnera w Toruniu. Życzę wszystkim pielgrzymom, by Dziewica Maryja, której Ofiarowanie dzisiaj wspominamy, była dla was wzorem zawierzenia Bogu i pełnienia Jego woli. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto i polacchi venuti a quest’udienza. Do il mio benvenuto ai partecipanti al Pellegrinaggio Nazionale dei Forestali Polacchi. Il vostro lavoro contribuisca alla conservazione della bellezza della natura. Saluto anche il gruppo dei diversamente abili insieme a coloro che li assistono, provenienti dal Gruppo delle Scuole "don Tischner" di Toruń. Auguro a tutti i pellegrini che la Beata Vergine Maria, la cui Presentazione al Tempio oggi ricordiamo, sia per voi modello dell’abbandono a Dio e del compimento della Sua volontà. Sia lodato Gesù Cristo.]

[01541-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua araba

البَابَا يُصْلِي مِنْ أَجَلِ جَمِيعِ النَّاطِقينَ بِاللُّغَةِ العَرَبِيَّةِ. لِيُبَارِك الرَّبّ جَمِيعَكُمْ.

[Il Papa prega per tutte le persone di lingua araba. Dio vi benedica tutti.]

[01542-08.01] [Testo originale: Arabo]

Saluto in lingua croata

Radosno pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a osobito članove Kulturno umjetničkog društva „Okićka Trešnja" iz Stankova kao i članove Zajednice Krvi Kristove. Krist Kralj, čiji dolazak u vjeri i nadi s radošću iščekujemo, neka čuva i blagoslovi vas i vaše obitelji. Hvaljen Isus i Marija!

[Con gioia saluto tutti i pellegrini croati, particolarmente i membri della Compagnia culturale artistica "Okićka Trešnja" come pure i membri dell’Unione del Sangue di Cristo. Il Cristo Re, la cui venuta nella fede e nella speranza con gioia aspettiamo, benedica e protegga voi e le vostre famiglie. Siano lodati Gesù e Maria!]

[01543-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua lituana

Iš širdies sveikinu maldininkus iš Lietuvos, ypatingai mišrujį chorą «Dermė» iš Širvintų! Linkiu, kad jūsų apsilankymas ir malda Apaštalų ir Kankinių Mieste sustiprintų jūsų žingsnius kasdieniniame tikėjimo kelyje. Viešpats jus telaimina! Garbė Jėzui Kristui!

[Saluto di cuore i pellegrini della Lituania, in particolare il coro misto «Dermė» da Širvintai! Vi auguro che la vostra orante visita nella Città degli Apostoli e dei Martiri rinvigorisca i vostri passi nel cammino quotidiano di fede. Il Signore vi benedica! Sia lodato Gesù Cristo!]

[01544-AA.01] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua slovacca  

Zo srdca vítam slovenských pútnikov, osobitne z Bratislavy, Nitry a Rožňavy. Bratia a sestry, minulú nedeľu sa v pápežských bazilikách svätých apoštolov Petra a Pavla slávilo Výročie ich posviacky. Nech návšteva týchto starobylých chrámov zveľadí vašu lásku k Cirkvi, ktorá je postavená na apoštoloch. Všetkých vás žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Do un cordiale benvenuto ai pellegrini slovacchi, particolarmente a quelli provenienti da Bratislava, Nitra e Rožňava. Fratelli e sorelle, domenica scorsa nelle Basiliche Papali dei Santi Apostoli Pietro e Paolo si è celebrata la festa della Dedicazione. La visita di queste antiche chiese approfondisca il vostro amore per la Chiesa, fondata sugli apostoli. A tutti la mia benedizione. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01545-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

E adesso, rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai fedeli delle parrocchie di San Giovanni Bosco, in Altamura e di San Michele Arcangelo, in Bono; ai rappresentanti della Clinica Odontoiatrica dell’Università degli Studi di Milano e all’Associazione musicale Giacomo Puccini, di Cave. Grazie per la musica.

Saluto con affetto i malati, gli sposi novelli e i giovani, specialmente gli alunni della Scuola Beata Maria Cristina Brando, di Casoria. Domenica prossima, ultima del Tempo ordinario, celebreremo la solennità di Cristo Re dell’universo. Cari giovani, ponete Gesù al centro della vostra vita, e da Lui riceverete luce e coraggio in ogni scelta quotidiana. Cristo, che ha fatto della Croce un trono regale, insegni a voi, cari malati, a comprendere il valore redentivo della sofferenza vissuta in unione con Lui. A voi, cari sposi novelli, auguro di riconoscere la presenza del Signore nel vostro cammino matrimoniale, così da partecipare alla costruzione del suo Regno di amore e di pace.

Oggi, memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, si celebra la Giornata per le Claustrali. Alle sorelle chiamate dal Signore alla vita contemplativa, desidero assicurare la speciale vicinanza mia e dell’intera Comunità ecclesiale. Rinnovo, al tempo stesso, l’invito a tutti i cristiani affinché non facciano mancare ai monasteri di clausura il necessario sostegno spirituale e materiale. Tanto dobbiamo, infatti, a queste persone che si consacrano interamente alla preghiera per la Chiesa e per il mondo! Grazie.

[01546-01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE

Seguo con grave preoccupazione l'aggravarsi della violenza tra gli Israeliani e i Palestinesi della Striscia di Gaza. Insieme al ricordo orante per le vittime e per coloro che soffrono, sento il dovere di ribadire ancora una volta che l'odio e la violenza non sono la soluzione dei problemi. Inoltre, incoraggio le iniziative e gli sforzi di quanti stanno cercando di ottenere una tregua e di promuovere il negoziato. Esorto anche le Autorità di entrambe le Parti ad adottare decisioni coraggiose in favore della pace e a porre fine a un conflitto con ripercussioni negative in tutta la Regione medio-orientale, travagliata da troppi scontri e bisognosa di pace e di riconciliazione.

[01550-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0672-XX.01]