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BRIEFING DI MONS. ETTORE BALESTRERO IN OCCASIONE DELLA PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO MONEYVAL DI VALUTAZIONE SULLE MISURE DI PREVENZIONE DEL RICICLAGGIO DI DENARO E DEL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO ADOTTATE DALLA SANTA SEDE/ STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO, 18.07.2012


Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, il Rev.mo Mons. Ettore Balestrero, Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, tiene un briefing sul rapporto Moneyval di valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio del denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano in attuazione delle 40 + IX raccomandazioni GAFI. Pubblichiamo di seguito l’intervento di Mons. Ettore Balestrero:

● INTERVENTO DI MONS. ETTORE BALESTRERO 

 TESTO IN LINGUA ITALIANA

  TESTO IN LINGUA INGLESE  

  TESTO IN LINGUA ITALIANA  

In qualità di Capo Delegazione della Santa Sede nella Sessione Plenaria di MONEYVAL, nella quale, il 4 luglio scorso, è stato discusso ed approvato il Primo Rapporto di Valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano ("Rapporto MONEYVAL"), sono lieto di darvi il benvenuto a questo incontro, il cui scopo è quello di illustrare le osservazioni principali incluse nel Rapporto MONEYVAL e di condividere con voi alcune osservazioni sul punto di partenza, il percorso compiuto e quello da compiere dalla Santa Sede.

Obiettivo: rendere concreto l’impegno morale

Per la Santa Sede, questo percorso rappresenta, anzitutto, un impegno morale e non strettamente tecnico. Come afferma Papa Benedetto XVI nel Motu Proprio del 30 dicembre 2010, "molto opportunamente la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo". E’ pertanto giusto che la Santa Sede condivida tali sforzi, adottando e "facendo proprie" tali regole, utili anche "allo svolgimento della propria missione".

Come chiarito nella richiesta di valutazione da parte di MONEYVAL, effettuata dalla Segretaria di Stato, la Santa Sede è convinta che il proprio impegno sul piano morale debba essere accompagnato dalla conformità e dall’effettiva attuazione degli standard internazionali per la lotta del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La conformità e l’attuazione effettiva degli standard internazionali sono del resto ciò che rende concreto l’impegno morale.

La nostra giurisdizione – piccola per dimensioni, grande per importanza

Lo Stato della Città del Vaticano dispone di un piccolo territorio, con una popolazione esigua ed un livello molto basso di criminalità interna, ed è privo di una economia di mercato. Non è un centro finanziario e le sue attività finanziarie sono svolte a supporto delle opere di carità e di religione.

Al tempo stesso, la Santa Sede gode di una riconosciuta autorevolezza morale ed è in profonda connessione con i paesi più prossimi e con quelli più lontani nel mondo.

La Santa Sede, avendo primaria responsabilità per la missione della Chiesa universale, ha il compito – se non il dovere – di guidare e orientare le organizzazioni cattoliche presenti in tutto il mondo. Benché tali organizzazioni abbiano sede legale nelle rispettive giurisdizioni di appartenenza - e siano, pertanto, tenute al rispetto della normativa in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo in vigore nelle medesime giurisdizioni - è importante notare che la Santa Sede si avvale della propria autorità morale per sollecitare la massima consapevolezza rispetto ai troppo frequenti crimini transnazionali di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Percorso compiuto e primi risultati

Dunque, riflettiamo sul punto di partenza da cui la Santa Sede ha iniziato il suo percorso. Gli ultimi diciannove mesi sono stati un periodo di intenso lavoro e apprendimento.

Prima di iniziare questo cammino, vi era già un buon numero di misure in vigore. Anzitutto, è sempre stata ferma la determinazione nella lotta contro il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo. Inoltre, nell’ordinamento giuridico erano già presenti numerosi elementi necessari per far fronte a tali fenomeni criminosi.

Al termine del 2010 è stata adottata la Legge n. CXXVII in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, entrata in vigore il 1° aprile del 2011. Nel mese di giugno dello stesso anno è divenuta operativa l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF).

Sempre nel febbraio 2011, è stata richiesta a MONEYVAL la valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Nel novembre successivo ha avuto luogo la prima visita dei valutatori MONEYVAL.

I valutatori designati da MONEYVAL sono stati, da subito, reputati come il più solido team di valutatori che MONEYVAL abbia mai riunito. Ne faceva parte, infatti, il Presidente, il Segretario e un Amministratore di MONEYVAL; il Presidente del Gruppo Egmont (il gruppo di unità di informazione finanziaria accreditato a livello internazionale e avente come scopo quello di favorire lo scambio rapido e reciproco di informazioni tra unità di informazione finanziaria); due esperti analisti finanziari ed un docente di diritto internazionale.

Alla luce di ciò, sono ora prese in debita considerazione le note positive, nonché i rilievi critici contenuti nel Rapporto.

La revisione del testo originario della Legge n. CXXVII

Sulla base delle prime osservazioni formulate dai valutatori nel novembre 2011, fu subito chiaro che la prima versione della Legge n. CXXVII, benché rappresentasse un importante passo verso una normativa interna efficace, conteneva una serie di lacune e limiti che necessitavano di essere colmati.

Tutte le giurisdizioni che ricevono la visita dei valutatori dispongono di un periodo pari a sessanta giorni (a decorrere dalla medesima visita) per introdurre le opportune modifiche alla normativa interna, per la loro valutazione ai fini dell’elaborazione del Rapporto. Nel rispetto di tale limite temporale, il 25 gennaio 2012 la Santa Sede ha modificato la Legge n. CXXVII per rendere, fra l’altro, più effettiva la cooperazione tra le autorità interne competenti nella prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Il nuovo testo legislativo rimarca, in particolare, l’importanza dell’interconnessione tra le suddette autorità e la necessità di un’equilibrata distribuzione delle rispettive competenze, al fine di stabilire un sistema interno solido e sostenibile.

L’attuale sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo

Desidero ora sottoporre alla vostra attenzione alcuni fra i principali elementi del sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo attualmente in vigore:

- è stato introdotto il criterio del risk based approach (ossia "approccio basato sul rischio") ai fini dell’adeguata verifica della clientela, nonché dell’identificazione delle transazioni sospette;

- sono state poste le basi per una rafforzata cooperazione internazionale, incluso lo scambio di informazioni con controparti estere (a tal riguardo, sembra utile sottolineare che ciò concerne anche lo scambio di informazioni relative a dati precedenti al 1° aprile 2011);

- è stata resa esplicita e conforme agli standard internazionali la normativa interna sul segreto in materia finanziaria;

- in materia penale è stata, fra l’altro, introdotta un’ampia definizione dei reati di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, nonché precisata la gamma di reati-presupposto, in conformità agli standard internazionali;

- sono stati rafforzati i poteri dei Tribunali vaticani per la lotta ai reati di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, come pure i reati-presupposto, nonché in materia di sequestro e confisca dei proventi di attività illecite;

- in caso di mancato rispetto delle norme sulla prevenzione ed il contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, sono state aggravate le sanzioni, rendendole per giunta applicabili anche alle persone giuridiche;

- sono stati previsti Protocolli d’Intesa obbligatori, ai fini dello scambio di informazioni tra l’AIF e le Unità di Informazione Finanziaria di Stati esteri. Ciò nella convinzione che tali Protocolli costituiscano uno strumento efficace ed affidabile per lo scambio di informazioni, nonché coerente con il principio di reciprocità tra giurisdizioni impegnate nella lotta contro il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo;

- è stato reso esplicito il potere dell’AIF di svolgere ispezioni in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Il testo emendato della Legge n. CXXVII prevede l’adozione di uno specifico e dettagliato Regolamento Generale sulla base del quale le ispezioni saranno concretamente effettuate.

Inoltre, la Santa Sede, agendo anche per conto dello Stato della Città del Vaticano, il 25 gennaio 2012 ha ratificato le seguenti Convenzioni:

- Convenzione di Vienna contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope del 1988;

- Convenzione di New York per la repressione del finanziamento del terrorismo del 1999;

- Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000.

Le suddette Convenzioni sono direttamente applicabili nell’ordinamento giuridico interno, senza necessità di ulteriori atti di recepimento, incluse le norme in materia di estradizione e cooperazione internazionale.

Inoltre, l’area della cooperazione internazionale è stata attentamente verificata. I rilievi dei valutatori sono stati che l’attuale sistema della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano è largely compliant ("largamente conforme") rispetto agli standard internazionali.

Aree nelle quali i valutatori hanno notato la necessità di miglioramenti

Al pari delle altre giurisdizioni, siamo ben consapevoli che la normativa interna in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo possa ancora essere migliorata. A seguito delle modifiche legislative dello scorso gennaio molte questioni sono già state affrontate, anche grazie al continuo dialogo con i valutatori. Altre questioni saranno affrontate speditamente nel prossimo futuro e dando prova di effettività.

In merito a ciò a cui ho appena accennato, desidero menzionare, a titolo esemplificativo:

- nel rapporto è espresso qualche rilievo, con riferimento all’utilizzo dei Protocolli d’Intesa quale base per la cooperazione internazionale tra unità di informazioni finanziaria.

A tale riguardo, crediamo che l’adozione di tale strumento, coerente con gli standard internazionali, rappresenti l’approccio più adeguato per la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano. Si tratta di una piccola giurisdizione, che desidera interagire con gli altri Paesi in maniera corretta e coerente con il principio di reciprocità. Del resto, tale scelta è condivisa da altre giurisdizioni, comprese, fra le altre, la Nuova Zelanda, il Canada e l’Australia; né tale scelta è sgradita ad importanti membri GAFI, quali gli Stati Uniti d’America;

- la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è stata dotata, dalla versione emendata dalla Legge n. CXXVII, del potere di adottare un Regolamento Generale sui poteri ispettivi dell’AIF. I valutatori hanno notato che, fino a quando tale regolamento entrerà in vigore, i poteri ispettivi non saranno esplicitamente definiti. In merito non si può che essere d’accordo. Tale Regolamento, il cui testo è già stato elaborato, rifletterà la serietà dei nostri obiettivi;

- nel Rapporto si osserva che la struttura dell’AIF, combinando le funzioni normalmente svolte dalle unità di informazione finanziaria con quelle svolte dagli organismi di vigilanza, sembra essere causa di difficoltà nell’effettiva attuazione degli standard internazionali. Tale struttura dell’AIF proviene dalla prima versione della Legge n. CXXVII. Essa è stata mantenuta nella versione emendata della medesima Legge, ma i valutatori hanno espresso scetticismo sul suo "concreto funzionamento". Siamo grati per questa osservazione, che accogliamo seriamente;

- Nel Rapporto si rileva che potrebbe sorgere un conflitto di interessi per il fatto che la medesima persona svolga la propria attività allo stesso tempo in un ente vigilato e nell’ente vigilante.

Passi successivi alla modifica della Legge n. CXXVII

Dopo la modifica della Legge n. CXXVII, la Santa Sede ha proseguito nell’attività di rafforzamento del sistema interno di prevenzione e contrasto del riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Anzitutto, le autorità competenti della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano sono passate da soluzioni di breve periodo a soluzioni di lungo periodo, sostenibili ed effettive. E si intende proseguire in questa direzione.

A titolo esemplificativo, dopo il 25 gennaio scorso (vale a dire dopo il suddetto periodo di due mesi successivi alla visita dei valutatori):

- la Santa Sede ha introdotto una lista interna di soggetti individuati come terroristi, in linea con le misure richieste dalle rilevanti Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;

- è stata ufficialmente inviata una lettera di adesione al Gruppo Egmont;

- mediante la stipula di Protocolli d’Intesa, l’AIF è stata collocata rapidamente nella rete internazionale delle unità di informazione finanziaria;

- la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano ha avviato, come già osservato, l’iter di adozione del Regolamento Generale sui poteri ispettivi dell’AIF;

- è stata avviata un’ulteriore revisione dell’ordinamento penale, in vista di un suo ammodernamento alla luce degli standard internazionali;

- sarà ultimato a breve la valutazione dei fattori di rischio;

- è in fase di valutazione la ratifica di ulteriori convenzioni per la lotta contro la criminalità e l’introduzione di una nuova normativa in materia di organizzazioni senza scopo di lucro.

Conclusioni

Con riferimento agli esiti della valutazione, in sintesi intendiamo rafforzare il sistema nel suo complesso; in particolare, tra le 16 Raccomandazioni GAFI essenziali per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, vi sono 7 aree alle quali la Santa Sede deve e vuole prestare particolare attenzione.

Il Rapporto pubblicato oggi rappresenta quindi non la fine, bensì una pietra miliare nel nostro costante impegno di coniugare l’impegno morale con l’eccellenza tecnica.

Abbiamo, pertanto, compiuto un passo definitivo, ponendo le fondamenta di una "casa", ossia di un sistema di lotta al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile. Ora vogliamo costruire compiutamente un "edificio" che dimostri la volontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano di essere un "partner" affidabile nella comunità internazionale.

Con soddisfazione per i risultati raggiunti, temperata dalla consapevolezza di ciò che si deve ancora compiere, sono ora lieto di accogliere le vostre domande.

[00992-01.01] [Testo originale: Italiano]

  TESTO IN LINGUA INGLESE  

As the Head of Delegation of the Holy See to the Plenary Session of Moneyval that discussed and adopted the Holy See’s First Mutual Evaluation Report on July 4, 2012, I welcome you to this briefing, which aims to present the key findings of the Report and to share with you also some insights as to where the Holy See has been and where it is going.

The Goal: Making Moral Commitments Concrete

For the Holy See, this process is first and foremost a moral rather than a technical commitment. As Pope Benedict XVI stated in his 30 December, 2010 Motu Proprio, just as the rest of the international community equips itself with the tools necessary to fight these evils, it is right and good that the Holy See share in these efforts, adopting such tools "as its own" and thereby also "carrying out the mission of the Holy See."

As the Secretariat of State clarified in requesting this evaluation, the Holy See recognizes that moral commitments must be accompanied by the technical compliance and effective implementation of the international standards necessary to fight money laundering and the financing of terrorism. Compliance and effective implementation are indeed what render moral commitments concrete.

Our Jurisdiction – small in size, far reaching in importance

Vatican City State has a very small territory, with a small population, a very low level of domestic crime, and no market economy. It is not a financial centre and its financial activities are meant to support its works of charity and of religion.

However the Holy See enjoys a recognized moral voice and in this sense is deeply connected not only with its immediate neighbors, but with all countries of the world.

Moreover, the Holy See, as primarily responsible for the universal mission of the Church, has a special ability – even duty – to guide and orient Catholic religious organizations throughout the world. While those organizations exist within their own civil jurisdictions and are bound to follow the laws of those jurisdictions for AML/CFT issues, it is important that the Holy See use its moral authority to raise maximum awareness about the far too frequent transnational crime of money laundering and the financing of terrorism.

Beginning along the path and first accomplishments

Now, let’s see where we are coming from. The last nineteen months have been months of work and learning.

Before starting this process, we already had a good number of requirements in place. Above all, there has always been a clear determination to fight money laundering and terrorist financing, as well as a legal system that already had several of the elements necessary to tackle ML/FT problems.

At the end of 2010, we passed an AML/CFT law and requested evaluation in February 2011 by MONEYVAL. Our law came into force on April 1, 2011. Our Financial Intelligence Authority was operational by June. In November 2011, we received our first MONEYVAL onsite visit. The team of our evaluators was widely considered to be perhaps the strongest team MONEYVAL had ever assembled. It included the President, the Secretary and an Administrator of MONEYVAL, the President of the Egmont Group of Financial Intelligence Units, two senior financial experts, and a Professor of International Law. We take both the praise and criticism contained in the report with seriousness.

Revision of the First AML/CFT Legislation

Based on the preliminary remarks of the evaluators in November, it became apparent that the first version of the law, while representing an important effort at proper legislation, contained gaps and other difficulties that needed to be addressed in order to move forward.

All jurisdictions that receive an on-site visit are given two months time to introduce changes in their legislation, that will be included in the evaluation report. Within this timeframe, on January 25, 2012 a new law was introduced that provided for more effective cooperation among the Vatican Authorities involved in the prevention and countering of money laundering and the financing of terrorism. The new law stressed the importance of their mutual connections and the need to better allocate their respective competences in order to establish a stronger and more sustainable system AML/CFT system.

The present AML/CFT system

Now I would like to draw your attention to some of the more important elements of the current AML/CFT Regime:

- The establishment of a risk-based approach to AML/CFT work, particularly in regard to the identification of suspicious transactions;

- Enhanced emphasis on international cooperation, including full exchange of information with foreign counterparts. And I stress that this includes exchange of information including information prior to April 1, 2011;

- Laws relating to financial institution secrecy are consistent with the international standards;

- The criminal law is significantly improved, by providing a comprehensive definition of money laundering, and an array of predicate crimes in line with the international standards, as well as the criminalization of the financing of terrorism;

- The power of the courts to prosecute money laundering, financing of terrorism, and its predicate crimes, as well as to freeze and confiscate the proceeds of ML/FT activity has been strengthened;

- The sanctions for failure to fulfill AML/CFT requirements are enhanced and made applicable to legal persons;

- Entering into a Memorandum of Understanding (MOU) is a requirement for the exchange of financial information with financial intelligence units from other states. We pledge this to be an effective and reliable tool for exchanging information on the basis of reciprocity with those jurisdictions that are also committed to fight money laundering and the financing of terrorism;

- The power of the AML/FT supervisor to perform an inspection of any financial institution is made explicit and the law provides for the creation of a specific and detailed regulation upon the basis of which that inspection could be conducted.

In addition, the Holy See, acting also on behalf of Vatican City State, has ratified the following Conventions:

- the Vienna Convention against Illicit Traffic on Narcotic Drugs and Psychotropic Substances (1988).

- the New York Convention for the Suppression of the Financing of Terrorism (1999).

- the Palermo Convention against Transnational Organized Crime (2000).

These Conventions are immediately applicable in our legal system, without any further need to implement legislation regarding extradition and cooperation.

In addition, the area of international cooperation was carefully assessed. The findings of the evaluators were that the current system of the Holy See and of Vatican City State is largely compliant with the international standards.

Areas Where Evaluators Noted a Need for Improvement

We are aware that, like other jurisdictions, some areas of the Vatican’s systems to fight money laundering and the financing of terrorism still need to improve. After the new law was adopted in January, we addressed many of these issues in the course of our continuing exchanges with the evaluators. Other issues will be addressed expeditiously and giving proof of effectiveness.

For example:

- There are some concerns expressed in the report regarding the use of an MOU to establish the basis for international cooperation between financial intelligence units;

We feel that the adoption of this requirement, which is in line with international standards, represents the right approach for the Vatican, which, as a smaller jurisdiction, wishes to interact on fair and fully reciprocal terms with other countries. Indeed, this is a common choice made by many jurisdictions, including New Zealand, Canada, Australia and others; nor is this choice disfavored by such noted FATF members as the United States;

- The Pontifical Commission is mandated by the law to provide for a regulation permitting the AML/CFT Supervisor to perform on-sight inspections. The evaluators note that until such a regulation becomes law, the supervisors inspection powers are not yet defined. We agree. That regulation, which is already being drafted, will reflect our seriousness of purpose;

- The report notes that the original structure of a Financial Intelligence Authority, which combines the financial intelligence unit function and the regulatory functions of a Supervisor, appears to create difficulties. This structure of the FIA, which concentrated all AML intelligence and supervision was inherited from the first version of the law. It was retained in the second version of the law. The evaluators have expressed certain skepticism as to its "workability" . We are grateful for this observation which we take seriously;

- The report notes that conflicts of interest may arise due to the same person working at the same time in a Supervisor and in one of the supervised entities.

Next Steps After Passing the New Law

After adoption of the present law, the Holy See has continued to improve its anti-money- laundering system. Above all, the Holy See and the Vatican Authorities have moved from shorter-term solutions to the creation of long term, sustainable and effective solutions; and will continue to do.

For example, after January 25, that is after the above mentioned period of two months following the first on-site visit:

- The Holy Sere established and implemented a terrorist list in line with the measures required by the United Nations Security Council;

- We have officially applied to join the Egmont Group, which is the internationally accredited group of Financial Intelligence Units formed to favor rapid and reciprocal exchanges of information;

- Through the execution of memoranda of understanding, we have expeditiously moved to insert our own financial intelligence authority into the international network of financial intelligence units;

- As mentioned, the Cardinal’ Commission for the Vatican City State is in the process of adopting an inspection regulation;

- We have initiated further revision of our criminal law, with a view to further modernize its provisions in light of the international standards;

- Shortly we will complete our risk assessment;

- We are considering ratification of other crime fighting conventions and new legislation regarding non-profit organizations.

CONCLUSION

Therefore the report released today is not an end, but a milestone in our continuing efforts.

In regards to the actual findings, simply stated we obviously wish to strengthen the overall system; in particular out of the 16 key and core recommendations of the international standards to fight ML/FT there are 7 areas where the Holy See must and will focus on.

In this light, the report released today is not the end, but is rather an important passage of our continuing efforts to marry moral commitments to technical excellence.

We have taken a definitive step to lay the foundations to a structure – a house if you will – that is to a robust and sustainable system to combat money laundering and the financing of terrorism. Now it is our wish to fully construct a building that effectively shows the Holy See’s and Vatican City State’s desire to be a reliable partner in the international community.

With pride in what we have accomplished, tempered by recognition of what we must still do, I now welcome your questions.

[00992-02.01] [Original text: English]

[B0425-XX.02]