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UDIENZA AI PARTECIPANTI AL XV SEMINARIO MONDIALE DEI CAPPELLANI CATTOLICI DELL’AVIAZIONE CIVILE E DEI MEMBRI DELLE CAPPELLANIE AEROPORTUALI, 11.06.2012


Alle 11.40 di questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza i partecipanti al XV Seminario internazionale dei Cappellani Cattolici dell’Aviazione Civile e dei Membri delle Cappellanie Aeroportuali, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa rivolge ai presenti:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale,
Cari Cappellani ed operatori pastorali dell’Aviazione Civile,
Cari fratelli e sorelle,

sono lieto di accogliervi all’apertura del XV Seminario Internazionale dei Cappellani cattolici e membri delle Cappellanie dell’Aviazione Civile, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti sul tema «La Nuova Evangelizzazione nel mondo dell’Aviazione Civile». Rivolgo un cordiale saluto al Presidente del Dicastero, il Cardinale Antonio Maria Vegliò, e lo ringrazio per le parole che mi ha rivolto. Con affetto saluto tutti voi, che partecipate a queste giornate di preghiera, di studio e di condivisione per riaffermare e approfondire le motivazioni spirituali che vi spingono a portare avanti con rinnovato zelo ed entusiasmo il vostro peculiare servizio ecclesiale.

Ho appreso con piacere che, in questo Seminario, intendete riflettere, grazie anche all’aiuto di autorevoli relatori, su nuovi metodi e nuove espressioni dell’opera di evangelizzazione nell’ambito in cui svolgete il vostro ministero. Cari amici, siate sempre ben consapevoli di essere chiamati a rendere presente, negli aeroporti del mondo, la missione stessa della Chiesa, che è quella di portare Dio all’uomo e guidare l’uomo all’incontro con Dio. E gli aeroporti sono luoghi che rispecchiano sempre di più la realtà globalizzata del nostro tempo. In essi si incontrano persone differenti per nazionalità, cultura, religione, stato sociale ed età, ma si incontrano anche situazioni umane variegate e non facili, che richiedono sempre maggiore attenzione; penso, ad esempio, a coloro che vivono un’attesa piena di angoscia nel tentativo di transitare senza i documenti necessari, in qualità di migranti o di richiedenti asilo; penso ai disagi causati dalle misure per contrastare gli atti terroristici. Anche nelle comunità aeroportuali si rispecchia poi la crisi di fede che tocca molte persone: i contenuti della dottrina cristiana e i valori che essa insegna non sono più considerati punti di riferimento, pure in Paesi che hanno una lunga tradizione di vita ecclesiale. È in questo contesto umano e spirituale che siete chiamati ad annunciare con forza rinnovata la Buona Novella, con la parola, con la vostra presenza, con il vostro esempio e con la vostra testimonianza, ben consapevoli che, pur nell’occasionalità degli incontri, la gente sa riconoscere un uomo di Dio e che spesso anche un piccolo seme in un terreno accogliente può germogliare e produrre frutti abbondanti.

Nelle aerostazioni, inoltre, voi avete la possibilità di venire a contatto ogni giorno con tante persone, uomini e donne, che lavorano in un ambiente in cui sia la mobilità continua, sia la tecnologia costantemente in progresso, rischiano di oscurare la centralità che deve avere l’essere umano; spesso l’attenzione maggiore viene riservata all’efficienza e alla produttività, a scapito dell’amore del prossimo e della solidarietà, che devono, invece, caratterizzare sempre i rapporti umani. Anche in questo la vostra presenza è importante e preziosa: è una testimonianza viva di un Dio che è vicino all’uomo; ed è un richiamo a non essere mai indifferenti verso chi si incontra, ma a trattarlo con disponibilità e con amore. Vi incoraggio ad essere segno luminoso di questa carità di Cristo, che porta serenità e pace.

Cari amici, abbiate cura che ogni persona, qualunque sia la sua nazionalità o condizione sociale, trovi in voi un cuore accogliente, capace di ascoltare e di comprendere. Tutti possano sperimentare, attraverso la vostra vita cristiana e sacerdotale, l’amore che viene da Dio, affinché ognuno sia condotto ad un rapporto rinnovato e approfondito con Cristo, che non manca di parlare a quanti si aprono con fiducia a Lui, specialmente nella preghiera. Da qui l’importanza delle cappelle aeroportuali, come luoghi di silenzio e di ristoro spirituale.

In questo vostro servizio pastorale avete come modello e protettrice la Vergine Santa, che voi venerate con il titolo di Madonna di Loreto, patrona di tutti i viaggiatori in aereo, in ossequio alla tradizione che attribuisce agli angeli il trasporto da Nazaret a Loreto della Casa di Maria. C’è però un altro «volo» di cui quella santa Casa è testimone, ben più significativo per l’umanità intera, quello dell’arcangelo Gabriele, il quale recò a Maria il lieto annuncio che sarebbe diventata Madre del Figlio dell’Altissimo (cf. Lc 1,26-32). Così l’Eterno è entrato nel tempo, Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14). È la manifestazione dell’infinito amore di Dio per la sua creatura. Mentre eravamo ancora peccatori Dio ha mandato il suo Figlio, Gesù Cristo, per redimerci con la sua morte e risurrezione. Egli non è rimasto nell’«alto dei cieli», ma si è immerso nelle gioie e nelle angosce degli uomini del suo tempo e di tutti i tempi, condividendo la loro sorte e ridonando loro la speranza.

Questa è la missione della Chiesa: annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, «missione – come diceva il Servo di Dio Papa Paolo VI - che i vasti e profondi mutamenti della società attuale non rendono meno urgente» (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). Infatti, anche ai nostri giorni «avvertiamo l’urgenza di promuovere, con nuova forza e rinnovate modalità, l’opera di evangelizzazione in un mondo in cui l’abbattimento delle frontiere e i nuovi processi di globalizzazione rendono ancora più vicine le persone e i popoli, sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilità con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi» (Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2012).

Cari fratelli e sorelle, l’incontro quotidiano con il Signore Gesù nella Celebrazione eucaristica e nella preghiera personale, vi dia l’entusiasmo e la forza di essere annunciatori della novità evangelica, che trasforma i cuori e fa nuove tutte le cose. Vi assicuro il mio orante ricordo, affinché possiate essere strumenti efficaci nell’aiutare le persone affidate alle vostre cure pastorali a varcare la «porta fidei», accompagnandole nell’incontro con Cristo vivo ed operante in mezzo a noi. Con questi auspici ben volentieri vi imparto la Benedizione Apostolica, che estendo a quanti condividono il vostro ministero, come pure a coloro che fanno parte del vasto mondo dell’aviazione civile.

[00808-01.02] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Your Eminence,
Dear Civil Aviation Chaplains and Chaplaincy Members,
Dear brothers and sisters,

I am happy to welcome you at the beginning of the XV World Seminar for Catholic Civil Aviation Chaplains and Chaplaincy Members, promoted by the Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People on the topic "The New Evangelization in the Field of Civil Aviation". I extend a warm greeting to the President of the Dicastery, Cardinal Antonio Maria Vegliò, and I thank him for the words which he has addressed to me. I greet affectionately all of you who are taking part in these days of prayer, study and exchange, with a view to reaffirming and deepening the spiritual motives that inspire you to continue your specific ecclesial service with renewed zeal and enthusiasm.

I am pleased to hear that during this Seminar, with the assistance of expert speakers, you intend to reflect on new methods and new forms of evangelization in your area of ministry. Dear friends, always be conscious that you are called to embody in the world’s airports the Church’s mission of bringing God to man and leading man to the encounter with God. Airports are places that increasingly reflect the globalized reality of our time. Here one finds people of a wide variety of nationalities, cultures, religions, social status and age. One also comes across all manner of difficult human situations that demand increasing attention. I think, for example, of people waiting anxiously as they seek to pass through border controls without the necessary documentation, either as immigrants or asylum seekers. I think of the inconvenience caused by anti-terrorism security measures. Airport communities also reflect the crisis of faith that affects many people, with the result that the content of Christian doctrine and the values that it teaches are no longer regarded as points of reference, even in countries with a long tradition of ecclesial life. This is the human and spiritual environment in which you are called to proclaim the Good News with renewed vigour by your words, by your presence, by your example and by the witness you bear. Be assured that even in chance encounters, people are able to recognize a man of God, and that often a small seed falling on good soil can bring forth abundant fruit.

In airports, moreover, you have daily contact with a great many men and women who work in an environment marked by continuous mobility and constant technological development, both of which tend to obscure the centrality of the human person. Often more attention is paid to efficiency and productivity than to the love of neighbour and the solidarity that should always characterize human relations. Here too, your presence is of great value and importance: it is a living witness to a God who is close to human beings, and it serves as a reminder never to show indifference to those one meets, but to treat them generously and lovingly. I encourage you to be radiant signs of this charity of Christ which brings serenity and peace.

Dear friends, make sure that every person, of whatever nationality or social background, can find in you a welcoming heart, able to listen and understand. Through your Christian and priestly lives, may everyone experience something of the love that comes from God, drawing them to a renewed and deeper relationship with Christ, who speaks without fail to those who open up to him trustfully, especially in prayer. Hence the importance of airport chapels as places of silence and spiritual solace.

In this pastoral service, your model and protector is the Blessed Virgin Mary, whom you venerate under the title of Our Lady of Loreto, the patron saint of all who travel by air, in accordance with the tradition that attributes to the angels the transportation of Mary’s house from Nazareth to Loreto. But there is another "flight", of far greater significance for humanity, to which that Holy House bears witness, namely the journey of the Archangel Gabriel, who brought to Mary the joyful news that she was to be the Mother of the Son of the Most High (cf. Lk 1:26-32). In this way the Eternal One entered into time, God became man and came to dwell among us (cf. Jn 1:14). It is the manifestation of God’s infinite love for his creation. While we were still sinners, God sent his Son, Jesus Christ, to redeem us with his death and resurrection. He did not remain "on high" but became immersed in the joys and anxieties of the men and women of his time and of all time, sharing in their lot and restoring their hope.

This is the mission of the Church, to proclaim Jesus Christ, the one Saviour of the world, "a mission", in the words of the Servant of God, Pope Paul VI, "which the vast and profound changes of present-day society make all the more urgent" (cf. Evangelii Nuntiandi, 14). Indeed, in our own times, we too "feel the urgent need to give a fresh impetus and new approaches to the work of evangelization in a world in which the breaking down of frontiers and the new processes of globalization are bringing individuals and peoples even closer. This is both because of the development of the means of social communication and because of the frequency and ease with which individuals and groups can move about today." (Message for the 2012 World Day of Migrants and Refugees).

Dear brothers and sisters, may your daily encounter with the Lord Jesus in the Eucharist and in personal prayer give you the enthusiasm and the strength to be heralds of the newness of the Gospel, which transforms hearts and makes all things new. Be assured of my remembrance in prayer, that you may be effective instruments in assisting those entrusted to your pastoral care to cross the "porta fidei", accompanying them in their encounter with Christ, who is living and active among us. With these sentiments, I willingly impart to you my Apostolic Blessing, which I extend to all who share in your ministry and to all who belong to the vast world of civil aviation.

[00808-02.01] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

Messieurs les Cardinaux,
Chers Aumôniers et Agents pastoraux de l’Aviation civile,
Chers frères et sœurs,

Je suis heureux de vous accueillir à l’ouverture du XVème Séminaire mondial des Aumôniers catholiques et membres des Aumôneries de l’Aviation civile, promu par le Conseil pontifical de la Pastorale pour les Migrants et les Itinérants, sur le thème : « La Nouvelle Évangélisation dans le monde de l’Aviation civile ». J’adresse une salutation cordiale au Président du Dicastère, le Cardinale Antonio Maria Vegliò, et je le remercie des paroles qu’il m’a adressées. Avec affection, je vous salue, vous tous qui participez à ces journées de prière, d’étude et de partage pour réaffirmer et approfondir les motivations spirituelles que vous poussent à poursuivre avec un zèle renouvelé et avec enthousiasme votre spécial service ecclésial si particulier.

J’ai appris avec plaisir, qu’au cours de ce Séminaire, vous voulez réfléchir, grâce aussi à l’aide d’intervenants compétents, sur de nouvelles méthodes et de nouvelles expressions de l’œuvre d’évangélisation dans le domaine où vous exercez votre ministère. Chers amis, soyez toujours pleinement conscients que vous êtes appelés à rendre actuelle, dans les aéroports du monde, la mission même de l’Église, qui est celle de porter Dieu à l’homme et de guider l’homme à la rencontre de Dieu. Les aéroports sont des lieux qui reflètent la réalité mondialisée de notre temps. Des personnes différentes de par leur nationalité, leur culture, leur religion, leur condition sociale et leur âge s’y rencontrent, mais s’y rencontrent aussi des situations humaines variées et peu faciles, qui demandent une attention toujours plus grande. Je pense à ceux qui vivent dans une attente pleine d’angoisse en tentant de transiter sans les documents nécessaires, étant migrants ou demandeurs d’asile. Je pense aux difficultés causées par les mesures contre les actes terroristes. Dans les communautés aéroportuaires, également, se reflète la crise de la foi qui a affecté de nombreuses personnes. Les contenus de la doctrine chrétienne et les valeurs qu’elle enseigne ne sont plus considérés des points de références, même dans des pays de longue tradition de vie ecclésiale. C’est dans ce contexte humain et spirituel que vous êtes appelés à annoncer la Bonne Nouvelle avec une force renouvelée, par la parole, par votre simple présence, par votre exemple et par votre témoignage, conscients que, malgré le caractère occasionnel des rencontres, les personnes savent reconnaître un homme de Dieu et que, souvent, une petite semence dans un terrain accueillant peut germer et produire des fruits abondants.

Dans les aérogares, en outre, vous avez la possibilité d’entrer tous les jours en contact avec de nombreuses personnes, hommes et femmes, qui travaillent dans un milieu où la mobilité continuelle et la technologie en progrès constant, risquent d’obscurcir la centralité que doit avoir l’être humain. Souvent, une attention majeure est réservée à l’efficience et à la productivité, au détriment de l’amour du prochain et de la solidarité, qui, au contraire, doivent toujours caractériser les relations humaines. En cela aussi votre présence est importante et précieuse : elle est un témoignage vivant d’un Dieu qui est proche de l’homme, et elle est un rappel à ne jamais être indifférents à l’égard de celui que nous rencontrons, mais à l’accueillir avec disponibilité et amour. Je vous encourage à être le signe lumineux de cette charité du Christ, qui apporte sérénité et paix.

Chers amis, prenez soin de chaque personne, quelle que soit sa nationalité ou sa condition sociale, qu’elle trouve en vous un cœur accueillant, capable d’écouter et de comprendre. Que tous puissent expérimenter à travers votre vie chrétienne et sacerdotale l’amour qui vient de Dieu, afin que chacun soit amené à un rapport renouvelé et approfondi avec le Christ, qui ne manque pas de parler à tous ceux qui s’ouvrent à lui, spécialement dans la prière. D’où l’importance des aumôneries aéroportuaires, comme lieux de silence et de réconfort spirituel.

Dans votre service pastoral, vous avez comme modèle et protectrice la Sainte Vierge, que vous vénérez sous le titre de Notre-Dame de Lorette, patronne de tous ceux qui voyagent en avion, en hommage à la tradition qui attribue aux anges le transport de Nazareth à Lorette de la maison de Marie. Il y a cependant un autre « envol », dont cette maison est témoin, bien plus significatif pour l’humanité entière, celui de l’archange Gabriel, qui apporta à Marie la joyeuse annonce qu’elle allait devenir la Mère du Fils du Très-Haut (cf. Lc 1, 26-32). Ainsi l’Éternel est entré dans le temps, Dieu s’est fait homme et il est venu habiter parmi nous (cf. Jn 1, 14). C’est la manifestation de l’amour infini de Dieu pour sa créature. Alors que nous étions encore pécheurs, Dieu a envoyé son fils, Jésus-Christ, pour nous rachetés par sa mort et sa résurrection. Il n’est pas resté « là-haut dans le ciel », mais il s’est immergé dans les joies et dans les angoisses des hommes de son temps et de tous les temps, en partageant leur sort et en leur redonnant l’espérance.

Cette mission constitue la mission de l’Église : annoncer Jésus-Christ unique Sauveur du monde, « ‘mission – comme disait le Serviteur de Dieu, le Pape Paul VI – que les mutations vastes et profondes de la société actuelle ne rendent que plus urgente’ (Exhort. apost. Evangelii nuntiandi, n. 14). Aujourd’hui, nous ressentons  l’urgence même de promouvoir, avec une force nouvelle et des modalités renouvelées, l’œuvre d’évangélisation dans un monde où l’élimination des frontières et les nouveaux processus de mondialisation rendent les personnes et les peuples encore plus proches, soit grâce au développement des moyens de communication, soit grâce à la fréquence et à la facilité avec lesquelles les déplacements de personnes et de groupes sont rendus possibles » (Message pour la Journée mondiale du Migrant et du Réfugié 2012).

Chers frères et sœurs, que la rencontre quotidienne du Seigneur Jésus dans la célébration eucharistique et dans la prière personnelle, vous donne l’enthousiasme et la force d’être des annonceurs de la nouveauté évangélique, qui transforme les cœurs et fait  toutes choses nouvelles. Je vous assure de mon souvenir dans la prière, afin que vous puissiez être des instruments efficaces pour aider les personnes confiées à vos soins pastoraux à franchir la « porta fidei », en les accompagnant dans leur rencontre avec le Christ vivant et agissant au milieu de nous. Avec ces souhaits, je vous accorde bien volontiers la Bénédiction apostolique, que j’étends à tous ceux qui partagent votre ministère comme à ceux qui font partie du vaste monde de l’aviation civile.

[00808-03.02] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Sehr geehrter Herr Kardinal,
liebe Seelsorger und Mitarbeiter in der Flughafenseelsorge,
liebe Brüder und Schwestern,

ich freue mich, Sie zur Eröffnung des 15. Weltseminars der katholischen Seelsorger und Mitarbeiter in der Flughafenpastoral zu empfangen, das vom Päpstlichen Rat der Seelsorge für die Migranten und Menschen unterwegs organisiert worden ist und unter dem Thema „Die Neuevangelisierung in der Welt der zivilen Luftfahrt" steht. Herzlich begrüße ich den Präsidenten des Dikasteriums, Kardinal Antonio Maria Vegliò, und danke ihm für die Worte, die er an mich gerichtet hat. Von Herzen grüße ich Sie alle, die Sie an diesen Tagen des Gebetes, des Studiums und des Austauschs teilnehmen, um die geistlichen Beweggründe erneut zu bekräftigen und zu vertiefen, die Sie dazu anregen, Ihren besonderen kirchlichen Dienst mit frischem Eifer und Enthusiasmus voranzubringen.

Mit Freude habe ich erfahren, daß Sie – auch dank der Hilfe angesehener Referenten – in diesem Seminar über neue Methoden und neue Ausdrucksformen der Evangelisierungstätigkeit in dem Bereich, in dem Sie Ihren Dienst ausüben, nachdenken wollen. Liebe Freunde, seien Sie sich immer deutlich bewußt, daß Sie berufen sind, auf den Flughäfen der Welt die eigentliche Sendung der Kirche zu vergegenwärtigen, nämlich Gott zum Menschen zu tragen und den Menschen zur Begegnung mit Gott zu führen. Und die Flughäfen sind Orte, die immer mehr die globalisierte Wirklichkeit unserer Zeit widerspiegeln. In ihnen begegnet man Menschen verschiedener Nationalität, Kultur, Religion, Gesellschaftsschicht und Altersgruppe, aber man begegnet auch unterschiedlichen und nicht einfachen menschlichen Situationen, die immer größere Aufmerksamkeit erfordern. Ich denke dabei zum Beispiel an diejenigen, die als Migranten oder Asylbewerber eine angstvolle Wartezeit erleben in dem Versuch, ohne die nötigen Dokumente eine Grenze zu überschreiten; ich denke an die Unannehmlichkeiten, die durch die Maßnahmen zur Verhinderung terroristischer Handlungen verursacht werden. Und dann spiegelt sich auch in der Welt des Flughafens die Glaubenskrise wider, die viele Menschen ergreift; die Inhalte der christlichen Lehre und die Werte, die sie vermittelt, werden selbst in Ländern mit einer langen Tradition kirchlichen Lebens nicht mehr als Bezugspunkte angesehen. In diesem menschlichen und spirituellen Kontext sind Sie berufen, mit neuer Kraft die Frohe Botschaft zu verkünden, mit dem Wort, mit Ihrer Anwesenheit, mit Ihrem Beispiel und mit Ihrem Zeugnis, in dem Bewußtsein, daß die Menschen trotz der Zufälligkeit der Begegnung in ihrem Gegenüber dessen Verbindung mit Gott zu erkennen vermögen und daß oft auch ein kleiner Same in einem aufnahmebereiten Erdreich aufgehen und reiche Frucht bringen kann.

Auf den Flughäfen haben Sie außerdem die Möglichkeit, täglich mit vielen Menschen – Männern und Frauen – in Berührung zu kommen, die in einem Bereich arbeiten, in dem sowohl die fortdauernde Mobilität als auch die ständig fortschreitende Technologie die Vorrangstellung zu verdunkeln droht, die dem Menschen zusteht; oft wird der Effizienz und der Produktivität die größere Aufmerksamkeit geschenkt auf Kosten der Nächstenliebe und der Solidarität, die jedoch stets die menschlichen Beziehungen kennzeichnen müssen. Auch darin ist Ihre Anwesenheit wichtig und wertvoll: Sie ist ein lebendiges Zeugnis eines Gottes, der dem Menschen nahe ist; und sie ist ein Aufruf, gegenüber demjenigen, dem man begegnet, niemals gleichgültig zu sein, sondern ihn hilfsbereit und liebevoll zu behandeln. Ich ermutige Sie, ein leuchtendes Zeichen dieser Liebe Christi zu sein, die frohe Gelassenheit und Frieden bringt.

Liebe Freunde, sorgen Sie dafür, daß jeder Mensch, gleich welcher Nationalität oder sozialen Lage, in Ihnen ein aufnahmebereites Herz findet, das fähig ist zuzuhören und zu verstehen. Mögen alle durch Ihr Leben als Christen und Seelsorger die Liebe spüren können, die von Gott kommt, damit jeder zu einer neuen und vertieften Beziehung zu Christus geführt werde, der es nicht versäumt, zu denen zu sprechen, die sich ihm vertrauensvoll öffnen, besonders im Gebet. Darauf beruht die Bedeutung der Flughafenkapellen als Orte der Stille und der geistlichen Stärkung.

In diesem Ihrem pastoralen Dienst haben Sie als Vorbild und Beschützerin die heilige Jungfrau, die Sie als Madonna von Loreto, die Patronin aller Flugreisenden, verehren, und das aufgrund der Überlieferung, nach der die Engel das Haus Marias von Nazareth nach Loreto transportiert haben. Es gibt aber noch einen anderen „Flug", den jenes heilige Haus bezeugt und der für die gesamte Menschheit von weit größerer Bedeutung ist, nämlich der des Erzengels Gabriel, der Maria die frohe Botschaft brachte, daß sie die Mutter des Sohnes des Höchsten werden sollte (vgl. Lk 1,26-32). So ist der Ewige in die Zeit eingetreten, Gott ist Mensch geworden und hat unter uns gewohnt (vgl. Joh 1,14). Es ist die Offenbarung der unendlichen Liebe Gottes zu seinem Geschöpf. Als wir noch Sünder waren, hat Gott seinen Sohn Jesus Christus gesandt, um uns durch seinen Tod und seine Auferstehung zu erlösen. Er ist nicht „in der Höhe" geblieben, sondern hat sich in die Freuden und in die Ängste der Menschen seiner Zeit und aller Zeiten hineinbegeben, indem er ihr Schicksal teilt und ihnen die Hoffnung zurückgibt.

Das ist die Sendung der Kirche: Jesus Christus, den einzigen Retter der Welt zu verkünden, „eine Aufgabe und Sendung", die nach den Worten des Dieners Gottes Pauls VI. durch „die umfassenden und tiefgreifenden Veränderungen der augenblicklichen Gesellschaft nur noch dringender" wird (Apostolisches Schreiben Evangelii nuntiandi, 14). „Heute spüren wir sogar die dringende Notwendigkeit, mit neuer Kraft und in erneuerter Weise die Evangelisierungstätigkeit zu fördern, in einer Welt, in der die Aufhebung von Grenzen und die neuen Prozesse der Globalisierung die Personen und Völker einander noch stärker annähern, sowohl durch die Entwicklung der Kommunikationsmittel als auch durch die Häufigkeit und Leichtigkeit, mit denen einzelnen und Gruppen ein Ortwechsel ermöglicht wird" (Botschaft zum Welttag des Migranten und des Flüchtlings 2012).

Liebe Brüder und Schwestern, die tägliche Begegnung mit Jesus, dem Herrn, in der Feier der Eucharistie und im persönlichen Gebet gebe Ihnen die Begeisterung und die Kraft, Verkünder der Neuheit des Evangeliums zu sein, die die Herzen verwandelt und alles neu macht. Ich versichere Sie meines Gebetsgedenkens, damit sie wirksame Werkzeuge sein können, um den Ihrer Seelsorge anvertrauten Menschen zu helfen, die Schwelle der » Tür des Glaubens « zu überschreiten, indem Sie sie hineinbegleiten in die Begegnung mit Christus, der in unserer Mitte lebt und wirkt. Mit diesen Wünschen erteile ich Ihnen gerne den Apostolischen Segen, den ich auf alle ausdehne, die an Ihrem Dienst teilhaben, wie auch auf alle, die zur weiten Welt der zivilen Luftfahrt gehören.

[00808-05.01] [Originalsprache: Italienisch]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Señor Cardenal,
Queridos capellanes y agentes de pastoral de la aviación civil,
Queridos hermanos y hermanas

Me es grato recibiros en la apertura del XV Seminario mundial de capellanes católicos y miembros de las capellanías de la aviación civil, promovido por el Consejo Pontificio de la Pastoral de los emigrantes e itinerantes, sobre el tema «La nueva evangelización en el mundo de la aviación civil». Saludo cordialmente al Presidente del Dicasterio, el Cardenal Antonio María Vegliò, y le agradezco las palabras que me ha dirigido. Y os saludo con afecto a todos vosotros, que participáis en estas jornadas de oración, estudio e intercambio para reafirmar y profundizar en los motivos espirituales que os impulsan a llevar adelante con entusiasmo y renovado celo vuestro peculiar servicio eclesial.

Me ha alegrado saber que, en ese Seminario, con la ayuda de relatores destacados, queréis reflexionar sobre nuevos modos y expresiones de la obra de evangelización en el ámbito en el que desarrolláis vuestro ministerio. Queridos amigos, sed siempre conscientes de estar llamados a hacer presente en los aeropuertos del mundo la misma misión de la Iglesia, que es llevar a Dios al hombre y guiar al hombre al encuentro con Dios. Y los aeropuertos son lugares que reflejan cada vez más la realidad globalizada de nuestro tiempo. En ellos se encuentran personas diferentes por nacionalidad, cultura, religión, nivel social y edad, pero se encuentran también situaciones humanas muy distintas y nada fáciles, que requieren siempre una mayor atención; pienso, por ejemplo, en quienes viven una espera llena de angustia en el intento de transitar sin los documentos necesarios, como los emigrantes o los que solicitan asilo; pienso en los engorros ocasionados por las medidas para contrarrestar los atentados terroristas. Además, también en las comunidades de los aeropuertos se refleja la crisis de fe que afecta a muchos; los contenidos de la doctrina cristiana y los valores que ésta enseña, ya no son considerados como puntos de referencia, incluso en los países que tienen una larga tradición de vida eclesial. Éste es el contexto humano y espiritual en el que estáis llamados a anunciar con renovado vigor la Buena Nueva, con la palabra, con vuestra presencia, con vuestro ejemplo y vuestro testimonio, bien conscientes de que, aun en los encuentros casuales, la gente sabe reconocer un hombre de Dios y que, con frecuencia, hasta una pequeña semilla en una tierra bien dispuesta puede germinar y producir frutos abundantes.

Además, en los aeródromos tenéis la posibilidad de entrar en contacto cada día con muchas personas, hombres y mujeres, que trabajan en un ambiente en el que tanto la continua movilidad como la tecnología constantemente en progreso, amenazan con oscurecer la centralidad que debe tener el ser humano; a menudo se da mayor atención a la eficiencia y a la productividad en detrimento del amor al prójimo y de la solidaridad, que, sin embargo, han de caracterizar siempre las relaciones humanas. También en esto es importante y preciosa vuestra presencia: es un testimonio vivo de un Dios cercano al hombre; y es una llamada a no quedarse nunca indiferentes ante quien se encuentra, sino a tratarlo con disponibilidad y con amor. Os animo a ser un signo luminoso de esta caridad de Cristo, que da serenidad y paz.

Queridos amigos, preocuparos de que cada persona, cualquiera que sea su nacionalidad o condición social, encuentre en vosotros un corazón acogedor, capaz de escuchar y comprender. Que todos puedan experimentar mediante vuestra vida cristiana y sacerdotal el amor que proviene de Dios, para que cada uno sea impulsado a una relación renovada y profunda con Cristo, que nunca deja de hablar a cuantos se abren a él con confianza, especialmente en la oración. De aquí la importancia de las capillas en los aeropuertos, como lugares de silencio y sosiego espiritual.

En vuestro servicio pastoral, tenéis como modelo y protectora a la Santísima Virgen, que veneráis con el título de Nuestra Señora de Loreto, patrona de todos los que viajan en avión, haciendo referencia a la tradición que atribuye a los ángeles el traslado de la casa de María de Nazareth a Loreto. Pero hay otro «vuelo» del que la casa de María es testigo, y mucho más significativo para toda la humanidad: el del arcángel Gabriel, que llevó a María el gozoso anuncio de que sería la Madre del Hijo del Altísimo (cf. Lc 1,26-32). Así, el Eterno ha entrado en el tiempo, Dios se ha hecho hombre y ha venido a habitar entre nosotros (cf. Jn 1,14). Es la manifestación del amor infinito de Dios por su criatura. Dios ha enviado a su Hijo, Jesucristo, cuando éramos aún pecadores, para redimirnos con su muerte y resurrección. No se ha quedado en «lo alto del cielo», sino que se ha sumido en las alegrías y las penas de los hombres de su tiempo y de todos los tiempos, compartiendo su suerte y devolviéndoles la esperanza.

Esta es la misión de la Iglesia: anunciar a Jesucristo, único salvador del mundo, «misión – como decía el Siervo de Dios, el Papa Pablo VI – que los cambios amplios y profundos de la sociedad actual hacen cada vez más urgente» (Exhort. ap., Evangelii nuntiandi, 14). En efecto, también en nuestros días «notamos la urgencia de promover, con nueva fuerza y modalidades renovadas, la obra de evangelización en un mundo en el que la desaparición de las fronteras y los nuevos procesos de globalización acercan aún más las personas y los pueblos, tanto por el desarrollo de los medios de comunicación como por la frecuencia y la facilidad con que se llevan a cabo los desplazamientos de individuos y de grupo» (Mensaje para la Jornada Mundial del Emigrante y del Refugiado 2012).

Queridos hermanos y hermanas, que el encuentro cotidiano con el Señor Jesús en la celebración eucarística y en la oración personal os dé el entusiasmo y la fuerza de anunciar la novedad evangélica, que transforma los corazones y hace nuevas todas las cosas. Os aseguro mi recuerdo en la oración, para que seáis instrumento eficaz en la ayuda a las personas confiadas a vuestros cuidados pastorales a cruzar la «porta fidei», acompañándolas en el encuentro con Cristo vivo y operante entre nosotros. Con estos deseos, os imparto complacido la Bendición Apostólica, que hago extensiva a los que comparten vuestro ministerio, y a quienes forman parte del vasto mundo de la aviación civil.

[00808-04.01] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

Senhor Cardeal,
Amados capelães e agentes pastorais da aviação civil,
Queridos irmãos e irmãs,

Com alegria, vos recebo na abertura do XV Seminário Mundial dos Capelães Católicos e Membros das Capelanias da Aviação Civil, promovido pelo Pontifício Conselho para a Pastoral dos Migrantes e Itinerantes, sobre o tema «A Nova Evangelização no mundo da Aviação Civil». Saúdo cordialmente o presidente do dicastério, Cardeal António Maria Vegliò, e agradeço-lhe as palavras que me dirigiu. Saúdo com afecto a todos vós que participais nestes dias de oração, estudo e partilha, para reafirmar e aprofundar as motivações espirituais que vos impelem a continuar, com renovado zelo e entusiasmo, o vosso peculiar serviço eclesial.

Soube com prazer que, neste Seminário, pretendeis reflectir, com a ajuda de oradores de renome, sobre novos métodos e novas expressões da obra de evangelização no âmbito em que desempenhais o vosso ministério. Queridos amigos, mantende viva consciência de ser chamados a tornar presente, nos aeroportos do mundo, a própria missão da Igreja, que é levar Deus ao homem e guiar o homem ao encontro de Deus. E os aeroportos são lugares que reflectem cada vez mais a realidade globalizada do nosso tempo. Neles se cruzam pessoas diversas por nacionalidade, cultura, religião, condição social e idade, mas encontram-se também variadas e não fáceis situações humanas, que requerem sempre maior atenção; penso, por exemplo, naqueles que vivem uma expectativa cheia de angústia na tentativa de transitar sem os documentos necessários, como emigrantes ou requerentes de asilo; penso nas dificuldades causadas pelas medidas para contrastar os actos terroristas. Depois, nas comunidades aeroportuárias, também se espelha a crise de fé que toca muitas pessoas; os conteúdos da doutrina cristã e os valores que esta ensina deixaram de ser considerados pontos de referência, mesmo em países com uma longa tradição de vida eclesial. É neste contexto humano e espiritual que sois chamados a proclamar com renovado vigor a Boa Nova, mediante a palavra, a vossa presença, o vosso exemplo e o vosso testemunho, bem cientes de que as pessoas sabem, mesmo nos encontros casuais, reconhecer um homem de Deus e que, frequentemente, uma pequena semente num terreno acolhedor pode germinar e produzir frutos abundantes.

Além disso, nos aeroportos, tendes a possibilidade de entrar diariamente em contacto com tantas pessoas, homens e mulheres, que trabalham num ambiente onde tanto a mobilidade contínua como a tecnologia em constante evolução ameaçam de obscurecer o carácter central que deve ter o ser humano; muitas vezes a atenção maior é reservada à eficiência e à produtividade, à custa do amor ao próximo e da solidariedade, que, pelo contrário, devem caracterizar sempre as relações humanas. Também nisto é importante e preciosa a vossa presença: é um testemunho vivo de um Deus que está perto do homem; e é um apelo a não tratar jamais com indiferença quem se encontra, mas demonstrar disponibilidade e amor. Encorajo-vos a ser sinal luminoso desta caridade de Cristo, que traz serenidade e paz.

Queridos amigos, procurai que toda a pessoa, independentemente da sua nacionalidade ou condição social, encontre em vós um coração acolhedor, capaz de escutar e compreender. Que todos possam experimentar, através da vossa vida cristã e sacerdotal, o amor que vem de Deus, para que cada pessoa seja levada a uma relação renovada e profunda com Cristo, que não deixa de falar a quantos se abrem a Ele com confiança, especialmente na oração. Daí a importância das capelas nos aeroportos como lugares de silêncio e de restauração espiritual.

Neste vosso serviço pastoral, tendes por modelo e padroeira a Santíssima Virgem, que venerais com o título de Nossa Senhora de Loreto, padroeira de todos os que viajam de avião, inspirando-se na tradição que atribui aos anjos o transporte da Casa de Maria de Nazaré a Loreto. Mas existe outro «voo», de significado muito maior para a humanidade inteira, que a Santa Casa testemunhou: o voo do arcanjo Gabriel, que trouxe a Maria o feliz anúncio de que iria tornar-se Mãe do Filho do Altíssimo (cf. Lc 1, 26-32). Assim, o Eterno entrou no tempo, Deus fez-Se homem e veio habitar no meio de nós (Jo 1, 14). É a manifestação do amor infinito de Deus pela sua criatura. Quando éramos ainda pecadores, Deus enviou o seu Filho, Jesus Cristo, para nos redimir com a sua morte e ressurreição. Ele não permaneceu no «alto dos céus», mas entrou nas alegrias e angústias dos homens do seu tempo e de todos os tempos, partilhando a sua sorte e restituindo-lhes a esperança.

Esta é a missão da Igreja: anunciar Jesus Cristo, único Salvador do mundo; «missão – como dizia o Servo de Deus Papa Paulo VI – que as amplas e profundas mudanças da sociedade actual tornam ainda mais urgente» (Exort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). Na verdade, em nossos dias, «sentimos a urgência de promover, com novo vigor e novas modalidades, a obra de evangelização num mundo onde a queda das fronteiras e os novos processos de globalização deixaram as pessoas e os povos ainda mais próximos, tanto pela expansão dos meios de comunicação, como pela frequência e a facilidade com que indivíduos e grupos se podem deslocar» (Mensagem para o Dia Mundial do Migrante e do Refugiado 2012).

Queridos irmãos e irmãs, que o encontro diário com o Senhor Jesus na Celebração Eucarística e na oração pessoal vos dê o entusiasmo e a força de serdes arautos da novidade evangélica, que transforma os corações e faz novas todas as coisas. Asseguro a recordação de todos vós na minha oração, a fim que possais ser instrumentos eficazes para ajudar as pessoas confiadas aos vossos cuidados pastorais a atravessar a «porta fidei», acompanhando-as no encontro com Cristo vivo e operante no meio de nós. Com estes votos, de bom grado vos concedo a Bênção Apostólica, que estendo a quantos compartilham o vosso ministério, bem como àqueles que fazem parte do vasto mundo da aviação civil.

[00808-06.01] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA

Wasza Eminencjo,
Drodzy kapelani i pracownicy duszpasterscy lotnictwa cywilnego,
Drodzy bracia i siostry,

Z radością witam was na otwarcie XV Światowego Seminarium Katolickich Kapelanów i pracowników Duszpasterstw Lotnictwa Cywilnego, promowanego przez Papieską Radę ds. Duszpasterstwa Migrantów i Podróżujących na temat „Nowa ewangelizacja w środowisku lotnictwa cywilnego". Serdeczne pozdrowienia kierują do przewodniczącego dykasterii, kard. Antonio Marii Vegliò i dziękuję mu za skierowane do mnie słowa. Serdecznie pozdrawiam was wszystkich uczestniczących w tym wydarzeniu obejmującym modlitwę, studium i wymianę opinii, aby potwierdzić i pogłębić motywacje duchowe pobudzające was do rozwijania z odnowioną gorliwością i entuzjazmem waszą szczególną posługę kościelną.

Z przyjemnością dowiedziałem się, że podczas obecnego seminarium macie zamiar zastanowić się, także dzięki pomocy kompetentnych prelegentów, nad nowymi metodami i nowymi wyrazami dzieła ewangelizacji w środowisku, w którym pełnicie waszą posługę. Drodzy przyjaciele, bądźcie zawsze świadomi, że jesteście wezwani do uobecniania w portach lotniczych świata misji Kościoła, którą jest przynoszenie człowiekowi Boga i prowadzenie człowieka na spotkanie z Bogiem. Lotniska zaś są miejscami, które coraz bardziej odzwierciedlają zglobalizowaną rzeczywistość naszych czasów. Spotykają się na nich osoby różnych narodowości, kultur, religii, statusu społecznego i wieku. Można też na nich napotkać różne i niełatwe sytuacje ludzkie, wymagające coraz większej uwagi. Myślę na przykład o tych, którzy przeżywają pełne niepokoju oczekiwanie, usiłując przejechać bez niezbędnych dokumentów jako migranci czy osoby ubiegające się o azyl. Myślę o trudnościach spowodowanych środkami mającymi na celu zwalczanie aktów terroru. Również wśród ludzi pracujących i przebywających w portach lotniczych odzwierciedla się kryzys wiary, który dotyka wiele osób: treść nauki chrześcijańskiej i nauczane przez nią wartości nie są już uważane za punkty odniesienia, nawet w krajach, które mają długą tradycję życia kościelnego. W tym kontekście ludzkim i duchowym jesteście powołani do głoszenia z nową siłą Dobrej Nowiny, słowem, samą waszą obecnością, przykładem i świadectwem, będąc świadomymi, że pomimo okazjonalnego charakteru spotkań ludzie potrafią rozpoznać człowieka Bożego i często nawet małe ziarno może na glebie żyznej zrodzić i wydać obfite owoce.

W portach lotniczych macie ponadto możliwość codziennego kontaktu z wieloma osobami pracującymi w środowisku, w którym czy to nieustanna mobilność czy też stale rozwijająca się technologia grożą przysłonieniem centralnego miejsca należnego istocie ludzkiej. Często większą uwagę przywiązuje się do efektywności i produktywności, kosztem miłości bliźniego i solidarności, które zawsze powinny charakteryzować relacje międzyludzkie. Także pod tym względem wasza obecność jest ważna i cenna: jest ona żywym świadectwem Boga bliskiego człowiekowi. Jest też ona przypomnieniem, by nigdy nie być obojętnym wobec napotykanych osób, ale żeby być dla nich dyspozycyjnymi i podchodzić do nich z miłością. Zachęcam was, abyście byli świetlanym znakiem tej miłości Chrystusa, która niesie pogodę ducha i pokój.

Drodzy przyjaciele, dbajcie, aby każda osoba, niezależnie od narodowości czy statusu społecznego znalazła w was gościnne serce, zdolne do słuchania i rozumienia. Oby wszyscy mogli doświadczyć, poprzez wasze życie chrześcijańskie i kapłańskie miłość, która pochodzi od Boga, aby każdy został doprowadzony do odnowionej i pogłębionej więzi z Chrystusem, który mówi do tych, którzy się ufnie na Niego otwierają, zwłaszcza w modlitwie. Stąd wypływa znaczenie kaplic w portach lotniczych, jako miejsc ciszy i pokrzepienia duchowego.

W tej posłudze duszpasterskiej waszym wzorem i patronką jest Najświętsza Maryja Panna, którą czcicie jako Matkę Bożą z Loreto, patronka wszystkich podróżujących drogą lotniczą, nawiązując do tradycji, która przypisuje aniołom przeniesienie domu Maryi z Nazaretu do Loreto. Ale jest też inny „lot" o którym zaświadcza ten dom, znacznie bardziej istotny dla całej ludzkości – archanioła Gabriela, który przekazał Maryi radosną wieść, że zostanie Matką Syna Najwyższego (por. Łk 1,26-32). W ten sposób Odwieczny wkroczył w czas, Bóg stał się człowiekiem i przyszedł, by zamieszkać między nami (J 1,14). Jest to ukazanie nieskończonej miłości Boga wobec swego stworzenia. Gdy byliśmy jeszcze grzesznikami Bóg posłał swojego Syna, Jezusa Chrystusa, aby nas odkupił przez swoją śmierć i zmartwychwstanie. Nie pozostał On „na wysokościach niebios", ale zanurzył się w radości i lęki ludzi swojego czasu i wszystkich czasów, dzieląc swój los i dając im na nowo nadzieję.

Jest to misja Kościoła: głoszenie Jezusa Chrystusa jedynego Zbawiciela świata, „nakaz ten i posłannictwo zobowiązuje tym bardziej w dobie wielkich i poważnych przemian w dzisiejszym społeczeństwie" – jak mówił Sługa Boży Paweł VI (Adhortacja apostolska Evangelii nuntiandi, 14). Rzeczywiście, także obecnie „odczuwamy wręcz pilną potrzebę prowadzenia z nową mocą i w odnowiony sposób dzieła ewangelizacji w świecie, w którym zniesienie granic oraz nowe procesy globalizacyjne jeszcze bardziej zbliżają osoby i narody, czy to dzięki rozwojowi środków przekazu, czy ze względu na możliwości częstego i łatwego przemieszczania się pojedynczych osób i grup" (Orędzie na Światowy Dzień Migranta i Uchodźcy 2012 r.).

Drodzy bracia i siostry, codzienne spotkanie z Panem Jezusem w celebracji eucharystycznej i w modlitwie osobistej niech wam dają siłę, abyście byli głosicielami ewangelicznej nowości, która przemienia serca i czyni wszystko nowym. Zapewniam was o mojej modlitewnej pamięci, abyście mogli być skutecznymi narzędziami pomagając osobom powierzonym waszej trosce duszpasterskiej w przekroczeniu „porta fidei" – „podwojów wiary", towarzysząc im w spotkaniu z Chrystusem żywym i działającym pośród nas. Wraz z tymi życzeniami z radością udzielam wam Apostolskiego Błogosławieństwa. Obejmuję nim także tych, którzy uczestniczą w waszej posłudze jak i tych, którzy stanowią wielkie środowisko ludzi lotnictwa cywilnego.

[00808-09.01] [Testo originale: Italiano]

[B0345-XX.02]