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VIA CRUCIS AL COLOSSEO PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE, 06.04.2012


Questa sera, alle ore 21.15, il Santo Padre Benedetto XVI presiede al Colosseo il pio esercizio della Via Crucis, trasmesso in mondovisione.
I testi delle meditazioni e delle preghiere proposte quest’anno per le stazioni della Via Crucis sono stati preparati dai coniugi Danilo e Anna Maria Zanzucchi, del Movimento dei Focolari e iniziatori del Movimento "Famiglie Nuove". Le immagini del libretto ad uso dei fedeli riproducono le formelle della Via Crucis realizzate dal Prof. Benedetto Pietrogrande nel 2009 e collocate nella cappella del Centro del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa.
Le torce accanto alla Croce sono tenute da due giovani della Diocesi di Roma, mentre la Croce è portata, oltre che dal Card. Agostino Vallini, da due frati francescani della Custodia di Terra Santa e da alcune famiglie provenienti dall’Italia, dall’Irlanda, dall’Africa e dall’America Latina.
Al termine della Via Crucis, il Papa rivolge ai presenti e a quanti lo seguono attraverso la radio e la televisione, le parole che riportiamo di seguito:

PAROLE DEL SANTO PADRE

Cari fratelli e sorelle,

abbiamo rievocato, nella meditazione, nella preghiera e nel canto, il cammino di Gesù sulla via della Croce: una via che sembrava senza uscita e che invece ha cambiato la vita e la storia dell’uomo, ha aperto il passaggio verso i «cieli nuovi e la nuova terra» (cfr Ap 21,1). Specialmente in questo giorno del Venerdì Santo, la Chiesa celebra, con intima adesione spirituale, la memoria della morte in croce del Figlio di Dio, e nella sua Croce vede l’albero della vita, fecondo di una nuova speranza.

L’esperienza della sofferenza segna l’umanità, segna anche la famiglia; quante volte il cammino si fa faticoso e difficile! Incomprensioni, divisioni, preoccupazione per il futuro dei figli, malattie, disagi di vario genere. In questo nostro tempo, poi, la situazione di molte famiglie è aggravata dalla precarietà del lavoro e dalle altre conseguenze negative provocate dalla crisi economica. Il cammino della Via Crucis, che abbiamo spiritualmente ripercorso questa sera, è un invito per tutti noi, e specialmente per le famiglie, a contemplare Cristo crocifisso per avere la forza di andare oltre le difficoltà. La Croce di Gesù è il segno supremo dell’amore di Dio per ogni uomo, è la risposta sovrabbondante al bisogno che ha ogni persona di essere amata. Quando siamo nella prova, quando le nostre famiglie si trovano ad affrontare il dolore, la tribolazione, guardiamo alla Croce di Cristo: lì troviamo il coraggio per continuare a camminare; lì possiamo ripetere, con ferma speranza, le parole di san Paolo: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? … Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati» (Rm 8,35.37).

Nelle afflizioni e nelle difficoltà non siamo soli; la famiglia non è sola: Gesù è presente con il suo amore, la sostiene con la sua grazia e le dona l’energia per andare avanti. Ed è a questo amore di Cristo che dobbiamo rivolgerci quando gli sbandamenti umani e le difficoltà rischiano di ferire l’unità della nostra vita e della famiglia. Il mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo incoraggia a camminare con speranza: la stagione del dolore e della prova, se vissuta con Cristo, con fede in Lui, racchiude già la luce della risurrezione, la vita nuova del mondo risorto, la pasqua di ogni uomo che crede alla sua Parola.

In quell’Uomo crocifisso, che è il Figlio di Dio, anche la stessa morte acquista nuovo significato e orientamento, è riscattata e vinta, è il passaggio verso la nuova vita: «se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). Affidiamoci alla Madre di Cristo. Lei che ha accompagnato il suo Figlio sulla via dolorosa, Lei che stava sotto la Croce nell’ora della sua morte, Lei che ha incoraggiato la Chiesa al suo nascere perché viva alla presenza del Signore, conduca i nostri cuori, i cuori di tutte le famiglie attraverso il vasto mysterium passionis verso il mysterium paschale, verso quella luce che prorompe dalla Risurrezione di Cristo e mostra la definitiva vittoria dell’amore, della gioia, della vita, sul male, sulla sofferenza, sulla morte. Amen

[00463-01.01] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

Chers frères et sœurs,

Nous avons rappelé, dans la méditation, dans la prière et dans le chant, le parcours de Jésus sur le chemin de la Croix : un chemin qui semblait sans issue et qui au contraire a changé la vie et l’histoire de l’homme, a ouvert le passage vers les « cieux nouveaux et la terre nouvelle » (cf. Ap 21, 1). Spécialement en ce jour du Vendredi Saint, l’Église célèbre, avec une intime adhésion spirituelle, la mémoire de la mort en croix du Fils de Dieu, et dans sa Croix elle voit l’arbre de la vie, fécond d’une nouvelle espérance.

L’expérience de la souffrance marque l’humanité, marque aussi la famille ; combien de fois le chemin se fait éprouvant et difficile ! Incompréhensions, divisions, préoccupation pour l’avenir des enfants, maladies, difficultés de toutes sortes. En notre temps, ensuite, la situation de nombreuses familles est aggravée par la précarité du travail et par les autres conséquences négatives provoquées par la crise économique. Le chemin de la Via Crucis, que nous avons spirituellement parcouru à nouveau ce soir, est une invitation pour nous tous, et spécialement pour les familles, à contempler le Christ crucifié pour avoir la force d’aller au-delà des difficultés. La Croix de Jésus est le signe suprême de l’amour de Dieu pour chaque homme, c’est la réponse surabondante au besoin qu’a chaque personne d’être aimée. Quand nous sommes dans l’épreuve, quand nos familles doivent affronter la souffrance, la détresse, regardons vers la Croix du Christ : là nous trouvons le courage pour continuer à marcher ; là nous pouvons répéter, avec une ferme espérance, les paroles de saint Paul : « Qui pourra nous séparer de l’amour du Christ ? la détresse ? l’angoisse ? la persécution ? la faim ? le dénuement ? le danger ? le supplice ?...Oui, en tout cela nous sommes les grands vainqueurs grâce à celui qui nous a aimés » (Rm 8, 35.37).

Dans les malheurs et dans les difficultés nous ne sommes pas seuls ; la famille n’est pas seule : Jésus est présent avec son amour, il la soutient de sa grâce et lui donne l’énergie pour aller de l’avant, pour affronter les sacrifices et pour surmonter les obstacles. Et c’est à cet amour du Christ que nous devons nous adresser quand les déviations humaines et les difficultés risquent de blesser l’unité de notre vie et de la famille. Le mystère de la passion, mort et résurrection du Christ encourage à aller de l’avant avec espérance : le temps de la souffrance et de l’épreuve, s’il est vécu avec le Christ, avec foi en lui, renferme déjà la lumière de la résurrection, la vie nouvelle du monde ressuscité, la pâque de chaque homme qui croit à sa Parole.

Dans cet Homme crucifié, qui est le Fils de Dieu, la mort elle-même aussi acquiert un nouveau sens et une nouvelle orientation, elle est rachetée et vaincue, elle est un passage vers la nouvelle vie : « Si le grain de blé tombé en terre ne meurt pas, il reste seul ; mais s’il meurt, il donne beaucoup de fruit » (Jn 12, 24). Confions-nous à la Mère du Christ. Elle qui a accompagné son Fils sur le chemin douloureux, elle qui était au pied de la Croix à l’heure de sa mort, elle qui a encouragé l’Église à sa naissance pour qu’elle vive en présence du Seigneur, qu’elle conduise nos cœurs, les cœurs de toutes les familles à travers le vaste mysterium passionis vers le mysterium paschale, vers cette lumière qui déborde de la Résurrection du Christ et montre la victoire définitive de l’amour, de la joie, de la vie, sur le mal, sur la souffrance, sur la mort. Amen.

[00463-03.01] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Dear Brothers and Sisters,

Once more in meditation, prayer and song, we have recalled Jesus’s journey along the way of the cross: a journey seemingly hopeless, yet one that changed human life and history, and opened the way to "new heavens and a new earth" (cf. Rev 21:1). Especially today, Good Friday, the Church commemorates with deep spiritual union the death of the Son of God on the cross; in his cross she sees the tree of life, which blossoms in new hope.

The experience of suffering and of the cross touches all mankind; it touches the family too. How often does the journey become wearisome and difficult! Misunderstandings, conflicts, worry for the future of our children, sickness and problems of every kind. These days too, the situation of many families is made worse by the threat of unemployment and other negative effects of the economic crisis. The Way of the Cross which we have spiritually retraced this evening invites all of us, and families in particular, to contemplate Christ crucified in order to have the force to overcome difficulties. The cross of Christ is the supreme sign of God’s love for every man and woman, the superabundant response to every person’s need for love. At times of trouble, when our families have to face pain and adversity, let us look to Christ’s cross. There we can find the courage and strength to press on; there we can repeat with firm hope the words of Saint Paul: "Who will separate us from the love of Christ? Will hardship, or distress, or persecution, or famine, or nakedness, or peril, or sword? … No, in all these things we are more than conquerors through him who loved us" (Rom 8:35,37).

In times of trial and tribulation, we are not alone; the family is not alone. Jesus is present with his love, he sustains them by his grace and grants the strength needed to carry on, to make sacrifices and to evercome every obstacle. And it is to this love of Christ that we must turn when human turmoil and difficulties threaten the unity of our lives and our families. The mystery of Christ’s suffering, death and resurrection inspires us to go on in hope: times of trouble and testing, when endured with Christ, with faith in him, already contain the light of the resurrection, the new life of a world reborn, the passover of all those who believe in his word.

In that crucified Man who is the Son of God, even death itself takes on new meaning and purpose: it is redeemed and overcome, it becomes a passage to new life. "Unless a grain of wheat falls into the earth and dies, it remains just a single grain; but if it dies, it produces much fruit" (Jn 12:24). Let us entrust ourselves to the Mother of Christ. May Mary, who accompanied her Son along his way of sorrows, who stood beneath the cross at the hour of his death, and who inspired the Church at its birth to live in God’s presence, lead our hearts and the hearts of every family through the vast mysterium passionis towards the mysterium paschale, towards that light which breaks forth from Christ’s resurrection and reveals the definitive victory of love, joy and life over evil, suffering and death. Amen.

[00463-02.01] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Liebe Brüder und Schwestern,

in Meditation, Gebet und Gesang haben wir uns die Schritte Jesu auf seinem Kreuzweg in Erinnerung gerufen – ein Weg, aus dem es allem Anschein nach kein Entrinnen gab und der doch das Leben und die Geschichte des Menschen verwandelt und den Übergang in „einen neuen Himmel und eine neue Erde" (Offb 21,1) eröffnet hat. Besonders an diesem Tag, dem Karfreitag, begeht die Kirche mit tiefer Andacht das Gedächtnis des Kreuzestodes des Gottessohns und sieht in seinem Kreuz den Baum des Lebens, der die Frucht einer neuen Hoffnung trägt.

Die Erfahrung von Leid prägt die Menschheit, prägt auch die Familie; wie oft wird der Weg mühsam und beschwerlich! Unverständnis, Spaltungen, Sorgen um die Zukunft der Kinder, Krankheiten, Entbehrungen verschiedener Art. In unserer Zeit ist überdies die Situation vieler Familien erschwert durch die Unsicherheit der Arbeit und durch andere negative Auswirkungen der Wirtschaftskrise. Der Kreuzweg, den wir heute abend im Geiste gegangen sind, ist eine Einladung an uns alle, und besonders an die Familien, den gekreuzigten Christus zu betrachten, um die Kraft zu schöpfen zur Überwindung der Schwierigkeiten. Das Kreuz Jesu ist das äußerste Zeichen der Liebe Gottes zu jedem Menschen, er ist die überreiche Antwort auf das Bedürfnis jedes Menschen, geliebt zu sein. Wenn wir uns in einer Situation der Prüfung befinden, wenn unsere Familien Leid und Not durchzustehen haben, schauen wir auf das Kreuz Christi: Dort finden wir den Mut und die Kraft weiterzugehen; dort können wir in fester Hoffnung die Worte des heiligen Paulus wiederholen: „Was kann uns scheiden von der Liebe Christi? Bedrängnis oder Not oder Verfolgung, Hunger oder Kälte, Gefahr oder Schwert? … Doch all das überwinden wir durch den, der uns geliebt hat" (Röm 8,35.37).

In Trübsal und in Schwierigkeiten sind wir nicht allein; die Familie ist nicht allein: Jesus ist zugegen mit seiner Liebe, er unterstützt sie mit seiner Gnade und gibt ihr die Kraft voranzugehen, Opfer auf sich zu nehmen und alle Hindernisse zu überwinden. Und diese Liebe Christi ist es, an die wir uns wenden müssen, wenn menschliche Schwächen und die Schwierigkeiten die Einheit unseres Lebens und der Familie zu verletzen drohen. Das Geheimnis von Leiden, Tod und Auferstehung Christi ermutigt, hoffnungsvoll voranzugehen: Die Zeit des Schmerzes und der Prüfung birgt, wenn sie mit Christus, im Glauben an ihn erlebt wird, schon das Licht der Auferstehung in sich, das neue Leben der auferstandenen Welt, das Pascha eines jeden Menschen, der an Christi Wort glaubt.

In jenem gekreuzigten Menschen, welcher der Sohn Gottes ist, erhält selbst der Tod einen neuen Sinn und eine neue Orientierung; er ist erlöst und bezwungen, ist der Übergang in das neue Leben: „Wenn das Weizenkorn nicht in die Erde fällt und stirbt, bleibt es allein; wenn es aber stirbt, bringt es reiche Frucht (Joh 12,24). Vertrauen wir uns der Mutter Christi an. Sie, die ihren Sohn auf dem Leidensweg begleitet hat, sie, die in der Stunde seines Todes unter dem Kreuz stand, sie, die die werdende Kirche ermutigt hat, in der Gegenwart des Herrn zu leben, führe unsere Herzen, die Herzen aller Familien durch das weite mysterium passionis hindurch zum mysterium paschale, zu jenem Licht, das aus der Auferstehung Christi hervorbricht und den endgültigen Sieg der Liebe, der Freude und des Lebens über das Böse, das Leiden und den Tod offenbart. Amen

[00463-05.01] [Originalsprache: Italienisch]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Queridos hermanos y hermanas

Hemos recordado en la meditación, la oración y el canto, el camino de Jesús en la vía de la cruz: una vía que parecía sin salida y que, sin embargo, ha cambiado la vida y la historia del hombre, ha abierto el paso hacia los «cielos nuevos y la tierra nueva» (cf. Ap 21,1). Especialmente en este día del Viernes Santo, la Iglesia celebra con íntima devoción espiritual la memoria de la muerte en cruz del Hijo de Dios y, en su cruz, ve el árbol de la vida, fecundo de una nueva esperanza.

La experiencia del sufrimiento y de la cruz marca la humanidad, marca incluso la familia; cuántas veces el camino se hace fatigoso y difícil. Incomprensiones, divisiones, preocupaciones por el futuro de los hijos, enfermedades, dificultades de diverso tipo. En nuestro tiempo, además, la situación de muchas familias se ve agravada por la precariedad del trabajo y por otros efectos negativos de la crisis económica. El camino del Via Crucis, que hemos recorrido esta noche espiritualmente, es una invitación para todos nosotros, y especialmente para las familias, a contemplar a Cristo crucificado para tener la fuerza de ir más allá de las dificultades. La cruz de Jesús es el signo supremo del amor de Dios para cada hombre, la respuesta sobreabundante a la necesidad que tiene toda persona de ser amada. Cuando nos encontramos en la prueba, cuando nuestras familias deben afrontar el dolor, la tribulación, miremos a la cruz de Cristo: allí encontramos el valor y la fuerza para seguir caminando; allí podemos repetir con firme esperanza las palabras de san Pablo: «¿Quién nos separará del amor de Cristo?: ¿la tribulación?, ¿la angustia?, ¿la persecución?, ¿el hambre?, ¿la desnudez?, ¿el peligro?, ¿la espada?... Pero en todo esto vencemos de sobra gracias a aquel que nos ha amado» (Rm 8,35.37).

En la aflicción y la dificultad, no estamos solos; la familia no está sola: Jesús está presente con su amor, la sostiene con su gracia y le da la fuerza para seguir adelante, para afrontar los sacrificios y superar todo obstáculo. Y es a este amor de Cristo al que debemos acudir cuando las vicisitudes humanas y las dificultades amenazan con herir la unidad de nuestra vida y de la familia. El misterio de la pasión, muerte y resurrección de Cristo alienta a seguir adelante con esperanza: la estación del dolor y de la prueba, si la vivimos con Cristo, con fe en él, encierra ya la luz de la resurrección, la vida nueva del mundo resucitado, la pascua de cada hombre que cree en su Palabra.

En aquel hombre crucificado, que es el Hijo de Dios, incluso la muerte misma adquiere un nuevo significado y orientación, es rescatada y vencida, es el paso hacia la nueva vida: «si el grano de trigo no cae en tierra y muere, queda infecundo; pero si muere, da mucho fruto» (Jn 12,24). Encomendémonos a la Madre de Cristo. A ella, que ha acompañado a su Hijo por la vía dolorosa. Que ella, que estaba junto a la cruz en la hora de su muerte, que ha alentado a la Iglesia desde su nacimiento para que viva la presencia del Señor, dirija nuestros corazones, los corazones de todas las familias a través del inmenso mysterium passionis hacia el mysterium paschale, hacia aquella luz que prorrumpe de la Resurrección de Cristo y muestra el triunfo definitivo del amor, de la alegría, de la vida, sobre el mal, el sufrimiento, la muerte. Amén.

[00463-04.01] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

Queridos irmãos e irmãs!

Acabamos de recordar, através das meditações, da oração e dos cânticos, os passos de Jesus no caminho da Cruz: um caminho que parecia sem saída e, no entanto, mudou a vida e a história do homem, abrindo a passagem para «os novos céus e a terra nova» (cf. Ap 21, 1). De modo especial neste dia de Sexta-Feira Santa, a Igreja celebra, com profunda adesão espiritual, a memória da crucifixão do Filho de Deus e, na sua Cruz, vê a árvore da vida – árvore fecunda duma nova esperança.

A experiência do sofrimento marca a humanidade e, naturalmente, a família. Quantas vezes o caminho se torna cansativo e difícil! Incompreensões, divisões, preocupação com o futuro dos filhos, doenças, incômodos de vários tipos. Para além disso, a situação de muitas famílias vê-se agravada, hoje em dia, pela precariedade do emprego e outras consequências negativas provocadas pela crise econômica. O caminho da Via-Sacra, que acabamos de percorrer espiritualmente nesta noite, é um convite feito a todos nós, e de modo especial às famílias, para contemplarmos Cristo crucificado a fim de termos a força de ultrapassar as dificuldades. A Cruz de Jesus é o sinal supremo do amor de Deus por cada homem, a resposta superabundante à necessidade que toda a pessoa sente de ser amada. Quando passamos pela prova, quando as nossas famílias enfrentam o sofrimento, a tribulação, olhemos para a Cruz de Cristo! Nela encontraremos a coragem para prosseguir o caminho, podendo repetir, com firme esperança, estas palavras de São Paulo: «Quem nos separará do amor de Cristo? A tribulação, a angústia, a perseguição, a fome, a nudez, o perigo, a espada? (…) Mas, em tudo isso, somos mais que vencedores graças Àquele que nos amou!» (Rm 8, 35.37).

Nas tribulações e dificuldades, não estamos sozinhos; não está sozinha a família: Jesus está presente com o seu amor, sustenta-a com a sua graça e dá-lhe a força para prosseguir, enfrentando os sacrifícios e superando qualquer obstáculo. E, quando os desvarios humanos e outras dificuldades põem em risco e ferem a unidade da nossa vida e da nossa família, é para o amor de Cristo que devemos voltar-nos. O mistério da paixão, morte e ressurreição de Cristo encoraja-nos a continuar com esperança. Se forem vividos com Cristo, com fé n’Ele, os dias de tribulação e de prova trazem já dentro de si a luz da ressurreição, a vida nova do mundo ressuscitado, a páscoa de todo o homem que crê na sua Palavra.

Naquele Homem crucificado que é o Filho de Deus, mesmo a própria morte ganha novo significado e orientação, é resgatada e vencida, torna-se passagem para a nova vida: «Se o grão de trigo que cai na terra não morrer, continua só um grão de trigo; mas, se morrer, então produz muito fruto» (Jo 12, 24). Confiemo-nos à Mãe de Cristo. Ela que acompanhou o seu Filho ao longo da via dolorosa, Ela que esteve aos pés da Cruz na hora da sua morte, Ela que encorajou a Igreja desde o seu nascimento a viver na presença do Senhor, conduza os nossos corações, os corações de todas as famílias, através do vasto mysterium passsionis rumo ao mysterium paschale, rumo à luz que irrompe da Ressurreição de Cristo e manifesta a vitória definitiva do amor, da alegria e da vida, sobre o mal, o sofrimento e a morte. Amém.

[00463-06.01] [Texto original: Português]

TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA

Drodzy bracia i siostry,

Przypomnieliśmy w medytacji, modlitwie i śpiewie przemierzanie przez Jezusa Drogi Krzyżowej: drogi, która wydawała się bez wyjścia a wbrew temu zmieniła życie i dzieje człowieka, otworzyła przejście do „nieba nowego i ziemi nowej" (por. Ap 21,1). Zwłaszcza w ten dzień, Wielki Piątek, Kościół sprawuje z wewnętrznym duchowym przylgnięciem pamiątkę śmierci Syna Bożego, a w Jego Krzyżu widzi drzewo życia, owocujące nową nadzieją.

Doświadczenie cierpienia naznacza ludzkość, naznacza także rodzinę. Ileż to razy jej drogi stają się uciążliwe i trudne! Nieporozumienia, podziały, niepokój o przyszłość dzieci, choroby, różnego rodzaju kłopoty. Ponadto w naszych czasach sytuacja wielu rodzin uległa pogorszeniu z powodu trudności z otrzymaniem pracy oraz innych negatywnych konsekwencji spowodowanych kryzysem gospodarczym. Droga Krzyżowa, którą przebyliśmy duchowo dzisiejszego wieczoru, jest dla nas wszystkich zachętą, a zwłaszcza dla rodzin, aby kontemplować Chrystusa ukrzyżowanego, aby zyskać moc do przekraczania trudności. Jezusowy Krzyż jest najwyższym znakiem miłości Boga wobec każdego człowieka, jest bardzo hojną odpowiedzią na potrzebę bycia kochanym, która jest w każdej osobie. Kiedy jesteśmy doświadczani, kiedy nasze rodziny mają stawić czoło bólowi, cierpieniu, spoglądamy na krzyż Chrystusa: tam znajdujemy odwagę, aby iść dalej; tam możemy powtarzać z nieugiętą nadzieją słowa św. Pawła: „Któż nas może odłączyć od miłości Chrystusowej? Utrapienie, ucisk czy prześladowanie, głód czy nagość, niebezpieczeństwo czy miecz?... Ale we wszystkim tym odnosimy pełne zwycięstwo dzięki Temu, który nas umiłował" (Rz 8,35.37).

W udręczeniach i trudnościach nie jesteśmy sami: rodzina nie jest osamotniona: Jezus jest obecny ze swoją miłością, wspiera ją swoją łaską i obdarza ją mocą, aby dalej żyć, aby ponosić poświęcenia i przezwyciężać wszelkie przeszkody. I do tej właśnie miłości Chrystusa

musimy się zwracać, kiedy ludzkie zagubienia i trudności mogą zaszkodzić jedności naszego życia i rodziny. Tajemnica męki, śmierci i zmartwychwstania Chrystusa i zachęca, by dalej kroczyć z nadzieją: okres bólu i doświadczenia, jeśli przeżywany jest z Chrystusem, z wiarą w Niego obejmuje już światło zmartwychwstania, nowe życie zmartwychwstałego świata, Paschę każdego człowieka, który wierzy w jego Słowo.

W tym ukrzyżowanym Człowieku, który jest Synem Bożym także sama śmierć nabiera nowego znaczenia i ukierunkowania, jest odkupiona, jest przezwyciężona, jest przejściem do nowego życia: „Jeżeli ziarno pszenicy wpadłszy w ziemię nie obumrze, zostanie tylko samo, ale jeżeli obumrze, przynosi plon obfity" (J 12,24). Powierzmy siebie Matce Chrystusa. Ona, która towarzyszyła swemu Synowi na bolesnej drodze, Ona, która stała pod Krzyżem w godzinie jego śmierci, Ona, która dodawała otuchy Kościołowi w chwili jego zrodzenia, aby żył w obecności Pana, niech prowadzi nasze serca, serca wszystkich rodzin poprzez obszerne mysterium passionis ku mysterium paschale, ku temu światłu które rozbłyska ze Zmartwychwstania Chrystusa i ukazuje definitywne zwycięstwo miłości, radości, życia nad złem, cierpieniem i śmiercią. Amen.

[00463-09.01] [Testo originale: Italiano]

ELENCO DELLE PERSONE CHE PORTANO LA CROCE

I e XIV

STAZIONE

 

Il Cardinale Agostino Vallini

II - III

STAZIONE

ITALIA

Una famiglia della Diocesi di Roma
Franco Brusco
Angelo e Pasqualina - figli

IV - V

STAZIONE

U.N.I.T.A.L.S.I.

Una famiglia dell’UNITALSI
Jacopo Rocchi e Fabiana Gentile
Andrea e Alfredo - figli

VI - VII

STAZIONE

IRLANDA

Una famiglia
Michele Frabetti e Helen Reilly
Liam e Declan - figlie

VIII - IX

STAZIONE

MEDIO ORIENTE

Frati di Terra Santa
P. Giuseppe Ferrara
P. Firas Lutfi

X - XI

STAZIONE

AFRICA

Una famiglia del Burkina Faso
Dominique e Juliette Bamouni
Arie e Camille - figlie

XII - XIII

STAZIONE

AMERICA LATINA

Una famiglia del Perù
Alfredo Juan Gozar e Antonia Julia Barrios
Katerine Antonia e Gabriella Antonia - figlie

Sostengono le torce ai lati della Croce:

Alessandro Picchio
e Susanna Houedouto
Diocesi di Roma

 

[00464-01.01]

[B0204-XX.01]