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COMUNICATO SULLA NOTA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CON INDICAZIONI PASTORALI PER L’ANNO DELLA FEDE, 05.01.2012


COMUNICATO SULLA NOTA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CON INDICAZIONI PASTORALI PER L’ANNO DELLA FEDE

TESTO IN LINGUA ITALIANA

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

TESTO IN LINGUA ITALIANA

Con la Lettera apostolica Porta fidei dell’11 ottobre 2011, Benedetto XVI ha indetto un Anno della fede. Esso avrà inizio l’11 ottobre 2012, 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Con la promulgazione di tale Anno il Santo Padre intende mettere al centro dell’attenzione ecclesiale ciò che, fin dall’inizio del suo Pontificato, gli sta più a cuore: l’incontro con Gesù Cristo e la bellezza della fede in Lui. D’altra parte, la Chiesa è ben consapevole dei problemi che oggi la fede deve affrontare e sente quanto mai attuale la domanda che Gesù stesso ha posto: «Il Figlio dell’uomo, quando tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18, 8). Per questo, «se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci» (Discorso per la presentazione degli auguri natalizi alla Curia romana, 22 dicembre 2011).

Per incarico di Benedetto XVI, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha redatto una Nota con indicazioni pastorali per l’Anno della fede. Tale Nota è stata elaborata in accordo con alcuni Dicasteri della Santa Sede e con il contributo del Comitato per la preparazione dell’Anno della fede. Il Comitato, costituito presso la Congregazione per la Dottrina della Fede per mandato del Santo Padre, annovera fra i suoi membri: i Cardinali William Levada, Francis Arinze, Angelo Bagnasco, Ivan Dias, Francis E. George, Zenon Grocholewski, Marc Ouellet, Mauro Piacenza, Jean-Pierre Ricard, Stanisław Ryłko e Christoph Schönborn; gli Arcivescovi Salvatore Fisichella e Luis F. Ladaria; i Vescovi Mario Del Valle Moronta Rodríguez, Gerhard Ludwig Müller e Raffaello Martinelli.

La Nota, datata 6 gennaio 2012, Solennità dell’Epifania, e che sarà pubblicata il giorno seguente, 7 gennaio, si compone di un’introduzione e di alcune indicazioni pastorali. Nell’introduzione si ribadisce che «l’Anno della fede vuol contribuire ad una rinnovata conversione al Signore Gesù e alla riscoperta della fede, affinché tutti i membri della Chiesa siano testimoni credibili e gioiosi del Signore risorto, capaci di indicare alle tante persone in ricerca la porta della fede».

«L’inizio dell’Anno della fede coincide con il ricordo riconoscente di due grandi eventi che hanno segnato il volto della Chiesa ai nostri giorni: il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, voluto dal beato Giovanni XXIII (11 ottobre 1962), e il 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, offerto alla Chiesa dal beato Giovanni Paolo II (11 ottobre 1992)».

Il Concilio Vaticano II, «a partire dalla luce di Cristo… ha voluto approfondire l’intima natura della Chiesa... e il suo rapporto con il mondo contemporaneo». «Dopo il Concilio, la Chiesa si è impegnata nella recezione e nell’applicazione del suo ricco insegnamento, in continuità con tutta la Tradizione, sotto la guida sicura del Magistero».

«Per favorire la corretta recezione del Concilio, i Sommi Pontefici hanno più volte convocato il Sinodo dei Vescovi…, proponendo alla Chiesa degli orientamenti chiari attraverso le diverse Esortazioni apostoliche post-sinodali. La prossima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, nel mese di ottobre 2012, avrà come tema: La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana».

«Sin dall’inizio del suo Pontificato, Papa Benedetto XVI si è impegnato decisamente per una corretta comprensione del Concilio, respingendo come erronea la cosiddetta "ermeneutica della discontinuità e della rottura" e promuovendo quella che lui stesso ha denominato "l’ermeneutica della riforma", del rinnovamento nella continuità».

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, come «autentico frutto del Concilio Vaticano II» (Lettera apostolica Porta fidei, n. 4), si pone nella linea di tale "rinnovamento nella continuità". Esso comprende «cose nuove e cose antiche» (Mt 13, 52). Da una parte riprende l’antico e tradizionale ordine della catechesi, articolando il suo contenuto in quattro parti: il Credo, la liturgia, l’agire cristiano e la preghiera. Ma, nel medesimo tempo, esprime tutto ciò in modo nuovo per rispondere agli interrogativi della nostra epoca.

L’Anno della fede sarà un’occasione privilegiata per promuovere la conoscenza e la diffusione dei contenuti del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica.

Le indicazioni pastorali della Nota hanno l’intento di favorire «sia l’incontro con Cristo attraverso autentici testimoni della fede, sia la conoscenza sempre maggiore dei suoi contenuti». Mediante queste indicazioni pastorali - che non intendono «precludere altre proposte che lo Spirito Santo vorrà suscitare tra i Pastori e i fedeli nelle varie parti del mondo» - la Congregazione per la Dottrina della Fede offre il suo aiuto, dato che alle sue specifiche competenze appartiene non solo il compito di tutelare la sana dottrina e di correggerne gli errori ma anche, e primariamente, quello di promuovere la verità della fede (cf. Costituzione apostolica Pastor Bonus, nn. 48-51).

La Nota articola le sue proposte in quattro livelli: 1) Chiesa universale, 2) Conferenze Episcopali, 3) Diocesi e 4) Parrocchie, Comunità, Associazioni, Movimenti. Vengono qui di seguito richiamati alcuni di questi suggerimenti particolari.

Ad esempio, accanto ad una solenne celebrazione per l’inizio dell’Anno della fede ed a vari altri eventi cui parteciperà il Santo Padre (Assemblea del Sinodo dei Vescovi, GMG del 2013), vengono auspicate iniziative ecumeniche per «invocare e favorire il ristabilimento dell'unità fra tutti i cristiani» e «avrà luogo una solenne celebrazione ecumenica per riaffermare la fede in Cristo da parte di tutti i battezzati».

A livello di Conferenze Episcopali, viene incoraggiata la qualità della formazione catechistica ecclesiale e «una verifica dei catechismi locali e dei vari sussidi catechistici in uso nelle Chiese particolari per assicurare la loro piena conformità con il Catechismo della Chiesa Cattolica», e si auspica un ampio uso dei linguaggi della comunicazione e dell’arte, «trasmissioni televisive o radiofoniche, film e pubblicazioni, anche a livello popolare e accessibili a un ampio pubblico, sul tema della fede, dei suoi principi e contenuti, nonché sul significato ecclesiale del Concilio Vaticano II».

A livello diocesano, l’Anno della fede viene considerato, tra l’altro, come «rinnovata occasione di dialogo creativo tra fede e ragione attraverso simposi, convegni e giornate di studio, specialmente nelle Università cattoliche», e come tempo favorevole per «celebrazioni penitenziali in cui chiedere perdono a Dio, anche e specialmente per i peccati contro la fede».

A livello di parrocchie, la proposta centrale rimane la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia, perché «nell’Eucarestia, mistero della fede e sorgente della nuova evangelizzazione, la fede della Chiesa viene proclamata, celebrata e fortificata». Da tale iniziativa sono chiamate a nascere, crescere e diffondersi tutte le altre proposte, tra cui avranno senz’altro una rilevanza particolare le iniziative intraprese dai numerosi Istituti, dalle nuove Comunità e dai Movimenti ecclesiali.

«Presso il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione sarà istituita un’apposita Segreteria per l’Anno della fede per coordinare le diverse iniziative promosse dai vari Dicasteri della Santa Sede o comunque aventi rilevanza per la Chiesa universale». La Segreteria «potrà anche suggerire proposte per l’Anno della fede» e disporrà di «un apposito sito internet al fine di offrire ogni informazione utile» al riguardo.

Le indicazioni offerte nella Nota hanno lo scopo di invitare tutti i membri della Chiesa ad impegnarsi nell’Anno della fede per riscoprire e «condividere quello che il cristiano ha di più caro: Cristo Gesù, Redentore dell’uomo, Re dell’Universo, "autore e perfezionatore della fede" (Eb 12, 2)».

[00006-01.02] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

Communiqué à propos de la Note de la Congrégation pour la Doctrine de la Foi
relative aux indications pastorales de l'Année de la foi

L'Année de la foi a été annoncée par la Lettre apostolique Porta Fidei du 11 octobre 2011. Elle débutera le 11 octobre prochain, cinquantième anniversaire de l'ouverture du Concile oecuménique Vatican II, et se conclura le 24 octobre 2013, en la solennité du Christ Roi. Comme il l'a annoncé à l'aube de son pontificat, Benoît XVI entend replacer au centre de l'attention ecclésiale la rencontre avec Jésus-Christ, et avec la beauté de la foi qu'il dégage. Consciente des questions dont la foi est sujet, l'Eglise ressent comme tout à fait actuelle la question que le Seigneur se posait: Lorsque le Fils de l'homme reviendra sur terre, y trouvera-t-il encore la foi? (Lc 18, 8). Si la foi n'est pas revitalisée, déclarait le Saint-Père lors des voeux à la Curie Romaine (22 décembre 2011), si elle n'est pas une conviction profonde et une force tirée de la rencontre avec le Christ, aucune réforme ne sera efficace.

 A la demande du Saint-Père, en collaboration avec certains dicastères et le Comité préparatoire de l'Année de la foi, la Congrégation a rédigé une Note sur les indications pastorales de l'Année de la foi. Constitué près cette même congrégation, ce comité compte le Cardinal William Levada, le Cardinal Francis Arinze, le Cardinal Angelo Bagnasco, le Cardinal Ivan Dias, le Cardinal Francis E. George, le Cardinal Zenon Grocholewski, le Cardinal Marc Ouellet, le Cardinal Mauro Piacenza, le Cardinal Jean-Pierre Ricard, le Cardinal Stanisław Ryłko et le Cardinal Christoph Schönborn, Mgr. Salvatore Fisichella, Mgr. Luis F. Ladaria, Mgr. Mario Del Valle Moronta Rodríguez, Mgr. Gerhard Ludwig Müller et Mgr. Raffaello Martinelli.

 Daté de l'Epiphanie et publiée le lendemain, le document comprend une introduction, qui rappelle que l'Année de la foi entend contribuer à raviver chez tous les fidèles l'adhésion au Seigneur et à approfondir la foi. Ainsi pourront-ils être des témoins crédibles du Ressuscité, capable d'indiquer aux autres la porte de la foi.

 Le début de l'Année de la foi coïncide avec deux grands évènements de l'histoire de l'Eglise, l'ouverture de Vatican II (11 octobre 1962), concile voulu par le bienheureux Jean XXIII, et le Catéchisme de l'Eglise catholique (11 octobre 1992), voulu par le bienheureux Jean-Paul II.

 "A partir de la lumière du Christ, ...le Concile Vatican II a voulu approfondir la nature intime de l'Eglise et son rapport avec le monde contemporain... Après le concile, l'Eglise s'est engagée dans la réception et dans l'application de son riche enseignement, en continuité avec toute la tradition, sous la sûre direction du magistère".

"Pour favoriser une correcte réception du concile, les Souverains Pontifes ont convoqué à plusieurs reprises le Synode des évêques, ...en proposant à l'Eglise des orientations claires par le biais d'exhortations apostoliques post-synodales. La prochaine assemblée générale du Synode (octobre 2012) aura pour thème: La nouvelle évangélisation pour transmettre la foi chrétienne".

"Depuis le début de son pontificat, Benoît XVI s'est fermement engagé en faveur d'une juste compréhension du concile, repoussant comme erronée ce qu'on appelle "l'herméneutique de la discontinuité et de la rupture" et promouvant ce qu'il a baptisé "l'herméneutique de la réforme" et du renouveau dans la continuité".

 Le Catéchisme de l'Eglise catholique, "fruit authentique du Concile Vatican II" qui prend place dans un "renouveau dans la continuité", comprend "du neuf et de l'ancien". Il reprend l'ordre traditionnel de la catéchèse qu'il articule en quatre parties: le Crédo, la liturgie, l'agir chrétien et la prière, tout en l'exprimant de manière à répondre à notre temps.

L'Année de la foi sera une excellente occasion pour étudier et diffuser le contenu de Vatican II et du Catéchisme.

 Les indications pastorales de la Note tendent à favoriser "la rencontre avec le Christ grâce à de vrais témoins de la foi, comme une meilleure connaissance des contenus de la foi". Celles ci n'entendent pas exclure d'autres propositions que l'Esprit pourrait susciter de par le monde parmi pasteurs et fidèles. Etant donné que ses compétences ne se limitent pas à la défense de la doctrine authentique et à la correction des erreurs, la Congrégation pour la doctrine de la foi apportera son soutien à tout ce qui favorise la vérité de la foi (Pastor Bonus, nn. 48-51).

 Les propositions de la Note s'articulent en quatre parties: 1) Eglise universelle; 2) Conférences épiscopales; 3) Diocèses; 4) Paroisses, Communautés, Associations et Mouvements, dont voici quelques exemples.

Parallèlement à l'ouverture solennelle de l'Année de la foi et aux autres manifestations présidées par le Pape, tels le Synode des évêques de 2012 ou la JMJ de 2013, on suggère des initiatives oecuméniques destinées à favoriser le rétablissement de l'unité des chrétiens. Ainsi, une cérémonie oecuménique solennelle réaffirmera la foi dans le Christ de tous les baptisés.

Les conférences épiscopales sont encouragées à améliorer la qualité de la formation catéchistique universelle comme celle des catéchismes et manuels locaux, afin qu'ils soient parfaitement conformes au Catéchisme de l'Eglise catholique. La même attention sera portée à l'utilisation des techniques de la communication et de l'expression artistique: émissions de radio et télévision, films et publications sur la foi et son contenu, sur la valeur ecclésiale de Vatican II, y compris pour le grand public.

Au niveau diocésain ensuite, cette année particulière devra être une occasion de faire dialoguer positivement foi et raison, par le biais de congrès ou de journées d'étude, notamment près les universités catholiques. Mais aussi d'organiser des cérémonies pénitentielles, qui insisteront tout particulièrement sur les péchés contre la foi.

Enfin, dans les diverses structures base de la communauté ecclésiale, on insistera sur la célébration de la foi dans la liturgie, tout particulièrement dans l'Eucharistie car, "dans l'Eucharistie, mystère de la foi et source de la nouvelle évangélisation, c'est la foi de l'Eglise qui est proclamée, célébrée et fortifiée". De toutes ces initiatives doivent naître, croître et dépendre toutes les autres propositions, en particulier celles des nouvelles communautés et mouvements ecclésiaux.

 Un Secrétariat pour l'Année de la foi sera institué près le Conseil pontifical pour la nouvelle évangélisation, qui coordonnera les initiatives des dicastères romains comme celle de dimension ecclésiale universelle. En mesure de proposer des initiatives pour l'Année, il disposera d'un site internet spécifique destiné à fournir toutes les informations sur son déroulement.

Les indications pastorales de la Note de la Congrégation pour la doctrine de la foi veulent inviter tous les fidèles à s'engager dans l'Année de la foi, afin de "partager ce que le chrétien a de plus cher, le Christ Jésus, rédempteur de l'homme, roi de l'univers, principe et finalité de la foi".

 [00006-03.01] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

 Communiqué on the Note of the Congregation for the Doctrine of the Faith
with pastoral recommendations for the Year of Faith

With his Apostolic Letter Porta fidei of 11 October 2011, Benedict XVI declared a Year of Faith. It will begin on 11 October 2012, 50th anniversary of the opening of Vatican Council II, and will conclude on 24 November 2013, Solemnity of Our Lord Jesus Christ Universal King. The Holy Father's aim in promulgating this Year is to focus the attention of the Church on the theme which, since the beginning of his Pontificate, has been closest to his heart: the encounter with Jesus Christ and the beauty of having faith in Him. The Church is well aware of the problems facing the faith and feels impelled by the question Jesus Himself raised: «When the Son of Man comes, will he find faith on earth?» (Lk 18: 8). Therefore, «if faith does not take on new life, deep conviction and real strength from the encounter with Jesus Christ, then all other reforms will remain ineffective» (Christmas address to the Roman Curia, 22 December 2011).

By order of Benedict XVI, la Congregation for the Doctrine of the Faith has prepared a Note with pastoral recommendations for the Year of Faith. The Note was written in consultation with other Dicasteries of the Holy See and with the help of the Committee for the Preparation of the Year of Faith. That Committee, by pontifical mandate, is under the auspices of the Congregation for the Doctrine of the Faith and includes among its members: Cardinals William Levada, Francis Arinze, Angelo Bagnasco, Ivan Dias, Francis E. George, Zenon Grocholewski, Marc Ouellet, Mauro Piacenza, Jean-Pierre Ricard, Stanisław Ryłko and Christoph Schönborn; Archbishops Salvatore Fisichella and Luis F. Ladaria; and Bishops Mario del Valle Moronta Rodríguez, Gerhard Ludwig Müller and Raffaello Martinelli.

The Note is dated 6 January 2012, Solemnity of the Lord's Epiphany, and will be published the following day 7 January. It contains an introduction followed by a number of pastoral recommendations. The Introduction explains that «the Year of Faith is intended to contribute to a renewed conversion to the Lord Jesus and to the rediscovery of faith, so that the members of the Church will be credible and joy-filled witnesses to the Risen Lord, capable of leading those many people who are seeking it to the door of faith».

«The beginning of the Year of Faith coincides with the anniversaries of two great events which have marked the life of the Church in our days: the fiftieth anniversary of the opening of the Second Vatican Council, called by Blessed Pope John XXIII (11 October 1962), and the twentieth of the promulgation of the Catechism of the Catholic Church, given to the Church by Blessed Pope John Paul II (11 October 1992)».

Vatican Council II, «beginning with the light of Christ, ... wanted to elaborate on the intimate nature of the Church and its relationship with the contemporary world». «After the Council the Church – under the sure guidance of the Magisterium and in continuity with the whole Tradition – set about ensuring the reception and application of the teaching of the Council in all its richness».

«To assist in the correct reception of the Council, the Popes have frequently convoked the Synod of Bishops, ... providing the Church with clear guidance through the various post-Synodal Apostolic Exhortations. The next General Assembly of the Synod of Bishops, to be held in October 2012, will have as its theme: The New Evangelisation for the Transmission of the Christian Faith».

«From the beginning of his pontificate, Pope Benedict XVI has worked decisively for a correct understanding of the Council, rejecting as erroneous the so-called "hermeneutic of discontinuity and rupture" and promoting what he himself has termed "the 'hermeneutic of reform', of renewal in continuity"».

The Catechism of the Catholic Church, being an «authentic fruit of Vatican Council II» (Apostolic Letter Porta fidei, no. 4), is an integral part of that "renewal in continuity". It includes «what is new and what is old» (Mt 13: 52). On the one hand, it embraces the old and traditional order of the catechesis, being divided into four parts: the Creed, the liturgy, Christian life and prayer; but at the same time it expresses this in a new way, in order to respond to the questions of our own times.

The Year of Faith will be a propitious occasion to make Vatican Council II and the Catechism of the Catholic Church more widely and deeply known.

The pastoral recommendations contained in the Note aim «to aid both the encounter with Christ through authentic witnesses to faith, and the ever-greater understanding of its contents». Through these pastoral recommendations - which do not intend to preclude «other initiatives which the Holy Spirit will inspire among Pastors and faithful in various parts of the world» - the Congregation for the Doctrine of the Faith is seeking to offer its help, because its specific functions include not only safeguarding sound doctrine and correcting errors but also, and foremost, promoting the truth of the faith (cf. Apostolic Constitution Pastor Bonus, nos. 48-51).

The Note groups its suggestions onto four levels: 1) Universal Church, 2) Episcopal Conferences, 3) Dioceses and 4) Parishes, Communities, Associations, Movements. Some of the specific suggestions it makes are given below.

For example, along with the solemn opening celebration for the Year of Faith and other events in which the Holy Father will participate (Assembly of the Synod of Bishops, WYD 2013), various ecumenical initiatives are being planned «aimed at "the restoration of unity among all Christians"». Moreover «there will be a solemn ecumenical celebration in which all of the baptised will reaffirm their faith in Christ».

On the level of Episcopal Conferences, attention will be given to the quality of catechesis, and efforts will be made to examine «local catechisms and various catechetical supplements in use in the particular Churches … to ensure their complete conformity with the Catechism of the Catholic Church». It is also hoped that use will be made of the language of the mass media and art, with «television and radio transmissions, films and publications focusing on the faith, its principles and content, as well as on the ecclesial significance of Vatican Council II».

At the diocesan level, the Year of Faith is considered, among other things, as an occasion for «renewed creative dialogue between faith and reason in the academic and artistic communities, through symposia, meetings and days of study, especially at Catholic universities», and as a favourable time for «penitential celebrations … in which all can ask for God's forgiveness, especially for sins against faith».

At the parish level the focus remains on the celebration of the faith in the liturgy, especially in the Eucharist, because «in the Eucharist, mystery of faith and source of the new evangelisation, the faith of the Church is proclaimed, celebrated and strengthened». It is on this foundation that other initiatives will come into being, develop and spread, particularly those undertaken by Institutes, new Communities and Ecclesial Movements.

«A Secretariat to coordinate all of the different initiatives promoted by various Dicasteries of the Holy See, or other events relevant to the Universal Church, will be established within the Pontifical Council for the Promotion of the New Evangelisation». The Secretariat «can also suggest appropriate initiatives» for the Year of Faith, and «will open a dedicated website with the goal of making available useful information» on the subject.

The recommendations contained in the Note invite all members of the Church to work to ensure that, during the Year of Faith, we may rediscover and «share that which is most dear to us: Christ Jesus, the Redeemer of mankind, Universal King, "leader and perfecter of faith" (Hb 12: 2)».

[00006-02.01] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Presseerklärung zur Note der Kongregation für die Glaubenslehre
mit pastoralen Hinweisen zum Jahr des Glaubens

Mit dem Apostolischen Schreiben Porta fidei vom 11. Oktober 2011 hat Benedikt XVI. ein Jahr des Glaubens ausgerufen, das am 11. Oktober 2012, dem fünfzigsten Jahrestag der Eröffnung des II. Vatikanischen Konzils, beginnen und bis zum 24. November 2013, dem Hochfest Christkönig, dauern wird. Mit der Ausrufung dieses Jahres beabsichtigt der Heilige Vater, das in den Mittelpunkt der kirchlichen Aufmerksamkeit zu stellen, was ihm seit Beginn seines Pontifikates vor allem am Herzen liegt: die Begegnung mit Jesus Christus und die Schönheit des Glaubens an ihn. Dabei weiß die Kirche um die Schwierigkeiten, auf die der Glaube heute trifft. Mehr denn je vernimmt sie die Frage, die Jesus selbst gestellt hat: „Wird der Menschensohn, wenn er kommt, auf der Erde noch Glauben vorfinden?" (Lk 18.8). Denn „wenn der Glaube nicht neu lebendig wird, tiefe Überzeugung und reale Kraft von der Begegnung mit Jesus Christus her, dann bleiben alle anderen Reformen wirkungslos" (Ansprache beim Weihnachtsempfang für die römische Kurie, 22. Dezember 2011).

Im Auftrag von Benedikt XVI. hat die Kongregation für die Glaubenslehre eine Note mit pastoralen Hinweisen zum Jahr des Glaubens verfasst. Diese Note wurde in Absprache mit einigen Dikasterien des Heiligen Stuhls und in Zusammenarbeit mit dem Komitee für die Vorbereitung des Jahres des Glaubens erstellt. Dieses im Auftrag des Papstes bei der Glaubenskongregation eingerichtete Komitee besteht aus folgenden Mitgliedern: die Kardinäle William Levada, Francis Arinze, Angelo Bagnasco, Ivan Dias, Francis E. George, Zenon Grocholewski, Marc Ouellet, Mauro Piacenza, Jean-Pierre Ricard, Stanisław Ryłko und Christoph Schönborn; die Erzbischöfe Salvatore Fisichella und Luis F. Ladaria; die Bischöfe Mario Del Valle Moronta Rodríguez, Gerhard Ludwig Müller und Raffaello Martinelli.

Die Note trägt das Datum vom 6. Januar 2012, dem Hochfest der Erscheinung des Herrn, und wird am darauf folgenden 7. Januar veröffentlicht. Sie besteht aus einer Einleitung und einigen pastoralen Hinweisen. In der Einleitung wird betont, dass „das Jahr des Glaubens zu einer neuen Bekehrung zum Herrn Jesus und zur Wiederentdeckung des Glaubens beitragen will, damit alle Glieder der Kirche glaubwürdige und frohe Zeugen des auferstandenen Herrn in der Welt von heute seien und die Fähigkeit erlangen, den vielen Suchenden die Tür des Glaubens zu zeigen".

„Der Beginn des Jahres des Glaubens fällt mit der dankbaren Erinnerung an zwei bedeutende Ereignisse zusammen, die das Angesicht der Kirche in unseren Tagen geprägt haben: der fünfzigste Jahrestag der Eröffnung des II. Vatikanischen Konzils, das der selige Johannes XXIII. einberufen hat (11. Oktober 1962), und der zwanzigste Jahrestag der Veröffentlichung des Katechismus der katholischen Kirche, den der selige Johannes Paul II. der Kirche geschenkt hat (11. Oktober 1992)".

Das II. Vatikanische Konzil wollte, „ausgehend vom Licht Christi … das innere Wesen der Kirche… und ihre Beziehung zur Welt von heute… vertiefen". „Nach dem Konzil bemühte sich die Kirche in Kontinuität zur Tradition und unter der sicheren Leitung des Lehramts um die Annahme und Umsetzung seiner reichhaltigen Lehre".

„Um die rechte Rezeption des Konzils zu fördern, haben die Päpste immer wieder die Bischofssynode einberufen....; durch die verschiedenen nachsynodalen Apostolischen Schreiben haben sie der Kirche klare Orientierungen vorgelegt. Die nächste Vollversammlung der Bischofssynode im Oktober 2012 wird das Thema Die neue Evangelisierung für die Weitergabe des christlichen Glaubens behandeln".

„Von Beginn seines Pontifikats an hat sich Papst Benedikt XVI. entschieden für das rechte Verständnis des II. Vatikanischen Konzils eingesetzt. Er wies die so genannte ‚Hermeneutik der Diskontinuität und des Bruchs’ als irrig zurück und förderte die von ihm so bezeichnete ‚Hermeneutik der Reform’, der Erneuerung… unter Wahrung der Kontinuität".

Der Katechismus der katholischen Kirche stellt sich als „authentische Frucht des Zweiten Vatikanischen Konzils" (Apostolisches Schreiben Porta fidei, Nr. 4) auf diese Linie der „Erneuerung in der Kontinuität". Er enthält „Neues und Altes" (Mt 13,52). Einerseits greift er die alte, überlieferte Ordnung der Katechese auf und gliedert ihren Inhalt in vier Teile: das Credo, die Liturgie, das christliche Handeln und das Gebet. Zugleich drückt er das alles in neuer Weise aus, um auf die Fragen unserer Zeit zu antworten.

Das Jahr des Glaubens bietet eine besondere Gelegenheit, um die Kenntnis und die Verbreitung der Inhalte des II. Vatikanischen Konzils und des Katechismus der katholischen Kirche zu fördern.

Die pastoralen Hinweise der Note wollen „die Begegnung mit Christus durch authentische Glaubenszeugen sowie eine immer bessere Kenntnis der Glaubensinhalte fördern". Durch diese pastoralen Hinweise – die keineswegs „andere Vorschläge ausschließen wollen, die der Heilige Geist unter den Hirten und den Gläubigen in den verschiedenen Teilen der Welt erwecken will" – bietet die Kongregation für die Glaubenslehre ihre Hilfe an; denn sie ist nicht nur dafür zuständig, die gesunde Lehre zu schützen und Irrtümer zu korrigieren, sondern auch und vorrangig dafür, die Wahrheit des Glaubens zu fördern (vgl. Apostolische Konstitution Pastor Bonus, Nr. 48-51).

Die Note gliedert sich in Vorschläge auf vier Ebenen: 1) Universalkirche, 2) Bischofskonferenzen, 3) Diözesen und 4) Pfarreien, Gemeinschaften, Vereinigungen, Bewegungen. Hier werden einige dieser besonderen Vorschläge aufgezählt.

Neben der feierlichen Messe zur Eröffnung des Jahres des Glaubens und anderer Veranstaltungen, an denen der Heilige Vater teilnehmen wird (Bischofssynode, Weltjugendtag 2013), werden ökumenische Initiativen gewünscht, „um für die Wiederherstellung der Einheit aller Christen zu beten und zu arbeiten", und es wird „ein feierlicher ökumenischer Gottesdienst stattfinden, um den Glauben aller Getauften an Christus zu bekräftigen".

Auf der Ebene der Bischofskonferenzen wird dazu ermutigt, die Qualität der kirchlichen Katechese zu fördern sowie eine „eine Überprüfung der lokalen Katechismen und der verschiedenen katechetischen Hilfsmittel, die in den Teilkirchen in Gebrauch sind vorzunehmen, um ihre volle Übereinstimmung mit dem Katechismus der katholischen Kirche zu gewährleisten". Wünschenswert sind auch der vielseitige Einsatz von Kommunikationsmitteln und Kunst, „Fernseh- und Radiosendungen, Filmen und Veröffentlichungen über Themen des Glaubens, seiner Grundsätze und Inhalte sowie der Bedeutung des II. Vatikanischen Konzils für die Kirche..., und zwar auch auf breiter Ebene und für ein großes Publikum".

Auf der Ebene der Diözesen bietet das Jahr des Glaubens unter anderem eine günstige Gelegenheit für „einen kreativen Dialog zwischen Glaube und Vernunft… durch Symposien, Zusammenkünfte und Studientage, insbesondere an den katholischen Universitäten". Zudem wird dazu eingeladen, „Bußgottesdienste zu organisieren, um Gott um Vergebung zu bitten, auch und besonders für die Sünden gegen den Glauben".

Auf der Ebene der Pfarreien bleibt die Feier des Glaubens in der Liturgie, insbesondere in der Eucharistie, am wichtigsten. Denn „in der Eucharistie, Geheimnis des Glaubens und Quelle der Neuevangelisierung, wird der Glaube der Kirche verkündet, gefeiert und gestärkt". Von der Eucharistie müssen alle anderen Vorschläge ausgehen, wachsen und sich ausbreiten. Darunter haben die Initiativen durch die vielen Orden, neuen Gemeinschaften und kirchlichen Bewegungen ohne Zweifel eine besondere Bedeutung.

„Am Päpstlichen Rat zur Förderung der Neuevangelisierung wird ein eigenes Sekretariat eingerichtet, um die verschiedenen Initiativen zum Jahr des Glaubens zu koordinieren, die von den Dikasterien des Heiligen Stuhls ausgehen oder jedenfalls für die universale Kirche von Bedeutung sind". Das Sekretariat „kann seinerseits geeignete Initiativen vorschlagen" und „wird eine eigene Internetseite eröffnen, um alle Informationen zugänglich zu machen".

Die Hinweise in dieser Note haben den Zweck, alle Glieder der Kirche einzuladen, sich im Jahr des Glaubens dafür einzusetzen, das wieder zu entdecken und „mit anderen zu teilen, was für den Christen das Teuerste ist: Jesus Christus, den Erlöser des Menschen, den König des Universums, ‚den Urheber und Vollender des Glaubens’ (Hebr 12,2)".

[00006-05.01] [Originalsprache: Italienisch]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Comunicado Sobre la Nota de la Congregación para la Doctrina de la Fe
con indicaciones pastorales para el Año de la fe

Con la Carta apostólica Porta fidei del 11 de octubre 2011, Benedicto XVI ha proclamado un Año de la fe. Comenzará el 11 de octubre 2012, fecha del L aniversario de la apertura del Concilio Vaticano II, y terminará el 24 de noviembre 2013, Solemnidad de Nuestro Señor Jesucristo, Rey del Universo. Con la promulgación de dicho Año, el Santo Padre desea colocar en el centro de la atención eclesial aquéllo a lo que, desde el inicio de su pontificado, concede mayor importancia: el encuentro con Jesucristo y la belleza de la fe en Él.

Por otra parte, la Iglesia es plenamente consciente de los problemas que debe afrontar hoy la fe, y siente más que nunca la actualidad de la pregunta que Jesús mismo formuló: "Cuando venga el Hijo del Hombre, ¿encontrará fe sobre la tierra? (Lc 18, 8). Por ello, "si la fe no se revitaliza, convirtiéndose en una convicción profunda y una fuerza real gracias al encuentro con Jesucristo, todas las demás reformas serán ineficaces" (Discurso a la Curia romana con ocasión de las felicitaciones de Navidad, 22 diciembre 2011).

Por encargo de Benedicto XVI, la Congregación para la Doctrina de la Fe ha redactado una Nota con indicaciones pastorales para el Año de la fe. Dicha Nota ha sido elaborada de acuerdo con algunos Dicasterios de la Santa Sede y con la contribución del Comité para la preparación del Año de la fe. El Comité, constituido en la Congregación para la Doctrina de la Fe por mandato del Santo Padre, cuenta entre sus miembros con los Cardenales William Levada, Francis Arinze, Angelo Bagnasco, Ivan Dias, Francis E. George, Zenon Grocholewski, Marc Ouellet, Mauro Piacenza, Jean-Pierre Ricard, Stanislaw Rylko y Christoph Schönborn; los Arzobispos Salvatore Fisichella y Luis F. Ladaria; y los Obispos Mario Del Valle Moronta Rodríguez, Gerhard Ludwig Müller y Raffaello Martinelli.

La Nota, fechada el 6 de enero 2012, Solemnidad de la Epifanía, será publicada el día 7 de enero. Se compone de una introducción y de algunas indicaciones pastorales. En la Introducción se recuerda que la finalidad del "Año de la fe es contribuir a una renovada conversión al Señor Jesús y al redescubrimiento de la fe, para que todos los miembros de la Iglesia sean testigos creíbles y gozosos del Señor resucitado, capaces de indicar la puerta de la fe a tantas personas que buscan la verdad".

"El inicio del Año de la fe coincide con el recuerdo agradecido de dos grandes eventos que han marcado el rostro de la Iglesia en nuestros días: el L aniversario de la apertura del Concilio Vaticano II, por voluntad del beato Juan XXIII (11 de octubre de 1962) y el XX aniversario de la promulgación del Catecismo de la Iglesia Católica, ofrecido a la Iglesia por el beato Juan Pablo II (11 de octubre de 1992)".

El Concilio Vaticano II, "a partir de la luz de Cristo (…) ha querido ahondar en la naturaleza íntima de la Iglesia (…) y su relación con el mundo contemporáneo". "Después del Concilio, la Iglesia ha trabajado para que sus ricas enseñanzas sean recibidas y aplicadas en continuidad con toda la Tradición y bajo la guía segura del Magisterio".

"Para facilitar la correcta recepción del Concilio, los Sumos Pontífices han convocado el Sínodo de los Obispos en reiteradas ocasiones, proponiendo a la Iglesia directrices claras a través de las diversas Exhortaciones apostólicas post-sinodales. La próxima Asamblea General del Sínodo de los Obispos, que se celebrará en octubre de 2012, tendrá como tema: La nueva evangelización para la transmisión de la fe cristiana".

"Desde el inicio de su Pontificado, el Papa Benedicto XVI se ha comprometido firmemente en procurar una correcta comprensión del Concilio, rechazando como errónea la llamada ‘hermenéutica de la discontinuidad y la ruptura’ y promoviendo la que él mismo ha llamado ‘hermenéutica de la reforma, de la renovación en la continuidad’".

El Catecismo de la Iglesia Católica, como "auténtico fruto del Concilio Vaticano II" (Carta apostólica Porta fidei, n.4), se coloca en la línea de tal ‘renovación en la continuidad’. Comprende "cosas nuevas y cosas antiguas" (Mt 13, 52). Por una parte, retoma el antiguo y tradicional orden de la catequesis, articulando su contenido en cuatro partes: el Credo, la Liturgia, el obrar cristiano y la oración. Pero, al mismo tiempo, expresa todo ello de modo nuevo, para responder a los interrogantes de nuestra época.

El Año de la fe será una ocasión privilegiada para promover el conocimiento y la difusión de los contenidos del Concilio Vaticano II y del Catecismo de la Iglesia Católica.

Las indicaciones pastorales de la Nota tienen la finalidad de favorecer "el encuentro con Cristo, a través de testigos auténticos de la fe, y aumentar el conocimiento de los contenidos de la fe". Mediante estas indicaciones pastorales –que "no excluyen otras propuestas que el Espíritu Santo quiera suscitar entre los pastores y los fieles en las distintas partes del mundo"- la Congregación para la Doctrina de la Fe ofrece su ayuda, dado que le compete no sólo tutelar la sana doctrina y corregir los errores, sino también, y sobre todo, promover la verdad de la fe (cf. Constitución apostólica Pastor Bonus, nn. 48-51).

Las propuestas de la Nota se articulan en cuatro niveles: 1) Iglesia universal; 2) Conferencias Episcopales; 3) Diócesis; y 4) Parroquias, Comunidades, Asociaciones, Movimientos. Se recuerdan a continuación algunas de estas sugerencias particulares.

Junto a una solemne celebración por el inicio del Año de la fe y a otros eventos en los que participará el Santo Padre (Asamblea del Sínodo de los Obispos, JMJ del 2013), se auspician iniciativas ecuménicas para "invocar de Dios y favorecer el restablecimiento de la unidad entre todos los cristianos"; y "tendrá lugar una solemne celebración ecuménica para reafirmar la fe en Cristo de todos los bautizados".

En el ámbito de las Conferencias Episcopales, se invita a mejorar la calidad de la formación catequística eclesial y a "verificar los catecismos locales y los diversos libros de catequesis que usan las Iglesias particulares, para asegurar su plena conformidad con el Catecismo de la Iglesia Católica"; se invita asimismo a utilizar ampliamente los nuevos lenguajes de la comunicación y del arte, en "transmisiones televisivas o radiofónicas, películas y publicaciones, también de nivel popular, accesibles a un público amplio, sobre el tema de la fe, sus principios y contenidos, así como del significado eclesial del Concilio Vaticano II".

A nivel diocesano, el Año de la fe se considera, entre otras cosas, como ocasión de "diálogo renovado y creativo entre fe y razón mediante simposios, congresos y jornadas de estudio, especialmente en las Universidades católicas", y como tiempo favorable para "celebraciones penitenciales en las que se ponga un énfasis especial en pedir perdón a Dios por los pecados contra la fe".

En el ámbito parroquial, la propuesta central sigue siendo la celebración de la fe en la liturgia, concretamente en la Eucaristía, porque "en la Eucaristía, misterio de la fe y fuente de la nueva evangelización, se proclama, celebra y fortalece la fe de la Iglesia". De esta iniciativa nacen, crecen y se difunden todas las demás propuestas, entre las que sin duda tendrán especial relevancia las de los numerosos Institutos, las nuevas Comunidades y los Movimientos eclesiales.

"En el Pontificio Consejo para la Promoción de la Nueva Evangelización se instituirá una Secretaría para el Año de la fe, con el fin de coordinar las diversas iniciativas promovidas por los Dicasterios de la Santa Sede y aquéllas que sean relevantes para la Iglesia universal". La Secretaría "también podrá sugerir iniciativas apropiadas", y dispondrá de un sito Internet específico "para ofrecer toda la información útil" al respecto.

Las indicaciones ofrecidas en la Nota tienen la finalidad de invitar a todos los miembros de la Iglesia a comprometerse en el Año de la fe para redescubrir y "compartir lo más valioso que tiene el cristiano: Jesucristo, redentor del hombre, Rey del Universo, ‘iniciador y consumador de la fe’ (Eb 12,2)".

[00006-04.01] [Texto original: Italiano]

[B0008-XX.01]