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L’UDIENZA GENERALE, 09.02.2011


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha incentrato la sua meditazione sulla figura di San Pietro Canisio, Dottore della Chiesa (1521-1597).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

Oggi vorrei parlarvi di san Pietro Kanis, Canisio nella forma latinizzata del suo cognome, una figura molto importante nel Cinquecento cattolico. Era nato l’8 maggio 1521 a Nimega, in Olanda. Suo padre era borgomastro della città. Mentre era studente all’Università di Colonia, frequentò i monaci Certosini di santa Barbara, un centro propulsivo di vita cattolica, e altri pii uomini che coltivavano la spiritualità della cosiddetta devotio moderna. Entrò nella Compagnia di Gesù l’8 maggio 1543 a Magonza (Renania – Palatinato), dopo aver seguito un corso di esercizi spirituali sotto la guida del beato Pierre Favre, Petrus Faber, uno dei primi compagni di sant’Ignazio di Loyola. Ordinato sacerdote nel giugno 1546 a Colonia, già l’anno seguente, come teologo del Vescovo di Augusta, il cardinale Otto Truchsess von Waldburg, fu presente al Concilio di Trento, dove collaborò con due confratelli, Diego Laínez e Alfonso Salmerón.

Nel 1548, sant’Ignazio gli fece completare a Roma la formazione spirituale e lo inviò poi nel Collegio di Messina a esercitarsi in umili servizi domestici. Conseguito a Bologna il dottorato in teologia il 4 ottobre 1549, fu destinato da sant'Ignazio all'apostolato in Germania. Il 2 settembre di quell'anno, il '49, visitò Papa Paolo III in Castel Gandolfo e poi si recò nella Basilica di San Pietro per pregare. Qui implorò l'aiuto dei grandi Santi Apostoli Pietro e Paolo, che dessero efficacia permanente alla Benedizione Apostolica per il suo grande destino, per la sua nuova missione. Nel suo diario annotò alcune parole di questa preghiera. Dice: "Là io ho sentito che una grande consolazione e la presenza della grazia mi erano concesse per mezzo di tali intercessori [Pietro e Paolo]. Essi confermavano la mia missione in Germania e sembravano trasmettermi, come ad apostolo della Germania, l’appoggio della loro benevolenza. Tu conosci, Signore, in quanti modi e quante volte in quello stesso giorno mi hai affidato la Germania per la quale in seguito avrei continuato ad essere sollecito, per la quale avrei desiderato vivere e morire".

Dobbiamo tenere presente che ci troviamo nel tempo della Riforma luterana, nel momento in cui la fede cattolica nei Paesi di lingua germanica, davanti al fascino della Riforma, sembrava spegnersi. Era un compito quasi impossibile quello di Canisio, incaricato di rivitalizzare, di rinnovare la fede cattolica nei Paesi germanici. Era possibile solo in forza della preghiera. Era possibile solo dal centro, cioè da una profonda amicizia personale con Gesù Cristo; amicizia con Cristo nel suo Corpo, la Chiesa, che va nutrita nell'Eucaristia, Sua presenza reale.

Seguendo la missione ricevuta da Ignazio e da Papa Paolo III, Canisio partì per la Germania e partì innanzitutto per il Ducato di Baviera, che per parecchi anni fu il luogo del suo ministero. Come decano, rettore e vicecancelliere dell’Università di Ingolstadt, curò la vita accademica dell’Istituto e la riforma religiosa e morale del popolo. A Vienna, dove per breve tempo fu amministratore della Diocesi, svolse il ministero pastorale negli ospedali e nelle carceri, sia nella città sia nelle campagne, e preparò la pubblicazione del suo Catechismo. Nel 1556 fondò il Collegio di Praga e, fino al 1569, fu il primo superiore della provincia gesuita della Germania superiore.

In questo ufficio, stabilì nei Paesi germanici una fitta rete di comunità del suo Ordine, specialmente di Collegi, che furono punti di partenza per la riforma cattolica, per il rinnovamento della fede cattolica. In quel tempo partecipò anche al colloquio di Worms con i dirigenti protestanti, tra i quali Filippo Melantone (1557); svolse la funzione di Nunzio pontificio in Polonia (1558); partecipò alle due Diete di Augusta (1559 e 1565); accompagnò il Cardinale Stanislao Hozjusz, legato del Papa Pio IV presso l’Imperatore Ferdinando (1560); intervenne alla Sessione finale del Concilio di Trento dove parlò sulla questione della Comunione sotto le due specie e dell’Indice dei libri proibiti (1562).

Nel 1580 si ritirò a Friburgo in Svizzera, tutto dedito alla predicazione e alla composizione delle sue opere, e là morì il 21 dicembre 1597. Beatificato dal beato Pio IX nel 1864, fu proclamato nel 1897 secondo Apostolo della Germania dal Papa Leone XIII, e dal Papa Pio XI canonizzato e proclamato Dottore della Chiesa nel 1925.

San Pietro Canisio trascorse buona parte della sua vita a contatto con le persone socialmente più importanti del suo tempo ed esercitò un influsso speciale con i suoi scritti. Fu editore delle opere complete di san Cirillo d’Alessandria e di san Leone Magno, delle Lettere di san Girolamo e delle Orazioni di san Nicola della Fluë. Pubblicò libri di devozione in varie lingue, le biografie di alcuni Santi svizzeri e molti testi di omiletica. Ma i suoi scritti più diffusi furono i tre Catechismi composti tra il 1555 e il 1558. Il primo Catechismo era destinato agli studenti in grado di comprendere nozioni elementari di teologia; il secondo ai ragazzi del popolo per una prima istruzione religiosa; il terzo ai ragazzi con una formazione scolastica a livello di scuole medie e superiori. La dottrina cattolica era esposta con domande e risposte, brevemente, in termini biblici, con molta chiarezza e senza accenni polemici. Solo nel tempo della sua vita sono state ben 200 le edizioni di questo Catechismo! E centinaia di edizioni si sono succedute fino al Novecento. Così in Germania, ancora nella generazione di mio padre, la gente chiamava il Catechismo semplicemente il Canisio: fu realmente il Catechista della Germania, ha formato la fede di persone per secoli.

È, questa, una caratteristica di san Pietro Canisio: saper comporre armoniosamente la fedeltà ai principi dogmatici con il rispetto dovuto ad ogni persona. San Canisio ha distinto l'apostasia consapevole, colpevole, dalla fede, dalla perdita della fede incolpevole, nelle circostanze. E ha dichiarato, nei confronti di Roma, che la maggior parte dei tedeschi passata al Protestantesimo era senza colpa. In un momento storico di forti contrasti confessionali, evitava - questa è una cosa straordinaria - l’asprezza e la retorica dell’ira - cosa rara, come ho detto, a quei tempi nelle discussioni tra cristiani, - e mirava soltanto alla presentazione delle radici spirituali e alla rivitalizzazione della fede nella Chiesa. A ciò servì la conoscenza vasta e penetrante che ebbe della Sacra Scrittura e dei Padri della Chiesa: la stessa conoscenza che sorresse la sua personale relazione con Dio e l’austera spiritualità che gli derivava dalla devotio moderna e dalla mistica renana.

È caratteristica per la spiritualità di san Canisio una profonda amicizia personale con Gesù. Scrive, per esempio, il 4 settembre 1549 nel suo diario, parlando con il Signore: "Tu, alla fine, come se mi aprissi il cuore del Sacratissimo Corpo, che mi sembrava di vedere davanti a me, mi hai comandato di bere a quella sorgente, invitandomi, per così dire, ad attingere le acque della mia salvezza dalle tue fonti, o mio Salvatore". E poi vede che il Salvatore gli dà un vestito con tre parti che si chiamano pace, amore e perseveranza. E con questo vestito composto da pace, amore e perseveranza, il Canisio ha svolto la sua opera di rinnovamento del cattolicesimo. Questa sua amicizia con Gesù - che è il centro della sua personalità - nutrita dall'amore della Bibbia, dall'amore del Sacramento, dall'amore dei Padri, questa amicizia era chiaramente unita con la consapevolezza di essere nella Chiesa un continuatore della missione degli Apostoli. E questo ci ricorda che ogni autentico evangelizzatore è sempre uno strumento unito, e perciò stesso fecondo, con Gesù e con la sua Chiesa.

All’amicizia con Gesù san Pietro Canisio si era formato nell’ambiente spirituale della Certosa di Colonia, nella quale era stato a stretto contatto con due mistici certosini: Johann Lansperger, latinizzato in Lanspergius, e Nicolas van Hesche, latinizzato in Eschius. Successivamente approfondì l’esperienza di quell’amicizia, familiaritas stupenda nimis, con la contemplazione dei misteri della vita di Gesù, che occupano larga parte negli Esercizi spirituali di sant’Ignazio. La sua intensa devozione al Cuore del Signore, che culminò nella consacrazione al ministero apostolico nella Basilica Vaticana, trova qui il suo fondamento.

Nella spiritualità cristocentrica di san Pietro Canisio si radica un profondo convincimento: non si dà anima sollecita della propria perfezione che non pratichi ogni giorno la preghiera, l’orazione mentale, mezzo ordinario che permette al discepolo di Gesù di vivere l’intimità con il Maestro divino. Perciò, negli scritti destinati all’educazione spirituale del popolo, il nostro Santo insiste sull’importanza della Liturgia con i suoi commenti ai Vangeli, alle feste, al rito della santa Messa e degli altri Sacramenti, ma, nello stesso tempo, ha cura di mostrare ai fedeli la necessità e la bellezza che la preghiera personale quotidiana affianchi e permei la partecipazione al culto pubblico della Chiesa.

Si tratta di un’esortazione e di un metodo che conservano intatto il loro valore, specialmente dopo che sono stati riproposti autorevolmente dal Concilio Vaticano II nella Costituzione Sacrosanctum Concilium: la vita cristiana non cresce se non è alimentata dalla partecipazione alla Liturgia, in modo particolare alla santa Messa domenicale, e dalla preghiera personale quotidiana, dal contatto personale con Dio. In mezzo alle mille attività e ai molteplici stimoli che ci circondano, è necessario trovare ogni giorno dei momenti di raccoglimento davanti al Signore per ascoltarlo e parlare con Lui.

Allo stesso tempo, è sempre attuale e di permanente valore l’esempio che san Pietro Canisio ci ha lasciato, non solo nelle sue opere, ma soprattutto con la sua vita. Egli insegna con chiarezza che il ministero apostolico è incisivo e produce frutti di salvezza nei cuori solo se il predicatore è testimone personale di Gesù e sa essere strumento a sua disposizione, a Lui strettamente unito dalla fede nel suo Vangelo e nella sua Chiesa, da una vita moralmente coerente e da un’orazione incessante come l’amore. E questo vale per ogni cristiano che voglia vivere con impegno e fedeltà la sua adesione a Cristo. Grazie.

[00191-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers frères et sœurs,

né en Hollande et mort en Suisse, saint Pierre Canisius a vécu au 16e siècle. Il fut proclamé le second apôtre de l’Allemagne et Docteur de l’Église. Étudiant à Cologne, il est en contact avec des chartreux et des hommes pieux de la spiritualité dite devotio moderna, et il se forme à l’amitié avec Jésus par la contemplation des mystères de sa vie. Ordonné prêtre chez les jésuites, il participe au Concile de Trente. Après un séjour en Italie pour compléter sa formation intellectuelle et spirituelle, il occupe de hautes fonctions universitaires à Ingolstadt, et pastorales à Vienne. Premier Provincial jésuite, Pierre Canisius crée, en Allemagne, des communautés et des collèges qui seront les points de départ de la réforme catholique. Ses trois Catéchismes exposent la doctrine catholique à la lumière de la Bible avec grande simplicité et clarté dans le respect de toute personne. Ils portent donc les traces d’une première formulation du droit à la liberté religieuse. Vivant une spiritualité christocentrique, Pierre Canisius insiste sur l’importance de la liturgie et la nécessité de la prière personnelle quotidienne qui sont reproposées avec autorité par le Concile Vatican II. Chers frères et sœurs, l’exemple de Pierre Canisius a une valeur actuelle et permanente. Pour lui, le ministère apostolique est fécond seulement si le prédicateur est un témoin et un instrument de Jésus, s’il lui reste étroitement uni par la foi dans son Évangile et dans son Église, et s’il conduit une vie moralement cohérente.

Je salue les francophones présents à cette audience, spécialement les étudiants des différents collèges et lycées de Paris et d’Aix-en Provence. Je vous invite à venir à Madrid pour les Journées Mondiales de la Jeunesse en août prochain. A bientôt donc ! N’oubliez pas de garder un contact quotidien avec Dieu. Avec ma Bénédiction apostolique.

[00192-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Today’s catechesis is on the life of Saint Peter Canisius. He was born in the Low Countries, and as a young man became one of the early followers of Saint Ignatius of Loyola. Three years after his priestly ordination in Cologne, he laboured intensively for the religious and moral reform of the people as well as for the improvement of academic life in the University of Ingolstadt. He founded the College of Prague, and was named the first Superior of the Jesuit province in Southern Germany. From there he oversaw the Society’s communities and colleges which quickly became major centres of Catholic reform. During this period, in the tumult of the Reformation, he took part in many civic and theological disputes. He published devotional literature as well as catechisms popular for their Biblically-inspired responses. Even in his later years in Fribourg, Switzerland, he remained extremely active, dedicating himself to writing and preaching. Pope Leo XIII proclaimed Peter Canisius the ‘Second Apostle of Germany’, and he was canonized and named a Doctor of the Church by Pope Pius XI. His significant contribution to catechesis is second only to the example for us of his disciplined Christ-centred spirituality, finding in the liturgy, daily prayer and devotion to the heart of Jesus the strength and inspiration to carry out well his innumerable tasks.

I extend a warm welcome to all the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from Japan and Malaysia, students from Loyola University and the University of Saint Thomas, as well as students from the Highlands Institute and the Irish Institute in Rome. Upon all of you, I invoke God’s blessings of joy and peace!

[00193-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute möchte ich über den heiligen Petrus Canisius sprechen, der auch zweiter Apostel Deutschlands genannt wird. Er wurde am 8. Mai 1521 in Nimwegen, in den heutigen Niederlanden, geboren. Während seines Studiums an der Kölner Universität stand er mit mehreren tief gläubigen Menschen der sogenannten devotio moderna in engem Kontakt. Nach geistlichen Exerzitien unter der Führung des seligen Peter Faber, einem der ersten Gefährten des heiligen Ignatius von Loyola, trat er in den Jesuitenorden ein. Im Alter von 25 Jahren wurde er zum Priester geweiht und nahm bereits ein Jahr später als Theologe des Augsburger Bischofs am Konzil von Trient teil. In Bologna wurde er zum Doktor der Theologie promoviert und kehrte mit dem Segen Papst Pauls III. nach Deutschland zurück. Als er noch in Rom an den Gräbern der Apostel betete, hat er in einer Vision das geöffnete Herz Jesu gesehen, und der Herr versprach ihm für seine Aufgabe ein geistliches Gewand, das aus drei Teilen gewoben war: aus innerem Frieden, Liebe und Ausdauer. Mit diesen drei Kräften hat er versucht, die Kirche in Deutschland zu erneuern. Petrus Canisius ging zunächst als Professor nach Ingolstadt – die Vorgängeruniversität der Universität München – und wirkte dann im Zuge der katholischen Erneuerung als Lehrer und Prediger in Dillingen, Innsbruck, Wien, Prag und Fribourg in der Schweiz, wo er jeweils Jesuitenkollegien gründete. Große Beachtung verdient sein schriftstellerisches Werk. Er hat drei Ausgaben des Katechismus geschaffen – für Kinder, Schüler und Studenten – und in klarer und ganz unpolemischer, von der Schrift und den Vätern her inspirierter Weise Fragen und Antworten formuliert, in denen das Ganze des Glaubens zum Vorschein kommt, und er hat damit Generationen im Glauben geprägt. Noch zu seinen Lebzeiten sind 200 Auflagen seines Katechismus erschienen, bis zum 19. Jahrhundert wurden weitere Hunderte von Auflagen gedruckt. So ist er wirklich der Erneuerer der Katechese und damit des Glaubensbewußtseins in der Kirche in Deutschland geworden. Im Alter von 76 Jahren starb er in Fribourg nach einem überaus erfüllten Leben. Papst Pius XI. hat ihn dann 1925 zum Kirchenlehrer erklärt.

Mit Freude grüße ich die deutschsprachigen Pilger und Besucher. Wie der heilige Petrus Canisius wollen wir stets die Wahrheit suchen und für sie eintreten, um so unsere innere Freundschaft mit Christus zu vertiefen und zu verlebendigen. Dies ist ja das Herzstück und die Mitte seines Lebens gewesen: die Freundschaft mit Christus, dessen offenes Herz er gesehen hat, von dem er sich aufgefordert fühlte, aus den Wassern des Lebens zu trinken, die von Ihm kamen. Dies ist die Mitte, von der wir Christen leben, und dies ist die Mitte, von der her die Kirche immer wieder erneuert werden kann. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Aufenthalt in Rom.

[00194-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

San Pedro Canisio nace en mil quinientos veintiuno, en Holanda. Entra en la Compañía de Jesús y es ordenado sacerdote en Colonia, en mil quinientos cuarenta y seis. Con una notable reputación como teólogo, interviene en el Concilio de Trento. Se ocupa también incansablemente de la adecuada formación teológica de los sacerdotes, así como de la reforma religiosa y moral del pueblo por medio de una serie de iniciativas pastorales, entre las que se incluyen la asistencia en los hospitales y en las cárceles. Editor notable de obras completas de los Padres de la Iglesia, publica libros de devoción en diversas lenguas, biografías de santos y textos de homilética. Escribe tres Catecismos, que alcanzaron gran difusión, y en los que condensa los conocimientos fundamentales de la doctrina católica en preguntas y respuestas. Una característica de Canisio es saber presentar armónicamente la fidelidad a los principios dogmáticos con el respeto que se debe a cada persona. En un momento de fuertes contrastes confesionales, evita las asperezas y la retórica de la ira, centrándose en la presentación de las raíces espirituales y en la revitalización de todo el cuerpo de la Iglesia. Pedro Canisio muere en mil quinientos noventa y siete. El Papa Pío Once lo canonizó y lo proclamó Doctor de la Iglesia, en mil novecientos veinticinco.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, México y otros países latinoamericanos. Invito a todos a vivir con empeño y fidelidad la adhesión a Cristo, a ejemplo de San Pedro Canisio. Encomendaos a su intercesión, pidiendo a Dios que vuestro apostolado produzca frutos de salvación, siendo testigos de Jesús e instrumentos suyos, con una vida moralmente coherente y una oración incesante. Muchas gracias.

[00195-06.01] [Texto original: Português]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

São Pedro Canísio, sacerdote jesuíta e doutor da Igreja, nasceu em Nimega, na Holanda, no ano 1521. Interveio em acontecimentos decisivos do seu tempo, como o Concílio de Trento, e exerceu uma influência especial com os seus escritos. A sua obra mais difundida é o Catecismo, onde aparece a doutrina exposta sob a forma de breves perguntas e respostas, elaboradas em termos bíblicos e sem tons polémicos. E dele preparou três versões: uma para pessoas com elementares noções de teologia; outra para crianças sem escolaridade; e a terceira para estudantes liceais ou universitários. Nisto se revela uma das características de Pedro Canísio: sabia harmonizar a fidelidade aos princípios dogmáticos com o respeito devido a cada pessoa.

Amados peregrinos de língua portuguesa, para todos a minha saudação amiga e encorajadora! Antes de vós, veio peregrino a Roma Pedro Canísio para invocar a intercessão dos Apóstolos São Pedro e São Paulo sobre a missão que lhe fora confiada na Alemanha, o seu campo de apostolado mais longo. No seu diário, descreve como aqui sentiu a graça divina que fazia dele um continuador da missão dos Apóstolos. Como ele, todos nós, cristãos, somos enviados a evangelizar, mas para isso precisamos de permanecer unidos com Jesus e com a Igreja. Sobre vós e a vossa família, desça a minha Bênção.

[00196-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Serdecznie witam pielgrzymów polskich. W piątek przypada wspomnienie Matki Bożej z Lourdes i Światowy Dzień Chorego. W modlitwie polecajmy Niepokalanej Matce chorych i tych, którzy z miłością pochylają się nad nimi w szpitalach, w domach opieki i w rodzinach. Zobaczmy w twarzach osób chorych oblicze cierpiącego Chrystusa. Niech umacniają nas słowa świętego Piotra: „Krwią Jego ran zostaliście uzdrowieni" (1 P 2, 24). Wszystkim chorym, wam tu obecnym i waszym bliskim z serca błogosławię.

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Venerdì ricorre la memoria della Madonna di Lourdes e la Giornata Mondiale del Malato. Nella preghiera affidiamo alla Madre Immacolata i malati e quanti con amore si pongono al loro servizio negli ospedali, nelle case di cura e nelle famiglie. Vediamo nei volti dei malati il volto di Cristo sofferente. Ci rafforzino le parole di San Pietro: "Dalle sue piaghe siete stati guariti" (1Pt 2, 24). Benedico di cuore tutti i malati, voi qui presenti e i vostri cari.]

[00197-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua slovacca

Srdečne vítam pútnikov zo Slovenska, osobitne zo Žiliny, Horných Vesteníc a Dolných Vesteníc. Bratia a sestry, prajem vám, aby svetlo evanjelia osvecovalo všetky kroky vášho života a ochotne udeľujem Apoštolské požehnanie každému z vás a vašim rodinám vo vlasti. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Slovacchia, particolarmente da Žilina, Horné Vestenice e Dolné Vestenice. Fratelli e sorelle, mentre vi auguro che la luce del Vangelo illumini tutti i passi della vostra vita, volentieri imparto la Benedizione Apostolica a ciascuno di voi ed alle vostre famiglie in Patria. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00198-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana. In particolare i Vescovi venuti per l’incontro promosso dal Movimento dei Focolari. Cari Fratelli nell’Episcopato, sono lieto di questa opportunità che vi è offerta per confrontare esperienze ecclesiali di diverse zone del mondo, ed auguro che queste giornate di preghiera e di riflessione possano portare frutti abbondanti per le vostre comunità. Saluto voi, membri dell’Associazione Nuovi Orizzonti e, mentre vi incoraggio a proseguire nell'attuazione di un coraggioso apostolato in favore dei fratelli in difficoltà, vi esorto a testimoniare il Vangelo della carità, diffondendo la luce, la pace e la gioia di Cristo risorto. Saluto i Pueri Cantores di Cerreto Sannita e i rappresentanti dell’Oratorio di Buccinasco. Cari amici, auguro che la sosta presso le tombe degli Apostoli rinsaldi la vostra adesione a Cristo e faccia crescere la carità nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità.

Il mio pensiero va infine ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Abbiamo celebrato ieri la memoria liturgica di san Girolamo Emiliani, fondatore dei Somaschi, e di santa Giuseppina Bakhita, figlia dell’Africa diventata figlia della Chiesa. Il coraggio di questi testimoni fedeli di Cristo aiuti voi, cari giovani, ad aprire il cuore all’eroismo della santità nell’esistenza di ogni giorno. Sostenga voi, cari malati, nel perseverare con pazienza ad offrire la vostra preghiera e la vostra sofferenza per tutta la Chiesa. E dia a voi, cari sposi novelli, il coraggio di rendere le vostre famiglie comunità di amore, improntate ai valori cristiani.

[00199-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0084-XX.01]