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L’UDIENZA GENERALE, 02.02.2011


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa - riprendendo il ciclo di catechesi sui Dottori della Chiesa - ha incentrato la sua meditazione sulla figura di Santa Teresa d’Avila (di Gesù), nata ad Ávila nel 1515 e morta ad Alba de Tormes nel 1582.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

nel corso delle Catechesi che ho voluto dedicare ai Padri della Chiesa e a grandi figure di teologi e di donne del Medioevo ho avuto modo di soffermarmi anche su alcuni Santi e Sante che sono stati proclamati Dottori della Chiesa per la loro eminente dottrina. Oggi vorrei iniziare una breve serie di incontri per completare la presentazione dei Dottori della Chiesa. E comincio con una Santa che rappresenta uno dei vertici della spiritualità cristiana di tutti i tempi: santa Teresa d’Avila [di Gesù].

Nasce ad Avila, in Spagna, nel 1515, con il nome di Teresa de Ahumada. Nella sua autobiografia ella stessa menziona alcuni particolari della sua infanzia: la nascita da "genitori virtuosi e timorati di Dio", all'interno di una famiglia numerosa, con nove fratelli e tre sorelle. Ancora bambina, a meno di 9 anni, ha modo di leggere le vite di alcuni martiri che le ispirano il desiderio del martirio, tanto che improvvisa una breve fuga da casa per morire martire e salire al Cielo (cfr Vita 1, 4); "voglio vedere Dio" dice la piccola ai genitori. Alcuni anni dopo, Teresa parlerà delle sue letture dell'infanzia e affermerà di avervi scoperto la verità, che riassume in due principi fondamentali: da un lato "il fatto che tutto quello che appartiene al mondo di qua, passa", dall'altro che solo Dio è "per sempre, sempre, sempre", tema che ritorna nella famosissima poesia "Nulla ti turbi / nulla ti spaventi; / tutto passa. Dio non cambia; / la pazienza ottiene tutto; / chi possiede Dio / non manca di nulla / Solo Dio basta!". Rimasta orfana di madre a 12 anni, chiede alla Vergine Santissima che le faccia da madre (cfr Vita 1, 7).

Se nell’adolescenza la lettura di libri profani l'aveva portata alle distrazioni di una vita mondana, l'esperienza come alunna delle monache agostiniane di Santa Maria delle Grazie di Avila e la frequentazione di libri spirituali, soprattutto classici di spiritualità francescana, le insegnano il raccoglimento e la preghiera. All’età di 20 anni, entra nel monastero carmelitano dell'Incarnazione, sempre ad Avila; nella vita religiosa assume il nome di Teresa di Gesù. Tre anni dopo, si ammala gravemente, tanto da restare per quattro giorni in coma, apparentemente morta (cfr Vita 5, 9). Anche nella lotta contro le proprie malattie la Santa vede il combattimento contro le debolezze e le resistenze alla chiamata di Dio: "Desideravo vivere - scrive - perché capivo bene che non stavo vivendo, ma stavo lottando con un'ombra di morte, e non avevo nessuno che mi desse vita, e neppure io me la potevo prendere, e Colui che poteva darmela aveva ragione di non soccorrermi, dato che tante volte mi aveva volto verso di Lui, e io l'avevo abbandonato" (Vita 8, 2) . Nel 1543 perde la vicinanza dei famigliari: il padre muore e tutti i suoi fratelli emigrano uno dopo l'altro in America. Nella Quaresima del 1554, a 39 anni, Teresa giunge al culmine della lotta contro le proprie debolezze. La scoperta fortuita della statua di "un Cristo molto piagato" segna profondamente la sua vita (cfr Vita 9). La Santa, che in quel periodo trova profonda consonanza con il sant'Agostino delle Confessioni, così descrive la giornata decisiva della sua esperienza mistica: "Accadde... che d'improvviso mi venne un senso della presenza di Dio, che in nessun modo potevo dubitare che era dentro di me o che io ero tutta assorbita in Lui" (Vita 10, 1).

Parallelamente alla maturazione della propria interiorità, la Santa inizia a sviluppare concretamente l'ideale di riforma dell'Ordine carmelitano: nel 1562 fonda ad Avila, con il sostegno del Vescovo della città, don Alvaro de Mendoza, il primo Carmelo riformato, e poco dopo riceve anche l'approvazione del Superiore Generale dell'Ordine, Giovanni Battista Rossi. Negli anni successivi prosegue le fondazioni di nuovi Carmeli, in totale diciassette. Fondamentale è l'incontro con san Giovanni della Croce, col quale, nel 1568, costituisce a Duruelo, vicino ad Avila, il primo convento di Carmelitani Scalzi. Nel 1580 ottiene da Roma l'erezione in Provincia autonoma per i suoi Carmeli riformati, punto di partenza dell'Ordine Religioso dei Carmelitani Scalzi. Teresa termina la sua vita terrena proprio mentre è impegnata nell'attività di fondazione. Nel 1582, infatti, dopo aver costituto il Carmelo di Burgos e mentre sta compiendo il viaggio di ritorno verso Avila, muore la notte del 15 ottobre ad Alba de Tormes, ripetendo umilmente due espressioni: "Alla fine, muoio da figlia della Chiesa" e "È ormai ora, mio Sposo, che ci vediamo". Un’esistenza consumata all'interno della Spagna, ma spesa per la Chiesa intera. Beatificata dal Papa Paolo V nel 1614 e canonizzata nel 1622 da Gregorio XV, è proclamata "Dottore della Chiesa" dal Servo di Dio Paolo VI nel 1970.

Teresa di Gesù non aveva una formazione accademica, ma ha sempre fatto tesoro degli insegnamenti di teologi, letterati e maestri spirituali. Come scrittrice, si è sempre attenuta a ciò che personalmente aveva vissuto o aveva visto nell’esperienza di altri (cfr Prologo al Cammino di Perfezione), cioè a partire dall'esperienza. Teresa ha modo di intessere rapporti di amicizia spirituale con molti Santi, in particolare con san Giovanni della Croce. Nello stesso tempo, si alimenta con la lettura dei Padri della Chiesa, san Girolamo, san Gregorio Magno, sant'Agostino. Tra le sue opere maggiori va ricordata anzitutto l’autobiografia, intitolata Libro della vita, che ella chiama Libro delle Misericordie del Signore. Composta nel Carmelo di Avila nel 1565, riferisce il percorso biografico e spirituale, scritto, come afferma Teresa stessa, per sottoporre la sua anima al discernimento del "Maestro degli spirituali", san Giovanni d'Avila. Lo scopo è di evidenziare la presenza e l'azione di Dio misericordioso nella sua vita: per questo, l'opera riporta spesso il dialogo di preghiera con il Signore. E’ una lettura che affascina, perché la Santa non solo racconta, ma mostra di rivivere l’esperienza profonda del suo rapporto con Dio. Nel 1566, Teresa scrive il Cammino di Perfezione, da lei chiamato Ammonimenti e consigli che dà Teresa di Gesù alle sue monache. Destinatarie sono le dodici novizie del Carmelo di san Giuseppe ad Avila. ! loro Teresa propone un intenso programma di vita contemplativa al servizio della Chiesa, alla cui base vi sono le virtù evangeliche e la preghiera. Tra i passaggi più preziosi il commento al Padre nostro, modello di preghiera. L'opera mistica più famosa di santa Teresa è il Castello interiore, scritto nel 1577, in piena maturità. Si tratta di una rilettura del proprio cammino di vita spirituale e, allo stesso tempo, di una codificazione del possibile svolgimento della vita cristiana verso la sua pienezza, la santità, sotto l'azione dello Spirito Santo. Teresa si richiama alla struttura di un castello con sette stanze, come immagine dell'interiorità dell'uomo, introducendo, al tempo stesso, il simbolo del baco da seta che rinasce in farfalla, per esprimere il passaggio dal naturale al soprannaturale. La Santa si ispira alla Sacra Scrittura, in particolare al Cantico dei Cantici, per il simbolo finale dei "due Sposi", che le permette di descrivere, nella settima stanza, il culmine della vita cristiana nei suoi quattro aspetti: trinitario, cristologico, antropologico ed ecclesiale. Alla sua attività di fondatrice dei Carmeli riformati, Teresa dedica il Libro delle fondazioni, scritto tra il 1573 e il 1582, nel quale parla della vita del gruppo religioso nascente. Come nell'autobiografia, il racconto è teso a evidenziare soprattutto l'azione di Dio nell'opera di fondazione dei nuovi monasteri.

Non è facile riassumere in poche parole la profonda e articolata spiritualità teresiana. Vorrei menzionare alcuni punti essenziali. In primo luogo, santa Teresa propone le virtù evangeliche come base di tutta la vita cristiana e umana: in particolare, il distacco dai beni o povertà evangelica, e questo concerne tutti noi; l'amore gli uni per gli altri come elemento essenziale della vita comunitaria e sociale; l'umiltà come amore alla verità; la determinazione come frutto dell'audacia cristiana; la speranza teologale, che descrive come sete di acqua viva. Senza dimenticare le virtù umane: affabilità, veracità, modestia, cortesia, allegria, cultura. In secondo luogo, santa Teresa propone una profonda sintonia con i grandi personaggi biblici e l'ascolto vivo della Parola di Dio. Ella si sente in consonanza soprattutto con la sposa del Cantico dei Cantici e con l'apostolo Paolo, oltre che con il Cristo della Passione e con il Gesù Eucaristico.

La Santa sottolinea poi quanto è essenziale la preghiera; pregare, dice, "significa frequentare con amicizia, poiché frequentiamo a tu per tu Colui che sappiamo che ci ama" (Vita 8, 5) . L'idea di santa Teresa coincide con la definizione che san Tommaso d'Aquino dà della carità teologale, come "amicitia quaedam hominis ad Deum", un tipo di amicizia dell’uomo con Dio, che per primo ha offerto la sua amicizia all’uomo; l'iniziativa viene da Dio (cfr Summa Theologiae II-3I, 23, 1). La preghiera è vita e si sviluppa gradualmente di pari passo con la crescita della vita cristiana: comincia con la preghiera vocale, passa per l'interiorizzazione attraverso la meditazione e il raccoglimento, fino a giungere all'unione d'amore con Cristo e con la Santissima Trinità. Ovviamente non si tratta di uno sviluppo in cui salire ai gradini più alti vuol dire lasciare il precedente tipo di preghiera, ma è piuttosto un approfondirsi graduale del rapporto con Dio che avvolge tutta la vita. Più che una pedagogia della preghiera, quella di Teresa è una vera "mistagogia": al lettore delle sue opere insegna a pregare pregando ella stessa con lui; frequentemente, infatti, interrompe il racconto o l'esposizione per prorompere in una preghiera.

Un altro tema caro alla Santa è la centralità dell'umanità di Cristo. Per Teresa, infatti, la vita cristiana è relazione personale con Gesù, che culmina nell'unione con Lui per grazia, per amore e per imitazione. Da ciò l'importanza che ella attribuisce alla meditazione della Passione e all'Eucaristia, come presenza di Cristo, nella Chiesa, per la vita di ogni credente e come cuore della liturgia. Santa Teresa vive un amore incondizionato alla Chiesa: ella manifesta un vivo "sensus Ecclesiae" di fronte agli episodi di divisione e conflitto nella Chiesa del suo tempo. Riforma l'Ordine carmelitano con l'intenzione di meglio servire e meglio difendere la "Santa Chiesa Cattolica Romana", ed è disposta a dare la vita per essa (cfr Vita 33, 5).

Un ultimo aspetto essenziale della dottrina teresiana, che vorrei sottolineare, è la perfezione, come aspirazione di tutta la vita cristiana e meta finale della stessa. La Santa ha un'idea molto chiara della "pienezza" di Cristo, rivissuta dal cristiano. Alla fine del percorso del Castello interiore, nell'ultima "stanza" Teresa descrive tale pienezza, realizzata nell'inabitazione della Trinità, nell'unione a Cristo attraverso il mistero della sua umanità.

Cari fratelli e sorelle, santa Teresa di Gesù è vera maestra di vita cristiana per i fedeli di ogni tempo. Nella nostra società, spesso carente di valori spirituali, santa Teresa ci insegna ad essere testimoni instancabili di Dio, della sua presenza e della sua azione, ci insegna a sentire realmente questa sete di Dio che esiste nella profondità del nostro cuore, questo desiderio di vedere Dio, di cercare Dio, di essere in colloquio con Lui e di essere suoi amici. Questa è l'amicizia che è necessaria per noi tutti e che dobbiamo cercare, giorno per giorno, di nuovo. L’esempio di questa Santa, profondamente contemplativa ed efficacemente operosa, spinga anche noi a dedicare ogni giorno il giusto tempo alla preghiera, a questa apertura verso Dio, a questo cammino per cercare Dio, per vederlo, per trovare la sua amicizia e così la vera vita; perché realmente molti di noi dovrebbero dire: "non vivo, non vivo realmente, perché non vivo l'essenza della mia vita". Per questo il tempo della preghiera non è tempo perso, è tempo nel quale si apre la strada della vita, si apre la strada per imparare da Dio un amore ardente a Lui, alla sua Chiesa, e una carità concreta per i nostri fratelli. Grazie.

[00152-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers frères et sœurs,

Thérèse de Jésus est née à Avila en Espagne en 1515. Les expériences fortes de son enfance et ses lectures marqueront sa vie d’un sceau d’absolu. Thérèse veut, à 9 ans, mourir martyre pour voir Dieu et éprouve déjà la fugacité du temps. Elle entre à l’âge de 20 ans au monastère de l’Incarnation et expérimente sa faiblesse et sa médiocrité pendant des années. Un jour, découvrant un Christ couvert de plaies, elle est saisie par la présence de Dieu en elle. C’est le début d’un chemin de maturation de sa vie intérieure qu’elle décrira dans ses œuvres avec finesse psychologique et sûreté théologique, recherchant avant tout l’obéissance à l’Eglise. Réformatrice de l’Ordre du Carmel, elle sillonne l’Espagne jusqu’à sa mort en 1582, pour fonder des monastères. Sa rencontre avec saint Jean de la Croix sera décisive. Le Château intérieur, son chef d’œuvre et l’un des sommets de la spiritualité chrétienne de tous les temps, décrit les étapes du déploiement de la vie chrétienne vers la sainteté sous l’action de l’Esprit Saint jusqu’à la septième demeure. Cet itinéraire tient compte des quatre aspects : trinitaire, christologique, anthropologique et ecclésial. Pour elle, l’oraison est une relation d’amitié de l’homme avec Dieu qui enveloppe toute la vie ; par la grâce, la prière s’approfondit et s’intériorise pour atteindre son sommet dans l’union d’amour avec le Christ. Chers amis, dans notre monde marqué par la carence des valeurs spirituelles, Thérèse, proclamée Docteur de l’Eglise, nous enseigne à être des témoins infatigables de la présence et de l’action de Dieu.

Je salue cordialement les pèlerins francophones et plus particulièrement la Communauté Saint-Martin et le lycée Sacré-Cœur. Que l’exemple de sainte Thérèse de Jésus nous encourage à donner chaque jour du temps à la prière pour apprendre à aimer Dieu et son Eglise ! Avec ma bénédiction.

[00153-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Our catechesis today deals with Saint Teresa of Avila, the great sixteenth-century Carmelite reformer proclaimed a Doctor of the Church by Pope Paul VI. Teresa entered the Carmel in Avila at the age of twenty. Maturing in the spiritual life, she embraced the ideal of a renewal of her Order and with the support of Saint John of the Cross she founded a chain of reformed Carmels throughout Spain. Her highly influential writings, which include the Autobiography, The Way of Perfection and The Interior Castle, reveal her profound christocentric spirituality and her breadth of human experience. Teresa considered the evangelical and human virtues the basis of an authentic Christian life. She identified deeply with Christ in his humanity and stressed the importance of contemplation of his Passion and of his real presence in the Eucharist. She presents prayer as an intimate friendship with Christ leading to an ever greater union of love with the Blessed Trinity. In her life and in her death Teresa embodied an unconditional love for the Church. May the example and prayers of Saint Teresa of Avila inspire us to greater fidelity to prayer and, through prayer, to greater love for the Lord and his Church, and more perfect charity towards our brothers and sisters.

I am pleased to greet the groups who have come from England, Norway, Nigeria and the United States of America. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience I cordially invoke God’s abundant blessings.

[00154-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In einer Reihe von Katechesen habe ich die Kirchenväter und die großen Theologen des Mittelalters vorgestellt und danach eine Reihe von großen Frauen angeschlossen. Unter all diesen Gestalten waren auch einige Kirchenlehrer. Ich möchte nun die Reihe der Kirchenlehrer zu Ende führen und beginne heute mit einer wichtigen Persönlichkeit, der heiligen Theresia von Jesus, oder Theresia von Ávila, einer spanischen Kirchenlehrerin aus dem Karmelitenorden. Sie wurde 1515 in Ávila geboren. Ihr ganzes Leben lang machte ihr ihre schwache Gesundheit zu schaffen. Daraus erwuchsen Anfechtungen und ein Kampf um ihre Berufung. Sie empfand das Klosterleben als anziehend und zugleich als bedrückend. »Der Böse gaukelte mir vor«, so sagte sie, »daß ich die Härten des Klosterlebens nicht ertragen könnte, weil ich so verwöhnt sei. Dagegen verteidigte ich mich mit den Leiden, die Christus durchgemacht hatte, weil es da nicht viel bedeuten würde, daß ich ein paar für ihn erlitt.« Hier erkennen wir einen Grundzug der Spiritualität dieser großen Mystikerin: Sie wurde sich bewußt, daß Jesus ihr nahe ist, daher suchte sie ihn in seinem Menschsein besser zu verstehen, indem sie ihn nachahmte oder ihm wie eine Braut dem Bräutigam zu gefallen versuchte. Man sieht ihren Mut, daß sie das Große wagen wollte und daß sie der Armseligkeit ihrer physischen Existenz die Heiterkeit des Glaubens, die Größe der Berufung und die Größe, die von Gott selbst herkommt, entgegensetzte. Theresia war 1535 als Zwanzigjährige in den Karmel von Ávila eingetreten. Mit der Reifung ihres inneren Lebens kam dann die Gewißheit, daß man zu gewöhnlich in den Frömmigkeitsübungen dahinlebte, daß eine größere Kühnheit des Herzens, eine größere lebendige Hingabe an Gott, eine wirkliche Freundschaft mit ihm nötig sei. So hat sie eine Reform des Karmelordens angeregt, die in der Begegnung mit Johannes vom Kreuz ihre Gestalt gewonnen hat. Sie hat 1562 in Ávila die erste Gemeinschaft der sogenannten Unbeschuhten Karmelitinnen geschaffen und dann weitere Klöster mit seiner Unterstützung in ganz Spanien aufgebaut. Auf der Reise von einer Klostergründung ist sie dann auch 1582 gestorben. Ihr ging es letzten Endes darum, wirklich Mensch zu werden, das Leben zu leben. Sie hatte einmal gesagt: »Ich lebe gar nicht«, weil sie in all den Dingen dahinlebte, die sind und mit denen man doch am Leben vorbeilebt. Und sie merkte, daß sie erst, wenn sie lebendig mit Gott in Berührung kommt, an das eigentliche Leben herankommt. Danach hat sie gesucht, und das spiegelt sich in ihren Schriften wider: Das Buch meines Lebens, Der Weg der Vollkommenheit und Die innere Burg, in der sie gleichsam die Reise nach Innen unternimmt und damit die Reise nach oben und damit das ganze Ausmaß des menschlichen Lebens durchmißt, so daß sie allen Zeiten etwas zu sagen hat, weil sie an das Eigentliche menschlichen Lebens herankam. Was will sie uns sagen? Sie hat vor allen Dingen sich mit dem Menschen Jesus befaßt, weil in dem Menschen Jesus der Gott, der lebendige Gott, den wir glauben, da ist und wir ihn gleichsam greifen können. Und sie will uns zur Freundschaft mit ihm hinführen, die im Gebet wächst und im Leben nach seinem Modell. Das ist es, was sie uns sagt: für Gott Zeit haben, nach Gott Ausschau halten, Gott suchen, ihn in Christus suchen, im Gebet ihm nahekommen und im Einsatz für die anderen ihm ähnlich werden. Wir wollen den Herrn bitten, daß er uns schenkt, daß auch etwas von dem Mut des Glaubens, der sie beseelt, uns anrührt und daß wir dann wirklich leben lernen.

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger, heute besonders die Druschki der katholischen sorbischen Jugend sowie mit großer Freude das Kölner Dreigestirn in Begleitung  von Kardinal Meisner. Herzlich willkommen! Ich finde es schön, daß der Kölner Karneval bis nach Rom reicht. Das tiefe Gottvertrauen der heiligen Theresia, daß »Gott allein genügt«, wollen auch wir uns immer mehr zu eigen machen. Dazu schenke der Herr uns allen seine Gnade.

[00155-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Santa Teresa de Jesús vivió entre mil quinientos quince y mil quinientos ochenta y dos. Ya desde niña, tuvo un gran anhelo de ver a Dios; pasada la adolescencia, la lectura de autores espirituales la inician en el recogimiento y la oración. Con veinte años, se hace monja carmelita. Las graves enfermedades se unen a una lucha interior que culmina a la edad de treinta y nueve años. A partir de entonces, comienza a describir experiencias de profunda unión con Dios. Paralelamente, la Santa inicia y desarrolla la reforma de su Orden. En mil quinientos sesenta y dos, funda en Ávila el primero de los diecisiete monasterios carmelitas que instituirá durante su vida. Con san Juan de la Cruz, trazará la reforma de los frailes de la Orden. A pesar de no tener una formación académica, la Santa hizo tesoro de buenas lecturas, conoció a muchos santos y bebió de los Padres de la Iglesia. Entre sus obras, destacan el Libro de la vida, en el que presenta su alma a san Juan de Ávila; Camino de perfección, dedicado a sus religiosas como programa espiritual y, su gran obra de madurez, El Castillo interior o las Moradas, en la que muestra el desarrollo de la vida cristiana hacia la santidad. En su espiritualidad destaca la perfección como aspiración de toda la vida cristiana. En ella confluyen su visión de la humanidad de Jesús y su relación con Él en la oración, la escucha viva de la Palabra, su amor a la Iglesia y las virtudes evangélicas como base de toda vida cristiana.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, Chile, México y otros países latinoamericanos. Invito a todos, a ejemplo de Santa Teresa de Jesús, a crecer siempre en la oración y en las virtudes cristianas, hasta llegar a la plenitud del encuentro con el Señor. Muchas gracias.

[00156-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

Santa Teresa de Jesus, nascida no século XVI, é um dos vértices da espiritualidade cristã de todos os tempos, e deu início, junto com São João da Cruz, à Ordem dos Carmelitas descalços. Apesar de não possuir uma formação acadêmica, sempre soube se alimentar dos ensinamentos de teólogos, literatos e mestres espirituais. Suas principais obras são: «O livro da Vida»; «Caminho da perfeição»; «Castelo Interior» e «O Livro das Fundações». Entre os elementos essenciais da sua espiritualidade, podemos destacar, em primeiro lugar, as virtudes evangélicas, base de toda a vida cristã e humana. Depois, Santa Teresa insiste na importância da oração, entendida como relação de amizade com Aquele que se ama. A centralidade da humanidade de Cristo, outro tema que lhe era muito caro, ensina que a vida cristã é uma relação pessoal com Jesus, a qual culmina na união com Ele pela graça, pelo amor e pela imitação. Por fim, está a perfeição, aspiração e meta de toda vida cristã, realizada na inabitação da Santíssima Trindade, na união com Cristo através do mistério da Sua humanidade.

Dou as boas vindas a todos os peregrinos de língua portuguesa, presentes nesta Audiência! Que o exemplo e a intercessão de Santa Teresa de Jesus vos ajudem a ser, através da oração e da caridade aos irmãos, testemunhas incansáveis de Deus em uma sociedade carente de valores espirituais. Com estes votos, de bom grado, a todos abençôo.

[00157-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Dzisiaj obchodzimy w Kościele Dzień Życia Konsekrowanego. Waszym modlitwom polecam tych, którzy ślubują ubóstwo, czystość i posłuszeństwo, dążą do świętości, pełniąc posługę wśród dzieci i młodzieży, wśród chorych, starszych i samotnych. Dziękujemy im za modlitwy i pracę: w parafiach, szpitalach, hospicjach i szkołach. Ich posługa to szczególnie cenny dar dla Kościoła. Wszystkim, którzy żyją duchem rad ewangelicznych i wam tu obecnym z serca błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Oggi la Chiesa celebra la Giornata della Vita Consacrata. Raccomando alle vostre preghiere coloro che, facendo i voti di povertà, castità e obbedienza, tendono alla santità, nel servizio ai bambini, ai giovani, alle persone malate, anziane e sole. Siamo grati a loro per le preghiere e il lavoro che svolgono nelle parrocchie, negli ospedali, nelle case di riposo e nelle scuole. Il loro servizio è per la Chiesa un dono particolarmente prezioso. Benedico di cuore tutti coloro che vivono seguendo i consigli evangelici e voi tutti qui presenti.]

[00158-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Desidero salutare con affetto i religiosi, le religiose e tutte le persone consacrate in questa giornata che è dedicata in modo speciale alla vita consacrata, nella festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio. Cari fratelli e sorelle, benedico di cuore ciascuno di voi e il vostro cammino nella Chiesa.
Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare, ai fedeli provenienti dalla diocesi di Caltagirone, accompagnati dal loro Vescovo Mons. Calogero Peri, e ai Vescovi amici della Comunità di Sant’Egidio. Vi ringrazio tutti della vostra presenza e vi incoraggio a seguire con fedeltà Gesù e il suo Vangelo.
Mi rivolgo, infine, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Abbiamo celebrato l’altro ieri la memoria liturgica di san Giovanni Bosco, sacerdote ed educatore. Guardate a lui, cari giovani, come a un autentico maestro di vita e di santità. Voi, cari ammalati, apprendete dalla sua esperienza spirituale a confidare in ogni circostanza in Cristo crocifisso. E voi, cari sposi novelli, ricorrete alla sua intercessione perché vi aiuti ad assumere con generosità la vostra missione di sposi.

[00159-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0066-XX.02]