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L’UDIENZA GENERALE, 26.01.2011


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha incentrato la sua meditazione sulla figura di Santa Giovanna d’Arco (1412-1431).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

oggi vorrei parlarvi di Giovanna d'Arco, una giovane santa della fine del Medioevo, morta a 19 anni, nel 1431. Questa santa francese, citata più volte nel Catechismo della Chiesa Cattolica, è particolarmente vicina a santa Caterina da Siena, patrona d'Italia e d'Europa, di cui ho parlato in una recente catechesi. Sono infatti due giovani donne del popolo, laiche e consacrate nella verginità; due mistiche impegnate, non nel chiostro, ma in mezzo alle realtà più drammatiche della Chiesa e del mondo del loro tempo. Sono forse le figure più caratteristiche di quelle "donne forti" che, alla fine del Medioevo, portarono senza paura la grande luce del Vangelo nelle complesse vicende della storia. Potremmo accostarle alle sante donne che rimasero sul Calvario, vicino a Gesù crocifisso e a Maria sua Madre, mentre gli Apostoli erano fuggiti e lo stesso Pietro lo aveva rinnegato tre volte. La Chiesa, in quel periodo, viveva la profonda crisi del grande scisma d'Occidente, durato quasi 40 anni. Quando Caterina da Siena muore, nel 1380, ci sono un Papa e un Antipapa; quando Giovanna nasce, nel 1412, ci sono un Papa e due Antipapa. Insieme a questa lacerazione all'interno della Chiesa, vi erano continue guerre fratricide tra i popoli cristiani d'Europa, la più drammatica delle quali fu l'interminabile "Guerra dei cent’anni" tra Francia e Inghilterra.

Giovanna d'Arco non sapeva né leggere né scrivere, ma può essere conosciuta nel più profondo della sua anima grazie a due fonti di eccezionale valore storico: i due Processi che la riguardano. Il primo, il Processo di Condanna (PCon), contiene la trascrizione dei lunghi e numerosi interrogatori di Giovanna durante gli ultimi mesi della sua vita (febbraio-maggio 1431), e riporta le parole stesse della Santa. Il secondo, il Processo di Nullità della Condanna, o di "riabilitazione" (PNul), contiene le deposizioni di circa 120 testimoni oculari di tutti i periodi della sua vita (cfr

Procès de Condamnation de Jeanne d'Arc, 3 vol. e Procès en Nullité de la Condamnation de Jeanne d'Arc, 5 vol., ed. Klincksieck, Paris l960-1989).

Giovanna nasce a Domremy, un piccolo villaggio situato alla frontiera tra Francia e Lorena. I suoi genitori sono dei contadini agiati, conosciuti da tutti come ottimi cristiani. Da loro riceve una buona educazione religiosa, con un notevole influsso della spiritualità del Nome di Gesù, insegnata da san Bernardino da Siena e diffusa in Europa dai francescani. Al Nome di Gesù viene sempre unito il Nome di Maria e così, sullo sfondo della religiosità popolare, la spiritualità di Giovanna è profondamente cristocentrica e mariana. Fin dall'infanzia, ella dimostra una grande carità e compassione verso i più poveri, gli ammalati e tutti i sofferenti, nel contesto drammatico della guerra.

Dalle sue stesse parole, sappiamo che la vita religiosa di Giovanna matura come esperienza mistica a partire dall'età di 13 anni (PCon, I, p. 47-48). Attraverso la "voce" dell'arcangelo san Michele, Giovanna si sente chiamata dal Signore ad intensificare la sua vita cristiana e anche ad impegnarsi in prima persona per la liberazione del suo popolo. La sua immediata risposta, il suo "sì", è il voto di verginità, con un nuovo impegno nella vita sacramentale e nella preghiera: partecipazione quotidiana alla Messa, Confessione e Comunione frequenti, lunghi momenti di preghiera silenziosa davanti al Crocifisso o all'immagine della Madonna. La compassione e l’impegno della giovane contadina francese di fronte alla sofferenza del suo popolo sono resi più intensi dal suo rapporto mistico con Dio. Uno degli aspetti più originali della santità di questa giovane è proprio questo legame tra esperienza mistica e missione politica. Dopo gli anni di vita nascosta e di maturazione interiore segue il biennio breve, ma intenso, della sua vita pubblica: un anno di azione e un anno di passione.

All'inizio dell'anno 1429, Giovanna inizia la sua opera di liberazione. Le numerose testimonianze ci mostrano questa giovane donna di soli 17 anni come una persona molto forte e decisa, capace di convincere uomini insicuri e scoraggiati. Superando tutti gli ostacoli, incontra il Delfino di Francia, il futuro Re Carlo VII, che a Poitiers la sottopone a un esame da parte di alcuni teologi dell'Università. Il loro giudizio è positivo: in lei non vedono niente di male, solo una buona cristiana.

Il 22 marzo 1429, Giovanna detta un'importante lettera al Re d'Inghilterra e ai suoi uomini che assediano la città di Orléans (Ibid., p. 221-222). La sua è una proposta di vera pace nella giustizia tra i due popoli cristiani, alla luce dei nomi di Gesù e di Maria, ma è respinta, e Giovanna deve impegnarsi nella lotta per la liberazione della città, che avviene l'8 maggio. L'altro momento culminante della sua azione politica è l’incoronazione del Re Carlo VII a Reims, il 17 luglio 1429. Per un anno intero, Giovanna vive con i soldati, compiendo in mezzo a loro una vera missione di evangelizzazione. Numerose sono le loro testimonianze riguardo alla sua bontà, al suo coraggio e alla sua straordinaria purezza. E' chiamata da tutti ed ella stessa si definisce "la pulzella", cioè la vergine.

La passione di Giovanna inizia il 23 maggio 1430, quando cade prigioniera nelle mani dei suoi nemici. Il 23 dicembre viene condotta nella città di Rouen. Lì si svolge il lungo e drammatico Processo di Condanna, che inizia nel febbraio 1431 e finisce il 30 maggio con il rogo. E' un grande e solenne processo, presieduto da due giudici ecclesiastici, il vescovo Pierre Cauchon e l'inquisitore Jean le Maistre, ma in realtà interamente guidato da un folto gruppo di teologi della celebre Università di Parigi, che partecipano al processo come assessori. Sono ecclesiastici francesi, che avendo fatto la scelta politica opposta a quella di Giovanna, hanno a priori un giudizio negativo sulla sua persona e sulla sua missione. Questo processo è una pagina sconvolgente della storia della santità e anche una pagina illuminante sul mistero della Chiesa, che, secondo le parole del Concilio Vaticano II, è "allo stesso tempo santa e sempre bisognosa di purificazione" (LG, 8). E’ l'incontro drammatico tra questa Santa e i suoi giudici, che sono ecclesiastici. Da costoro Giovanna viene accusata e giudicata, fino ad essere condannata come eretica e mandata alla morte terribile del rogo. A differenza dei santi teologi che avevano illuminato l'Università di Parigi, come san Bonaventura, san Tommaso d'Aquino e il beato Duns Scoto, dei quali ho parlato in alcune catechesi, questi giudici sono teologi ai quali mancano la carità e l'umiltà di vedere in questa giovane l’azione di Dio. Vengono alla mente le parole di Gesù secondo le quali i misteri di Dio sono rivelati a chi ha il cuore dei piccoli, mentre rimangono nascosti ai dotti e sapienti che non hanno l'umiltà (cfr Lc 10,21). Così, i giudici di Giovanna sono radicalmente incapaci di comprenderla, di vedere la bellezza della sua anima: non sapevano di condannare una Santa.

L'appello di Giovanna al giudizio del Papa, il 24 maggio, è respinto dal tribunale. La mattina del 30 maggio, riceve per l'ultima volta la santa Comunione in carcere, e viene subito condotta al supplizio nella piazza del vecchio mercato. Chiede a uno dei sacerdoti di tenere davanti al rogo una croce di processione. Così muore guardando Gesù Crocifisso e pronunciando più volte e ad alta voce il Nome di Gesù (PNul, I, p. 457; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 435). Circa 25 anni più tardi, il Processo di Nullità, aperto sotto l'autorità del Papa Callisto III, si conclude con una solenne sentenza che dichiara nulla la condanna (7 luglio 1456; PNul, II, p 604-610). Questo lungo processo, che raccolse le deposizioni dei testimoni e i giudizi di molti teologi, tutti favorevoli a Giovanna, mette in luce la sua innocenza e la perfetta fedeltà alla Chiesa. Giovanna d’Arco sarà poi canonizzata da Benedetto XV, nel 1920.

Cari fratelli e sorelle, il Nome di Gesù, invocato dalla nostra Santa fin negli ultimi istanti della sua vita terrena, era come il continuo respiro della sua anima, come il battito del suo cuore, il centro di tutta la sua vita. Il "Mistero della carità di Giovanna d'Arco", che aveva tanto affascinato il poeta Charles Péguy, è questo totale amore di Gesù, e del prossimo in Gesù e per Gesù. Questa Santa aveva compreso che l’Amore abbraccia tutta la realtà di Dio e dell'uomo, del cielo e della terra, della Chiesa e del mondo. Gesù è sempre al primo posto nella sua vita, secondo la sua bella espressione: "Nostro Signore servito per primo" (PCon, I, p. 288; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 223). Amarlo significa obbedire sempre alla sua volontà. Ella afferma con totale fiducia e abbandono: "Mi affido a Dio mio Creatore, lo amo con tutto il mio cuore" (ibid., p. 337). Con il voto di verginità, Giovanna consacra in modo esclusivo tutta la sua persona all'unico Amore di Gesù: è "la sua promessa fatta a Nostro Signore di custodire bene la sua verginità di corpo e di anima" (ibid., p. 149-150). La verginità dell'anima è lo stato di grazia, valore supremo, per lei più prezioso della vita: è un dono di Dio che va ricevuto e custodito con umiltà e fiducia. Uno dei testi più conosciuti del primo Processo riguarda proprio questo: "Interrogata se sappia d'essere nella grazia di Dio, risponde: Se non vi sono, Dio mi voglia mettere; se vi sono, Dio mi voglia custodire in essa" (ibid., p. 62; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2005).

La nostra Santa vive la preghiera nella forma di un dialogo continuo con il Signore, che illumina anche il suo dialogo con i giudici e le dà pace e sicurezza. Ella chiede con fiducia: "Dolcissimo Dio, in onore della vostra santa Passione, vi chiedo, se voi mi amate, di rivelarmi come devo rispondere a questi uomini di Chiesa" (ibid., p. 252). Gesù è contemplato da Giovanna come il "Re del Cielo e della Terra". Così, sul suo stendardo, Giovanna fece dipingere l'immagine di "Nostro Signore che tiene il mondo" (ibid., p. 172): icona della sua missione politica. La liberazione del suo popolo è un’opera di giustizia umana, che Giovanna compie nella carità, per amore di Gesù. Il suo è un bell’esempio di santità per i laici impegnati nella vita politica, soprattutto nelle situazioni più difficili. La fede è la luce che guida ogni scelta, come testimonierà, un secolo più tardi, un altro grande santo, l’inglese Thomas More. In Gesù, Giovanna contempla anche tutta la realtà della Chiesa, la "Chiesa trionfante" del Cielo, come la "Chiesa militante" della terra. Secondo le sue parole,"è un tutt'uno Nostro Signore e la Chiesa" (ibid., p. 166). Quest’affermazione, citata nel Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 795), ha un carattere veramente eroico nel contesto del Processo di Condanna, di fronte ai suoi giudici, uomini di Chiesa, che la perseguitarono e la condannarono. Nell'Amore di Gesù, Giovanna trova la forza di amare la Chiesa fino alla fine, anche nel momento della condanna.

Mi piace ricordare come santa Giovanna d’Arco abbia avuto un profondo influsso su una giovane Santa dell'epoca moderna: Teresa di Gesù Bambino. In una vita completamente diversa, trascorsa nella clausura, la carmelitana di Lisieux si sentiva molto vicina a Giovanna, vivendo nel cuore della Chiesa e partecipando alle sofferenze di Cristo per la salvezza del mondo. La Chiesa le ha riunite come Patrone della Francia, dopo la Vergine Maria. Santa Teresa aveva espresso il suo desiderio di morire come Giovanna, pronunciando il Nome di Gesù (Manoscritto B, 3r), ed era animata dallo stesso grande amore verso Gesù e il prossimo, vissuto nella verginità consacrata.

Cari fratelli e sorelle, con la sua luminosa testimonianza, santa Giovanna d’Arco ci invita ad una misura alta della vita cristiana: fare della preghiera il filo conduttore delle nostre giornate; avere piena fiducia nel compiere la volontà di Dio, qualunque essa sia; vivere la carità senza favoritismi, senza limiti e attingendo, come lei, nell'Amore di Gesù un profondo amore per la Chiesa. Grazie.

[00125-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Sainte Jeanne d’Arc fait partie de ces femmes fortes, laïques et consacrées dans la virginité, qui portèrent la lumière de l’Evangile au cœur des réalités les plus dramatiques de l’histoire et de l’Eglise. Née à Domrémy en 1412, elle reçut de ses parents l’amour des noms de Jésus et de Marie, apprenant à compatir aussi à la souffrance des autres à l’époque terrible de la Guerre de cent ans. A l’âge de 13 ans, Jeanne se sent appelée par le Seigneur par la « voix » de l’archange saint Michel à intensifier sa vie chrétienne et à s’engager pour la libération de son peuple. Le lien étroit entre expérience mystique et mission politique est un des aspects original de la sainteté de Jeanne. Surmontant les obstacles, forte, déterminée, elle participe aux combats et délivre Orléans, témoignant d’une grande bonté et d’une extraordinaire pureté parmi les soldats. Faite prisonnière le 23 mai 1430, Jeanne commence sa Passion, soumise à un long procès qui aboutira à sa condamnation à mort par des juges auxquels manquaient la charité et l’humilité pour voir en cette jeune femme l’action de Dieu. Jeanne mourra en prononçant à haute voix le nom de Jésus qui était comme le centre de toute sa vie. Son innocence et sa parfaite fidélité à l’Eglise seront reconnues plus tard par le Procès en nullité. Chers amis, dans l’amour de Jésus, Jeanne trouvait la force d’aimer l’Eglise jusqu’à la fin : puissions nous découvrir toujours plus que, comme disait Jeanne d’Arc, « Jésus-Christ et l’Eglise, c’est tout un »!

Chers pèlerins francophones, que le témoignage lumineux de sainte Jeanne d’Arc, patronne secondaire de la France avec sainte Thérèse de Lisieux, soit un appel à aimer le Christ et à vous engager, avec foi et détermination, au service des autres dans la charité ! Bon séjour à tous !

[00126-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Our catechesis today deals with Saint Joan of Arc, one of the outstanding women of the later Middle Ages. Raised in a religious family, Joan enjoyed mystical experiences from an early age. At a time of crisis in the Church and of war in her native France, she felt God’s call to a life of prayer and virginity, and to personal engagement in the liberation of her compatriots. At the age of seventeen, Joan began her mission among the French military forces; she sought to negotiate a just Christian peace between the English and French, took an active part in the siege of Orleans and witnessed the coronation of Charles VII at Rheims. Captured by her enemies the next year, she was tried by an ecclesiastical court and burnt at the stake as a heretic; she died invoking the name of Jesus. Her unjust condemnation was overturned twenty-five years later. At the heart of Saint Joan’s spirituality was an unfailing love for Christ and, in Christ, for the Church and for her neighbour. May the prayers and example of Saint Joan of Arc inspire many lay men and women to devote themselves to public life in the service of God’s Kingdom, and encourage all of us to live to the fullest our lofty calling in Christ.

I am pleased to greet the student groups from Hong Kong and the United States of America, as well as the group of Army Chaplains from Great Britain. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience I cordially invoke God’s abundant blessings.

[00127-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In dieser Audienz möchte ich über die heilige Jeanne d’Arc sprechen, die zusammen mit Katharina von Siena als eine der »starken Frauen« des ausgehenden Mittelalters anzusehen ist. Es war die Zeit des großen abendländischen Schismas – zwei oder drei Päpste standen gegeneinander – und ständiger Kriege in Europa, an erster Stelle der Hundertjährige Krieg zwischen England und Frankreich. Jeanne d’Arc stammte aus einfachen Verhältnissen, konnte weder lesen noch schreiben, hatte aber eine gute religiöse Erziehung und eine tiefe Spiritualität, bestimmt von der Liebe zum Namen Jesus und zum Namen der Muttergottes Maria. Mit 13 Jahren hatte sie ihre ersten mystischen Erfahrungen und erhielt den Auftrag, ihr christliches Leben zu vertiefen und sich für die Befreiung ihres Vaterlandes Frankreich einzusetzen. Jeanne legte das Versprechen der Jungfräulichkeit ab, nahm täglich an der heiligen Messe teil und widmete sich besonders dem Gebet. Schließlich stellte sie sich auch ihrer politischen Sendung. Sie traf den französischen Dauphin, nahm am Feldzug zur Befreiung der Stadt Orléans teil und erlebte den Erfolg ihrer Mission in der Krönung König Karls VII. in Reims. Wenige Zeit darauf begann aber der Leidensweg der »Jungfrau von Orléans«. Verraten, gefangengenommen und ihren Feinden ausgeliefert, kam es zum kirchlichen Prozeß gegen sie, dessen Tribunal den Theologen der Pariser Universität hörig war, die andere politische Ziele als Jeanne verfolgten. Ihre Berufung an den Papst wurde abgelehnt, und sie wurde als Ketzerin verurteilt. Am 30. Mai 1431 wurde die erst 19jährige Jeanne in Rouen auf dem Scheiterhaufen verbrannt, während sie mit Blick auf den Gekreuzigten laut den Namen Jesu anrief. Bis zuletzt aber hat sie auch an ihrer Liebe zur Kirche festgehalten und gesagt: Jesus und die Kirche sind eins (vgl. Procès de condamnation I; KKK 795). 25 Jahre später stellte ein Rehabilitationsprozeß ihre Unschuld und ihre Treue zur Kirche unter Beweis. Schließlich wurde sie im Jahr 1920 von Papst Benedikt XV. heiliggesprochen.

Gerne grüße ich alle Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Die heilige Jeanne d’Arc gibt uns ein hohes Beispiel für ein Leben aus dem Glauben. Das Gebet möge der Leitfaden auch in unserem Alltag sein, ebenso das Vertrauen in Gottes Güte und die Liebe zum Nächsten, in dem wir Christus erkennen. Um so mehr werden wir lebendige Glieder der Kirche und können sichtbar machen, daß Christus und die Kirche zusammengehören. Der Herr segne euch alle.

[00128-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Santa Juana de Arco nació en Domremy, Francia, en el seno de una familia campesina acomodada, en la que recibió una buena educación cristiana. Su vida se enmarca en el conflicto bélico que vio la ocupación de buena parte de Francia por Inglaterra y que se conoce como la Guerra de los Cien años. Muy joven, Juana sintió la llamada del Señor a intensificar su vida cristiana, haciendo voto de virginidad y sacando fuerzas de la oración y los sacramentos para comprometerse en la liberación de su pueblo. En este sentido, luchó para levantar el cerco inglés de la ciudad de Orleans y apoyó al futuro Rey Carlos, que recibió la corona de Francia en Reims. Apresada por sus enemigos, fue conducida a la ciudad de Rouen y sometida a un largo y dramático proceso judicial, siendo condenada a la hoguera el treinta de mayo de mil cuatrocientos treinta y uno. Tenía diecinueve años. Sus jueces fueron incapaces de comprenderla, de ver la belleza de su alma. No supieron que acabaron condenando a una mujer santa. Revisado posteriormente el juicio a instancias del Papa Calixto Tercero, fue declarada inocente, siendo canonizada en mil novecientos veinte por Benedicto Quince.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los fieles de la Parroquia de Santa Fe, a los Hermanos de la Cofradía de Nuestro Padre Jesús Nazareno de la Fuensanta, de Morón de la Frontera, a los profesores venidos de Chile, así como a los demás grupos procedentes de España, Méjico y otros países latinoamericanos. Que a ejemplo de Santa Juana de Arco encontréis en el amor a Jesucristo la fuerza para amar y servir a la Iglesia de todo corazón. Muchas gracias.

[00129-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

Falo-vos hoje duma «mulher forte», que levou sem medo a luz do Evangelho às complexas vicissitudes da história: Santa Joana d’Arc. Desde a infância, mostra grande compaixão pelos pobres e atribulados no contexto duma guerra sem fim entre a França e a Inglaterra. A compaixão e o empenho dela em favor do seu povo intensificaram-se ainda mais com sua maturação mística, que teve lugar aos treze anos. Esta ligação entre experiência mística e missão política é um dos aspectos mais originais da santidade desta jovem. Tinha apenas dezanove anos quando – julgada por eclesiásticos, a quem faltava a caridade e a humildade para ver em Joana a acção de Deus – foi condenada como herética, em 1430. Vinte e cinco anos depois, sob a autoridade do Papa Calixto III, abre-se um processo de reabilitação que pôs em evidência a sua inocência e perfeita fidelidade à Igreja, sendo declarada santa pelo Papa Bento XV.

Saúdo, com afecto, a todos vós, amados peregrinos de língua portuguesa, desejando que esta peregrinação a Roma vos encha de luz e fortaleza no vosso testemunho cristão, para confessardes Jesus Cristo como único Salvador e Senhor da vossa vida: fora d'Ele, não há vida nem esperança de a ter. Com Cristo, ganha sentido a vida que Deus vos confiou. Para cada um de vós e família, a minha Bênção!

[00130-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE 

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Z serdecznym pozdrowieniem zwracam się do Polaków. Wczoraj zakończyliśmy tydzień modlitw o jedność chrześcijan. Niemniej nigdy nie możemy przestać modlić się i podejmować wysiłki, aby budować braterską jedność wszystkich uczniów Chrystusa. Przynagla nas Jego modlitwa: „Ojcze Święty, zachowaj ich w Twoim imieniu, które Mi dałeś, aby tak jak My stanowili jedno" (J 17, 11). Niech Bóg wam błogosławi!

[Con un cordiale saluto mi rivolgo ai polacchi. Ieri abbiamo concluso la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Tuttavia non possiamo mai cessare di pregare e di intraprendere iniziative per costruire la fraterna unità dei discepoli di Cristo. Ci sollecita la Sua preghiera: "Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi" (Gv 17, 11). Dio vi benedica!]

[00131-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana 

Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai fedeli della parrocchia Santissima Annunziata in Brescello, ai rappresentanti della Legione Carabinieri dell’Umbria e ai soci delle ACLI di Campobasso. Auguro che questo incontro possa accrescere in ciascuno il desiderio di testimoniare il Vangelo nella vita di ogni giorno.

Ed ora un particolare saluto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. Ricorre, oggi, la memoria liturgica dei santi Timoteo e Tito, discepoli di san Paolo. Cari giovani, come questi servi fedeli del Vangelo, vi invito a rendere sempre più salda e convinta la vostra adesione a Gesù, per essere veri testimoni in questa società. Invito anche voi, cari malati, sul loro esempio, a fare vostri i sentimenti di Cristo, per trovare conforto in Lui, che continua la sua opera di redenzione nella vita di ogni uomo. E voi, cari sposi novelli, scoprite ogni giorno nella vita coniugale il mistero di Dio che si dona per la salvezza di tutti, affinché il vostro amore sia sempre più vero, duraturo e solidale verso gli altri.

[00132-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0055-XX.01]