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L’UDIENZA GENERALE, 17.11.2010


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

APPELLO DEL SANTO PADRE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato sulla figura di Santa Giuliana di Cornillon.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Infine ha pronunciato un appello per la difficile situazione dei cristiani in Pakistan.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA  

Cari fratelli e care sorelle,

anche questa mattina vorrei presentarvi una figura femminile, poco nota, a cui la Chiesa però deve una grande riconoscenza, non solo per la sua santità di vita, ma anche perché, con il suo grande fervore, ha contribuito all’istituzione di una delle solennità liturgiche più importanti dell’anno, quella del Corpus Domini. Si tratta di santa Giuliana di Cornillon, nota anche come santa Giuliana di Liegi. Possediamo alcuni dati sulla sua vita soprattutto attraverso una biografia, scritta probabilmente da un ecclesiastico suo contemporaneo, in cui vengono raccolte varie testimonianze di persone che conobbero direttamente la Santa.

Giuliana nacque tra il 1191 e il 1192 nei pressi di Liegi, in Belgio. E’ importante sottolineare questo luogo, perché a quel tempo la Diocesi di Liegi era, per così dire, un vero "cenacolo eucaristico". Prima di Giuliana, insigni teologi vi avevano illustrato il valore supremo del Sacramento dell’Eucaristia e, sempre a Liegi, c’erano gruppi femminili generosamente dediti al culto eucaristico e alla comunione fervente. Guidate da sacerdoti esemplari, esse vivevano insieme, dedicandosi alla preghiera e alle opere caritative.

Rimasta orfana a 5 anni, Giuliana con la sorella Agnese fu affidata alle cure delle monache agostiniane del convento-lebbrosario di Mont-Cornillon. Fu educata soprattutto da una suora, di nome Sapienza, che ne seguì la maturazione spirituale, fino a quando Giuliana stessa ricevette l’abito religioso e divenne anche lei monaca agostiniana. Acquisì una notevole cultura, al punto che leggeva le opere dei Padri della Chiesa in lingua latina, in particolare sant’Agostino, e san Bernardo. Oltre ad una vivace intelligenza, Giuliana mostrava, fin dall’inizio, una propensione particolare per la contemplazione; aveva un senso profondo della presenza di Cristo, che sperimentava vivendo in modo particolarmente intenso il Sacramento dell’Eucaristia e soffermandosi spesso a meditare sulle parole di Gesù: "Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (Mt 28,20).

A sedici anni ebbe una prima visione, che poi si ripeté più volte nelle sue adorazioni eucaristiche. La visione presentava la luna nel suo pieno splendore, con una striscia scura che la attraversava diametralmente. Il Signore le fece comprendere il significato di ciò che le era apparso. La luna simboleggiava la vita della Chiesa sulla terra, la linea opaca rappresentava invece l’assenza di una festa liturgica, per l’istituzione della quale era chiesto a Giuliana di adoperarsi in modo efficace: una festa, cioè, nella quale i credenti avrebbero potuto adorare l’Eucaristia per aumentare la fede, avanzare nella pratica delle virtù e riparare le offese al Santissimo Sacramento.

Per circa vent’anni Giuliana, che nel frattempo era diventata la priora del convento, conservò nel segreto questa rivelazione, che aveva riempito di gioia il suo cuore. Poi si confidò con altre due ferventi adoratrici dell’Eucaristia, la beata Eva, che conduceva una vita eremitica, e Isabella, che l’aveva raggiunta nel monastero di Mont-Cornillon. Le tre donne stabilirono una specie di "alleanza spirituale", con il proposito di glorificare il Santissimo Sacramento. Vollero coinvolgere anche un sacerdote molto stimato, Giovanni di Losanna, canonico nella chiesa di San Martino a Liegi, pregandolo di interpellare teologi ed ecclesiastici su quanto stava loro a cuore. Le risposte furono positive e incoraggianti.

Quello che avvenne a Giuliana di Cornillon si ripete frequentemente nella vita dei Santi: per avere la conferma che un’ispirazione viene da Dio, occorre sempre immergersi nella preghiera, saper attendere con pazienza, cercare l’amicizia e il confronto con altre anime buone, e sottomettere tutto al giudizio dei Pastori della Chiesa. Fu proprio il Vescovo di Liegi, Roberto di Thourotte, che, dopo iniziali esitazioni, accolse la proposta di Giuliana e delle sue compagne, e istituì, per la prima volta, la solennità del Corpus Domini nella sua Diocesi. Più tardi, altri Vescovi lo imitarono, stabilendo la medesima festa nei territori affidati alle loro cure pastorali.

Ai Santi, tuttavia, il Signore chiede spesso di superare delle prove, perché la loro fede venga incrementata. Accadde anche a Giuliana, che dovette subire la dura opposizione di alcuni membri del clero e dello stesso superiore da cui dipendeva il suo monastero. Allora, di sua volontà, Giuliana lasciò il convento di Mont-Cornillon con alcune compagne, e per dieci anni, dal 1248 al 1258, fu ospite di vari monasteri di suore cistercensi. Edificava tutti con la sua umiltà, non aveva mai parole di critica o di rimprovero per i suoi avversari, ma continuava a diffondere con zelo il culto eucaristico. Si spense nel 1258 a Fosses-La-Ville, in Belgio. Nella cella dove giaceva fu esposto il Santissimo Sacramento e, secondo le parole del biografo, Giuliana morì contemplando con un ultimo slancio d’amore Gesù Eucaristia, che aveva sempre amato, onorato e adorato.

Alla buona causa della festa del Corpus Domini fu conquistato anche Giacomo Pantaléon di Troyes, che aveva conosciuto la Santa durante il suo ministero di arcidiacono a Liegi. Fu proprio lui che, divenuto Papa con il nome di Urbano IV, nel 1264, istituì la solennità del Corpus Domini come festa di precetto per la Chiesa universale, il giovedì successivo alla Pentecoste. Nella Bolla di istituzione, intitolata Transiturus de hoc mundo (11 agosto 1264) Papa Urbano rievoca con discrezione anche le esperienze mistiche di Giuliana, avvalorandone l’autenticità, e scrive: "Sebbene l’Eucaristia ogni giorno venga solennemente celebrata, riteniamo giusto che, almeno una volta l’anno, se ne faccia più onorata e solenne memoria. Le altre cose infatti di cui facciamo memoria, noi le afferriamo con lo spirito e con la mente, ma non otteniamo per questo la loro reale presenza. Invece, in questa sacramentale commemorazione del Cristo, anche se sotto altra forma, Gesù Cristo è presente con noi nella propria sostanza. Mentre stava infatti per ascendere al cielo disse: «Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20)".

Il Pontefice stesso volle dare l’esempio, celebrando la solennità del Corpus Domini a Orvieto, città in cui allora dimorava. Proprio per suo ordine nel Duomo della Città si conservava – e si conserva tuttora – il celebre corporale con le tracce del miracolo eucaristico avvenuto l’anno prima, nel 1263, a Bolsena. Un sacerdote, mentre consacrava il pane e il vino, era stato preso da forti dubbi sulla presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo nel Sacramento dell’Eucaristia. Miracolosamente alcune gocce di sangue cominciarono a sgorgare dall’Ostia consacrata, confermando in quel modo ciò che la nostra fede professa. Urbano IV chiese a uno dei più grandi teologi della storia, san Tommaso d’Aquino – che in quel tempo accompagnava il Papa e si trovava a Orvieto –, di comporre i testi dell’ufficio liturgico di questa grande festa. Essi, ancor oggi in uso nella Chiesa, sono dei capolavori, in cui si fondono teologia e poesia. Sono testi che fanno vibrare le corde del cuore per esprimere lode e gratitudine al Santissimo Sacramento, mentre l’intelligenza, addentrandosi con stupore nel mistero, riconosce nell’Eucaristia la presenza viva e vera di Gesù, del suo Sacrificio di amore che ci riconcilia con il Padre, e ci dona la salvezza.

Anche se dopo la morte di Urbano IV la celebrazione della festa del Corpus Domini venne limitata ad alcune regioni della Francia, della Germania, dell’Ungheria e dell’Italia settentrionale, fu ancora un Pontefice, Giovanni XXII, che nel 1317 la ripristinò per tutta la Chiesa. Da allora in poi, la festa conobbe uno sviluppo meraviglioso, ed è ancora molto sentita dal popolo cristiano.

Vorrei affermare con gioia che oggi nella Chiesa c’è una "primavera eucaristica": quante persone sostano silenziose dinanzi al Tabernacolo, per intrattenersi in colloquio d’amore con Gesù! È consolante sapere che non pochi gruppi di giovani hanno riscoperto la bellezza di pregare in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Penso, ad esempio, alla nostra adorazione eucaristica in Hyde Park, a Londra. Prego perché questa "primavera" eucaristica si diffonda sempre più in tutte le parrocchie, in particolare in Belgio, la patria di santa Giuliana. Il Venerabile Giovanni Paolo II, nell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia, constatava che "in tanti luoghi […] l'adorazione del santissimo Sacramento trova ampio spazio quotidiano e diventa sorgente inesauribile di santità. La devota partecipazione dei fedeli alla processione eucaristica nella solennità del Corpo e Sangue di Cristo è una grazia del Signore, che ogni anno riempie di gioia chi vi partecipa. Altri segni positivi di fede e di amore eucaristici si potrebbero menzionare" (n. 10).

Ricordando santa Giuliana di Cornillon rinnoviamo anche noi la fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Come ci insegna il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, "Gesù Cristo è presente nell'Eucaristia in modo unico e incomparabile. È presente infatti in modo vero, reale, sostanziale: con il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua Anima e la sua Divinità. In essa è quindi presente in modo sacramentale, e cioè sotto le specie eucaristiche del pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo" (n. 282).

Cari amici, la fedeltà all’incontro con il Cristo Eucaristico nella Santa Messa domenicale è essenziale per il cammino di fede, ma cerchiamo anche di andare frequentemente a visitare il Signore presente nel Tabernacolo! Guardando in adorazione l’Ostia consacrata, noi incontriamo il dono dell’amore di Dio, incontriamo la Passione e la Croce di Gesù, come pure la sua Risurrezione. Proprio attraverso il nostro guardare in adorazione, il Signore ci attira verso di sé, dentro il suo mistero, per trasformarci come trasforma il pane e il vino. I Santi hanno sempre trovato forza, consolazione e gioia nell’incontro eucaristico. Con le parole dell’Inno eucaristico Adoro te devote ripetiamo davanti al Signore, presente nel Santissimo Sacramento: "Fammi credere sempre più in Te, che in Te io abbia speranza, che io Ti ami!". Grazie.

[01623-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi in lingua portoghese  

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs, je voudrais vous présenter la figure de sainte Julienne de Cornillon, qui vécut au treizième siècle près de Liège. Moniale augustinienne d’une grande intelligence et d’une culture remarquable, elle avait un sens profond de la présence du Christ dans l’Eucharistie. Dans une vision, le Seigneur lui fit comprendre qu’elle devait œuvrer pour l‘institution d’une fête liturgique où les croyants auraient pu adorer l’Eucharistie pour augmenter leur foi, avancer dans la pratique des vertus et réparer les offenses au Saint-Sacrement. Pendant vingt ans, elle conserva le secret de cette révélation, pour avoir la confirmation que cette inspiration venait de Dieu. Après des hésitations, l’Évêque de Liège accueillit la proposition de Julienne et institua pour la première fois la solennité du Corpus Domini dans son diocèse. Julienne dut subir de dures oppositions. Elle quitta son monastère pour être l’hôte de communautés de cisterciennes, les édifiant par son humilité et continuant à répandre avec zèle le culte eucharistique. En 1264, le Pape Urbain IV institua la solennité du Corpus Domini comme fête de précepte pour l’Église universelle. Il est heureux de constater qu’aujourd’hui nous vivons dans l’Église un ‘printemps eucharistique’ où beaucoup redécouvrent la beauté de l’adoration eucharistique. En rappelant sainte Germaine de Cornillon, renouvelons en nous la foi dans la présence réelle du Christ dans l’Eucharistie !

Je salue avec joie les pèlerins de langue française, particulièrement les prêtres du diocèse de Nevers, venus avec leur Évêque, Mgr Francis Deniau. Je vous souhaite à tous de trouver dans l’adoration eucharistique force, consolation et joie pour votre vie chrétienne et votre apostolat. Que Dieu vous bénisse !

[01624-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Dear Brothers and Sisters,

Our catechesis today deals with Saint Juliana of Cornillon, better known as Saint Juliana of Liège. Born at the end of the twelfth century, Juliana was orphaned young and became an Augustinian nun. Intelligent and cultured, she was drawn to contemplative prayer and devotion to the sacrament of the Eucharist. As the result of a recurring vision, Juliana worked to promote a liturgical feast in honour of the Eucharist. The feast of Corpus Christi was first celebrated in the Diocese of Liège, and began to spread from there. Pope Urban IV, who had known Juliana in Liège, instituted the solemnity of Corpus Christi for the universal Church and charged Saint Thomas Aquinas with composing the texts of the liturgical office. The Pope himself celebrated the solemnity in Orvieto, then the seat of the papal court, where the relic of a celebrated Eucharistic miracle, which had occurred the previous year, was kept. As we recall Saint Juliana of Cornillon, let us renew our faith in Christ’s true presence in the Eucharist and pray that the "springtime of the Eucharist" which we are witnessing in the Church today may bear fruit in an ever greater devotion to the Sacrament of Christ’s Body and Blood.

I extend a warm welcome to the delegation from the International Catholic Migration Commission. I offer prayerful good wishes to the Sisters of Notre Dame of Coesfeld meeting in General Chapter. I also greet the priests from England and Wales celebrating their anniversaries of ordination. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially the pilgrim groups from Israel, Nigeria, England and the United States of America, I invoke God’s abundant blessings.

[01625-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute möchte ich über eine Frauengestalt des Mittelalters sprechen, deren Name mit der Einführung des Fronleichnamsfestes verbunden ist: Es ist die hl. Juliana von Lüttich. Sie ist um 1191 oder 1192 in der Nähe von Lüttich in Belgien geboren, kam im Alter von fünf Jahren als Waise in die Obhut der Augustinerinnen des Leprosenhospitals Mont-Cornillon und ist dort dann selber Augustinerin geworden. Sie erwarb sich eine beträchtliche Bildung und konnte die Kirchenväter in deren eigener Sprache lesen, besonders studierte sie den hl. Augustinus. Juliana fühlte sich besonders zum betrachtenden Gebet hingezogen und hatte einen tiefen inneren Sinn für die Gegenwart Christi in der Eucharistie. Im Alter von 16 Jahren hatte sie ihre erste Vision, in der sie den Mond als leuchtende Scheibe sah, aber mit einem dunklen Streifen, und ihr wurde gedeutet, daß darin das Kirchenjahr sichtbar wird mit seinem Glanz, aber daß etwas fehlt, ein Fest zur besonderen Verehrung der heiligen Eucharistie. Sie hat zwanzig Jahre lang diese Vision, die ihr immer wiederkam, geheimgehalten, um zu prüfen, ob dies wirklich von Gott kommt. Schließlich hat sie einen geistlichen Bund mit Freundinnen unter der Führung eines Priesters geschlossen, dem sie ihr Anliegen bekannt hat und der es den Verantwortlichen in der Kirche vortrug. Die Antwort war positiv: Bischof Robert von Lüttich setzte dann die Feier von Fronleichnam als Antwort auf diese Vision ein. Juliana hatte allerdings auch Prüfungen zu erdulden und Widerstand zu erfahren, so daß sie den Konvent von Mont-Cornillon verlassen hat. Ihre letzten zehn Lebensjahre verbrachte sie in verschiedenen Zisterzienserinnen-Klöstern, ehe sie 1258 in Fosses-La-Ville in Belgien starb. 1264 führte schließlich Papst Urban IV., der als Archidiakon in Lüttich die hl. Juliana kennengelernt hatte, das Fronleichnamsfest für die ganze Kirche ein und ließ durch Thomas von Aquin die Texte dafür zusammenstellen und dichten. Papst Johannes XXII. hat dann 1317 noch einmal die Geltung des Festes für die ganze Kirche bestätigt, das heute zu den leuchtenden Punkten des Kirchenjahres gehört.

Von Herzen grüße ich alle Pilger und Besucher deutscher Sprache; besonders heiße ich heute die internationale Chorgemeinschaft der Franz-Liszt-Gesellschaft Eschweiler willkommen. Die Liebe der hl. Juliana zur Eucharistie hat uns das Fest Fronleichnam geschenkt. Auch wir wollen unseren Glauben an die Gegenwart Christi zum einen natürlich in der Mitfeier, aber gerade auch in der Anbetung der heiligen Eucharistie vollziehen, in der wir tiefer in das Geheimnis Christi hineinwachsen, ihn wirklich empfangen lernen, um so von ihm inwendig geformt zu werden. Die Begegnung mit Christus in der Anbetung soll uns allen Freude schenken und uns immer mehr in den Herrn hinein verwandeln. Gott segne euch alle.

[01626-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Queridos hermanos y hermanas:

Está mañana nos detenemos en la figura de Santa Juliana de Cornillon. Nació cerca de Lieja, en Bélgica, a finales del siglo doce. Huérfana a los cinco años, fue confiada al cuidado de las religiosas del convento-leprosería de Monte Cornillon tomando más tarde el habito agustino y llegando a ser priora del mismo. Poseía una notable cultura e inteligencia que se unía a la contemplación y al sentido profundo de la Eucaristía. Sus visiones la llevan a comprender la necesidad de instituir la fiesta litúrgica del Corpus Domini, para que los creyentes glorifiquen el Santísimo Sacramento, acrecienten su fe, avancen en la practica de la virtud y reparen las ofensas realizadas al Señor. Dicha solemnidad se celebró por primera vez en la diócesis de Lieja, extendiéndose después a toda la Iglesia Universal. Santa Juliana muere en Fosses-La-Ville en mil doscientos cincuenta y ocho. Hoy también en muchos lugares se vive una primavera eucarística en la que muchas personas descubren la belleza de rezar en adoración ante la Santa Eucaristía.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los miembros de la Federación Mundial de las Obras Eucarísticas de la Iglesia, a los misioneros del Verbo Divino, así como a los demás grupos provenientes de España, El Salvador, Venezuela y otros países latinoamericanos. Siguiendo el ejemplo y enseñanza de Santa Juliana de Cornillon, os invito a ser fieles al encuentro con Cristo en la Misa dominical y a la adoración del Santísimo Sacramento, para experimentar el don de su amor. Muchas gracias.

[01627-04.01[Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese  

Queridos irmãos e irmãs,

Santa Juliana de Cornillon nasceu perto de Liegi, na Bélgica, no último decénio do século doze. Tinha dezasseis anos, quando, numa visão, lhe apareceu a lua no máximo do seu esplendor mas cingida com uma faixa escura que a atravessava diametralmente. O Senhor fez-lhe compreender que a lua simbolizava a vida da Igreja sobre a terra, a faixa negra exprimia a ausência duma festa litúrgica na qual os cristãos pudessem adorar a Eucaristia para aumentar a sua fé e reparar as ofensas ao Santíssimo Sacramento. Por outras palavras, faltava a Festa do Santíssimo Corpo e Sangue de Cristo, que hoje temos, instituída pelo Papa Urbano IV cinquenta anos depois da referida visão e por influência dela; este Papa, durante o seu ministério de arcediago precisamente em Liegi, tinha conhecido Santa Juliana e deixara-se conquistar para a boa causa da Festa do Corpo de Deus.

Amados peregrinos de língua portuguesa, a minha saudação cordial a todos vós, em especial aos grupos brasileiros de Curitiba e de Propriá. O céu cubra de graças os passos da vossa vida e os preserve do pecado, para que os vossos corações possam domingo-a-domingo hospedar Jesus-Eucaristia no meio dos homens. Sobre vós, vossos familiares e comunidades eclesiais, desça a minha Bênção.

[01628-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ceca  

Saluto in lingua slovacca  

Saluto in lingua croata  

Saluto in lingua italiana  

Saluto in lingua polacca  

Witam polskich pielgrzymów. Pozdrawiam szczególnie organizatorów dorocznych europejskich spotkań młodzieży w Lednicy. Moi Drodzy, wracając do sakramentalnych korzeni naszego chrześcijaństwa – do chrztu, bierzmowania i Eucharystii – starajcie się pomagać młodym ludziom w zacieśnianiu serdecznej więzi z Chrystusem. Trwajcie razem na modlitwie, rozeznawajcie Jego wolę, z wiarą, nadzieją i miłością oddawajcie Mu swoją teraźniejszość i przyszłość. Niech Bóg wam błogosławi!

[Do il benvenuto ai pellegrini polacchi. In particolare saluto gli organizzatori degli annuali incontri della gioventù a Lednica. Cari amici, ritornando alle radici sacramentali del nostro cristianesimo – al Battesimo, alla Cresima e all’Eucaristia – cercate di aiutare i giovani nel rafforzare il cordiale legame con Cristo. Perseverate insieme nella preghiera; sforzatevi di conoscere la sua volontà; con fede, speranza e amore dedicate a Lui il vostro presente e il futuro. Dio vi benedica!]

[01629-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ceca  

Srdečně vítám poutníky z Jimramova! Podle zbožné tradice je měsíc listopad zasvěcen modlitbám a obětem za ty, kteří už ukončili toto pozemské putování a spí spánkem pokoje. Vzpomínka na Vaše drahé zesnulé nechť Vás připraví na očekávaný Kristův příchod na konci věků. K tomu Vám všem rád uděluji Apoštolské požehnání! Chvála Kristu!

[Do il mio cordiale benvenuto ai pellegrini di Jimramov. La pia tradizione dedica il mese di novembre a preghiere e sacrifici a suffragio di chi ha già compiuto il suo pellegrinaggio terreno e dorme il sonno della pace. La memoria dei Vostri cari scomparsi vi renda vigilanti nell'attesa della venuta del Signore alla fine dei tempi. Con questi voti, volentieri vi imparto l'Apostolica Benedizione. Sia lodato Gesù Cristo.]

[01630-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca  

Zo srdca vítam slovenských pútnikov, osobitne z Čadce, Žiliny a Piešťan. Bratia a sestry, zajtra sa v pápežských bazilikách svätých apoštolov Petra a Pavla bude sláviť Výročie ich posviacky. Nech návšteva týchto chrámov zveľadí vašu lásku k Cirkvi, ktorá je postavená na apoštolskom základe. Všetkých vás žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Do un cordiale benvenuto ai pellegrini slovacchi, particolarmente a quelli provenienti da Čadca, Žilina e Piešťany. Fratelli e sorelle, domani nelle basiliche papali dei Santi Apostoli Pietro e Paolo si celebrerà la festa della Dedicazione. La visita di queste chiese approfondisca il vostro amore per la Chiesa, fondata sugli apostoli. A tutti la mia benedizione. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01631-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua croata  

Upućujem srdačan pozdrav svim hrvatskim hodočasnicima, a posebno članovima zajednice Krvi Kristove! Svojim životom i molitvama budite vjerni suradnici Krista Kralja čije kraljevstvo u vjeri i nadi iščekujemo. Hvaljen Isus i Marija!

[Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini Croati, in modo particolare ai membri dell’Unione del Sangue di Cristo. Con la vostra vita e con le vostre preghiere siate fedeli collaboratori di Cristo Re il cui regno aspettiamo nella fede e nella speranza. Siano lodati Gesù e Maria!]

[01632-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana  

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i fedeli della Basilicata, qui convenuti con i loro Vescovi, i sacerdoti e le Autorità civili e militari, in occasione del trentesimo anniversario del devastante sisma che colpì la Regione. In quel drammatico evento, le cui ferite sono ancora profonde e vive nella mente e nel cuore di queste care popolazioni, da tante parti d’Italia sono giunti aiuti generosi. A livello locale, ciascuno si è impegnato, per parte sua, in quegli interventi necessari; vorrei sottolineare in particolare l’opera della Chiesa, che ha saputo offrire, oltre al soccorso materiale, la luce della speranza del Cristo Risorto, in un momento di sconforto e di buio. Auspico che l’odierno incontro, anche nel ricordo della visita paterna compiuta in quei giorni dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, ravvivi nel popolo cristiano il dono della fede e la gioia di condividerla nella grande famiglia della Chiesa.

Saluto i partecipanti al pellegrinaggio promosso dalle Suore Discepole di Gesù Eucaristico, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del loro Fondatore, il Servo di Dio Raffaello Delle Nocche, Vescovo di Tricarico, la cui vita è stata interamente guidata dall’incontro con Gesù Eucaristia, anima del suo fecondo apostolato. Questa provvida ricorrenza susciti il fervido desiderio di imitare il luminoso esempio di così zelante Pastore.

Saluto i fedeli di S. Miniato, accompagnati dal Vescovo Mons. Fausto Tardelli e qui convenuti in rappresentanza delle diverse realtà istituzionali, sociali ed ecclesiali della Città e della diocesi. Nel ringraziarli per la loro presenza, li esorto a diffondere in ogni ambiente quei valori umani e cristiani, che rendono feconda ogni iniziativa di bene.

Rivolgo, infine, il mio cordiale pensiero ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Voi, cari giovani, guardate a Gesù come al centro della vostra esistenza, per diventare costruttori di un mondo di autentica pace e di solidale speranza; a voi, cari malati, che state sperimentando la fatica e la sofferenza, auguro di sentire accanto a voi Cristo, e di cooperare con lui alla salvezza del mondo intero; esorto voi, cari sposi novelli, che da poco avete ricevuto nel sacramento del matrimonio l'effusione dello Spirito dell'amore, a trovare quotidianamente forza e coraggio in Dio, per vivere così in pienezza la vostra vocazione.

[01633-01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE  

In questi giorni la comunità internazionale segue con grande preoccupazione la difficile situazione dei cristiani in Pakistan, che spesso sono vittime di violenze o di discriminazione. In modo particolare oggi esprimo la mia vicinanza spirituale alla Sig.ra Asia Bibi e ai suoi familiari, mentre chiedo che, al più presto, le sia restituita la piena libertà. Inoltre prego per quanti si trovano in situazioni analoghe, affinché anche la loro dignità umana ed i loro diritti fondamentali siano pienamente rispettati.

[01635-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0709-XX.01]