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NOTA DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, REV.DO P. FEDERICO LOMBARDI, SUL SIGNIFICATO DELLA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE "NORME SUI DELITTI PIÙ GRAVI", 15.07.2010


NOTA DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, REV.DO P. FEDERICO LOMBARDI, SUL SIGNIFICATO DELLA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE "NORME SUI DELITTI PIÙ GRAVI"

SINTESI

TESTO INTEGRALE 

SINTESI 

 TESTO IN LINGUA ITALIANA

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

 TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE 

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA 

 TESTO IN LINGUA ITALIANA 

Le norme dell’ordinamento canonico per trattare i delitti di abuso sessuale di membri del clero nei confronti di minori sono state pubblicate oggi in forma organica e aggiornata, in un documento che si riferisce a tutti i delitti che la Chiesa considera eccezionalmente gravi e che perciò sono sottoposti alla competenza del Tribunale della Congregazione per la Dottrina della Fede: oltre agli abusi sessuali si tratta di delitti contro la fede e conto i sacramenti dell’eucarestia, della penitenza e dell’ordine.

Le norme sugli abusi sessuali prevedono in particolare procedure più rapide per affrontare con efficacia le situazioni più urgenti e gravi, e permettono l’inserimento di laici nel personale dei tribunali; portano la prescrizione da dieci a venti anni, equiparano l’abuso su persone con limitato uso di ragione a quello sui minori, introducono il delitto di pedopornografia. Si ripropone la normativa sulla confidenzialità dei processi, a tutela della dignità di tutte le persone coinvolte.

Trattandosi di norme interne all’ordinamento canonico, di competenza cioè della Chiesa, non trattano l’argomento della denuncia alle autorità civili. Tuttavia l’adempimento di quanto previsto dalle leggi civili fa parte delle indicazioni impartite dalla Congregazione per la Dottrina della Fede fin dalle fasi preliminari della trattazione dei casi di abuso, come risulta dalle "Linee guida" già pubblicate in merito.

La Congregazione per la Dottrina della Fede sta anche lavorando a ulteriori indicazioni per gli episcopati, affinché le direttive da essi emanate in tema di abusi sessuali su minori da parte del clero o in istituzioni connesse con la Chiesa siano sempre più rigorose, coerenti ed efficaci.

[01052-01.01] [Testo originale: Italiano]

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE 

Significance of the "Norms". Short form (F. Lombardi)

The Norms of canon law dealing with crimes of sexual abuse of minors by members of the clergy have been published today in a comprehensive and updated form, in a document which covers all the crimes the Church considers as exceptionally serious and, for that reason, subject to the competency of the Tribunal of the Congregation for the Doctrine of the Faith. Apart from sexual abuse, these include crimes against the faith and against the Sacraments of the Eucharist, Penance and Holy Orders.

The Norms concerning sexual abuse make specific provision for more rapid procedures in order to deal with the most urgent and serious situations more effectively. They also admit lay people into the tribunal staff; extend the statue of limitations from ten to twenty years; establish parity between the abuse of mentally disabled people and that of minors, and introduce the crime of paedophile pornography. The Norm concerning the secrecy of trials is maintained in order to protect the dignity of everyone involved.

These norms are part of canon law; i.e., they exclusively concern the Church. For this reason they do not deal with the subject of reporting offenders to the civil authorities. It should be noted, however, that compliance with civil law is contained in the instructions issued by the Congregation for the Doctrine of the Faith as part of the preliminary procedures to be followed in abuse cases, as per the "Guide to Understanding Basic CDF Procedures".

The Congregation for the Doctrine of the Faith is also working on further instructions for bishops, so that the directives it issues on the subject of sexual abuse of minors, either by the clergy or in institutions connected with the Church, may be increasingly rigorous, coherent and effective.

[01052-02.01] [Original text: Italian]

 TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE 

Résumé:

Les normes de l'ordonnancement canonique pénal touchant aux abus sexuels sur mineurs commis par des membres du clergé ont été publiées aujourd’hui dans leur nouvel agencement et après mise à jour. Elles figurent dans un document qui traite de tous les délits que l'Eglise considère comme les plus graves, et pour cela soumis à la compétence du tribunal de la Congrégation pour la doctrine de la foi. Outre les abus sexuels, il s'agit de délits commis contre la foi, contre l'Eucharistie, la Pénitence et l'Ordre. Les normes relatives aux abus sexuels sur mineurs prévoient en particulier des procédures accélérées pour régler les cas les plus urgents et graves, permettent la désignation de laïcs dans les tribunaux ecclésiastiques, portent la prescription à vingt ans, assimilent l’abus sexuel sur des handicapés mentaux à celui sur mineurs, introduisent le délit de pédopornographie. Elles conservent la confidentialité des procès, pour protéger la dignité de toutes les personnes concernées. Normes canoniques, d'exclusive compétence de l'Eglise, ces mesures n’abordent pas la question de la dénonciation à la juridiction civile. Toutefois, s’en tenir à ce qui est prévu par les lois civiles fait partie des indications fournies par la Congrégation pour la Doctrine de la Foi dès les phases préliminaires de l'enquête canonique, comme cela est expliqué dans le Guide publié il y a quelques temps pour une meilleure compréhension. La Congrégation pour la doctrine de la foi travaille actuellement à d’ultérieures recommandations pour les épiscopats, destinées à rendre plus rigoureuses, cohérentes et efficaces les directives qu’ils ont prises face aux abus sexuels sur mineurs commis par des membres du clergé ou dans des institutions ecclésiales.

 [01052-03.01] [Texte original: Italien]

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA 

Significado de las "Normas". Forma brevísima (F. Lombardi)

Las normas del ordenamiento canónico para tratar los delitos de abuso sexual de miembros del clero en relación con menores se han publicado hoy en forma orgánica y actualizada, en un documento que se refiere a todos los delitos que la Iglesia considera excepcionalmente graves y que por lo tanto están sujetos a la competencia del Tribunal de la Congregación para la Doctrina de la Fe: además de los abusos sexuales, se trata de delitos contra la fe y contra los sacramentos de la Eucaristía, la Penitencia y el Orden.

Las normas sobre los abusos sexuales prevén, en particular, procedimientos más rápidos para afrontar con eficacia las situaciones más urgentes y graves, y permiten la inclusión de los laicos en el personal de los tribunales, la prescripción pasa a ser de diez a veinte años, se equipara el abuso de personas con uso de razón limitado al de los menores, se introduce el delito de pedo-pornografía. Se propone la normativa sobre la confidencialidad de los procesos para proteger la dignidad de todas las personas involucradas.

Dado que se trata de normas del ordenamiento canónico, es decir, de competencia de la Iglesia, no tratan el tema de la denuncia a las autoridades civiles. Sin embargo, el cumplimiento de lo previsto por las leyes civiles forma parte de las indicaciones dadas por la Congregación para la Doctrina de la Fe desde las etapas preliminares del trato de los casos de abuso, como demuestran las "Líneas guía" ya publicadas al respecto.

La Congregación para la Doctrina de la Fe también está trabajando en ulteriores indicaciones para los episcopados, de modo que las directrices emanadas por ellos relativas a abusos sexuales de menores por parte del clero o en instituciones relacionadas con la Iglesia, sean cada vez más rigurosas, coherentes y eficaces.

[01052-04.01] [Texto original: Italiano]

TESTO INTEGRALE 

 TESTO  IN LINGUA  ITALIANA

 TRADUZIONE  IN LINGUA INGLESE 

 TRADUZIONE  IN LINGUA FRANCESE 

 TRADUZIONE   IN LINGUA SPAGNOLA 

 TESTO  IN LINGUA  ITALIANA 

Nel 2001 il Santo Padre Giovanni Paolo II aveva promulgato un documento di grande importanza, il Motu Proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela" che attribuiva alla Congregazione per la Dottrina della Fede la competenza per trattare e giudicare nell’ambito dell’ordinamento canonico una serie di delitti particolarmente gravi, per i quali la competenza era precedentemente attribuita anche ad altri Dicasteri o non era del tutto chiara.

Il Motu Proprio (la "legge" in senso stretto) era accompagnato da una serie di Norme applicative e procedurali note come "Normae de gravioribus delictis". Nel corso dei nove anni successivi l’esperienza ha naturalmente suggerito l’integrazione e l’aggiornamento di tali Norme, in modo da poter sveltire o semplificare le procedure per renderle più efficaci, o tener conto di nuove problematiche. Ciò è avvenuto principalmente grazie all’attribuzione da parte del Papa di nuove "facoltà" alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che però non erano state integrate organicamente nelle "Norme" iniziali. E’ ciò che è ora avvenuto, nell’ambito appunto di una revisione sistematica di tali Norme.

I delitti gravissimi a cui si riferiva questa normativa riguardano realtà centrali per la vita della Chiesa, cioè i sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza, ma anche gli abusi sessuali commessi da un chierico con un minore al disotto dei 18 anni di età.

La vasta risonanza pubblica avuta negli anni recenti da quest’ultimo tipo di delitti ha attirato grande attenzione e sviluppato un intenso dibattito sulle norme e procedure applicate dalla Chiesa per il giudizio e la punizione di essi.

E’ giusto quindi che vi sia piena chiarezza sulla normativa oggi in vigore in questo campo e che questa stessa normativa si presenti in modo organico, così da facilitare l’orientamento di chiunque debba occuparsi di queste materie.

Un primo contributo di chiarificazione – soprattutto ad uso degli operatori dell’informazione - era stato dato poco tempo fa con la pubblicazione sul Sito Internet della Santa Sede di una sintetica "Guida alla comprensione delle procedure di base della Congregazione per la Dottrina della Fede riguardo alle accuse di abusi sessuali", ma la pubblicazione delle nuove Norme è tutt’altra cosa, offrendoci un testo giuridico ufficiale aggiornato, valido per tutta la Chiesa.

Per facilitarne la lettura da parte di un pubblico non specialistico, interessato principalmente alla problematica relativa agli abusi sessuali, cerchiamo di metterne in luce alcuni aspetti rilevanti.

Fra le novità introdotte rispetto alle Norme precedenti si devono sottolineare soprattutto quelle intese a rendere le procedure più spedite, come la possibilità di non seguire la "via processuale giudiziale" ma di procedere "per decreto extragiudiziale", o quella di presentare al Santo Padre in circostanze particolari i casi più gravi in vista della dimissione dallo stato clericale.

Un’altra norma intesa a semplificare problemi precedenti e a tener conto dell’evoluzione della situazione nella Chiesa, riguarda la possibilità di avere come membri del personale dei tribunali, o come avvocati o procuratori, non solo più sacerdoti, ma anche laici. Analogamente, per svolgere tali funzioni non è più strettamente necessaria la laurea in diritto canonico, ma la competenza richiesta può essere comprovata anche in altro modo, ad esempio con il titolo di licenza.

Da notare anche il passaggio del termine della prescrizione da dieci a venti anni, restando sempre la possibilità di deroga anche oltre tale periodo.

Significativa la equiparazione ai minori delle persone con limitato uso di ragione, e la introduzione di una nuova fattispecie: la pedopornografia. Questa viene così definita: "l’acquisizione, la detenzione o la divulgazione" compiuta da un membro del clero "in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, di immagini pornografiche aventi ad oggetto minori di anni 14".

Si ripropone la normativa sulla confidenzialità dei processi, a tutela della dignità di tutte le persone coinvolte.

Un punto che non viene toccato, mentre spesso è oggetto di discussione in questi tempi, riguarda la collaborazione con le autorità civili. Bisogna tener conto che le Norme ora pubblicate sono parte dell’ordinamento penale canonico, in sé completo e pienamente distinto da quello degli Stati.

A questo proposito si può tuttavia far notare quanto scritto nella già ricordata "Guida alla comprensione delle procedure…" pubblicata sul Sito della Santa Sede. In tale "Guida" la indicazione: "Va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte", è stata inserita nella Sezione dedicata alle "Procedure preliminari". Ciò significa che nella prassi proposta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede occorre provvedere per tempo ad ottemperare alle disposizioni di legge vigenti nei diversi Paesi e non nel corso del procedimento canonico o successivamente ad esso.

La pubblicazione odierna delle Norme dà un grande contributo alla chiarezza e alla certezza del diritto in un campo in cui la Chiesa è fortemente impegnata oggi a procedere con rigore e con trasparenza, così da rispondere pienamente alle giuste attese di tutela della coerenza morale e della santità evangelica che i fedeli e l’opinione pubblica nutrono verso di essa, e che il Santo Padre ha continuamente ribadito.

Naturalmente occorrono anche molte altre misure ed iniziative, da parte di diverse istanze ecclesiali.

Per quanto riguarda la Congregazione per la Dottrina della Fede, essa sta attualmente studiando come aiutare gli Episcopati del mondo a formulare e sviluppare in modo coerente ed efficace le indicazioni e direttive necessarie ad affrontare la problematica degli abusi sessuali di minori da parte di membri del clero o nell’ambito di attività o istituzioni connesse alla Chiesa, con riguardo alla situazione e ai problemi della società in cui operano.

Sarà un altro passo cruciale nel cammino perché la Chiesa traduca in prassi permanente e in consapevolezza continua i frutti degli insegnamenti e delle riflessioni maturati nel corso della dolorosa vicenda della "crisi" dovuta agli abusi sessuali da parte di membri del clero.

Per completare questa breve rassegna sulle principali novità contenute nelle "Norme", è bene osservare anche quelle che si riferiscono a delitti di altra natura. In realtà anche in questi casi non si tratta tanto di determinazioni nuove nella sostanza, quanto di inserimento di normative già vigenti, così da ottenere una normativa complessiva più ordinata e organica sui "delitti più gravi" riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

Più specificamente sono stati inseriti: i delitti contro la fede (cioè eresia, apostasia e scisma), per i quali sono normalmente competenti gli Ordinari, ma la Congregazione diventa competente in caso di appello; la registrazione e divulgazione compiute maliziosamente delle confessioni sacramentali, sulle quali già era stato emesso un decreto di condanna nel 1988; l’attentata ordinazione delle donne, sulla quale pure esisteva già un decreto del 2007.

[01051-01.01] [Testo originale: Italiano]

 TRADUZIONE   IN LINGUA  INGLESE 

The significance of the publication of the new "Norms concerning the most serious crimes". Note by Fr. F. Lombardi.

In 2001 the Holy Father John Paul II promulgated a very important document, the Motu Proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela", which gave the Congregation for the Doctrine of the Faith responsibility to deal with and judge a series of particularly serious crimes within the ambit of canon law. This responsibility had previously been attributed also to other dicasteries, or was not completely clear.

The Motu Proprio (the "law" in the strict sense) was accompanied by a series of practical and procedural Norms, known as "Normae de gravioribus delictis". Over the nine years since then, experience has naturally suggested that these Norms be integrated and updated, so as to streamline and simplify the procedures and make them more effective, and to take account of new problems. This has been achieved principally by the Pope attributing new "faculties" to the Congregation for the Doctrine of the Faith; faculties which, however, were not organically integrated into the initial Norms. This has now come about, within the context of a systematic revision of those Norms.

The serious crimes to which the regulations referred concerned vital aspects of Church life: the Sacraments of the Eucharist and of Penance, but also sexual abuse committed by a priest against a minor under the age of eighteen.

The vast public echo this latter kind of crime has had over recent years has attracted great attention and generated intense debate on the norms and procedures applied by the Church to judge and punish such acts.

It is right, then, that there should be complete clarity concerning the regulations currently in force in this field, and that these regulations be presented organically so as to facilitate the work of the people who deal with these matters.

An initial clarification - especially for use by the media - was provided recently with the publication on the Holy See website of a brief "Guide to Understanding Basic CDF Procedures concerning Sexual Abuse Allegations". The publication of the new Norms is, however, quite a different thing, providing us with an official and updated legal text which is valid for the whole Church.

In order to facilitate the reading of the Norms by a non-specialist public, particularly interested in the problems of sexual abuse, we will seek to highlight a number of important aspects:

Among the novelties introduced with respect to the earlier Norms, mention must be made, above all, of measures intended to accelerate procedures, such as the possibility of not following the "judicial process" but proceeding by "extrajudicial decree", or that of presenting (in particular circumstances) the most serious cases to the Holy Father with a view to dismissing the offender from the clerical state.

Another Norm intended to simplify earlier problems and to take account of the evolution of the situation in the Church concerns the possibility of having not only priests but also lay persons as members of the tribunal staff, or as lawyers or prosecutors. Likewise, in order to undertake these functions it is no longer strictly necessary to have a doctorate in canon law, but the required competency can also be proved in another way; for example, with a licentiate.

Another aspect worthy of note is the increase of the statue of limitations from ten years to twenty years, with the possibility of extension even beyond that period.

Another significant aspect is establishing parity between the abuse of mentally disabled people and that of minors, and the introduction of a new category: paedophile pornography. This is defined as: "the acquisition, possession or disclosure" by a member of the clergy, "in any way and by any means, of pornographic images of minors under the age of fourteen".

Regulations concerning the secrecy of trials are maintained, in order to safeguard the dignity of all the people involved.

One point that remains untouched, though it has often been the subject of discussion in recent times, concerns collaboration with the civil authorities. It must be borne in mind that the Norms being published today are part of the penal code of canon law, which is complete in itself and entirely distinct from the law of States.

On this subject, however, it is important to take note of the "Guide to Understanding Basic CDF Procedures concerning Sexual Abuse Allegations", as published on the Holy See website. In that Guide, the phrase "Civil law concerning reporting of crimes to the appropriate authorities should always be followed" is contained in the section dedicated to "Preliminary Procedures". This means that in the practice suggested by the Congregation for the Doctrine of the Faith it is necessary to comply with the requirements of law in the various countries, and to do so in good time, not during or subsequent to the canonical trial.

Today's publication of the Norms makes a great contribution to the clarity and certainty of law in this field; a field in which the Church is today strongly committed to proceeding with rigour and transparency so as to respond fully to the just expectations of moral coherence and evangelical sanctity nourished by the faithful and by public opinion, and which the Holy Father has constantly reiterated.

Of course, many other measures and initiatives are required from the various ecclesiastical bodies. The Congregation for the Doctrine of the Faith is currently examining how to help the bishops of the world formulate and develop, coherently and effectively, the indications and guidelines necessary to face the problems of the sexual abuse of minors, either by members of the clergy or within the environment of activities and institutions connected with the Church, bearing in mind the situation and the problems of the societies in which they operate.

This will be another crucial step on the Church's journey as she translates into permanent practice and continuous awareness the fruits of the teachings and ideas that have matured over the course of the painful events of the "crisis" engendered by sexual abuse by members of the clergy.

In order to complete this brief overview of the principal novelties contained in the "Norms", mention must also be made of those that refer to crimes of a different nature. In this case too it is not so much a case of introducing new substance as of integrating rules that are already in force so as to obtain a better ordered and more organic set of regulations on the "most serious crimes" reserved to the Congregation for the Doctrine of the Faith.

These include crimes against the faith (heresy, apostasy and schism) for which competency normally falls to ordinaries, although the Congregation becomes competent in the case of an appeal; the malicious recording and disclosure of sacramental Confession about which a decree of condemnation was published in 1988; and the attempted ordination of women, about which a decree was published in 2007.

[01051-02.01] [Original text: Italian]

 TRADUZIONE   IN LINGUA  FRANCESE 

Signification de la publication des nouvelles « Normes sur les délits les plus graves »

Note du Père Federico Lombardi

Jean-Paul II avait promulgué en 2001 un document de grande importance, le Motu Proprio intitulé Sacramentorum Sanctitatis Tutela, attribuant à la Congrégation pour la doctrine de la foi la compétence pour traiter et juger selon le droit canon une série de délits particulièrement graves qui relevaient jusque là de la compétence d’autres dicastères ou pour lesquels la compétence était floue. Le Motu Proprio ( la « loi » au sens strict) était accompagné d'une série de mesures et de normes procédurales regroupées sous le titre de Normae de Gravioribus Delictis. L'expérience des neuf années suivantes a justifié la mise à jour de ces mesures, de manière à simplifier et rendre plus efficaces les procédures et à tenir compte de nouvelles problématiques. Cela a pu se faire parce que le Pape a attribué à la Congrégation pour la Doctrine de la foi de nouvelles facultés qui n’avaient pas été intégrées dans la version initiale des Normes. C’est à présent chose faite, dans le cadre justement d’une révision systématique de ces Normes.

Les délits les plus graves auxquels se référaient les Normes concernent les réalités centrales de la vie de l'Eglise que sont les sacrements de l'Eucharistie et de la Pénitence, mais aussi les abus sexuels commis sur mineurs de moins de 18 ans par des clercs. Le grand écho que ces derniers délits ont récemment eu dans l'opinion publique a entraîné un vaste débat sur les normes et les procédures appliquées par l’Eglise pour juger et punir les coupables. Il est donc juste de faire toute la clarté sur le dispositif en vigueur en la matière, et que ces normes soient présentées de manière détaillée pour faciliter l'orientation de quiconque devra traiter de ces questions. Un premier éclaircissement, principalement destiné à la presse, fut fourni il y a peu avec la publication sur le site Internet du Saint-Siège d'un bref « Guide pour la compréhension des procédures de base de la Congrégation pour la doctrine de la foi face aux accusations d'abus sexuels ». Mais la publication des nouvelle Normes est d'une tout autre dimension car elle offre un texte juridique officiel mis à jour et valable pour toute l'Eglise.

Afin d'en faciliter la lecture à un large public non spécialisé, principalement intéressé à la question des abus sexuels, cherchons à en présenter les quelques aspects principaux:

Par rapport aux précédentes, les nouvelles normes permettent des procédures accélérées, notamment la possibilité de ne pas suivre la « procédure judiciaire » mais de procéder par « décret extra judiciaire », ou bien celle de présenter au Pape dans des circonstances particulières les cas les plus graves en vue de la réduction du prêtre à l'état laïque. Une autre norme adoptée en vue de simplifier les problèmes précédents et pour tenir compte de l’évolution de la situation dans l’Eglise, concerne la possibilité d'accueillir comme membres des tribunaux des avocats et des procureurs non plus seulement ecclésiastiques mais aussi laïques. De la même manière, le titre de docteur en droit canon ne sera plus indispensable pour occuper ces fonctions, mais la compétence requise peut être validée par exemple par un titre de licence.

Par ailleurs, la prescription passe de dix à vingt ans, avec toujours la possibilité de dérogation au-delà de cette période de temps. Significatif aussi le fait que les handicapés mentaux soient assimilés à des mineurs et que la pédopornographie soit ajoutée à la liste des délits. Elle est ainsi définie : « l’acquisition, la détention et la diffusion » par un membre du clergé « de quelque façon et moyen, de matériel pornographique ayant pour objet des mineurs de 14 ans ». Par ailleurs, en vue de garantir la dignité de toutes les personnes concernées, les normes sur la confidentialité des procès sont maintenues.

Il est un point qui n'est pas abordé, bien qu'il ait fait l’objet de récents débats: la collaboration avec les autorités civiles. Appartenant à l'ordonnancement pénal de l'Eglise, qui se suffit à lui même, ces normes ici publiées sont distinctes de celles du droit pénal des Etats. On notera toutefois que le Guide, cité précédemment et publié sur le site du Saint-Siège, spécifie qu'il faut toujours suivre les dispositions de la loi civile en ce qui concerne le traitement des crimes par les instances judiciaires compétentes. Cette disposition est insérée dans la section des procédures préliminaires. En clair, la Congrégation pour la doctrine de la foi propose d'agir dans les temps pour obtempérer aux lois du pays, et non durant la procédure canonique ou après celle ci.

La publication des nouvelles normes contribue à la clarté et à la certitude du droit dans un domaine où l'Eglise est aujourd'hui fortement engagée à agir avec rigueur et transparence, de façon à répondre pleinement aux justes attentes pour une garantie de la cohérence morale et de la sainteté évangélique que les fidèles comme l'opinion publique réclament de l’Eglise, et que le Saint-Père ne cesse d'appeler de ses vœux.

Bien sûr, bien d'autres mesures et initiatives seront également nécessaires au niveau des diverses instances ecclésiales. La Congrégation étudie maintenant le moyen d'aider les épiscopats à appliquer de manière cohérente et efficace les directives relatives au traitement des cas d'abus sexuels sur mineurs de la part de membres du clergé dans le cadre d’activités ou d’institutions liées à l'Eglise, avec une attention à la situation et aux problèmes de la société au sein de laquelle ils opèrent. Ceci représentera un autre pas en avant décisif pour que l'Eglise traduise dans les faits, de manière permanente et avec une prise de conscience continue, les fruits des enseignements et des réflexions qui ont vu le jour au cours de cette douloureuse expérience de la « crise » issue des abus sexuels de la part de membres du clergé.

Pour compléter cette brève présentation des principales nouveautés contenues dans le document, il faut souligner que les Normes concernent aussi des délits d'une autre nature, pour lesquels il ne s'agit pas tant de décisions nouvelles en substance que de mise en ordre de mesures déjà en vigueur, afin de disposer d'un appareil juridique plus articulé face aux délits graves du ressort de la Congrégation pour la doctrine de la foi. Les nouvelles normes touchent aux délits contre la foi (hérésie, apostasie et schisme), pour lesquels sont compétents les évêques diocésains mais dont l'appel revient à la Congrégation, elles concernent aussi l’enregistrement et la divulgation malicieuses de confessions sacramentelles, sujettes déjà à un décret de condamnation en 1988, et enfin toute tentative d'ordination sacerdotale de femmes, condamnée là aussi par un décret de 2007".

[01051-03.01] [Texte original: Italien]

 TRADUZIONE  IN LINGUA  SPAGNOLA 

El significado de la publicación de las nuevas "Normas sobre los delitos más graves"

Nota del padre Federico Lombardi

En 2001, el Santo Padre Juan Pablo II promulgó un decreto de importancia capital, el Motu Proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela", que atribuía a la Congregación para la Doctrina de la Fe la competencia para tratar y juzgar en el ámbito del ordenamiento canónico una serie de delitos particularmente graves, cuya competencia en precedencia correspondía también a otros dicasterios o no era del todo clara.

El Motu Proprio (la "ley", en sentido estricto), estaba acompañado por una serie de normas aplicativas y de procedimiento denominadas "Normae de gravioribus delictis". La experiencia acumulada en el transcurso de los nueve años sucesivos sugirió la integración y actualización de dichas normas con el fin de agilizar o simplificar los procedimientos, haciéndolos más eficaces, o para tener en cuenta problemáticas nuevas. Este hecho se debió principalmente a la atribución por parte del Papa de nuevas "facultades" a la Congregación para la Doctrina de la Fe que, sin embargo, no se habían incorporado orgánicamente en las "Normas" iniciales. Esta incorporación es la que tiene lugar ahora en el ámbito de una revisión sistemática de dichas "Normas".

Los delitos gravísimos a los que se refería esa normativa atañen a realidades claves para la vida de la Iglesia, es decir a los sacramentos de la Eucaristía y de la Penitencia, pero también a los abusos sexuales cometidos por un clérigo con un menor de 18 años.

La vasta resonancia pública en los últimos años de este tipo de delitos ha sido causa de gran atención y de intenso debate sobre las normas y procedimientos aplicados por la Iglesia para el juicio y el castigo de los mismos.

Por lo tanto, es justo que haya claridad plena sobre la normativa actualmente en vigor en este ámbito y que dicha normativa se presente de forma orgánica para facilitar así la orientación de todos los que se ocupen de estas materias.

Una de las primeras aportaciones para la clarificación –muy útil sobre todo para los que trabajan en el sector de la información- fue la publicación, hace pocos meses, en el sitio Internet de la Santa Sede de una breve "Guía a la comprensión de los procedimientos básicos de la Congregación para la Doctrina de la Fe respecto a las acusaciones de abusos sexuales". Sin embargo, la publicación de las nuevas Normas es diversa ya que presenta un texto jurídico oficial actualizado, válido para toda la Iglesia.

Para facilitar la lectura por parte del público no especializado que se interesa principalmente en la problemática relativa a los abusos sexuales, destacamos algunos aspectos.

Entre las novedades introducidas respecto a las normas precedentes, hay que subrayar ante todo las que tienen como fin que los procedimientos sean más rápidos, así como la posibilidad de no seguir "el camino procesal judicial", sino proceder "por decreto extrajudicial", o la de presentar al Santo Padre, en circunstancias particulares, los casos más graves en vista de la dimisión del estado clerical.

Otra norma encaminada a simplificar problemas precedentes y a tener en cuenta la evolución de la situación en la Iglesia, es la de que sean miembros del tribunal, o abogados o procuradores, no solamente los sacerdotes, sino también los laicos. Análogamente, para desarrollar estas funciones ya no es estrictamente necesario el doctorado en Derecho Canónico. La competencia requerida se puede demostrar de otra forma, por ejemplo con un título de licenciatura.

También hay que resaltar que la prescripción pasa de diez a veinte años, quedando siempre la posibilidad de deroga superado ese periodo.

Es significativa la equiparación a los menores de las personas con uso de razón limitado, y la introducción de una nueva cuestión: la pedo-pornografía, que se define así: "la adquisición, posesión o divulgación" por parte de un miembro del clero "en cualquier modo y con cualquier medio, de imágenes pornográficas que tengan como objeto menores de 14 años".

Se vuelve a proponer la normativa sobre la confidencialidad de los procesos para tutelar la dignidad de todas las personas implicadas.

Un punto al que no se hace referencia, aunque a menudo es objeto de discusión en estos tiempos, tiene que ver con la colaboración con las autoridades civiles. Hay que tener en cuenta que las normas que se publican ahora forman parte del reglamento penal canónico, en sí completo y plenamente distinto del de los Estados.

En este contexto se puede recordar, sin embargo, la "Guía para la comprensión de los procedimientos…" publicada en el sito de la Santa Sede. En esta "Guía", la indicación: "Deben seguirse siempre las disposiciones de la ley civil en materia de información de delitos a las autoridades competentes", se ha incluido en la sección dedicada a los "Procedimientos preliminares". Esto significa que en la praxis propuesta por la Congregación para la Doctrina de la Fe es necesario adecuarse desde el primer momento a las disposiciones de ley vigentes en los diversos países y no a lo largo del procedimiento canónico o sucesivamente.

La publicación de estas normas supone una gran contribución a la claridad y a la certeza del derecho en un campo en el que la Iglesia en estos momentos está muy decidida a actuar con rigor y con transparencia, para responder plenamente a las justas expectativas de tutela de la coherencia moral y de la santidad evangélica que los fieles y la opinión pública nutren hacia ella, y que el Santo Padre ha reafirmado constantemente.

Naturalmente, también son necesarias otras muchas medidas e iniciativas, por parte de diversas instancias eclesiásticas. La Congregación para la Doctrina de la Fe, por su parte, está estudiando cómo ayudar a los episcopados de todo el mundo a formular y poner en práctica con coherencia y eficacia las indicaciones y directrices necesarias para afrontar el problema de los abusos sexuales de menores por parte de miembros del clero o en el ámbito de actividades o instituciones relacionadas con la Iglesia, teniendo en cuenta la situación y los problemas de la sociedad en que trabajan.

Los frutos de las enseñanzas y de las reflexiones maduradas a lo largo del doloroso caso de la "crisis" debida a los abusos sexuales por parte de miembros del clero serán un paso crucial en el camino de la Iglesia que deberá traducirlas en praxis permanente y ser siempre consciente de ellas.

Para completar este breve repaso de las principales novedades contenidas en las "Normas", también hay que citar las relativas a delitos de otra naturaleza. De hecho, también en estos casos, no se trata tanto de determinaciones nuevas en la sustancia, sino de incluir normas ya en vigor, a fin de obtener una normativa completa más ordenada y orgánica sobre los "delitos más graves" reservados a la Congregación para la Doctrina de la Fe.

Más concretamente, se han incluido: los delitos contra la fe (herejía, apostasía y cisma), para los cuales son normalmente competentes los ordinarios, pero la Congregación es competente en caso de apelación; la divulgación y grabación -realizadas maliciosamente- de las confesiones sacramentales, sobre las que ya se había emitido un decreto de condena en 1988; la ordenación de las mujeres, sobre la cual también existía un decreto de 2007.

[01051-04.01] [Texto original: Italiano]

[B0462-XX.01]