Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’UDIENZA GENERALE, 13.01.2010


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

APPELLO DEL SANTO PADRE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando la catechesi sulla cultura cristiana nel Medioevo, si è soffermato su due grandi Ordini Mendicanti (francescani e domenicani).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
Quindi ha pronunciato un appello alla solidarietà nei confronti della popolazione di Haiti duramente colpita dal devastante terremoto.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

all'inizio del nuovo anno guardiamo alla storia del Cristianesimo, per vedere come si sviluppa una storia e come può essere rinnovata. In essa possiamo vedere che sono i santi, guidati dalla luce di Dio, gli autentici riformatori della vita della Chiesa e della società. Maestri con la parola e testimoni con l’esempio, essi sanno promuovere un rinnovamento ecclesiale stabile e profondo, perché essi stessi sono profondamente rinnovati, sono in contatto con la vera novità: la presenza di Dio nel mondo. Tale consolante realtà, che in ogni generazione cioè nascono santi e portano la creatività del rinnovamento, accompagna costantemente la storia della Chiesa in mezzo alle tristezze e agli aspetti negativi del suo cammino. Vediamo, infatti, secolo per secolo, nascere anche le forze della riforma e del rinnovamento, perché la novità di Dio è inesorabile e dà sempre nuova forza per andare avanti. Così accadde anche nel secolo tredicesimo, con la nascita e lo straordinario sviluppo degli Ordini Mendicanti: un modello di grande rinnovamento in una nuova epoca storica. Essi furono chiamati così per la loro caratteristica di "mendicare", di ricorrere, cioè, umilmente al sostegno economico della gente per vivere il voto di povertà e svolgere la propria missione evangelizzatrice. Degli Ordini Mendicanti che sorsero in quel periodo, i più noti e i più importanti sono i Frati Minori e i Frati Predicatori, conosciuti come Francescani e Domenicani. Essi sono così chiamati dal nome dei loro Fondatori, rispettivamente Francesco d’Assisi e Domenico di Guzman. Questi due grandi santi ebbero la capacità di leggere con intelligenza "i segni dei tempi", intuendo le sfide che doveva affrontare la Chiesa del loro tempo.

Una prima sfida era rappresentata dall’espansione di vari gruppi e movimenti di fedeli che, sebbene ispirati da un legittimo desiderio di autentica vita cristiana, si ponevano spesso al di fuori della comunione ecclesiale. Erano in profonda opposizione alla Chiesa ricca e bella che si era sviluppata proprio con la fioritura del monachesimo. In recenti Catechesi mi sono soffermato sulla comunità monastica di Cluny, che aveva sempre più attirato giovani e quindi forze vitali, come pure beni e ricchezze. Si era così sviluppata, logicamente, in un primo momento, una Chiesa ricca di proprietà e anche immobile. Contro questa Chiesa si contrappose l'idea che Cristo venne in terra povero e che la vera Chiesa avrebbe dovuto essere proprio la Chiesa dei poveri; il desiderio di una vera autenticità cristiana si oppose così alla realtà della Chiesa empirica. Si tratta dei cosiddetti movimenti pauperistici del Medioevo. Essi contestavano aspramente il modo di vivere dei sacerdoti e dei monaci del tempo, accusati di aver tradito il Vangelo e di non praticare la povertà come i primi cristiani, e questi movimenti contrapposero al ministero dei Vescovi una propria "gerarchia parallela". Inoltre, per giustificare le proprie scelte, diffusero dottrine incompatibili con la fede cattolica. Ad esempio, il movimento dei Catari o Albigesi ripropose antiche eresie, come la svalutazione e il disprezzo del mondo materiale – l’opposizione contro la ricchezza diventa velocemente opposizione contro la realtà materiale in quanto tale - la negazione della libera volontà, e poi il dualismo, l'esistenza di un secondo principio del male equiparato a Dio. Questi movimenti ebbero successo, specie in Francia e in Italia, non solo per la solida organizzazione, ma anche perché denunciavano un disordine reale nella Chiesa, causato dal comportamento poco esemplare di vari esponenti del clero.

I Francescani e i Domenicani, sulla scia dei loro Fondatori, mostrarono, invece, che era possibile vivere la povertà evangelica, la verità del Vangelo come tale, senza separarsi dalla Chiesa; mostrarono che la Chiesa rimane il vero, autentico luogo del Vangelo e della Scrittura. Anzi, Domenico e Francesco trassero proprio dall’intima comunione con la Chiesa e con il Papato la forza della loro testimonianza. Con una scelta del tutto originale nella storia della vita consacrata, i Membri di questi Ordini non solo rinunciavano al possesso di beni personali, come facevano i monaci sin dall’antichità, ma neppure volevano che fossero intestati alla comunità terreni e beni immobili. Intendevano così testimoniare una vita estremamente sobria, per essere solidali con i poveri e confidare solo nella Provvidenza, vivere ogni giorno della Provvidenza, della fiducia di mettersi nelle mani di Dio. Questo stile personale e comunitario degli Ordini Mendicanti, unito alla totale adesione all’insegnamento della Chiesa e alla sua autorità, fu molto apprezzato dai Pontefici dell’epoca, come Innocenzo III e Onorio III, i quali offrirono il loro pieno sostegno a queste nuove esperienze ecclesiali, riconoscendo in esse la voce dello Spirito. E i frutti non mancarono: i gruppi pauperistici che si erano separati dalla Chiesa rientrarono nella comunione ecclesiale o, lentamente, si ridimensionarono fino a scomparire. Anche oggi, pur vivendo in una società in cui spesso prevale l’"avere" sull’"essere", si è molto sensibili agli esempi di povertà e di solidarietà, che i credenti offrono con scelte coraggiose. Anche oggi non mancano simili iniziative: i movimenti, che partono realmente dalla novità del Vangelo e lo vivono con radicalità nell’oggi, mettendosi nelle mani di Dio, per servire il prossimo. Il mondo, come ricordava Paolo VI nell’Evangelii nuntiandi, ascolta volentieri i maestri, quando sono anche testimoni. È questa una lezione da non dimenticare mai nell’opera di diffusione del Vangelo: vivere per primi ciò che si annuncia, essere specchio della carità divina.

Francescani e Domenicani furono testimoni, ma anche maestri. Infatti, un’altra esigenza diffusa nella loro epoca era quella dell’istruzione religiosa. Non pochi fedeli laici, che abitavano nelle città in via di grande espansione, desideravano praticare una vita cristiana spiritualmente intensa. Cercavano dunque di approfondire la conoscenza della fede e di essere guidati nell’arduo, ma entusiasmante cammino della santità. Gli Ordini Mendicanti seppero felicemente venire incontro anche a questa necessità: l'annuncio del Vangelo nella semplicità e nella sua profondità e grandezza era uno scopo, forse lo scopo principale di questo movimento. Con grande zelo, infatti, si dedicarono alla predicazione. Erano molto numerosi i fedeli, spesso vere e proprie folle, che si radunavano per ascoltare i predicatori nelle chiese e nei luoghi all’aperto, pensiamo a sant'Antonio, per esempio. Venivano trattati argomenti vicini alla vita della gente, soprattutto la pratica delle virtù teologali e morali, con esempi concreti, facilmente comprensibili. Inoltre, si insegnavano forme per nutrire la vita di preghiera e la pietà. Ad esempio, i Francescani diffusero molto la devozione verso l’umanità di Cristo, con l’impegno di imitare il Signore. Non sorprende allora che fossero numerosi i fedeli, donne ed uomini, che sceglievano di farsi accompagnare nel cammino cristiano da frati Francescani e Domenicani, direttori spirituali e confessori ricercati e apprezzati. Nacquero, così, associazioni di fedeli laici che si ispiravano alla spiritualità di san Francesco e di san Domenico, adattata al loro stato di vita. Si tratta del Terzo Ordine, sia francescano che domenicano. In altri termini, la proposta di una "santità laicale" conquistò molte persone. Come ha ricordato il Concilio Ecumenico Vaticano II, la chiamata alla santità non è riservata ad alcuni, ma è universale (cfr Lumen gentium, 40). In tutti gli stati di vita, secondo le esigenze di ciascuno di essi, si trova la possibilità di vivere il Vangelo. Anche oggi ogni cristiano deve tendere alla "misura alta della vita cristiana", a qualunque stato di vita appartenga!

L’importanza degli Ordini Mendicanti crebbe così tanto nel Medioevo che Istituzioni laicali, come le organizzazioni del lavoro, le antiche corporazioni e le stesse autorità civili, ricorrevano spesso alla consulenza spirituale dei Membri di tali Ordini per la stesura dei loro regolamenti e, a volte, per la soluzione di contrasti interni ed esterni. I Francescani e i Domenicani diventarono gli animatori spirituali della città medievale. Con grande intuito, essi misero in atto una strategia pastorale adatta alle trasformazioni della società. Poiché molte persone si spostavano dalle campagne nelle città, essi collocarono i loro conventi non più in zone rurali, ma urbane. Inoltre, per svolgere la loro attività a beneficio delle anime, era necessario spostarsi secondo le esigenze pastorali. Con un’altra scelta del tutto innovativa, gli Ordini mendicanti abbandonarono il principio di stabilità, classico del monachesimo antico, per scegliere un altro modo. Minori e Predicatori viaggiavano da un luogo all’altro, con fervore missionario. Di conseguenza, si diedero un’organizzazione diversa rispetto a quella della maggior parte degli Ordini monastici. Al posto della tradizionale autonomia di cui godeva ogni monastero, essi riservarono maggiore importanza all’Ordine in quanto tale e al Superiore Generale, come pure alla struttura delle provincie. Così i Mendicanti erano maggiormente disponibili per le esigenze della Chiesa Universale. Questa flessibilità rese possibile l’invio dei frati più adatti per lo svolgimento di specifiche missioni e gli Ordini Mendicanti raggiunsero l’Africa settentrionale, il Medio Oriente, il Nord Europa. Con questa flessibilità il dinamismo missionario venne rinnovato.

Un’altra grande sfida era rappresentata dalle trasformazioni culturali in atto in quel periodo. Nuove questioni rendevano vivace la discussione nelle università, che sono nate alla fine del XII secolo. Minori e Predicatori non esitarono ad assumere anche questo impegno e, come studenti e professori, entrarono nelle università più famose del tempo, eressero centri di studi, produssero testi di grande valore, diedero vita a vere e proprie scuole di pensiero, furono protagonisti della teologia scolastica nel suo periodo migliore, incisero significativamente nello sviluppo del pensiero. I più grandi pensatori, san Tommaso d'Aquino e san Bonaventura, erano mendicanti, operando proprio con questo dinamismo della nuova evangelizzazione, che ha rinnovato anche il coraggio del pensiero, del dialogo tra ragione e fede. Anche oggi c’è una "carità della e nella verità", una "carità intellettuale" da esercitare, per illuminare le intelligenze e coniugare la fede con la cultura. L’impegno profuso dai Francescani e dai Domenicani nelle università medievali è un invito, cari fedeli, a rendersi presenti nei luoghi di elaborazione del sapere, per proporre, con rispetto e convinzione, la luce del Vangelo sulle questioni fondamentali che interessano l’uomo, la sua dignità, il suo destino eterno. Pensando al ruolo dei Francescani e Domenicani nel Medioevo, al rinnovamento spirituale che suscitarono, al soffio di vita nuova che comunicarono nel mondo, un monaco disse: "In quel tempo il mondo invecchiava. Due Ordini sorsero nella Chiesa, di cui rinnovarono la giovinezza come quella di un’aquila" (Burchard d’Ursperg, Chronicon).

Cari fratelli e sorelle, invochiamo proprio all'inizio di quest'anno lo Spirito Santo, eterna giovinezza della Chiesa: egli faccia sentire ad ognuno l’urgenza di offrire una testimonianza coerente e coraggiosa del Vangelo, affinché non manchino mai santi, che facciano risplendere la Chiesa come sposa sempre pura e bella, senza macchia e senza ruga, capace di attrarre irresistibilmente il mondo verso Cristo, verso la sua salvezza.

[00040-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese 

Chers Frères et Sœurs,

L’histoire atteste que les saints sont les vrais réformateurs de l’Église et ils ne lui ont jamais fait défaut. Il en fut ainsi au XIIIe siècle avec l’apparition des Ordres mendiants qui tirent leur nom du fait que leurs membres recourraient humblement au soutien économique de la population pour vivre le vœu de pauvreté et remplir leur mission. Leurs fondateurs, saint François d’Assise et saint Dominique surent interpréter avec intelligence « les signes des temps ».

Leur manière de vivre permit de mettre fin progressivement au succès de divers mouvements ayant une doctrine incompatible avec la foi catholique. La qualité du témoignage des Ordres mendiants fut exemplaire. D’abord, leurs membres devinrent des maîtres spirituels qui déployèrent une intense prédication en aidant les fidèles à nourrir et à approfondir leur vie de prière et de foi. Naquirent ainsi les Tiers-ordres franciscain et dominicain. Ils ont favorisé l’émergence d’une « sainteté laïque ». Ils furent, ensuite, des maîtres intellectuels car leur rayonnement s’étendit jusqu’au monde de l’université. Par la ‘charité de l’intelligence’, ils jouèrent un rôle essentiel dans le développement de la théologie scolastique et ils contribuèrent de façon notable au développement de la pensée occidentale. Avec ce renouveau spirituel, les Ordres mendiants offrirent au monde et à l’Église une nouvelle jeunesse.

Je suis heureux de saluer les pèlerins francophones, en particulier ceux qui sont venus des Îles Wallis et Futuna. Prions avec ferveur pour que le Seigneur donne à son Église les saints qui la feront resplendir aux yeux des hommes pour les attirer au Christ. Bon pèlerinage à tous !

[00041-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

In our catechesis on medieval Christian culture, we now consider the movement of ecclesial reform promoted by the two great Mendicant Orders. In every age the saints are the true reformers of the Church’s life. In the thirteenth century Saints Francis and Dominic inspired a vast evangelical renewal which met three significant needs of the Church of that time. The Franciscans and the Dominicans adopted a lifestyle of evangelical poverty which, unlike that of the Cathars, was grounded in communion with the visible Church and a sound Christian understanding of the goodness of creation. As zealous preachers, especially in urban environments, the Friars provided religious instruction and spiritual guidance to the lay faithful, many of whom became members of their "Third Orders". Travelling freely from place to place, they also contributed to the overall renewal of Church life and the spiritual transformation of society. By their presence in the universities, the Friars worked for the evangelization of culture, affirming the harmony of faith and reason, and creating the great syntheses of scholastic theology. May their example of holiness and evangelical lifestyle inspire our own witness to the Gospel and our efforts to draw the world to Christ and his Church.

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from Denmark, Australia and the United States of America. My particular greeting goes to the many student groups present and to the faculty members. Upon all of you I invoke God’s blessings of joy and peace!

[00042-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Ein Blick in die Geschichte der Kirche zeigt uns, daß Kirche immer wieder der Reform bedarf, weil das Schwergewicht der Gewohnheiten des Menschen sie immer nach unten zieht, aber daß in ihr auch immer wieder Kräfte der Reform aufbrechen, daß eine Kreativität zum Guten hin immer wieder neu da ist und daß es die Heiligen sind, die diese Kräfte der Reform in sich tragen. Im 13. Jahrhundert waren es die Bettelorden, vor allem die Minderbrüder des heiligen Franz von Assisi und der Predigerorden des heiligen Dominikus, die eine dauerhafte und tiefgehende kirchliche Erneuerung brachten. Damals war gegen die Immobilität der großen monastischen Orden und der Hierarchie ein Aufbegehren in der Kirche lebendig, das nach der Einfachheit des Evangeliums verlangte – nach der Armut – und sich in Gegensatz zu Glanz und Größe der offiziellen Kirche setzte: Armutsbewegungen, die aber dann sogleich auch in Häresie verfielen, die Materie in einem falschen asketischen Streben ablehnten, als etwas Böses betrachteten, die schließlich davon ausgingen, daß es nicht nur Gott, sondern ein böses Prinzip gibt, weil in der Welt so viel Böses ist, das sie in der Materie verankert sahen und so mit dem guten Impuls zur Einfachheit, zur Armut, zur Strenge des Glaubens und des Lebens zerstörerisch wirkten, weil sie die Größe Gottes verminderten und die Schöpfung nicht mehr liebten. In dieser Situation sind Gestalten wie Franz und Dominikus aufgestanden, die auch den Impuls der Armut, der Einfachheit, der Radikalität des Evangeliums in sich trugen, aber ihn in der Kirche und mit der Kirche als den wahren Ort des Evangeliums lebten und so in ihr Erneuerung schufen, die dann auch Europa erneuern und umgestalten konnte. Für sie war es wesentlich, daß sie in der Armut des Evangeliums das Evangelium wörtlich lebten, aber daß sie es in der Gemeinschaft mit dem Papst und mit der Kirche vollbrachten und so von innen her das ganze Volk Gottes erneuert haben. Dazu gehörte dann nicht nur dieser, sagen wir, ökonomische Faktor, die Einfachheit des Lebens, die sich einer bestimmten Wirtschaftsform entgegenstellte und sie auch erneuern half, sondern vor allem die Verkündigung des Evangeliums. Es waren große Verkündiger, die das Evangelium wieder als lebendige Kraft im 13. Jahrhundert neu zu den Menschen zu bringen vermochten und so, wie es der Wille des hl. Franz war, Volk Gottes aus der Einfachheit der Ursprünge neu sammelten. Sie waren Prediger, Beichtväter, Förderer der Frömmigkeit, und damit entstand einerseits die Radikalität derer, die sich ganz dieser Bewegung anschlossen, aber auch der Wille der anderen, mit dabei zu sein, die sogenannten Dritten Orden, Menschen, die in den Berufen der Welt lebten, aber den Geist des Evangeliums, den ihnen diese Gemeinschaften vorlebten, auch tragen wollten, in dem Wissen, daß man in jedem Stand heilig sein kann, wenn auch in verschiedenen Formen. Dazu kam dann die neue Organisation: Es waren nicht mehr ortsfeste, stabile Gemeinschaften, sondern bewegliche, die von einem Generaloberen geleitet wurden und damit mit einer neuen Flexibilität das Wort verkünden konnten, so daß die dynamische Kraft der Mission neu erstanden ist. Und schließlich auch eine neue Dynamik der Auseinandersetzung mit den großen geistigen Problemen der Zeit. In jener Zeit sind die Universitäten entstanden, und die Bettelbrüder gehörten zu den ersten Studenten und Professoren, die mit neuer Radikalität und Kühnheit nach der Einheit von Glaube und Vernunft fragten und so zu einer neuen Blüte christlicher und menschlicher Kultur beigetragen haben. In alledem haben sie auch uns etwas zu sagen: Erneuerung der Gesellschaft kommt aus einer tiefen Begegnung mit dem Evangelium, aus der Radikalität des Lebens mit dem Evangelium, das dann sich in seiner Größe neu öffnet. Heiligkeit ist radikal gelebtes Evangelium, und wir müssen heute wieder den Mut haben, dies zu versuchen. Es gibt ja auch heute solche Bewegungen, die neue Dynamik in die Kirche hereintragen und von denen wir uns ansprechen lassen wollen.

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Teilnehmer an dieser Audienz. Der Heilige Geist helfe uns, mutig und kohärent das Evangelium zu leben und zu bezeugen. Er lasse es nie an Heiligen fehlen, die der Welt die Schönheit des Glaubens sichtbar machen und sie so für Christus gewinnen. Der Herr begleite uns alle mit seiner Liebe und gebe uns den Mut und die Kraft, das Evangelium zu lieben und zu leben.

[00043-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En el siglo trece surgieron las órdenes mendicantes, llamadas así porque buscaban la ayuda de la gente para poder vivir y cumplir su misión. Las más conocidas fueron los franciscanos y los dominicos, fundados por Francisco de Asís y Domingo de Guzmán, respectivamente, los cuales supieron enfrentarse a los desafíos de la Iglesia de su época. Frente a la pretensión de algunos que, anhelando una vida cristiana más autentica, se alejaban de la comunión eclesial, demostraron que era posible vivir la pobreza evangélica sin separarse de la Iglesia. Se entregaron con incansable celo a la predicación, a la enseñanza y al acompañamiento espiritual de los fieles, satisfaciendo la necesidad que sentían de una vida espiritual más intensa. Supieron también adaptarse con flexibilidad a las necesidades pastorales provocadas por el crecimiento de las ciudades en detrimento de las zonas rurales. Participando activamente en la vida cultural de su tiempo, llegaron a incidir significativamente en el desarrollo del pensamiento. En definitiva, la aparición de las órdenes mendicantes es un ejemplo concreto de cómo lo santos son los auténticos reformadores de la Iglesia, capaces de promover una renovación eclesial estable y profunda.

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española aquí presentes. En particular, a los peregrinos de España, México, Uruguay y de otros países latinoamericanos. Deseo a todos que vuestra peregrinación a las tumbas de los apóstoles Pedro y Pablo os ayude a sentir la urgencia de dar un testimonio coherente y valiente del Evangelio, mostrando con la palabra y el ejemplo de vuestras vidas la belleza del mensaje de Cristo. Muchas gracias.

[00044-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

No século XIII, o nascimento e desenvolvimento da Ordem dos Frades Menores e da Ordem dos Pregadores, conhecidas como Franciscanos e Dominicanos, levou a Igreja a passar por uma profunda renovação através dos seus testemunhos de vida autenticamente cristã. Essas Ordens religiosas, querendo viver a pobreza evangélica, recorriam à ajuda dos fiéis para poder se manter, por isso eram denominadas Mendicantes. Os seus respectivos fundadores, São Francisco de Assis e São Domingos de Gusmão, demonstraram ter grande capacidade para ler com inteligência os "sinais dos tempos", intuindo os desafios que a Igreja daquela época deveria enfrentar, como o aparecimento de grupos radicais que se afastavam da verdadeira doutrina cristã; o aumento das populações urbanas sedentas de uma intensa vida espiritual; e a transformação cultural que eclodia a partir das Universidades.

Queridos peregrinos de língua portuguesa, possa o Espírito Santo suscitar no coração de cada um a urgência de oferecer ao mundo um testemunho coerente e corajoso do Evangelho. Que Deus abençoe a cada um de vós e vossas famílias! Ide em Paz!

[00045-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana 

Saluto in lingua polacca

Witam serdecznie uczestniczących w tej audiencji Polaków. Siostry i Bracia! W Okresie Zwykłym, rozpoczętym w liturgii, kontynuując idee Roku Kapłańskiego, waszej szczególnej modlitwie polecam wszystkich kapłanów. Biorąc udział w niedzielnej Eucharystii, upraszajcie moralną doskonałość ich życia i wierność apostolskiej posłudze. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto cordialmente i Polacchi presenti a quest’Udienza. Sorelle e Fratelli! Nel Tempo liturgico "per annum", che abbiamo iniziato, continuando la riflessione dell’Anno Sacerdotale, affido alla vostra particolare preghiera tutti i sacerdoti. Partecipando all’Eucaristia domenicale, chiedete la perfezione della loro vita e la fedeltà nel loro ministero. Sia lodato Gesù Cristo.]

[00046-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

E ora mi rivolgo con affetto ai pellegrini di lingua italiana; siete tanti, grazie per il vostro entusiasmo. In particolare, saluto gli Assistenti ecclesiastici dell’UNITALSI, che in questi giorni stanno celebrando il loro Convegno, ed auspico che quest'importante incontro sia per tutti occasione di rinnovato slancio apostolico e di sempre più generoso servizio ai fratelli. Saluto i rappresentanti dell’Associazione "Centro per la salvaguardia del Creato", di Bergamo e li incoraggio a proseguire con entusiasmo nella loro significativa opera di interesse sociale e morale.

Infine, come sempre, mi rivolgo ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli presenti. La Liturgia odierna ricorda Sant'Ilario, Vescovo di Poitiers, vissuto in Francia nel IV secolo, che "fu tenace assertore della divinità di Cristo" (Liturgia), difensore della fede e maestro di verità. Il suo esempio sostenga voi, cari giovani, nella costante e coraggiosa ricerca di Cristo: specialmente voi studenti della diocesi di Caserta, grazie per la vostra presenza e grazie per il vostro impegno nella fede, vedo e sento la forza della vostra fede; incoraggi voi, cari malati, ad offrire le vostre sofferenze affinché il Regno di Dio si diffonda in tutto il mondo; ed aiuti voi, cari sposi novelli, ad essere testimoni dell'amore di Cristo nella vita familiare.

[00047-01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE

Desidero ora rivolgere un appello per la drammatica situazione in cui si trova Haiti. Il mio pensiero va, in particolare, alla popolazione duramente colpita, poche ore fa, da un devastante terremoto, che ha causato gravi perdite in vite umane, un grande numero di senzatetto e di dispersi e ingenti danni materiali. Invito tutti ad unirsi alla mia preghiera al Signore per le vittime di questa catastrofe e per coloro che ne piangono la scomparsa. Assicuro la mia vicinanza spirituale a chi ha perso la propria casa e a tutte le persone provate in vario modo da questa grave calamità, implorando da Dio consolazione e sollievo nella loro sofferenza. Mi appello alla generosità di tutti, affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della Comunità Internazionale. La Chiesa Cattolica non mancherà di attivarsi immediatamente tramite le sue Istituzioni caritative per venire incontro ai bisogni più immediati della popolazione.

[00048-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0023-XX.01]