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L’UDIENZA GENERALE, 23.12.2009


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE 

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE 

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato sul mistero del Natale ormai prossimo.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

con la Novena di Natale, che stiamo celebrando in questi giorni, la Chiesa ci invita a vivere in modo intenso e profondo la preparazione alla Nascita del Salvatore, ormai imminente. Il desiderio, che tutti portiamo nel cuore, è che la prossima festa del Natale ci doni, in mezzo all’attività frenetica dei nostri giorni, serena e profonda gioia per farci toccare con mano la bontà del nostro Dio e infonderci nuovo coraggio.

Per comprendere meglio il significato del Natale del Signore vorrei fare un breve cenno all’origine storica di questa solennità. Infatti, l’Anno liturgico della Chiesa non si è sviluppato inizialmente partendo dalla nascita di Cristo, ma dalla fede nella sua risurrezione. Perciò la festa più antica della cristianità non è il Natale, ma è la Pasqua; la risurrezione di Cristo fonda la fede cristiana, è alla base dell’annuncio del Vangelo e fa nascere la Chiesa. Quindi essere cristiani significa vivere in maniera pasquale, facendoci coinvolgere nel dinamismo che è originato dal Battesimo e che porta a morire al peccato per vivere con Dio (cfr Rm 6,4).

Il primo ad affermare con chiarezza che Gesù nacque il 25 dicembre è stato Ippolito di Roma, nel suo commento al Libro del profeta Daniele, scritto verso il 204. Qualche esegeta nota, poi, che in quel giorno si celebrava la festa della Dedicazione del Tempio di Gerusalemme, istituita da Giuda Maccabeo nel 164 avanti Cristo. La coincidenza di date verrebbe allora a significare che con Gesù, apparso come luce di Dio nella notte, si realizza veramente la consacrazione del tempio, l’Avvento di Dio su questa terra.

Nella cristianità la festa del Natale ha assunto una forma definita nel IV secolo, quando essa prese il posto della festa romana del "Sol invictus", il sole invincibile; si mise così in evidenza che la nascita di Cristo è la vittoria della vera luce sulle tenebre del male e del peccato. Tuttavia, la particolare e intensa atmosfera spirituale che circonda il Natale si è sviluppata nel Medioevo, grazie a san Francesco d’Assisi, che era profondamente innamorato dell’uomo Gesù, del Dio-con-noi. Il suo primo biografo, Tommaso da Celano, nella Vita seconda racconta che san Francesco «Al di sopra di tutte le altre solennità celebrava con ineffabile premura il Natale del Bambino Gesù, e chiamava festa delle feste il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato a un seno umano» (Fonti Francescane, n. 199, p. 492). Da questa particolare devozione al mistero dell’Incarnazione ebbe origine la famosa celebrazione del Natale a Greccio. Essa, probabilmente, fu ispirata a san Francesco dal suo pellegrinaggio in Terra Santa e dal presepe di Santa Maria Maggiore in Roma. Ciò che animava il Poverello di Assisi era il desiderio di sperimentare in maniera concreta, viva e attuale l’umile grandezza dell’evento della nascita del Bambino Gesù e di comunicarne la gioia a tutti.

Nella prima biografia, Tommaso da Celano parla della notte del presepe di Greccio in un modo vivo e toccante, offrendo un contributo decisivo alla diffusione della tradizione natalizia più bella, quella del presepe. La notte di Greccio, infatti, ha ridonato alla cristianità l’intensità e la bellezza della festa del Natale, e ha educato il Popolo di Dio a coglierne il messaggio più autentico, il particolare calore, e ad amare ed adorare l’umanità di Cristo. Tale particolare approccio al Natale ha offerto alla fede cristiana una nuova dimensione. La Pasqua aveva concentrato l’attenzione sulla potenza di Dio che vince la morte, inaugura la vita nuova e insegna a sperare nel mondo che verrà. Con san Francesco e il suo presepe venivano messi in evidenza l’amore inerme di Dio, la sua umiltà e la sua benignità, che nell’Incarnazione del Verbo si manifesta agli uomini per insegnare un nuovo modo di vivere e di amare.

Il Celano racconta che, in quella notte di Natale, fu concessa a Francesco la grazia di una visione meravigliosa. Vide giacere immobile nella mangiatoia un piccolo bambino, che fu risvegliato dal sonno proprio dalla vicinanza di Francesco. E aggiunge: «Né questa visione discordava dai fatti perché, a opera della sua grazia che agiva per mezzo del suo santo servo Francesco, il fanciullo Gesù fu risuscitato nel cuore di molti, che l’avevano dimenticato, e fu impresso profondamente nella loro memoria amorosa» (Vita prima, op. cit., n. 86, p. 307). Questo quadro descrive con molta precisione quanto la fede viva e l’amore di Francesco per l’umanità di Cristo hanno trasmesso alla festa cristiana del Natale: la scoperta che Dio si rivela nelle tenere membra del Bambino Gesù. Grazie a san Francesco, il popolo cristiano ha potuto percepire che a Natale Dio è davvero diventato l’"Emmanuele", il Dio-con-noi, dal quale non ci separa alcuna barriera e alcuna lontananza. In quel Bambino, Dio è diventato così prossimo a ciascuno di noi, così vicino, che possiamo dargli del tu e intrattenere con lui un rapporto confidenziale di profondo affetto, così come facciamo con un neonato.

In quel Bambino, infatti, si manifesta Dio-Amore: Dio viene senza armi, senza la forza, perché non intende conquistare, per così dire, dall’esterno, ma intende piuttosto essere accolto dall’uomo nella libertà; Dio si fa Bambino inerme per vincere la superbia, la violenza, la brama di possesso dell’uomo. In Gesù Dio ha assunto questa condizione povera e disarmante per vincerci con l’amore e condurci alla nostra vera identità. Non dobbiamo dimenticare che il titolo più grande di Gesù Cristo è proprio quello di "Figlio", Figlio di Dio; la dignità divina viene indicata con un termine, che prolunga il riferimento all’umile condizione della mangiatoia di Betlemme, pur corrispondendo in maniera unica alla sua divinità, che è la divinità del "Figlio".

La sua condizione di Bambino ci indica, inoltre, come possiamo incontrare Dio e godere della Sua presenza. E’ alla luce del Natale che possiamo comprendere le parole di Gesù: «Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 18,3). Chi non ha capito il mistero del Natale, non ha capito l’elemento decisivo dell’esistenza cristiana. Chi non accoglie Gesù con cuore di bambino, non può entrare nel regno dei cieli: questo è quanto Francesco ha voluto ricordare alla cristianità del suo tempo e di tutti tempi, fino ad oggi. Preghiamo il Padre perché conceda al nostro cuore quella semplicità che riconosce nel Bambino il Signore, proprio come fece Francesco a Greccio. Allora potrebbe succedere anche a noi quanto Tommaso da Celano – riferendosi all’esperienza dei pastori nella Notte Santa (cfr Lc 2,20) - racconta a proposito di quanti furono presenti all’evento di Greccio: "ciascuno se ne tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia" (Vita prima, op. cit., n. 86, p. 479).

E' questo l'augurio che formulo con affetto a tutti voi, alle vostre famiglie e a quanti vi sono cari. Buon Natale a voi tutti!

[01925-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese 

Sintesi della catechesi in lingua tedesca 

Sintesi della catechesi in lingua spagnola 

Sintesi della catechesi in lingua portoghese 

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Que la fête de Noël nous donne une joie sereine et profonde pour nous faire toucher la bonté de notre Dieu et y trouver un nouveau courage. À Noël, Dieu est vraiment devenu l’Emmanuel, c’est-à-dire Dieu avec nous, dont rien ne pourra nous séparer. Il est devenu si proche de nous que nous pouvons entretenir avec lui une relation de confiance, de profonde affection, comme avec un nouveau-né. Il vient à nous sans armes, sans la force ; il n’entend pas conquérir l’homme de l’extérieur, mais être librement accueilli par lui. Dieu se fait enfant pour vaincre par l’amour l’orgueil, la violence, la soif de possession de l’homme.

Chers pèlerins de langue française, prions Dieu pour qu’il mette en nos cœurs la simplicité qui nous fera reconnaître le Seigneur dans l’Enfant de la crèche. à tous, je souhaite de belles et saintes fêtes de Noël.

[01926-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

In these last days before Christmas, the Church invites us to contemplate the mystery of Christ’s Birth and to experience the joy and hope which the newborn Saviour brings into our world. Gazing on the Christ Child lying in the manger, we contemplate the love of a God who humbly asks us to welcome him into our hearts and into our world. By coming among us as a helpless Child, God conquers our hearts not by force, but by love, and thus teaches us the way to authentic freedom, peace and fulfilment. This Christmas, may the Lord grant us simplicity of heart, so that we may recognize his presence and love in the lowly Babe of Bethlehem, and, like the shepherds, return to our homes filled with ineffable joy and gladness.

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially the groups from the Philippines and the United States. In these holy days, may you and your families draw ever closer to the Lord and experience his heavenly gifts of love, joy and peace. Merry Christmas!

[01927-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Einen Tag vor dem Heiligen Abend möchte ich ein wenig über die Bedeutung von Weihnachten sprechen. Besonders der heilige Franz von Assisi gab dem Fest eine eigene geistliche Prägung, die uns den menschgewordenen Erlöser als den Gott-mit-uns konkret vor Augen führt. Hier ist vor allem die von Franziskus eingeführte Feier der Weihnacht von Greccio mit seiner „lebendigen Krippe" zu erwähnen. Den Heiligen leitete das Verlangen, auf anschauliche Weise die Bescheidenheit und die Größe der Geburt des Sohnes Gottes als kleines Kind zu erleben und die Freude daran mit anderen zu teilen. Die Krippe von Greccio führte die Gläubigen dazu, die Botschaft des göttlichen Erbarmens besser zu verstehen und die Menschennatur Christi zu lieben und anzubeten. Jeder von uns darf sich Gott mit Vertrauen und Herzlichkeit nahen.

Mit Freude grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher. Mit dem heiligen Franziskus wollen wir den Vater um die Schlichtheit des Herzens bitten, die im Kind in der Krippe den Herrn des Lebens erkennt. Euch und euren Lieben wünsche ich eine gesegnete Weihnacht.

[01928-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Al acercarse la Navidad, la Iglesia nos invita a disponernos con fervor y sencillez a la celebración del nacimiento del Salvador. La liturgia de esta fiesta fue afianzándose con el correr del tiempo. El primero que afirmó que Jesús nació el 25 de diciembre fue Hipólito de Roma, allá por el siglo tercero. Pero la atmósfera particular que se respira en esta celebración navideña fue favorecida sobre todo por san Francisco de Asís, debido al especial amor y devoción que este santo profesaba al misterio de la encarnación del Hijo de Dios. Tomás de Celano, el biógrafo de san Francisco, narra la intensidad con la que vivía y celebraba el pobrecillo de Asís la noche de Navidad, a partir de la experiencia maravillosa que tuvo ante el pesebre en Greccio.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los jóvenes venidos de México, así como a los demás grupos procedentes de España, Puerto Rico y otros países latinoamericanos. Que tengáis una Navidad muy feliz en compañía de vuestros familiares y amigos, rogándoos al mismo tiempo que llevéis a todos la felicitación del Papa para estos días entrañables. Muchas gracias.

[01929-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

A tradição natalícia mais bela, que é o presépio, foi criada por São Francisco de Assis, para recordar a todos como Deus Se revela nos ternos braços dum Menino. A sua condição de criança indica-nos como podemos encontrar Deus e gozar da sua presença. É à luz do Natal que melhor se compreendem estas palavras do Senhor: «Se não vos converterdes e não vos tornardes como as crianças, não entrareis no reino dos Céus».

Amados peregrinos de língua portuguesa, a todos desejo um Santo Natal, portador das consolações e graças do Deus Menino, a quem vos encomendo ao dar-vos a minha Bênção.

[01930-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana 

Saluto in lingua polacca

Siostry i Bracia, drodzy Polacy! Raz jeszcze staniemy wkrótce wobec tajemnicy wigilijnej nocy i Bożego Narodzenia. Wraz z Maryją i Józefem będziemy adorowali Boże Dziecię leżące w żłobie. Wam tu obecnym, waszym Bliskim i waszym Rodakom życzę serdecznie radosnego przyjęcia Bożego Syna, który przychodzi, by przemienić nas w nowego człowieka i udzielić daru zbawienia. Niech Jezus opromieni Wasze życie swoim światłem, miłością, pokojem i nadzieją. Błogosławionych Świąt!

[Sorelle e fratelli, cari polacchi! Tra poco, ancora una volta ci troveremo dinanzi al mistero della Notte del Santo Natale. Insieme a Maria e Giuseppe adoreremo il Divino Bambino deposto nella mangiatoia. A voi qui presenti, ai vostri cari e ai vostri connazionali auguro di cuore di accogliere con gioia il Figlio di Dio che viene per trasformare ciascuno di noi in un uomo nuovo e per concedere il dono della salvezza. Gesù faccia risplendere la vostra vita della sua luce, del suo amore, della sua pace e speranza. Buone Feste.]

[01931-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana e, con speciale pensiero ai fedeli di Boiano e ai ragazzi di Verbania-Pallanza. Esorto tutti ad essere ovunque gioiosi testimoni del Vangelo.

Desidero, poi, salutare i giovani, i malati e gli sposi novelli. A pochi giorni dalla solennità del Natale, possa l'amore, che Dio manifesta all'umanità nella nascita di Cristo, accrescere in voi, cari giovani, il desiderio di servire generosamente i fratelli. Sia per voi, cari malati, fonte di conforto e di serenità. Ispiri voi, cari sposi novelli, a consolidare la vostra promessa di amore e di reciproca fedeltà.

[01932-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0809-XX.01]