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CONCERTO IN ONORE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI OFFERTO DALLA "BAYERISCHES KAMMERORCHESTER BAD BRÜCKENAU", 02.08.2009


CONCERTO IN ONORE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI OFFERTO DALLA "BAYERISCHES KAMMERORCHESTER BAD BRÜCKENAU"

PAROLE DEL SANTO PADRE

TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Alle ore 18 di oggi, nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, ha avuto luogo un Concerto offerto dalla "Bayerisches Kammerorchester Bad Brückenau" in onore del Santo Padre Benedetto XVI.
In programma musiche di Johann Sebastian Bach, Benjamin Britten e Wolfgang Amadeus Mozart.
Pubblichiamo di seguito le parole che il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto ai presenti al termine del Concerto:

PAROLE DEL SANTO PADRE

Hochwürdiger Herr Dekan Kemmer,
sehr geehrte Musiker,
liebe Freunde!

Es ist heute wohl das erste Mal, daß ich nach einem so schönen Konzert nicht herzhaft applaudieren konnte. Um so mehr freut es mich, Herrn Albrecht Mayer und den Musikern des Bayerischen Kammerorchesters Bad Brückenau nun mit diesen Worten den Dank und die Bewunderung aller Anwesenden zum Ausdruck zu bringen. Ebenso danke ich Herrn Dekan Kilian Kemmer für seine Begrüßungsworte sowie allen, die dieses Konzert in Castel Gandolfo organisiert und ermöglicht haben. Die große Faszination dieses Abends war für uns natürlich der Gesang der Oboe, den Sie, lieber Herr Mayer, uns in so meisterhafter Weise dargeboten haben.

Es war bewegend, wie aus einem Stück Holz, diesem Instrument, ein ganzer Kosmos von Musik entströmt: das Abgründige und das Heitere, das Verspielte und das Ernste, das Große und das Demütige, der innere Dialog der Melodien. Ich habe mir dabei gedacht, wie großartig es ist, daß in einem kleinen Stück Schöpfung eine solche Verheißung steckt, wenn der Meister sie einzulösen vermag. Und das bedeutet, daß die ganze Schöpfung voller Verheißungen ist und daß dem Menschen geschenkt ist, dieses Buch der Verheißungen wenigstens ein Stück weit aufzublättern. Ich denke, dieser Abend lädt uns ein, nicht nur die verstandlichen Kräfte zu behalten, die uns helfen, die physikalischen Energien, die Verheißung der Schöpfung sind, herauszuholen, sondern auch die größeren, tieferen Verheißungen, wie sie diese Musik uns gezeigt hat, in der Wachheit des Herzens, die uns schenkt, auch dieses Stück Schöpfung zum Sprechen zu bringen.

Sie haben uns in dem Programmheft mit der Werkbeschauung ein wenig in die Werkstätte der Meister hineinschauen lassen. Ich denke, es ist für uns alle bewegend, zu denken, daß die Meister sich verhielten wie der gute Hausvater des Evangeliums, von dem der Herr spricht, daß sie Altes und Neues aus ihren Schätzen hervorholen, daß sie unter dem Drang ihrer Aufgaben nicht einfach immer Neues schaffen können, aber Altes neu bedenken und so neue Potentialitäten dessen sichtbar werden, was in dem vorigen Werk dagewesen war. Und dieses Konzert mit den Oboensoli war eine Fortführung dieser Fortschreibungen, wieder Potentialitäten aus dem Geschenkten neu ans Licht zu bringen, in denen Musik fortgeht, lebendig bleibt und in jeder Aufführung, und besonders auch in dieser Stunde, neu geboren wird.

Mir ist dabei ins Bewußtsein gekommen, daß wir heute in der Kirche den Portiunkula-Tag begehen, der an eine wunderbare Vision des hl. Franziskus erinnert: In der kleinen Portiunkula-Kirche in Assisi sieht er den Herrn, seine Mutter und Engel um ihn herum. Er stellt ihm einen Wunsch frei. Und er bittet ihn, eine große Vergebung nach Hause tragen zu dürfen. Der Wunsch wird gewährt, er eilt heim und sagt voll Freude zu den Brüdern: Freunde, der Herr will euch alle im Paradies haben! Heute denke ich, durften wir so etwas wie eine Paradiesesstunde verbringen. Eine Stunde lang gleichsam in das Paradies hineinschauen und hineinhören und in die unzerstörte Schönheit und Güte der Schöpfung. Dies ist nicht eine Flucht vor der Not dieser Welt und des Alltags, denn dem Bösen und Dunklen können wir nur widerstehen, wenn wir selbst dem Guten glauben. Und dem Guten können wir nur glauben, wenn wir es erfahren und als Realität erleben dürfen. In dieser Stunde haben wir das Gute und Schöne mit unserem Herzen angerührt.

Cari amici,
ho parlato in lingua tedesca, perché i musicisti e la gran parte dei partecipanti sono tedeschi. Purtroppo dopo gli avvenimenti della torre di Babele le lingue ci separano, creano barriere. Ma in questa ora abbiamo visto e sentito che c'è una parte indistrutta del mondo, anche dopo la torre e la superbia di Babele, ed è la musica: la lingua che noi possiamo tutti capire, perché tocca il cuore di noi tutti. Questo per noi non è solo una garanzia che la bontà e la bellezza della creazione di Dio non sono distrutte, ma che noi siamo chiamati e capaci di lavorare per il bene e per il bello, e sono anche una promessa che il mondo futuro verrà, che Dio vince, che la bellezza e la bontà vincono.

Per questa consolazione, per questo conforto nel nostro lavoro quotidiano, siamo grati a voi musicisti. Grazie a voi tutti, buona sera e buona settimana.

[01185-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]

TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

[in tedesco]

Egregio Decano Kemmer,
egregi musicisti,
cari amici!

oggi per la prima volta dopo un così bel concerto non ho potuto applaudire con vigore. Sono dunque ancor più lieto di poter esprimere al signor Albrecht Mayer e ai musicisti della Bayerischen Kammerorchester Bad Brückenau il ringraziamento e l'ammirazione di tutti i presenti. Parimenti ringrazio il Decano Cilian Kemmer per le sue parole di saluto e tutti coloro che hanno organizzato e reso possibile questo concerto a Castel Gandolfo. Per noi, naturalmente, il grande fascino di questa sera è stato il suono dell'oboe che Lei, caro signor Mayer, ci ha magistralmente offerto.

È stato commovente osservare come da un pezzo di legno, da questo strumento, fluisca un intero universo di musica: l'insondabile e il gioioso, il serio e il faceto, il grandioso e l'umile, il dialogo interiore delle melodie. Ho pensato quant'è magnifico che in un piccolo pezzo creativo si nasconda una tale promessa, che il maestro può liberare. E ciò significa che tutta la creazione è colma di promesse e che l'uomo riceve il dono di sfogliare questo libro di promesse almeno per un po'. Penso che questa sera ci inviti non solo a serbare le forze naturali che ci aiutano a far emergere le energie fisiche, che sono una promessa della creazione, ma anche a serbare le promesse più profonde, più grandi che questa musica ci ha indicato, nella vigilanza del cuore, che ci permette di comprendere anche questo pezzo di creazione.

Il programma di sala, con la descrizione del concerto, ci ha introdotto un po' nelle opere dei compositori. Penso che sia per noi tutti commovente che tali maestri si siano comportati come il buon padre di famiglia del Vangelo, di cui parla il Signore. Non traggono solo il vecchio e il nuovo dalle loro ricchezze. Sotto la spinta dei loro compiti, possono non solo creare sempre cose nuove, ma anche riprendere in considerazione il vecchio e quindi diventano visibili nuove potenzialità, che erano presenti nell'opera precedente. Questo concerto con gli assoli dell’oboe ha assolto il compito di esprimere nuove potenzialità, in cui la musica prosegue, rimane viva e rinasce in ogni esecuzione, come anche ora.

Mi viene in mente che oggi nella Chiesa ricorre il giorno della Porziuncola, che ci ricorda la miracolosa visione di san Francesco. Nella piccola chiesa della Porziuncola ad Assisi, egli vede il Signore, sua Madre e gli Angeli intorno. Il Signore gli concede di esprimere un desiderio e san Francesco chiede di poter portare a casa il perdono. La richiesta viene accettata, egli torna a casa e dice gioioso ai fratelli: amici, il Signore vuole averci tutti in Paradiso! Oggi penso che dovremmo trascorrere questo momento come un'ora di paradiso, osservare e ascoltare il paradiso e la bellezza incorrotta e il bene della creazione. Non è una fuga dalla miseria di questo mondo e della quotidianità, perché possiamo continuare a contrastare il male e le tenebre solo se noi stessi crediamo nel bene e possiamo credere nel bene soltanto se lo sperimentiamo e lo viviamo come realtà. In quest'ora abbiamo sfiorato il bene e il bello con il nostro cuore.

[in italiano]

Cari amici,
ho parlato in lingua tedesca, perché i musicisti e la gran parte dei partecipanti sono tedeschi. Purtroppo dopo gli avvenimenti della torre di Babele le lingue ci separano, creano barriere. Ma in questa ora abbiamo visto e sentito che c'è una parte indistrutta del mondo, anche dopo la torre e la superbia di Babele, ed è la musica: la lingua che noi possiamo tutti capire, perché tocca il cuore di noi tutti. Questo per noi non è solo una garanzia che la bontà e la bellezza della creazione di Dio non sono distrutte, ma che noi siamo chiamati e capaci di lavorare per il bene e per il bello, e sono anche una promessa che il mondo futuro verrà, che Dio vince, che la bellezza e la bontà vincono.

Per questa consolazione, per questo conforto nel nostro lavoro quotidiano, siamo grati a voi musicisti. Grazie a voi tutti, buona sera e buona settimana.

[01185-01.01] [Testo originale: Plurilingue]

[B0502-XX.02]