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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 26.07.2009


Da lunedì 13 luglio, il Santo Padre Benedetto XVI si trova a Les Combes (Introd), in Valle d’Aosta, per trascorrere un periodo di riposo.

Oggi, a mezzogiorno, dalla villetta dove risiede, il Papa guida la recita dell’Angelus.

Nell’atto di introdurre la preghiera mariana, il Santo Padre pronuncia le parole che seguono:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Buona domenica a voi tutti! Ci incontriamo qui a Les Combes, presso l’accogliente casa che i Salesiani mettono a disposizione del Papa, dove vado terminando il periodo di riposo fra le belle montagne della Valle d’Aosta. Sono grato a Dio che mi ha concesso la gioia di queste giornate segnate da vera distensione – malgrado il piccolo infortunio a voi ben noto e anche visibile. Colgo l’occasione per ringraziare con affetto coloro che si sono premurati di starmi accanto con discrezione e con grande dedizione. Saluto il Cardinale Poletto e i Vescovi presenti, in particolare il Vescovo di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi, che ringrazio per le parole che mi ha rivolto. Saluto cordialmente il Parroco di Les Combes, le Autorità civili e militari, le Forze dell’ordine, e tutti voi, cari amici, come pure coloro che sono uniti a noi mediante la radio e la televisione.

Quest’oggi, in questa splendida domenica in cui il Signore ci mostra tutta la bellezza della Sua Creazione, la liturgia prevede come pagina evangelica l’inizio del capitolo VI di Giovanni, che contiene dapprima il miracolo dei pani – quando Gesù diede da mangiare a migliaia di persone con solo cinque pani e due pesci –; quindi l’altro prodigio del Signore che cammina sulle acque del lago in tempesta; e infine il discorso in cui Egli si rivela come "il pane della vita". Narrando il "segno" dei pani, l’Evangelista sottolinea che Cristo, prima di distribuirli, li benedisse con una preghiera di ringraziamento (cfr v. 11). Il verbo greco è eucharistein, e rimanda direttamente al racconto dell’Ultima Cena, nel quale, in effetti, Giovanni non riferisce l’istituzione dell’Eucaristia, bensì la lavanda dei piedi. L’Eucaristia è qui come anticipata nel grande segno del pane della vita. In questo Anno Sacerdotale, come non ricordare che specialmente noi sacerdoti possiamo rispecchiarci in questo testo giovanneo, immedesimandoci negli Apostoli, là dove dicono: Dove potremo trovare il pane per tutta questa gente? E leggendo di quell’anonimo ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci, anche a noi viene spontaneo dire: Ma che cos’è questo per una tale moltitudine? In altre parole: che sono io? Come posso, con i miei limiti, aiutare Gesù nella sua missione? E la risposta la dà il Signore: proprio mettendo nelle sue mani "sante e venerabili" il poco che essi sono, noi sacerdoti diventiamo strumenti di salvezza per tanti, per tutti!

Un secondo spunto di riflessione mi viene dall’odierna memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna e, dunque, nonni di Gesù. Questa ricorrenza fa pensare al tema dell’educazione, che ha un posto importante nella pastorale della Chiesa. In particolare, ci invita a pregare per i nonni, che nella famiglia sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita. Il compito educativo dei nonni è sempre molto importante, e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un’adeguata presenza accanto ai figli, nell’età della crescita. Affido alla protezione di sant’Anna e san Gioacchino tutti i nonni del mondo, indirizzando ad essi una speciale benedizione. La Vergine Maria, che – secondo una bella iconografia – imparò a leggere le Sacre Scritture sulle ginocchia della madre Anna, li aiuti ad alimentare sempre la fede e la speranza alle fonti della Parola di Dio.

[01165-01.01] [Testo originale: Italiano]

DOPO L’ANGELUS

La prière dominicale de l’Angélus me donne la joie de saluer les francophones présents ce matin ainsi que les personnes qui nous rejoignent par la radio ou la télévision. Nous célébrons, comme chaque dimanche, les merveilles que le Seigneur a faites pour chacun de nous. C’est pourquoi je vous convie à reconnaître dans votre vie la grâce surabondante de Dieu pour tout homme. En cette période estivale, je vous invite, suivant l’exemple du Seigneur, à vous retirer à l’écart pour prier. N’oubliez pas Dieu pendant vos vacances car Lui Il reste présent à vos côtés et Il vous accompagne ! Je demande à Dieu de vous bénir, ainsi que vos familles et vos amis !

I greet all the English-speaking visitors present today. Thank you for joining me here in Les Combes to pray the Angelus. I hope that your holidays may be a time of great joy, spent together as families, and of deep spiritual renewal, as you rest in the marvel of God’s gift of creation. May the Almighty abundantly bless each of you and your loved ones.

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Gläubigen deutscher Sprache. Vielen Dank für das Gebet und die Genesungswünsche der vergangenen Tage. Jeder Sonntag lädt uns ein, bei der heiligen Messe in die Gegenwart Gottes zu treten: Dort hören wir sein lebendiges Wort und empfangen seinen Leib als geistliche Nahrung. Euch allen wünsche ich gesegnete Ferien!

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española que han participado en esta oración mariana, así como a cuantos se han unido a nosotros a través de la radio y la televisión. Invito a todos a que, a ejemplo de María, seáis dóciles a la voluntad de Dios, para dar testimonio del amor infinito que tiene a todos. Feliz domingo.

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. Dziękuję wam za modlitwę i słowa solidarności po moim wypadku. W dniu świętych Joachima i Anny, rodziców Maryi, życzę, aby w każdej rodzinie panował ich duch miłości i wierności. Boże błogosławieństwo niech stale wam towarzyszy.

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Vi ringrazio per la preghiera e per le parole di solidarietà dopo il mio infortunio. Nel giorno dei Santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria, auguro che in ogni famiglia regni il loro spirito d’amore e di fedeltà. La benedizione di Dio vi accompagni sempre.]

Saluto infine con affetto le famiglie e i gruppi di lingua italiana, in particolare le Suore della Carità di Santa Maria, riunite per il loro Capitolo Generale. Care sorelle, attingete dal vostro carisma nuova linfa per essere segno dell’amore del Signore nel servizio ai poveri e ai giovani, ad imitazione di Maria, modello di carità e Madre del Buon Consiglio. Saluto anche le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice di Aosta e le altre Religiose presenti. Accolgo volentieri i fedeli di Romano Canavese, dove ho avuto la gioia di recarmi domenica scorsa, e inoltre quelli di Courmayeur, di Santa Maria della Versa, Castelnuovo Scrivia e di Chieri. Saluto la Comunità di Sant’Egidio, Comunione e Liberazione, i giovani di San Benigno Canavese, di San Protaso in Milano, di Induno Olona e quelli della Diocesi di Lodi; l’"Opera per la Gioventù Giorgio La Pira" di Firenze, il gruppo Domus laetitiae di Biella, e i numerosi africani residenti a Torino. Poco fa, parlando dei santi Gioacchino e Anna, ho ricordato i nonni. Ora vorrei estendere il mio pensiero a tutti gli anziani, specialmente quelli che potrebbero trovarsi più soli e in difficoltà.

Grazie ancora per essere venuti e buona domenica!

Cher Valdôtains, ze si fran content d’itre inquie avui vo. Preiode pe me e pe totta l’Eglieise.

A cieutte ze suetto on bon izoten!

(Cari Valdostani, sono proprio contento di essere qui con voi. Pregate per me e per tutta la Chiesa. A tutti auguro una buona estate!)

[01166-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]

[B0492-XX.04]